Rete Ecologica Regionale: finalità e metodologia di individuazione degli elementi costitutivi

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1 Rete Ecologica Regionale: finalità e metodologia di individuazione degli elementi costitutivi

2 In principio Indicazioni generali che il Ministero per l Ambiente ha fornito nel 2001, nelle quali si legge che La rete ecologica può essere definita come un infrastruttura naturale e ambientale che persegue il fine di interrelazionare e di connettere ambiti territoriali dotati di una maggior presenza di naturalità ove migliore è stato ed è il grado di integrazione delle comunità locali con i processi naturali, recuperando e ricucendo tutti quegli ambiti relitti e dispersi nel territorio che hanno mantenuto viva una seppur residua struttura originaria, ambiti la cui permanenza è condizione necessaria per il sostegno complessivo di una diffusa e diversificata qualità naturale nel nostro paese. Necessità della Regione Lombardia di dotarsi di un disegno di Rete Ecologica a scala regionale atto a mantenere e ripristinare una connettività fra popolazioni biologiche in paesaggi frammentati, con ricadute anche sui livelli superiori di organizzazione della biodiversità, sulle componenti abiotiche degli ecosistemi e sui processi ecologici in generale. (2007)

3 DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 Rete Ecologica Regionale: approvazione degli elaborati finale

4 Gli strati informativi che hanno portato alla definizione della RER Sistema delle Aree protette (PR,PN, RN, MN, PLIS) Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) Aree Prioritarie per la biodiversità (d.d.g del 3 aprile 2007, d.g.r. 8/10962 del 30 dicembre 2009) Aree Importanti per la biodiversità Reti Ecologiche Provinciali (altri strumenti/studi a livello provinciale)* DUSAF 2 (2008) Destinazione Uso dei Suoli Agricoli e Forestali Idrografia principale e secondaria Ortofoto volo 2003 (Compagnia Generale di Riprese Aeree) CTR 1: della Lombardia. * incontri di consultazione con le Province (Settori Ambiente, Territorio e Agricoltura): confronto/integrazione con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciali già in essere (PTCP, Piani di Indirizzo Forestale, ecc.) acquisizione delle Reti Ecologiche Provinciali confronto/integrazione delle categorie delle Reti Ecologiche Provinciali

5 Aree importanti e Aree prioritarie per la biodiversità La procedura per l individuazione e definizione delle Aree Prioritarie per la biodiversità che costituiscono i siti preferenziali per l individuazione degli elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale si è basata sul metodo expert-based ovvero sulla consultazione di esperti che avessero una visione specialistica di taxon o habitat e che al contempo mostrassero una conoscenza per aree vaste dell area di studio. Sono stati coinvolti circa 60 specialisti suddivisi in gruppi tematici: 1.Miceti 2.Flora e vegetazione 3.Invertebrati 4.Cenosi acquatiche e pesci 5.Anfibi e rettili 6.Uccelli 7.Mammiferi 8. Briofite e licheni (solo per Pianura Padana e Oltrepò pavese) 9.Processi ecologici (solo per Pianura Padana e Oltrepò pavese)

6 Aree importanti modalità: di individuazione Ciascun gruppo ha selezionato le specie o i temi focali su cui lavorare e ha poi successivamente individuato le Aree Importanti per il proprio gruppo tematico; per ciascuna area è stata prodotta la cartografia digitale (GIS) e sono state compilate le schede descrittive degli elementi caratteristici Le specie focali rispondono ad almeno uno dei seguenti requisiti: Specie Specie Specie Specie Specie Specie Specie Specie Specie Specie Specie Specie Specie rappresentativa dell Ecoregione; rara o minacciata; inserita in liste di attenzione (liste rosse, DH, DU, Berna, ecc); ombrello; endemica; che dipende da aree vaste per mantenere popolazioni vitali; altamente specializzata per determinati habitat; che dipende da habitat rari o localizzati; che possiede scarsa motilità; ad elevata specializzazione riproduttiva / basso tasso riproduttivo; con speciali requisiti trofici; sensibile ai cambiamenti climatici; che vive in popolazioni isolate.

7 Esempio specie focale gruppo tematico anfibi e rettili Ramarro occidentale (Lacerta bilineata) Motivi per la selezione È presente in gran parte delle zone planiziali lombarde, soprattutto lungo le fasce ecotonali: incolti marginali di boschi e coltivi, lungo siepi che costeggiano canali irrigui o strade, ambienti divenuti sempre più rari a causa di una banalizzazione del paesaggio agricolo. La specie rappresenta un buon indicatore di qualità dell ambiente s.l. e la riduzione o la scomparsa di alcune popolazioni a livello locale è prova dell alterazione dell habitat a cui è legato e giustifica l inserimento della specie nell Allegato IV della Direttiva Habitat.

8 Esempio specie focale gruppo tematico uccelli Averla piccola (Lanius collurio) Motivi per la selezione Specie in declino numerico, frequenta durante la riproduzione ambienti cespugliati alternati a spazi aperti e con presenza di punti sopraelevati utilizzati come posatoi. Nella pianura lombarda occupa siepi, pioppeti, zone golenali e in genere situazioni ecotonali. In ambiente collinare frequenta zone soleggiate (margini di boschi, vigneti, frutteti). In montagna (Oltrepò) occupa aree aperte e ben soleggiate. È minacciata dalla trasformazione degli habitat idonei e in particolare dalla scomparsa di siepi e l uso di pesticidi. Allegato I Direttiva Uccelli, SPEC 3.

9 Esempio AI per anfibi e rettili

10 Esempio AI per uccelli

11 Aree Prioritarie per la biodiversità: modalità di individuazione Le Aree Prioritarie per la biodiversità sono state individuate mediante sovrapposizione dei layer delle Aree Importanti e eventuale inclusione di aree individuate come imprescindibili da almeno un gruppo tematico. Tale modalità è stata stabilita in plenaria dalla totalità degli esperti coinvolti. Settore Pianura Padana e Oltrepò pavese: almeno 3 layer Settore Alpi e Prealpi: almeno 4 layer

12 Le Aree Prioritarie per la biodiversità in Lombardia

13 Le Aree Prioritarie per la biodiversità Monza e Brianza

14 L area ospita, oltre a numerosi elementi focali: 20 specie o sottospecie endemiche; 27 specie inserite nella Lista Rossa IUCN; 37 specie inserite nell Allegato I della Direttiva Uccelli; 60 specie inserite negli allegati II, IV e V della Direttiva Habitat; 3 habitat prioritari secondo la Direttiva Habitat; circa 300 diverse specie di uccelli tra nidificanti, svernati e migratori

15 DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 Rete Ecologica Regionale: approvazione degli elaborati finale

16 Gli elementi della RER Elementi primari: Elementi di primo livello Corridoi regionali primari Varchi Gangli primari (nodi della rete) Altri Elementi: Elementi di secondo livello

17 Gli elementi primari della RER Elemento Definizione Elementi di primo livello Sono le aree sorgente della RER. a) Elementi compresi nelle Aree Prioritarie per la biodiversità. In corrispondenza di AP particolarmente estese (ad es. Colline del Varesotto e dell Alta Brianza ) tali elementi sono stati ridefiniti come sottoaree associate a valori più elevati di biodiversità innalzando il numero di strati simultaneamente presenti. b) Elementi di primo livello delle Reti ecologiche provinciali, nei casi in cui la loro individuazione fosse chiaramente basata su elementi di naturalità esistenti e il cui valore in termini naturalistici, ecologici e di connettività risultasse preminente anche su scala regionale, oppure dalle Aree Importanti per la biodiversità.

18 Gli elementi primari della RER primo livello

19 Gli elementi primari della RER Elemento Corridoi regionali primari Definizione Sono gli elementi fondamentali per favorire la connessione ecologica tra aree della rete e per consentire la diffusione spaziale di specie animali e vegetali. Si dividono in: a) Corridoi regionali primari a bassa o moderata antropizzazione b) Corridoi regionali primari ad alta antropizzazione (qualora ricadano in aree fortemente urbanizzate)

20 Gli elementi primari della RER corridoi regionali primari Corridoio primario Fiume Lambro Corridoio primario Dorsale verde Nord Milano

21 Gli elementi primari della RER Elemento Definizione Varchi Restringimenti (ad es. fascia boscata tra due centri abitati) o interruzioni (ad es. un autostrada) della permeabilità ecologica. Si dividono in: a) varchi da mantenere limitare ulteriore consumo di suolo o alterazione dell habitat perchè l area conservi la sua potenzialità di punto di passaggio per la biodiversità; b) varchi da deframmentare necessari interventi per mitigare gli effetti della presenza di infrastrutture o insediamenti che interrompono la continuità ecologica e costituiscono ostacoli non attraversabili; c) varchi da mantenere e deframmentare necessarie entrambe le azioni

22 Gli elementi primari della RER - varchi

23 Esempio di varchi quadrante 72 deframmentare mantenere e deframmentare

24 Gli altri elementi della RER Elementi di secondo livello Definizione Porzioni di ricomprese Aree in all innalzamento prioritarie Elementi del di per la primo numero biodiversità livello, di in non seguito strati/layers simultaneamente presenti per l attribuzione del primo livello Aree importanti per la biodiversità, non ricomprese nelle Aree prioritarie Elementi di secondo livello delle Reti Ecologiche Provinciali, quando individuati secondo criteri naturalistici/ecologici e ritenuti funzionali alla connessione tra gli elementi della Rete Regionale Aree a maggior naturalità nelle categorie del DUSAF2

25 Gli altri elementi della RER - secondo livello

26 Articolazione della RER nell area di progetto

27 BURL Anno XL N. 134 bis Bollettino Ufficiale Regione Lombardia n.26 Edizione speciale del 28/06/2010 Relazione tecnica Descrizione della metodologia di lavoro e degli elementi che compongono la RER. Schede descrittive e orientative ai fini dell attuazione della RER per ciascuno dei 155 settori in cui è stata suddivisa la Lombardia. Cartografia 1 tavola di sintesi formato A0, con cartografia in scala 1: di tutta la RER e griglia di suddivisione dei Settori 155 tavole formato A1, con cartografia in scala 1: dei settori RER 155 tavole formato A4, con cartografia in scala 1: dei settori RER (inserite nella relazione tecnica) Shape della Rete Ecologica Regionale (GB)

28 Settore 71 Brianza Orientale: Indicazioni per l attuazione della RER Ambienti acquatici lotici 06 Fiume Adda; Fiume Lambro; Dorsale verde Nord Milano; Torrente Molgora; Rio Vallone definizione di un coefficiente naturalistico del DMV, con particolare attenzione alla regolazione del rilascio delle acque nei periodi di magra; ripristino di zone umide laterali; collettare gli scarichi fognari; mantenimento del letto del fiume in condizioni naturali, evitando la costruzione di difese spondali a meno che non si presentino problemi legati alla pubblica sicurezza (ponti, abitazioni), eventuale ripristino di legnaie (nursery per pesci); mantenimento dei siti riproduttivi dei pesci e degli anfibi; contrastare l immissione di specie alloctone, ecc Ambienti agricoli 01 Colline del Varesotto e dell Alta Brianza; 06 Fiume Adda; Dorsale Verde Nord Milano; Boschi e aree agricole tra Molgora e Parco di Monza; Aree agricole tra Adda e Bernareggio; Aree agricole tra Adda e Molgora conservazione e ripristino degli elementi naturali tradizionali dell agroecosistema; incentivazione del mantenimento e ripristino di elementi naturali del paesaggio agrario quali siepi, filari, stagni, ecc.; mantenimento dei prati stabili polifiti; incentivi per il mantenimento delle tradizionali attività di sfalcio e concimazione dei prati stabili; mantenimento di radure prative in ambienti boscati; mantenimento e incremento di siepi e filari con utilizzo di specie autoctone; mantenimento delle piante vetuste; incentivazione e attivazione di pascolo bovino ed equino gestito e regolamentato in aree a prato, ecc Boschi: 01 Colline del Varesotto e dell Alta Brianza; 06 Fiume Adda; Dorsale Verde Nord Milano; PR Valle del Lambro; PR Montevecchia e Valle del Curone; PR dell Adda Nord; PLIS del Molgora; PLIS del Rio Vallone; PLIS Monte Canto e Bedesco; Boschi e aree agricole tra Molgora e Parco di Monza conversione a fustaia; mantenimento della disetaneità del bosco; mantenimento delle piante vetuste; creazione di cataste di legna; conservazione della lettiera; prevenzione degli incendi; disincentivare la pratica dei rimboschimenti con specie alloctone; conservazione di grandi alberi; creazione di alberi-habitat (creazione cavità soprattutto in specie alloctone);

29 RER e sistema delle Aree protette

30 RER e sistema delle Aree protette

31 RER e uso del suolo 1

32 RER e uso del suolo 2

33 RER e uso del suolo 3

34 RER e il sistema delle regole tratto da DGR n. VIII/10962 del 30/12/2009 Rete Ecologica Regionale: approvazione degli elaborati finale

35 RER e il sistema delle regole tratto da Legge Regionale 4 agosto 2011, n. 12 : Nuova organizzazione degli enti gestori delle aree regionali protette e modifiche alle leggi regionali 30 novembre 1983, n. 86 (Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l'istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale) e 16 luglio 2007, n. 16 (Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi) (BURL n. 31, suppl. del 05 Agosto 2011 )

36 Dove scaricare la RER sito della DG Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile c=redazionale_p&childpagename=dg_reti %2FDetail&cid= &packedargs=NoSlotForSitePlan %3Dtrue%26menu-to-render %3D &pagename=DG_RSSWrapper Dove scaricare il volume sulle Aree Prioritarie per la biodiversità sito Fondazione Lombardia per l Ambiente

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