Le reti ecologiche come strumento di sviluppo

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1 di Alessandra Melucci* Gabriele Varalda** Pier Mario Chiarabaglio*** Davide Vancetti*** Chiara Maffei*** * Coordinatrice del progetto e Referente Cirf Regione Piemonte ** Dirigente del Settore Tutela Ambientale della Provincia di Vercelli *** GdL Progetto Reti EcoLogiche Palificata semplice realizzata nei siti dimostrativi lungo le sponde del Canale di Rive Le reti ecologiche come strumento di sviluppo Il Settore Tutela Ambientale della Provincia di Vercelli da anni è impegnato nello studio e applicazione della strategia delle reti ecologiche, concepita come strumento per promuovere uno sviluppo ecocompatibile del territorio. La motivazione nasce dalla necessità di contrastare il progressivo degrado ambientale della zona di pianura, in parte legato soprattutto alla banalizzazione causata alla risicoltura intensiva, al fine di ricercare sinergie tra pratiche agricole e tutela ambientale. L opportunità è data dall enorme potenzialità ambientale dell agroecosistema risicolo, come ambiente umido vicariante, in cui la fitta rete di canali irrigui rappresenta l elemento chiave per la realizzazione di una rete ecologica multifunzionale. E' nato così, nel 2000, il Progetto Reti Ecologiche con l obiettivo di individuare una strategia di attuazione della rete ecologica proposta dal Piano Territoriale Provinciale. Le fasi di analisi e l attivazione del progetto hanno visto la collaborazione di diversi enti tra cui, per la parte tecnica, il Dipartimento Arpa di Vercelli e l Istituto per le Piante da IN POCHE PAROLE Si espone un esperienza pilota per la messa a punto di una strategia di attuazione di reti ecologiche a scala locale promossa dal Settore Tutela Ambientale della Provincia di Vercelli. Il lavoro introduce un approccio integrato tra aspetti tecnico-scientifici e processo partecipativo. Legno e l Ambiente (Ipla). Il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (Cirf) sta ora supportando l amministrazione provinciale per la definizione e applicazione di un metodo attuativo. Benché il progetto interessi tutto il territorio di pianura, è stata individuata un area pilota di otto co- N. 4/ Alberi e Territorio 35

2 Palude di San Genuario Fiume Po Classi di naturalità Palazzolo Vercellese Eccellente Buona Media Bassa Nulla Fig. 1 - Carta della rete ecologica Dal Bosco della Partecipanza al fiume Po (da I.P.L.A., 2001) Fontana Gigante Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza Trino Fiume Sesia Triceno Elementi della rete ecologica Ghiaia Grande Corridoi ecologici esistenti Corridoi ecologici da migliorare Corridoi ecologici principali da realizzare Corridoi ecologici secondari da realizzare Core areas Slepping stones muni nel vercellese in cui la realizzazione della Rete ecologica a scala locale: Dal Bosco della Partecipanza al fiume Po, (figura 1) rappresenta l applicazione sperimentale della strategia di attuazione della rete che si sta definendo alla luce dell esperienza sul campo. La scelta di tale area è dovuta alla presenza di elementi di grande valenza naturalistica, non riscontrabili in altre zone della pianura vercellese, che rappresentano le aree centrali (core areas) della rete a scala locale (figura 2). La realizzazione di una rete ecologica, pone i progettisti di fronte all inscindibile binomio ambienteuomo: una rete ecologica non può infatti crearsi al di fuori delle scelte e delle azioni umane e gli uomini, del resto, non possono vivere a prescindere dalla buona qualità degli ambienti naturali che una rete ecologica può favorire. La dimensione sociale entra quindi, a tutti gli effetti, tra i fattori che determinano l attuazione o meno di politiche di gestione del territorio. Realizzare la rete Questo comporta un passaggio da un approccio dall alto (top-down), in cui lo spazio di confronto tra Pubbliche Amministrazioni (Ppaa) e la popolazione è limitato all eventuale recepimento di osservazioni rispetto a scelte già definite delle Ppaa che si realizzeranno grazie a meccanismi di esproprio, acquisto di terreni, ripristino di aree demaniali, incentivi a privati ecc., ad un approccio dal basso (bottom-up). Tale approccio, sempre più diffuso e riconosciuto, è oggetto della Direttiva Europea 2003/35/Ce sul diritto alla partecipazione della popolazione a piani e programmi in materia ambientale. In questo caso le scelte progettuali vengono costruite con un processo di coinvolgimento, confronto e condivisione di tutti i soggetti portatori di interesse (in teoria quindi ogni cittadino). In questo caso si prolungano i tempi e le risorse necessari alla fase di progettazione, ma aumentano notevolmente le probabilità attuative delle scelte di piano. Inoltre, la fase di confronto rappresenta un opportunità per arricchire le conoscenze delle specifiche realtà territoriali ed esplorare le disponibilità. Per realizzare una rete ecologica, proprio per la sua natura di strumento polifunzionale per la gestione delle risorse naturali, il processo partecipato deve favorire la costruzione di una rete di relazioni tra i soggetti che operano sul territorio, atta ad evidenziare le connessioni tra le rispettive attività e renderle sinergiche e coerenti rispetto agli obiettivi di qualità ecologica del territorio. La connessione, l interrelazione e il coordinamento delle attività devono quindi divenire pratiche irrinunciabili da parte dei soggetti coinvolti. Alla luce di questa considerazione emerge una visione di rete ecologica multilivello. La rete fisica di elementi di connessione e la rete sociale di relazioni e azioni non posso- 36 Alberi e Territorio N. 4/5-2005

3 no essere pensate separatamente. E così come la rete fisica è considerata a diverse scale, la rete sociale interessa più livelli tra loro in comunicazione. Alle reti istituzionali dei soggetti, che tradizionalmente vengono coinvolti nei processi partecipati (amministrazioni, enti locali, associazioni ecc.), si aggiungono le reti informali di persone con le loro critiche, pregiudizi e luoghi comuni, ma anche con il loro sapere e parere che rappresentano un patrimonio unico per ampliare la conoscenza dei problemi ambientali e delle risorse culturali del territorio. L ampliamento del processo partecipativo ad un livello non istituzionale aumenta la biodiversità culturale e quindi le opportunità di azione a partire dalla pratica di comportamenti ecosostenibili in vari ambiti. Strumenti Se la rete ecologica viene concepita con questa accezione, creare una rete diviene un operazione complessa che deve prevedere molti aspetti. Di seguito vengono esposti gli strumenti necessari, fino ad ora individuati e in parte applicati nel progetto. Condivisione di principi e linguaggi Affrontare la grave crisi ambientale in atto è soprattutto una questione culturale. Si deve costruire il senso compreso e condiviso di quello che si sta facendo per garantire la motivazione e la durata nel tempo. L educazione e la formazione, finalizzate alla comprensione dei principi ecologici, sono strumenti necessari per definire i valori e gli obiettivi da perseguire e favorire così le sinergie e l attivazione delle potenzialità esistenti sul territorio. Queste si rivolgono a tutti i soggetti attuatori (agricoltori, consorzi, cittadinanza, amministratori ecc.). È stato quindi promosso dal Laboratorio Territoriale-Centro di Educazione Ambientale della Provincia di Vercelli un progetto di educazione ambientale I Parchi e le Città: cosa c è nel mezzo?, che si rivolge al mondo scolastico e ha lo specifico obiettivo di far crescere nelle nuove generazioni una coscienza e cultura ecologiche. Le scuole partecipano direttamente o indirettamente alla realizzazione della rete ecologica, attraverso un percorso di ricerca-azione preparato con gli insegnanti e le amministrazioni locali. Questo progetto rappresenta anche un importante veicolo di coinvolgimento delle famiglie e della popolazione. Rete di dati Il progetto Reti EcoLogiche sta integrando, in un Sistema Informativo Territoriale (Sit), i dati delle fasi di analisi che tradizionalmente sono considerati nella definizione di una Fig. 2 - Il Bosco della Partecipanza di Trino, i biotopi di Fontana Gigante, San Genuario, il Bosco di Ghiaia Grande lungo il Po sono le valenze naturalistiche della zona dominata da monocultura risicola N. 4/ Alberi e Territorio 37

4 LEGENDA Interventi potenziali di tipo lineare Attività nei cortili scolastici Percorso Camminatura Percorso Tra campi e risaie Siti dimos. di ingegn. naturalistica Limiti comunali Iniziative culturali Aziende agricole coinvolte Reticolo idrografico Parchi Siti di interesse Comunitario Centri urbani e frazioni Fig. 3 - Quadro generale fornito dal Sistema Territoriale Informativo in fase di compilazione rete ecologica, con le reali disponibilità, esistenti sul territorio, ad adottare comportamenti/azioni/interventi utili alla realizzazione della rete ecologica. L indagine viene condotta sia a livello dei soggetti istituzionali che delle realtà locali. Il mezzo utilizzato sono questionari e/o interviste da cui si vuole fare emergere, oltre ai saperi e la propositività, anche lo stato della cultura e sensibilità ambientale dei soggetti contattati. Lo spettro di tipologie di azioni che vengono registrate è volutamente ampio: interventi di ripristino, ricerche, azioni di sensibilizzazione e animazione della popolazione, iniziative di valorizzazione delle tradizioni storico-culturali del territorio ecc. In questo modo il Sit diviene uno strumento operativo che da un lato fotografa la fattibilità della rete ecologica, introducendo eventuali nuove opportunità di intervento non emerse dalle sole analisi ambientali, e dall altro fornisce la mappa delle aree di permeabilità culturale da cui è più probabile che si diffondano modelli ecocompatibili di sviluppo (figura 3). Rete di competenze PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL PROGETTO Provincia di Vercelli, Settore tutela ambientale Via XX Settembre, Vercelli (Vc) Tel ; fax ; pagano@provincia.vercelli.it. Centro italiano per la riqualificazione fluviale Cirf Viale Garibaldi, 44/A Mestre (Ve) Tel. e fax ; info@cirf.org; Coordinatrice del progetto Alessandra Melucci. piemonte@cirf.org La realizzazione della rete ecologica richiede la messa in campo di competenze diversificate che uniscano discipline scientifiche e umanistiche per garantire sia il coordinamento e l attivazione/formazione dei soggetti interessati, sia la qualità e la multifunzionalità ecologica degli interventi (es. tamponamento dei microclimi, funzione di filtro delle fasce tampone, produzione di habitat, prevenzione del rischio idrogeologico, produzione di fonti energetiche rinnovabili, corridoio ecologico ecc.). Rete di finanziamenti La diversificazione delle fonti di finanziamento è una risorsa per la creazio- 38 Alberi e Territorio N. 4/5-2005

5 CONVEGNO RETI ECOLOGICHE Si terranno il 25 e 26 maggio 2005 a Trino Vercellese e a Livorno Ferraris (Vercelli) due giornate di informazione e di convegno sul Progetto Reti EcoLogiche. L iniziativa sarà occasione di confronto a livello tecnico-scientifico sul tema delle reti ecologiche e di coinvolgimento delle realtà locali. Sono previste visite agli interventi del progetto, esposizioni di esperti nazionali e internazionali su i diversi punti di vista delle reti (conservazione della natura, pianificazione, economia locale, reti sociali, sviluppo sostenibile) e sessioni di workshop con il coinvolgimento degli attori del territorio interessato dal Progetto Reti EcoLogiche. Il programma è ancora in fase di definizione. Per ricevere l invito o segnalare iniziative di interesse per il tema del convegno, si prega di contattare: Cirf, Viale Garibaldi, 44/A Mestre (VE) Tel. e fax ; info@cirf.org; ne della rete ecologica e di una cultura ecologica. In base ad un censimento generale delle possibilità di finanziamento, numerose sono state le fonti attivate che stanno contribuendo in modo sinergico alla realizzazione della rete ecologica (es. Provincia, Regione, Rete regionale dei Centri di Educazione Ambientale, Psr, Docup-ob.2). Rete di informazione L informazione sul progetto e sulle problematiche ambientali che esso cerca di affrontare è un aspetto essenziale che integra e supporta gli obiettivi educativi che si pone il progetto. L informazione viene qui concepita in modo bilaterale: il progetto può informare il territorio, ma raccoglie anche informazioni dal territorio. Questo introduce la dimensione dell ascolto che ha portato ad associare agli strumenti tradizionali (es. depliant, workshop, convegni, riunioni), anche materiale informativo sui concetti che stanno alla base delle problematiche legate alla conservazione della biodiversità, questionari di censimento delle disponibilità, tavoli di lavoro, occasioni informali di incontro. Le azioni realizzate Lontani dall avere una rete ecologica interconnessa, si possono per ora individuare le prime azioni realizzate come risultato dell integrazione dei dati scientifici e delle conoscenze tecniche con le disponibilità incontrate sul territorio. Il progetto di Rete Ecologica sulla carta, diviene in questo modo un riferimento non vincolistico che lascia spazio alle integrazioni e alle modifiche, assicurando nel contempo il ruolo ecologico della rete. Ecco una breve lista delle azioni realizzate: realizzazione di tre siti dimostrativi di ingegneria naturalistica e del percorso naturalistico Cammi- Natura sul Canale di Rive, in collaborazione con il Consorzio Ovest Sesia Baraggia (Cosb), cofinanziati dal Docup-ob.2; realizzazione di siepi, filari e boschetti in aziende agricole, finanziati dal Psr; Percorso realizzato lungo la sponda del Canale di Rive N. 4/ Alberi e Territorio 39

6 Lavori delle scuole nei cortili Fig. 4 - Una favola del libro Il Giardino dei segreti SUMMARY realizzazione della cartellonistica didattica per il percorso CammiNatura (Scuola di Trino); realizzazione dello spettacolo teatrale Turisti per caso che ha raccontato le valenze ambientali e culturali del Comune di Trino Vercellese alla popolazione locale (Scuola di Trino); realizzazione del percorso ecologico Tra campi e risaie lungo le strade vicinali, inaugurato con il coinvolgimento della cittadinanza (Scuola di Livorno Ferraris); realizzazione di un museo dell arte contadina all interno di una cascina, in collaborazione con la popolazione locale e le scuole di Livorno Ferraris; realizzazione di cartellonistica didattica delle aree verdi cittadine di Palazzolo Vercellese (Scuola di Palazzolo V.se); realizzazione di aiuole, orti e siepi nei cortili scolastici ; pubblicazione del Quaderno di Educazione Ambientale Il Giardino dei segreti favole sulla biodiversità scritte dai bambini delle scuole (Fig. 4); organizzazione del Festival della Biodiversità organizzato dalle scuole con il coinvolgimento della cittadinanza. La convinzione che la rete ecologica abbia una dimensione fisica, una dimensione socio-culturale e degli obiettivi educativi ci ha spinto a considerare tutte le tipologie di azione come Ecological Network Project The project drafted by the Vercelli Provincial Institusion and the Italian River Restoration Center, aims to determine a methodology to realize an ecological network (E.N.) within the agricultural landscape of northern Italy (Piemonte). The E.N. is needed to give value to the ecological role of a rice-field as an important wetland. The project proposes a new vision with the E.N. concept, which is required to implement concrete actions towards multi-level management of both the natural corridors and the synergistic social relationships of the stakeholders. interventi della rete ecologica, distinguendo quelli strutturali da quelli didattico-culturali. Infatti nel processo di attuazione, conta non solo cosa si realizza ma quello che tale azione attiva in termini di sinergie e trasformazione culturale. L approccio metodologico è ancora in fase di definizione e sarà illustrato in occasione del convegno organizzato dal Settore Tutela Ambientale della Provincia di Vercelli e dal Cirf, per il 25 e 26 maggio Bibliografia APAT e INU (2003) - Gestione delle aree di collegamento ecologico funzionale. Indirizzi e modalità operative per l adeguamento degli strumenti di pianificazione del territorio in funzione della costruzione di reti ecologiche a scala locale. APAT Manuali e Linee guida 26/2003. CAPRA F. (1996) - La rete della vita. Ed. Rizzoli, Milano. GUITIERREZ F., CRUZ PRADO R. (2000) - Ecopedagogia e cittadinanza planetaria. Ed. EMI, Bologna. I.P.L.A. (2001) - Carta delle reti ecologiche. Commento ed indirizzi relativi ai fogli C.T.R Regione Piemonte Settore Pianificazione Aree Protette. MALCEVSCHI S. (2001) - Quale connessione? Acer, anno 17 n. 3: MELUCCI A. (2001) - Attività reti ecologiche Dal Bosco della Partecipanza al fiume Po. Definizione di una rete ecologica a scala locale per la ricostruzione, tutela e valorizzazione di un agroecosistema sostenibile e il mantenimento della connettività. Dip. ARPA Vercelli (non pubblicato) 40 Alberi e Territorio N. 4/5-2005

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