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1 SANGRO-AVENTINO Soc. Cons. a r.l. SIL APPENNINO CENTRALE Soc. Cons. a r.l. PROGETTO Azioni Sperimentali di Sviluppo ed Internazionalizzazione ASSI Dossier paesi obiettivo SERBIA 1

2 Paese La Repubblica di Serbia è uno stato del sud-est dell'europa, nella regione dei Balcani. Confina con Ungheria, Romania, Bulgaria, Macedonia, con l'albania per mezzo del territorio a status conteso del Kosovo, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Croazia; si tratta di uno stato senza sbocco al mare. La capitale è Belgrado (Beograd) con popolazione di abitanti, altre città importanti sono Novi Sad con , Niš con e Kragujevac con La Serbia è costituita ufficialmente da tre territori: la Serbia Centrale, la Provincia della Vojvodina e la Provincia di Kosovo e Metohia, quest'ultima attualmente sotto protettorato ONU e autoproclamatasi indipendente nel 2008). La Repubblica di Serbia è un paese membro delle Nazioni Unite, del Consiglio d'europa? dell'organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero. L'entrata nell'omc è prevista per l'anno La Serbia è considerata dal Fondo Monetario Internazionale come un paese dallo sviluppo medio-alto con un'economia in crescita ed è stata proclamata dalla Freedom House paese libero. Il paesaggio della Serbia settentrionale è costituito da una vasta pianura alluvionale che si estende fino a raggiungere il Bassopiano pannonico, del quale la Serbia comprende la porzione meridionale, la Vojvodina. La zona è attraversata da alcuni affluenti del Danubio e vi si trovano poche modeste aree di rilievi come ad esempio la catena collinare di Fruška Gora (539 m s.l.m.). La zona meridionale è invece dominata da colline e da qualche rilievo di altitudine compresa fra i 1000 e i 1500 m s.l.m. Verso sud il territorio diventa montuoso, il massiccio più importante è quello di Kopaonik, situato nel centro-sud della Serbia, nella zona fra Kraljevo, Kruševac e Novi Pazar. È un'area inclusa in un parco nazionale, famoso anche per un'importante stazione sciistica. I cittadini della Serbia dal 2009 possono viaggiare senza obbligo di visto nei Paesi dell'unione europea. Popolazione La Serbia si è sempre trovata a metà fra l Occidente e l Oriente, non solo geograficamente, ma anche politicamente e culturalmente. Prima di tutto fra gli Imperi Bizantino e Romano, successivamente fra l Impero Ottomano e il Cristianesimo dell Occidente. Questa plurisecolare vita sui percorsi dei conquistatori, da entrambe le direzioni, ha provocato continue migrazioni e mescolamenti di popolazioni diverse. Il risultato è una società multietnica, multiculturale e multi confessionale. In confronto agli altri paesi postcomunisti della regione, la popolazione locale ha un istruzione più versatile, un approccio alla vita più moderno, una migliore disposizione all apprendimento delle lingue straniere e una maggior apertura (alle nuove tecnologie). Le aree sono etnicamente molto diverse, in quanto il Paese è stato storicamente diviso tra l'impero Ottomano musulmano che occupava il sud e il cattolico Impero Austro-Ungarico che comprendeva il nord della Serbia. La popolazione complessiva è di (escluso il Kosovo) con una densità pari a 106/kmq. Le etnie risultano essere: 82,9% Serbi, 3,9% Ungheresi, 1,4% Rom, 1,8% Bosniaci, 0,9% Montenegrini, 9% altro. 2

3 Religione La popolazione in Serbia è prevalentemente di religione Cristiana Ortodossa. La Chiesa Ortodossa Serba, autocefala dal 1219, ha avuto un ruolo importante nello sviluppo e nella conservazione dell identità nazionale. La maggior parte dei credenti in Serbia è di religione ortodossa (84,98%), seguono i Cattolici Romani (5,48%), i Musulmani (3,2%) e i Protestanti (1,08%), ma sono presenti anche altre religioni. Le chiese tradizionali e le comunità religiose che in Serbia hanno una continuità storica plurisecolare, e una personalità giuridica costruita sulla base di leggi specifiche, sono: 1. Chiesa Ortodossa Serba 2. Chiesa Cattolica Romana 3. Chiesa Evangelica Slovacca 4. Chiesa Cristiana Riformata 5. Chiesa Evangelica Cristiana 6. Comunità religiosa Islamica 7. Comunità religiosa Ebrea Lingua Nella Repubblica di Serbia la lingua ufficiale e quella serba e l alfabeto ufficiale e quello cirillico. Nonostante ciò, sulle scritte pubbliche e nei media viene impiegato anche l alfabeto latino, ed entrambi vengono studiati a scuola.la lingua serba appartiene al gruppo di lingue slave del sud. L alfabeto cirillico serbo ha 30 caratteri un segno per ogni suono e questo lo rende unico rispetto ad altri alfabeti. Le minoranze nazionali hanno il diritto costituzionale e legale di utilizzare la loro lingua nell uso ufficiale nelle regioni in cui vivono. Nei territori dell AP Vojvodina e dell AP Kosovo e Metohija nell uso ufficiale vengono impiegate le lingue delle minoranze nazionali: il magiaro, lo slovacco, il croato, il romeno, il russino e l albanese. Moneta La moneta serba è il Dinaro Serbo (RSD), anche gli Euro ed i dollari statunitensi sono spesso utilizzati nelle transazioni commerciali. I tassi di cambio sono: 1 Euro = 109,0950 Dinaro Serbo 1 Dinaro Serbo = 0,0092 Euro 1 Dollaro USA= 82,4603 Dinaro Serbo 1 Dinaro Serbo = 0,0121 Dollari USA Quadro istituzionale La Serbia è una Repubblica Democratica Parlamentare Rappresentativa. Dal 5 giugno 2006 la Repubblica di Serbia è diventata il successore legale dell Unione Statale di Serbia e Montenegro, dopo il referendum sull indipendenza organizzato il 21 maggio 2006 dal Montenegro. Una nuova Costituzione è entrata in vigore il 10 novembre Il Presidente della Repubblica è eletto a maggioranza assoluta per voto diretto. Il mandato, quinquennale, è rinnovabile. I 250 deputati dell Assemblea Nazionale unicamerale sono eletti per voto diretto secondo un sistema proporzionale di liste partitiche e incaricati di un mandato di 4 anni. L Assemblea Nazionale elegge il primo ministro, capo del governo, il quale nomina i ministri, che devono ottenere la fiducia dell Assemblea. 3

4 La Serbia, tra i paesi considerati, è quello con le resistenze più esplicite al decentramento, rinnovate con l avvicinarsi dell indipendenza del Kosovo. Tuttavia, la provincia autonoma della Vojvodina dispone di entrate fiscali dirette e di una quota certa del bilancio nazionale. Può regolare aspetti di interesse provinciale e programmare lo sviluppo del territorio. Le municipalità e le città hanno competenze relative agli interessi locali tra le quali la programmazione dello sviluppo. Possono raccogliere tasse locali ma i trasferimenti di proprietà dallo stato, previsti dalla costituzione del 2006, non sono ancora stati attuati. Recentemente, una legge dello stato ha abolito l elezione diretta dei sindaci e del presidente della provincia in vigore dal 2002, mettendo in luce le contraddizioni e le resistenze dello stato centrale verso il decentramento e una effettiva democrazia a livello locale. Per costituzione, il potere dello stato è limitato dal diritto dei cittadini all autonomia provinciale e all autogoverno locale. La Serbia è suddivisa in 31 distretti funzionali (okruzi), 5 dei quali si trovano in Kosovo27, unità statistiche sprovviste di organi democraticamente eletti. La parte della Serbia compresa tra Kosovo e Vojvodina è chiamata Serbia centrale ma si tratta anche in questo caso di una suddivisione priva di autonomia amministrativa. I governi locali sono rappresentati dalle municipalità (opštine), dalle città (gradovi) e dalla provincia autonoma della Vojvodina (autonomna pokrajina Vojvodina), nel nord del paese. La città di Belgrado, capitale del paese, gode di uno statuto particolare. Le funzioni amministrate dalla provincia autonoma della Vojvodina e dalle municipalità sono tuttora molto limitate. Lo stato centrale controlla ancora e nomina il personale in servizi di importanza vitale per le comunità locali come ospedali, erogazione di gas ed elettricità, registri terrieri e catasto. La costituzione del 2006, approvata in un momento in cui una definizione dello status del Kosovo sembrava ormai imminente e sfavorevole per la Serbia, ha rafforzato di fatto il governo centrale rispetto ai governi locali. La costituzione prevede che le province autonome regolino questioni di interesse provinciale nei seguenti settori: - Pianificazione e sviluppo urbano; - Agricoltura, acque, foreste, caccia, pesca, turismo, ristorazione, stazioni termali e salutistiche, - protezione dell ambiente, industria e artigianato, trasporti, fiere ed eventi economici; - Istruzione, sport, cultura, sanità, welfare. Le province autonome adottano il proprio bilancio, dispongono di entrate finanziarie dirette e di una quota di risorse proveniente dal bilancio nazionale (nel caso della Vojvodina non inferiore al 7%, con obbligo di destinare i 3/7 del bilancio agli investimenti) e forniscono alle municipalità del proprio territorio le risorse per la gestione delle funzioni ad esse delegate. Le unità di autogoverno locale, municipalità e città, possono raccogliere imposte sul territorio secondo le modalità stabilite dalla legge ma sono sostenute principalmente dal bilancio nazionale. Municipalità e città hanno le seguenti funzioni: - Regolano e assicurano l esecuzione e lo sviluppo delle attività locali; - Regolano e assicurano l uso dei suoli edificabili; - Sono responsabili del trasporto pubblico e della costruzione, ricostruzione, mantenimento e uso della rete stradale e delle altre infrastrutture pubbliche cittadine; - Sono responsabili del soddisfacimento dei bisogni dei cittadini nel campo dell istruzione, cultura, sanità, welfare sociale e infantile, sport ed educazione fisica; - Sono responsabili dello sviluppo e miglioramento del turismo, artigianato, ristorazione e commercio; - Sono responsabili della protezione ambientale, della protezione dai disastri naturali e del patrimonio artistico di interesse municipale; - Sono responsabili della protezione, miglioramento e uso del suolo agricolo. I cittadini esercitano il proprio diritto all autonomia provinciale e all autogoverno locale con l elezione diretta delle assemblee provinciali, cittadine e municipali, gli organi supremi delle amministrazioni decentrate. I deputati provinciali e i consiglieri cittadini e municipali sono eletti per un periodo di quattro anni. L attuale processo di decentramento è stato avviato nel 2002, con l adozione di una legge sull autogoverno locale. Il percorso, pure sostenuto dalle principali organizzazioni internazionali, appare lento e farraginoso e, per alcuni versi, anche contraddittorio. La legge sulle finanze dei governi locali entrata in vigore nel gennaio del 2007 ha finalmente dato atto al principio del decentramento fiscale previsto dalla costituzione e ha devoluto la raccolta di alcune imposte alle municipalità e alle città, tra cui quella sulla proprietà. Tuttavia, la 4

5 Serbia è l unico paese europeo nel quale le amministrazioni locali non abbiano ancora diritti di proprietà, nonostante sia stato previsto dalla costituzione del Il 29 dicembre 2007 sono state approvate quattro nuove leggi sui governi locali: la legge sulle elezioni locali, la legge sull organizzazione territoriale, la legge sulla città capitale e la legge sull autogoverno locale. Fino ad allora esistevano in Serbia, oltre alle due province autonome, quattro città e 170 municipalità, delle quali 29 nei territori cittadini. Con la nuova legislazione tutte le municipalità con più di abitanti hanno acquisito lo status di città, e da quattro si è passati a ventiquattro: Belgrado, Cacak, Jagodina, Kragujevac, Kraljevo, Kruševac, Leskovac, Loznica, Niš, Novi Pazar, Novi Sad, Pancevo, Požarevac, Priština, Šabac, Smederevo, Sombor, Sremska Mitrovica, Subotica, Užice, Valjevo, Vranje, Zajecar e Zrenjanin. Le città, laddove non specificato diversamente dalla legge come nel caso della capitale, sono equiparate alle municipalità. La creazione di nuove città ha comportato una conseguente di riduzione del numero di municipalità, che sono scese a 150. Una nuova organizzazione del territorio, di tipo europeo, articola a livello regionale sistemi di governo che dovrebbero occuparsi di pianificare e realizzare lo sviluppo economico, e in particolare del turismo. Si prevedono sei regioni di livello NUTS 2, ad esclusione del Kosovo e Metohija: - Vojvodina - Città di Belgrado - Regione occidentale - Regione orientale - Regione centrale - Regione meridionale Le Regioni di livello NUTS 3 dovrebbero essere 12: - Banato - Backa - Srem - Città di Belgrado - Macvansko-Kolubarski - Zlatiborski - Podunavsko-Branicevski - Borsko-Zajecarsko-Pirotski - Moravicko-Šumadijsko-Pomoravski - Raško-Rasinski - Nišavsko-Toplicki - Jablanicko-Pcinjski Come si è detto, il percorso della Serbia verso il decentramento e la democrazia a livello locale appare a tratti accidentato. Ne è un esempio la legge sulle elezioni locali approvata a fine dicembre 2007, che ha eliminato l elezione diretta del sindaco e del presidente di provincia istituita con la legge sull autogoverno locale del I principali ostacoli ad un effettivo decentramento sono rappresentati dalla mancanza di proprietà municipale, dallo scarso decentramento fiscale e dalle insufficienti capacità dei governi locali. Infrastrutture e trasporti La Serbia, posizione geografica tra Oriente ed Occidente, è spesso definita come una porta dell'europa. A questo si aggiungono i due importanti corridoi europei: il n 7 - corrispondente al percorso del fiume Danubio ed il n 10 - l'autostrada e la linea ferroviaria internazionale si incrociano in Serbia, fornendo un eccellente collegamento con l'europa occidentale ed il Medio Oriente ai trasporti nazionali. Strade Utilizzando le connessioni stradali ben sviluppate, una spedizione dalla Serbia può raggiungere anche le parti più remote d'europa in meno di 72 ore. La merce può essere spedita velocemente all'interno del Paese, in quanto la rete stradale della Serbia, lunga 40,845 km, consiste in: 5

6 km di strade statali della 1 categoria, chilometri di strade statali della 2 categoria chilometri di strade locali. La rete stradale dispone anche di 498 km di superstrade e di 136 km di semi superstrade. Al fine di migliorare ulteriormente la rete stradale del Paese, il governo serbo ha adottato il Piano Nazionale per lo Sviluppo delle Infrastrutture stradali e ferroviarie. Secondo quanto stabilito in questo documento, entro la fine del 2012 un totale di 2,9 miliardi di euro saranno investiti nella costruzione di sei autostrade principali. Ferrovie La rete ferroviaria in Serbia ha una lunghezza di km, di cui il 50% costituiscono linee principali. Il 35% della rete è alimentato da energia elettrica (in particolare le linee principali) ed il 7% delle linee sono a doppio binario. Le linee principali sono state progettate per treni merci da tonnellate e 120 assi, i.e. per treni della lunghezza di 600 m più locomotiva. La velocità media consentita sulle linee di Corridoio X è limitata a 82 km/h. Come per la rete stradale, è già intenzione del governo ammodernare e ricostruire le ferrovie lungo il corridoio X. Il progetto dovrebbe consentire un aumento della velocità media, assieme all'elettrificazione e alla ricostruzione delle ferrovie a due binari in certe sezioni. Porti La Serbia offre un potenziale eccezionale per il trasporto fluviale. Un efficace trasporto può essere perseguito su tre fiumi, per un totale di 959 km di percorsi navigabili sicuri. Il fiume internazionale Danubio, lungo 588 km, rappresenta il percorso più affidabile, che può essere utilizzato per il trasporto durante tutto l'anno. Inoltre un canale artificiale, Reno-Meno-Danubio, consente dei collegamenti fluviali tra il Mare del Nord e il Mar Nero, ma anche il tratto Danubio-Tisa-Danubio permette una rete di vie di accesso a tutti i paesi del bacino del Danubio. Il fiume Sava collega i seguenti paesi della regione: Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Serbia, ed è in processo l'acquisizione dello status di percorso navigabile internazionale. In particolare, sul tratto di Danubio che attraversa la Serbia sono presenti 12 porti: Apatin, Backa Palanka, Belgrado, Bogojevo, Kovin, Novi Sad, Pancevo, Prahovo, Sabac, Senta, Smederevo e Sremska Mitrovica. Aeroporti La Serbia può essere raggiunta per via aerea utilizzando uno dei due aeroporti internazionali disponibili nello stato: l'aeroporto Nikola Tesla di Belgrado ed il Nis International Airport. Inoltre vi è un aeroporto civile a Bor e 16 aeroporti sportivi. Trasporto aereo da e per Belgrado è possibile per quasi ogni destinazione del mondo, direttamente o con scalo. Riepilogo Telefonia mobile Le reti di telefonia mobile sono molto diffuse, coprendo il 90% del territorio della Repubblica. Segnatamente, si registrano tre fornitori di servizi di telefonia mobile: Telekom Srbija, Telenor e VIP Mobilkom (controllata della Mobilkom Austria). I tre operatori supportano reti mobili di seconda e terza generazione, mentre la diffusione della telefonia mobile in Serbia supera il 130% ( utenti). Peraltro, gli operatori di telefonia mobile in Serbia vantano i prezzi più bassi per le chiamate nazionali di tutta Europa.. Internet Più di 20 fornitori di internet in Serbia detengono la licenza per le interconnessioni internazionali, mentre il numero totale di fornitori di servizi internet supera i 200. Vi sono, inoltre, vari tipi di possibilità di accesso attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie, come CDMA, HSPDA e IPTV. L'utilizzo di bande di frequenza a 2,4 GHz e a 5,8 GHz in Serbia è gratuito. Il tutto è rappresentato dal dato di 1.7 milioni di utenti Internet, con un tasso di diffusione del web vicino al 22% della popolazione. 6

7 Quadro dell economia Andamento congiunturale Il Ministero delle Finanze serbo indica una crescita del PIL serbo, nei primi nove mesi del 2011, del 2,4%. Secondo gli analisti la relativa stagnazione delle attività economiche dovrebbe durare non oltre il secondo trimestre del Il PIL serbo ha concluso il periodo di accelerazione alla fine del 2010, prima della crisi economica. Nel 2010, secondo i dati dell'ente per la statistica serbo, il Prodotto Interno Lordo (29,9 miliardi di euro) è cresciuto dell'1,7%, trainato dai seguenti settori: servizi alberghieri e ristorazione (+7,4%), trasporti (+7,2%), settore finanziario (+6,3%). I risultati maggiormente negativi nel 2010 si sono verificati nel settore della produzione dell'energia elettrica, gas e acqua (-8,1%) e nel settore dell'edilizia (-13,6%). Nei primi sette mesi del 2011, la produzione industriale ha segnalato una crescita del 3,5%. I fattori principali del calo sono il settore agroalimentare ed il settore metalmeccanico. La produzione industriale nel 2010 e' aumentata del 3% rispetto all'anno precedente. La Serbia non ha ancora raggiunto i livelli del 2008 e la situazione e' ritenuta preoccupante. Nei primi cinque mesi del 2011, la produzione agricola ha segnato una ripresa del 34%, secondo i dati preliminari. La produzione agroalimentare nel 2010 e' stata di 5,21 miliardi di dollari, con un lieve calo dello 0,2% rispetto al Nella struttura del PIL serbo negli ultimi anni il settore dei servizi ha pesato per circa il 66% del totale, seguito da quello industriale (circa 20%) e da quello dell'agricoltura (circa 10%), con una forte crescita del settore dei servizi. L'economia sommersa rappresenta circa un terzo del PIL nazionale. Questo fenomeno per le casse dello stato comporta una perdita stimata intorno a 4 miliardi di euro l'anno. L'inflazione in Serbia e' tornata a settembre 2011 sotto la soglia del 10%, con l'indice dei prezzi di consumo (CPI) annuale del 9,3%, rispetto al 10,5% di agosto. Il CPI (Consumer Price Index), misura ufficiale per l'inflazione nel Paese, ha registrato a settembre una crescita dello 0,2% a livello mensile, totalizzando 6,3% rispetto alla fine del I fattori principali dell'aumento dei prezzi sono stati i prodotti di legno e mobili, trasporti e costi delle utilities. La Banca Centrale serba ha comunicato che l'inflazione dovrebbe continuare a frenare nel prossimo periodo, grazie soprattutto alla diminuzione della domanda interna ed alla stabilità dei prezzi dei prodotti agroalimentari. La retribuzione nominale netta a settembre 2011 in Serbia e' stata circa 390 euro netti ( dinari serbi), con un incremento medio nominale del 12% rispetto al Nel corso dell'anno precedente non sono state rilevate oscillazioni significative del valore medio delle retribuzioni nel settore pubblico, salvo la crescita nel mese di dicembre. La massa reale delle retribuzioni ha registrato nel 2010 un calo causato dall'aumento della disoccupazione, sia nel settore privato, che in quello pubblico. Le retribuzioni più alte si riscontrano, come negli anni precedenti, nel settore finanziario (con circa 670 euro netti) e in quello della lavorazione del tabacco (circa 700 euro) mentre la retribuzione più bassa viene segnalata nell'industria del tessile/abbigliamento (circa 115 euro). Negli ultimi due anni quasi persone hanno perso il loro lavoro, mentre gli imprenditori serbi annunciano ulteriori licenziamenti. Da settembre 2008 a settembre 2010 il settore privato in termini occupazionali si e' contratto di un quarto e questo trend si e' mantenuto nel primo semestre del Il mercato delle risorse umane serbo si sta ancora adattando lentamente alla nuova realtà economica: la domanda di personale qualificato cresce più velocemente dell'offerta, soprattutto nei settori di management, finanze, marketing e terziario avanzato. Secondo l'ultimo sondaggio, il tasso di disoccupazione nel 2011 è stato pari al 19,2%, segnando un lieve aumento (+1,5%) rispetto al 2009 e mantenendo il livello del L'ammontare dei finanziamenti dell'ue sulla quale la Serbia potra' contare, una volta diventata candidato all'accessione (a ottobre 2011, la Commissione Europea ha raccomandato al Consiglio dei Ministri della UE di concedere alla Serbia lo status di Paese candidato) sarà precisata nel 2013, dopo l'adozione del nuovo budget europeo. Nel frattempo, la Serbia potrà ritirare 200 milioni di euro all'anno per finanziare progetti. Lo status di 7

8 candidato ufficiale permetterà al Paese di utilizzare tutte le componenti dei fondi IPA, mentre attualmente le uniche componenti del finanziamento riguardano solo le componenti institution building e cross border cooperation. Il bilancio dello Stato nel periodo è stato costantemente in deficit. Secondo i dati del Ministero delle Finanze il disavanzo nel 2010 era di 108 miliardi di dinari (circa 1 miliardo di euro). A settembre 2011, alla vigilia della conclusione del nuovo accordo con il FMI, il deficit era stimato a circa 1,5 miliardi di euro. A ottobre 2011 ha avuto inizio la stesura del nuovo budget che prevede un disavanzo di circa 1,4 miliardi di euro. Le entrate previste sono stimate a circa 7,1 miliardi di euro, mentre le spese sono stimate a circa 8,5 miliardi. Il debito pubblico della Serbia a settembre 2011 e' cresciuto di un miliardo di euro, raggiungendo 14,7 miliardi di euro, ovvero il 44,4% del PIL, avvicinandosi pericolosamente alla soglia del 45%, previsto dal budget. La crescita del debito e' dovuta in particolare all'emissione di titoli da parte dello Stato, ma anche alle fluttuazioni del tasso di cambio. A lungo termine, si è registrato, inoltre, un notevole incremento dell'indebitamento privato passando da 2,1 miliardi di euro del 2000 a 14,7 miliardi di euro nel dicembre L'Istituto serbo per le Ricerche sul Mercato (IZIT) prevede, inoltre, un aumento dell'indebitamento estero sotto la spinta del settore statale nel tentativo di investire capitale e combattere gli effetti della crisi economica mondiale. Il livello delle riserve di valuta estera della Banca Centrale della Serbia è ritenuto soddisfacente ed a luglio 2011 ha raggiunto 10,4 miliardi di euro. Ad aprile 2011 il FMI ha approvato la settima revisione dell'accordo che permette alla Serbia di ritirare ulteriori 365 milioni di euro destinati a rafforzare le riserve della Banca Centrale. I rappresentanti del Governo serbo hanno dichiarato di essere interessati a concordare un nuovo accordo con il Fondo. A settembre 2011, la Serbia ha sottoscritto un ulteriore accordo "preventivo con il Fondo, che prevede il ritiro di un miliardo di euro, per mantenere la stabilità macroeconomica ed il tasso di cambio del dinaro. L'accordo prevede un aumento del deficit del budget: 4,5% del PIL nel 2011 e 4% nel I positivi risultati raggiunti dal Paese in campo economico sono stati riconosciuti anche dagli Organismi internazionali. Nell'ultima edizione del Doing Business Report della Banca Mondiale (2011), tuttavia, l'economia serba si trova ancora al 89 posto (dopo il 88 posto nel 2010 ed il 90 posto nel 2009), se pure con un miglioramento nella categoria Starting a Business. Standard & Poors e Fitch hanno giudicato nel 2011 la Serbia con il BB stabile e BB- stabile Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri Nei primi otto mesi del 2011 le esportazioni serbe hanno mantenuto un elevato trend di crescita (+21,2%), totalizzando 5,6 miliardi di euro. Anche le importazioni serbe in questo periodo mantengono un buon livello (+14,8%) con 9,2 miliardi di euro. L'Italia rimane nel periodo gennaio - agosto 2011 il primo acquirente con 638 milioni di euro (+22,8%), seguita da Germania (630 milioni, + 30,5%) e dalla Bosnia - Erzegovina (551 milioni di euro, con una lieve crescita del 6%), mentre anche la Russia continua la crescita iniziata negli ultimi anni (+51,6%). Da notare e' il forte incremento delle esportazioni serbe in Romania (+60%) che diventa cosi il quinto mercato di sbocco. Tra i Paesi della ex Jugoslavia, la novita' e' il forte incremento degli acquisti da parte della Croazia (+51%), mentre mantengono le proprie posizioni la Bosnia Erzegovina (seconda) e Montenegro ( rispettivamente terzo e quarto mercato di sbocco), tradizionalmente legati ai fornitori serbi, soprattutto per quanto riguarda il settore alimentare ed industriale. La lista dei principali fornitori serbi di quest'anno (gennaio agosto) e' sempre capeggiata dalla Russia con 1,2 miliardi di euro (+12,8%), seguita da Germania (1 miliardo di euro, in crescita dell'18,5%) e dall'italia (767 milioni di euro, in crescita dell'11,7%). Anche tra i fornitori serbi, spicca la crescita della Romania (+51,%) che si posiziona al sesto posto tra i fornitori, mentre la forte crescita della Cina (+26%) potrebbe permetterle di raggiungere gli stessi livelli dell'italia entro la fine dell'anno. 8

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10 Andamento dell interscambio commerciale con l Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali Nel periodo gennaio agosto 2011 l Italia ha mantenuto lo status di terzo partner commerciale del Paese, con un interscambio del 1,83 miliardi di euro ed un saldo commerciale di 120 milioni di euro a favore dell Italia. La quota maggiore delle nostre importazioni riguarda i settori ferro e acciaio, abbigliamento, metalli non ferrosi e calzature. Il settore cereali ha fatto registrare una crescita notevole ( +356%), posizionandosi al sesto posto tra le merci esportate in Italia. Sul versante delle importazioni serbe dall Italia si registrano le macchine di impiego generale, tradizionale punto di forza dell Italia, con un aumento del 52% e la voce ferro e acciaio (spesso di alta qualità o proprietà specifiche) e cresciuta del 71%. E preoccupante, invece, il calo netto (- 44,3%) dei prodotti medicinali e farmaceutici. Va comunque considerato che una componente rilevante e costituita anche da lavorazioni in conto terzi commissionate da imprese italiane, soprattutto nei settori delle calzature, del tessile-abbigliamento e del legno-arredamento e da altre produzioni effettuate dalle numerose aziende italiane che hanno investito nel Paese. Sul versante delle esportazioni italiane, la contrazione subita dalle nostre forniture alla Serbia nel 2010, pur da non sottovalutare, non si e rivelata particolarmente significativa, soprattutto se comparata con il calo percentuale (quasi il doppio rispetto a quello italiano) della Germania nello stesso periodo, principale concorrente del nostro paese nell area balcanica. Nei primi otto mesi del 2011 l Italia, mantiene l 8% del mercato serbo, con una crescita, pero, più contenuta (+12%) rispetto ai concorrenti tedeschi (+18%). Nel 2010, sempre secondo i dati pubblicati dall Ente per la Statistica della Serbia, l Italia era risultata il terzo partner commerciale della Serbia, con un interscambio complessivo di milioni di euro, costituito da 843 milioni di euro di esportazioni serbe e da milioni di euro di importazioni. Il saldo commerciale a favore dell Italia era stato lo scorso anno pari a circa 235 milioni di euro con una considerevole crescita delle nostre importazioni (+44,0%) ed una contenuta flessione delle esportazioni (- 2,9%). Per quanto riguarda gli investimenti diretti, l Italia con una quota di capitale investito, pari a oltre 800 milioni di euro, e risultato il quinto paese investitore in Serbia nel periodo Vi sono circa 200 aziende italiane presenti in Serbia, per un giro d affari stimato a 2,4 miliardi di euro e un livello occupazionale stimato intorno a addetti. Il numero di aziende italiane che hanno delocalizzato in Serbia negli ultimi anni è quasi triplicato. Nel quadro del processo di privatizzazione, le aziende italiane figurano al secondo posto per numero di aziende acquistate. Il settore industriale italiano maggiormente presente in Serbia è quello del tessile abbigliamento e dell intimo: tra i nomi di maggior peso presenti con propri stabilimenti produttivi si segnalano Pompea, Golden Lady, Calzedonia e Benetton (dal 2011 è stato aperto Benetton Serbia). La FIAT ed il Governo serbo hanno firmato, a fine 2009, gli annessi al contratto della joint venture per la creazione di Fiat Automobili Serbia (FAS), al 67% proprietà della Fiat e il 33% dello Stato serbo. In base all investimento del gruppo torinese (vicino al miliardo di Euro) gli impianti Zastava di Kragujevac sono passati alla nuova società costituita dal gruppo torinese (al 70%) e dal Governo serbo, che si e impegnato ad ammodernare la fabbrica e le infrastrutture dell area per contribuire all investimento. Mentre prosegue l assemblaggio della FIAT Punto (che ha conquistato posizioni di primato nel mercato interno grazie anche ad un aggressiva politica di incentivi concessi dal Governo), la costruzione dei nuovi modelli destinati ai mercati mondiali inizierà l anno prossimo, per raggiungere a fine 2012 le unità di produzione annuali. Parallelamente all operazione FIAT - Zastava, ulteriori investimenti saranno effettuati dalla Iveco (produzione di autobus sulle linee della Zastava Kamioni attualmente detenuta al 30% dalla casa torinese) e da una serie di aziende italiane dell indotto FIAT. La Magneti Marelli ha sottoscritto un memorandum d intesa con il governo serbo e, successivamente, a maggio 2010, siglato un accordo con il Governo serbo e con il comune di Kragujevac. L accordo prevede la costruzione di un impianto produttivo del valore di 60 milioni di euro. La nuova fabbrica dovrebbe impiegare 400 persone. 10

11 Sistema dell istruzione Nel 2001 è stata avviata una radicale riforma del sistema scolastico che, tra gli altri interventi, ha completamente rivisto e rimodernato i programmi scolastici e ha allungato la durata della formazione primaria portandola a nove anni. Il primo anno di entrata in vigore della riforma è stato il 2003 e il completamento della stessa è previsto per l'anno scolastico 2007/2008. L'obbligo scolastico inizia a 7 anni con l'inizio del ciclo primario suddiviso in cicli triennali con materie obbligatorie e opzionali. La formazione secondaria prevede la scelta fra il liceo (4 anni), di altre scuole superiori di durata compresa fra i due e i 4 anni oppure l'accesso alla formazione professionale (due o tre anni). L'età lavorativa in Serbia inizia dai diciotto anni. In Serbia secondo i dati del 2011 vi sono quindici università. Otto di queste sono statali e sette, invece, sono private. Di tutte queste, addirittura otto hanno la propria sede nella capitale. Dal 2003 le università serbe formano circa laureati, persone in possesso di un Master of Science e 400 dottorati di ricerca all'anno. Segnatamente, circa il 30% di questo ammontare è costituito da laureati in settori tecnici. Inoltre, le facoltà di questo settore, come la Facoltà di Ingegneria Elettrica o la Scuola di Ingegneria Meccanica a Belgrado, sono riconosciute a livello internazionale per le loro competenze. Istruzione tecnica di alta qualità si effettua anche già presso le scuole elementari e superiori, le quali offrono un programma di studi avanzato in scienze tecniche. La formazione manageriale in Serbia è offerta attraverso un panorama di corsi di laurea e post-laurea organizzati da università locali e rinomate business school occidentali, come la francese HEC e le inglesi Sheffield University e Heriot-Watt University. Inoltre, le scuole elementari e medie internazionali sono ampiamente disponibili in Serbia. Esse offrono programmi di studio in inglese, tedesco, francese ed esami riconosciuti a livello internazionale. Sistema sanitario L'assistenza sanitaria in Serbia è fornita attraverso una vasta rete di istituzioni sanitarie pubbliche possedute e controllate dal Ministero della Salute. Il settore privato dell'assistenza sanitaria non è incluso nel sistema di finanziamento pubblico e come tale, non è prevista nessuna componente integrativa derivante da eventuali assicurazioni sanitaria stipulate dai cittadini. La fornitura privata di servizi sanitari, anche se limitata, è in aumento, in particolare in alcuni settori come l'odontoiatria. Tuttavia, va sottolineato che il settore privato non è sufficientemente regolamentata e che impiega prevalentemente da consulenti del settore pubblico su base temporanea. Assistenza di base è prevista in 159 Centri di cura e stazioni di assistenza sanitaria in tutto il paese, secondo i dati dell'indagine WB a partire dal La fornitura delle cure sanitarie primarie alla popolazione in Serbia è relativamente decentrata, in cui i servizi per i bambini e le donne sono offerti da pediatri e ginecologi insieme con i medici generici. Il sistema denota però una scarsa organizzazione e la mancanza di ben definiti protocolli di riferimento. Le strutture presenti sono: Centri di Salute: differiscono in funzione dei servizi da essi forniti, ma può includere una farmacia o addirittura letti d'ospedale. Allo stesso modo, possono fornire servizi pubblici di assistenza sanitaria, terapia fisica e riabilitazione e servizi di medicina del lavoro. Secondario e terziario: sono quei servizi sanitari offerti a pazienti interni ed esterni presso istituzioni sanitarie presenti in tutto il paese, compresi gli ospedali generali, ospedali o istituti specializzati ed ospedali accademici. Ospedale o assistenza sanitaria stazionaria: nel settore pubblico nella Repubblica di Serbia è fornito da 37 ospedali generali, 14 ospedali specializzati, 19 centri sanitari specializzati, 23 cliniche di specialità singola, 38 istituti speciali, 5 centri ospedalieri clinici, 3 centri clinici (dati survey WB). Secondo un'analisi ufficiale dei servizi di assistenza sanitaria redatto da EAR nel 2003, la Serbia ha circa posti letto ospedalieri, dei quali sono letti standard. La maggior parte dei letti erano destinati ad uso a breve termine (73%), circa il 25% è per uso a lungo termine, mentre il resto è ospitato dai centri di cure primarie. 11

12 Info AMBASCIATA D ITALIA A BELGRADO Indirizzo: Bircaninova, 11 Tel. : Fax. : it Homepage: segreteria.belgrado@esteri.it Ufficio ICE KNEZA MILOSA Belgrado belgrado@ice.it Tel: ( ) Fax: ( ) Camera di Commercio Italo-Serba Kneza Milosa Belgrado ALTRI UFFICI DI PROMOZIONE ITALIANI Istituto Italiano di Cultura Kneza Milosa Belgrado Tel / 356 Fax Unità Tecnica Locale Cooperazione allo Sviluppo Kneza Milosa Belgrado Tel o Fax cooperazione.utl.belgrado@esteri.it Riferimenti bibliografici Nota congiunturale sulla Serbia novembre 2011, a cura dell Istituto per il Commercio Estero Schede Mondoimpresa Società Consortile del sistema camerale Presenza italiana in Serbia 2011, a cura dell Istituto per il Commercio Estero Ministero degli Affari Esteri e Ministero dello Sviluppo Economico - Rapporto paesi congiunti - Serbia 1 semestre Sito internet (Serbia Investment and Export Promotion Agency) Sito internet (Ente Nazionale del turismo in Serbia) La programmazione per lo sviluppo locale nei Balcani - di Marta Piccarozzi - PROGETTO ADRI.EUR.O.P. ADRIATIC EUROREGION OPERATIONAL PLAN, working papers

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