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2 Panathlon International di Padova Via Calatafimi, Padova Tel @panathlon.net Provincia di Padova Piazza Antenore, Padova 2

3 il Panathlon Motto del Panathlon è... ludis iungit ossia uniti dallo sport per lo sport Il Panathlon è... un movimento internazionale riconosciuto dal C.I.O. come ente benemerito di cultura ed etica sportiva dotato di personalità giuridica, senza fini di lucro, aconfessionale, apartitica, senza distinzione di sesso e di razza Finalità del Panathlon è... l affermazione dell ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra uomini e popoli E gli obiettivi sono... favorire l amicizia fra tutti i panathleti e quanti operano nella vita sportiva; agire con azioni sistematiche e continue per la diffusione della concezione dello sport ispirato all etica della responsabilità, alla solidarietà ed al fair play, quali elementi della cultura degli uomini e popoli; promuovere studi e ricerche sui temi dello sport e dei suoi rapporti con la società, collaborando con la scuola, l università ed altre istituzioni culturali e divulgarli nell opinione pubblica; attuare forme concrete di partecipazione intervenendo nei procedimenti di proposta, consultazione e programmazione nel campo dello sport con le modalità previste dai singoli ordinamenti nazionali e regionali; adoperarsi per garantire a tutti la possibilità di una sana educazione sportiva, senza distinzione di razza, sesso e di età, soprattutto attraverso la promozione di attività giovanile e scolastica, culturale e sportiva; istaurare rapporti permanenti con le istituzioni pubbliche statali e locali e con i responsabili dello sport, assicurando contributi propositivi alle iniziative legislative e concreto impegno nella fase organizzativa e operativa; porre in atto, incentivare e sostenere le attività a favore dei Disabili, le attività per la prevenzione della tossicodipendenza e per il recupero delle sue vittime, le iniziative di solidarietà con i veterani sportivi, la promozione e realizzazione dei programmi dell educazione alla non violenza e di dissuasione del doping. 3

4 P ROVINCIA DI PADOVA PROGETTO: Un ora per i disabili Presentazione La Provincia di Padova, seguendo con particolare attenzione le problematiche e le tematiche delle persone diversamente abili, ha avviato un rapporto di collaborazione con il Panathlon International Club di Padova per la realizzazione del progetto "Un ora per i disabili". L iniziativa, già avviata da qualche anno, ha trovato consenso e gradimento da parte del mondo della scuola; ciò sta a significare che c è sensibilità e desiderio di conoscere da vicino le difficoltà e le problematiche che la persona diversamente abile incontra nella realtà quotidiana in particolare se intende praticare uno sport. Il messaggio che si vuole trasmettere con Un ora per i disabili è che per capire bisogna conoscere e per conoscere bisogna provare. Obiettivi Sensibilizzare gli studenti sulle problematiche riguardanti il mondo dei disabili e l aiuto che ad essi offre la pratica sportiva, perché lo sport è l unica realtà che non crea distinzioni fra chi lo pratica. Comprendere il disagio psicofisico e sociale derivante dalla condizione di essere portatore di handicap e che tale situazione può essere superata mediante l acquisizione di una cultura del diverso. Partner del progetto Panathlon International Club di Padova (Sport disabili) Ufficio scolastico Provinciale Destinatari Gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado del territorio provinciale. Tempi Durata del progetto: anno scolastico 2011/2012 Modalità attuative 1) Una fase teorica di illustrazione (anche con supporto di filmati) sulle motivazioni e sulle potenzialità che avvicinano il diversamente abile a svolgere una pratica sportiva, anche con testimonianze di atleti disabili in carrozzella e testimonial sportivi paraolimpici. 2) Una fase pratica dove gli studenti possono sperimentare utilizzando idonei supporti (carrozzine e altre attrezzature), al fine di provare direttamente a praticare sport in condizioni di svantaggio fisico. Risultati attesi Promuovere la pratica sportiva dei disabili e creare nei giovani, attraverso lo sport, una cultura ai valori civili e sociali. Per l informazione, l organizzazione e adesioni rivolgersi a: Provincia di Padova - Settore sport - Piazza Antenore, Padova tel fax info.sport@provincia.padova.it Panathlon International di Padova Ilaria Torrisi tel e.mail: ilariator@vodafone.it Mario Torrisi tel e.mail: mariotor@vodafone.it Antonio Baldan tel e.mail: unoacento@libero.it Gianni Campana tel e.mail: gianni.campana@gmail.com Umbertina Contini tel e.mail: umbercon@libero.it Valeria Marin tel e.mail. valeria.marin@unipd.it 4

5 Progetto: 1 ora x i disabili Progetto elaborato dal Panathlon di Padova ed approvato dalla Conferenza Internazionale di Basilea e realizzato con la collaborazione ed il sostegno dell Amministrazione della Provincia di Padova attraverso l Assessorato allo Sport. Finalità: portare a conoscenza degli studenti di ogni ordine e grado quelle che sono le implicazioni di un fenomeno sociale presente nella società e di sempre maggiore attualità: implicazioni e conseguenze dal punto di vista fisico, psicologico, sociale, dell integrazione e della prevenzione. Destinatari: tutti gli Istituti di Padova e Provincia, previa approvazione e disponibilità dei Signori Dirigenti e Insegnanti. Contenuto: portare nei vari Istituti una corretta informazione circa la disabilità sia motoria, sensoriale e psichica, cause, prevenzione, possibilità di miglioramento soprattutto attraverso una corretta pratica sportiva. Svolgimento: nel corso dell anno scolastico 2011/2012, poter tenere delle conferenze/dibattiti, dimostrazioni pratiche, proiezioni di filmati tenuti da membri del Panathlon International particolarmente preparati. Durata: nella mattinata prescelta, circa 3 ore, con possibilità di concentrare più classi nell Aula Magna, sempre alla presenza dei Signori Insegnanti ed in palestra per le dimostrazioni pratiche. Per una migliore riuscita: per conferenze, dibattiti, proiezioni il numero dei partecipanti è illimitato; per dimostrazioni pratiche minimo 50, massimo 70 partecipanti. Per l informazione, l organizzazione e adesioni rivolgersi a: Provincia di Padova - Settore sport - Piazza Antenore, Padova tel fax info.sport@provincia.padova.it Panathlon International di Padova Ilaria Torrisi tel e.mail: ilariator@vodafone.it Mario Torrisi tel e.mail: mariotor@vodafone.it Antonio Baldan tel e.mail: unoacento@libero.it Gianni Campana tel e.mail: gianni.campana@gmail.com Umbertina Contini tel e.mail: umbercon@libero.it Valeria Marin tel e.mail. valeria.marin@unipd.it 5

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7 Panathlon International Padova COMMISSIONE SPORT DISABILI Abbiamo festeggiato lo scorso anno scolastico il decimo compleanno di 1 Ora x i Disabili raggiungendo 59 scuole, con 62 interventi, nelle provincie di Padova, Venezia, Vicenza, Treviso e Rovigo. Interessando nuove scuole e nuovi comuni, con la partecipazione di oltre 7500 studenti e oltre 600 docenti, da Padova a Cittadella, a Este, a Ceggia, a Mogliano Veneto, da Albignasego a Sottomarina di Chioggia, da Vigonza a Porto Viro, da Piazzola a Grisignano, percorrendo qualche migliaio di kilometri, coinvolgendo anche gli amici dei Panathlon di Chioggia, Cittadella, Euganeo, Adria, Portogruaro, Mestre e Vicenza. Senza dimenticare il progetto del Comune di Padova Sport per Tutti Secondo Ciascuno dove sempre siamo presenti con i nostri relatori e con i nostri testimonial. Come sempre un doveroso ringraziamento a tutti i docenti che hanno creduto e continuano a credere in ciò che facciamo, agli studenti che affrontano un problema che spesso non sono preparati a conoscere ma che affrontano con entusiasmo e che poi viene recepito molto profondamente; a dimostrazione di ciò è sufficiente leggere i loro pensieri. Ma come non ricordare i nomi dei testimonial: Nicola, Mauro, Stefano e Zevillo ed i nostri ragazzi di uno a cento che si impegnano nelle palestre per insegnare agli studenti come ci si può muovere in carrozzina o con una benda sugli occhi: Federica, Ilaria, Sara, Giorgio, Marco, Teresa. Ci hanno permesso di fare tutto questo il Presidente Zanovello del Club di Padova, le istituzioni: Provincie e Comuni ed anche a loro un pensiero ed un ringraziamento. E senza dubbio un lusinghiero successo, successo che potrebbe essere l auspicio per festeggiare altri... numerosi compleanni e portarci alle 100 scuole ed ad altre provincie e comuni. Ma nubi foriere di non buone notizie si profilano nel cielo ed all orizzonte, queste nubi ci fanno sapere che probabilmente si dovranno fare meno interventi e che magari il futuro... Perché tutto questo: la riduzione della disponibilità finanziarie per coprire le spese di attuazione e precisamente i costi del trasporto carrozzine e dei rimborsi ai testimonial ed agli istruttori, che dobbiamo sottolineare, sono già al di sotto delle tariffe usuali. Quindi alla Commissione ed al sottoscritto si profila un compito alquanto gravoso, ossia trovare la possibilità di convincere le Istituzioni a non dimenticarci e a trovare, in questo momento difficile per l intera comunità, quelle risorse che ci possano permettere almeno la continuità degli interventi nei numeri attuali. Ci rivolgiamo quindi a tutti coloro che possiedono sensibilità ai problemi sociali per un loro aiuto per la continuazione della nostra opera di sensibilizzazione alle problematiche della disabilità e dello sport dei disabili, seguendo sani principi e quindi al miglioramento della nostra società. Ci auguriamo fiduciosi che il nostro appello raccoglierà adesioni, sicuramente tante e tali da consentirci la continuazione del nostro cammino. Grazie in anticipo a tutti. Mario Torrisi Comm. Sport Disabili Panathlon Padova Consigliere alla Disabilità Area 1 Veneto-Trentino Alto Adige Panathlon International 7

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9 Un grande progetto di sport, educazione e amicizia. Un ora per i disabili ha saputo negli anni coinvolgere i giovani attraverso l esempio di sportivi diversamente abili che, con fatica e coraggio, sono riusciti a raggiungere tanti traguardi. Per questo, fin dalla sua prima edizione, la Provincia di Padova ha voluto collaborare con il Panathlon International Padova per realizzare un iniziativa capace di parlare dritto al cuore dei ragazzi. Una collaborazione che si ripete anche quest anno perché Un ora per i disabili rappresenta un modo per confrontarsi, comunicare e affrontare toccando con mano le piccole e grandi questioni con cui i diversamente abili ogni giorno si scontrano. Gli studenti hanno l opportunità di provare, attraverso il gioco sportivo, la forza e la determinazione e l enorme tenacia che contraddistinguono l esistenza di chi ha deficit sensoriali o fisici. Un esperienza personale che nasce con lo sport e in palestra, ma che spesso continua anche al di fuori dell orario scolastico. Il territorio padovano ha dato i natali a molti atleti disabili che si sono distinti alle paralimpiadi o in altre competizioni sportive. La loro esperienza di vita sarà ancora una volta a disposizione degli studenti padovani pronti ad accoglierne l esempio. Come Provincia sosteniamo i progetti che mirino a diffondere una cultura sportiva basata meno sull immagine e il successo e più sulla sfida personale, il divertimento e la condivisione. È ciò che ha permesso di proseguire per tanti anni con Un ora per i disabili. Barbara Degani Presidente della Provincia Marzia Magagnin Assessore ai Servizi Sociali Leandro Comacchio Assessore allo Sport Provincia di Padova 9

10 progetto 1 ora x i disabili Lo sport è palestra di vita, elemento fondamentale nell educazione e relazioni sociali, occasione di incontro e di confronto fra diverse realtà. Lo sport avvicina e aiuta la comprensione, dando evidenza ai valori del rispetto reciproco e della lealtà. Tanto più se lo sport diventa anche, come in questa apprezzabile iniziativa del Panathlon International di Padova, strumento di inserimento per i diversamente abili, per quei giovani che, pur con diverse possibilità rispetto ai loro coetanei normodotati, svolgono la pratica sportiva, ed attraverso questa vincono i limiti che il destino ha voluto loro imporre. La cultura dello sport è profondamente inserita all interno del nostro Ateneo, come materia di studio e di approfondimento, ma anche come concreta pratica sportiva. Il rapporto con il Panathlon International di Padova si sviluppa, ormai da anni, nell organizzazione di convegni, nello sviluppo di ricerche, nell assegnazione di borse di studio e di premi dedicati a studenti e laureati. Molte sono inoltre le occasioni di collaborazione che consentono di cogliere e sottolineare tutti quegli aspetti dello sport che, al di là del mero agonismo, contribuiscono ad una formazione e ad una crescita complessiva dei giovani. Con uno sguardo sempre più attento alla dimensione etica della pratica sportiva, senza la quale lo sport perde inesorabilmente la sua dimensione educativa, alla quale ovviamente noi teniamo molto. In Università, dicevamo, non solo si parla di sport, ma lo si pratica attivamente, attraverso l opera del CUS, il Centro universitario sportivo, che promuove moltissime attività, a carattere ricreativo ed anche agonistico, e che ha avuto il merito di dar vita alla squadra di basket in carrozzina dell Università di Padova, la prima in Italia. Il progetto è diventato realtà alla fine del 2007, a pochi mesi dalla firma della Convenzione tra Servizio Disabilità del nostro Ateneo e CUS Padova, che si proponeva proprio di diffondere le attività sportive paralimpiche e, in un secondo tempo, di formare la prima squadra universitaria di basket in carrozzina che potesse partecipare ad un campionato. Quest iniziativa risponde all obiettivo di stimolare la partecipazione degli studenti disabili ad attività sportive e di diffondere in generale le discipline paralimpiche, anche nell ambito delle attività didattico-pratiche degli studenti del Corso di Laurea Triennale in Scienze Motorie e del Corso Magistrale in Scienze e Tecniche dell attività motoria preventiva e adattata. Ci pare che tutte queste iniziative siano significative e encomiabili e meritino di essere proseguite e potenziate, nella ricerca comune dell obiettivo di far sentire tutti i giovani a pari titolo coinvolti nell affascinante universo dell attività sportiva. Giuseppe Zaccaria Rettore Università degli Studi di Padova 10

11 1 ora x i disabili, Anche quest anno, con molto piacere, porgo il saluto mio personale e quello del Panathlon International a questa iniziativa nata dal Club di Padova che negli anni è riuscita a coinvolgere, istituzioni pubbliche, scolastiche e moltissimi altri club Panathlon in tutta Italia. Un iniziativa nata verso e per i giovani. I giovani che sono la speranza per un futuro migliore, ma anche il frutto di ciò che la società di oggi decide di fare per loro. Società moderne che invece tendono ad escluderli dalle scelte politiche ed economiche, con il rischio di creare una minoranza in una classe che invecchia e che dimentica i loro problemi creando quello che gli economisti chiamano egoismo generazionale. Un vuoto che certamente contribuisce a far perdere la speranza nel futuro e a rifugiarsi a volte nella droga o nella criminalità. Lo sport è speranza e un giovane che lo pratica si forma con questi principi. I benefici che si possono trarre dalla pratica sportiva sono innumerevoli, non solo dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto dal punto di vista della formazione. L acquisizione del senso civico, dei valori intesi come lealtà e disponibilità verso il prossimo, la predisposizione all accoglienza e all integrazione, che in una società sempre più multietnica e multiculturale diventano condizioni fondamentali per una convivenza pacifica e costruttiva. Gli uomini di sport dovrebbero pensare di più a questi fattori e i governi dovrebbero comprendere l importanza educativa che oggi ha lo sport. E in quest ottica, di educazione allo sport, di crescita umana e inclusione sociale che il Panathlon International si impegna, fin dai suoi albori, attuando iniziative concrete sul territorio, nei centri di aggregazione sociale, nelle scuole. Ed i giovani rispondono, eccome! In moltissimi casi, in Italia e all estero, proprio dalle scuole e dai giovani, sono partiti messaggi forti verso la collettività. Solo per fare qualche esempio, vere e proprie campagne promosse dalle scuole per prevenire il problema degli incidenti del sabato sera che sulle nostre strade causano non solo morti, ma anche e soprattutto disabilità (30 mila ragazzi all anno si ritrovano disabili), rappresentazioni teatrali dove i giovani protagonisti hanno affrontato le problematiche ambientali oppure hanno lanciato slogan e messaggi per sensibilizzazione l opinione pubblica sull integrazione dei disabili. Questo ci dice molto. Ci dice che dobbiamo proseguire su questa strada, con la nostra passione, il nostro entusiasmo e soprattutto il nostro esempio, perché il vero investimento di oggi è quello educativo. L iniziativa del Panathlon Club di Padova con 1 ora x i Disabili si pone in questo solco e conferma l impegno costante del Panathlon International ad operare concretamente sul territorio nella formazione di una sempre più completa cultura sportiva. Enrico Prandi Presidente Panathlon International 11

12 Eccomi qui, ancora una volta, a parlare di 1 Ora per i Disabili, come sempre, magistralmente condotta da Mario Torrisi, impareggiabile panathleta patavino. Penso che trovare un personaggio così, a cui stanno profondamente a cuore le necessità degli altri, sia veramente cosa rara. Fabio Presca ha lasciato questo suo magnifico giocattolo in buone mani, ed io, come tutti, gliene siamo grati. So quanto sia difficile svolgere una qualsiasi attività ed in modo ancor maggiore per tutto ciò che riguarda la disabilità. Ma l imperativo è non arrendersi. Intanto il 2012 bussa ormai alla porta e con esso le Olimpiadi di Londra, che ritornano in terra d Albione dopo sessantaquattro anni di assenza, festeggiando la trentesima edizione dell Era Moderna. La bella notizia, giunta dalla città di Sua Maestà Elisabeth II, è quel SOLD OUT, cioè il tutto esaurito per le gare in notturna di nuoto e ciclismo delle Para(o)limpiadi. Ma non è tutto, perché il sold out è anche per le cerimonie d apertura e di chiusura, segno della grande cultura anglosassone in materia di sport. D altra parte il buon Pièrre de Coubertin nel pensare alle Olimpiadi aveva come riferimento proprio quel mondo vittoriano dei college, dove lo sport era cosa di e tra gentlemen, sensibili a quello spontaneo Fair play tra uomini di sport, nel più rigido rispetto dell avversario e delle regole. Oggi tutto ciò lo si è in gran parte smarrito un po ovunque: erano evidentemente altri tempi, ma soprattutto lo sport era vissuto come arricchimento dell individuo. In Gran Bretagna, ad onor del vero, l essere stato un Blue, cioè l avere praticato una disciplina sportiva e l avere fatto parte di una qualche squadra delle Università di Oxford, lo trascrivi sul curriculum vitae, costituendo così quel plus aggiunto per proporsi al mondo del lavoro. Per mostrare quanto sia importante l evento paral(o)limpico londinese, il premier David Cameron ed il sindaco di Londra Boris Johnson hanno disputato in Trafalgar Square un incontro di doppio affiancando due tennisti in carrozzina, tra una moltitudine di spettatori assiepati sulle tribune. A Pechino sono stato colpito dalla vivacità della pallacanestro in carrozzina ha affermato il primo cittadino della capitale. E c è da credergli. Dunque, Caro Amico Mario prosegui nella tua opera nel segno del nostro Panathlon. Iudis Lungit Massimo Rosa Governatore Panathlon Area 1 Triveneto 12

13 Lo sport pervade tutti gli ambiti della società. Ed ogni essere umano, senza alcuna distinzione, ha il diritto di godere di una promozione sportiva coerente con le proprie possibilità ed esigenze. Rendere possibile questo principio a tutti è un nostro dovere, prima che un nostro compito di persone responsabili. Infatti lo sport, inteso come divertimento, attività fisica e spirituale, fattore di formazione etico-culturale, risponde alle necessità più profonde dell'essere umano, è una vera e propria scuola di vita. Tutto ciò, a patto di seguire certe linee-guida fondamentali quali: osservare le regole, il fair-play, rispettare tutti,godere delle vittorie così come superare le sconfitte con autocontrollo, promuovere la parità dei diritti, sviluppare uno spirito di squadra, allenarsi con costanza, seguire forme sane di vita, esaminare se stessi riconoscendo limiti ed errori al fine di poterli successivamente evitare. Anche laddove ci sono guerre, violenza, miseria, è stato più volte dimostrato che lo sport promuove la pace e fa sorgere momenti di fratellanza e di gioia. È essenziale che tutti possano uscire di casa, andare a scuola, al lavoro, allo stadio senza paura, in un mondo ove ciascuno si senta sicuro, libero e possa condurre una vita dignitosa. Ciò è possibile se tutti, sportivi in primis, danno il proprio fattivo contributo. È ciò che si sforza di fare di giorno in giorno anche il Panathlon padovano con la sua multivariata attività e con il prezioso apporto di tanti panathleti e di famosi e qualificati testimonials, a livello internazionale e locale, delle diverse discipline sportive. Tale attività va dalla realizzazione di Incontri tematici e Convegni, allo sviluppo di ricerche scientifiche applicate allo sport, con pubblicazioni, dall'assegnazione di Borse di studio e Premi a studenti medi, universitari e neolaureati particolarmente brillanti nello sport e nella vita, alla promozione del Fair-Play a vari livelli multimediali (anche in collegamento con il Coni ed i Giochi sportivi studenteschi) ed infine(ma non è una scala gerarchica, anzi!) all'attuazione del presente Progetto europeo "1 ora per i disabili(sportivi)", nato a Padova un decennio fa ed attualmente diffuso in molte scuole della Provincia e di altre città venete, con un coinvolgimento di svariate migliaia di studenti, familiari e docenti.e, parlando di disabilità sportiva, viste le innumerevoli richieste, si potrebbe fare ancor di più, se ci fosse una maggior disponibilità di risorse umane ed economiche: chi volesse può sempre contattarci! In conclusione,non c'è solo lo sport di qualche mela marcia che purtroppo fa tanto scalpore, ma c'è soprattutto lo sport dei veri valori che dobbiamo responsabilmente diffondere a tutti i livelli, magari anche controcorrente. Ne vale la pena, se vogliamo sinceramente costruire un mondo migliore per noi stessi e per le nuove generazioni. Utopia? Ma, come scriveva Oscar Wilde,"il progresso altro non è che l'avverarsi delle utopie". Renato Zanovello Presidente Panathlon di Padova 13

14 Oggi abbiamo trascorso una mattina insieme ad alcuni disabili; all inizio mi sembrava divertente, ma pensando che ci passano la vita, ho capito quanta forza di volontà hanno. A molti di noi è piaciuto giocare con le carrozzine e con la palla sonora, ma se fossimo sempre ciechi o disabili la felicità diventerebbe tristezza. Leggendo queste ed altre testimonianze di alunni, che negli anni passati hanno avuto la fortuna di poter partecipare all iniziativa 1 ora x i disabili, emerge l immediatezza con cui i nostri giovani abbiano recepito il messaggio a loro rivolto dagli organizzatori. È bastata 1 ora per aprire loro gli occhi su orizzonti al momento conosciuti ma non esplorati in modo adeguato. E dopo solamente 1 ora, già leggiamo in loro la presa di coscienza di cosa potrebbe essere una vita da disabile, per cui una vita con dei limiti. Mi sento di dire che è ammirevole l iniziativa che da diversi anni continua a proporre il Panathlon Club di Padova che viene ulteriormente dimostrato come lo sport risulta essere il veicolo più funzionale ed efficace per trasmettere qualsiasi tipo di messaggio e valore che è estremamente confortante notare come le nuove generazioni recepiscano e facciano loro sollecitazioni concrete. E qui non parliamo del solito connubio SOLIDARIETÀ <-> HANDICAP. Qui ognuno ha da dare e ognuno ha da ricevere dall altro, sia esso normodotato o diversamente abile. L altro, non deve essere visto sempre come un antagonista o con pregiudizio. Lo sport e la vita sono disciplina sacrificio gioia amarezza condivisione. Il concetto forte che emerge dall iniziativa 1 ora x i disabili è che dobbiamo sempre giocare e affrontare qualsiasi situazione assieme. E non parliamo solo di sport. Un abbraccio affettuoso a tutti ed un infinito grazie a coloro che si adoperano affinché i sogni e gli obiettivi dei nostri ragazzi possano essere raggiunti. Gianfranco Bardelle Presidente C.O.N.I. Veneto 14

15 1 ora x i disabili Padova sportiva si sta oramai presentando a livello provinciale, regionale e nazionale come una realtà dove emerge, con forza, la capacità del movimento sportivo di esprimere sia eccellenze tecnicoagonistiche che organizzativo-gestionali. Non a caso annoveriamo tra i nostri rappresentanti grandissimi campioni, di tutti gli sport e di tutto lo sport, quello per i normodotati e quello parolimpico. Ma questi sono anche grandi Uomini e lo hanno dimostrato in particolare con la partecipazione al progetto che presentiamo. Chi, come noi, da sempre predica e pratica il motto sport è cultura, saluta quindi con profonda soddisfazione iniziative come questa che dimostrano, sul campo, l assioma sopradescritto. La meritoria attività che presentiamo, portata avanti con lungimiranza, competenza ed amore dal Panathlon Padova già da anni e che mira a sensibilizzare, anche con questa pubblicazione oltre che con le attività pratiche, le giovani generazioni sulle problematiche della disabilità è destinata a lasciare un segno nella cultura sportiva padovana. Auspicando che l attività possa ottenere il massimo successo, come merita, dando l appoggio personale ed il patrocinio da parte del Coni e restando a disposizione per collaborare nella promozione dell attività e nel sostegno agli Operatori stessi, mi congratulo con chi l ha promossa, con gli Operatori, con le Istituzioni Scolastiche che accoglieranno l invito a collaborare ed un particolare saluto ai partecipanti ed alle rispettive famiglie. Buon lavoro e buon divertimento a tutti! Dino Ponchio Presidente C.O.N.I. Prov. Padova 15

16 Dieci anni fa nasceva l idea di 1 ora x per i disabili, un progetto che si proponeva di avvicinare e sensibilizzare i ragazzi delle scuole al tema della disabilità. Dieci anni fa venivano gettate le basi per esplorare un mondo, quello della scuola, verso il quale, sempre di più, dobbiamo avvicinarci con enorme attenzione e investire tutte le risorse possibili, con la consapevolezza che da quel mondo e dai valori che riusciremo a trasmettere alle nuove generazioni nascerà la società che vogliamo. 1 ora x i disabili è un iniziativa che trova il mio interesse incondizionato e la condivisione delle sue finalità. A livello istituzionale, infatti, il Comitato Italiano Paralimpico lavora da sempre in questa direzione. Da sei anni il CIP organizza la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico, un momento di confronto tra ragazzi e ragazze delle scuole, disabili e normodotati, che hanno la possibilità, per un giorno, di cimentarsi nelle varie discipline paralimpiche. Un appuntamento che, anno dopo anno, coinvolge sempre più città, a conferma di quanto le amministrazioni locali siano sempre più sensibili a determinate tematiche. Una giornata di festa, di socializzazione e di sport, elementi fondamentali per portare avanti quel concetto di inclusione sociale che tutti noi perseguiamo. Penso, poi, ai CASP, i Centri di Avviamento allo Sport Paralimpico, orientati a favorire e costruire un processo educativo sportivo nelle persone disabili e rivolto innanzitutto ai giovani, allo scopo di indirizzare ragazzi e ragazze verso la disciplina paralimpica a loro più congeniale, nonché a far emergere, in questo modo, nuovi talenti. Il CIP è quindi presente ai Giochi Sportivi Studenteschi, evento di portata nazionale che ogni anno coinvolge migliaia di giovani da tutta Italia. Solo nell atletica, gli alunni disabili che si sono cimentati in gara sono stati 120, un numero importante, che ci fa capire quanto sia ampio il bacino di potenziali atleti e quanto si possa ancora lavorare verso la creazione di una mentalità che tenda non più a ghettizzare lo studente disabile ma a coinvolgerlo pienamente. Da parte mia vi giunga forte il mio sostegno per la nuova stagione di 1 ora x per i disabili, certo che anche questa volta sarete in grado, con professionalità e competenza, di dare concretezza a quei valori che sono alla base di una società civile. Luca Pancalli Presidente Comitato Paralimpico Italiano 16

17 1 ora x i disabili :... (verso londra 2012) Devo rinnovare ancora una volta i miei complimenti più vivi e sinceri a tutto il gruppo di volontari e testimonials capitanati da Mario Torrisi, che continuano nella via maestra che il compianto Fabio ci ha lasciato in eredità. Complimenti estesi al Panathlon di Padova, che nonostante le sempre maggiori difficoltà economiche e di reperimento di fondi, continua a sostenere e a portare avanti il progetto Un ora per i disabili, rivolto al mondo giovanile della scuola e dell educazione. Quest anno vi vorrei parlare un po di me e del mio ritorno alle corse con la carrozzina olimpica, ritorno propiziato da un periodo di inattività fisica e dai conseguenti problemi che si sono manifestati con dolori sparsi in tutto il corpo. Una situazione che a fine gennaio mi ha spinto, anche su suggerimento del mio terapista, a riprendere qualche attività motoria, per la mia salute, per le mie spalle, per il mio malconcio collo. Ma il destino a volte gioca qualche scherzo, cosi a febbraio subito dopo i campionati del mondo di atletica Ipc che si sono svolti in Nuova Zelanda, è cominciata a circolare l ipotesi del ri-inserimento di qualche gara nel programma ufficiale degli eventi ai prossimi Giochi Paralimpici di Londra per la mia categoria, la categoria T51. Sempre il caso ha voluto che i Campionati Italiani assoluti di atletica leggera per il 2011, fossero in programma proprio a Padova, allo stadio Coldacchini e organizzati dalla mia storica società, l Aspea Padova. E alla luce di queste coincidenze, il passo è stato breve dal passare a fare del movimento con scopi di terapia a un impegno fatto di allenamenti sempre più seri ed impegnativi. Lavoro intenso e concentrato in un breve periodo, che però mi ha ripagato degli sforzi compiuti proprio ai campionati italiani, dove nei 100m (ahimè unica gara inserita per i T51 a Londra 2012), sono riuscito a correre un tempo discreto ma valido come minimo A per le qualificazioni ai prossimi Giochi Paralimpici. Risultato che ovviamente non mi garantisce il biglietto per la capitale inglese, ma che dopo un lungo periodo di inattività, mi ha fatto ricomparire nella ranking list mondiale e che devo ammettere, risultato che mi ha dato parecchia soddisfazione personale per un tempo fatto in una distanza che non ho mai amato e fatto in condizioni molto sfavorevoli, con un vento contrario a Campionati Italiani che si sono svolti sotto la regia della nuova federazione Fispes che dallo scorso settembre gestisce oltre alla regina delle discipline, l atletica leggera, anche il tiro a segno, il wheelchair rugby che è ancora uno sport sperimentale e tutte le nuove discipline sportive che si affacciano nel panorama del mondo paralimpico italiano. L esperienza trentennale dell Aspea Padova ha garantito una manifestazione senza intoppi di rilievo ( a parte il forte vento che ha inciso su alcune performace ), con risultati di prestigio, con un record mondiale ottenuto da un lanciatore croato e con molti atleti che hanno ottenuto i tempi e le misure richieste per le qualificazioni ai Giochi del Campionati patavini, che hanno visto la presenza per la prima volta di qualche nuovo e giovane atleta, che è uno degli obbiettivi principali, non solo del CIP ma di tutte le nuove federazioni riconosciute per dare continuità e futuro ad un movimento che tante soddisfazioni ha raccolto, ma che sta maturando in molti dei suoi protagonisti principali.../.. Per tornare al sottoscritto, oltre che hai vari impegni per le funzioni e i ruoli in seno al CIP, e allo sviluppo del wheelchair rugby che sta mettendo sempre più radici profonde e solide nella nostra zona ma che cerchiamo di diffondere in tutto il territorio italiano, ma questo è un discorso che vorrei affrontare il 17

18 prossimo anno, mi aspetta un anno di lavoro e di allenamenti intensi, alla ricerca di una forma ottimale che mi permetta di dimostrare il mio valore, ahimè nonostante il tempo che passa e raggiungere il pass per uno dei posti in quell aereo con destinazione giochi paralimpici 2012 Londra. Alvise De Vidi Consigliere Nazionale Comitato Italiano Paralimpico 1 ora x i disabili : La Scuola c è, e risponde all invito che ormai da anni il Panathlon Club di Padova porta avanti con l opera instancabile, prima del compianto Fabio Presca, ed ora con Mario Torrisi e tutto il suo staff di collaboratori. Per capire le difficoltà nel fare sport per chi è disabile, bisogna provare. Questo è il messaggio che il progetto 1 ora X i disabili concretizza attraverso un assidua e costante presenza in molte Scuole della Provincia di Padova. Non serve citare numeri, anche se sono importanti: ciò che è più importante è quello che viene seminato, ciò che rimane dentro gli studenti che sperimentano le situazioni di vita di chi non è fortunato come loro, di chi ha però la forza e la voglia di dimostrare, attraverso lo sport, che la vita è bella anche se irta di difficoltà. Grazie a Mario, Carlo, Antonio, Gianni, Roberto, Umbertina e a tutti i volontari, che con il supporto della Provincia, dei Comuni, delle Federazioni Sportive, degli Enti di Promozione Sportiva, delle Società e delle Istituzioni Scolastiche, testimoniano attraverso la loro opera che tutti abbiamo uguali dirittti, doveri e dignità. Renato Del Torchio Coordinatore di Educazione Fisica e Sportiva U.S.T. di Padova 18

19 Dopo dieci anni di 1 ora x per i disabili, iniziativa alla quale abbiamo contribuito marginalmente, ma che è stata al centro della filosofia di avvicinamento del mondo della scuola, non è ancora ora di tirare le somme. Il progetto è ancora in crescita la sensibilizzazione di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici è una spirale che si autoalimenta e che, speriamo ancora per molto, mantiene la sua prospettiva di evento culturale continuo. E difficile non ripetersi nei commenti e nelle considerazioni già fatte negli anni precedenti, perché, dopo molti anni che si opera all interno di un movimento sportivo, ma anche educativo e culturale, si ha l impressione di aver detto tutto e comunque, quello che non abbiamo detto noi l hanno detto altri sicuramente meglio di noi. Allora bisogna cambiare linguaggio, bisogna imparare a comunicare con i nostri interlocutori per eccellenza: i giovani, il nostro futuro. Forse bisogna lasciar parlare loro e bisogna lasciare che imbocchino una strada che noi riteniamo sbagliata o inutile; bisogna pensare che forse non abbiamo sempre ragione. Nell affrontare un percorso, che non sia una gara, non si tratta di sapersi muovere velocemente, si tratta di mantenere il più possibile la rotta verso l obbiettivo che ci siamo dati e ancora più importante è mantenere o far crescere il gruppo che ci accompagna in questo percorso. E fondamentale saper ascoltare gli altri che ci accompagnano perché, a volte, le soluzioni che noi individuiamo possono non essere le più consone, le più efficaci, soprattutto nel linguaggio che va rinnovato e adeguato agli stili che cambiano. Un idea giusta, se non è sostenuta da un efficiente sistema di comunicazione, è destinata a non proiettarsi nel futuro. Allora, per non ripetersi e sembrare retorici, ma perché la storia ce lo ha insegnato: largo ai giovani, prima di essere troppo vecchi per non riuscire a trasmettere loro qualcosa di diverso dalle critiche e dalle morali, per darci l opportunità di sentirci utili in una società che cambia. L evoluzione degli esseri viventi è derivata dagli sbagli nella riproduzione del DNA, altrimenti saremo ancora degli essere monocellulari. Lasciamo che i giovani sbaglino è l unica possibilità per progredire. Claudio Carta Presidente Com. Reg. Veneto 19

20 insoddisfazione ed amarezza Gli scopi del progetto 1 ora x i disabili pur rimanendo validi, non si stanno concretizzando nei suoi obiettivi. Principalmente gli scopi erano due: 1) far conoscere agli studenti le problematiche dei disabili e la possibilità di praticare una qualsiasi disciplina sportiva 2) proporre agli studenti disabili la possibilità di praticare sport. In 10 anni di attività del Panathlon di Padova nelle scuole, non è stato reclutato e indirizzato un solo studente disabile all attività sportiva. Ci sarà anche il dovere del rispetto della legge sulla privacy, ma ho anche la netta sensazione di poca volontà e sensibilità concreta da parte della scuola e degli insegnanti a collaborare per dare un aiuto concreto a chi ha bisogno di opportunità per una integrazione anche fuori dalla scuola. Nella speranza che si realizzi anche il punto 2 del Progetto allontanando paure e pregiudizi, auguro a tutti buon lavoro e tante soddisfazioni. Ruggero Vilnai Presidente Com. Prov. Padova Rispondo all amico Ruggero in merito alle SUE insoddisfazioni e amarezze riguardo al nostro progetto 1 Ora x i Disabili. Lo scopo del progetto è in primis quello di portare a conoscenza degli allievi, in prevalenza quelli delle seconde classi della Scuola Media la conoscenza delle problematiche connesse alla disabilità, l eliminazione delle barriere mentali (che purtroppo allignano ancora in tanti strati della nostra società) nei confronti delle persone disabili e far comprendere che lo sport non ha barriere e che tutti quanti disabili e non possono trarre beneficio dall attività sportiva praticata con fair play. Naturalmente si cerca sempre di invogliare gli studenti disabili e non all attività sportiva, senza per questo fare proseliti a favore di una particolare disciplina o società sportiva. Una grande barriera l incontriamo anche noi: la concreta esistenza di quel grande moloch dei nostri giorni che è la cosidetta privacy. C è anche da precisare, toccando con mano, che le presenze di studenti disabili nelle nostre scuole non è così elevato come forse qualcuna paventa. Notiamo diversi ragazzi, soprattutto in carrozzina, con sintomi di menomazioni fisiche/psichiche anche, a volte, molto gravi e che precludono ogni avviamento allo sport; esistono altre sintomatologie anomale che richiedono senz altro il coinvolgimento di diverse altre aree socio-educative, come lo sport ed è in questo senso che proviamo ad indirizzarli. 20

21 Naturalmente sta alla scuola e specificatamente agli insegnanti farsi promotori presso le famiglie di questo messaggio. L ostacolo, spesso, sta proprio nella difficoltà che il messaggio ha ad arrivare correttamente alle famiglie; vi è la preoccupazione di accompagnare ed assistere i figli agli allenamenti ed alle gare, quindi tempo da mettere a disposizione. In molti casi entrambi i genitori lavorano oppure hanno altri figli magari da accudire. Per quanto riguarda invece i disabili fisici, ai quali forse l amico Ruggero principalmente si riferisce, per fortuna ne troviamo pochi nelle scuole. Nei miei dieci anni di questo impegno ne ho incontrati, forse, una decina e di questi, mi risulta, alcuni, dopo il nostro intervento, hanno provato a fare dello sport, qualcuno ha continuato e qualcuno ha poi smesso. E indubbio che qualcosa di più si potrebbe fare ma si ritorna sempre sul problema privacy Vorrei invitare Ruggero a qualcuno dei nostri interventi per rendersi conto della situazione reale e soprattutto ad avere un colloquio diretto con la scuola e trarre poi le considerazioni finali. Ma rivolgere anche ai docenti un invito per coinvolgere maggiormente scuola e famiglia per portare un numero sempre maggiore di ragazzi verso lo sport. Mi auguro che questa insoddisfazione ed amarezza si possa cancellare con la diffusione maggiore di tutti quei principi dell etica e del fair play che tutte le azioni del Panathlon portano sempre in prima linea e questo con l aiuto e la collaborazione di TUTTI Ed a conclusione, voglio riproporre: LA CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO NELLO SPORT *Diritto di fare sport *Diritto di divertirsi e di giocare come dei bambini *Diritto di essere trattato con dignità *Diritto di essere circondato e allenato da persone competenti *Diritto di seguire allenamenti adattati ai ritmi individuali *Diritto di misurarsi con giovani che hanno le stesse probabilità di successo *Diritto di partecipare a competizioni conformi alla sua età *Diritto di praticare lo sport in tutta sicurezza *Diritto di avere dei tempi di riposo *Diritto di non essere un campione. E che questi principi debbano valere sia per i ragazzi normodotati che i ragazzi disabili di qualunque grado. Mario Torrisi Comm. sport disabili Panathlon Padova 21

22 uniti da 1 ora Sfogliando questo opuscolo, così attentamente curato dall amico Mario, avrete sicuramente notato quante persone si sono unite, con forme e mezzi diversi, per realizzare un sogno: coinvolgere i giovani e renderli protagonisti di un viaggio straordinario alla scoperta del valore delle regole, del senso civico e della solidarietà attraverso lo sport. Si cerca di trasmettere ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado il concetto del valore dello sport come strumento per condividere, ribadire e rinforzare il significato di parole quali: aiuto, appoggio, assistenza, comunanza, fratellanza, partecipazione, sostegno. Espressioni di sentimento di unità sociale e consapevolezza di essere vincolati in solido a tutti gli altri essere umani. Una bella sfida in un momento non facile per il nostro paese, con la volontà e la fermezza di creare condivisione su concetti e valori che non possono che unire: il rispetto delle regole, l integrità fisica e mentale, il rispetto degli altri, la legalità, il senso civico, la sensibilità verso il destino dei propri simili. Sicuramente un esperienza capace di creare aggregazione intorno ad obiettivi comuni ed inestimabili. Infatti, 1 ORA X I DISABILI è un progetto che accomuna e coinvolge tantissimi mondi: quello delle Istituzioni, dello Sport, delle Associazioni, della Scuola, dei Privati, dei Volontari, tutti uniti dallo stesso ideale: quello di raggiungere risultati eccezionali a favore della Comunità. Qualità della vita, il fare il bene comune insieme e la solidarietà sono pilastri portanti per la costruzione e il mantenimento di una società civile. È così che invio un forte segnale di responsabilità etica, oggi indispensabile da parte di tutti. Chiamo in causa e mi affido al senso di responsabilità delle Istituzioni per fare in modo che tutto ciò possa concretizzarsi; i mondi dello Sport e dell Associazionismo devono farsi sentire, devono far conoscere il loro impegno per i giovani. Il progetto è stato concepito per affrontare le diverse problematiche legate alla disabilità e al fenomeno del bullismo e per trasmettere ai giovani, ma non solo, differenti messaggi, tutti altrettanto importanti, che insieme vanno a suggerire un modo positivo di affrontare la vita: accettazione degli altri, capacità di confrontarsi con il mondo che ci circonda e di partecipare ad esso in modo attivo, il coraggio di ripartire da una nuova condizione fisica, o psichica, di svantaggio. I giovani hanno bisogno di credere, conoscere, sperimentare e vivere questa esperienza, devono essere guidati verso soluzioni diverse, devono avere occasioni per crescere, per creare, per mettersi in gioco. Sperimentare, assimilare, interiorizzare, analizzare, diventare DISABILI X 1 ORA significa costruire un sistema di principi che suggerisce il pensare la vita tutti i giorni, orientando scelte e decisioni.l'affermazione e la tutela di sé passano attraverso l'accettazione, la difesa e il sostegno delle persone svantaggiate come a tutela della propria e dell'altrui libertà. Da sempre UNOA- CENTO sposa e condivide questa esperienza dai nobili principi e rifiuta il mero confronto-scontro diffuso nelle salse più bieche. È con passione ed impegno che mettiamo a disposizione per questa e altre iniziative (Comune di Padova <Sport per tutti secondo ciascuno>) tutte le nostre risorse umane e tecniche, cercando di intervenire ove il sistema scolastico non sempre ha i mezzi per intervenire. Antonio Baldan Presidente A.S.D. UNOACENTO tel unoacento@libero.it 22

23 dalla palestra del niguarda al parquet del mondiale Dal 1 al 7 agosto 2011 a Ferrara, si sono svolti i Mondiali di Tchoukball, una festa di sport, amicizia che ha visto partecipare squadre di 14 nazioni provenienti da 4 continenti. Una settimana di emozioni e divertimento all interno della quale si può segnare una data memorabile anche per lo sport disabili. Il 7 agosto infatti, in un palazzetto dello sport stracolmo, a cavallo fra le due finalissime, si è svolta la prima mondiale di una partita ufficiale di WheelChair Tchoukball, versione del gioco adattata ai disabili in carrozzina. E stato subito evidente a tutti che, secondo la felice intuizione della Federazione Italiana prima al mondo ad eseguire tale adattamento, con una serie di aggiustamenti che ne conservano caratteristiche, il Tchoukball possiede tutti i requisiti per diventare uno sport di squadra divertente, accessibile ed innovativo, come lo è la versione originale. Così ha commentato anche il presidente del Panathlon International Enrico Prandi ospite d onore alla partita. Mentre le federazioni e le squadre europee avevano già avuto modo di vedere presentazioni del progetto e filmati di WheelChair TchoukBall, per tutti quelli provenienti da oltreoceano si è trattato di una vera novità. E comunque per tutti si è trattato di una grande emozione, dovuta anche alla consapevolezza di aver assistito ad una prima mondiale, ad un evento speciale che ci auguriamo diventi una tappa storica per lo sport disabili. L adattamento del TB ai disabili motori nasce dal desiderio di rendere il nostro sport accessibile veramente a tutti, come nell idea originaria del suo inventore, il dott. Herman Brandt. Dopo un lavoro di sperimentazione iniziato durato anni, siamo finalmente giunti ad avere un regolamento completamente codificato, alcuni arbitri specializzati in questa forma di gioco ed un piccolo gruppo di appassionati atleti della zona di Milano, Varese e di Ferrara, che non vede l ora di poter ripetere l esperienza. Ma quali sono le caratteristiche che rendono il WCTB uno sport accessibile e adatto a giocare con squadre miste? Prima di tutto non esiste il contatto fisico e la possibilità di intercettare/ostruire l avversario. Questa caratteristica perciò preclude ogni possibile scontro, rendendolo fruibile da ragazze e ragazzi allo stesso tempo, rimuovendo quindi un ostacolo emotivo alla pratica degli sport di squadra. Negli altri sport di squadra spesso il contrasto può essere anche cruento e ciò allontana tutti coloro che non amano questa caratteristica. Inoltre non dovendo subire aggressioni lascia la possibilità di esprimere al meglio tutti i giocatori anche quelli con una funzionalità piuttosto compromessa La palla utilizzata è più piccola e quindi gestibile con una sola mano lasciando l altra libera di controllare la carrozzina o di stabilizzare il busto durante il passaggio e l attacco. 23

24 24 L assenza di palleggio come primo approccio ad uno sport che necessita l utilizzo della palla può rappresentare un utile facilitazione, perché la palla può essere poggiata in grembo durante le spinte della carrozzina Il pannello è poggiato a terra e quindi è alla stessa altezza del giocatore rappresentando così un facile bersaglio anche per chi ha lesioni midollari alte. Ha le dimensioni di 1m x1m e, potendosi avvicinare fino ad una distanza di 2.30 m, risulta piuttosto semplice centrare la rete che serve per far rimbalzare indietro la palla. Fra le altre cose il pannello da TB originariamente era un attrezzo riabilitativo degli arti superiori e anche oggi può conservare questa funzione. Non esiste la possibilità di effettuare una intera azione da parte del singolo. Infatti le limitazioni del tempo di possesso della palla, quelle di spostamento costringono ad un effettivo gioco di squadra dove tutti sono partecipi e necessari. Questo promuove la condivisione e la socializzazione. Per tutte queste sue caratteristiche il WCTB è da tempo utilizzato come sport-terapia presso l Unità Spinale del Niguarda offendo una nuova e ulteriore possibilità riabilitativa e sportiva. Ma dallo sport-terapia si passa facilmente alla vera e propria pratica sportiva che diventa appassionate, coinvolgente e motivante apportando tutti i noti benefici sia di natura psicologica che funzionale. Ora che questa nuova via è aperta ci potrebbero esser sviluppi interessanti anche a livello internazionale. La commissione TbdA ( Tchoukball diversamente Abili) della federazione italiana ha in cantiere progetti che possono essere solo frenati dalla mancanza di risorse finanziarie. Il progetto disabilità motoria si sviluppa in due ambiti principali. Il primo riguarda l'inserimento del wheelchair tchoukball tra le discipline sportive incluse nei programmi riabilitativi dei soggetti mielolesi ricoverati nelle Unità Spinali. I motivi che ci hanno spinto ad intraprendere questo progetto nascono dal riconoscimento all interno del tchoukball di interessanti caratteristiche che ben si adattano agli obiettivi proposti dalla sport-terapia: 1. Miglioramento delle abilità motorie (controllo del tronco, destrezza utilizzo della carrozzina e coordinazione oculo-manuale); 2. Rinforzo della muscolatura degli arti superiori; 3. Riequilibrare le funzioni cardio-respiratorie e metaboliche; 4. Favorire l aggregazione e i rapporti sociali; 5. Favorire la realizzazione di nuove esperienze. In particolare per le caratteristiche e le facilitazioni sopracitate questa disciplina racchiude le peculiarità tipiche degli sport individuali e di squadra favorendo la socializzazione e condivisione di esperienze e difficoltà, altro obiettivo fondamentale della sport-terapia. A tal proposito sono state programmate dimostrazioni in altre Unità Spinali del nord Italia in modo da creare una rete con la possibilità di organizzare incontri e scambi di esperienze. Il secondo ambito di sviluppo del Wheelchair Tchoukball è rappresentato dal progetto che ha come obiettivo quello di garantire la possibilità di praticare questo sport anche al di fuori dell ambiente ospedaliero. A tal proposito la federazione, sempre in collaborazione con l AUS Niguarda ha organizzato una serie di incontri dimostrativi e un corso di avviamento allo sport. Inoltre, anche grazie all appoggio del Comitati regionali l del CIP la nostra federazione ha potu-

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