CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
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- Gianmarco Pini
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1 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO NONA LEGISLATURA RISOLUZIONE N. 71 REGIONALIZZARE IL DEBITO PUBBLICO: IL PREZZO DELLA LIBERTÀ PER UNA TOTALE AUTONOMIA DEL VENETO presentata il 9 maggio 2014 dai Consiglieri Caner, Baggio, Bassi, Cappon, Cenci, Corazzari, Lazzarini, Possamai, Tosato, Toscani, Ciambetti, Conte, Finozzi, Manzato, Stival e Finco Il Consiglio regionale del Veneto PREMESSO CHE: - il debito pubblico costituisce la principale criticità della finanza pubblica italiana, che condiziona (e condizionerà) inesorabilmente tutte le politiche di sviluppo a livello centrale, regionale e locale; - il debito pubblico italiano, che in Europa è secondo solo alla Grecia, supera ormai il 130 per cento del Pil e sottrae circa 85 miliardi di euro all anno per il pagamento degli interessi (quasi il 10 per cento di tutta la spesa pubblica); - il nostro Paese spende di più per gli interessi sul debito che per l istruzione; - la questione del debito pubblico sarà sempre più cruciale nei prossimi anni: l Italia, sulla base dei recenti accordi stabiliti con l Unione Europea, dovrà progressivamente ridurre il debito pubblico fino a portarlo alla soglia del 60 per cento in rapporto al PIL; - il debito pubblico italiano è cresciuto in maniera esponenziale nel corso degli anni Ottanta, passando dal 74,4 per cento del Pil nel 1984 per arrivare al 121,2 per cento dieci anni dopo. Successivamente, i Governi hanno adottato politiche di contenimento del debito nell ambito dell ingresso dell Italia nell Area Euro. A seguito della crisi, il debito pubblico è nuovamente aumentato, passando dal 103,3 per cento del Pil nel 2007 al 132,8 per cento nel 2013 (GRAF 1);
2 GRAF 1 - Dinamica del debito pubblico in Italia (% Pil) RITENUTO che: - debbano essere definitivamente applicati i costi standard per una migliore gestione di tutta la spesa pubblica, per responsabilizzare maggiormente i diversi centri di costo a tutti i livelli istituzionali della P.A. e consentire un più equo riparto delle risorse finanziarie e strutturali nonché per favorire migliori servizi ai cittadini in tutto il Paese; - per stimolare una maggiore responsabilità della spesa pubblica e una migliore crescita socio-economica a livello centrale e a livello regionale-locale si debbano favorire le più ampie forme di autonomia regionale e locale; CONSIDERATO che il ritorno del centralismo, inoltre, sta facendo passare l idea che l elevato livello del debito pubblico italiano sia una conseguenza dell indebitamento di Regioni ed enti locali e, tuttavia, è bene ricordare che alle Amministrazioni locali è imputabile appena il 5,2 per cento del debito pubblico (TAB 1); TAB 1 - Debito pubblico per livello di governo (al 30 novembre 2013) milioni di euro comp. % Amministrazioni centrali ,8 Amministrazioni locali ,2 di cui, Regioni ,8 di cui, Province ,4 di cui, Comuni ,3 di cui, altri enti ,7 Enti di previdenza 158 0,0 Totale debito pubblico ,0 Debito da regionalizzare (Amm. centrali ed Enti previdenza) ,8 Fonte: Plancia - strumento di management politico RITENUTO, inoltre, che:
3 - in ragione delle suddette considerazioni, una delle possibili azioni, per contenere il continuo espandersi del debito pubblico, potrebbe essere quella di regionalizzare tale debito fin qui maturato, in cambio di una maggiore autonomia solo alle Regioni e ai loro territori che si fanno carico di ripianare parte del debito sovrano; VISTO il rapporto elaborato da Plancia - strumento di management politico- istituzionale adottato dal Gruppo consiliare LVLNP - con cui si propone un possibile riparto territoriale su base regionale del debito pubblico sovrano e che si allega alla presente risoluzione; CONSIDERATO, inoltre, che: - il criterio sintetico di riparto del debito tra le Regioni più equilibrato, secondo il suddetto rapporto, sembra essere quello che tiene conto di tre criteri base: - la responsabilità storica: il debito pubblico viene attribuito solo ai territori che lo hanno generato; - il criterio demografico: il debito pubblico viene ripartito in maniera uniforme su tutta la popolazione; - la capacità fiscale: il debito pubblico viene assegnato sulla base della distribuzione regionale del Pil; - per quanto concerne il Veneto, la quota di debito centrale di propria competenza sarebbe di 117 miliardi di euro, pari a euro procapite. È questa la cifra che, in linea teorica, potrebbe costituire il costo di una totale autonomia del Veneto dallo Stato centrale italiano; - da ulteriori ricerche emerge che la quota di debito statale attribuibile al Veneto nel giugno 2012 era di 109 miliardi di euro, risultando con ciò che in solo un anno e mezzo il prezzo della libertà per il Veneto è aumentato di ben 8 miliardi di euro, quasi euro in più per ciascun cittadino. CONSIDERATO, infine, che - anche con l esposizione delle Amministrazioni locali, il debito pubblico complessivamente a carico del Veneto (84 per cento del Pil) sarebbe di poco superiore a quello della Germania (79,6 per cento) e inferiore alla media UE (89,8 per cento) e che in una situazione analoga si troverebbero anche Lombardia, Emilia Romagna e Toscana (TAB 2); TAB 2 - Il debito pubblico regionalizzato: confronto con alcuni Paesi UE (anno 2013) in % PAESI / Regioni sul Pil ITALIA* 134,8 PORTOGALLO 127,8 IRLANDA 124,4 Trentino-Alto Adige 121,5 Lazio 119,1 CIPRO 116,0 Centro Italia 107,3 BELGIO 100,4 AREA EURO 95,5 SPAGNA 94,8 REGNO UNITO 94,3 Piemonte 93,9
4 FRANCIA 93,5 Marche 90,9 Nord Italia 90,4 UNIONE EUROPEA 89,8 Toscana 88,0 Veneto 84,0 Emilia Romagna 81,8 UNGHERIA 80,7 GERMANIA 79,6 Lombardia 78,9 PAESI BASSI 74,8 AUSTRIA 74,8 In maiuscolo i Paesi, in minuscolo le Regioni e le macroaree territoriali I dati dei Paesi europei sono tratti dalle previsioni della Commissione Europea diffuse nel novembre 2013 (*) dato sulla base delle risultanze del presente studio Fonte: Plancia - strumento di management politico - nel complesso, il Nord Italia (con il 90,4 per cento del Pil) avrebbe un debito inferiore a quello di Paesi come Francia (93,5 per cento) e Regno Unito (94,3 per cento), nonché alla media dell Area dell Euro (95,5 per cento), mentre il Sud Italia (266,8 per cento) presenterebbe un esposizione debitoria addirittura superiore alla Grecia (176,2 per cento) (TAB 3). Il debito pubblico regionalizzato: le macroaree italiane in Europa (anno 2013) in % PAESI / Regioni sul Pil Sud Italia 266,3 GRECIA 176,2 ITALIA* 134,8 Centro Italia 107,3 AREA EURO 95,5 Nord Italia 90,4 UNIONE EUROPEA 89,8 GERMANIA 79,6 In maiuscolo i Paesi, in minuscolo le Regioni e le macroaree territoriali I dati dei Paesi europei sono tratti dalle previsioni della Commissione Europea diffuse nel novembre 2013 (*) dato sulla base delle risultanze del presente studio Fonte: Plancia - strumento di management politico Tutto ciò premesso,
5 il Consiglio regionale invita il Parlamento e il Governo della Repubblica a prendere in considerazione la proposta di regionalizzazione del debito sovrano, avviando nel contempo ogni possibile iniziativa, anche legislativa a livello costituzionale, in grado di consentire forme di autonomia, anche fiscale, il più ampie possibili alle Regioni che accettano di farsi carico di parte del suddetto debito ripartito tra le Regioni medesime secondo i criteri esposti in premessa. Allegato: 1
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