Piano Regolatore Generale Comunale. Variante adeguamento al PAI

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1 COMUNE DI PRAGELATO Piano Regolatore Generale Comunale Variante adeguamento al PAI Relazione Geologica Torino (Italy) Via Cernaia 27 Redatto Controllato Approvato A. Dematteis Timbro e firma del professionista responsabile Stato Codice Documento Codice Cliente Annotazioni Data Rev. 3 SFT RGL3 gennaio 2014 SFT RGL3.doc

2 gennaio 2014 Pagina 2

3 Comune di Pragelato SFT RGL3 INDICE 1 PREMESSA Revisioni Revisione ottobre Revisione gennaio ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO GEOLOGICO INQUADRAMENTO GENERALE DEL TERRITORIO COMUNALE Geografia e morfologia Geologia CARATTERI GEOLOGICI REGIONALI Basamento roccioso Serie stratigrafica del settore settentrionale UNITA OCEANICHE UNITA OFIOLITICHE Serie stratigrafica del settore meridionale Calcescisti Le pietre verdi La serie a predominante silicea Cenni sulle mineralizzazioni del Bric di Mezzogiorno (Beth), del Bric Ghinivert e del Colle dell Arcano QUATERNARIO Modellamento glaciale Modellamento fluviale/torrentizio Deformazioni Gravitative Profonde di Versante CARTA GEOLOGICA E LITOTECNICA Depositi Quaternari Caratteristiche litotecniche di rocce e depositi CARTA IDROGEOLOGICA Acquiferi e acquicludi in roccia Complesso a bassa permeabilità per fratturazione Complesso a medio-alta permeabilità per fratturazione e carsismo Acquiferi in mezzi porosi Complesso con permeabilità da media a bassa per porosità Complesso a permeabilità medio-alta per porosità CARTA DELLE VALANGHE Individuazione delle aree di distacco CARTA DELLE PENDENZE CARTA GEOMORFOLOGICA E DEI DISSESTI Valutazione della pericolosità: metodi utilizzati Processi gravitativi di versante Frane di crollo gennaio 2014 Pagina i

4 SFT RGL3 Comune di Pragelato Grandi frane per colamento (DGPV) e movimenti rotazionali Approfondimento dissesti loc. Duc di Monte e Plan Inclinometri SDU7 e SPL Frane superficiali e relativa franosità potenziale Nota relativa alle frane rappresentate nelle Tavole 2a e 2b Conoidi Valanghe Simulazioni numeriche Dissesti legati alla dinamica fluviale e torrentizia Torrente Chisone Lineamenti geomorfologici del bacino e del corso d acqua Opere di sistemazione Criticità osservate Eventi storici Evento alluvionale del giugno Evento alluvionale dell ottobre Evento alluvionale del maggio Evento alluvionale del aprile Pericolosità e magnitudo Rii Tributari: geomorfologia dei conoidi e dei relativi bacini di alimentazione T. Chisonetto Rii Duc di Valle e di Monte Rio Combeiraut Rio Salse Rio Attachè Rii delle Granges Rio Pomerol Impluvi presenti nel versante a monte del concentrico tra il rio Pomerol e il rio Veja Rio della Chiesa (PV-1) PV PV PV Pv Pv Rio Veja Geomorfologia del conoide Rio Pis Rio Mendie Grand Muels Presenza di bacini artificiali a monte del territorio comunale CARTA DELLA SUSCETTIBILITÀ ALL AMPLIFICAZIONE SISMICA Zone Stabili Zone stabili suscettibili di amplificazioni locali Categorie di Sottosuolo Zone suscettibili di instabilità Esclusione di fenomeni di liquefazione Determinazione della magnitudo massima Effetti della topografia gennaio 2014 Pagina ii

5 Comune di Pragelato SFT RGL Fattori geologici strutturali (faglie) Zona di taglio Susa-Colle delle Finestre Sistema di faglie a direzione N60 E Sistema di faglie a direzione N120 E Significa dei fotolineamenti individuati sulla carta geologica e litotecnica Limitazioni d'uso del suolo NORME D USO DEL SUOLO ASSOCIATE ALLE CLASSI DI IDONEITÀ URBANISTICA (CARTA DI SINTESI) Definizione di interventi Classe II Classe IIa: versante montano Classe IIb: conoidi alluvionali Classe IIc: fondovalle alluvionale Classe III Classe IIIa Eventuali edifici esistenti in aree in classe IIIa e non individuati sulle cartografie Classe IIIB Classe IIIB Fase di transizione Fase definitiva Classe IIIB Fase transitoria Fase definitiva Classe IIIB Nuove edificazioni Esistente Classe III indifferenziata (o III s.l.) Altre disposizioni Piano di Emergenza Comunale Campeggi Distanze dai corsi d'acqua Prescrizioni di carattere generale CRONOPROGRAMMA T. Chisone Conoide Chisonetto Conoide Combeiraut Conoide rio Salse Piccolo conoide di Traverses Conoide Attachè Conoidi Granges (G1, G2, G3 e G4) Conoide Pomerol Impluvi concentrico (a monte di Via Roma e della Strada Reale) Conoide Veja Conoidi prima del Pis Conoide Pis Conoide Mendie gennaio 2014 Pagina iii

6 SFT RGL3 Comune di Pragelato Valanghe Aree edificate in frana attiva BIBLIOGRAFIA INDICE DELLE FIGURE Figura 1 Comuni confinanti con il comune di Pragelato...9 Figura 2 Principali rii nominati nel testo...10 Figura 3 Schema tettono-metamorfico regionale, tratto dalla Carta Geologica d Italia alla scala 1: foglio Bardonecchia...14 Figura 4 Schema geologico-strutturale relativo al territorio del Comune di Pragelato, desunto dalla letteratura. Linee rosse continue: faglie presunte. Linea tratteggiata: contatto tettonico...29 Figura 5 Territorio utilizzato per lo studio della metodologia. Azzurro: area di apprendimento del modello; rosa: area di test della capacità predittiva...34 Figura 6 - Parametri di ingresso del modello...34 Figura 7 - Rielaborazione grafica ottenuta dalle tre tecniche per definire le aree di distacco delle valanghe SIVA Figura 8 - Esempio di calcolo di probabilità condizionata per le classi di un ipotetico parametro...36 Figura 9 A: Sovrapposizione tra le aree di distacco e mappa di probabilità combinata; B: Esempio di grafico di verifica: la percentuale di zone di distacco localizzate è rappresentata dai valori posti in corrispondenza del cambio di inclinazione. Il 50-60% delle zone di distacco localizzate ricade nel 10 % dell area di verifica...37 Figura 10 - I risultati migliori sono stati ottenuti da più combinazioni di parametri topografici per γ = 0. Le tre curveranno un andamento molto simile ed individuano all incirca la stessa percentuale (65 % - 68 %) di zone di distacco localizzate utilizzando il 10 % dell area di verifica. In questo caso, per scegliere la combinazione migliore, sono state osservate le più alte percentuali di zone di distacco localizzate in corrispondenza ai punti in cui le curve iniziano a perdere significatività...38 Figura 11 Figura riassuntiva dei metodi utilizzati per l approfondimento della pericolosità dei conoidi...43 Figura 12 Aree Anomale derivate dallo studio PinSAR (fonte: ARPA Piemonte). L area anomali di Granges (su conoide) è interpretabile come cedimento di sedimenti poco consolidati Figura 13 Carta delle frane con localizzazione dei sondaggi attrezzati a piezometro ed inclinometro Figura 14 Area Anomala derivate dallo studio PinSAR (fonte: ARPA Piemonte) Figura 15 Foto area del sito con indicate le indagini effettuate Figura 16 Sezione topografica con i risultati dell indagine sismica, dei sondaggi effettuati e della posizione della falda rilevata. Sondaggio DUC3 = SDU5; sondaggio S1 = SDU Figura 17 Modello geologico di riferimento...53 Figura 18 Ubicazione dei sondaggi attrezzati con inclinometro SDU7 e SPL Figura 19: Carta della pericolosità da frane superficiali...56 Figura 20: Numero di celle ricadenti in aree in frana distinto per le differenti classi di stabilità. 57 Figura 21 Simulazione numerica 3D della valanga di Laval. Nell immagine sono evidenziate gli spessori massimi. Nell area distacco tali spessori corrispondono allo spessore della coltre nevosa mobilizzata (3 m)...60 gennaio 2014 Pagina iv

7 Comune di Pragelato SFT RGL3 Figura 22 Simulazione numerica 3D della valanga di Laval. Nell immagine sono evidenziate le velocità massime Figura 23 Simulazione numerica 3D della valanga di Laval. Nell immagine sono evidenziate le pressioni massime Figura 24 Danni provocati dalla valanga del rio della Volpe al primo edificio di Laval (foto Rossselli). Fonte: Andrea Rostagno Le valanghe in Val Troncea Storia e attualità di un fenomeno che ha plasmato il territorio, Regione Piemonte, Figura 25 sinistra: briglia A-B02; destra: difesa spondale (A-D11)...64 Figura 26- difesa spondale tra Pattemuoche e Plan (A-D07)...64 Figura 27- difesa spondale all altezza di Traverses (sinistra) e a valle della confluenza del rio Attachè) (A-D05)...64 Figura 28- difesa spondale tra Granges e Ruà (A-D04)...65 Figura 29- a monte della confluenza del rio Pomerol (A-D03) Figura 30- sinistra: difesa spondale area industriale (A-D02); destra: difesa spondale SR 23 (A- D01)...65 Figura 31 - tratto crollato della difesa spondale SR 23 (A-D01)...66 Figura 32 - Volo Chisone 25/07/1957, fotogramma 655. Archivio CNR-IRPI Torino. Le aree alluvionate, in colore chiaro, sono evidenti (Fonte: Rosso e Tubergia, 2008)...71 Figura 33 Danni alluvionali dell evento del 1957 riportati in Anselmo, Govi, Leporati e Tropeano (1971)...71 Figura 34 - Stralcio da Tav. II -Eventi alluvionali e frane nell Italia Settentrionale, periodo ; TROPEANO et al., 1999)...73 Figura 35 Effetti alluvionali in Val Troncea...77 Figura 36 Effetti alluvionali in Val Troncea...77 Figura 37 Effetti alluvionali in Val Troncea...78 Figura 38 Piccole frane innescatesi a seguito dell evento aprile Sinistra: tornante SR 23 a quota 1712 m. Destra: in corripondenza del bivio per il Duc di monte (a valle della SR 23) Figura 39 - Difese spondali a monte dell apice (J-D02 e 03)...82 Figura 40 L attraversamento J-P01, posto a valle dell apice e costituito da una passerella in legno, è stato rimosso (sono ancora presenti le spalle di appoggio). In alto a sinistra un immagine con la passerella Figura 41 L attraversamento J-P02 per Pattemouche (in primo piano) e attraversamento J-P0 della strada per Val Troncea (in secondo piano)...83 Figura 42 Ponte in legno lamellare con spalle in c.a. per passaggio sciatori. Presente una soglia appena a monte. Minacciato durante l'evento dell'ottobre 2000 per erosione. (J-P04)...84 Figura 43 Difesa spondale in sinistra a monte dell apice (J-D02)...84 Figura 44 - Volo Chisone 25/07/1957, fotogramma 655. Archivio CNR-IRPI Torino. Le aree alluvionate, in colore chiaro, sono evidenti (Fonte: Rosso e Tubergia, 2008)...86 Figura 45 Danni alluvionali dell evento del 1957 riportati in Anselmo, Govi, Leporati e Tropeano Figura 46 - Stralcio da Tav. II -Eventi alluvionali e frane nell Italia Settentrionale, periodo ; TROPEANO et al., 1999)...88 Figura 47 Alto. Sinistra: rio Duc di valle: effetti del trasporto solido lungo la SR 23 (fonte: sito web ARPA Piemonte). Destra: solco di erosione a monte del muro di perimetrazione del Viaggio resort (Fonte: relazione Rosso e Tubergia, 2008). Basso.Sinistra: piccole frane nel rio Duc di valle, presso Duc di Valle. Destra:Rio Duc di Monte Vasca di laminazione realizzata appena sotto al tornante SR gennaio 2014 Pagina v

8 SFT RGL3 Comune di Pragelato Figura 48 Brigile lungo il t. Combeiraut tra 1650 m e 1850 m. Alto a sinistra B1 e B2. Alto a destra: B3. Basso a sinistra:...92 Figura 49 Gabbionata a protezione della sponda destra a valle delle due briglie (da monte verso valle)...93 Figura 50 Attraversamento del rio Combeiraut in corrispondenza della SR 23. Il muro di spalla a monte in sinistra è eroso al piede...93 Figura 51 Ponte su strada comunale per Plan. Si nota la presenza di tre tubi a monte e uno a valle (sottoservizi) che possono ridurre la sezione di deflusso ( h = 2.5m), e di erosioni al piede (scarpata attiva) a valle dei muri d'ala a monte e valle. Alveo inciso 4-5 m (I-PO5)...93 Figura 52 Confluenza Combeiraut Chisone. Si nota la passerella e il guado della pista da fondo. In primo piano si osserva la presenza di una piccola soglia in massi cementati Figura 53 - Volo Chisone 25/07/1957, fotogramma 655. Archivio CNR-IRPI Torino. Le aree alluvionate, in colore chiaro, sono evidenti. Fonte: Rosso e Tuberga, Figura 54 Parametri morfologici del rio Salse Figura 55 Tratto apicale del conoide del rio Salse. Si nota il piccolo argine in sinistra...97 Figura 56 Attraversamento SS 23(scatolare con lato di 1 m) (I-C01) Figura 57 Alveo antropizzato (a lato di un fabbricato in costruzione) a valle dell attraversamento I-P Figura 58 Guado realizzato con tubo con diametro di 60 cm...99 Figura 59 Parametri morfologici del rio Attachè Figura 60 Attraversamento SR23 (H-P01) Figura 61 Sistemazione alveo presso la pista di fondo (adiacente alla confluenza con il Chisone) Figura 62 Confluenza con il Chisone Figura 63 Le acque del rio G1 (portata stimata di 1 l/s il 29/4/2009) non attraversano la SR 23 e defluiscono lungo la cunetta Figura 64 Intubamento del rio G1 verso il rio G2 (scheda G-P03) Figura 65 Rio G2 a monte dell apice del conoide Figura 66 Opera GP01 (Tubo diametro 100 cm) Figura 67 - Tratto intubato GC01 L asta del rio tra la SS 23 e l'alveo del Chisone è intubato: all'incrocio con la strada comunale è presente un pozzetto d'ispezione Figura 68 Confluenza in Chisone (opera GP01 - Tubo diametro 60 cm) Figura 69 Le acque del rio G3 (portata stimata in circa 1 l/s il 29 aprile 2009) sono intubate verso la rete fognaria Figura 70 Le acque del rio G4 allo sbocco in conoide non scorrono in un alveo approfondito Figura 71 Scavo che funge da trincea drenante Figura 72 Alveo abbandonato dei Rio Pomerol (quota 1505 m s.l.m. circa) Figura 73 Sinistra in alto: muro che devia le acque dell affluente destro verso quello di sinistra e che impedisce la riattivazione di un canale abbandonato in destra (foto a sinistra in basso). Il manufatto appare sostituire una vecchia gabbionata poco a valle (sinistra in basso). Destra in alto: briglie danneggiate a monte della confluenza; destra in basso: ponte della strada per il Grand Puy Figura 74 sinistra:alveo a valle dell attraversamento della strada comunale per il Grand Puy ( Ponte F-P0); destra: tratto d alveo a monte del ponte di Via Pineta (sul fondo) in cui si osserva un poco pronunciato argine in terra sul lato sinistro gennaio 2014 Pagina vi

9 Comune di Pragelato SFT RGL3 Figura 75 - Sinistra: Tratto canalizzato ripreso dalla SR 23 Novembre (F-D03). Destra: ponte di Via della Pineta e muro, a monte, in pietre e c.a. in sinistra (F-D04) Figura 76 Alto a sinistra: tratto di sponda arginata (FD01). Alto a destra: tratto di sponda arginata (F-D03 in destra e F-D01 in sinistra idrografica); basso a sinistra: ponte (F-P04) su viale 4 Novembre. Basso a destra: vista del tratto arginato monte dell attraversamento con Via 4 Novembre Figura 77 Attraversamento SR 23 (F-P03) Figura 78 Si evidenzia che nel fondo del piccolo vallone non sono visibili tracce di passaggio di acqua Figura 79 Si evidenzia che nel fondo del piccolo vallone non sono visibili tracce di passaggio di acqua Figura 80 Si evidenzia che nel fondo del piccolo vallone non sono visibili evidenti tracce di passaggio di acqua. Presenza di piccole sorgenti con depositi travertinosi Figura 81 Si evidenzia che nel fondo del piccolo vallone non sono visibili evidenti tracce di passaggio di acqua. Le acque di sorgente confluiscono presso la fontana e sono recepite nela rete fognaria Figura 82 Si evidenzia che nel fondo del piccolo vallone non sono visibili evidenti tracce di passaggio di acqua. Allo sbocco è presente una sorgente Figura 83 Si evidenzia che nel fondo del piccolo vallone sono visibili tracce di passaggio di acqua che proviene da piccole sorgenti associate a depositi travertinosi Figura 84 Panoramica del rio che si presenta ben inciso; allo sbocco è presente una stalla con fienile Figura 85 Foto dell area apicale del conoide del rio Veia, presa da valle (quota 1550 m s.l.m. circa) Figura 86 Alveo del Pis in zona apicale, da monte (quota 1495 m s.l.m circa) Figura 87 Sinistra: briglia C-B01; destra: briglia C-B Figura 88 Sinistra: briglia C-B01; destra: tratto in roccia a monte dell apice Figura 89 Muri in c.a. e pietrame in sponda destra e sinistra C-D01 e C-D Figura 90 Sinistra: Muri in c.a. e pietrame in sponda destra e sinistra C-D02; destra: Attraversamento C-P01 SR Figura 91 Fotografia dell interruzione della SS 23 tratta da Figura 92 Localizzazione degli invasi Figura 93 - Zonazione sismogenetica ZS9. Le diverse zone sono individuate da un numero; le zone indicate con una lettera non sono state utilizzate per la valutazione della pericolosità sismica. Il significato del colore (blu o nero) dei bordi delle zone è spiegato nel testo. Il colore delle zone non è invece significativo Figura 94 Fusi granulometrici di terreni suscettibili di liquefazione. Sinistra: terreni con coefficiente di uniformità Uc < 3,5. Destra: terreni con coefficiente di uniformità Uc > 3, Figura 95 Valori di Mwmax per le zone sismogenetiche di ZS9 (estratto da Gruppo di lavoro, 2004). Il comune di Pragelato è indicato un colore fucsia Figura 96 Mappe indicanti le accelerazioni in campo libero del territorio di Pragelato (Probabilità in 50 anni: 10%; Percentile: 50), tabelle dei dati disaggregati e magnitudo attesa (fonte sito web INGV) Figura 97 - Meccanismo di focalizzazione delle onde sismiche alla sommità di un rilievo Figura 98 Fattori topografici gennaio 2014 Pagina vii

10 SFT RGL3 Comune di Pragelato Figura 99 rappresentazione schematica delle principali faglie in valle Susa Chisone. Rosso: sistema N60 E; Verde: sistema N-S; Blu: sistema N120 E. Il cerchio giallo indica in modo schematico l estensione areale del territorio del comune di Pragelato Figura 100 Stralcio webgis DISS. Il cerchio rosso indica in modo schematico l estensione areale del territorio del comune di Pragelato INDICE DELLE TABELLE Tabella 1: Copertura detritico-colluviale...24 Tabella 2: Depositi alluvionali e torrentizi...25 Tabella 3: Depositi detritici localmente a grossi blocchi...25 Tabella 4: Depositi glaciali s.l Tabella 5: Depositi di origine mista...26 Tabella 6: Unità Tettonostratigrafica dell Albergian...27 Tabella 7: Unità Tettonostratigrafica del Lago Nero...27 Tabella 8: Unità Tettonostratigrafica di Cerogne-Ciantiplagna...28 Tabella 9: Serie della Banchetta. La serie affiora esclusivamente sul versante sinistro della Val Troncea alla base della Punta Rognosa e del M. Banchetta...29 Tabella 10 Fonti bibliografiche utilizzate Tabella 11 - Danni ad infrastrutture antropiche...72 Tabella 12- Principali caratteri fisiografici e geologici del bacino del torrente Chisonetto Tabella 13 parametri morfometrici rio Combeiraut...91 Tabella 14 Segnalazioni di danni resi disponibili dalla Banca dati Geologica web dell ARPA Piemonte...94 Tabella 15 Segnalazioni di danni resi disponibili dalla Banca dati Geologica web dell ARPA Piemonte...99 Tabella 16: Stima della magnitudo e della pericolosità del rio Attachè Tabella 17 Aree dei bacini di alimentazione dei Rii delle Granges Tabella 18 Parametri morfologici del rio Granges Tabella 19 Segnalazioni di danni resi disponibili dalla Banca dati Geologica web dell ARPA Piemonte Tabella 20: Stima della magnitudo e della pericolosità del rio Granges Tabella 21 Parametri morfologici del rio Pomerol Tabella 22 Segnalazioni di danni resi disponibili dalla Banca dati Geologica web dell ARPA Piemonte Tabella 23 Parametri morfometrici del bacino e del conoide del rio Veia Tabella 24: Stima della magnitudo e della pericolosità del rio Salse Tabella 25 Parametri morfologici del rio Comba del Pis Tabella 26 - Segnalazioni di danni resi disponibili dalla Banca dati Geologica web dell ARPA Piemonte Tabella 27 Parametri morfometrici del bacino e del conoide del rio Veia Tabella 28 Schede degli invasi presenti Tabella 29 - Caratteristiche della superficie topografica gennaio 2014 Pagina viii

11 Comune di Pragelato SFT RGL3 1 Premessa La presente relazione illustra le caratteristiche geologiche, idrogeologiche, geomorfologiche e geotecniche degli elaborati cartografici geologico-tecnici della variante di adeguamento al PAI del P.R.G.C. del Comune di Pragelato. Lo studio, in ottemperanza alle disposizioni ed alle prescrizioni indicate dalla normativa vigente, permette di valutare, in funzione dei diversi livelli di pericolosità geomorfologia individuati, l idoneità o meno all utilizzazione urbanistica del territorio. La pericolosità dei conoidi e della piana di fondovalle è stata approfondita mediante studi di dettaglio. Lo studio geologico è stato svolto ai sensi della normativa nazionale e regionale vigente e in particolare della L.R. 56/1977 "Tutela e uso del suolo" e successive modifiche ed integrazioni, la C.P.G.R. 8 maggio 1996 n 7/LAP e successive Note Tecniche Esplicative, 1999, del D.G.R n , del D.G.R. 25 luglio 2002 n , del D.G.R. n /2003, del D.G.R. n /2011. In materia sismica è stato recepito il D.G.R n successivi all'entrata in vigore dell'opcm 3274 del 20 marzo 2003 e della LR 19/1985. Lo studio geologico è stato effettuato dal seguente gruppo di lavoro: Responsabile del progetto: Geologia Geomorfologia: Idrogeologia: Rilevamenti vari: Informatizzazione e sistemi GIS A. Dematteis, I. Stringa M. Merlo, W. Giulietto Per la stesura degli elaborati sono state adottate le basi topografiche alla scala 1: della Regione Piemonte, con stralci in scala 1: 5000 della Carta Tecnica Provinciale. Alcuni elaborati, schede e parti di testo derivano dallo studio a firma del Dott. Geol. M. Bugnano eseguito nel Gli elaborati prodotti per il presente studio sono i seguenti: - - Carta Geologica e Litotecnica - 1: Tavola 1a (parte nord) e Tavola 1b (parte sud) - Carta Geomorfologica e dei dissesti - 1: Tavola 2a (parte nord) e Tavola 2b (parte sud) - Carta geomorfologica IFFI/SIFRAP, PERCONF e PAI - 1: Tavola 3 - Carta Idrogeologica - 1: Tavola 4 - Carta delle Pendenze - 1: Tavola 5 - Carta delle Valanghe - 1: Tavola 6 - Carta degli Eventi 2000 e : Tavola 7 gennaio 2014 Pagina 1

12 SFT RGL3 Comune di Pragelato - Carta delle opere e verifiche idrauliche - 1: (con stralci al di alcune aree del fondovalle) - Tavola 8a (parte nord) e 8b (parte sud) - Carta della suscettibilità all amplificazione sismica - 1: Tavola 9a (parte nord) e 9b (parte sud) - Carta di Sintesi - 1: (con stralci al di alcune aree del fondovalle) - Tavola 10a (parte nord) e 10b (parte sud) - Allegati (su supporto ottico) Allegato 1 schede censimento conoidi. Allegato 2 schede censimento frane. Allegato 3 schede censimento valanghe. Allegato 4 schede per il censimento delle opere idrauliche (DB SICOD) Allegato D Verifiche idrauliche Lo studio di approfondimento sui principali conoidi comprende i seguenti elaborati (Su supporto ottico): Relazione A Determinazione della pericolosità dei principali conoidi con il metodo AFHE (Fontan et al., 2004) Relazione B - Valutazione del volume movimentabile in base a stime geomorfologiche (Hungr et al. 1984) Relazione C - Verifica della capacità di conduzione delle colate detritiche dei canali di scarico in conoide mediante il metodo idraulico semplificato e le simulazioni numeriche RUSH3D (Pirulli, 2005). Simulazioni numeriche RUSH3D sulla valanga di Laval. Relazione D - verifiche idrauliche (HEC-RAS) Relazione E - SHALSTAB (Pack et al., 1998) 1.1 Revisioni Revisione ottobre 2012 Sono state recepite le osservazioni emerse nel parere unico del 14 marzo 2012 prot. 8098/DBO809 a seguito del tavolo tecnico interdisciplinare del 11/12/2008. Nella Tav. n 1a, 1b - Carta Geologica e Litotecnica, in scala 1:10.000, aggiornate all ottobre 2011: è stata inclusa la porzione del territorio comunale tra Troncea e Berg. del Mey. Tale area non era stata riportata in carta per un errore di inquadramento a livello di layout di arcgis. gennaio 2014 Pagina 2

13 Comune di Pragelato SFT RGL3 sono stati riportati alcuni lembi di depositi glaciali in destra idrografica all altezza di Pattemouche, intorno alla quota 1700m. sono stati riportati i sondaggi e le prove MASW eseguite a Laval e Joussaud Nella Tav. n 2a, 2b - Carta Geomorfologica e dei dissesti, in scale varie, aggiornate all aprile 2011: le lievi difformità tra i conoidi riportati in carta e quelli del catalogo ARPA Piemonte, specie nelle parti distali, in quanto prevale l attività del Chisone, essendo settori compresi entro la fascia di esondazione duecentennale. le geometrie e i relativi codici sono stati semplificati. L aggregazione dei fenomeni franosi è stata rivista e consente una maggiore leggibilità della cartografia pur mantenendo le informazioni preesistenti. la terminazione dei corsi d acqua minori nei settori di intersezione con le aree e- dificate (Ruà; Soucheres Hautes; Rivet; Rio Attaché - cimitero; rio Villardamond-Traverse) sono state ricontrollate. In molti casi, specie per le terminazioni di piccoli combali, le linee di impluvio confluiscono nelle rete fognaria. lungo l asta del T.Chisone tra Granges e Soucheres Basses la dizione alvei abbandonati potenzialmente riattivabili non è un refuso e non è corretta in quanto il Chisone, dalle verifiche idrauliche effettuale per i giochi olimpici, non esonda (si veda la tavola n. 2a). Tav. n 3 - Carta Geomorfologica IFFI/SIFRAP, PERCONF e PAI, in scala 1:5.000, aggiornata al maggio Al fine di fornire un quadro del dissesto esteso all intero ambito che può influenzare il territorio d interesse, la carta è stata ampliata a comprendere i dati di dissesto a catalogo relativi al bacino del R. Chisonetto. Nella Tav. n 4 Carta Idrogeologica, in scala 1: è stata inserita la data di aggiornamento ed è stata aggiornata la legenda. nella Tav. n 6 Carta delle Valanghe, in scala 1:15.000, aggiornata al maggio 2011 sono state riportate le zone pericolose individuate dal SIVA che possono interferire con aree abitate/infrastrutture (ex. Soucheres Basses, Pattemouche e corrispondono ad area poste in IIIA o in clase IIIB3/4. Nei simboli dei tracciati di valanghe minori, non cartografabili arealmente, sono state messe le frecce di direzione. Tav. n 7 Carta degli effetti degli eventi alluvionali ottobre 2000 e maggio 2008, in scala 1:10.000, aggiornata al febbraio La segnalazione di danno in corrispondenza della spalla destra del ponte sul Chisone di Via Colle del Piz, verificatesi nel corso dell evento 2000, è stata riportata. La distinzione delle tipologie di danni ai manufatti è stata scartata in quanto i tipi di danno non si possono categorizzare e la relativa legenda appariva troppo complicata e di difficile lettura. gennaio 2014 Pagina 3

14 SFT RGL3 Comune di Pragelato Tav. n 8a, 8b - Carta delle Opere e delle Verifiche Idrauliche, in scale varie, aggiornate al febbraio I codici e le sigle delle opere sono stati riportati. Le criticità idrauliche ed i punti di controllo (verifiche idrauliche) sono stati evidenziati nella tavola 8 e 8b. Tav. n 9a, 9b Carta della suscettibilità all amplificazione sismica, in scala 1: La carta è stata rielaborata ai sensi dell OPCM 13 novembre 2010, n. 3907, individuando microzone omogenee in prospettiva sismica (livello 1) è stata costruita sulla base degli elementi predisponenti alle amplificazioni e alle instabilità sismiche già riportati nelle altre cartografe (principalmente nella carta geologica e nella carta geomorfologica). Tav. n 10a, 10b - Carta di Sintesi in scale varie, aggiornate all aprile 2011 Nella carta sono state evidenziate le diverse condizioni di pericolosità dei fenomeni (frane, conoidi, valanghe, aree inondabili) attraverso una opportuna differenziazione in legenda o con la sovrapposizione dei codici di attività/pericolosità dei fenomeni. Sono stati eliminati alcuni refusi. In località Traverse è stata rimossa la porzione in classe IIIb4 in apice del conoide del Rio Salse Nella Relazione Geologica sono tate eseguite le seguenti correzioni: All interno del capitolo n. 3 sono stati inseriti i riferimenti descrittivi della sequenza del M. Banchetta e riviste le descrizioni del Cap.5 e lo schema di Fig. 4. Con riferimento alle aree anomale derivate dallo studio PinSAR, è stata inserita l area anomala di Soucheres Basses. Il criterio di distinzione delle frane attive è stato chiarito ( Cap. 9.2). La simulazione numerica di Laval è stata eseguita soprattutto per capire se la valanga a- vrebbe potuto interessare anche le altre abitazioni. Il ramo in alto è probabilmente causato da due fattori. Il primo è relativo al DTM utilizzato che deriva dalla CTR vettoriale che non è sempre molto precisa. Il secondo è relativo ad una semplificazione del modello in cui si usano dei parametri reologici validi per tutto il tragitto della valanga. Tali parametri sono usualmente testati per la parte medio terminale della valanga mentre appaiono sovente troppo elevati per la parte alta. In particolare un elevato valore del coefficiente di turbolenza nella zona di distacco provoca talvolta, unitamente a problemi di DTM, percorsi anomali. Il Cap. 11 è stato integrato prescrizioni generali di tutela idrogeologica del territorio Revisione gennaio 2103 Sono state recepite le osservazioni emerse nel parere unico del 17 maggio 2013 prot /DB14.09, a seguito della nota prot del con la quale il Comune di Pragelato ha trasmesso l aggiornamento della documentazione geologica. Sono stati eseguite le correzioni alle tavole riportate nel parere unico. Si specifica quanto segue: 1. Il significato attribuito alle faglie riportate nella carta geologica e litotecnica è riportato solamente nella relazione geologica gennaio 2014 Pagina 4

15 Comune di Pragelato SFT RGL3 2. Le piccole discrepanze rispetto ai conoidi del Catalogo Arpa Piemonte sono giudicate poco significative e non corrette. 3. Nella carta idrogeologica per complesso si intende un insieme di litologie con permeabilità molto simile, ossia ricadente nello stesso intervallo di valori, senza attribuzione ad unità tettono-metamorfiche. 4. In attesa di risolvere il problema di natura informatica, nella carta delle opere talora possono mancare alcune sigle. 5. Chisonetto. Nella relazione C i due ponti, precisamente passerelle, superiori non sono attualmente presenti in quanto rimossi. Il limite della perimetrazione dell area allagata a monte del ponte superiore ha è contenuta dalla difese esistenti. In corrispondenza del ponte superiore ha un andamento anomalo (forma due punte ) in virtù di un fenomeno di rigurgito provocato dalla presenza delle spalle del ponte. 6. Sono solo state compilate le schede dei principali conoidi urbanizzati. 7. Per quanto riguarda la carta di microzonazione sismica, si fa presente che il Comune intende eseguire solo una variante urbanistica di adeguamento al PAI. La carta della suscettibilità all amplificazione sismica, peraltro già redatta tendo conto di alcuni criteri stabiliti dalla DD n. 540 del , verrà adeguata tale normativa nel contesto di una seguente variante urbanistica. gennaio 2014 Pagina 5

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17 Comune di Pragelato SFT RGL3 2 Organizzazione dello studio geologico Lo studio geologico si è articolato in una serie di fasi successive che possono essere sintetizzate come segue: 1) Ricerca di informazioni bibliografiche relative alla geologia dell area, di notizie storiche sul territorio, con particolare riguardo agli effetti della dinamica fluviale e di versante, attraverso la consultazione dei documenti disponibili presso gli archivi comunali e dei dati resi disponibili su web dall ARPA Piemonte e dalla Regione Piemonte (Difesa del Suolo). 2) Rilevamento geologico e geomorfologico di terreno in scala 1: di parte del territorio comunale, volto alla caratterizzazione degli elementi geomorfologici, geologici ed idrogeologici. 3) Analisi aerofotogrammetrica e rilievi di terreno. I fotogrammi utilizzati per l analisi aerofotogrammetrica sono: a) Volo a colori Regione Piemonte Alluvione 2000 strisciata 236 (da 9819 a 9827) e strisciata 327 (da 9839 a 9846). b) Volo in bianco nero Ing. Viazzi del 23 dicembre 1999 strisciata 14 (fotogrammi 9177, 9179, 9181, 9183, 9185, 9187, 9189, 9191, 9201, 9203, 9205). c) Volo in bianco e nero Regione Piemonte 1995 strisciata 12 (da 96 a 106), 13 (da 75 a 86), 14 (da 59 a 69) e 15 (da 44 a 54). d) Volo a colori Provincia di Torino 1989 scala 1:13000, fotogrammi da 5 a 16. e) Volo a colori Provincia di Torino 1989 scala 1:33000 circa, fotogrammi da e da 134 a ) Sopralluoghi e verifiche di terreno finalizzate alla definizione della pericolosità geomorfologica dell area del conoide del torrente Chisonetto, estesi all'intero bacino i- drografico, ricadente in gran parte al di fuori del territorio comunale. 5) Stesura degli elaborati cartografici e della relazione di commento, sulla base dei dati raccolti durante le campagne di rilevamento di terreno e delle ricerche bibliografiche e d archivio. 6) Studi di dettaglio su alcuni conoidi. 7) Elaborazione finale dei dati e stesura della carta di sintesi in scala 1: nella quale il territorio comunale è stato suddiviso in classi di idoneità all utilizzo urbanistico. Le zonazioni proposte sono state confrontate con quelle dei comuni limitrofi. 8) Microzonizzazione sismica su base geomorfologica e caratterizzazione preliminare dei terreni e del bedrock ai sensi del DM gennaio 2014 Pagina 7

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19 Comune di Pragelato SFT RGL3 3 Inquadramento generale del territorio comunale. In questo paragrafo sono riportate indicazioni generali per ciò che riguarda la localizzazione geografica, gli aspetti morfologici e geologici del territorio del Comune di Pragelato. 3.1 Geografia e morfologia Il Comune di Pragelato è situato in Val Chisone, all altezza della confluenza tra il torrente Chisonetto e il torrente Chisone. Il territorio comunale (estensione di circa 89 km 2 ), interessa prevalentemente un tratto della Val Chisone. I comuni confinanti sono riportati nella successiva figura. Figura 1 Comuni confinanti con il comune di Pragelato. Dal punto di vista morfologico, il territorio può essere suddiviso in due porzioni, distinte: il settore di fondovalle in cui ricadono gli abitati principali (Soucheres Basses, Ruà, Pragelato, Soucheres Hautes, Granges, Plan e Pattemouche); il settore comprende anche numerosi conoidi alluvionali tra i quali i più urbanizzati sono quelli dei rii Pis, Veia, Pomerol, Salse, Combeiraut, Chisonetto e Mendie; i versanti vallivi corrispondono al versante sud della cresta Fraiteve Assietta e al versante nord della cresta Barifreddo (3028 m), Ghinivert (3037 m), Albergian (3041). Nei versanti sud sono ubicate le principali frazioni (Faussimagna, Gran Puy, Allevè, Villardamont, Chezal e Duc) in quelli esposti a nord, i nuclei frazionali minori (Jossaud, Laval, Troncea, Seytes). gennaio 2014 Pagina 9

20 SFT RGL3 Comune di Pragelato Figura 2 Principali rii nominati nel testo. Il territorio comunale è rappresentato per circa il 95% da aree di versante. I principali nuclei abitati sono ubicati nel fondovalle in corrispondenza dei conoidi alluvionali. gennaio 2014 Pagina 10

21 Comune di Pragelato SFT RGL3 3.2 Geologia Le informazioni di carattere generale relative all'assetto geologico dell'area sono state tratte dalle Note Illustrative della Carta Geologica d'italia - foglio 171 Cesana Torinese - in scala 1: e dal Foglio 153 Bardonecchia della nuova Carta Geologica d Italia alla scala 1: di recente pubblicazione, e da numerose pubblicazioni scientifiche. Parte del territorio comunale di Pragelato risulta compreso nel Foglio 153 Bardonecchia della nuova Carta Geologica d Italia alla scala 1: di recente pubblicazione, quindi la caratterizzazione generale degli aspetti geolitologici-formazionali e dell assetto strutturale delle formazioni rocciose presenti in questo settore di arco alpino fa esplicito riferimento alle Note Illustrative di quest opera, che rappresenta peraltro una delle pochissime pubblicazioni di carattere organico riguardanti la geologia regionale. Nei settori non coperti da questo lavoro, vale a dire nella parte meridionale del territorio, sono stati utilizzati, come punto di partenza dello studio, le informazioni presenti nei vecchi Fogli 54, 55, 66 e 67 della Carta Geologica d Italia in scala 1: , integrati da dati provenienti da studi di carattere più locale, rappresentati essenzialmente da pubblicazioni scientifiche italiane e francesi (vedi bibliografia a fine testo). L assetto geologico del territorio comunale è riportata nella carta geologico strutturale in scala 1: (tavola 1). Nel territorio comunale affiorano prevalentemente calcescisti, appartenenti a diverse unità tettonostratigrafiche, caratterizzati da una tessitura marcatamente scistosa determinata dalla disposizione subparallela delle miche: locali arricchimenti in mica chiara o in biotite, e talora in grafite, determinano nella roccia una tessitura finemente fogliettata. Ai calcescisti sono intercalate bancate di filladi nerastre (facies di black shales), scisti carbonatici a patina di alterazione ocra, alternanze di marmi a trama rossastra e bordi silicizzati e di filladi, ecc. e rocce ofiolitiche ("Pietre Verdi") rappresentate da metagabbri, metabasiti, serpentiniti e oficalci. Il substrato roccioso affiora piuttosto estesamente lungo le creste (anche se sovente mascherato da una più o meno sottile coltre di detrito di alterazione superficiale) mentre lungo i versanti si osserva solo in limitati affioramenti lungo le incisioni dei rii oppure in corrispondenza dei settori più acclivi. Lungo le creste si osservano i tipici fenomeni caratteristici di questo settore alpino, ovvero sdoppiamenti di cresta e superfici di taglio e collasso tipiche delle cosiddette Deformazioni Gravitative Profonde di Versante ( DGPV ), che coinvolgono diffusamente il substrato roccioso. gennaio 2014 Pagina 11

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23 Comune di Pragelato SFT RGL3 4 Caratteri geologici regionali 4.1 Basamento roccioso L area in esame risulta localizzata nelle Alpi Cozie, in posizione centrale rispetto all arco alpino occidentale. La catena alpina occidentale è il risultato di un complesso processo geodinamico che, attraverso una prima fase di subduzione di litosfera oceanica ed una seconda fase di collisione continentale tra i paleomargini europeo ed insubrico, ha portato alla formazione di una catena orogenica in cui sono conservate e riconoscibili unità di crosta continentale tettonicamente interposte ad unità ad affinità oceanica. Secondo le più recenti teorie sull assetto strutturale profondo della catena, la parte assiale, che costituisce la catena collisionale vera e propria, appare completamente svincolata dalle zone più interne ed esterne. In essa sono contenute tutte le unità che hanno subito uno o più degli eventi metamorfici legati alla subduzione ed alla collisione, e la loro distribuzione non è frutto di un evoluzione cilindrica e radicata dei domini paleogeografici. Ne consegue che ogni elemento strutturale della catena, definito come unità tettonostratigrafica (sensu Dela Pierre et al., 1997) o unità tettonometamorfica (sensu Spalla et al., 1998) può avere una storia autonoma rispetto alle unità vicine. Nel settore settentrionale del territorio comunale è stata utilizzata la suddivisione delle unità litologiche e la classificazione dei litotipi della recente Carta Geologica d Italia in scala 1:50.000, che offre informazioni sufficientemente attendibili e di dettaglio a fini applicativi, fermo restando che la posizione degli affioramenti è stata verificata tramite fotointerpretazione e, ove possibile, tramite rilievi di terreno. Tale suddivisione è stata estesa, per quanto possibile, alla restante parte del territorio Le unità del substrato roccioso sono riferite a due dei classici domini paleogeograficostrutturali della pila di falde pennidiche che affiorano nelle Alpi occidentali: il Dominio Piemontese (Scistes Lustrées) ed il Dominio Brianzonese. Al primo appartengono le successioni a prevalenti calcescisti e subordinate ofioliti, con associate scaglie di margine continentale o successioni di copertura oceaniche associate ad ofioliti. Queste successioni testimoniano un bacino oceanico mesozoico interposto alle placche europea ed insubrica, definito in letteratura come Bacino Oceanico Ligure Piemontese. Nelle Alpi Cozie settentrionali si riconoscono tre tipi di unità oceaniche: unità a sicura affinità oceanica, unità definite ofiolitiche ma che non mostrano forti affinità oceaniche, e unità incertae sedis costituite da metasedimenti che non mostrano di avere vincoli stratigrafici e cronologici. Al secondo dominio appartengono limitati lembi di copertura ad affinità brianzonese, di età mesozoica. gennaio 2014 Pagina 13

24 SFT RGL3 Comune di Pragelato Figura 3 Schema tettono-metamorfico regionale, tratto dalla Carta Geologica d Italia alla scala 1: foglio Bardonecchia. 4.2 Serie stratigrafica del settore settentrionale Di seguito è presentata la descrizione delle litologie presenti nell area di interesse, così come riportata sulle Note Illustrative della Carta Geologica ufficiale Foglio 153 Bardonecchia, che descrive la geologia della porzione settentrionale del territorio comunale UNITA OCEANICHE 4.2.1a Unità tettonostratigrafica dell Albergian Affiora in destra orografica del Torrente Chisone, al margine SE del foglio Bardonecchia, ed é separata dall unità di Cerogne-Ciantiplagna da una fascia di deformazione subverticale a direzione circa N60 E. Questa struttura, di estensione regionale, si estende da Cervières (nella valle della Durance) al Colle delle Finestre (vedi Figura 3 - Schema tettonometamorfico). Questa struttura deformativa controlla l orografia dell Alta Valle Chisone ed é visibile solo come strutture fragili minori nella parte alta dei versanti. L unità tettonostratigrafica dell Albergian é interpretata come un unità oceanica perché nel settore del Gran Muels e più a Sud lungo i contrafforti del Monte Banchetta (Foglio Cesana ), affiorano rocce basaltiche corrispondenti ad un vero e proprio substrato oceanico ed una copertura ridotta che mostra affinità liguri. Soprattutto le metabasiti mostrano associazioni metamorfiche in facies scisti blu. La successione stratigrafica é costituita da: Metabasalti gennaio 2014 Pagina 14

25 Comune di Pragelato SFT RGL3 Sono rappresentati generalmente da prasiniti listate ricche in anfibolo sodico. Talora sono preservate (Gran Muels) strutture brecciate primarie, corrispondenti in certi casi ad autoclastiti ed in altri a brecce sedimentarie risedimentate. Sono inoltre presenti rari livelli di brecce ad elementi di gabbro. Copertura ofiolitica indifferenziata Una sottile successione metasedimentaria ad affinità ligure é talora associata alle ofioliti della Punta Gran Muels e dell Albergian. Si riconoscono quarziti (Radiolariti?), marmi chiari (Calcari a Calpionelle?), alternanze di marmi e scisti non carbonatici (F. della Replatte Scisti a Palombini?) ed infine micascisti nerastri (black shales?). Calcescisti Successione monotona di scisti ± carbonatici indifferenziati e calcescisti marmorei a grana grossolana che affiorano estesamente al di sotto delle ofioliti e relative coperture dell Albergian e del Gran Muels. Microscopicamente sono state osservate due foliazioni di natura tettonica. La prima é relitta ed é conservata all interno di porfiroblasti di lawsonite, ora pseudomorfosati in aggregati a mica bianca, carbonati, opachi. La seconda foliazione mostra caratteri traspositivi ed é definita da mica bianca e clorite. Marmi Calcescisti marmorei e marmi chiari, debolmente micacei, massicci. Affiorano estesamente nelle dorsali costituenti il versante meridionale b Unità tettonostratigrafica del Lago Nero E costituita da un basamento oceanico formato da serpentiniti e oficalciti, su cui poggia una successione sedimentaria ad affinità ligure comprendente brecce di serpentiniti e di basalti, radiolariti dell Oxfordiano superiore Kimmeridgiano medio (?), marmi a patina di alterazione chiara (Titoniano Neocomiano?), filladi alternanti a scisti carbonatici con bordi silicizzati (F. della Replatte, Cretacico inferiore?), filladi nere in facies di black shales (Creatico inferiore?) ed infine scisti carbonatici arenacei alternati a peliti carbonatiche (Cretacico superiore?). Caratteristica di quest unità é la presenza di intercalazioni detritiche e di olistoliti di origine sia ofiolitica che continentale, diffuse a tutti i livelli stratigrafici ma soprattutto nella porzione sommitale (cretacica) della successione. L area tipo di affioramento di questa unità tettonostratigrafica, descritta in dettaglio da Polino (1984) e Polino & Lemoine (1984), é localizzata immediatamente a Sud del Foglio Bardonecchia. In questo ultimo non affiora il basamento oceanico e solo localmente i termini più bassi della copertura sedimentaria. Tuttavia i caratteri litostratigrafici, la posizione strutturale e soprattutto la continuità geometrica permette di delimitare quest unità anche nell area del Foglio Bardonecchia. I metasedimenti appartenenti a quest unità sono caratterizzati da una foliazione regionale mostrante caratteri traspositivi, definita da un associazione a mica bianca, clorite, cloritoide e relitti di lawsonite e glaucofane. In condizioni statiche tardive é cristallizzata albite a spese di mica bianca e rara biotite. E inoltre presente una foliazione tettonica relitta, preservata all interno di porfiroblasti di lawsonite. gennaio 2014 Pagina 15

26 SFT RGL3 Comune di Pragelato Nel settore d interesse è stata riconosciuta e cartografata lungo la cresta spartiacque Valle di Susa Val Chisone, tra il Colle dell Assietta ed il Colle Bourget, ove riposa sull unità tettonostratigrafica di Cerogne-Ciantiplagna; La successione stratigrafica che affiora nell area del foglio é costituita da: Complesso del Lago Nero Questa unità litostratigrafica comprende le successioni a prevalenti calcescisti, ritenute essere la porzione di età cretacica della copertura ofiolitica. Essa é costituita da tre subunità litostratigrafiche informali distinte in carta: Alternanze quasi regolari di marmi a patina bruna, spesso a trame rossastre e con bordi silicizzati e di filladi nerastre in livelli da centimetrici a decimetrici. Questi metasedimenti sono confrontabili con la Formazione della Replatte, distinta da Lemoine (1971) nell area del Monginevro, che rappresenta l equivalente metamorfico degli Scisti a Palombini delle successioni di copertura ofiolitica liguri e pertanto é riferibile al Cretacico inferiore. Gli affioramenti più estesi si rinvengono lungo lo spartiacque Susa-Chisone (ad Est del Colle Lauson e al Monte Genevris); Filladi nerastre, lucenti, con subordinate intercalazioni di calcescisti carbonatici e marmorei. Questi metasedimenti sono generalmente interpretati come derivanti da sedimenti ricchi in sostanza organica e sono collegati all episodio anossico, diffuso a scala tetidea al limite tra il Cretacico inferiore ed il Cretacico superiore (Aptiano-Albiano). Essi sono stati riconosciuti in tutto l areale di affioramento dell unità, dal Colle dell Assietta alla cresta della Pierre Menue; Calcescisti carbonatici a patina di alterazione ocra, ricchi in ankerite, in bancate massicce di spessore metrico. Questi metasedimenti, interpretabili come depositi detritici, sono stati riferiti al Cretacico superiore per inquadramento stratigrafico e per confronto con analoghe facies presenti in tutta la catena alpina (Deville et alii, 1992). Essi sono diffusi in tutto l areale di affioramento dell unità, dal Colle dell Assietta alla Pierre Menue. All interno di questa successione a prevalenti calcescisti sono intercalate: quarziti micacee ± fuchsite e Na-anfibolo, che danno luogo a bancate con scarsa continuità laterale dello spessore massimo di alcuni metri. Questi metasedimenti, interpretabili come livelli detritici di origine continentale (Polino, 1984; Polino & Lemoine, 1984) sono stati rinvenuti nei pressi del Lago dell Assietta; metagabbri e metabasiti (prasiniti) costituenti corpi isolati decametrici che sono stati interpretati come olistoliti. Al microscopio mostrano una paragenesi in facies scisti blu a lawsonite (glaucofane, lawsonite, clorite, albite e titanite). Affiorano al Colle Bourget; serpentiniti massicce e oficalci, costituenti olistoliti decametrici che affiorano a Sud del Colle di Costa Piana e ad Ovest del Colle Bourget; gennaio 2014 Pagina 16

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