La Politica (macro)economica (prima parte) Antonella Mori, 10 febbraio 2017

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1 La Politica (macro)economica (prima parte) Antonella Mori, 10 febbraio

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3 Donald Trump è un keynesiano?

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5 Ruolo della politica economica nelle principali scuole di pensiero Economia classica Macroeconomia Keynesiana Monetarismo Nuova macroeconomia classica Supply side economics Nuova macroeconomia Keynesiana 5

6 Obiettivi (macro) della Politica economica 1.Raggiungimento della piena occupazione delle risorse (lavoro e capacità produttiva) 2.Mantenimento della stabilità dei prezzi 3.Equilibrio dei conti con l estero 4.Crescita economica sostenuta (con maggiore equità) 6

7 Economia classica (pre keynesiana) La libera concorrenza conduce all'uso più efficiente e razionale delle risorse Perfetta flessibilità dei prezzi e salari, che consente l equilibrio tra domanda e offerta (sempre piena occupazione) Dicotomia classica: separazione tra variabili reali e nominali. La moneta (tenuta solo per transazioni) influenza le variabili nominali in modo proporzionale e non ha alcun effetto sulle variabili reali. Teoria quantitativa della moneta: M V = P Y. Se Y e V sono costanti, allora M= P (neutralità M) 7

8 La teoria quantitativa della moneta : PY =MV dove: P: livello generale dei prezzi Y: livello del reddito reale M: quantità di moneta in circolazione V: velocità di circolazione della moneta La relazione è una identità contabile, che si trasforma in una teoria del livello generale dei prezzi sotto le ipotesi specifiche che Y sia il PIL di piena occupazione e che V sia costante (dipendendo dalle abitudini di pagamento). 8

9 Economia classica (pre keynesiana) L offerta crea la domanda (legge di Say) Sempre in piena occupazione Il Governo deve astenersi dall'intervenire nel campo dell'economia (principio del liberismo o laissez faire). Le dimensioni dello Stato devono essere quelle minime compatibili con l'esercizio delle funzioni istituzionali di "legge e ordine. 9

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11 Macroeconomia Keynesiana la Grande Depressione: Economisti classici incapaci di fornire una spiegazione 1936 Pubblicazione della Teoria generale dell occupazione, dell interesse e della moneta di John Maynard Keynes La Teoria Generale pone l enfasi sulla domanda effettiva. Secondo Keynes, nel breve periodo, è la domanda effettiva che determina la produzione. Sono possibili equilibri di sottoccupazione. (Salari monetari sono relativamente rigidi verso il basso) 11 11

12 Keynes introdusse molte pietre miliari della macroeconomia il moltiplicatore: 1/(1 c)>1 il concetto di preferenza per la liquidità (domanda di moneta per tre motivi: transazioni, precauzionale e speculativo) l importanza delle aspettative nelle decisioni di consumo e di investimento aspettative keynesiane: gli operatori sono guidati dal loro istinto, gli animal spirits, che sono uno dei fattori principali all origine delle fluttuazioni della domanda e della produzione 12 12

13 Keynes introdusse molte pietre miliari della macroeconomia Keynes enfatizzò il ruolo chiave della politica fiscale per debellare le recessioni Anche la politica monetaria, modificando il tasso d interesse, può influenzare la domanda aggregata (no dicotomia classica, no neutralità della moneta) 13 13

14 La sintesi neoclassica Nei primi anni 50, tra gli economisti si era formato un ampio consenso, basato sull integrazione del pensiero di Keynes con le idee di alcuni economisti di epoca precedente. Tale consenso fu chiamato sintesi neoclassica Il modello IS LM, sviluppato da John Hicks e Alvin Hansen negli anni Trenta e Quaranta 14 14

15 La curva di Phillips Negli anni 60, sulla base dell evidenza empirica disponibile, molti keynesiani credettero nell esistenza di un trade off tra disoccupazione e inflazione 15 15

16 La curva di Phillips originale Con PE espansive è possibile ridurre la disoccupazione, accettando il costo in termini di una più elevata inflazione (trade-off disoccupazione-inflazione) 0% Tasso Naturale Disoccupazione e = 0% 16

17 Ruolo della politica economica nelle principali scuole di pensiero Economia classica Macroeconomia Keynesiana Monetarismo Nuova macroeconomia classica Supply side economics Nuova macroeconomia Keynesiana 17

18 Friedman e i Monetaristi Il monetarismo, guidato da Milton Friedman ( , Nobel nel 1976), si ricollega alla Teoria quantitativa della moneta: M V = P Y. 1. Sistema economico è stabile e tendente alla piena occupazione (fenomeni di instabilità sono legati all intervento pubblico) 2. La moneta è neutrale, non influenza le grandezze reali dell economia, influenza solo i prezzi 18 18

19 Monetaristi e PE La politica monetaria deve solo accomodare la crescita del reddito reale, con regole automatiche. Nessun ruolo a politica monetaria anticiclica, anzi può essere destabilizzante a causa dei ritardi ed effetti non prevedibili Scettici sulla capacità degli economisti di stabilizzare la produzione e sull affidabilità delle autorità di politica economica, i monetaristi sostenevano l opportunità di seguire delle regole semplici. Suggerivano un intervento pubblico ridotto (meglio ridurre sia le tasse che la spesa pubblica, che spiazza la spesa privata) 19 19

20 Keynesiani versus Monetaristi Il dibattito economico degli anni Sessanta ha visto contrapposti keynesiani e monetaristi. I primi credevano che il progresso della teoria economica consentisse un controllo sempre migliore dell economia. I secondi erano più scettici sulle capacità del governo di stabilizzare l economia

21 Monetaristi e Curva di Phillips Le aspettative degli operatori sono adattive e la curva di Phillips si sposta verso l alto all aumentare dell inflazione effettiva. Nel lungo periodo non c è trade off tra inflazione e disoccupazione, ma l economia è sempre al tasso naturale di disoccupazione e l inflazione dipende dalla crescita dell offerta di moneta. Aspettative adattive: gli operatori guardano all esperienza passata per prevedere il futuro 21 21

22 La curva di Phillips modificata per le aspettative CP medio perido Esiste una curva di Phillips per ogni livello di inflazione attesa: se aumenta l inflazione attesa la curva si sposta in alto. 0% B A Tasso Naturale e = 5% Disoccupazione e = 3% e = 0% 22

23 Evidenza empirica: il caso UK ( (a) e (b)): spostamento curva di Phillips 23

24 Ruolo della politica economica nelle principali scuole di pensiero Economia classica Macroeconomia Keynesiana Monetarismo Nuova macroeconomia classica Supply side economics Nuova macroeconomia Keynesiana 24

25 La critica delle aspettative razionali Negli anni 70, la macroeconomia attraversò una importante crisi. Due furono le ragioni: 1. la stagflazione 2. la sfida teorica condotta da Robert Lucas 25 25

26 ASPETTATIVE RAZIONALI Gli individui utilizzano tutta l informazione loro disponibile per derivare la migliore previsione futura possibile. Tre ipotesi cruciali: 1. esiste un modello vero, unico e completo che descrive il funzionamento del sistema economico 2. il modello è perfettamente conosciuto da tutti gli individui, compresi i valori dei parametri delle equazioni che lo caratterizzano 3. il modello è utilizzato da tutti per estrapolare le previsioni sul futuro 26

27 Nuova Macroeconomia Classica (NMC) La NMC, i cui maggiori esponenti sono R. Lucas, T. Sargent e N. Wallace, riprende le ipotesi fondamentali dell analisi marginalistica: 1. il sistema economico è composto da AGENTI RAZIONALI E OTTIMIZZANTI 2. I MERCATI sono EFFICIENTI e i prezzi sono pienamente flessibili (equilibrio continuo) 3. ASPETTATIVE RAZIONALI 27

28 AS e curva di Phillips con AR In presenza di aspettative razionali (AR) la curva AS e la curva di Phillips sono verticali, sia nel breve sia nel lungo periodo; solo a causa di shocks non previsti, la produzione può oscillare intorno alla posizione di equilibrio naturale. 28

29 Teorema dell inefficacia della politica economica In un mondo con aspettative razionali qualsiasi politica economica è inefficace sulle grandezze reali. Ciò accade in quanto ogni manovra di politica economica risulta correttamente prevista e anticipata nei suoi effetti dagli agenti. PE annunciata è totalmente INEFFICACE sulle grandezze reali PE inattesa produce effetti reali solo per 1 periodo 29

30 Politica monetaria espansiva annunciata con AR CP medio perido Se il tasso di crescita di M aumenta del 3%, nel periodo 1 l equilibrio passa da A a B e quindi la disoccupazione non diminuisce B 0% A Tasso Naturale Disoccupazione e = 3% e = 0% 30

31 Politica monetaria espansiva inattesa con AR 0% C CP medio perido B A Se il tasso di crescita di M aumenta del 3% in modo non previsto ( sorpresa ), nel periodo 1 l equilibrio passa da A a C, poi nel secondo periodo va in B. Quindi la disoccupazione diminuisce solo per 1 periodo. Tasso Naturale Disoccupazione e = 3% e = 0% 31

32 NMC e PE Qualsiasi intervento dello Stato nell economia è completamente inutile, inefficace e possibilmente dannoso, poiché le grandezze reali non sono influenzabili dalle autorità. L unico obiettivo che possono di fatto ottenere è il controllo del tasso di inflazione. 32

33 La critica di Lucas (1976) I parametri di comportamento degli individui non sono invarianti rispetto all azione delle autorità di governo dell economia. Nell analisi econometrica non si deve utilizzare un modello a parametri invarianti per simulare gli effetti di politiche alternative Nella politica economica non va adottata una strategia di interventismo discrezionale, ma si devono seguire regole fisse, perché la prima strategia ha l effetto di aumentare la variabilità dell inflazione 33 33

34 Il modello di Barro e Gordon (1983) L autorità deve risolvere un problema di incoerenza temporale nella scelta della combinazione ottimale di tasso di inflazione e livello di attività economica Incoerenza temporale: Incentivo a deviare dagli obiettivi annunciati Politica Monetaria: l autorità annuncia bassa inflazione, i salari nominali vengono fissati in base alle aspettative sull inflazione, ma poi quando l autorità decide la politica monetaria ha un incentivo a creare più inflazione per ridurre la disoccupazione 34

35 La distorsione inflazionistica A causa dell incoerenza temporale, le economie avranno livelli di inflazione troppo elevati Elementi cruciali Esiste una Curva di Phillips nel breve Autorità è avversa a (nell ordine): 1. disoccupazione 2. inflazione Il settore privato è avverso a previsioni sbagliate sul livello dell inflazione 35

36 La distorsione inflazionistica Timing della politica monetaria 1. L autorità annuncia l obiettivo in termini di inflazione (alta o bassa) 2. Sapendo che l autorità preferisce una bassa disoccupazione a una bassa inflazione, il settore privato prevede un alto livello di inflazione attesa. (Per questa decisione l economia si trova su un elevata curva di Phillips) 3. L autorità fa la politica monetaria (punto D meglio di B). Punto D: inflazione inutilmente troppo elevata 36

37 La distorsione inflazionistica CP medio perido Autorità avversa a disoccupazione equilibrio con inflazione alta A: equilibrio efficiente D: risultato del gioco alta C D bassa 0% A B e = alta Tasso Naturale Disoccupazione e = bassa 37

38 La distorsione inflazionistica Equilibrio (punto D): Alta inflazione! l inflazione è Alta ma disoccupazione = tasso naturale sarebbe meglio Bassa inflazione e tasso naturale!!! (punto A) Questa situazione definisce una distorsione inflazionistica (c è elevata inflazione, ma senza guadagni occupazionali) 38

39 Cosa può fare l autorità? 1. Costruire credibilità Assumere un banchiere centrale conservatore (banca centrale indipendente): qualcuno che non si preoccupa troppo della disoccupazione, es Bundesbank etc. Contratti per i banchieri centrali: Penalità se l inflazione è alta (es. Nuova Zelanda) Rinunciare a condurre politiche monetarie indipendenti: Es: Italia entra nell Euro! 39

40 Cosa può fare il Governo? 2. Adottare regole Politiche basate su regole anziché su discrezione. Le regole : creano credibilità sono facili da capire per l opinione pubblica (rimuovono l incertezza per il settore privato) 40

41 Regole di Politica Monetaria Federal Reserve ha elevata credibilità, al punto di non aver bisogno di regole! BCE ha dovuto costruirsi la credibilità, è stata più esplicita in termini di regole Tre tipi di regole di politica monetaria: A) Obiettivo (Targeting) monetario: impegno a tenere bassa l offerta di moneta B) Obiettivo (Targeting) dell inflazione: Fissazionedi obiettivi in termini di inflazione, non di strumenti. C) Obiettivo (Targeting) di tasso di cambio: tassodi cambio fisso per controllare l inflazione, paese rinuncia alla politica monetaria Trilogia impossibile (Argentina, 1991). 41

42 La trilogia impossibile Un governo può perseguire solo due di questi obiettivi (Mundell): 1. Indipendenza della politica monetaria 2. Sistema di tasso di cambio fisso 3. Liberalizzazione dei movimenti di capitali Perché?

43 La trilogia impossibile Se il Governo adotta un tasso di cambio fisso, il paese deve rinunciare alla politica monetaria indipendente oppure imporre dei controlli sui movimenti di capitale Perché? Dalla Parità Scoperta dei tassi d interesse, quando i capitali circolano liberamente e S (1) S(0) i i * S(0) (1) S(0) Se il cambio fisso è credibile S(0) e di conseguenza i i * Una politica monetaria che modifichi il tasso d interesse interno non è possibile. S e 0

44 Equivalenza ricardiana Supponiamo che, a parità di spesa pubblica, quest anno il governo riduca le imposte di 100, finanziandosi con un emissione di debito. Il governo annuncia che l anno prossimo aumenterà le imposte di 100(1+r) per rimborsare il debito Qual è l effetto sul consumo del taglio delle imposte? 44 44

45 Equivalenza ricardiana Nessuno! I consumatori si rendono conto che minori imposte quest anno verranno compensate da maggiori imposte l anno prossimo Il valore presente scontato del reddito da lavoro rimane invariato 45 45

46 Equivalenza ricardiana (Teorema Barro (1974) Ricardo) Supponiamo che, a parità di spesa pubblica, quest anno il governo riduca le imposte di 100, finanziandosi con un emissione di debito. Supponiamo che gli agenti abbiano aspettative razionali. Qual è l effetto sul consumo del taglio delle imposte? 46 46

47 Ancora Nessuno! I consumatori razionali si aspettano che minori imposte quest anno verranno compensate da maggiori imposte in futuro e il risparmio privato aumenta esattamente di quanto è cresciuto il disavanzo, cioè pari alla riduzione del risparmio pubblico 47 47

48 Evidenza empirica sull equivalenza ricardiana Nella realtà, quanto più lontani nel tempo e incerti sembrano gli aumenti delle imposte future agli occhi dei consumatori, tanto più probabile è che essi li ignorino. Ipotesi per validità equivalenza ricardiana: 1. Le imposte non sono distorsive 2. I consumatori possono prendere e dare a prestito al medesimo tasso di interesse 3. L orizzonte temporale dei consumatori è uguale a quello del governo 48 48

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