Rivista di psicologia, pedagogia ed epistemologia delle scienze umane
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- Eva Moro
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1 SPC Scienze del pensiero e del comportamento Rivista di psicologia, pedagogia ed epistemologia delle scienze umane Presentazione del Convegno su Jean Piaget all Istituto Svizzero di Roma* Merete Amann Gainotti (Prof. Ordinario di Psicologia dello Sviluppo RomaTre)
2 Nei giorni 18 e 19 novembre 2010 si é svolto a Roma, presso l Istituto Svizzero di Roma, un Convegno in omaggio a Jean Piaget, scienziato svizzero, deceduto nel 1980, dal titolo Jean Piaget, psicologo, pedagogista e epistemologo svizzero all avanguardia. Il Convegno era organizzato in collaborazione tra l Istituto Svizzero di Roma, nelle persone del suo Direttore Christoph Riedweg e Henri de Riedmatten, Responsabile scientifico dell Istituto Svizzero di Roma, la Cattedra di Psicologia dello sviluppo e dell educazione dell Università Roma Tre ( Prof.ssa Merete Amann Gainotti), la Fondation Jean Piaget e il Servizio della ricerca in educazione di Ginevra (Prof. Jean Jacques Ducret). Obiettivi della manifestazione erano di richiamare all attenzione degli studiosi e studenti di Scienze umane l impatto avuto dall opera di Jean Piaget nello sviluppo delle Scienze umane e sociali del XXe secolo, di mettere in luce quanto le ricerche di J. Piaget in psicologia del bambino e dell adolescente abbiano influito sulle politiche educative in numerosi paesi e infine di rilevare la pertinenza di molte delle sue tesi di avanguardia per le problematiche di ordine morale e sociale del mondo odierno. I vari interventi, distribuiti tra le due giornate, erano centrati su due problematiche principali, che possono essere così raggruppate ( in questa presentazione non seguiamo l ordine in cui gli interventi si sono svolti) : 1) evidenziare il radicamento dell epistemologia de J.Piaget nella corrente storicocritica francese e svizzera francese di filosofia delle scienze del XXe secolo e ripercorrere le tappe della sua formazione scientifica mostrando l influenza e la funzione avute in questo percorso da discipline quali la biologia, la filosofia, la psicologia, la logica e l epistemologia; 2) mettere in luce e discutere della diffusione dell opera di J. Piaget in Italia. Per quanto riguarda il primo punto, Jean-Jacques Ducret ( Archives Jean Piaget et Service de la recherche en éducation di Ginevra) ha ricordato le grandi fasi di evoluzione dell opera di J. Piaget, mettendo in evidenza il posto e la funzione variabile che le principali componenti del suo lavoro scientifico biologia, filosofia, psicologia, logica e epistemologia hanno avuto nel corso di questa evoluzione: priorità della biologia e della filosofia all inizio dell opera, poi importanza della psicologia e della logica e infine priorità dell epistemologia nell ultima tappa di un opera magistralmente organizzata. 2
3 Dal canto suo Marc Ratcliff (Università di Ginevra e Archives Jean Piaget di Ginevra)) ha descritto il ruolo di primo piano avuto da J. Piaget sull evoluzione dal 1920 al 1940, dell Institut Jean Jacques Rousseau di Ginevra, un Istituto fondato da Edouard Claparède, Théodore Flournoy, Pierre Bovet nel 1912, che divenne rapidamente, anche grazie a J. Piaget uno dei principali centri mondiali di ricerca in pedagogia e in psicologia del bambino. Sulla questione dei legami tra J. Piaget e la filosofia, Francesco Mattei (Università Roma Tre) ha mostrato come Piaget, molto legato e influenzato dalla filosofia negli anni di gioventù, se ne fosse progressivamente distaccato per dei motivi di metodo, di approccio a questioni filosofiche fondamentali, pur riconoscendo alla filosofia una saggezza e una funzione di riflessione su valori universali, atti ad orientare e a dare un senso la vita umana. Anastasios Brenner ( Università di Montpellier) ha ricordato il radicamento del pensiero epistemologico di J. Piaget nella grande corrente storico-critica francese e svizzera romanda di filosofia delle scienze, e ha messo in evidenza come egli abbia trasformato questa fonte di ispirazione mettendola a confronto con le proprie ricerche in psicologia genetica, suggerendo anche che la filosofia delle scienze poteva avvalersi dell uso dell analisi logica, e cioè congiuntamente delle analisi storiche e logiche. Mario Castellana (Università del Salento) ha posto all attenzione i legami intrattenuti da J. Piaget con la corrente italiana di filosofia storico-critica delle scienze, in particolare con l epistemologia di Federigo Enriques, un matematico, il quale analogamente a Piaget, aveva considerato che la psicologia e il metodo di analisi genetico, fosse quello più atto, insieme all approccio storico, a risolvere i problemi fondamentali della filosofia delle scienze mostrandone il carattere fondamentalmente evolutivo. Infine André Jacob ( Professore emerito di Filosofia alla Sorbonne di Parigi) ha ricordato il suo incontro con J. Piaget negli anni 50 e ha sottolineato l impatto che le tesi psicogenetiche di Piaget e il suo approccio metodologico hanno avuto sulle scienze umane in Francia e in particolare sui propri lavori quando egli si occupava, in occasione della tesi di laurea, della genesi del tempo nel pensiero e nel linguaggio. 3
4 La seconda serie di interventi era incentrata su i rapporti tra J. Piaget e il mondo dell educazione e sulla diffusione dell opera di Piaget in Italia e anche fuori dall Italia. Guido Petter: (Università di Padova), il maggiore responsabile della traduzione e diffusione dell opera di Piaget in Italia dagli anni 50 e autore di numerosi volumi sulle applicazioni della teoria di Piaget in ambito didattico e scolastico, ha ripercorso il suo itinerario intellettuale personale, raccontando in modo efficace come il suo interesse per le ricerche di Piaget fosse nato in relazione ai problemi che egli si poneva come giovane maestro interessato a migliorare i propri strumenti didattici nel campo linguistico. Questa esigenza lo spinse a rivolgersi alla psicologia del bambino e alle ricerche che Piaget conduceva a Ginevra. Diventato in seguito Professore di psicologia dello sviluppo all Università di Padova, Petter a massicciamente contribuito a fare conoscere l opera di Piaget in Italia e ha stimolato i suoi allievi e collaboratori a proseguire la ricerca in psicologia del bambino e dell adolescente nel solco tracciato da Piaget. Merete Amann Gainotti: ( Università Roma Tre) ha messo in rilievo un aspetto meno conosciuto dell attività scientifica di J.Piaget, quello svolto dal 1929 in qualità di Direttore del Bureau International de l Education (BIE) con sede a Ginevra. In particolare ha illustrato e commentato le Conferenze e gli articoli di J. Piaget sull educazione internazionale, scritti dal 1930 al 1934, su richiesta della Societé des Nations, quando L Italia era in pieno periodo fascista e la seconda guerra mondiale si profilava all orizzonte. Ha fortemente sottolineato il valore e l attualità dei principi enunciati da Piaget relativamente all educazione internazionale, adesso che bambini, ragazzi e giovani crescono in un mondo globalizzato e in un Europa composta da 27 nazioni. Ha anche informato i partecipanti di un altro episodio storico poco conosciuto, quello dell incontro tra Maria Montessori e Jean Piaget, nel 1932 e 1934, in occasione di due Convegni sul tema dell educazione alla pace. Walter Fornasa: (Università di Bergamo) ha sviluppato nel suo intervento, che si poneva in continuità con le questioni relative all educazione internazionale, delle considerazioni sull educazione nel mondo attuale, caratterizzato dalle dinamiche della globalizzazione e dell integrazione/confrontazione tra culture e tra popoli diversi. Ha mostrato l attualità delle nozioni di egocentrismo, di decentramento, di messa in relazione dei punti di vista, delle relazioni tra l intelligenza e l affettività, e 4
5 soprattutto della cooperazione, nozioni che Piaget aveva iniziato a studiare nel suo volume del 1932 Il giudizio morale nel fanciullo. Infine ha sottolineato con forza come Piaget fosse stato anche un pensatore e un epistemologo delle scienze sociali, un aspetto spesso trascurato e mal compreso dell opera di Piaget, particolarmente in Italia. Collegato a queste tematiche, l intervento di Matteo Borri (Università di Ginevra) ha fatto presente l impatto avuto dalle classiche ricerche di Piaget sul giudizio morale in età evolutiva su alcuni filoni di ricerca attuali negli Stati Uniti e in Germania che si occupano di neuroetica. Infine, a dimostrazione della diffusione intercontinentale dell interesse per le applicazioni delle ricerche di J.Piaget nel campo dell educazione era atteso anche l intervento di Emilia Ferreiro (Istituto Nazionale Politecnico di Mexico) che avrebbe parlato di problematiche riguardanti l apprendimento della lettura e della scrittura, ma per motivi di salute, la relatrice ha dovuto rinunciare a recarsi a Roma. * Gli Atti del Convegno sono stati pubblicati : Merete Amann Gainotti, Jean-Jacques Ducret (a cura di), Jean Piaget, Psicologo, Epistemologo Svizzero all avanguardia, Aemme Edizioni, Roma, ISBN
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