CAPITOLO 1 : LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA 1.1 DEFINIZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CAPITOLO 1 : LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA 1.1 DEFINIZIONE"

Transcript

1 PREMESSA Il fisioterapista è individuato nella figura professionale di operatore sanitario in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita. Si deduce da tale definizione, che la riabilitazione non sia soltanto un semplice intervento da svolgere in modo sistematico sul paziente ma bensì, un processo di risoluzione dei problemi e educazione nel quale si porta la persona in quel momento disabile a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative. Il nostro intento è stato quello di verificare se con un intervento di tipo assistenziale che fornisse un supporto attivo, il paziente fosse in grado di mantenere e prolungare a distanza di tempo i benefici ottenuti dalla riabilitazione svolta in reparto. Questo lavoro ha come patologia oggetto di studio la BPCO ed è composto di due parti. La prima parte prende in considerazione gli aspetti clinici e riabilitativi della suddetta patologia. La seconda parte descrive lo studio che ho effettuato presso il reparto di Riabilitazione Medica dell ospedale di Pescia su 32 pazienti anziani affetti da BPCO di grado medio/severo che hanno effettuato e concluso un programma di riabilitazione respiratoria in Day-Hospital della durata di quattro settimane di cui sono stati valutati gli effetti a sei mesi e un anno dalla dimissione. Come indicatore di riferimento per la valutazione e il monitoraggio è stato usato l indice BODE, innovativo eppure importante fattore prognostico di mortalità 1

2 CAPITOLO 1 : LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA 1.1 DEFINIZIONE Il concetto di Riabilitazione Respiratoria, pur essendo relativamente recente, ha già subito nel corso del tempo alcune modifiche ed evoluzioni. Il suo impiego nelle malattie respiratorie croniche risale alla prima metà degli anni 70, ma erano in pochi a crederci (1). Un salto qualitativo importante fu realizzato a metà anni 90, quando fu possibile dimostrare l evidenza scientifica della sua efficacia nel ridurre la dispnea e l affaticabilità e nel migliorare la capacità di esercizio. Da allora molti studi hanno confermato questi risultati. La definizione attualmente riconosciuta dall European Respiratory Society, risale al 1994 ed è stata pubblicata in un Summary del NIH Workshop(2). Quando si parla di Riabilitazione Respiratoria si tende a considerare "...un insieme multidimensionale di servizi diretti a persone con malattie polmonari ed alle loro famiglie, di solito attuato da parte di un team interdisciplinare di specialisti, con lo scopo di raggiungere e mantenere il massimo livello di indipendenza e di attività nella comunità..." (3). Questa definizione sottolinea alcuni aspetti fondamentali caratterizzanti l'attività riabilitativa in campo respiratorio: in particolare l'individualizzazione (personalizzato per ciascun paziente), la multidisciplinarietà del programma terapeutico (equipe interdisciplinare) (4,5) e lo scopo di reinserire il paziente nel suo ambiente aggiungendo l'importante aspetto educazionale al fine di promuovere la gestione della malattia da parte del paziente e della sua famiglia. Quindi i programmi di riabilitazione polmonare dovrebbero essere considerati come un opzione che può migliorare lo standard terapeutico con il proposito di ottimizzare la capacità funzionale e riportare i pazienti al più alto livello possibile di indipendenza funzionale. Secondo l European Respiratory Society (ERS) "La riabilitazione polmonare ha lo scopo di recuperare i pazienti ad uno stile di vita indipendente produttivo e soddisfacente ed impedire l'ulteriore deterioramento clinico compatibile con lo stato della malattia" (6,7). Questa definizione conferma un altro importante aspetto: i programmi riabilitativi hanno lo scopo e la capacità di incidere sulla storia naturale della malattia (8). 2

3 1.2 SCOPI DELLA RIABILITAZIONE La riabilitazione respiratoria è idealmente una strategia di trattamento globale indirizzata a tutte le componenti della malattia polmonare cronica e progressiva. Per questi aspetti di cronicità questo tipo di riabilitazione non è curativo e non fermerà il progressivo peggioramento fisiopatologico, tuttavia può ridurre una parte della disabilità. Applicando una definizione funzionale la riabilitazione respiratoria applica l arte, l abilità, la fisiologia e multiple discipline cliniche per prevenire o ridurre la disabilità associata con la malattia polmonare cronica ( Tiep 1994). Specificamente le mete sono: - Ridurre i sintomi - Insegnare ai pazienti a trattare con successo il loro processo patologico - Mantenere uno stile di vita attivo ed indipendente - Massimizzare le capacità funzionali Per ottenere i benefici dimostrati da questo tipo di riabilitazione è fondamentale instaurare un rapporto di alleanza fra tutti i soggetti coinvolti nell assistenza (team ospedaliero, paziente, familiari, medico di famiglia) con l obiettivo comune di soddisfare i multipli e mutevoli bisogni dei pazienti nelle varie fasi della malattia(9). 1.3 TEAM RIABILITATIVO E TIPO DI INTERVENTI Il programma riabilitativo vede collaborare tra loro più figure professionali,che formano un team riabilitativo, caratterizzato oltre che dalla persona servita, anche da una varietà di professionisti che condividono valori e obiettivi comuni, partecipano alla valutazione, pianificazione e/o implementazione del progetto.(10,11) Nel nostro caso oltre al fisioterapista, il gruppo è composto dal fisiatra o pneumologo con il ruolo di responsabile del progetto, dall'infermiere, psicologo, dietista e assistente sociale, ognuno dei quali fornisce il proprio contributo e mette a disposizione le proprie competenze professionali nel rispetto e collaborazione reciproca. 3

4 Un altro aspetto organizzativo importante è la sede del programma riabilitativo, poiché per la patologia respiratoria condiziona, anche se limitatamente, il livello di intervento. Le sedi riabilitative più diffuse sono: Ambiente domiciliare (12,13,14): I programmi domiciliari di solito seguono quelli ospedalieri e quelli ambulatoriali. Si effettua per il mantenimento di pazienti con situazione clinica stabile e con problemi di trasporto o per pazienti non trasportabili che non vogliono ricoverarsi. Di solito coinvolge il livello più semplice di impegno tecnologico ed umano, anche se sporadicamente interessa interventi di livello specialistico riguardanti impegni più severi come, ad esempio, la ventilazione meccanica. Ricovero in regime day hospital (15,16,17) Per pazienti sintomatici ma stabili senza problemi di trasporto, con necessità di mantenimento dell attività lavorativa e di un monitoraggio solo periodico. Ricovero in ospedale (18) Può essere in regime di degenza ordinaria o in Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR). Effettuato per pazienti con nulla o limitata mobilità, con diagnosi clinica e valutazione non definiti, con patologia instabile, con necessità di continuo monitoraggio oltre che di standard valutativi e terapeutici elevati, quali ad esempio manovre invasive. Regime di prestazione ambulatoriale Questa sede d intervento comprende solo le prestazioni riferite a singole manovre di fisioterapia da eseguirsi per brevi cicli, ad esempio il drenaggio posturale o la preparazione di interventi chirurgici con allenamento dei muscoli respiratori. 4

5 1.4 SELEZIONE DEI PAZIENTI La riabilitazione respiratoria seleziona i pazienti anche perché i programmi hanno un costo elevato. La valutazione del candidato al programma di riabilitazione non deve essere un processo complicato. Essa non coincide con la valutazione funzionale specifica della gestione pneumologica, ma in qualche modo la integra. Tuttavia un attenta selezione dei pazienti da sottoporre al programma di riabilitazione polmonare (PRP) è importante e fondamentale per l individualizzazione del programma di riabilitazione polmonare e per la sua riuscita (19). I pazienti adatti ai PRP sono quelli che riconoscono che i loro sintomi dipendono dalla loro malattia polmonare e sono motivati ad essere protagonisti della loro terapia per migliorare il loro stato di salute. Nello specifico le indicazioni ai programmi di riabilitazione respiratoria sono(20,21): - Affezione da BPCO, asma bronchiale, fibrosi cistica o bronchiectasie - Presenza di insufficienza respiratoria cronica da qualunque causa - Riscontro di insufficienza respiratoria acuta su cronica - Malattie neuromuscolari e della cassa toracica - Malattie interstiziali del polmone - In preparazione e a seguire, per recupero funzionale, interventi di chirurgia toracica e addominale, con particolare riferimento alla resezione di volume polmonare - Situazione di resezione del volume polmonare - Trattamento dei soggetti sottoposti o preparazione al trapianto polmonare - Presenza del paziente in UTIR - Accertata dispnea a riposo o durante attività fisica, tale da interferire sulla qualità della vita del paziente - Tolleranza allo sforzo ridotta - Riscontro di alterazioni emogasanalitiche in condizioni basali o sotto sforzo ed inserimento in un programma di ossigenoterapia a lungo termine - Svezzamento dalla ventilazione meccanica 5

6 E importante specificare, invece, che l unica controindicazione assoluta ai programmi di riabilitazione polmonare è la mancata volontà di parteciparvi o una cattiva compliance a loro. Esistono altri criteri di selezione che possono risultare notevolmente utili per l individualizzazione dei programmi di trattamento. Alcuni di questi criteri sono: Età L età non è considerata un fattore limitante i programmi di riabilitazione respiratoria (22). La letteratura recente ha sottolineato i benefici effetti della partecipazione regolare a programmi di esercizi aerobici a lungo termine negli anziani (19,22). Le linee guida di base per la definizione di frequenza, intensità, durata e modalità di attività sono considerate appropriate anche per gli anziani. L allenamento all esercizio ad alta intensità è possibile ed efficace nel combattere la debolezza muscolare e la fragilità fisica in soggetti molto anziani (23). Programmi globali di trattamento comprendenti educazione, allenamento degli arti superiori ed inferiori, esercizi respiratori e fisioterapia toracica si sono dimostrati in grado di migliorare la capacità all esercizio anche in pazienti BPCO di più di 75 anni (24). Stato clinico Fondamentale per l adesione ai programmi di trattamento è una situazione clinica e morbosa stabile. Abitudine al fumo È necessario un impegno concreto dei pazienti a smettere di fumare tuttavia molti autori (15,18,25) hanno confermato che altri possibili motivi di esclusione sono malattie evolutive associate (tumori, tbc), presenza di concomitanti gravi malattie extrapolmonari, eccessiva lontananza dall ospedale, barriere linguistiche, compromissione cognitiva, inadeguata situazione familiare, problemi socioeconomici o eccessiva compromissione psicomotoria. 6

7 1.5 EVIDENZE SCIENTIFICHE La medicina basata sull evidenza(ebm), alla luce di numerosi studi prospettici randomizzati e controllati e dalle molte meta-analisi compiute (2,18,17,26,27) indica con chiarezza i notevoli effetti positivi dei programmi di riabilitazione polmonare sui pazienti affetti da broncopneumopatia cronico ostruttiva. I PRP, infatti, sono riconosciuti ed ampiamente accettati come parte integrante del trattamento clinico e del mantenimento dello stato di salute di pazienti con malattie respiratorie croniche che rimangono sintomatici o continuano ad avere una ridotta funzione nonostante il trattamento medico standard. Gli effetti benefici più rilevanti risultati dai numerosi studi sono: Riduzione della sensazione soggettiva di dispnea (Evidenza A) E stato dimostrato che la riabilitazione polmonare migliora il sintomo dispnea nei pazienti con BPCO e, quindi, blocca il circolo vizioso che è solito instaurarsi in tali pazienti: La dispnea disabilitante, infatti, è spesso la causa principale del decondizionamento fisico che a sua volta peggiora la dispnea da sforzo. Questo circolo vizioso può determinare una rilevante riduzione della capacità funzionale fino a non riuscire a far fronte alle attività della vita quotidiana (ADL) con conseguente peggioramento della qualità della vita (QOL). In tutti gli studi condotti sui PRP si è accertato un miglioramento della dispnea sia con test da sforzo che nello svolgimento delle attività della vita quotidiana (ADL). Miglioramento della tolleranza all esercizio fisico (Evidenza A). Il paziente affetto da BPCO, data la ridotta tolleranza all esercizio, è un individuo estremamente debole che col tempo peggiora questa condizione e diventa sempre più decondizionato. Miglioramento della qualità della vita (Evidenza B) Programmi di riabilitazione polmonare comprendenti educazioni, esercizi respiratori, rilassamento, trattamento della dispnea e allenamento 7

8 all esercizio fisico generale e di gruppi muscolari selettivi sì sino dimostrati in grado di migliorare la qualità della vita (16,17,28,29). Riduzione del numero di ospedalizzazioni e del numero di giorni di degenza in seguito ai ricoveri (Evidenza A) Miglioramento dello stato psico-sociale conseguente a BPCO (Evidenza A). I programmi di riabilitazione polmonare riducono la depressione, l ansia e i problemi psichiatrici, problematici assai comuni nei pazienti respiratori e capaci di rinforzare ulteriormente l isolamento sociale e la loro inattività fisica. Miglioramento della funzione degli arti superiori (Evidenza B). In seguito all allenamento della forza e della resistenza dei pazienti affetti da BPCO si ha miglioramento della loro funzione delle braccia. Aumento della forza dei muscoli respiratori (Evidenza B). Questo tipo di allenamento porta ad un miglioramento della funzione di tali muscoli, riduce la dispnea e migliora la tolleranza all esercizio. Altri esiti quali il miglioramento della sopravvivenza, della funzione respiratoria e gli effetti a lungo termine sono tuttora oggetto d esame, a causa dei risultati discordanti dei vari studi che li hanno presi in considerazione. CATEGORIA A B C ATTENDIBILITA Studi randomizzati controllati: elevato numero di studi Studi randomizzati controllati: scarso numero di studi Studi non randomizzati e studi osservazionali D Giudizio di un gruppo di esperti 8

9 CAPITOLO 2: CENNI D ANATOMIA DELL APPARATO RESPIRATORIO 2.1 LE VIE RESPIRATORIE La funzione principale delle vie aeree è di condurre l aria dall ambiente esterno alla superficie deputata agli scambi di gas con il sangue e di far defluire l aria dopo che gli scambi sono avvenuti. L apparato respiratorio, benché classicamente differenziato in vie aeree superiori e vie aeree inferiori, è, di fatto, un continuum funzionale e morfologico,caratterizzato da una sostanziale omogeneità di tessuti,tipi cellulari,tipologia di innervazione e perfusione vascolare. La maggior parte dei tessuti respiratori è costituta da epitelio ciliato e ghiandole mucipare ed è ricca di linfociti e mast-cellule.le vie aeree superiori sono costituite dal naso, dalla laringe, dalla trachea e dai bronchi superficiali, mentre le vie respiratorie profonde sono rappresentate dai polmoni. La via di ingresso dell aria inspirata è costituita dal naso, qui l aria a contatto con la mucosa è saturata di vapore acqueo e portata alla temperatura di 37 C (l aria secca danneggia la mucosa delle vie respiratorie e provoca broncocostrizione). Il naso inoltre provvede alla depurazione da agenti infettivi,particelle in sospensione e gas disciolti. La laringe è il segmento più craniale del tubo laringo-tracheale, costituito da varie cartilagini che si origina a livello faringeo e si continua a livello tracheale. Situato nel collo corrispondente alla 4, 5 e 6 vertebra cervicale e sotto l osso ioide dove forma la prominenza laringea o Pomo d Adamo. Questo organo molto differenziato è deputato al passaggio dell aria e alla fonazione, poiché al suo interno contiene le corde vocali. Al di sotto delle corde vocali inizia la trachea, condotto lungo circa 12 cm esteso dalla 6 vertebra cervicale alla 4 toracica. Questa è tappezzata da un epitelio contenente ghiandole secernenti acqua e da cellule secernenti muco. Le cellule sono fornite di ciglia,il cui movimento è diretto verso l alto per sospingere oltre la laringe le particelle e gli agenti infettivi intrappolati nel muco,avviandoli verso la deglutizione, inoltre è costituita posteriormente da tessuto muscolare e anteriormente da circa 20 anelli cartilaginei. Questa struttura conferisce alla trachea stabilità, evitandone il collasso durante gli sforzi respiratori(es. durante la tosse) oltre all elasticità e all estensibilità necessarie per accompagnare i movimenti del tronco. 9

10 La trachea termina con una biforcazione che dà origine ai due bronchi principali destro e sinistro, che all ingresso nel polmone sono accompagnati dai due ili polmonari costituiti dai rami dell arteria polmonare,le grandi vene polmonari,i rami nervosi parasimpatici (dal nervo vago) e simpatici ( dai 4 segmenti toracici più craniali). Questi nervi sono responsabili: dell innervazione motoria dei muscoli lisci bronchiali,della fase secretoria delle ghiandole bronchiali e sensoriale dei recettori polmonari e bronchiali. I bronchi principali hanno un diametro di 1cm la parete è costituita da muscolo,tessuto elastico e placche cartilaginee disposte irregolarmente. L orientamento del bronco principale destro, più in linea con quello della trachea, fa sì che eventuale materiale inalato si diriga preferenzialmente verso il polmone destro. Anche i bronchi principali si ramificano dando origine ai bronchi lobari, uno per ogni lobo polmonare e che a loro volta si suddividono nei vari bronchi segmentali. Questa ramificazione prosegue per varie generazioni dando origine al complesso sistema dell albero bronchiale seguendo il quale l aria è condotta in tutto il polmone in maniera ottimale. Il diametro di ciascuno dei rami figli è minore di quello del ramo madre per cui il diametro delle vie aeree diminuisce progressivamente dalla trachea alla periferia questo fa si che la velocità dell aria diminuisce lungo l albero respiratorio poiché lo stesso volume d aria passa attraverso tutte le generazioni bronchiali, si passa da 1m/s a livello della trachea a meno di 1cm/s a livello dei bronchioli respiratori. La resistenza opposta al flusso è massima a livello delle grandi vie aeree e diminuisce progressivamente avvicinandosi alla periferia polmonare, l 80% delle resistenze intratoraciche risiede nella trachea e nei grossi bronchi. I polmoni occupano le cavità pleuriche e hanno dimensioni e forme diverse, infatti il polmone sinistro è un po più piccolo a causa dei rapporti con il cuore. Il polmone destro anche se un po più grande è leggermente più corto a causa del sollevamento diaframmatico per la presenza del fegato. Ogni polmone è suddiviso in due porzioni da una scissura obliqua che lo attraversa fino all ilo. Una linea tracciata dalla terza vertebra toracica posteriormente alla sesta articolazione costocondrale, raggiunge il margine inferiore dei polmoni e delimita il lobo inferiore. Sopra la linea obliqua il polmone destro è diviso da una scissura orizzontale che delimita il lobo superiore al di sopra e un lobo medio al di sotto. 10

11 Il polmone sinistro non presenta questa suddivisione e tutta la parte al di sopra della scissura obliqua è il lobo superiore. La porzione antero-inferiore del lobo superiore sinistro si chiama lingula. I lobi inferiori costituiscono la base e la parte posteriore del polmone mentre i lobi superiore e medio costituiscono l apice e la parte anteriore. 2.2 ANATOMIA FUNZIONALE La forma della gabbia toracica è quella di un tronco di cono leggermente appiattito in senso dorso ventrale, la sua forma deriva dalle ossa che lo compongono e dai principali organi contenuti nel suo interno. Esso è la sede degli organi principali dell apparato circolatorio, dello stesso centro cardiaco propulsore dell onda sanguigna, e della maggior parte dell apparato respiratorio, tanto legato funzionalmente a quello della circolazione;da questo derivano le sue funzioni principali di 11

12 sostegno, contenimento e protezione. Lo scheletro della gabbia toracica è formato posteriormente dal segmento toracico del rachide con il quale si articolano dodici paia di coste; anteriormente è chiusa da un osso impari e mediano, lo sterno, al quale si attaccano, direttamente o indirettamente, le coste attraverso la cartilagine costale. Le coste, che delimitano lateralmente la gabbia toracica, sono costituite da una parte ossea, costa propriamente detta, e completata in avanti da un tratto cartilagineo, cartilagine costale. Le prime sette coste si uniscono in avanti allo sterno con la loro parte cartilaginea, l 8, la 9 e la 10 si connettono alla cartilagine soprastante formando l arco costale;l 11 e la 12 sono libere, per questo sono dette coste libere o fluttuanti. Le articolazioni del torace possono essere distinte in: - Articolazioni costovertebrali (tra coste e vertebre toraciche). - Articolazioni sternocostali (tra coste e sterno). - Articolazioni intercondrali (tra le cartilagini costali). - Articolazioni sternali (tra le varie parti dello sterno). Le teste delle coste si articolano con i corpi vertebrali sono delle artrodie ed i mezzi di unione sono costituiti sempre dalla capsula articolare rinforzata da vari legamenti. Le articolazioni costovertebrali consentono movimenti di elevazione ed abbassamento delle coste durante le fasi respiratorie. A livello delle coste inferiori, il movimento di elevazione determinerà soprattutto un aumento del diametro traverso del torace, mentre al contrario le coste superiori, determineranno un aumento soprattutto del diametro antero posteriore. Questa differenza dipende dalla angolazione con cui la costa si impernia alle vertebre questo fa si che si formi un angolo più aperto o più chiuso. Le articolazioni sternocostali sono costituite dalle prime sette cartilagini costali e le incisure sternali; sono artrodie semplici o doppie ad eccezione della prima cartilagine costale. I mezzi di unione sono: il legamento interarticolare, sternocostale la capsula articolare rinforzata dal legamento raggiato sternocostale ed i legamenti costoxifoidei. Durante la respirazione le cartilagini costali subiscono uno spostamento angolare ed una torsione attorno al loro asse longitudinale in quanto lo sterno si alza durante l inspirazione e si deprime nella espirazione, la cartilagine si comporta come una barra di torsione che assorbe energia in fase inspiratoria e la restituisce in fase di espirazione. Col trascorrere del 12

13 tempo, le cartilagini tendono ad ossificarsi, il che spiega la perdita dell elasticità toracica e respiratoria negli anziani. Nelle articolazioni intercondrali vi sono rapporti articolari del tipo delle artrodie distinti in due tipi: il primo unisce l estremità mediale dell 8, 9 e 10 cartilagine costale con le cartilagini sovrastanti ed il secondo unisce i margini contigui della 6-7, 7-8, 8-9 cartilagine costale; i mezzi di fissità sono costituiti dalla capsula articolare. Le articolazioni sternali sono distinte in superiore ed inferiore. L articolazione superiore e una sinfisi tra il corpo ed il manubrio rinforzata dai legamenti periferici. Quella inferiore e una sincondrosi che nell adulto diventa sinostosi tra il corpo ed il processo xifoideo. 13

14 Dal punto di vista funzionale il sistema respiratorio è costituito da un sistema di vie aeree aperto all atmosfera attraverso il quale l aria giunge a contatto con una membrana alveolo-capillare che la separa dal sangue circolante nei capillari polmonari. La pompa è rappresentata dai muscoli agenti sulla parete toracica che quando viene mobilizzata determinano la ritmica espansione e deflazione dei polmoni e il trasporto dell aria fino alla membrana dove l aria ricca di O2 e la CO2 contenuta nel sangue attraversano la membrana per diffusione. Sull altro versante della membrana il sangue arricchito di O2 e depurato di CO2 viene rimosso grazie alla pompa circolatoria. Normalmente i movimenti in alto e in avanti sono determinati dall elevazione delle coste superiori durante l inspirazione mentre i movimenti in basso e indietro sono dovuti all abbassamento delle coste inferiori durante l espirazione. I muscoli del torace si distinguono in intrinseci (originano e terminano nel torace) ed estrinseci (originano e si inseriscono in punti lontani dal torace). muscoli intercostali Muscoli intrinseci Occupano gli spazi intercostali e sono 11 paia. Originano dal margine inferiore di una costa e si portano al margine superiore di quella sottostante. Si distinguono in: muscoli intercostali interni(fasci che si estendono dall angolo costale allo sterno decorrendo dall alto in basso e dall avanti indietro), muscoli intercostali medi(posti tra lo spazio intercostale che va dalla linea ascellare media allo sterno) e muscoli intercostali esterni (i cui fasci si estendono dai tubercoli delle coste alle estremità laterali delle cartilagini costali, decorrendo dall alto in basso e dal dietro in avanti). Nell interstizio tra gli interni e gli esterni decorrono i vasi ed i nervi intercostali accolti nel solco costale. Sono innervati dal 1 fino all 11 nervo intercostale e con la loro azione elevano ed abbassano le coste (sono muscoli sia inspiratori che espiratori). 14

15 muscoli elevatori delle coste Sono 12 paia di muscoli di forma triangolare posti profondamente nel dorso. Originano dai processi traversi della 7 vertebra cervicale e di quelle toraciche ( escluso l ultima) e si inseriscono al margine superiore della costa sottostante. Sono innervati dai rami anteriori dell 8 nervo cervicale e dai nervi toracici (12 paia di nervi intercostali). Con la loro azione elevano le coste per cui sono muscoli inspiratori. muscoli sottocostali Si trovano nella parte interna e posteriore del torace. Originano dalla faccia costale interna e si portano alla faccia interna della costa sottostante o di quella successiva. Sono innervati dal 1 fino all 11 nervo intercostale e con la loro contrazione abbassano le coste( muscoli espiratori). muscoli traverso del torace Si trova nella parte interna ed anteriore del torace. Origina dalla faccia posteriore del corpo e del processo xifoideo dello sterno,si porta lateralmente in alto per poi inserirsi sulla faccia interna ed inferiore della 2 fino alla 6 cartilagine costale. Questo muscolo e innervato dai nervi intercostali(dal 2 al 9 ) ed agisce abbassando le coste (muscolo espiratorio. muscolo diaframma Muscoli estrinseci E un muscolo impari che separa la cavità toracica da quella addominale ed è responsabile dei movimenti respiratori. Per le sue inserzioni si possono distinguere una parte lombare, una sternale ed una costale. Il diaframma ha forma di una semicupola, con al centro una depressione dove poggia il cuore.il diaframma rappresenta il principale muscolo respiratorio e, a seconda dell intensità e durata del movimento respiratorio, determina modificazioni nel volume della cavità toracica agendo da solo o in cooperazione con altri muscoli accessori. Nelle 15

16 azioni espulsive, quali tossire, starnutire, ridere, gridare, o nella compressione addominale, come accade nel vomitare, nell emettere urina o feci, o nel provocare l espulsione del feto durante il parto, la contrazione del diaframma è sempre preceduta da un atto inspiratorio. E innervato dai nervi frenici(c3-c5, quando si contrae, si abbassa, ed eleva le ultime 6 coste, quindi amplia la cavità toracica(m. inspiratorio). Benché il diaframma sia principalmente un muscolo inspiratore ha un azione espiratoria sulla cassa toracica, quando la cupola è appiattita e le sue fibre periferiche sono dirette centralmente. Da un punto di vista strutturale il muscolo presenta fibre a contrazione rapida resistenti alla fatica e fibre a lenta contrazione. Questa diversa composizione spiega i motivi dell affaticamento muscolare muscoli scaleni La loro azione diretta consiste nel sollevare le prime due coste partecipando all atto inspiratorio. muscoli sternocleidomastoidei Si origina dai due capi del manubrio dello sterno e dalla parte mediale della clavicola e si inserisce con un unico ventre muscolare al processo mastoideo. La sua azione è quella di elevare lo sterno e la prima costa aumentando il diametro antero-posteriore del torace, sono mm accessori dell inspirazione attivandosi verso la fine di un inspirazione volontaria massimale. muscoli respiratori del torace Tra i muscoli del dorso il trapezio e il dentato superiore hanno azione inspiratoria, mentre il dentato inferiore è espiratorio. Anche gli elevatori delle coste possono svolgere un azione favorente l inspirazione. muscoli addominali I muscoli addominali che intervengono nella respirazione sono : retto dell addome, obliquo interno, esterno e trasverso dell addome 16

17 Tutti questi muscoli hanno un azione espiratoria, poiché la loro contrazione provoca un rientramento della parete addominale che genera un aumento di pressione sul diaframma che è spinto in alto riducendo il volume polmonare. Il ruolo dei mm addominali non è solamente espiratorio, questi supportano i mm inspiratori facilitando l azione del diaframma in stazione eretta poi cessando la loro contrazione, alla fine dell espirazione favoriscono la discesa passiva del diaframma, in modo tale che il volume polmonare aumenti prima ancora dell inizio dell attività dei mm inspiratori. CAPITOLO 3: LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA 3.1 CHE COSA É? Definizione Per molti anni vi è stato un ampio dibattito sulla definizione delle sindromi associate ad una limitazione cronica del flusso delle vie aeree, che includono la bronchite cronica, l enfisema ed eventualmente l asma bronchiale. In base alle attuali conoscenze, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO o COPD) prevede una definizione di tipo FUNZIONALE, ovvero essa è una condizione clinica caratterizzata da una limitazione al flusso aereo che non è completamente reversibile, nel caso lo fosse si parlerebbe di asma bronchiale. Tosse e catarro cronici spesso precedono lo sviluppo di molti anni e questi sintomi identificano gli individui a rischio. Per converso, alcuni pazienti sviluppano una significativa ostruzione al flusso in assenza di sintomi respiratori cronici. Da un punto di vista CLINICO, la broncopneumopatia cronica ostruttiva comporta il variabile coesistere di bronchite cronica ed enfisema polmonare, che presentano gli stessi fattori di rischio, in particolare l abitudine al fumo di sigaretta, e talora la coesistenza di asma bronchiale (non inclusa nel quadro nosologico della BPCO poiché caratterizzata da diversi processi infiammatori delle vie aeree seppur determina la stessa alterazione funzionale ossia un ostruzione delle vie aeree) (30,31). La definizione è anche OPERATIVA FUNZIONALE molto pratica, che si basa sull esame spirometrico. Infatti, si pone diagnosi positiva, quando 17

18 alla spirometria si evidenzia una riduzione dell indice di Tiffeneau (rapporto tra volume espiratorio massimo al primo secondo e capacità vitale)moltiplicato cento (VEMS o FEV)/(CV)X100 è inferiore al 70%, anche dopo test di broncodilatazione (30,32). La complessità di questo quadro deriva dal fatto che comporta un coinvolgimento di alterazioni strutturali quali l infiammazione cronica e remodeling è delle vie aeree centrali e periferiche che del parenchima polmonare. La risposta infiammatoria non riguarda solo il polmone, ma ha effetti a distanza anche su altri organi e apparati. Le alterazioni fisiologiche caratteristiche della malattia invece, comprendono la riduzione del flusso aereo espiratorio e l iperinflazione polmonare, l ipersecrezione di muco, le alterazioni della funzionalità ciliare, le alterazioni degli scambi gassosi, l ipertensione polmonare ed il cuore polmonare. 3.2 STORIA NATURALE I criteri stabiliti dall American Thoracic Society per diagnosticare la bronchite cronica sono: tosse ed espettorato presenti da due anni per almeno 3 mesi l anno. Nel tentativo di ricostruire la storia naturale della BPCO possiamo distinguere tre stadi: PRECLINICA Fase paucisintomatica nella quale i sintomi sono comunque a specifici e reversibili. Questa prima fase è quella di più difficile definizione, in quanto il malato è clinicamente poco distinguibile dal soggetto sano fumatore. La tosse e l espettorato mattutino frequentemente presenti sono, infatti, comuni a entrambi e in genere non riferiti dal paziente, in quanto considerati come un semplice effetto collaterale del fumo e come tali sottovalutati o negati. Le alterazioni funzionali sono modeste ma rivelano da un lato un ostruzione delle vie aeree e, dall altro, un aumento della reattività dell albero bronchiale a stimoli a specifici. La chiusura delle piccole vie aeree provocata da infiltrazione di cellule infiammatorie con conseguente fibroso e metaplasia delle cellule che compongono la mucosa provoca un anormale distribuzione della ventilazione alveolare a carico delle piccole vie aeree. L infiltrazione di cellule infiammatorie interessa la 18

19 fase preclinica della patologia e non subisce sensibili modificazioni con il suo progredire, invece le restanti due alterazioni sono tipiche della fase più avanzata data la loro comparsa più tardiva (fase conclamata). FASE CONCLAMATA Fase in cui la sintomatologia e l ostruzione delle vie aeree, pur con una sensibile variabilità interindividuale, è comunque presente e nella quale in assenza di provvedimenti terapeutici si può assistere a un progressivo peggioramento sia dal punto di vista sintomatologico che funzionale.il passaggio dalla fase paucisintomatica a quella conclamata non è obbligato e, quando avviene, si consegue in tempi piuttosto variabili dipendendo dall esposizione ai fattori di rischio, dalla loro entità e qualità e dalle caratteristiche del singolo soggetto. In questo stadio i sintomi sono presenti in maniera ben definita e subiscono un aggravamento e le alterazioni strutturali interessano sia le piccole vie aeree che il parenchima polmonare. Il lume dei piccoli bronchi può essere ingombro di muco o distorto con fibrosi, ipertrofia e iperplasia delle ghiandole sottomucose, i cui dotti ghiandolari sono dilatati con zone di epitelio ciliato che subiscono una metaplasia squamosa che provoca un loro cambiamento morfologico (da cubiche a piatte) e la perdita delle ciglia. Anche a questo livello sono presenti cellule infiammatorie che determinano un ispessimento della tonaca muscolare. Le conseguenze che ne derivano sono un aumento quantitativo delle secrezioni bronchiali e una loro rallentata progressione nella trachea. In genere il passaggio dalla prima fase alla seconda è caratterizzato da un cambiamento dell espettorato che passa dall aspetto mucoso biancastro ad un aspetto purulento (giallo-verdastro) di solito conseguente ad episodi di riacutizzazione della flogosi bronchiale. In questo stadio si assiste alla comparsa della dispnea che, in genere, inizialmente è assente o limitata a sforzi di una certa intensità, e, in seguito, tende ad incrementare progressivamente anche per sforzi di minore rilevanza. È stato osservato che compare più precocemente nei soggetti in cui prevale la componente enfisematosa. Il quadro ostruttivo, oltre a determinare una riduzione progressiva del FEV1, causa anche un aumento del VR. L ostruzione delle vie aeree è costantemente presente e rimane pressoché invariata in seguito a somministrazione di ß-agonisti se non per leggere oscillazioni che portano ad un incremento del FEV1 di poco maggiore al 12% di quella basale. 19

20 Le alterazioni che riguardano il parenchima sono raggruppate dagli Autori in due quadri anatomopatologici: L enfisema centrolobulare e quello panlobulare. Nel primo, associato con maggior frequenza alla bronchite cronica, si osserva una dilatazione dei bronchioli respiratori e degli alveoli tipicamente collocati nelle zone superiori e posteriori del polmone con un aumento dello spazio aereo al centro del lobulo secondario. Nel secondo caso si osserva, invece, una dilatazione di tutti gli spazi aerei del lobulo secondario, colpisce principalmente le basi del polmone ed è distribuito in maniera omogenea e focale. Di solito nei pazienti non c è l esclusiva presenza di uno dei due tipi ma un associazione di entrambe le componenti. Riguardo alla prognosi e l evoluzione della malattia in questa fase, i dati della letteratura sono concordi nell affermare che la mortalità nei soggetti con FEV1 > 70% del teorico è vicino a quella della popolazione generale mentre quando il FEV1 scende sotto il 50% del teorico aumenta la mortalità insieme al rischio di sviluppare insufficienza cardiorespiratoria nel giro di pochi anni. Un altro indice di evoluzione negativa è una significativa diminuzione dell ossiemia durante l esercizio, che rappresenta un indice di evoluzione verso l ipossia cronica e l ipertensione polmonare cronica. FASE DELLE COMPLICANZE In questa fase si possono associare complicanze cardiocircolatorie (ipertensione polmonare, cuore polmonare) e/o insufficienza respiratoria. Rispetto allo stadio precedente è possibile constatare una notevole accentuazione della dispnea che compare dopo sforzi modesti e, in fasi più avanzate della malattia, anche a riposo. La tosse e l espettorato solitamente sono presenti, in questa terza fase sono riscontrabili un peggioramento dei gas ematici e una maggiore durata e gravità clinica delle riacutizzazioni e spesso sono presenti anche ipercapnia cronica, ipertensione polmonare precapillare e cuore polmonare cronico. Da un punto di vista funzionale in questa fase della malattia si osserva sempre un ostruzione delle vie aeree di grado elevato, un marcato aumento del volume residuo e del volume cui avviene il normale ciclo respiratorio o FRC. L equilibrio precario in cui si trovano i pazienti durante i periodi di stabilità clinica può essere compromesso da episodi di riacutizzazione infettiva o da patologie acute cardiocircolatorie che 20

21 causano un immediato e notevole aggravamento della situazione clinica e funzionale. Generalmente si osservano tachipnea ovvero inizio di un atto inspiratorio prima del termine dell atto espiratorio precedente, impegno dei muscoli accessori inspiratori, rientramento della base del torace in inspirazione, spesso movimenti toraco-addominali paradossi, cianosi periferica. L ostruzione delle vie aeree è aumentata, il pattern respiratorio modificato verso un aumento della frequenza respiratoria. Data la tachipnea possono verificarsi un iperinflazione dinamica e un aumento della pressione all interno delle vie aeree a fine respirazione. Queste alterazioni del normale pattern respiratorio determinano un aumento del lavoro respiratorio che, se protratto nel tempo, può portare ad uno stato di fatica respiratoria e ad un impossibilità di ventilare in maniera adeguata alle richieste; una tale situazione richiede l uso della respirazione meccanica. La sopravvivenza dei pazienti affetti da BPCO in questa fase avanzata della malattia è notevolmente ridotta, anche se l ossigenoterapia a lungo termine sembra migliorare significativamente l attesa di vita di questi soggetti. Clinicamente si dice che nella BPCO esistono due blocchi principali, anche se in realtà non sono così nette le differenze perchè spesso coesistono sia la bronchite cronica che l enfisema polmonare. Un blocco in cui prevalgono i segni ed i sintomi bronchitici e quindi ostruttivi, l altro in cui prevalgono quelli enfisematosi. Si parla di tipo BLUE BLOATER o aringa blu (Fig.a) e PINK PUFFER o sbuffatore rosa ( Fig b). Nel tipo BB prevale la tosse produttiva, poi nel tempo inizia anche la dispnea ma è meno marcata rispetto ai PP, il cuore polmonare cronico è la regola, all esame obiettivo il FVT puo essere conservato, il suono polmonare può mantenersi a lungo chiaro e normofonetico, all auscultazione prevalgono i rumori umidi; alla radiografia del torace si rivela l accentuazione del disegno broncovascolare, ci possono essere infiltrati, l ombra cardiaca è aumentata; nel sangue l ematocrito è alto spesso sopra il 55-60%, all EGA l ipossiemia è frequente come pure l ipercapnia, nello scompenso il paziente è cianotico e ha edemi periferici. Nel PP prevale l enfisema, l aspetto è magro e di solito sono pazienti più anziani rispetto ai bb, la dispnea è di grado severo, manca una storia di scompenso cardiaco salvo in caso terminale, all esame obiettivo il torace è a botte, il FVT è diminuito, il suono polmonare alla percussione è iperfonetico, all auscultazione prevalgono i rumori secchi. All esame 21

22 radiologico del torace ci sono i classici segni dell enfisema, nel sangue l ematocrito è inferiore a 55, all EGA l ipossiemia è meno comune e meno severa del tipo bb, rara l ipercapnia, i valori sono quasi normali, infatti, il soggetto ha un incarnato roseo. Figura A Figura B 3.3 QUANTO É GRAVE? Classificazione La classificazione in stadi di diversa gravità può essere di ausilio per la valutazione nella pratica clinica, soprattutto se si tiene conto che l approccio terapeutico del paziente può essere diversificato proprio in base al livello di gravità della malattia. Questa classificazione è basata soprattutto sui valori di funzionalità respiratoria, ed in particolare sull entità dell ostruzione bronchiale, misurata con il VEMS, dopo broncodilatazione rispetto alla quale viene calibrato il trattamento. 22

23 L entità dell ostruzione bronchiale, e pertanto della gravità, è perciò valutata mediante un esame spirometrico, che costituisce la tecnica di misurazione della funzionalità polmonare più diffusa e riproducibile. Stadio 0 Paziente a rischio, caratterizzato dalla comparsa di tosse ed espettorazione cronica, cioè persistente di giorno o di notte per almeno un totale di tre mesi l anno. Le prove di funzionalità respiratoria, misurate con metodica spirometrica, sono ancora nella norma. Stadio I Paziente lieve, con presenza di una riduzione del flusso aereo espiratorio (indice di Tiffenau <70% ma VEMS o (FEV1) >80% del valore teorico) e di solito, ma non sempre, di tosse ed espettorazione. Stadio II Broncopneumopatia cronica ostruttiva moderata caratterizzata da peggioramento della ostruzione (indice di Tiffenau <70%, 50% <VEMS <80%) e di solito dall aggravamento dei sintomi, quali la dispnea da sforzo. Stadio III Paziente grave, è caratterizzato da una notevole riduzione del flusso aereo espiratorio (indice di Tiffenau <70%, 30% <VEMS <50% del valore teorico), con o senza sintomi cronici (tosse, espettorazione, dispnea). Stadio IV Paziente molto grave, questo stadio si caratterizza per un ostruzione molto grave, con indice di Tiffenau <70% oltre a VEMS <30% del valore teorico oppure alla presenza di VEMS <50% e/o insufficienza respiratoria e/o segni clinici di scompenso cardiaco destro. Si considerano affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva molto grave anche quei pazienti con un valore di VEMS >30% del valore teorico, qualora presentino queste complicanze. 23

24 La classificazione di gravità costituisce dunque un approccio finalizzato all applicazione pratica e deve essere considerato uno strumento in grado di fornire un indicazione molto generale al trattamento della malattia. Classificazione della BPCO secondo le linee guida GOLD. SINTOMI FEV1 Classe 0 (soggetti a rischio es. fumatori) 80% assenti Classe 1 (lieve) 80% Classe 2 (moderata) 50-79% presenti Classe 3 (grave) 30-49% importanti Classe 4 (molto grave) 30% molto grave 3.4 QUANTO É FREQUENTE? Aspetti epidemiologici e socio sanitari La BPCO è una malattia sottodiagnosticata e la sua dimensione sul piano clinico e sociale è sottostimata. Prevalenza, morbidità e mortalità variano in modo significativo nei vari Paesi. Dove sono disponibili dati, rappresenta in entrambi i sessi un importante problema di salute pubblica, infatti, è la 4 causa di morte nel mondo (33) (dopo cardiopatie, neoplasie e malattie cerebrovascolari) e in Italia è causa del 50-55% delle morti per malattie dell apparato respiratorio (che rappresentano la terza causa di morte della penisola) provocando circa decessi l anno; l OMS ha stimato che tale patologia abbia causato 2.8 milioni di morti nel solo Solo il 25% dei malati è diagnosticato, spesso con grave ritardo, allontanando nel tempo le possibilità di terapia 24

25 e prevenzione delle complicanze. Di conseguenza, la BPCO è spesso curata solo nelle fasi avanzate, mentre costituisce un problema sanitario importante anche nelle fasce di età più giovani (già a partire dai anni). Studi epidemiologici evidenziano che il 10% di giovani tra i 20 e i 44 anni presenta tosse ed espettorato senza ostruzione bronchiale (Stadio 0 a rischio) e il 3,6% presenta sintomi con ostruzione bronchiale (Stadio I- III).(34) Tale patologia presenta il più rapido incremento della mortalità in tutti i paesi industrializzati, tanto che nel 2020 si prevede che sarà la terza causa di morte a livello mondiale(35). La morbilità è prevista in notevole aumento nel mondo con uno spostamento dal 12 al 6 posto. In termini di ricoveri ospedalieri in Italia risulta al 7 posto.riguardo alla prevalenza, colpisce tutte le popolazioni, ma è maggiore e in continuo aumento nei Paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo; aumenta con l età e interessa entrambi i sessi, ma è in aumento soprattutto nel sesso femminile. La differenza tra i sessi è spiegata dalla maggiore prevalenza di fumo di sigaretta nel sesso maschile, ma l aumento dell'abitudine al fumo di sigaretta tra le donne (36,37,38) lascia intravedere una forte riduzione di questo divario, anche perché le donne sembrano essere più sensibili allo sviluppo di BPCO quando esposte ai fattori di rischio (tabacco). In Europa gli esperti stimano una prevalenza al 4-6%. L impatto socio-economico della malattia è molto significativo anche per via della sua evoluzione clinica. Spesso porta ad un quadro costituito da una sostanziale invalidità, perdita di produttività e da una peggiore qualità della vita, che aumentano con il progredire della malattia fino a dover convivere, nei casi più gravi, per 18 ore al giorno con l ausilio dell ossigeno. Le riacutizzazioni e l'insufficienza respiratoria possono rendere necessari il ricovero in ospedale e l uso di terapie complesse e costose. Le spese mediche per il trattamento ed i costi indiretti dovuti alla morbilità rappresentano in tutto il mondo un carico economico e sociale di notevole rilevanza. Tuttavia, le conoscenze relative all impatto economico rimangono limitate, in quanto la malattia, com è stato spiegato, spesso non è riconosciuta e diagnosticata fino a quando è ad uno stadio avanzato, o addirittura non è mai diagnosticata. Dai numerosi studi condotti sappiamo anche che i costi totali sono in maggioranza dovuti alle riacutizzazioni della malattia e, oltre a variare in dipendenza della sua gravità di base, dipendono dalla gravità delle riacutizzazioni stesse. (37) 25

26 3.5 QUALE É LA CAUSA? Effetti Locali Nella eziopatogenesi sono coinvolte una vasta gamma di cellule infiammatorie e di mediatori, come ad esempio, neutrofili, macrofagi e cellule CD8+ T, riscontrabili nelle diverse aree del polmone (39). Seppur l asma e la BPCO siano caratterizzate dalle stesse componenti infiammatorie, importanti differenze distinguono i due disturbi, spesso coesistenti nello stesso paziente. E importante distinguere le due affezioni durante la diagnosi, poiché la BPCO sembra essere meno responsiva alla monoterapia dei corticosteroidi, che sono sostegno del trattamento dell asma. In generale, la patogenesi della BPCO può essere descritta come risultato di una combinazione tra la predisposizione genetica e l esposizione a uno o più fattori di rischio, che conduce ai processi infiammatori che distruggono l equilibrio fra proteasi e antiproteasi corporee (40). Questi meccanismi infiammatori abnormi portano alla distruzione tissutale oltre che all infiammazione, al rimodellamento ed infine, alla limitazione delle vie aeree. Nello specifico gli irritanti attivano i macrofagi che liberano neutrofili chemoattattanti, e linfociti CD8+. I neutrofili e i macrofagi rilasciano proteasi, queste proteasi normalmente sono controbilanciate dalle antiproteasi, ma nella BPCO questo equilibrio è alterato, con conseguente distruzione del tessuto connettivo del parenchima polmonare cui fa seguito un rimodellamento con conseguente dilatazione patologica degli alveoli. I polmoni contengono milioni di alveoli che, in caso di enfisema, perdono la loro elasticità, si dilatano e si atrofizzano riducendo la loro capacità funzionale e di conseguenza la superficie attraverso cui avvengono gli scambi gassosi tra l'aria respirata e il sangue. Questi squilibri e la presenza dell infiammazione possono portare ad un ciclo di risposte positivo, in cui l infiammazione induce tali squilibri che a loro volta sono promotori di ulteriori processi infiammatori. Una volta che le risposte infiammatorie sono messe in moto, esse provocano tre tipi di danno al polmone: oltre alla distruzione delle pareti alveolari (o dei collegamenti) si avranno ipersecrezione di muco che contribuisce all ostruzione delle vie aeree, e come abbiamo accennato prima fibrosi dei bronchioli (40). 26

27 I contributi alla limitazione del flusso d aria derivante da questi processi variano da individuo a individuo. I processi infiammatori alveolari portano ad un minor letto capillare, un restringimento del lume e, infine, a un aumento della pressione vascolare polmonare che appare evidente come disturbo progressivo inizialmente con l esercizio e in seguito anche a riposo. La fibrosi bronchiolare diventa evidente durante i ripetuti cicli di danno e riparazione dei bronchioli durante l esposizione a stimoli nocivi. I bronchioli, facendo parte delle vie aeree periferiche del sistema, nella BPCO sono la sede principale di ostruzione delle vie respiratorie. 27

Indice. 5 Introduzione. Anatomia 6 Il sistema respiratorio 6 Faringe 6 Laringe 7 Trachea 7 Respirazione 8 Differenze tra adulti e bambini

Indice. 5 Introduzione. Anatomia 6 Il sistema respiratorio 6 Faringe 6 Laringe 7 Trachea 7 Respirazione 8 Differenze tra adulti e bambini IN QUESTA GUIDA Indice GUIDA PER I GENITORI 5 Introduzione Anatomia 6 Il sistema respiratorio 6 Faringe 6 Laringe 7 Trachea 7 Respirazione 8 Differenze tra adulti e bambini Fisiopatologia 8 Cos è l occlusione

Dettagli

Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia. Anatomia (2) Anatomia (1) Anatomia (3) Anatomia (4) O 2 CO 2

Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia. Anatomia (2) Anatomia (1) Anatomia (3) Anatomia (4) O 2 CO 2 P.A. Lombardia Soccorso Corso di Formazione Base per Volontari-Soccorritori A cosa serve? Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia F. Sangalli APPARATO RESPIRATORIO: Insieme di organi che

Dettagli

Approccio intermedio fra i precedenti

Approccio intermedio fra i precedenti Modelli usati per simulare il sistema respiratorio Ingegneria Biomedica Anno Accademico 2008-0909 Tommaso Sbrana Un modello è una rappresentazione di un oggetto o di un fenomeno che ne riproduce alcune

Dettagli

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA Le risposte fisiologiche dell immersione L acqua È importante che chi si occupa dell attività in acqua sappia che cosa essa provoca nell organismo EFFETTI DELL IMMERSIONE

Dettagli

APPARATO RESPIRATORIO

APPARATO RESPIRATORIO APPARATO RESPIRATORIO FUNZIONI - fornisce una superficie deputata a scambi gassosi tra apparato e ambiente esterno, - condurre l'aria da e verso le superfici di scambio (umidificandola e riscaldandola),

Dettagli

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte Le malattie fumo correlate Dott. Paolo Monte Fumo come fattore di rischio di malattia Il fumo costituisce il principale fattore di rischio evitabile per le principali malattie causa di mortalità ed invalidità

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

CHE COS È LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)?

CHE COS È LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)? CHE COS È LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)? La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è un quadro nosologico caratterizzato dalla progressiva limitazione del flusso aereo che non è completamente

Dettagli

dott. Massimiliano Molfetta

dott. Massimiliano Molfetta dott. Massimiliano Molfetta Telefono amb. 0436890344 Cellulare 330537056 molfettamassimiliano@gmail.com medico chirurgo specialista in chirurgia generale via Annibale De Lotto 34/a San Vito di Cadore esercizi

Dettagli

Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie

Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie ASMA BRONCHIALE Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie 2 aeree. Il restringimento è intermittente

Dettagli

BPCO in medicina generale. Dal sospetto alla diagnosi, alla stadiazione di malattia

BPCO in medicina generale. Dal sospetto alla diagnosi, alla stadiazione di malattia BPCO in medicina generale. Dal sospetto alla diagnosi, alla stadiazione di malattia BPCO: Definizione quadro caratterizzato da persistente ostruzione al flusso aereo la riduzione del flusso è di solito

Dettagli

L approccio preventivo nella BPCO

L approccio preventivo nella BPCO IV Giornata Mondiale BPCO Prevenzione e Controllo della BPCO Roma 16 novembre 2005 L approccio preventivo nella BPCO Annamaria de Martino Ministero della Salute Direzione Generale Prevenzione Sanitaria

Dettagli

La forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara

La forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara La forza La definizione di forza Per forza s intende la capacità dell apparato neuro- muscolare di vincere o contrapporsi a un carico esterno con un impegno muscolare. La classificazione della forza Tipi

Dettagli

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini

Dettagli

PUMP FAILURE LUNG FAILURE FATIGUE MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA I.R.A. Compromissione della ventilazione. Compromissione dello scambio gassoso

PUMP FAILURE LUNG FAILURE FATIGUE MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA I.R.A. Compromissione della ventilazione. Compromissione dello scambio gassoso MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA I.R.A. LUNG FAILURE (EPA, ARDS, etc.) Compromissione dello scambio gassoso IPOSSIEMIA PUMP FAILURE (BPCO, cifoscoliosi, etc.) Compromissione della ventilazione IPOSSIEMIA

Dettagli

2 CONVEGNO INTERREGIONALE LA MONTAGNA PER TUTTI. Allenamento e preparazione fisica: bambini e anziani in montagna

2 CONVEGNO INTERREGIONALE LA MONTAGNA PER TUTTI. Allenamento e preparazione fisica: bambini e anziani in montagna Commissione Interregionale Medica Veneto Friulana - Giuliana 2 CONVEGNO INTERREGIONALE LA MONTAGNA PER TUTTI Passo Pordoi, 9 10 ottobre 2004 Allenamento e preparazione fisica: bambini e anziani in montagna

Dettagli

IL RUOLO DELL INFERMIERE

IL RUOLO DELL INFERMIERE A06 152 Maria Grazia Belvedere Paolo Ruggeri IL RUOLO DELL INFERMIERE NELL ASSISTENZA AL PAZIENTE AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE ANALISI DI UN CASO CLINICO E REVISIONE DELLA LETTERATURA Copyright

Dettagli

QUALITA DELLA VITA e PATOLOGIE CRONICHE:ATTUALITA E PROSPETTIVE

QUALITA DELLA VITA e PATOLOGIE CRONICHE:ATTUALITA E PROSPETTIVE QUALITA DELLA VITA e PATOLOGIE CRONICHE:ATTUALITA E PROSPETTIVE INSUFFICIENZA RESPIRATORIA E QUALITA DI VITA Dr Rolando Negrin U.O.C.Pneumologia O.C.Vicenza 26-10-2013 La Sclerosi Laterale Amiotrofica(SLA)

Dettagli

Riabilitazione Respiratoria. Linee guida American Thoracic Society Luglio 07

Riabilitazione Respiratoria. Linee guida American Thoracic Society Luglio 07 Riabilitazione Respiratoria Linee guida American Thoracic Society Luglio 07 Definizione (American Thoracic Society) La riabilitazione polmonare è attività terapeutica multidisciplinare basata EBM, rivolta

Dettagli

Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. A cura del Gruppo Formazione

Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. A cura del Gruppo Formazione 3 2 1 disostruiamoci A cura del Gruppo Formazione Prima di tutto valutare la sicurezza della scena dove dobbiamo intervenire PREMESSA Il paziente pediatrico può essere suddiviso in medicina d urgenza schematicamente

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA SERVIZIO DI REUMATOLOGIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA I REUMATISMI COME PREVENIRLI E CURARLI Le malattie reumatiche, denominate con varie terminologie (reumatismi,

Dettagli

1) FIBRE ROSSE A CONTRAZIONE LENTA (Tipo I) 2) FIBRE BIANCHE INTERMEDIE (Tipo IIa) 3) FIBRE BIANCHE A CONTRAZIONE RAPIDA (Tipo IIb)

1) FIBRE ROSSE A CONTRAZIONE LENTA (Tipo I) 2) FIBRE BIANCHE INTERMEDIE (Tipo IIa) 3) FIBRE BIANCHE A CONTRAZIONE RAPIDA (Tipo IIb) LE FIBRE MUSCOLARI La fibra muscolare è considerata l' unità funzionale del muscolo scheletrico o, più semplicemente, una delle tante cellule che lo compongono. Ogni muscolo è infatti formato da un certo

Dettagli

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI Stefano Miglior Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico Concetti fondamentali E una malattia estremamente particolare caratterizzata da una progressione lenta ma continua verso la perdita della funzione

Dettagli

AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi

AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi Aggiornamenti in Medicina del Lavoro AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi Aldo Todaro U.O.C. Promozione e protezione salute lavoratori. Fondazione IRCCS CA Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Dettagli

TROVA I NOMI DEGLI ORGANI DELL APPARATO RESPIRATORIO LE PAROLE POSSONO ESSERE LETTE IN VERTICALE O IN ORIZZONTALE

TROVA I NOMI DEGLI ORGANI DELL APPARATO RESPIRATORIO LE PAROLE POSSONO ESSERE LETTE IN VERTICALE O IN ORIZZONTALE D D Z G D X W G D G Y W F V Y Y Q W V J F P D X G Z V V F J K W Z P V DG G D PP P P P V ZZ V DFZ F PP P 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 1) rgano dell apparato respiratorio in comune con l apparato digerente 2) rgano

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO Mario Caputi Ilernando Meoli Dipartimento di Scienze Cardiotoraciche e Respiratorie: Sezione di Malattie, Fisiopatologia e Riabilitazione

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)

Dettagli

Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea

Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea Associazione Italiana per l Educazione Demografica Sezione di Roma L osteoporosi È una condizione dello scheletro caratterizzata

Dettagli

LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA COMPRENDERE LE LINEE GUIDA DEI PROFESSIONISTI

LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA COMPRENDERE LE LINEE GUIDA DEI PROFESSIONISTI LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA COMPRENDERE LE LINEE GUIDA DEI PROFESSIONISTI Questa guida include informazioni su ciò che la European Respiratory Society e la American Thoracic Society hanno affermato

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni

Dettagli

PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO

PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO Il programma di prevenzione cardiovascolare è stato attivato nella Regione Veneto nel corso del 2008, dopo una fase di preparazione durata

Dettagli

LIVELLI DI AZIONE DELLE

LIVELLI DI AZIONE DELLE Tecniche di clearance delle vie aeree tramite utilizzo di Dispositivi Oscillatori ad Alta Frequenza Un alternativa per la disostruzione bronchiale e la riespansione polmonare LIVELLI DI AZIONE DELLE TECNICHE

Dettagli

La preparazione per le gare brevi

La preparazione per le gare brevi I documenti di www.mistermanager.it La preparazione per le gare brevi La maggior parte delle competizioni su cui si cimentano i podisti, sono le gare su strada, le cui lunghezze solitamente sono intorno

Dettagli

LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO

LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO CONVEGNO INTERNAZIONALE MALCESINE 2010 LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO D. M. Fisioterapista LINO FIA Il trattamento è rivolto a pazienti: in fase di stabilizzazione

Dettagli

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO

Dettagli

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF

Dettagli

Il mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci.

Il mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci. Il mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci. Giorgio Bellan Obiettivi della ricerca: Indagare lo stato dell arte

Dettagli

Respirazione polmonare

Respirazione polmonare Corso integrato di Fisiologia Umana Respirazione polmonare Fisiologia della respirazione Anno accademico 2007-2008 1 Struttura delle vie aeree Anno accademico 2007-2008 2 Strutture di conduzione Hanno

Dettagli

SWISS UNDERWATER AND HYPERBARIC MEDICAL SOCIETY ASMA

SWISS UNDERWATER AND HYPERBARIC MEDICAL SOCIETY ASMA SUHMS SWISS UNDERWATER AND HYPERBARIC MEDICAL SOCIETY ASMA RACCOMANDAZIONI 2012-2015 DELLA SOCIETÀ SVIZZERA DI MEDICINA SUBACQUEA E IPERBARICA "SUHMS" Società svizzera di medicina subacquea e iperbarica

Dettagli

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti

Dettagli

Linee di Riferimento Toracico e Regioni

Linee di Riferimento Toracico e Regioni Linee di Riferimento Toracico e Regioni 1 VISTA POSTERIORE 2 VISTA LATERALE 3 1 4 ANGOLO DEL LOUIS 2 COSTA 2 SPAZIO INTERCOSTALE 5 SPOSTAMENTI DEL TORACE DURANTE IL RESPIRO ISPEZIONE IN PIEDI UOMO COSTALE

Dettagli

Terapia del dolore e cure palliative

Terapia del dolore e cure palliative Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.

Dettagli

IN UN CICLO RESPIRATORIO SI HA UNA DIMINUZIONE DI OSSIGENO ED UN AUMENTO DI ANIDRIDE CARBONICA. CORSO OSS DISCIPLINA: PRIMO SOCCORSO MASSIMO FRANZIN

IN UN CICLO RESPIRATORIO SI HA UNA DIMINUZIONE DI OSSIGENO ED UN AUMENTO DI ANIDRIDE CARBONICA. CORSO OSS DISCIPLINA: PRIMO SOCCORSO MASSIMO FRANZIN PRIMO SOCCORSO PATOLOGIE RESPIRATORIE ANATOMIA E FISIOLOGIA LA FUNZIONE PRINCIPALE DELL APPARATO RESPIRATORIO È DI FORNIRE AI TESSUTI UN SUFFICIENTE APPORTO DI OSSIGENO PER SODDISFARNE LE RICHIESTE ENERGETICHE

Dettagli

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA UNIVERSITA di FOGGIA C.D.L. in Dietistica AA. 2006-2007 IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE L ipertensione è la più comune malattia cardiovascolare. Corso di Medicina Interna Docente: PROF. Gaetano Serviddio

Dettagli

Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12%

Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12% Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12% Al momento della diagnosi solo il 10-15% dei soggetti con carcinoma del polmone ha una forma localizzata. Di questi,

Dettagli

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Materiali per l autovalutazione e la rendicontazione sociale Settembre 2011 Il successo degli studenti

Dettagli

L AZIONE DEI MUSCOLI RESPIRATORI. Prof. Edgardo d Angelo Università degli Studi di Milano, Milan, Italy

L AZIONE DEI MUSCOLI RESPIRATORI. Prof. Edgardo d Angelo Università degli Studi di Milano, Milan, Italy L AZIONE DEI MUSCOLI RESPIRATORI Prof. Edgardo d Angelo Università degli Studi di Milano, Milan, Italy Muscoli attivi o attivabili nella respirazione automatica Muscoli inspiratori diaframma muscoli parasternali

Dettagli

- Perchè definire un modello ideale di assistenza

- Perchè definire un modello ideale di assistenza - Perchè definire un modello ideale di assistenza La Federazione UNIAMO, attraverso numerosi incontri e momenti di riflessione e confronto realizzati con le associazioni federate e non all interno di percorsi

Dettagli

APPROCCIO RADIOTERAPICO

APPROCCIO RADIOTERAPICO Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine

Dettagli

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione

Dettagli

FONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI

FONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI FONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI FONETICA E FONOLOGIA La fonetica e la fonologia sono due discipline linguistiche che in qualche modo toccano lo stesso campo ma con strumenti e principi molto diversi.

Dettagli

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..

Dettagli

Medicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata

Medicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Medicina sociale Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Definizione in cui prevale l aspetto sociologico, igienistico o politico La medicina sociale sarebbe

Dettagli

L APPARATO CIRCOLATORIO

L APPARATO CIRCOLATORIO L APPARATO CIRCOLATORIO Tutte le cellule del nostro corpo hanno bisogno di sostanze nutritive e di ossigeno per svolgere le loro funzioni vitali. Così, esiste il sangue, un tessuto fluido che porta in

Dettagli

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.

Dettagli

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Stenosi polmonare www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Arteria polmonare L arteria polmonare è il vaso sanguigno che porta il sangue dal ventricolo destro ai polmoni dove

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

Lettere di una madre al proprio figlio

Lettere di una madre al proprio figlio A te Lettere di una madre al proprio figlio Ilaria Baldi A TE Lettere di una madre al proprio figlio Diario www.booksprintedizioni.it Copyright 2015 Ilaria Baldi Tutti i diritti riservati All amore più

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune

Dettagli

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Dettagli

Causa. La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici

Causa. La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici La polmonite è la malattia dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido, ostacolando la funzione respiratoria. Frequentemente anche i bronchi

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

La comunicazione medico-paziente

La comunicazione medico-paziente La comunicazione medico-paziente Prof.ssa Maria Grazia Strepparava Psicologia della comunicazione in ambito sanitario - aa 2004-2005 Competenze che si richiedono al medico Saper capire e spiegare al paziente

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AZIENDA SANITARIA LOCALE N 5 ORISTANO 2) Codice di accreditamento: NZ01025 3) Albo

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

Le lesioni muscolari

Le lesioni muscolari Le lesioni muscolari Cenni di anatomia e fisiologia Una classificazione è utile solo se fornisce informazioni sulla natura della lesione, sul suo trattamento e sulla sua prognosi M. E. Muller TIPI DI MUSCOLI

Dettagli

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze XIX Congresso Nazionale SICP Torino 9 12 Ottobre 2012 Focus on: Fisioterapia in Cure Palliative: quali esperienze e quale formazione specifica? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

Breathe a little easier.

Breathe a little easier. Breathe a Little Easier TM SIENA 07-08.01.2009 08.01.2009 The Vest Airway Clearance System Il Vest è un sistema di oscillazione ad alta frequenza del torace concepito per effettuare in modo automatico

Dettagli

Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva

Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole agli studenti con disabilità intellettiva Gruppo di lavoro Responsabile del Progetto: Lina Grossi Responsabile del Servizio nazionale di valutazione

Dettagli

IGIENE. disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale dell individuo e della collettività

IGIENE. disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale dell individuo e della collettività IGIENE branca della medicina che ha lo scopo di promuovere e mantenere lo stato di salute della popolazione disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

Corso nursing Ortopedico. Assistenza infermieristica ai pazienti con artrite reumatoide. www.slidetube.it

Corso nursing Ortopedico. Assistenza infermieristica ai pazienti con artrite reumatoide. www.slidetube.it Corso nursing Ortopedico Assistenza infermieristica ai pazienti con artrite reumatoide DEFINIZIONE MALATTIA INFIAMMATORIA SU BASE IMMUNITARIA DEL TESSUTO CONNETTIVO,ESSENZIALMENTE POLIARTICOLARE AD EVOLUZIONE

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

Il ruolo della fisioterapia nel morbo di Ollier e nell esostosi multipla ereditaria

Il ruolo della fisioterapia nel morbo di Ollier e nell esostosi multipla ereditaria Il ruolo della fisioterapia nel morbo di Ollier e nell esostosi multipla ereditaria Leonardo Pellicciari Fisioterapista Scuola di Dottorato in Advanced Sciences and Technologies in Rehabilitation Medicine

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

La VENTILAZIONE meccanica domiciliare dalla «A» alla «Z» Michele Vitacca, Roberto Porta, Enrico Clini. Aspetti tecnici, pratici, organizzativi

La VENTILAZIONE meccanica domiciliare dalla «A» alla «Z» Michele Vitacca, Roberto Porta, Enrico Clini. Aspetti tecnici, pratici, organizzativi MAN.VENTILAZ. 11-07-2000 10:23 Pagina 1 Il punto più importante è di capire e credere che anche se le condizioni di vita sono Michele Vitacca, Roberto Porta, Enrico Clini modificate questo non può e non

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ

WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Imparare a convivere con la BPCO significa cambiare i propri comportamenti in modo da massimizzare lo sfruttamento delle proprie capacità e minimizzare gli effetti negativi della

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487 MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P.

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P. CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I Responsabile Dott.ssa P. Viola Edvard Munch - The Silk Child -!907 Tate Gallery London 1

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Criteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa

Criteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa Linee guida per curare con efficacia i disturbi dell alimentazione e del peso. Cause e conseguenze del disturbo, i soggetti a rischio, l informazione e le terapie più adeguate per la cura e la risoluzione

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli