in Italia Anna Vagnozzi, ricercatore INEA

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1 Il sistema agricolo della ricerca e dell innovazione in Italia Anna Vagnozzi, ricercatore INEA Seminario regionale Le sfide dell innovazione nel periodo : il Partenariato per l Innovazione «Agricoltura sostenibile» nel programma di sviluppo rurale Bari, 19 settembre 2013

2 Premessa L analisi e le considerazioni che seguono sono il risultato di un lavoro di gruppo che si è sviluppato nel corso di circa due decenni Negli ultimi tre quattro anni sono state realizzate delle indagini ad hoc i cui risultati saranno pubblicati a breve in un Rapporto dal titolo «Il sistema della ricerca agricola in Italia e le dinamiche del processo di innovazione» Uno dei punti di forza dell attività di studio e analisi INEA su questi aspetti è stato il rapporto continuo e proficuo con le istituzioni nazionali e regionali

3 Il sistema agricolo della ricerca e dell innovazione italiano è in grado di affrontare e rispondere alle nuove sfide? Quali nuove sfide? L attuazione degli interventi per il miglioramento della produttività e della sostenibilitàprevisti dalle politiche di sviluppo rurale (trasferimento dell innovazione, cooperazione per la conoscenza, formazione, informazione ecc.) Promozione di un nuovo paradigma scientifico e tecnologico (Produrre di più con meno)

4 Qualche definizione per condividere l approccio Ricerca e sviluppo (R&D)(OCSE Manuale di Frascati, 2002): Researchand experimentaldevelopment(r&d) comprisecreative work undertakenon a systematicbasisin orderto increasethe stock of knowledgeof man, culture and society, and the use of thisstock of knowledgeto devisenew applications. The termr&d coversthreeactivities: basicresearch, appliedresearch, experimentaldevelopment... Attività escluse dalla R&D: - Formazione e tutoraggio - Servizi di informazione scientifica e tecnologica - Raccolte dati per uso di interesse generale - Test e standadizzazioni - Studi di fattibilità - Implementazione nuovi prodotti e loro uso commerciale - Amministrazione e altre attività di supporto - Etc.

5 Qualche definizione per condividere l approccio Innovazione a. Attuazione di un prodotto (bene o servizio) nuovo o significativamente migliorato o di un processo o di un metodo di commercializzazione o di un metodo organizzativo relativo alla gestione economico/finanziaria, dell ambiente di lavoro o delle relazioni esterne. Sono considerate attività che promuovono innovazione tutti i passaggi scientifici, tecnologici, organizzativi, finanziari e commerciali che portano alla realizzazione di innovazioni. (SCAR 2012) a. produrre, assimilare e sfruttare con successo le novità nei settori economico e sociali. L innovazione è molto più che l applicazione riuscita dei risultati della ricerca. (Commissione CE COM (2003) 112)

6 Qualche definizione per condividere l approccio Sistema della conoscenza agricolo: un insiemedi attori, quali ricercatori, consulenti, formatori che lavoranoprimariamentein istituzionichepromuovonola conoscenzain agricoltura. L'enfasi è sugli attori e sul ruolo che essi rivestono nella produzione di conoscenza formale nei sistemi nazionali di ricerca agricola (NARS). Tale conoscenza viene poi trasferita al settore agricolo attraverso servizi di sviluppo agricolo e di educazione (Rudman, 2010; SCAR 2012).

7 Il sistema agricolo della ricerca e dell innovazione italiano è in grado di affrontare e rispondere alle nuove sfide? Due livelli di analisi: è in grado? (livello strutturale) è capace? (livello delle competenze)

8 Sistema della ricerca agricola in Italia (è in grado?) I I finanziamenti le risorse umane (2010) personale etp ricercatori etp Fonte: ISTAT

9 Sistema della ricerca agricola in Italia (è in grado?) Istituzioni, soggetti pubblici e privati, relazioni Fonte: Questionario MIPAAF per OCSE (2011)

10 Le competenze del sistema ricerca agricolo (è capace?) Alcuni indicatori indiretti (e parziali) Dati attuativi relativi ai progetti del 6 e 7 PQ con partecipazione italiana Programma Quadro di riferimento N. soggetti italiani coinvolti nei progetti finanziati N. presenze di soggetti italiani nei progetti finanziati (*) N. progetti finanziati con partecipazione italiana/totale progetti finanziati dal PQ Finanziamento progetti con partecipazione italiana (euro) 6 PQ / PQ (al febbraio 2011 ) / (*) Il numero di presenze italiane nei progetti risulta maggiore di quello dei diversi soggetti italiani coinvolti e di quello dei progetti finanziati perché vari enti italiani hanno partecipato a più di una ricerca/iniziativa comunitaria. Fonte: elaborazione su dati UE (2011). Punteggi ottenuti e distribuzione dei prodotti nelle classi di merito (Eccellente -E-, Buono -B-, Accettabile -A, Limitato -L-) per area. (Fonte: ANVUR) aree disciplinari somma punteggi (v) # prodotti attesi (n) voto medio (I=v/n) % prodotti E % prodotti B % prodotti A % prodotti L % prodotti penalizzati AGR 3581, ,58 43,59 15,19 8,43 30,35 2,44 VET 1383, ,60 42,03 19,69 8,56 27,11 2,62 n.a 755, ,39 30,84 16,33 8,22 29,38 15,24 Totale 5720, ,55 40,87 16,40 8,42 29,45 4,86

11 Il sistema dei servizi di sviluppo (è in grado? ècapace?) E un insieme complesso di supporti, ausili, consulenza alle imprese e territori rurali (assistenza di base, gestione aziendale, laboratori analisi terreni, osservatori lotta fitosanitaria, assistenza specialistica, data base ecc.). Non è oggetto di rilevazione informazioni sistematica Considerazioni qualitative: Dotazione finanziaria poco costante (Fonte: indagini INEA) Attualmente investimenti disponibilità delle imprese a contribuire alle spese (Fonte: indagine regione Piemonte) personale specializzato (Fonte: Rete interregionale Servizi) Apertura del mercato ai soggetti privati (Fonte: Attuazione Misure 111 e 114 PSR) Necessità di una formazione specialistica del personale tecnico sui temi emergenti Rinnovamento degli strumenti di lavoro del personale tecnico (maggiore attenzione agli strumenti di gestione)

12 Le Regioni e la ricerca agricola Un interesse crescente che ha avuto una battuta di arresto con la crisi finanziaria. Con alcune peculiarità: l attenzione ai fabbisogni, la preferenza verso procedure concorsuali, il lavoro in rete, l utilizzo di strumenti di monitoraggio. REGIONE Totale Abruzzo (*) Media quinquennio Basilicata Calabria n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. - - Campania Emilia-Romagna Friuli Lazio n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. - - Liguria Lombardia Marche n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. - - Molise n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. - - Piemonte Puglia Sardegna n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. - - Sicilia Toscana Umbria n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. - - V. D Aosta = Veneto P.A.Bolzano (**) P.A.Trento (***) TOTALI (*) Finanziamenti per la ricerca agraria relativa ai principali tre centri di ricerca competenti in materia e partecipati dalla Regione ("CO.T.IR", "C.R.A.B." e "C.RI.V.E.A.") Tendenza (dal penultimo all'ultimo biennio) (**) Finanziamenti per la ricerca agraria relativa al principale ente strumentale in materia della P.A. ("Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg") (***) Finanziamenti per la ricerca agraria al principale ente strumentale in materia della P.A. ("Fondanzione Edmund Mach")

13 L innovazione per l agroalimentare italiano: a che punto siamo il passaggio da ricerca a innovazione e da innovazione a ricerca non è automatico, né scontato, agricoltura e alimentare: accesso e adozione delle innovazioni a due velocità, un fabbisogno agricolo attestatosi alle esigenze di un decennio fa (risultati workshop MIPAAF aprile maggio 2013), lo smantellamento di molte delle esperienze di assistenza tecnica e consulenza del passato senza una proposta alternativa, le difficoltà degli imprenditori a scegliere le innovazioni adeguate scegliere le innovazioni adeguate ai propri bisogni a fronte dei costi da sostenere e delle competenze/capacità professionali non sempre adeguate

14 L innovazione per l agroalimentare italiano: alcune esigenze diversificare il patrimonio genetico vegetale e animale mediante la valorizzazione delle disponibilità locali, mantenere una qualità reale legata sia alla sapidità dei cibi che alle loro caratteristiche salutistiche, impiantare la tracciabilitàdell attività produttiva, sviluppare una maggiore sostenibilità ambientale delle pratiche produttive (nuovi modelli di lotta fitosanitaria, utilizzo di macchinari di precisione ecc.) recuperare i residui e gli scarti per altri utilizzi primo fra tutti quello energetico, promuovere un maggior coordinamento di filiera e di distretto sia dal punto di vista delle caratteristiche del prodotto sia rispetto alle capacità di rispondere alle esigenze dei mercati, recuperare margini di redditività che non possono più spingere soltanto sulla riduzione dei costi.

15 L innovazione per l agroalimentare italiano: approcci e metodi per le scelte Spinte ad innovare (casi studio indagine INEA): creatività personale percorsi autonomi di soluzione ai problemi approccio etico ricerca di continua coerenza risposta ad una modifica del contesto esigenza di risposte tecniche razionali ed esperte ridimensionamento dei costi- capacità di coniugare competenze tecniche e gestionali adesione ad un intervento pubblico di promozione necessità di risposte multilivello e di condivisione di esperienze e risultati Risposte di governance: Strutture di ricerca capaci di codificare a posteriori innovazioni esperienziali Facilitare la creazione di rapporti e relazioni fra simili Disponibilità di supporti e consulenza «su misura» Promuovere spin-offdella ricerca Impostare e rendere stabili processi di monitoraggio e verifica di imprese e contesti per accompagnare i cambiamenti

16 Alcune conclusioni preliminari. (aperte e da approfondire) Esigenze a breve: socializzazione diffusa di lessico, definizioni e stato dell arte processo condiviso di definizione di bisogni, obiettivi e priorità (strategia) attivazione operativa dei soggetti competenti (ricerca, servizi, associazionismo produttivo ecc.) implementazione di procedure attuative coerenti agli obiettivi, ma che non deprimano creatività e libera iniziativa. Esigenze di medio-lungo periodo: o coordinamento delle politiche istituzionali per ricerca e innovazione (cabina di regia?) o messa in rete delle strutture di ricerca e valorizzazione delle competenze specifiche o strutturazione di un sistema stabile di servizi alle imprese o implementazione di processi di raccolta informazione e dati sul sistema della conoscenza agroalimentare in grado di sostenere le scelte di politica e di finanziamento

17 Grazie per l attenzione

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