APRILE 2015 Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva
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- Monica Perini
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3 Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva L Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva è realizzata da Borsa Merci Telematica Italiana e nasce come iniziativa del sistema camerale e in particolare delle seguenti Camere di Commercio ed Unioni Regionali: Camera di Commercio di Brindisi Camera di Commercio di Matera Camera di Commercio di Siracusa Unioncamere Sardegna Camera di Commercio di Cagliari Camera di Commercio di Oristano Camera di Commercio di Sassari Unioncamere Toscana Camera di Commercio di Grosseto Camera di Commercio di Livorno Camera di Commercio di Lucca Camera di Commercio di Pisa Camera di Commercio di Prato Camera di Commercio di Siena A partire dal mese di Gennaio 2013 l Analisi è realizzata con la collaborazione della Camera di Commercio di Cagliari. L Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva viene realizzata in un edizione nazionale (consultabile sul sito ed in un edizione locale: Edizione Cagliari. Gruppo di lavoro BMTI per la realizzazione dell Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva Gianluca Pesolillo (responsabile documento), Luca Crocenzi (responsabile mercato telematico dell olio di oliva), Giampaolo Nardoni, Carla Bologna, Sara Bergonzi e Rossella Lotito. 2
4 Indice Introduzione Il mercato nazionale Il mercato olivicolo in Italia Le aspettative degli operatori Analisi dei prezzi L andamento del FINC dell olio di oliva L andamento del FINC dell olio di oliva Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Il mercato internazionale Il mercato olivicolo internazionale Import Export
5 Introduzione Dopo i forti aumenti dei prezzi riscontrati in avvio di campagna ed il successivo ulteriore rincaro nelle prime settimane del 2015, a partire da febbraio il mercato dell olio extravergine nazionale ha mostrato una sostanziale stabilità. In effetti, nel mercato interno sembra essere già stata scambiata la gran parte del prodotto disponibile, elemento che ha comportato una riduzione degli scambi ed una fase di stasi per i prezzi. Al contrario, le quotazioni delle varietà meno pregiate, tra cui olio lampante e olio di sansa, hanno registrato nei primi mesi dell anno una fase di rialzo, dettato da un maggior volume di scambi. Sul fronte del commercio estero, i dati diffusi dall Istat relativi al mese di gennaio 2015 segnalano un proseguimento della tendenza all aumento dell import già registratasi nel 2014, con le quantità cresciute del 21% e la spesa addirittura del 66%. Andamento negativo, al contrario, per le esportazioni, con le spedizioni all estero scese rispetto a gennaio 2014 del 18% in volume e del 5% in valore. L export, dunque, non sembra aver tratto giovamento dal cambio euro dollaro favorevole. Nel primo trimestre dell anno i prezzi sui mercati internazionali hanno confermato l andamento positivo in atto da inizio campagna, trainato dalle previsioni di una rilevante contrazione produttiva nei principali Paesi produttori di olio di oliva quali Spagna e Italia. In particolare, l olio extravergine di oliva (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza spagnola di Jean ha proseguito nei mesi di gennaio e febbraio il trend positivo in atto dall inizio della campagna 2014/15, per poi rallentare la crescita nel mese di marzo. Il prezzo ha chiuso comunque il primo trimestre 2015 su 3,28 /kg, massimo delle ultime cinque campagne. 4
6 1. Il mercato nazionale 5
7 1.1 Il mercato olivicolo in Italia Dopo i forti aumenti dei prezzi riscontrati in avvio di campagna ed il successivo ulteriore rincaro nelle prime settimane del 2015, a partire da febbraio il mercato dell olio extravergine nazionale ha mostrato una sostanziale stabilità. In effetti, nel mercato interno sembra essere già stata scambiata la gran parte del prodotto disponibile, elemento che ha comportato una riduzione degli scambi ed una fase di stasi per i prezzi. Al contrario, le quotazioni delle varietà meno pregiate, tra cui olio lampante e olio di sansa, hanno registrato nei primi mesi dell anno una fase di rialzo, dettato da un maggior volume di scambi. Con riferimento al primo trimestre, l analisi dei listini rilevati dalle Camere di Commercio compiuta tramite il FINC (Fixing Indicativo Nazionale Camerale) mostra che i prezzi all ingrosso dell extravergine convenzionale, con acidità 0,8%, dopo essere cresciuti del 3,1% a gennaio, sono rimasti praticamente invariati nei due mesi successivi ( 1,1% a febbraio, 0,1% a marzo) (v. tabella 2.1). In valori assoluti, il prezzo si è attestato a fine marzo sui 6,17 /kg. Si tratta comunque di valori storicamente elevati, praticamente raddoppiati su base annua (+91,5% a marzo). Rispetto alla stabilità riscontrata per l extravergine, i primi mesi del 2015 hanno messo in evidenza degli aumenti per l olio di sansa raffinato e per il lampante, varietà che non avevano beneficiato dell impennata in avvio di campagna. Grazie ai rialzi durante il trimestre (+4,6% a gennaio, +5,5% a febbraio, +3,5% a marzo), i valori dell olio di sansa hanno raggiunto a fine marzo 1,83 /kg, crescendo di oltre un terzo rispetto al Dinamica congiunturale positiva anche per le quotazioni del lampante, giunte a marzo sulla piazza di Bari sui 2,55 /kg, con un incremento rispetto allo scorso anno superiore al 50%. Anche per i prezzi al consumo dell olio di oliva rilevati dall Istat si è registrata una crescita nel primo trimestre del 2015, con la dinamica tendenziale passata dal +1,1% di gennaio al +3,5% di marzo. La forte contrazione della produzione nazionale e la conseguenza limitata disponibilità di prodotto nel mercato è stata alla base del pesante aumento delle importazioni di olio di oliva da parte dell Italia nel 2014, giunte in quantità a sfiorare le 670mila tonnellate, in crescita di quasi il 40% rispetto al Un balzo su cui ha inciso anche l ampia disponibilità di olio spagnolo nel 2014 a prezzi concorrenziali. Aumento degli arrivi di olio estero che si è tradotto in una crescita dell esborso monetario (+23% rispetto al 2013). Peraltro, la maggiore spesa per l import e la contemporanea stabilità per l export in valore ( 0,4%) ha riportato il saldo della bilancia commerciale in territorio negativo ( 140 milioni di euro). I dati diffusi dall Istat relativi al mese di gennaio 2015 segnalano peraltro un proseguimento della tendenza all aumento dell import, con le quantità cresciute del 21% e la spesa addirittura del 66% (v. tabella 3.3). Andamento negativo, al contrario, per le esportazioni, con le spedizioni all estero scese rispetto a gennaio 2014 del 18% in volume e del 5% in valore. L export, dunque, non sembra aver tratto giovamento dal cambio euro dollaro favorevole. Dopo molti mesi di ampio dibattito sia a livello nazionale che comunitario, il Comitato Ue per la salute delle piante ha adottato lo scorso 28 aprile le misure anti Xylella Fastidiosa, il batterio che ha duramente colpito una vasta area del Salento. Tra le misure messe in campo, è stata prevista l'eradicazione degli alberi malati nelle aree infette e di tutte le piante ospiti situate in un raggio di 100 metri a prescindere dal loro stato di salute. 6
8 1.2 Le aspettative degli operatori Giunti di fatto a metà dell attuale campagna (che verrà ricordata a lungo per i tratti di assoluta eccezionalità di cui si è resa protagonista), il comparto olivicolo oleario risulta ancora contrassegnato da valori di scambio piuttosto sostenuti. A differenza di quanto registrato a inizio anno, tuttavia, nelle settimane successive i prezzi si sono contraddistinti per una sostanziale stabilità, mostrando ad aprile un leggero rientro nei valori. La stagione, quindi, pur vivendo una fase caratterizzata da un volume di scambi molto contenuto, pare avvicinarsi ad un momento nel quale gli operatori ritengono che possano emergere dei riscontri interessanti per comprendere non solo quello che potrà accadere nel proseguo della campagna, ma anche per raccogliere dei primi indizi su quello che potrebbe essere il mercato della prossima stagione. L anno in corso si è aperto con un trend dei prezzi dell extravergine che proseguiva la scia del mese di Dicembre 2014, ossia con dei leggeri ma graduali aumenti che hanno condotto i valori dell extravergine sino alla soglia dei 6,30 /kg 6,40 /kg. Tali livelli di prezzo hanno segnato il mercato sino alla metà del mese di Marzo, periodo dopo il quale, il mercato ha cominciato a rientrare gradualmente sino a poco sotto i 6 /kg. Per circa due mesi, quindi, il mercato ha mostrato un elevato grado di stabilità su tutte le piazze italiane, offrendo quasi una testimonianza diretta delle tensioni presenti tra domanda e offerta e determinando, quasi come conseguenza, un forte calo dei volumi di scambio del prodotto nazionale. Secondo l opinione degli operatori intervistati, da un lato chi detiene l olio, avendo già soddisfatto gran parte delle proprie esigenze negoziali e stante la penuria di prodotto, punta a mantenere alte le proprie richieste; dall altro, chi è rivolto all acquisto, di fronte a una difficoltà dei consumi e al fatto di aver già provveduto in gran parte a soddisfare i propri bisogni di prodotto di questa fase, preferisce non assecondare tali richieste. Oggi, le negoziazioni di olio extravergine di buona qualità in Italia avvengono tra i 5,85 /kg e 6 /kg e tale lieve rientro sembra potersi imputare proprio al perdurante periodo di scarsa richiesta di prodotto. Chi, infatti, ha maggiori difficoltà a conservare l olio all interno delle proprie cisterne (vuoi per motivi di natura economica/finanziaria, vuoi per ragioni di carattere agronomico del prodotto e di sua conservazione nel tempo), può evidentemente aver favorito tale tendenza. Il mercato, ad ogni modo, sembra proprio orientato ad acquistare prodotto italiano solo di fronte a un reale caso di necessità. Come spiegano alcuni Operatori, in molte situazioni chi acquista lo fa solo se ha già venduto o, comunque, il percorso che segue un operazione di acquisto non è mai, per il prodotto nazionale, quello della prospettiva. Passando al contesto internazionale, va evidenziato come la situazione del prodotto nazionale abbia indubbiamente favorito una maggiore ricerca di prodotto comunitario. Questa, in verità, si è anche scontrata con la contrazione produttiva registrata in Spagna, che ha visto raggiungere livelli produttivi di gran lunga inferiori ai suoi standard tradizionali, registrando quantitativi che si stima possano superare quest anno non di molto le 800mila tonnellate (nella scorsa campagna si superarono 1,7 milioni di tonnellate, fonte COI). La Grecia ha in parte sopperito a tali lacune con una produzione intorno alle 270 mila tonnellate e con il suo prodotto che non infrequentemente ha trovato spazio nel contesto nazionale (date le sue peculiarità qualitative) come soluzione alternativa e/o di soccorso alla mancanza di olio extravergine italiano. In tale scenario è possibile poter intuire come il timore accennato nella newsletter dello scorso gennaio di una carenza di prodotto anche rispetto ai prodotti comunitari, rischia di ricevere delle ulteriori e più concrete conferme. In merito alla Spagna, infatti, gli 7
9 Operatori forniscono informazioni di un eccesso di somministrazione di prodotto rispetto ai quantitativi disponibili e alle scorte residue. Soprattutto i mesi tra Ottobre e Gennaio sono stati periodi contrassegnati da elevati scambi commerciali, superiori alle 115mila tonnellate al mese, i quali, se mantenuti, non consentirebbero certamente di arrivare a fine campagna. In tal senso, pertanto, è verosimile il fatto di un contingentamento del prodotto iberico per il prossimo futuro. Situazione paragonabile è possibile verificarla per la Grecia, dove, a detta di alcuni Operatori, vi è una minore tendenza ad offrire prodotto e si resta maggiormente in attesa di ricevere delle proposte dalla parte acquirente. In tutto questo, si riesce forse a comprendere come un paese come la Tunisia sia salito negli ultimi mesi alla ribalta delle cronache per via del ruolo crescente che va assumendo nel contesto olivicolo oleario internazionale, soprattutto in virtù del quantitativo di prodotto esportato rispetto alla produzione nazionale (quest anno si potrebbe sfiorare l 80%). La Tunisia, che quest anno dovrebbe attestarsi su una produzione nell ordine delle 260 mila tonnellate, proprio per venire in soccorso alla contingenza attuale, ha visto addirittura ampliarsi da Bruxelles le finestre di ingresso di prodotto nel continente europeo senza l aggravio di dazi e tariffe (fermi restando però i quantitativi complessivi di importazione), per poi interrompere questa concessione, a comprova delle difficoltà del comparto, in un secondo momento per l eccesso delle richieste pervenute. Provando invece a fornire un cenno sullo stato attuale delle piante in vista della prossima campagna, gli Operatori sono concordi nel ritenere come, al momento, il decorso vegetativo degli olivi sia positivo con una buona presenza del quantitativo di foglie. Ovviamente, in molti casi, non siamo neanche nella fase della mignolatura e questo spiega ampiamente come sia davvero troppo presto per poter offrire dei giudizi previsionali sulla prossima produzione, ma è comunque utile rilevare come in questa fase l evoluzione agronomica stia seguendo il percorso previsto. Alcune eccezioni, secondo gli Operatori, potrebbero pervenire principalmente dalla Sardegna (unica regione quest anno con il segno più) e dalla Sicilia (che nonostante il forte calo produttivo dovrebbe prevedere anch essa un annata di scarica). Ci si attende al contrario una buona produzione in Spagna e un annata di scarica in paesi come la Grecia e la Tunisia che, come detto, hanno offerto produzioni significative nella stagione in corso e che normalmente risentono delle alternanze produttive Queste brevi considerazioni su quanto potrebbe accadere nella prossima campagna, si possono interpretare, tuttavia, come un opportuna premessa in vista di quelle che rappresentano le aspettative raccolte da parte degli Operatori. Emerge in particolare un contrasto tra chi è in acquisto, che non vuole assecondare le richieste del mercato (stante i prezzi attuali), ma che con molta probabilità dovrà tornare a comprare con l inizio della stagione estiva (per di più periodo di tradizionale ripresa dei consumi di olio), e chi detiene il prodotto che, pur essendo consapevole della penuria dello stesso sul territorio, si rende conto del rischio che potrebbe correre nel trattenerlo per troppo tempo in vista del prossimo anno. La sensazione degli Operatori, in questa fase, è quella di assistere a un andamento dei prezzi che non dovrebbero incontrare dei forti cambiamenti almeno nel breve. Come emerso ad aprile, si potrebbe registrare qualche ulteriore rientro dei prezzi, ma gli operatori non si attendono forti stravolgimenti. Qualche sorpresa, invece, alcuni ritengono potrebbe rilevarsi in prossimità della stagione estiva (mese di giugnoluglio). Come detto, la ripresa dei consumi da un lato e la mancanza di prodotto dall altra, dovrebbe poter far pensare ad una ripresa dei prezzi, ma è vero anche che in quella fase si cominciano ad avere delle prime risposte sul fronte della prossima campagna. La parte 8
10 acquirente ha sofferto in questi mesi il dover gestire dei bassi margini di rientro dalle vendite nelle situazioni più positive, combattendo con una grande distribuzione che ha ridotto in maniera importante le referenze di prodotto italiano presenti sullo scaffale. Chi detiene il prodotto, a sua volta, deve rientrare anche dei costi sostenuti per averlo e crede che il poco prodotto rimasto verrà richiesto. In questo stallo, potrebbe giocare un ruolo importante l esito della campagna, e ciò potrebbe verificarsi prima di Agosto se le notizie sugli esiti produttivi forniranno, in un senso o in un altro, dei riscontri importanti oppure a Settembre, quando arrivati in prossimità della nuova stagione si dovrà giocoforza cercare di liberarsi del prodotto in possesso. Maggiore certezza, invece, pare poter esserci sull andamento al rialzo dei prezzi dell olio comunitario, sia Spagnolo che Greco, che già sul finire del mese di Aprile ha fornito dei primi segnali in tal senso. Su questo, un impulso lo si può avere proprio dai discorsi relativi al contingentamento della merce che in questi paesi si comincia a rilevare e di cui si è fatto cenno in precedenza. Sempre nella ricerca di effettuare un ragionamento più ampio sul comparto, gli operatori intervistati hanno sottolineato gli aumenti di prezzo che si rilevano sui prodotti oleari di minor pregio. Nello specifico, da registrare non solo gli aumenti del lampante, ma, altresì, gli incrementi per l olio raffinato, arrivato sulla piazza di Bari sui 3,10 /kg (in Spagna si rileva lo stesso prezzo ma come franco arrivo). In conclusione, diversi Operatori non nascondono il timore che l eccezionalità della stagione possa avere degli strascichi su quella successiva. L aumento dei prezzi ha portato certamente a dei comportamenti di difesa da parte degli interlocutori acquirenti, indirizzandoli verso oli di provenienza diversa da quella italiana. L obiettivo in futuro, pertanto, sarà quello di recuperare i rapporti perduti e riprendere a negoziare con i canali con i quali sino a ieri si era lavorato. 9
11 2. Analisi dei prezzi 10
12 2.1 L andamento del FINC dell olio di oliva 2.1 L andamento del FINC dell olio di oliva Fixing Indicativo Nazionale Camerale (FINC) Le Camere di Commercio diffondono periodicamente i prezzi all ingrosso dell olio di oliva rilevati localmente. Da un ampio numero di piazze giunge, quindi, questa importante informazione sulla base della quale è possibile costruire una indicazione aggregata e sintetica che dia conto degli andamenti complessivi di mercato e dei livelli delle quotazioni prevalenti. La possibilità di operare questa sintesi origina dal fatto che affiancando le quotazioni locali dei diversi mercati emerge con grande evidenza, per un significativo gruppo di essi, un netto addensamento attorno ad un nucleo comune. Questo nucleo si segnala per: i) un andamento solidale delle quotazioni nel corso del tempo, ii) un livello delle stesse non troppo dissimile. L operazione di sintesi si caratterizza per due elementi. Il primo consiste nel definire, indicativamente, un fixing nazionale fondato sugli accertamenti camerali. Nei grafici 2.1 e 2.2 è quanto viene indicato con l acronimo FINC (Fixing Indicativo Nazionale Camerale), ottenuto da una appropriata media delle quotazioni delle piazze appartenenti al suddetto nucleo. Il secondo elemento è quello di concedere una banda di variabilità attorno al valore centrale, riconoscendo così il fatto che gli accertamenti camerali riflettono il complesso delle contrattazioni bilaterali in corso nella settimana, contrattazioni che per loro natura non si concludono allo stesso identico prezzo. L escursione minimo massimo è quindi tradotta in una analoga escursione del minimo e del massimo del gruppo di mercati di riferimento. Grafico 2.1: Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. apr 14 mag 14 giu 14 lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 8,00 8,00 FINC anno precedente 7,00 7,00 6,00 6,00 5,00 5,00 4,00 4,00 3,00 3,00 2,00 apr 14 mag 14 giu 14 lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 2,00 Grafico 2.2: Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. apr 14 mag 14 giu 14 lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 2,40 2,40 FINC anno precedente 2,20 2,20 2,00 2,00 1,80 1,80 1,60 1,60 1,40 1,40 1,20 1,20 1,00 apr 14 mag 14 giu 14 lug 14 ago 14 set 14 ott 14 nov 14 dic 14 gen 15 feb 15 mar 15 1,00 11
13 Tabella 2.1: Variazioni congiunturali e tendenziali del FINC e dei prezzi al consumo Istat. Variazioni rispetto al mese precedente FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato e dati Istat Prezzi al consumo Istat Olio di oliva gen 15/dic 14 3,1% 4,6% 1,4% feb 15/gen 15 1,1% 5,5% 1,0% mar 15/feb 15 0,1% 3,5% 1,2% Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato Prezzi al consumo Istat Olio di oliva gen 15/gen ,3% 19,4% 1,1% feb 15/feb 14 95,5% 29,1% 2,2% mar 15/mar 14 91,5% 34,1% 3,5% Il FINC dell olio di oliva extravergine (acidità massima 0,8%) ha mostrato nel primo trimestre 2015 una leggera crescita, passando da 6,07 /kg di fine dicembre 2014 a 6,17 /kg di fine marzo, salendo in tre mesi dell 1,7% (grafico 2.1). Più nel dettaglio, il mese di gennaio ha presentato valori in crescita rispetto a dicembre (+3,1%), mentre il mese di febbraio ha registrato una lieve flessione dell 1,1%. Una sostanziale stabilità ha poi interessato il mese di marzo ( 0,1%). La dinamica tendenziale ha evidenziato valori su livelli nettamente superiori rispetto a quelli del primo trimestre del 2014, con una crescita anno su anno che ha superato il 104% nel mese di gennaio. Il FINC dell olio di sansa raffinato (acidità massima 0,5%) ha proseguito nel primo trimestre del 2015 il trend positivo iniziato a novembre 2014, chiudendo il trimestre su 1,83 /kg, in crescita del 14% rispetto a fine 2014 (grafico 2.2). In particolare, la variazione congiunturale si è attestata a +4,6% nel mese di gennaio, ha superato il +5% a febbraio e si è portata a +3,5% a marzo. Il confronto con il medesimo periodo dell anno precedente è fortemente positivo: la variazione anno su anno sfiora il 20% a gennaio e sale progressivamente fino a superare il +34% a marzo (tabella 2.1). I prezzi al consumo riferiti all olio di oliva extravergine risultano in crescita per tutto il trimestre in esame. Tali incrementi vanno a consolidare la crescita che si riscontra, in modo più marcato, nella dinamica tendenziale, con variazioni positive che sono aumentate passando da +1,1% di gennaio a +3,5% di marzo (tabella 2.1). 12
14 2.2 Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Tabella 2.2: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PE SS gen 14 3,01 3,70 2,89 3,13 feb 14 3,14 3,70 3,08 3,25 mar 14 3,25 3,70 3,08 3,40 apr 14 3,38 3,70 3,16 3,45 mag 14 3,57 3,75 3,48 3,35 giu 14 3,65 3,80 3,78 3,38 lug 14 3,75 3,85 3,85 3,68 ago 14 3,95 3,90 3,85 3,68 set 14 4,13 4,10 3,97 3,68 ott 14 4,25 4,65 4,84 3,98 nov 14 5,98 6,25 5,85 5,05 dic 14 5,72 6,25 5,60 5,23 gen 15 6,23 6,23 5,72 5,38 feb 15 6,27 6,23 6,21 5,70 mar 15 6,21 6,31 Tabella 2.3: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA LE PE SS apr 14/mar 14 3,9% 0,0% 2,7% 1,5% mag 14/apr 14 5,6% 1,4% 10,0% 2,9% giu 14/mag 14 2,3% 1,3% 8,6% 0,9% lug 14/giu 14 2,7% 1,3% 2,0% 8,7% ago 14/lug 14 5,3% 1,3% 0,0% 0,0% set 14/ago 14 4,5% 5,1% 3,1% 0,0% ott 14/set 14 3,0% 13,4% 21,9% 8,2% nov 14/ott 14 40,8% 34,4% 20,9% 27,0% dic 14/nov 14 4,5% 0,0% 4,3% 3,5% gen 15/dic 14 8,9% 0,4% 2,1% 3,0% feb 15/gen 15 0,6% 0,0% 8,7% 5,9% mar 15/feb 15 0,9% 100,0% 1,5% 100,0% Tabella 2.4: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi 3 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA LE PE SS gen 15/gen ,6% 68,2% 97,7% 72,2% feb 15/feb 14 99,5% 68,2% 102,0% 75,4% mar 15/mar 14 91,1% 100,0% 105,0% 100,0% Nel primo trimestre del 2015 i prezzi dell olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% ha mostrato rialzi generalizzati su tutte le piazze monitorate, ad eccezione di un leggero calo ( 0,9%) nel mese di marzo per la piazza barese (tabella 2.3). Tuttavia su quest ultima piazza il prezzo è aumentato complessivamente del 9%, passando da 5,72 /kg di dicembre a 6,21 /kg di marzo. Dal confronto con lo stesso trimestre del 2014 si sono confermate variazioni tendenziali positive, con prezzi raddoppiati rispetto allo scorso anno (tabella 2.4). 13
15 2.3 Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Tabella 2.5: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA FG FI* IM MI PG* RM* SI* SS gen 14 2,76 2,93 3,24 3,07 3,14 2,94 3,25 3,16 2,28 feb 14 2,85 2,98 3,33 3,11 3,23 3,20 3,30 3,33 2,28 mar 14 2,91 3,05 3,44 3,19 3,23 3,33 3,30 3,33 2,28 apr 14 2,97 3,05 3,58 3,33 3,23 3,46 3,36 3,48 2,28 mag 14 3,08 3,10 3,72 3,49 3,50 3,55 3,65 3,69 2,30 giu 14 3,23 3,40 3,89 3,65 3,78 3,69 3,88 3,89 2,35 lug 14 3,40 3,40 3,95 3,89 3,90 3,78 4,05 3,95 2,53 ago 14 3,50 3,40 4,07 4,09 3,79 4,25 4,05 2,63 set 14 3,75 3,40 4,46 4,12 4,42 3,79 4,51 4,33 2,60 ott 14 3,97 3,80 5,17 4,19 4,37 4,01 4,49 4,47 2,58 nov 14 5,35 5,18 6,55 5,59 6,05 5,69 6,23 6,11 3,50 dic 14 5,10 6,02 6,32 5,94 6,16 6,80 6,54 5,74 3,73 gen 15 5,26 5,85 6,68 6,30 6,38 6,77 6,63 6,28 4,03 feb 15 5,20 5,85 6,58 6,40 6,38 6,10 6,68 6,34 4,08 mar 15 5,20 5,85 6,59 6,37 6,38 6,10 6,68 6,30 * prezzo franco arrivo Tabella 2.6: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA FG FI IM MI PG RM SI SS apr 14/mar 14 1,9% 0,0% 4,0% 4,3% 0,0% 4,1% 1,8% 4,6% 0,0% mag 14/apr 14 3,9% 1,6% 4,1% 4,9% 8,5% 2,6% 8,6% 6,1% 1,1% giu 14/mag 14 4,9% 9,7% 4,6% 4,7% 7,9% 3,9% 6,2% 5,4% 2,2% lug 14/giu 14 5,1% 0,0% 1,4% 6,6% 3,3% 2,5% 4,5% 1,6% 7,4% ago 14/lug 14 3,0% 0,0% 3,0% 100,0% 4,8% 0,2% 4,9% 2,5% 4,0% set 14/ago 14 7,1% 0,0% 9,7% #DIV/0! 8,0% 0,1% 6,2% 6,8% 1,0% ott 14/set 14 5,8% 11,8% 15,7% 1,8% 1,0% 5,8% 0,6% 3,3% 1,0% nov 14/ott 14 34,8% 36,2% 26,8% 33,4% 38,5% 42,0% 38,8% 36,8% 35,9% dic 14/nov 14 4,7% 16,3% 3,6% 6,3% 1,8% 19,6% 5,1% 6,1% 6,4% gen 15/dic 14 3,2% 2,8% 5,7% 6,1% 3,5% 0,5% 1,3% 9,4% 8,1% feb 15/gen 15 1,2% 0,0% 1,5% 1,6% 0,0% 9,9% 0,8% 1,0% 1,2% mar 15/feb 15 0,0% 0,0% 0,2% 0,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,6% 100,0% Tabella 2.7: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA FG FI IM MI PG RM SI SS gen 15/gen 14 90,4% 100,0% 106,0% 105,0% 103,2% 130,4% 103,8% 98,7% 76,9% feb 15/feb 14 82,5% 96,2% 97,7% 105,6% 97,7% 90,6% 102,3% 90,5% 79,1% mar 15/mar 14 78,5% 91,8% 91,6% 99,8% 97,7% 83,5% 102,3% 89,5% 100,0% Aumenti generalizzati si sono registrati anche per l olio extravergine con acidità massima 0,8% nei primi due mesi dell anno. Nel mese di marzo, invece, è prevalsa una sostanziale stabilità. Eccezione per la piazza perugina che ad inizio anno ha fatto registrare variazioni congiunturali negative, più accentuate a febbraio ( 9,9%; tabella 2.6). L analisi tendenziale ha confermato prezzi nettamente superiori rispetto ai livelli dello scorso anno (tabella 2.7). 14
16 2.4 Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Tabella 2.8: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PG* RM* SS gen 14 2,15 2,70 2,04 2,36 1,88 feb 14 2,20 2,70 2,05 2,21 1,88 mar 14 2,25 2,80 2,05 2,16 1,88 apr 14 2,25 2,70 2,05 2,09 1,88 mag 14 2,25 2,80 2,05 2,00 1,88 giu 14 2,37 2,90 2,18 2,08 1,98 lug 14 2,45 2,95 2,30 2,28 2,05 ago 14 3,00 2,30 2,46 1,95 set 14 3,05 2,30 2,74 2,10 ott 14 3,30 2,30 2,71 2,10 nov 14 4,90 2,56 2,94 2,23 dic 14 4,98 2,65 3,01 2,23 gen 15 4,98 2,65 3,13 2,28 feb 15 4,98 2,65 3,18 2,28 mar 15 2,65 3,13 * prezzo franco arrivo Tabella 2.9: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA LE PG RM SS apr 14/mar 14 0,0% 3,6% 0,0% 3,2% 0,0% mag 14/apr 14 0,0% 3,7% 0,0% 4,2% 0,0% giu 14/mag 14 5,2% 3,6% 6,1% 3,9% 5,3% lug 14/giu 14 3,5% 1,7% 5,7% 9,6% 3,8% ago 14/lug ,0% 1,7% 0,0% 7,9% 4,9% set 14/ago 14 #DIV/0! 1,7% 0,0% 11,4% 7,7% ott 14/set 14 #DIV/0! 8,2% 0,0% 0,8% 0,0% nov 14/ott 14 #DIV/0! 48,5% 11,4% 8,5% 6,0% dic 14/nov 14 #DIV/0! 1,5% 3,4% 2,1% 0,0% gen 15/dic 14 #DIV/0! 0,0% 0,0% 4,2% 2,2% feb 15/gen 15 #DIV/0! 0,0% 0,0% 1,4% 0,0% mar 15/feb 15 #DIV/0! 100,0% 0,0% 1,6% 100,0% Tabella 2.10: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA LE PG RM SS gen 15/gen ,0% 84,3% 30,2% 33,0% 21,3% feb 15/feb ,0% 84,3% 29,3% 44,0% 21,3% mar 15/mar ,0% 100,0% 29,3% 45,0% 100,0% Relativamente all olio di oliva vergine (acidità massima 2%), le quotazioni non hanno subìto variazioni per le piazze di Lecce, Perugia e Sassari, ad eccezione del rialzo (2,2%) di gennaio su quest ultima piazza (tabella 2.9). Diversamente la piazza di Roma ha registrato variazioni positive a gennaio (+4,2%) e febbraio (+1,4%) che hanno portato il prezzo da 3,01 /kg di dicembre a 3,13 /kg di marzo. Da un punto di vista tendenziale si può confermare un andamento fortemente crescente per tutte le piazze monitorate (tabella 2.10). 15
17 2.5 Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Tabella 2.11: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM LE SS gen 14 1,79 1,85 1,80 1,45 feb 14 1,76 1,87 1,80 1,45 mar 14 1,69 1,74 1,85 1,45 apr 14 1,66 1,73 1,63 1,45 mag 14 1,62 1,65 1,63 1,45 giu 14 1,74 1,77 1,63 1,55 lug 14 1,96 2,02 1,85 1,90 ago 14 2,25 2,10 2,10 set 14 2,31 2,35 2,40 2,10 ott 14 2,21 2,24 2,70 2,10 nov 14 2,33 2,33 2,25 2,30 dic 14 2,30 2,35 2,30 2,30 gen 15 2,39 2,44 2,33 2,00 feb 15 2,48 2,51 2,33 2,00 mar 15 2,55 2,52 Tabella 2.12: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM LE SS apr 14/mar 14 1,5% 0,7% 11,9% 0,0% mag 14/apr 14 2,4% 4,5% 0,0% 0,0% giu 14/mag 14 7,4% 7,1% 0,3% 6,9% lug 14/giu 14 12,8% 14,1% 13,8% 22,6% ago 14/lug 14 14,6% 100,0% 13,5% 10,5% set 14/ago 14 2,5% #DIV/0! 14,3% 0,0% ott 14/set 14 4,2% 4,6% 12,5% 0,0% nov 14/ott 14 5,3% 4,2% 16,7% 9,5% dic 14/nov 14 1,1% 0,8% 2,2% 0,0% gen 15/dic 14 3,8% 3,9% 1,1% 13,0% feb 15/gen 15 3,8% 2,8% 0,0% 0,0% mar 15/feb 15 2,9% 0,2% 100,0% 100,0% Tabella 2.13: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Dall analisi dell andamento dei prezzi all ingrosso dell olio di oliva lampante (acidità minima 2%), sono emersi nel primo trimestre del 2015 aumenti generalizzati sulle piazze di Bari e Imola (tabella 2.12). Sulla piazza di Bari, in particolare, il prezzo è passato da 2,30 /kg di dicembre a 2,55 /kg di marzo (tabella 2.11). Per quanto attiene la dinamica tendenziale, l andamento positivo dei prezzi è generalizzato per tutte le piazze considerate, con valori che oscillano tra un minimo di +29,2% di Lecce (registrato a gennaio) e un massimo di +51,3% per Bari (registrato a marzo). 16 BA IM LE SS gen 15/gen 14 33,1% 32,2% 29,2% 37,9% feb 15/feb 14 41,0% 34,4% 29,2% 37,9% mar 15/mar 14 51,3% 44,3% 100,0% 100,0%
18 2.6 Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Tabella 2.14: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM MI PE PG* SI* VR* gen 14 2,06 2,18 2,17 2,10 2,31 2,09 2,15 feb 14 2,06 2,11 2,11 2,09 2,25 2,04 2,11 mar 14 1,96 1,94 2,03 2,04 2,10 1,96 2,04 apr 14 1,94 1,93 1,96 1,98 2,05 1,96 1,95 mag 14 1,89 1,89 1,93 1,93 1,95 1,89 1,91 giu 14 2,09 1,99 2,11 1,98 1,90 2,00 2,10 lug 14 2,31 2,25 2,41 2,17 1,94 2,30 2,35 ago 14 2,60 2,72 2,38 1,94 2,73 2,60 set 14 2,65 2,66 2,75 2,69 1,94 2,75 2,80 ott 14 2,56 2,61 2,65 2,64 2,23 2,60 2,60 nov 14 2,75 2,76 2,84 2,68 2,53 2,85 2,78 dic 14 2,78 2,82 2,85 2,76 2,53 2,83 2,81 gen 15 2,91 2,93 3,05 2,70 2,53 2,97 2,96 feb 15 2,95 3,02 3,05 2,46 2,53 2,97 3,01 mar 15 2,91 3,03 2,99 2,52 2,53 2,93 2,96 * prezzo franco arrivo Tabella 2.15: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM MI PE PG SI VR apr 14/mar 14 0,9% 0,6% 3,5% 2,9% 2,4% 0,2% 4,1% mag 14/apr 14 2,4% 2,3% 1,4% 2,7% 4,9% 3,7% 2,2% giu 14/mag 14 10,2% 5,3% 9,3% 2,7% 2,8% 6,1% 10,1% lug 14/giu 14 10,8% 13,4% 14,3% 9,9% 2,4% 14,9% 11,8% ago 14/lug 14 12,4% 100,0% 12,9% 9,4% 0,0% 18,8% 10,4% set 14/ago 14 2,0% #DIV/0! 1,2% 13,1% 0,0% 0,8% 7,8% ott 14/set 14 3,4% 1,7% 3,7% 1,7% 15,1% 5,6% 7,0% nov 14/ott 14 7,2% 5,7% 7,2% 1,4% 13,1% 9,8% 7,0% dic 14/nov 14 1,2% 2,0% 0,4% 3,1% 0,0% 1,0% 0,9% gen 15/dic 14 4,5% 4,1% 7,0% 2,2% 0,0% 5,0% 5,3% feb 15/gen 15 1,7% 2,9% 0,2% 8,9% 0,0% 0,2% 1,6% mar 15/feb 15 1,5% 0,2% 2,0% 2,3% 0,0% 1,6% 1,7% Tabella 2.16: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA IM MI PE PG SI VR gen 15/gen 14 41,0% 34,6% 41,0% 28,5% 9,3% 42,3% 37,8% feb 15/feb 14 43,7% 43,4% 44,3% 17,6% 12,2% 45,7% 42,8% mar 15/mar 14 48,7% 55,7% 47,4% 23,4% 20,2% 49,6% 45,1% Per l olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) si sono registrati rialzi generalizzati a gennaio e febbraio su tutte le piazze monitorate, ad eccezione dei cali, più accentuati a febbraio ( 8,9%), sulla piazza di Pescara (tabella 2.15). A marzo è prevalso il segno negativo con valori che oscillano tra il 1,5% di Bari e il 2% di Milano. Unica eccezione la piazza di Perugia con valori invariati per tutto il trimestre. Tuttavia si sono confermate variazioni tendenziali positive a due cifre, più accentuate a marzo (tabella 2.16). 17
19 2.7 Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Tabella 2.17: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA CH* IM MI PE PG* SI* VR* gen 14 1,32 1,58 1,48 1,39 1,26 1,59 1,37 1,38 feb 14 1,33 1,58 1,39 1,37 1,26 1,46 1,38 1,37 mar 14 1,33 1,58 1,38 1,36 1,28 1,46 1,36 1,34 apr 14 1,32 1,58 1,38 1,36 1,29 1,46 1,38 1,34 mag 14 1,30 1,58 1,39 1,37 1,26 1,41 1,34 1,35 giu 14 1,30 1,58 1,40 1,40 1,31 1,36 1,40 1,38 lug 14 1,37 1,58 1,42 1,45 1,36 1,36 1,44 1,44 ago 14 1,40 1,58 1,50 1,41 1,36 1,45 1,48 set 14 1,52 1,58 1,50 1,55 1,52 1,36 1,53 1,52 ott 14 1,52 1,58 1,48 1,52 1,54 1,44 1,53 1,49 nov 14 1,57 1,54 1,58 1,58 1,51 1,62 1,52 dic 14 1,56 1,60 1,64 1,56 1,51 1,68 1,60 gen 15 1,68 1,69 1,80 1,56 1,51 1,75 1,74 feb 15 1,78 1,68 1,88 1,74 1,61 1,83 1,81 mar 15 1,82 1,76 1,88 1,79 1,77 1,85 1,90 * prezzo franco arrivo Tabella 2.18: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA CH IM MI PE PG SI VR apr 14/mar 14 0,5% 0,0% 0,0% 0,2% 0,5% 0,0% 1,7% 0,0% mag 14/apr 14 1,8% 0,0% 0,4% 0,9% 2,0% 3,4% 2,9% 0,4% giu 14/mag 14 0,0% 0,0% 1,1% 2,0% 3,6% 3,5% 4,3% 2,6% lug 14/giu 14 5,0% 0,0% 1,7% 3,9% 4,1% 0,0% 2,9% 4,3% ago 14/lug 14 2,6% 0,0% 100,0% 3,5% 3,1% 0,0% 0,9% 2,8% set 14/ago 14 8,3% 0,0% #DIV/0! 3,0% 8,5% 0,0% 5,3% 2,7% ott 14/set 14 0,3% 0,0% 1,3% 1,9% 0,7% 5,5% 0,1% 2,1% nov 14/ott 14 3,1% 100,0% 4,2% 4,3% 2,7% 5,2% 6,1% 2,4% dic 14/nov 14 0,6% #DIV/0! 4,1% 4,0% 1,1% 0,0% 3,5% 5,2% gen 15/dic 14 7,9% #DIV/0! 5,7% 9,3% 0,2% 0,0% 4,2% 8,5% feb 15/gen 15 5,7% #DIV/0! 1,0% 4,7% 11,7% 6,8% 4,6% 3,8% mar 15/feb 15 2,3% #DIV/0! 5,1% 0,1% 3,1% 9,5% 1,4% 5,1% Tabella 2.19: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Anche per l olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) il primo trimestre del 2015 è stato caratterizzato da rialzi generalizzati su tutte le piazze in esame, con effetti più evidenti sul livello del prezzi per le piazze di Bari (da 1,56 /kg a 1,82 /kg) e Verona (da 1,60 /kg a 1,90 /kg). Dal confronto con lo stesso periodo del 2014 si sono confermate variazioni tendenziali positive, crescenti nel corso del trimestre (tabella 2.19). 18 BA CH IM MI PE PG SI VR gen 15/gen 14 27,0% 100,0% 14,3% 29,6% 23,9% 4,9% 27,6% 26,0% feb 15/feb 14 33,5% 100,0% 20,3% 37,7% 38,4% 10,4% 32,5% 32,2% mar 15/mar 14 36,5% 100,0% 27,5% 38,6% 39,6% 20,9% 36,3% 41,6%
20 3. Il mercato internazionale 19
21 3.1 Il mercato olivicolo internazionale Nel primo trimestre del 2015 i prezzi sui mercati internazionali hanno confermato l andamento positivo in atto da inizio campagna, trainato dalle previsioni di una rilevante contrazione produttiva nei principali Paesi produttori di olio di oliva quali Spagna e Italia. Si ricorda, infatti, che le stime del COI evidenziano una produzione mondiale prossima a 2,4 milioni di tonnellate, in calo del 26,8% rispetto all annata precedente, a fronte di consumi mondiali che, in calo del 6,8%, si attesterebbero su 2,8 milioni di tonnellate. Il calo dell offerta mondiale di olio di oliva sarebbe imputabile principalmente ad una forte diminuzione della produzione spagnola, dopo i livelli record della scorsa campagna, a causa della forte siccità che ha colpito il Paese e dalla fisiologica alternanza dei cicli produttivi. In particolare, in base ai dati AICA (Agencia de Control e Información Alimentarios) aggiornati, nei primi cinque mesi della campagna 2014/15 (ottobre febbraio) i volumi prodotti di olio di oliva si attesterebbero sulle 809mila tonnellate, in calo del 48% rispetto ai primi cinque mesi dell annata precedente. Di conseguenza, le esportazioni di olio di oliva spagnole nei primi cinque mesi della campagna risulterebbero in flessione dell 11%, mentre le importazioni della Spagna registrerebbero un aumento del 61%. Passando ai prezzi degli oli sulle principali piazze internazionali, l olio extravergine di oliva (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza spagnola di Jean ha proseguito nei mesi di gennaio e febbraio il trend positivo in atto dall inizio della campagna 2014/15, per poi rallentare la crescita nel mese di marzo. Il prezzo ha chiuso il primo trimestre 2015 su 3,28 /kg, massimo delle ultime cinque campagne. Nel trimestre in esame si è registrato un rialzo complessivo del 4,2%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si sono osservate variazioni tendenziali in crescita, passate dal +53% di inizio gennaio al +61% di fine marzo. 20 Grafico 3.1: Prezzo ( /kg) olio extravergine di oliva (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza di Jaen (Spagna) 3,50 3,30 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Relativamente al mercato greco, il prezzo dell olio extravergine di oliva è aumentato nel mese di gennaio, superando i 3,00 /kg e mostrando una crescita del 21% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Nel mese di febbraio il prezzo è sceso a 2,94 /kg, per poi rimanere sostanzialmente stabile a marzo. Alla fine del primo trimestre 2015, la variazione tendenziale si è portata a +15%. Grafico 3.2: Prezzo ( /kg) olio vergine di oliva (acidità compresa tra 0,8 e 2 ) in Spagna 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1, / / / /2014 1,50 nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Per quanto riguarda l olio vergine (grafico 3.2), nei primi due mesi del 2015 il prezzo ha confermato l andamento positivo in atto da inizio campagna e nel mese di marzo ha mostrato una sostanziale stabilità dei valori, attestandosi su quasi 3,00 /kg, in rialzo del 6,6% rispetto ad inizio gennaio e al massimo valore delle ultime
22 cinque campagne. Come visto per l olio extravergine di oliva, anche per il vergine il confronto con l annata precedente risulta fortemente positivo, con variazioni tendenziali che sono passate da +54% di inizio 2015 a +64% di fine marzo. l prezzo del lampante (grafico 3.3) ha presentato diversi rialzi da inizio anno fino a circa metà febbraio, quando ha raggiunto i 2,69 /kg. Nella seconda metà del mese di febbraio è stato interessato da ribassi, mentre a marzo si è osservata una sostanziale stabilità. A fine trimestre il prezzo si è attestato su 2,66 /kg, in aumento di quasi il 5% rispetto ad inizio gennaio e ai massimi livelli dalle ultime due campagne. La dinamica tendenziale ha infatti evidenziato valori nettamente al di sopra rispetto a quelli dello stesso periodo dell anno precedente, con variazioni anno su anno che si sono accentuate nel corso dei primi tre mesi del 2015, passando da +46% di inizio anno a +60% di fine marzo. Grafico 3.3: Prezzo ( /kg) olio lampante di oliva (acidità superiore a 2 ) in Spagna attesterebbero sulle 72mila tonnellate, per un valore di 200 milioni di euro. Le esportazioni sarebbero raddoppiate rispetto al relativo dato degli ultimi anni. Tale dinamica è stata favorita sia dal calo della produzione spagnola sia dall eliminazione della tassazione UE sull importazione di olio di oliva turco. Dato il buon andamento dell export, il Governo tunisino ha annunciato un piano straordinario di investimenti per costruire reti di irrigazione e portare acqua potabile nelle zone rurali. 2014/ /2014 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 1,30 nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Sul fronte degli scambi internazionali, in base ai dati COI, nei primi 4 mesi della campagna olearia 2014/15 (ottobre gennaio), si sono registrati aumenti nelle importazioni di olio di oliva per Brasile (+7%), Giappone (+6%) ed Australia (+2%). Sono invece diminuite le importazioni per Canada, Cina e Stati Uniti ( 5% ciascuno). Particolarmente positive sono le esportazioni di olio di oliva della Tunisia: i volumi esportati dal Paese tra novembre 2014 e metà febbraio 2015 si 21
23 3.2 Import Export Tabella 3.1: Esportazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate PAESI gen 14 gen 15 var. % gen 14 gen 15 var. % Stati Uniti 32,2 32,5 0,9% ,1% Germania 13,2 11,2 14,6% ,4% Giappone 8,7 10,3 17,8% ,1% Francia 5,2 8,5 62,1% ,6% Canada 6,7 6,5 3,1% ,2% Regno Unito 5,5 4,8 13,5% ,1% Spagna 1,7 3,1 87,7% ,8% Svizzera 2,9 2,8 4,0% ,3% Australia 2,6 2,7 2,4% ,2% Belgio 2,6 2,0 22,0% ,5% Ue 28 42,2 37,4 11,4% ,8% MONDO 110,4 104,9 4,9% ,4% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.2: Prezzo medio all esportazione* ( /kg) per Paese di destinazione dell olio di oliva e sansa nazionale /kg PAESI gen 14 gen 15 var. % Stati Uniti 3,45 4,05 17,4% Germania 3,85 4,18 8,6% Giappone 3,89 4,57 17,6% Francia 2,30 3,07 33,3% Canada 3,07 3,77 23,0% Regno Unito 3,46 4,05 17,1% Spagna 1,93 2,35 22,1% Svizzera 5,06 5,95 17,5% Australia 3,29 3,59 9,1% Belgio 3,04 3,85 26,8% Ue 28 3,00 3,49 16,2% MONDO 3,27 3,81 16,5% * Il prezzo medio all esportazione è calcolato come il rapporto tra valore delle esportazioni in e volume delle esportazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Dopo un 2014 caratterizzato da una crescita di volumi delle esportazioni di olio di oliva e sansa nazionali che ha superato le 410mila tonnellate annue (+6,4% rispetto al 2013) e da una sostanziale stabilità in valore (1,3 miliardi di euro circa), i primi dati relativi al 2015 hanno fatto registrare un andamento negativo dell export nazionale, rispetto a gennaio 2014, sia in valore ( 4,9%) che in volume ( 18,4%). Il prezzo medio all esportazione è aumentato del 16,5% passando da 3,27 /kg a 3,81 /kg (tabella 3.2). La contrazione anno su anno dei volumi venduti a gennaio 2015 è da imputare soprattutto alla contrazione dell export verso gli Stati Uniti ( 14,1%) e la Germania ( 21,4%), pari complessivamente ad oltre 2mila tonnellate rispetto allo stesso periodo del In termini di valore l aumento delle vendite verso la Francia per circa 3,3 milioni di euro (+62,1%) non ha compensato il calo di circa 4,8 milioni di euro delle vendite di olio di oliva e sansa verso l Unione Europea contribuendo alla differenza in valore di circa 5,5 milioni di euro totali rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (tabella 3.1). 22
24 Tabella 3.3: Importazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate PAESI gen 14 gen 15 var. % gen 14 gen 15 var. % Spagna 95,5 93,4 2,2% ,1% Grecia 9,8 77,8 697,0% ,9% Tunisia 3,2 16,5 419,9% ,0% Portogallo 3,6 3,5 3,3% ,0% Marocco 0,0 0, Francia 0,4 0,4 4,6% ,2% Ue ,5 175,3 60,1% ,2% MONDO 115,8 192,6 66,3% ,0% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.4: Prezzo medio all importazione* ( /kg) per Paese di origine dell olio di oliva e sansa estero /kg PAESI gen 14 gen 15 var. % Spagna 2,07 2,94 42,0% Grecia 2,62 2,96 13,1% Tunisia 2,25 2,73 21,5% Portogallo 2,61 3,19 22,3% Marocco 2,48 Francia 2,30 2,87 24,9% Ue 28 2,12 2,95 39,0% MONDO 2,13 2,93 37,5% * Il prezzo medio all importazione è calcolato come il rapporto tra valore delle importazioni in e volume delle importazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Nel 2014 le importazioni di olio di oliva e di sansa hanno registrato un incremento in termini di valore rispetto al 2014 di +23,3% attestandosi su circa 1,5 miliardi di euro per 666 mila tonnellate importate. Tale dinamica è stata confermata dai valori registrati a gennaio 2015: i quantitativi importati sono aumentati del 21% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente attestandosi a circa 66mila tonnellate per un valore di 192,3 milioni di euro (+66,3% rispetto a gennaio 2014). La crescita dei volumi importati è riconducibile quasi esclusivamente all incremento di oltre 22 mila tonnellate importate dalla Grecia per un valore di oltre 77 milioni di euro (+68 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell anno precedente). Si segnala inoltre un incremento del prezzo medio all import nazionale che si è attestato a gennaio 2015 sui 2,93 /kg registrando una crescita del +37,5% su gennaio 2014 (tabella 3.4). Tabella 3.5: Bilancia commerciale degli oli di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume Valore in milioni di euro Volume in tonnellate gen 14 gen 15 gen 14 gen 15 import 115,8 192, export 110,4 104, saldo 5,4 87, Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Dopo un 2014 in cui la bilancia commerciale chiude con un saldo negativo pari a circa 140 milioni di euro (corrispondente ad un saldo in volume pari a circa 255mila tonnellate), il primo mese del 2015 continua il trend dell anno precedente attestandosi sui 87 milioni di euro, in fortissimo calo rispetto al saldo di gennaio 2014 (tabella 3.5). Il saldo negativo è confermato anche in termini di volume pari a circa 38mila tonnellate, che risulta essere in calo di 86% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 23
25 Tabella 3.6: Esportazioni della classe Ateco 2007 "Oli e grassi" per regione anno 2013 e 2014 (valori* in milioni di euro), variazione percentuale e quote percentuali sul totale Italia * Valori Quota % Valori Var. % Piemonte 113,5 6,0% 120,8 6,4% Valled'Aosta 0,2 Lombardia 219,5 11,6% 176,2 19,7% Trentino AltoAdige 1,7 0,1% 2,0 19,0% Veneto 193,2 10,2% 185,7 3,9% Friuli VeneziaGiulia 24,5 1,3% 45,8 87,4% Liguria 91,1 4,8% 98,1 7,7% Emilia Romagna 158,8 8,4% 140,1 11,8% Toscana 542,9 28,7% 543,6 0,1% Umbria 176,6 9,3% 187,5 6,2% Marche 3,1 0,2% 1,9 38,3% Lazio 65,8 3,5% 73,3 11,3% Abruzzo 19,9 1,1% 16,6 16,7% Molise 1,7 0,1% 1,3 19,1% Campania 78,4 4,1% 75,6 3,6% Puglia 144,3 7,6% 148,2 2,7% Basilicata 2,9 0,2% 1,2 57,1% Calabria 14,3 0,8% 11,2 21,4% Sicilia 35,0 1,9% 32,8 6,5% Sardegna 2,5 0,1% 2,6 3,7% Regioni diverse e non specificate** 0,1 0,3 229,6% Italia 1.889,9 100,0% 1.864,9 1,3% * dati provvisori **comprende anche le regioni i cui valori sono oscurati ai sensi della normativa sul segreto statistico Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Cartogramma 3.1: Esportazioni della classe Ateco 2007 "Oli e grassi" per regione nell anno 2014 in milioni di euro (A) e variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (B) A B Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Le esportazioni italiane di oli e grassi si sono attestate nel 2014 a 1,9 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2013 ( 1,3%). La Toscana si è confermata la prima regione esportatrice con 544 milioni di euro, rimasta stabile rispetto al 2013 (cartogramma 3.1). L Umbria, che diventa nel 2014 la seconda regione esportatrice, ha subìto nel corso dell anno un incremento del +6,2% attestandosi sui 187,5 milioni di euro (tabella 3.6). Da segnalare inoltre il calo, rispetto al 2013, della Lombardia ( 19,7%) e del Veneto ( 3,9%). 24
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