il mercato dei prodotti agroalimentari in C A N A D A
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1 (in gestione transitoria - ex Lege 214/2011) il mercato dei prodotti agroalimentari in C A N A D A 1 B r a s i l e G i a p p o n e A u s t r a l i a S t a t i U n i t i C a n a d a F r a n c i a m a g g i o
2 Importazioni totali di prodotti agro-alimentari in dollari CANADESI Quota di mercato % Var. % Paese * 2011/2010 Mondo ,7 Stati Uniti ,2 57,9 57,6 10,2 Messico ,6 4,1 3,8 3,8 Cina ,2 3,2 3,3 11,9 Brasile ,6 2,7 3,1 28, ,6 2,7 2,6 6,6 2 Prodotti Principali prodotti importati dall 2011 in dollari CANADESI valori Mondo valori Vini di uve fresche Olio di Oliva Olio Oliva Vergine Formaggi Pasta Alimentare Acque minerali Pomodori preparati o conservati Aceti commestibili Prosciutto crudo Prosciutto cotto Salami Paesi Leader/Posizione Francia ( ) Stati Uniti ( ) Grecia ( ) Tunisia ( ) Spagna ( ) Grecia ( ) Tunisia ( ) Spagna ( ) Francia ( ) Stati Uniti ( ) Stati Uniti ( ) Cina ( ) Francia ( ) Stati Uniti ( ) Stati Uniti ( ) Turchia ( ) Stati Uniti ( ) Francia ( ) Stati Uniti ( ) Spagna ( ) Stati Uniti ( ) Francia ( ) Stati Uniti ( ) Francia ( )
3 aspetti normativi e legislativi sulle importazioni di prodotti agro-alimentari (sintesi) Olio d oliva L olio d oliva non è sottoposto ad alcun dazio doganale né ad altre misure protezionistiche. Il prodotto italiano, in termini di vendite, varietà e visibilità sugli scaffali occupa una posizione di rilievo. Nei gourmet stores, la disponibilità è molto ampia e la qualità è medio-alta. Discreta è la disponibilità d oli provenienti da altri Paesi, soprattutto Grecia, Spagna e California, venduti a prezzi inferiori rispetto agli oli italiani. Se si considerano i canali della grande distribuzione, supermercati e retail stores, l olio italiano è presente in buone quantità ma con qualità medio/bassa. Nella grande distribuzione sono presenti anche oli provenienti da Grecia, Turchia, Spagna a prezzi molto concorrenziali. Formaggi L importazione di formaggi è soggetta a quote. Il regime, istituito negli anni 70 per rispondere alle richieste dei produttori locali, prevede la concessione di permessi annuali d importazione per quantità fisse; i diritti d importazione riconosciuti ad un azienda, limitatamente alle quote assegnatele annualmente, possono essere ceduti dall azienda stessa a terzi. Le quote sono di circa 21mila tonnellate dal mondo, di cui 13mila tonnellate dalla UE. Solo dagli anni 90 le esportazioni di formaggi dall hanno avuto una più vasta ed eterogenea presenza, con tipologie di formaggi freschi d alta qualità come la mozzarella di bufala, il taleggio, il gorgonzola ed altri. I formaggi italiani sono in larga misura venduti da piccoli esercenti specializzati nella vendita di formaggi importati da tutto il mondo, dato che la grande distribuzione si limita, in genere, ad offrire pochi prodotti importati prediligendo i formaggi locali. I gourmet stores, invece, offrono un ampia gamma di formaggi importati e propongono una discreta varietà di formaggi italiani. 3 Pasta alimentare Numerose sono le aziende italiane presenti sul mercato. Il prodotto italiano si colloca generalmente su fasce di prezzo superiori a quelli delle paste locali (canadesi o statunitensi). Sono anche presenti alcune aziende italiane che producono in Usa. Presso i grandi supermercati, la pasta italiana è presente con una ampia varietà ed un prezzo tendenzialmente minore a quello praticato nei gourmet stores. Presso i piccoli negozi di alimentari, specializzati nella vendita di prodotti importati, oltre i marchi tradizionali sono reperibili varie marche di pasta lavorata in modo artigianale. Pomodori pelati Le confezioni più comuni delle marche italiane presenti sugli scaffali della grande distribuzione canadese sono quelle da 398 grammi e da 2,6 kg. Altrettanto diffusi sono
4 i marchi locali, il cui prezzo è leggermente inferiore. Gran parte del flusso in entrata nel Paese di prodotti a base di pomodoro è direttamente gestito da broker locali, i quali riforniscono sia gli importatori che le grandi catene di supermercati. La restante parte viene direttamente acquistata dall estero dagli importatori-grossisti e successivamente commercializzata con il marchio dei conservifici o delle private labels. Salumi Sono consentite solo dal 2010, grazie agli accordi tra la Canadian Food Inspection Agency (CFIA) e l Unione Europea, le importazioni dagli stabilimenti autorizzati di prodotti con stagionatura superiore ai 30 giorni. I produttori locali hanno registrato ed utilizzano marchi di importanti prodotti del Made in Italy, come San Daniele e Prosciutto di Parma, per la commercializzazione dei propri prodotti su territorio canadese. Nel 2008 le esportazioni di salumi italiani verso il Canada, considerando le restrizioni in vigore all epoca, erano composte solo da prosciutti crudi (80%), prosciutti cotti (10%) e mortadella (10%), i soli prodotti autorizzati dal programma di controllo delle importazioni di carne e dei prodotti derivati dell Agenzia Canadese dell Ispezione degli alimenti. Vini 4 La commercializzazione dei vini e degli alcolici in Canada è riservata ai Liquor Control Boards che in ogni provincia e territorio, ad eccezione dell Alberta, detengono il monopolio dell importazione e della distribuzione. In Alberta, il commercio e la distribuzione sono stati liberalizzati e lo Stato conserva unicamente il monopolio dell importazione (conformemente alla legge federale sull importazione di bevande inebrianti). I monopoli di tutte le province del Canada acquistano in proprio i vari vini e liquori compresi nei loro repertori di vendita (listing), provvedendo anche allo stoccaggio ed alla distribuzione fisica dei prodotti. I Monopoli consentono l importazione privata per i vini che non sono inclusi nei propri listini. Ricorrono spesso alle importazioni private i ristoranti. Nonostante il regime di monopolio, il vino rappresenta di gran lunga la voce più importante dell export italiano in Canada. NORMATIVE PRODOTTI ALIMENTARI Etichettatura (bilingue inglese-francese) deve contenere: Tabella nutrizionale (differisce da quella americana) Elenco ingredienti Dichiarazione prodotti allergeni (in vigore dall inizio agosto 2012) Prodotti soggetti a licenza o contingenti (Export & Import Permit Act E-17): Burro, formaggi, latte e derivati, uova, pollame, carni, pasta fresca, grano Autorizzazione provinciale dei Monopoli per vino, birra e liquori.
5 Licenze d importazione Armi, piante, animali Prodotti lattiero-caseari Carni lavorate Certificati Prodotti agroalimentari Leggi che regolano il settore agroalimentare: Food and Drugs Act & Regulations Canada Agricultural Act Consumer Packaging & Labelling Act & Regulations il sistema distributivo (sintesi) Il settore della distribuzione alimentare rappresenta, con un fatturato di CAD 155 miliardi nel 2009, più del 4% del PIL canadese. Le principali figure nella distribuzione alimentare oltre al commercio al dettaglio (supermercati e altri negozi alimentari) sono: agenti o broker in alimentazione distributori grossisti Il broker non prende possesso fisico o legale della merce ma assicura la rappresentazione dei prodotti presso i distributori. Il distributore e il grossista sono invece proprietari della merce e gestiscono dei magazzini dove transitano i prodotti. Si differenziano normalmente per i volumi trattati. Il distributore di solito tratta volumi meno importanti del grossista. Entrambi rivendono ai dettaglianti che a loro volta vendono al consumatore finale. Lo schema tipico della distribuzione alimentare si legge come segue: Produttore / Broker Distributore specializzato / Distributore grossista non specializzato / Grossista corporativo Servizi alimentari / Dettagliante indipendente affiliato o non affiliato / Dettagliante concessionario di contratto franchising o corporativo. Il settore della distribuzione alimentare canadese è composto da numerosi rivenditori e da esercizi commerciali indipendenti, diffuso in modo capillare su tutto il territorio. Si distinguono, per importanza e per dimensioni nella catena distributiva, alcuni importanti gruppi quali Loblaws, Sobeys, Metro e Canada Safeway ai quali si aggiungono le catene più generali Costco e Wal-Mart che dedicano una parte importante della superficie dei negozi alla vendita di generi alimentari. 5
6 6 I commerci specializzati (macellerie, panetterie, pasticcerie, botteghe di formaggi, pescivendoli, negozi di frutta) sono generalmente indipendenti. La distribuzione alimentare in Canada si caratterizza per una forte dispersione a livello regionale, dovuta alla vastità del territorio e alla necessità di coprire anche le aree meno popolate e più distanti dai principali poli economico-produttivi del Paese, anche se più del 60% dei 34 milioni d abitanti in Canada, è concentrato nelle province dell Ontario e del Québec. Oltre alle grandi catene, sono anche presenti molti esercizi commerciali ibridi, dove sono disponibili prodotti di diversa natura merceologica, compresi alcuni generi alimentari. Negozi come le farmacie e i minimarket offrono una limitata varietà di prodotti alimentari ma hanno il vantaggio di essere localizzati in quartieri residenziali ad alta densità e praticano un orario di apertura più lungo rispetto alle grandi catene. Si noterà inoltre che le grandi catene di distribuzione hanno parti di mercato differenti a seconda della provincia. Per esempio, nelle province atlantiche dominano con il 77% delle vendite mentre all opposto nella provincia francofona del Québec, dove la presenza di retailer indipendenti e gourmet store è più forte, detengono una parte di mercato solo del 36%. Il canale dei rivenditori specializzati (gourmet store) predilige la vendita di prodotti ricercati e di nicchia, di qualità superiore e rientranti in fasce di prezzo più elevate, abbinando alla varietà del prodotto una qualità più grande. Tuttavia, alcuni prodotti di nicchia sono oggi commercializzati anche attraverso la grande distribuzione. Va segnalato, inoltre, che la distribuzione di un prodotto alimentare in un supermercato o in un altro grande esercente presuppone, da parte del produttore/venditore, un organizzazione commerciale strutturata. Bisogna inoltre sottolineare che la catena di supermarket esige normalmente il pagamento di un listing-fee (tariffa di listino) per tipo di prodotto, in ragione della sua collocazione ed esposizione sugli scaffali del magazzino. Da uno studio pubblicato dal Groupe Marché sono emerse alcune considerazioni che stanno lentamente modificando l offerta della Grande Distribuzione alimentare canadese: il consumatore canadese è diventato molto esigente in fatto di qualità del prodotto, ma desidera pagare il meno possibile il consumatore canadese vuole incoraggiare i prodotti locali, ma preferisce quelli importati il consumatore canadese ha poco tempo a disposizione per fare la spesa l invecchiamento della popolazione i problemi generali di salute (in particolare il soprappeso, il diabete, ecc.) un importante popolazione multiculturale La Grande Distribuzione dovrà quindi accontentare un consumatore che ricerca sempre di
7 più prodotti freschi e sani, possibilmente biologici, in confezioni più ridotte; che associa la qualità del prodotto alla salute; che disponendo di soldi e tempo (baby-boomers) predilige i negozi che offrono un servizio alla clientela esteso e delle esperienze di acquisto gradevoli. E da ultimo le Grandi Catene devono adattarsi sempre di più ai palati multietnici di una importante popolazione multiculturale disposta anche a spendere per procurarsi dei prodotti importati o comunque assortiti a uno stile di cucina di tendenza più internazionale. importazioni dall : prospettive Il mercato canadese si mostra sempre più ricettivo verso i prodotti agroalimentari Made in Italy, di cui i vini rappresentano il motore trainante dell export italiano in Canada. I mutati gusti e le preferenze dei consumatori canadesi, che mostrano un interesse sempre maggiore per i prodotti tipici della dieta mediterranea, hanno senz altro favorito la diffusione dei prodotti italiani, un tempo circoscritta alla sola comunità italiana. Oggi non è da trascurare l interesse crescente della Grande Distribuzione per il prodotto autentico italiano, che si tratti di pasta, formaggio, olio o altro, interesse che risponde ad una domanda importante del consumatore alla ricerca di un paniere che copra una varietà di prodotti sempre più importante e soprattutto di maggiore qualità. Non è raro per esempio vedere anche marchi di paste artigianali venduti attraverso il canale della Grande Distribuzione. La tendenza è significativa se si considerano alcuni fattori che caratterizzano il mercato canadese quali l estensione geografica del Paese e la conseguente difficoltà ad affrontare una distribuzione capillare (che solo la GDO è in grado di assicurare). A prova dell interesse della GDO per il prodotto autentico, è il recente accordo storico (triennale) che la più importante catena distributiva canadese, la Loblaws (1.400 punti vendita attraverso il Canada) ha siglato con la Mulino Alimentare assicurandosi la fornitura di 500 tonnellate di Parmigiano Reggiano l anno (equivalenti a forme) che saranno commercializzate col marchio del Parmigiano Reggiano. La distribuzione del prodotto autentico non è più legata al negozio specializzato, al gourmets store o limitata alle grandi metropoli e le loro popolazioni ad alta densità etnica, ma raggiungerà giornalmente tutti i consumatori canadesi. Le maggiori potenzialità per il prodotto italiano sono oggi probabilmente rappresentate dai salumi. La presenza limitata per anni sul mercato canadese dei salumi italiani, dovuta alle rigide regole sanitarie canadesi, ha contribuito a rimandare la conoscenza della vasta gamma di prodotti da salumeria sul mercato, mentre nel frattempo i produttori locali hanno sapientemente registrato ed utilizzato marchi di importanti prodotti Made in Italy per la commercializzazione dei propri prodotti sul territorio. Il recente riconoscimento dell equivalenza tra le rispettive normative offre notevoli aperture per i produttori italiani 7
8 8 che avranno ottenuto dalla Canadian Food Inspection Agency (CFIA) il riconoscimento dello stabilimento produttivo e che potranno affacciarsi con poche limitazioni sul mercato canadese, anche se sia a livello di marchio sia a livello commerciale, data la presenza di prodotti imitativi abilmente riprodotti soprattutto da italo-canadesi e posti sul mercato a prezzi competitivi, la concorrenza sarà forte. Lo sforzo commerciale del produttore italiano dovrà quindi essere all altezza. La costante domanda da parte del consumatore canadese di prodotti agricoli biologici testimonia un esigenza crescente dei Canadesi verso nuove abitudini alimentari più sane, grazie soprattutto alle campagne d informazione sui rischi e sulle controindicazioni dei prodotti coltivati con fertilizzati chimici ed antiparassitari. L alimento biologico, considerato come un prodotto sano e di qualità, è quindi molto richiesto. L approvazione del Regolamento sui prodotti biologici da parte dell Agenzia Canadese di Ispezione Alimentare (CFIA) ha reso obbligatoria la certificazione di conformità alle norme nazionali sull agricoltura biologica anche per i prodotti biologici importati e destinati al commercio sul territorio nazionale. Infatti, ai sensi del suddetto regolamento, solo i prodotti che contengono almeno il 95% d ingredienti biologici, ossia ingredienti privi d agenti esterni, possono essere considerati biologici ed avere l apposita etichettatura «biologique Canada» o «Canada organic». I prodotti biologici importati in Canada devono essere certificati come tali dalle autorità competenti del Paese di provenienza ed essere conformi alla normativa canadese vigente, per evitare che vi siano difformità nella interpretazione del regolamento sulla produzione biologica proveniente dall estero rispetto a quella locale. Tra le tipologie di prodotti biologici più popolari disponibili presso la GDO, si ritrova l olio d oliva e l aceto balsamico di Modena. Da notare che la GDO commercializza molti prodotti, anche importati, con marchio proprio, anche se la tendenza oggi sembrerebbe essere più quella di proporre col private label un prodotto autentico di qualità legato più al negozio che lo propone che al produttore, come se si trattasse di un prodotto esclusivo. In alcuni casi il label originale del prodotto rimane in etichetta (magari con la menzione prodotto da per conto di...). Sempre la Loblaws ha sviluppato per esempio un private label che utilizza esclusivamente per identificare i prodotti italiani autentici.
9 COLLABORAZIONE INDUSTRIALE ORGANISMI INTERNAZIONALI IMPRESE ITALIANE COLLABORAZIONE COOPERAZIONE ESTERO INFORMAZIONE ASSISTENZA MADE IN ITALY UNIONE EUROPEA INVESTIMENTI PROMOZIONE all ESTERO GREEN ECONOMY I P R Intellectual Property Rights INNOVAZIONE T R A D E INTERNAZIONALIZZAZIONE TECNOLOGIE per ogni approfondimento, contattare: agroindustria@ice.it
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