CAMERA DEI DEPUTATI COMMISSIONE VI - FINANZE PROPOSTA DI LEGGE N AUDIZIONE DEL 24 GIUGNO 2014 PRESIDENTE DI FEDERAUTO FILIPPO PAVAN BERNACCHI

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1 CAMERA DEI DEPUTATI COMMISSIONE VI - FINANZE PROPOSTA DI LEGGE N AUDIZIONE DEL 24 GIUGNO 2014 PRESIDENTE DI FEDERAUTO FILIPPO PAVAN BERNACCHI 1

2 Signor Presidente, Onorevoli Membri della Commissione, la Federazione che ho l onore di presiedere rappresenta le imprese Concessionarie di marche nazionali ed estere che svolgono, su mandato delle Case automobilistiche, l attività di vendita e di assistenza di tutti gli autoveicoli (autovetture, veicoli commerciali, veicoli industriali ed autobus). Trattasi di un sistema di migliaia piccole e medie imprese a rete, prevalentemente a capitale familiare, che opera su tutto il territorio nazionale che intermedia un valore di attività pari a circa il 6% del PIL, con occupati fra diretti ed indiretti. SITUAZIONE E PROSPETTIVE DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO La grave situazione di crisi del mercato automobilistico nazionale in atto da oltre cinque anni sta compromettendo il futuro dell automotive, che costituisce la principale filiera industriale, commerciale e dei servizi nel nostro Paese, oltre a rivestire un ruolo centrale per lo sviluppo della mobilità privata. Si tratta di un complesso di vari comparti che, fino al 2011, ha garantito: 11,4% del PIL (fatturato); 16,6% di contribuzione al gettito fiscale nazionale; addetti, tra diretti ed indotto. Gli indicatori del settore autoveicoli continuano ad essere fortemente negativi, con pesanti riflessi in termini di riduzione del gettito fiscale, chiusura di aziende e licenziamenti, ricorso massiccio ai contratti di solidarietà, cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione straordinaria, cassa integrazione in deroga, disfacimento di realtà imprenditoriali che non generano più valore, ricchezza e lavoro. TREND DI MERCATO: fino al 2007 il mercato italiano dell auto è rimasto per 11 anni sopra le autovetture; dal 2008 è in atto una riduzione complessiva delle vendite di tutti i tipi di autoveicoli, con un preoccupante calo degli acquisti effettuati dalle famiglie e dei mezzi di adibiti al trasporto delle merci Var% 2013/2012 Var% 2013/2007 AUTOVETTURE ,10% -48% VCL ,30% -58% Autocarri >3500 kg ,53% -63% Autobus ,14% -41% Con la fine degli incentivi statali (31 marzo 2010) il mercato autovetture ha registrato cali a doppia cifra fino a maggio del 2011, iniziando poi nella seconda metà del 2011, in corrispondenza della 2

3 manovra fiscale varata dal Governo Berlusconi e del successivo decreto Salva Italia del Governo Monti, un altro lungo periodo di cali sempre a doppia cifra. TREND DI POLITICA FISCALE: complessivamente il settore degli autoveicoli rappresenta il 16,6% dell'intero gettito fiscale nazionale. Nel biennio il settore è stato sottoposto ad incrementi reiterati di accise sui carburanti, di imposta RC Auto, a cui si sono aggiunti la maggiorazione dell IPT per gli atti soggetti ad IVA (sia relativi alle autovetture che ai veicoli trasporto merci), il doppio intervento sulle auto di lusso mediante l introduzione del superbollo. Tali manovre hanno comportato un appesantimento fiscale pari a 8,7 miliardi di euro. Inoltre, nel corso del 2012, il regime fiscale delle auto aziendali è stato rivisto portando le deduzioni fiscali sulle auto aziendali dal 40% al 27,5%. Tali deduzioni sono state ulteriormente compresse al 20% con la Legge di Stabilità finanziaria per il Si stima che alla luce dell andamento del mercato, il Paese, nel solo 2013, ha perso circa 3 miliardi di euro dal settore automotive, ascrivibili principalmente al minor gettito IVA (nonostante l aumento dell aliquota di imposta). PREVISIONI 2014: il segno positivo delle immatricolazioni di autovetture nuove a dicembre 2013 è solo il risultato del confronto con dati molto negativi. Anche in presenza di una modesta crescita del PIL, si prevede che i consumi restino sostanzialmente stagnanti, con un ulteriore deterioramento del dato occupazionale, soprattutto giovanile. Per tali motivi, per il 2014, si prevede uno scenario di mercato molto simile a quello del PREVISIONI 2014 AUTOVETTURE VCL Autocarri >3500 kg Autobus

4 IL PARCO CIRCOLANTE OBSOLETO Il parco circolante italiano sta progressivamente invecchiando per la presenza di un pesante stock di veicoli anziani ampliatasi a causa della riduzione dell immatricolato degli ultimi sei anni. Oggi, l età media è di circa 10 anni. AUTOVETTURE EURO 0 EURO 1 EURO 2 Benzina Benzina/GPL Benzina/Metano Gasolio TOTALE VCL EURO 0 EURO 1 EURO 2 Benzina Benzina/GPL Benzina/Metano Gasolio TOTALE AUTOCARRI > 3500 KG EURO 0 EURO 1 EURO 2 Benzina Gasolio TOTALE In totale il parco circolante obsoleto ammonta: - Autovetture: oltre 14 milioni; - Veicoli commerciali leggeri: circa 1,8 milioni; - Autocarri: circa 600 mila. 4

5 PROPOSTE PER IL RILANCIO DEL SETTORE E opportuno premettere che le proposte di seguito riportate rappresentano un ventaglio di interventi divisibili in due grandi categorie: 1) interventi per i quali è necessario un onere di copertura; 2) interventi a costo zero. Nel primo caso, bisogna peraltro considerare che l attivazione del provvedimento genererebbe sempre una crescita del volume di attività e, conseguentemente, un aumento del gettito fiscale che andrebbe in parte a compensare gli oneri di copertura (ma è ragionevole ritenere possibile un delta a favore dello Stato). A. STIMOLO DELLA DOMANDA DA PARTE DEI PRIVATI E DELLE FAMIGLIE Lo strumento alternativo ritenuto più idoneo a stimolare gli acquisti dei privati e delle famiglie è quello della riduzione dell aliquota IVA per un arco di vigenza triennale, con beneficio a scalare in grado garantire un uscita morbida e assorbibile dal mercato. Si tratterebbe un piano finalizzato al rinnovo del parco dei veicoli con anzianità superiore a 10 anni (che oltre ad essere altamente inquinanti non sono generalmente dotati di dispositivi fondamentali per la sicurezza della circolazione e dei passeggeri, quali ABS, ESP e Airbag). Tecnicamente le misure possono essere articolate nelle seguenti modalità: - a fronte della consegna per rottamazione di una auto intestata a persona fisica da almeno 12 mesi (alla data di entrata in vigore del provvedimento), di anzianità superiore a 10 anni, è concesso l'applicazione delle seguenti aliquote IVA: per l acquisto di % % % autovetture alimentate a benzina e gasolio con limiti di CO2 entro 120 gr/km Per l intero triennio considerato, nel caso di autovetture c.d. super ecologiche è concesso un ulteriore incentivo (cumulabile con il precedente) pari ad Euro: Metano e Ibrido 1.000,00 Gpl 500,00 Elettrico 2.000,00 5

6 In tutte le ipotesi, l incentivo è concesso a condizione che le Case automobilistiche mettano a disposizione dell acquirente una cifra almeno pari al beneficio a carico dello Stato. Tale misura si stima possa generare una domanda aggiuntiva di circa autovetture l anno. Posto che il valore medio delle auto vendute sia pari a euro, solamente in termini di maggiore IVA, il provvedimento genererebbe circa 1 miliardo di maggiore gettito annuale. B. STIMOLO DELLA DOMANDA DI AUTOVETTURE DA PARTE DEI SOGGETTI IVA, DI VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI E VEICOLI INDUSTRIALI Per le spese documentate per l acquisto (o anche mediante leasing finanziario) di autovetture, LCV autocarri > kg nuovi ecologici (da definire i limiti di CO2 ed i riferimenti per i veicoli pesanti), da parte di soggetti all IVA, l incentivo opera mediante un credito o detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi. La struttura del credito di imposta potrebbe corrispondere ad una percentuale del costo di acquisto. A seconda del tipo di veicolo il beneficio fiscale, da spalmare su più esercizi, potrebbe variare come segue: Autovetture: Veicoli Commerciali Leggeri: Autocarri > kg: % % % % % % % % % Una parte significativa della copertura potrebbe automaticamente venire dalla maggiore IVA e dalle maggiori imposte dirette generate dall incremento delle vendite. La misura proposta lascia immutate le disposizioni tributarie attualmente vigenti relative al regime fiscale degli autoveicoli aziendali. C. SPESE DI MANUTENZIONE E RIPARAZIONE EMERSIONE DEL SOMMERSO Per contrastare il fenomeno di evasione/elusione fiscale collegato alle prestazioni di manutenzione e riparazione effettuate sugli autoveicoli da soprattutto da parte delle reti 6

7 indipendenti, non legate ad alcun Brand, si può adottare il meccanismo della detrazione fiscale del 50% (ripartita in cinque anni). Il costo della misura sarebbe ampiamente coperto dall emersione della base imponibile e dal conseguente maggior gettito IVA e imposte dirette. Questo consentirebbe anche alle aziende oneste, che da sempre fatturano tutto, di tornare a competere verso chi perpetra quotidianamente concorrenza sleale eludendo il fisco. D. RIMODULAZIONE DELLE TASSE AUTOMOBILISTICHE "DISINCENTIVI SUI VEICOLI INQUINANTI" Le tariffe attualmente applicate sono parzialmente commisurate alla classe di inquinamento dei veicoli e si ritiene che questo non infonda nel proprietario del mezzo una adeguata sensibilità sul tema ambientale. Pertanto, si ritiene utile un intervento di revisione delle attuali tariffe, seguendo il criterio chi inquina di più, paga di più. In pratica si tratterebbe di un "disincentivo" per chi possiede autoveicoli Euro 0, 1 e 2 (da modulare in proporzione), che farebbe da subito entrare un maggior gettito nelle casse dello Stato, stimolando nel contempo chi inquina a dotarsi di un autoveicolo a basso impatto ambientale. E. TASSAZIONE SULLE C.D. AUTO DI LUSSO L entrata in vigore del Superbollo ha avuto un impatto devastante sul segmento di mercato specifico che ha registrato fra il 2012 ed il 2011 una flessione del 35% (con immatricolazioni, rispetto alle del 2011) e del 21,7% fra il 2013 ed il 2012, con un mercato ridotto a immatricolazioni. Il Superbollo, che nelle intenzioni doveva generare un maggiore introito per 168 milioni di euro, ha innescato, invece, una serie di effetti collaterali negativi, dovuti al calo delle immatricolazioni e del circolante (per esportazioni), che hanno determinato una perdita di almeno 98 milioni di euro nel 2012 ed altri 36 milioni di euro nel Tenuto conto dei risultati rovinosi, appare opportuna la soppressione del superbollo. L argomento è stato oggetto di confronto in un apposito Tavolo della Consulta riunitisi il 15 gennaio F. REGIME FISCALE AUTO AZIENDALI Il mercato dell auto aziendale in Italia si trova in condizioni di gravi difficoltà strutturali ed è sottodimensionato a causa di un trattamento fiscale fortemente penalizzante rispetto agli altri principali Paesi europei: oggi la quota ammortizzabile è pari al 20%, a fronte del 100% negli altri Stati. Inoltre, il tetto del costo massimo deducibile per le auto utilizzate dai professionisti, pari a euro, è fermo dal 1997 (non essendo, ad oggi, stata ancora attuata la rivalutazione, tenuto conto dell inflazione 2012 su 1997 e degli indici ISTAT, così come previsto dalla normativa). Infine, l IVA è detraibile solo fino al 40% mentre nei maggiori Paesi della UE è totalmente detraibile. Il peso fiscale incide in maniera sensibile sul mercato dell auto aziendale, comprimendo le potenzialità del settore che, in Italia, vale poco più del 30%, contro oltre il 50% medio degli altri Paesi. La riforma della fiscalità dell auto aziendale avrebbe il pregio di consentire il ritorno ad un ciclo di rinnovo del parco dei veicoli aziendali più coerente con la vita economica utile di questa tipologia di beni, con effetti positivi anche ai fini ambientali e della sicurezza. 7

8 Un intervento ad hoc riguarda la revisione della normativa fiscale per evitare il meccanismo della doppia imposizione IVA sui veicoli usati acquistati da soggetti che hanno detratto l IVA nella misura del 40%. Stante il quadro appena illustrato, non possiamo che esprimerci positivamente circa la via tracciata dalla proposta di legge 2397, auspicandone una rapida evoluzione. Ringrazio il Presidente, On. Capezzone per il lavoro fin qui svolto e ringrazio Voi tutti per l attenzione. 8

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