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3 Banca di Credito Cooperativo di Borghetto Lodigiano Società Cooperativa Fondata nel 1908 Iscritta all Albo delle Banche al n. 343o.6.o Iscritta al Registro delle Imprese di Lodi al n. oo78133o154 Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche di Credito Cooperativo

4 Come il bosco trattiene sul monte le acque e ne rallenta la discesa verso la valle, conservando la fecondità anche a quei terreni, con vantaggio di tutto il sistema, così nel paese una diffusa rete di Casse rurali, ben amministrate, può trattenere nei villaggi una parte del risparmio che vi si forma, volgendo a fecondare col credito l economia locale. Remo Vigorelli (da Le Casse rurali nel Lodigiano, , in Giornale degli Economisti e rivista di Statistica, Città di Castello 1934, p. 16) Crediti fotografici di Pasqualino Borella e Oliv iero Ferri

5 1908 (16 AGOSTO) Costituzione della Cassa Rurale di Prestiti e Risparmio di Borghetto Lodigiano avvenuta in occasione della Festa di San Rocco 1921 Acquisto di 655 pertiche nella frazione Casoni promosso dall allora parroco don Giuseppe Rolla e suddivise successivamente fra i 67 soci della Cassa 1938 Trasformazione della denominazione sociale in Cassa Rurale ed Artigiana di Borghetto Lodigiano

6 1983 Sistemazione della sede sociale di via Garibaldi 1982 Trasferimento della sede in via Garibaldi, angolo via Cavour 1984 Apertura dello sportello di Tesoreria di Ossago Lodigiano

7 1985 Acquisizione della Tesoreria del Comune di Borghetto Lodigiano Apertura dello sportello di Tesoreria di Massalengo 1986 Apertura dello sportello di Tesoreria di Villanova del Sillaro 1987 Trasformazione in sportello Bancario dello sportello di Tesoreria di Massalengo

8 1991 Prima partecipazione della Banca alla Fiera plurisettoriale di Borghetto Lodigiano Apertura di un secondo sportello di Tesoreria a Villanova del Sillaro, frazione Bargano 1993 Apertura dello sportello di Tesoreria di Brembio Trasformazione in sportello Bancario dello sportello di Tesoreria di Brembio

9 1994 Assunzione della denominazione di Banca di Credito Cooperativo di Borghetto Lodigiano 1997 Trasformazione in sportello Bancario dello sportello di Tesoreria di Ossago Lodigiano Apertura della filiale di Cavenago d Adda

10 1999 Apertura della filiale di Cornegliano Laudense, frazione Muzza 2000 Acquisizione della Tesoreria del Comune di Cavenago d Adda 2002 Registrazione del marchio NUOVO CREDITO LODIGIANO

11 2003 Apertura della filiale di Lodi Trasformazione in sportello Bancario dello sportello di Tesoreria di Villanova del Sillaro, frazione Bargano

12 2006 Apertura della filiale di Tavazzano con Villavesco 2008 Apertura della filiale di Mulazzano

13 2008 (16 AGOSTO) Celebrazione del centenario di fondazione della Banca

14 2010 Apertura della filiale di Zelo Buon Persico 2010 Acquisizione e ristrutturazione dei locali adiacenti alla filiale di Borghetto Lodigiano

15 2011 Inaugurazione della nuova sede di via Cavour in Borghetto Lodigiano 2011 Prestigioso riconoscimento rilasciato alla nostra Banca dalla Camera di Commercio di Lodi

16 AREA DI COMPETENZA DELLA NOSTRA BANCA Sede Filiali Comuni di competenza

17 2012 Unica Banca di Credito Cooperativo del Lodigiano che non abbia mai subito modifiche strutturali, fusioni o incorporazioni

18 Sede di Borghetto Lodigiano Via Cavour, 2/A Tel Fax Filiale di Borghetto Lodigiano Via Garibaldi, 63 Tel. Filiale Fax Filiale di Massalengo Via Premoli, 49/51 Tel Fax Filiale di Brembio Via Gramsci, 36 Tel Fax Filiale di Ossago Lodigiano Via Roma, 1 Tel Fax Filiale di Cavenago d Adda Piazza Carabinieri d Italia Tel Fax

19 Filiale di Cornegliano Laudense Frazione Muzza Via Roma, 43/45 Tel Fax Filiale di Lodi Via Saragat, 7/9 Tel Fax Filiale di Villanova del Sillaro Frazione Bargano Via Sant Angelo, 1 Tel Fax Filiale di Tavazzano con Villavesco Via IV Novembre, 51/53 Tel Fax Filiale di Mulazzano Via Pandina, 40 Tel Fax Filiale di Zelo Buon Persico Piazza Italia, 15/16 Tel Fax

20 Consiglio di Amministrazione Presidente Antonio Guarnieri Villanova del Sillaro Vice Presidente Francesco Sari Borghetto Lodigiano Consiglieri Angelo Boni Borghetto Lodigiano Marco Casazza Massalengo Mario Mazzi Cornegliano Laudense Paolo Sommariva San Colombano al Lambro Angelo Stroppa Lodi Collegio Sindacale Presidente Giuseppe Giacomo Sangalli Borghetto Lodigiano Sindaci Effettivi Flavio Cuppone San Colombano al Lambro Vittorio Toninelli Massalengo Direzione Generale Direttore Generale Ferdinando Marazzina Massalengo Vice Direttore Generale Giovanni Cipolla Borghetto Lodigiano

21 Il primo Statuto venne adottato dalla Banca allo scopo di disciplinare le proprie scelte e la propria operatività grazie ad un insieme di norme democraticamente accettate da tutti i Soci nell osservanza delle leggi dello Stato. Uno Statuto semplice ma chiaro che considera il Socio sia nell eccezione di contitolare della Cassa sia quella di fruitore della medesima. Lo spirito missionario e la volontà di essere protagonisti della vita futura del paese sembrano essere le ulteriori testimonianze di una Cassa che pienamente incarna in sé lo spirito del movimento cooperativo del credito.

22 Nel 1999 il Credito Cooperativo ha presentato la propria Carta dei Valori, un documento che rappresenta, da un lato la Carta Costituzionale di riferimento; dall'altro, la Carta di orientamento per l'azione delle BCC. La Carta dei Valori è, dunque, al tempo stesso fondamento e meta. Esprime i valori sui quali si fonda l'azione delle Banche di Credito Cooperativo, la loro strategia e la loro prassi; racchiude le regole di comportamento e rappresenta gli impegni della categoria. In questo senso la Carta dei Valori è il suggello del Patto tra il Credito Cooperativo e le Comunità locali, e attraverso esse con il Paese. 1. Primato e centralità della persona Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all'attenzione e alla promozione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori per valorizzarlo stabilmente. 2. L'impegno L'impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e fabbricare fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l'eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l'approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. 3. Autonomia L'autonomia è uno dei principi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel sistema del Credito Cooperativo. 4. Promozione della partecipazione Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa. Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l'accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. 5. Cooperazione Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L'unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l'autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti.

23 6. Utilità, servizio e benefici Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che guida la gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuare la promozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo. Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell'efficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile per l'autofinanziamento e lo sviluppo della singola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve in misura almeno pari a quella indicata dalla legge e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fondatori e nell'interesse delle generazioni future. I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in proporzione all'attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa. 7. Promozione dello sviluppo locale Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un'alleanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un'attività imprenditoriale a responsabilità sociale, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell'economia civile. 8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. 9. Soci I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l'adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull'onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l'altruismo. 10. Amministratori Gli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professionale e formazione permanente. 11. Dipendenti I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. Riva del Garda, 12 dicembre 1999

24 La Carta dei Valori del Credito Cooperativo, approvata a Riva del Garda nel 1999, prendeva le mosse da un Nuovo Patto per lo sviluppo delle comunità locali. In esso si dichiarava che il Credito Cooperativo italiano si impegnava a cooperare in maniera nuova e più intensa tra banche, tra banche e organismi di servizio, tra banche e fabbriche di prodotti e soluzioni che abbiamo costruito nel corso degli anni. A Parma, nel dicembre del 2005, nel rinnovare l'impegno delle BCC con il Paese per continuare a contribuire al suo sviluppo durevole e partecipato, sono stati fissati i principi che orientano le evoluzioni organizzative del modo di stare insieme nel Credito Cooperativo. Il Credito Cooperativo costituisce infatti una risorsa insostituibile per le comunità locali e il miglioramento costante delle forme in cui si esprime la mutualità di rete deve ispirarsi a principi che garantiscano lo sviluppo nella continuità, la fedeltà nell innovazione, la coerenza nella modernità. 1. Principio di autonomia L autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L autonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell ambito del sistema del Credito Cooperativo*. Tutti i soggetti del sistema propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell autonomia della singola cooperativa. L autonomia della singola BCC-CR deve essere compatibile con la stabilità della stessa e con l interesse generale. Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente e coerente con la propria missione. Esse sono accomunate da una forte omogeneità statutaria e culturale. Il sistema considera un valore prezioso l esistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività. * Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo 2. Principio di cooperazione La cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacitàdi servizio ai soci e ai c lienti. Il sistema del Credito Cooperativo costituisce un fattore competitivo indispensabile per le BCC-CR e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili. 3. Principio di mutualità La mutualità di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e verso il territorio) previste dalla normativa bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al perseguimento di vantaggi bancari e non-bancari a favore della base sociale, della clientela finale e del territorio* * Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo

25 4. Principio di solidarietà La solidarietà all interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio irrinunciabile del Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l operatività e lo sviluppo durevole delle BCC-CR rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CR e dell intero sistema del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di princìpi e idee, l elaborazione e la partecipazione a progetti e iniziative comuni, l aiuto vicendevole nei casi di necessità. 5. Principio di legame col territorio La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio). * * Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto-tipo delle BCC-CR del Principio di unità L unità del sistema rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle Federazioni locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente, pur nel rispetto della volontarietà delle scelte. 7. Principio di democrazia Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni tra le BCC-CR all interno delle strutture di natura associativa-consortile che nel tempo esse si sono date e si danno. 8. Principio di sussidiarietà Il "sistema" del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta come un sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari. * * Definizione di sistema a rete varato in occasione del 12 Convegno Nazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda Principio di efficienza Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. 10. Principio di trasparenza e reciprocità Le iniziative e le relazioni all interno del sistema del Credito Cooperativo sono improntate al principio di trasparenza e di reciprocità. Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l accessibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli. Reciprocità significa che ciascuna componente si impegna, concordemente alle altre, a contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza della responsabilità congiunta e nella prospettiva di un mutuo beneficio.

26 Nel 1991 la Banca partecipa per la prima volta alla Fiera plurisettoriale di Borghetto Lodigiano. Da allora la sua presenza diventa sempre più importante e la partecipazione di grande interesse. La Banca da alcuni anni offre ai propri Soci e Clienti (che partecipano alla Fiera con un proprio stand) la possibilità di beneficiare di un contributo proporzionato all importo devoluto agli organizzatori.

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30 IL CONTO ECONOMICO DELLA PRODUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO La Banca ha contribuito alla crescita dei soci, dei clienti, dei collaboratori ed allo sviluppo del territorio, creando valore a favore dei diversi portatori di interessi (Stakeholders) quali: i soci, in funzione del capitale di rischio investito e dei volumi di operatività con la Banca, ricevono dividendi, rivalutazione e ristorno, oltre ai benefici di varie iniziative socio culturali, che rappresentano l equivalente monetario (o sotto forma di azioni) del vantaggio mutualistico che può essere riconosciuto al socio proporzionalmente all entità dei rapporti in essere con la Banca; la collettività che trae beneficio dalle innumerevoli iniziative di carattere sociale, sportivo e culturale sostenute dalla Banca; il personale dipendente, la cui quota di ricchezza è rappresentata dagli emolumenti percepiti per le proprie prestazioni lavorative; lo Stato, quale percettore di imposte e tasse generate dall attività e dal reddito prodotto; il Sistema Impresa rappresentato dagli utili che per obblighi di legge e di statuto sono destinati alla patrimonializzazione e quindi al mantenimento della solidità della Banca. Tutto questo ha una rappresentazione sistematica attraverso la contabilità sociale, ovvero l analisi del conto economico riclassificato secondo la logica del valore aggiunto. Il valore aggiunto emerge quale differenza tra il valore della produzione ed il costo della produzione, ovvero gli oneri sostenuti per realizzare la produzione stessa. Nel 2011, il valore aggiunto globale lordo prodotto ammonta a euro. La ripartizione del valore aggiunto rispecchia la peculiare natura delle Banche di Credito Cooperativo. In particolare, essa è condizionata dalla normativa di cui le Banche di Credito Cooperativo sono destinatarie, soprattutto per quanto riguarda l obbligo di destinazione degli utili a riserva, le limitazioni alla distribuzione degli utili ai soci, del ristorno, della rivalutazione e la destinazione del 3% degli utili al Fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Merita ancora sottolineare che nel Credito Cooperativo il valore per il socio non è misurato tanto dal dividendo, ma da altri vantaggi di carattere economico, quali ad esempio il ristorno e la rivalutazione. Inoltre il patrimonio alimentato dalle riserve ha nelle Banche di Credito Cooperativo un valore peculiare, vista l indisponibilità dello stesso per i singoli e la sua finalizzazione, in questo senso, per le generazioni future e per la comunità locale.

31 CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO PER BILANCIO SOCIALE Interessi attivi e proventi assimilati Commissioni attive Dividendi e proventi simili Risultato netto delle attività di negoziazi one/copertura e operazioni finanziarie Altri oneri/proventi di gestione TOTALE PRODUZIONE LORDA Interessi passivi e oneri assimilati Commissioni passive Altre spese amministrative (al netto delle imposte indirette, spese del personale, sponsorizzazioni ed elargizioni) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri TOTALE CONSUMI VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO Ammortamenti VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO Spese sostenute per iniziative socio culturali Spese sostenute per sponsori zzazioni ed elargizioni liberali Imposte indirette Spese per il personale RISULTATO ANTE IMPOSTE Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente UTILE D'ESERCIZIO Il prospetto di riparto del valore aggiunto globale netto evidenzia la ripartizione del valore aggiunto fra tutti i principale portatori di interessi (Stakeholders). PROSPETTO DI RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO E DELLA SUA DISTRIBUZIONE AL 31/12/2011 (*) VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO RETTIFICATO SOCI Dividendi distribuiti ai Soci Rivalutazione quote Ristorno Spese per iniziative socio culturali RISORSE UMANE Costo Lordo del Personale SISTEMA ENTI ISTITUZIONALI E AMMINISTRAZIONE PUBBLICA Imposte indirette Imposte dirette COLLETTIVITA' Utile destinato a beneficenza Sponsorizza zioni e d elargizioni liberali Utile destinato a fondi mutualistici SISTEMA IMPRESA Utile d'esercizio destinato a riserve indivisibili

32 RIPARTIZIONE PER TIPOLOGIA DI EROGAZIONE Erogazioni Liberali 3% Sponsorizzazioni 37,5% Contributi da Convenzioni 14% Pubblicità 2% Beneficenze 45,5% UTILE 2010 DESTINATO A BENEFICENZA euro SPONSORIZZAZIONI ED ELARGIZIONI LIBERALI euro RESIDUO FONDO BENEFICENZA euro TOTALE CONTRIBUTI euro RIPARTIZIONE PER BENEFICIARIO Associazioni Culturali 6% Onlus e Volontariato 13,5% Pro Loco 14% Associazioni Sportive 19% Enti Locali 20% Parrocchie 22,5% Varie 3%

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34 Finito di stampare nel mese di Aprile 2012

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