LA COMUNICAZIONE: aspetti teorico-assistenziali
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- Marianna Giorgiana Petrucci
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1 Corso di Laurea in Infermieristica Corso Integrato di Fondamenti di Infermieristica Clinica LA COMUNICAZIONE: aspetti teorico-assistenziali
2 La comunicazione EGAN: Non si ascolta solo con le orecchie, ma anche con gli occhi ed il senso del tatto. Si ascolta divenendo consapevoli dei sentimenti e delle emozioni che nascono dentro se stessi e nel contatto con gli altri (ciò vuol dire che la risonanza emotiva è un altro orecchio); si ascolta con la mente, con il cuore e con l immaginazione. Si ascoltano le parole degli altri, ma anche i messaggi che restano al fondo delle parole o sono codificate nei comportamenti che accompagnano le parole.
3 La comunicazione EGAN: Si ascolta la voce, il contegno, il vocabolario e la gestualità dell altro. Si ascolta il contesto, i messaggi verbali e gli schemi linguistici, nonché i movimenti del corpo degli altri. Si ascoltano i suoni e si ascoltano i silenzi.
4 Ancora L insieme di processi psico-fisici attraverso i quali il comportamento di un individuo influisce su quello di un altro (ALLAMANI, 1983) Un processo mediante il quale alcuni contenuti di una determinata realtà vengono manifestati e trasmessi ad un altra realtà mediante l uso di mezzi simbolici (BARON, 1987)
5 .. Insieme dei processi per i quali le informazioni, le idee, opinioni, atteggiamenti, vengono trasmessi e ricevuti per stabilire la base di una comune intesa.
6 ETIMOLOGIA LATINA DA COMMUNIS condividere, socializzare, trasmettere informazioni, scambiare, interagire, entrare in relazione, mettere in comune qualcosa con altri.
7 Per attivare il processo comunicativo è indispensabile che si realizzino tre condizioni: Avere l intenzione di comunicare (decidere volontariamente di trasmettere a qualcuno informazioni e messaggi) Essere almeno in due (cioè chi produce il messaggio e chi lo riceve, al fine di realizzare una bidirezionalità del rapporto) Avere una base comune di relazione (conoscere e comprendere il linguaggio che si intende usare in una determinata occasione)
8 SCOPO DELLA COMUNICAZIONE Sopravvivenza Relazioni umane la comunicazione è considerata veicolo fondamentale per stabilire relazioni tra i componenti di una comunità o di un gruppo, come un sistema inserito in una situazione sociale. E matrice sociale della vita moderna (A. Porcheddu, 1984)
9 Trasmissione di informazioni Processo attraverso il quale si acquisiscono il maggior numero di conoscenze. Comunicazione Strumento di Conoscenza
10 STRUTTURA DEL PROCESSO DI COMUNICAZIONE SECONDO ROMAN JAKOBSON CODICE EMITTENTE CANALE MESSAGGIO CANALE RICEVENTE REFERENTE
11 In dettaglio gli elementi che costituiscono lo schema di R. Jakobson sono: EMITTENTE colui che formula un messaggio con fini comunicativi RICEVENTE la persona a cui il messaggio è destinato MESSAGGIO il contenuto della comunicazione, l informazione REFERENTE l argomento CODICE il linguaggio di segni utilizzato CANALE il mezzo, l elemento fisico attraverso cui fluisce il messaggio
12 MODALITA COMUNICATIVE COMUNICAZIONE VERBALE (caratterizzata dalla lingua parlata) COMUNICAZIONE NON VERBALE (caratterizzata dal linguaggio del corpo, gestuale, mimica facciale, prossemica )
13 L uomo per comunicare usa diversi codici, verbali e non verbali. Spesso tali codici si integrano tra loro trasmettendo informazioni non identiche ma congruenti (per es. i gesti illustratori che accompagnano il linguaggio parlato).
14 COMUNICAZIONE VERBALE Varia tra gli individui a secondo della cultura, dell età, del contesto, delle condizioni spazio-temporali Varia a secondo del tono di voce, esprimendo gioia, tristezza, dispiacere, allegria Varia a secondo della velocità e del ritmo della conversazione
15 Fattori che influenzano il processo di comunicazione verbale Fattori fisici Spazio personale Percezione Funzione, relazione e fine Tempo e luogo Attitudini
16 Per una comunicazione verbale efficace è importante: La semplicità La chiarezza La pertinenza L adeguatezza La credibilità
17 COMUNICAZIONE NON-VERBALE I codici non verbali, si basano su segni capaci di colpire i sensi e sono usati sia dagli uomini che dagli animali. I più importanti tra essi sono: CODICI VISIVI O ICONICI, costituiti da segnali che si percepiscono con la vista e che utilizzano colori, luci, immagini (rientra in questa categoria il linguaggio gestuale). CODICI ACUSTICI O SONORI, percepiti attraverso l udito e costruiti su un sistema di suoni e rumori. CODICI OLFATTIVI E GUSTATIVI, basati rispettivamente sull olfatto e sul gusto. CODICI TATTILI, percepiti attraverso il senso del tatto, come l alfabeto Braille utilizzato dai ciechi; riguardano anche i contatti fisici tra due persone: carezze, schiaffi, abbracci, strette di mano.
18 La comunicazione non-verbale e i suoi linguaggi caratteristici Il linguaggio gestuale: il gesto è qualsiasi azione che invia un segnale visivo. GESTO PRIMARIO O INTENZIONALE in cui l intenzione è di inviare un messaggio GESTO SECONDARIO O ACCIDENTALE in cui manca l intenzionalità (per es. gesti di dislocazione o autocontatto)
19 La mimica facciale: l uomo è dotato di una muscolatura facciale complessa e sviluppata. Nell espressione di SORPRESA le sopracciglia si inarcano, gli occhi si spalancano, la bocca si socchiude. Nell espressione di DOLORE le sopracciglia si sollevano e si aggrottano, gli occhi si aprono con la palpebra tesa e le labbra si assottigliano. Nell espressione di DISGUSTO il labbro superiore si solleva, il naso si arriccia, le sopracciglia si sollevano. Nell espressione di RABBIA le sopracciglia si aggrottano, lo sguardo si indurisce, le labbra si serrano.
20 La postura del corpo: posizione che il soggetto assume nello spazio; si possono ottenere informazioni sul carattere dell individuo, la personalità o emozioni che vive in quel momento.
21 La prossèmica: studio dell uso che l uomo fa dello spazio, frapponendo distanze tra sé e gli altri per avvicinarli o allontanarli. Il suo fondatore, E.T.Hall nel 1968, ha individuato la questione della distanza spaziale, e ha descritto quattro diverse distanze o aree dell interazione umana: LA DISTANZA INTIMA (da 15cm a 45 cm) LA DISTANZA PERSONALE (da 45cm a 120 cm) LA DISTANZA SOCIALE (da 1,20m a 3,60m) LA DISTANZA PUBBLICA (da 3,60m a 7,5m).
22 Contatto corporeo: è la prima e più importante forme di comunicazione non-verbale che ha inizio durante la vita intrauterina. Anche in età adulta si mantiene un grande valore di sensibilità ed emotività; si stabilisce intimità quando due persone entrano in rapporto corporeo tra loro. La comunicazione non-verbale rafforza o contraddice ciò che si dice verbalmente.
23 PER CONCLUDERE Una comunicazione efficace implica che: Emittente e ricevente siano fisicamente in grado di ricevere, analizzare e inviare messaggi Vengano utilizzate una comunicazione verbale e non-verbale coerenti Emittente e ricevente attribuiscano lo stesso significato alle parole Il messaggio sia appropriato al contesto e completo (non sovraccarico né carente di informazioni) Emittente e ricevente concordino sulla punteggiatura della sequenza comunicativa Si sviluppi uno scambio armonioso di informazioni tra emittente e ricevente
24 Tutto quello che si può comunicare lo si può rendere in vari codici e in vari linguaggi, anche se con potenzialità e realizzazioni diverse. In fondo, uno stesso messaggio lo possiamo comunicare con le parole, i fumetti, le sequenze fotografiche, la sonorizzazione. E importante che l uomo possa utilizzare le infinite possibilità di espressione che ha a disposizione.
25 E importante scegliere e saper adeguare i modi e le cose da dire in funzione del contesto situazionale e dell interlocutore OSSERVAZIONE ABILITA PROFESSIONALI INFERMIERISTICHE ESSENZIALI INTERPRETAZIONE DEL COMPORTAMENTO VERBALE E NON-VERBALE
26 Numerose variabili possono incidere positivamente o negativamente sulla comunicazione. Nel caso in cui tali variabili esercitino un influenza negativa sul processo comunicativo, il modello di comunicazione potrà risultare alterato.
27 DIAGNOSI INFERMIERISTICA ALTERAZIONE DELLA COMUNICAZIONE VERBALE Condizione in cui l individuo presenta una riduzione o un assenza totale della capacità di utilizzare o comprendere il linguaggio sviluppato nelle relazioni umane. Affinché la diagnosi sia valida, tali difficoltà dovranno verificarsi nel corso del tempo ed essere evidenziate da segni conclamati o da sintomi riferiti.
28 CARATTERISTICHE PECULIARI Deficit del linguaggio Incapacità di parlare Disorientamento Percezione distorta Linguaggio illogico Informazioni discordanti Messaggi verbali e non-verbali incoerenti Selezione inappropriata delle parole Espressione inadeguata dei sentimenti Ritiro dalle interazioni sociali
29 FATTORI RELATIVI Differenze culturali Isolamento sociale Scarse capacità comunicative Autopercezione inadeguata Stato emotivo Stress eccessivo Problemi fisici relativi all età Problemi fisici relativi allo sviluppo evolutivo
30 INTERVENTI INFERMIERISTICI Aiutare il paziente a correggere, modificare o prevenire le condizioni fisiche che potrebbero interferire con la ricezione e l interpretazione degli stimoli Identificare le capacità cognitive del paziente e interpretare le forme di comunicazione non verbale per poter modificare le proprie tecniche di comunicazione e far sì che coincidano con la capacità del paziente di comprendere Stabilire una relazione con il paziente, familiari o amici per capire la formazione culturale del paziente e selezionare così gli interventi da attuare Valutare la possibilità di un intervento da parte del terapista del linguaggio
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