Comitato economico e sociale europeo. Il bilancio dell UE. Un bilancio adeguato affinché l UE possa adempiere le sue nuove responsabilità

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1 Comitato economico e sociale europeo Il bilancio dell UE Un bilancio adeguato affinché l UE possa adempiere le sue nuove responsabilità IT

2 Il CESE raccomanda un uso corretto dei soldi dei contribuenti Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ritiene che l UE debba avere un bilancio adeguato per adempiere le sue nuove responsabilità in base al Trattato di Lisbona, oltre che per soddisfare gli obiettivi in termini di crescita e occupazione. Nel parere sulla revisione del bilancio dell UE, adottato ad ampia maggioranza nel corso della sessione plenaria del giugno 2011, il CESE conclude che l aumento del bilancio europeo non solo è auspicabile, ma risulta necessario, se si considera la portata delle nuove sfide che richiedono una risposta congiunta. La futura spesa dell UE dovrebbe essere equa e ben mirata: i soldi dovrebbero essere spesi per politiche e progetti che siano di reale beneficio per i cittadini dell Unione e acquisiscano un valore supplementare con un attuazione su una scala europea più ampia. Staffan NILSSON, Presidente del Comitato economico e sociale europeo (CESE). Oggi l Unione europea non dispone di risorse di bilancio per attuare la propria strategia politica né i propri impegni derivanti dal nuovo Trattato di Lisbona. Occorre quindi dare prova di immaginazione per definire un bilancio europeo intelligente che possa dotare l UE dei mezzi necessari per conseguire i propri obiettivi senza appesantire il carico fiscale globale che grava sui cittadini e sulle imprese. Il CESE pone l accento sulla necessità di assicurare la compatibilità del bilancio europeo con gli obiettivi e gli impegni della strategia Europa Ciò richiede la presenza di collegamenti visibili tra gli interventi previsti da questo bilancio e i diversi pilastri della strategia Europa Il CESE non può accettare che il processo di integrazione europea, condizionato dalle risorse di bilancio che gli sono assegnate, divenga ostaggio della questione della riduzione dei disavanzi pubblici.

3 Farlo meglio a livello dell UE Il bilancio dell UE dovrebbe avere un effetto leva. Il bilancio UE e i bilanci nazionali dovrebbero essere complementari, evitando i doppioni e lavorando assieme alla realizzazione di priorità comuni. Lo sviluppo di partenariati pubblico-privati (PPP), l erogazione di prestiti da parte della Banca europea per gli investimenti e la creazione di eurobbligazioni potrebbero contribuire a finanziarie grandi progetti d investimento e a sostenere gli obiettivi della strategia Europa Inoltre, nell attuale situazione finanziaria agitata, potrebbe essere usato un tesoro europeo per mettere in comune i debiti nazionali, dimostrando solidarietà tra Stati membri e impegno verso l euro. Con il trasferimento di spese a livello dell UE e la realizzazione delle conseguenti economie di scala, garantiremo che l Unione utilizzi con la massima efficienza il denaro pubblico che essa riceve. Henri MALOSSE, relatore del parere del CESE sulla revisione del bilancio dell UE e presidente del gruppo Datori di lavoro. Il CESE sostiene le quattro principali priorità enunciate dalla Commissione per quanto concerne il bilancio: la realizzazione delle priorità politiche fondamentali, il rafforzamento del valore aggiunto, l obbligo di risultati, e l ottimizzazione dei benefici reciproci tramite la solidarietà. Il CESE desidera aggiungere una quinta priorità, ovvero quella della visibilità.

4 Il bilancio dell UE non è una mera questione di cifre, ma rappresenta uno strumento per perseguire un progetto politico. Il suo aumento pertanto, basato su risorse proprie permanenti, risulta necessario, se si considera la portata delle nuove sfide che richiedono una risposta congiunta. Gérard DANTIN, correlatore del parere del CESE sulla revisione del bilancio dell UE e vicepresidente del gruppo Lavoratori. Una grande priorità per il bilancio europeo è il rafforzamento delle politiche del triangolo magico ricerca, innovazione, istruzione, che sono al centro della sfida della globalizzazione. Anche la politica di coesione economica, sociale e territoriale contribuisce direttamente allo sviluppo di una solidarietà europea. Il CESE si opporrà a qualsiasi smantellamento di questa politica che è il simbolo di una unione tra i popoli. Il Comitato raccomanda tuttavia che essa venga rinnovata affinché acquisti in efficacia, in particolare semplificandone le modalità di gestione, concentrando maggiormente l attenzione sui progetti faro collegati a priorità europee ed assicurando una più diretta partecipazione degli attori economici e sociali. Per quanto riguarda la politica agricola comune (PAC), il CESE ricorda le proprie posizioni a favore del suo rinnovamento. Si tratta di adeguare la PAC alle nuove sfide, senza tuttavia bisogno di rinazionalizzarla né di abbandonare i principi che costituiscono i suoi punti di forza: solidarietà interna ed esterna, qualità delle produzioni alimentari, preferenza comunitaria, coesione territoriale a favore delle zone rurali, in particolare le regioni montane e insulari. Il CESE inoltre ritiene che le situazioni di emergenza possano richiedere una maggiore flessibilità e meccanismi meglio calibrati, sull esempio del Fondo di adeguamento alla globalizzazione.

5 Far fronte a procedure opache Il problema è che i cittadini dell UE attualmente non si rendono conto dell impatto del bilancio dell UE. Le procedure sono troppo complicate e sembrano molto opache al pubblico. [Le] realizzazioni operative [sono] troppo spesso confidenziali, sparpagliate su progetti minuscoli o nascoste nel quadro di complessi cofinanziamenti, si riconosce nel parere. Ciò rende difficile conquistare il sostegno pubblico e dà ad alcuni Stati membri una scusa per tagliare la spesa. Il CESE chiede una vera rivoluzione per velocizzare le procedure e introdurre maggiore trasparenza, affinché il bilancio dell UE sia esemplare in materia di governance, efficacia, trasparenza e controllo delle spese amministrative.

6 Nuove risorse proprie al posto del principio del giusto ritorno Il CESE propone di abbandonare il principio del giusto ritorno, in base al quale ogni Stato membro dell UE lotta per ottenere per sé il massimo beneficio economico dal bilancio dell UE. Questo approccio è stato adottato negli anni 80 dopo la richiesta del Regno Unito di una riduzione del suo contributo individuale, però esso è contrario ai valori di solidarietà e interesse reciproco sottesi al progetto di integrazione europea. Esso è in gran parte responsabile delle lacune, dei ritardi e dei fallimenti del processo di integrazione, afferma il parere. Il principio di sussidiarietà, d altro canto, dovrebbe implicare il trasferimento di politiche al livello europeo quando esse non ottengono più i risultati migliori al livello nazionale. In un Unione economica, monetaria e politica, infatti, i benefici e il valore aggiunto devono essere per loro natura a vantaggio di tutti. I progressi conseguiti dall Unione europea si sono interamente basati sull effetto moltiplicatore di una messa in comune delle risorse, il che è esattamente il contrario del principio del giusto ritorno. Inoltre, il CESE sostiene la Commissione europea nella richiesta di un ritorno al principio delle risorse proprie dell UE, ossia denaro che entra direttamente nelle casse dell UE. Si potrebbe trattare di nuovi fondi, ad esempio prelevati sulle emissioni di carbonio o sulle operazioni finanziarie, oppure provenienti dal trasferimento di una piccola percentuale delle tasse nazionali. Varie proposte sono già sul tappeto e il CESE ritiene che la Commissione debba realizzare una valutazione d impatto delle alternative.

7 Il costo della non Europa Il CESE lancia una valutazione del costo della non Europa, ossia dell attuazione separata di politiche a livello nazionale. Ciò mostrerà come sia possibile agire in modo migliore e con costi più bassi se i paesi collaborano ed evitano doppioni nei bilanci nazionali, e quantificherà quanto i ritardi nell integrazione europea ad esempio, giungere a un accordo su un brevetto comune o su un cielo unico europeo costino ai cittadini europei. L ultimo studio di questo tipo è stato realizzato nel Non possiamo aumentare il bilancio dell UE senza convincere l opinione pubblica. (Staffan NILSSON) I cittadini e contribuenti europei hanno infatti il diritto di conoscere l importo della fattura che sono attualmente costretti a pagare, a causa dei doppi costi superflui delle compartimentazioni che sussistono sia in ambito amministrativo che economico.

8 Parere del CESE ECO/290 CESE 993/2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea C 248 del , pag Comitato economico e sociale europeo Unità Visite e pubblicazioni TEl Fax Rue Belliard/Belliardstraat Bruxelles /Brussel BELGIQUE /BELGIË EESC IT QE IT-C Unione europea, 2011 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Nel 2009 il CESE è stato insignito del prestigioso marchio «Impresa ecodinamica» dell Istituto di Bruxelles per la gestione dell ambiente (IBGE), ottenendo tre stelle. Si tratta del punteggio più alto previsto per questo riconoscimento, che premia le imprese per la loro gestione ispirata alla riduzione del proprio impatto ambientale. doi: /38812

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