René Descartes

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "René Descartes"

Transcript

1 René Descartes * L atto di nascita del soggetto razionale moderno 1. PRIMI CENNI SU RAZIONALISMO ED EMPIRISMO Nel corso del 600, la rivoluzione scientifica seguì due fondamentali tendenze / correnti filosofiche denominate l una razionalismo e l altra empirismo. -1- Il razionalismo che ebbe in Cartesio, Spinoza e Leibniz i maggiori rappresentanti sostiene che, detto molto in fretta, fondamento primo ed essenziale del sapere è la ragione dell uomo, il logos greco che tante volte abbiamo nominato. Ecco che molte idee, molti pensieri, non derivano affatto dall esperienza, ma sono presenti nelle nostre menti sin dalla nascita, sono quindi innati. Le esperienze che un individuo, crescendo a partire dall infanzia sino all età adulta, accumula presuppongono tali idee / pensieri come un fondamento indispensabile. Insomma, detto in due parole: prima la ragione, poi l esperienza! -2- Con l empirismo (in particolare con gli inglesi John Locke, George Berkeley e David Hume), invece, assistiamo a una differente sottolineatura: ogni forma di sapere, dunque anche ogni idea / pensiero, trova la sua origine nell esperienza, la quale si presenta così come fondamento primo di ogni sapere. In due parole: prima l esperienza, poi la ragione! Insomma: che cosa viene prima fra la ragione e l esperienza? Qualcosa che pre-esiste nelle nostre teste e che, poi, ci permette di conoscere il mondo, facendone esperienza? Oppure prima c è il mondo esterno che, una volta esperito, fa nascere in noi pensiero e riflessione? Proviamo a dire la cosa anche altri in termini, tramite un esempio. In che modo il grande artista realizza un capolavoro? Dove si trova il suo punto di partenza, il fondamento primo dell opera? L opera nasce da uno stimolo tutto interiore, un profondo impulso verso la creazione? Oppure emerge a partire dagli stimoli di cui il mondo reale è ricco? 2. CARTESIO: VITA E SCRITTI La personalità di Descartes segna la svolta decisiva dal Rinascimento all età moderna. I temi del Rinascimento divengono con lui termini di un nuovo problema. Egli è unanimemente considerato il fondatore della filosofia moderna e, in particolare, di quella corrente nota come razionalismo: la ragione umana è il 1

2 fondamentale organo di verità e lo strumento per elaborare una nuova visione del mondo. I primi studi, svolti in un collegio dei Gesuiti (collegio di La Flèche, una delle migliori scuole del tempo) non bastarono a dargli un orientamento sicuro, una guida affidabile. Alla ricerca di questa guida Cartesio dedicò i suoi sforzi. Nel 1616 ottenne la laurea in diritto presso l università di Poitiers. Dopo un breve periodo di vita a Parigi, Cartesio decise di intraprendere una serie di viaggi per studiare il gran libro del mondo (ricordate che questa metafora del libro viene usata anche da Galileo): per far questo si arruolò nell esercito e partecipò alla Guerra dei Trent anni. Di fatto, la guerra lasciava ai nobili grande libertà e Cartesio poté viaggiare a suo piacimento per tutta l Europa, dedicandosi agli studi di matematica e fisica (ottenne, in particolare, risultati scientifici di grande rilievo nel campo dell ottica, della geometria e dell algebra). Ciò che si impose al suo studio in modo sempre più pressante, però, fu il desiderio di giungere alla elaborazione di un metodo universale del sapere, ciò che diventerà la sua celebre dottrina del metodo. Nel 1628 si stabilì in Olanda: sia per godervi di quella libertà filosofica e religiosa che era propria del paese, sia per poter lavorare senza essere distratto dagli obblighi di società che a Parigi e in provincia gli rubavano molto tempo. Dal 1629 al 1633 lavorò a un grande trattato di fisica Il mondo o Trattato della luce ma la notizia della condanna di Galileo lo sconsigliò dal pubblicare l opera, all interno della quale la dottrina copernicana aveva una parte di rilievo. In una lettera privata, Cartesio affermò di non voler insegnare nulla che fosse contrario alla dottrina della Chiesa, aggiungendo come la sua massima aspirazione fosse quella di conservare la sua tranquillità privata, indispensabile per i suoi studi (il suo motto, non a caso, fu Visse bene chi ben si nascose ). Cartesio ancora non aveva pubblicato nulla, ma la sua fama era già assai vasta grazie alle sue scoperte in ambito matematico. Fra il 1633 e il 1637, a seguito dell insistenza di alcuni discepoli ed estimatori, Cartesio decise di pubblicare almeno alcuni risultati parziali: nel 1637 apparvero scritti in francese e in forma anonima i saggi La diottrica, Le meteore e La geometria ai quali premise una prefazione intitolata Discorso sul metodo. La prefazione aveva l ambizione di fornire delle indicazioni di metodo valide per tutte le scienze, mentre i tre saggi particolari ne rappresentavano esempi di applicazione pratica. Nel 1649, Cartesio cedette ai ripetuti inviti della regina Cristina di andare a stabilirsi presso la corte di Svezia, a Stoccolma, ma nel rigido inverno del 1650 si ammalò e morì. 3. IL METODO CARTESIANO Il Discorso sul metodo divenne ben presto il manifesto della filosofia moderna, testimonianza del sorgere di una mentalità scientifica il cui razionalismo mira ad abbracciare ogni campo. Una simile ambizione totalizzante, però, richiedeva una giustificazione che, naturalmente, non poteva essere trovata in nessuna disciplina particolare. 2

3 Cartesio ne era ben consapevole e, sin dal 1629, aveva cominciato ad abbozzare le linee di un trattato di metafisica brevemente riportato nella quarta parte del Discorso. Una esposizione più ampia verrà da Cartesio pubblicata nel 1641 con il titolo Meditazioni di filosofia prima intorno all esistenza di Dio e all immortalità dell anima. Quest opera, diversamente dalle precedenti, venne pubblicata da Cartesio con il suo nome e in latino. Il Discorso sul metodo, curiosamente, non inizia con l esposizione del metodo stesso, ma con una strana premessa che occupa tutta la prima parte del testo. Il buon senso [ovvero la ragione, ndr] è tra tutte le cose quella meglio distribuita [ ] la facoltà di giudicare bene e di distinguere il vero dal falso nel che consiste propriamente ciò che si chiama buon senso e ragione è per natura eguale in tutti gli uomini, e che perciò la diversità delle nostre opinioni non dipende dal fatto che gli uni siano più ragionevoli degli altri, ma semplicemente dal fatto che conduciamo i nostri pensieri per vie diverse, e non consideriamo le stesse cose. Non è sufficiente infatti essere dotati di buon ingegno, ma saperlo applicare bene. Le anime più grandi sono capaci dei maggiori vizi come delle maggiori virtù, e coloro che procedono molto lentamente, se seguono sempre il giusto cammino, possono percorrere un tragitto assai più lungo di quelli che corrono, ma se ne allontanano. Proviamo a commentare! Sin qui pare una storia vecchia, già sentita: l uomo è per natura un animale razionale, come diceva Aristotele; Bisogna seguire ciò che è comune: il logos, diceva ancor prima Eraclito. Cartesio qui è molto rassicurante dice, infatti, cose già note la ragione è comune a tutti gli uomini, ma di fatto è proprio da qui che la filosofia e, successivamente, la scienza prendono le mosse: qui sta la loro origine! L istituzione di un logos, una ragione universale, a tutti comune che, per questo, è in grado di discernere oggettivamente ciò che è vero da ciò che è falso. È solo davanti all occhio di questa ragione universale che il mondo può assumere il nostro senso di mondo oggettivo, fatto cioè di cose misurabili e fenomeni verificabili. [ ] per quanto riguarda la ragione o il buon senso, essendo essa l unica qualità che ci rende uomini e ci distingue dalle bestie, voglio credere che essa sia tutta intera in ciascun uomo [ ]. Ma in questo Discorso sarò ben lieto di indicare quali siano i sentieri da me battuti, e di rappresentarvi la mia vita come in un quadro, perché ciascuno possa giudicarne e perché io, apprendendo dalla voce pubblica quello che gli altri ne avranno pensato, possa avere un nuovo mezzo per istruirmi, mezzo che aggiungerò a quelli di cui solitamente mi servo. Il mio scopo dunque non è di insegnare qui il metodo che ciascuno deve seguire per ben condurre la propria ragione, ma semplicemente di far vedere in che modo ho cercato di condurre la mia. Il Discorso sul metodo è un opera autobiografica. Come già Agostino e Abelardo, Cartesio ci parla di se stesso. Egli, poi, non pretende di proporci una dottrina sempre e comunque valida, ma, più modestamente, di raccontarci in quale maniera lui personalmente ha provato a procedere nel corso dei suoi studi scientifici. 3

4 Cartesio qui è molto prudente: è come se dicesse: Io non insegno il metodo, semplicemente parlo a tutti del metodo che io personalmente ho seguito. Non intendo propormi come esempio, ma chiunque è libero di imitarmi se lo trova utile! Cartesio, naturalmente, è del tutto convinto dalla validità delle sue idee: la sua prudenza non è sintomo di dubbi personali, egli però non vuole proporre una teoria preconfezionata cosa che accadeva con il sapere scolastico, tradizionale ma è come se dicesse provate e vedrete che ho ragione!. Il problema che Cartesio presenta come suo proprio, personale, emerge dal bisogno di orientamento che egli sente all uscita dalla scuola dei Gesuiti, quando, pur avendo assimilato il miglior sapere del tempo, si accorge di non possedere alcun sicuro criterio per distinguere il vero dal falso. Come un uomo che cammina da solo e nelle tenebre, decisi però di procedere così lentamente e di usare tanta circospezione in ogni circostanza, che se anche avessi fatto dei minimi progressi, avrei tuttavia evitato almeno di cadere [ ]. Cartesio si trova, per dir così, in stato di solitudine. La cultura appresa a scuola gli pare incerta, non gli fornisce supporto adeguato. Cosa fare? In una parola, di nuovo: da dove cominciare? Ricostruire l edificio del sapere non è come ricostruire una casa: esso infatti non è stato pensato e ordinato da una sola mente, ma da moltissime, cosa questa che ha provocato il disordine cui Cartesio dice di assistere. Occorre un metodo: procedendo come si è fatto sino ad ora non si può sperare che le cose migliorino. Detto in una sola, ma efficace parola, possiamo affermare che il metodo cartesiano, che è ancora oggi il nostro metodo, il metodo della scienza, consiste nel saper fare punto e a capo. Se c è una disciplina che si è dimostrata imbattibile nel fissare punti stabili, nel gettare premesse e da lì procedere con sicurezza, questa è la matematica. Occorre quindi partire da lì. Occorre un metodo che assommi i vantaggi di logica, geometria e algebra, ma che eviti i loro difetti. Quali difetti? L astrattezza! Il metodo che Cartesio propone è allo stesso tempo, teoretico e pratico: deve condurre a distinguere vero da falso, anche e soprattutto in vista dei vantaggi pratici che possono derivarne per la vita dell uomo. Il metodo deve condurre ad una filosofia non solo speculativa, ma anche pratica, per la quale l uomo possa rendersi padrone e possessore della natura. Il metodo deve aprire la mente alla visione della vera realtà, del vero mondo: non bisogna cercare in esso ciò che esiste solo nelle menti degli uomini (essenze, cause finali, ecc.). Bene, è necessario ora dare formulazione al metodo. Non si inventa nulla di nuovo, esso è già praticamente messo in atto nelle discipline matematiche, si tratta dunque di: 1. Astrarlo dalle discipline matematiche e formularlo in termini di applicabilità generale; 2. Giustificare il metodo stesso, e la possibilità della sua universale applicazione, con una ricerca metafisica che lo riporti al suo fondamento ultimo, cioè all uomo come soggetto pensante o ragione. 4

5 Sul primo punto la seconda parte del Discorso ci dà la formulazione più semplice e matura delle regole del metodo, che sono quattro. 1. Non accogliere mai nulla per vero, se non ciò che conosci essere tale con evidenza. È la cosiddetta regola dell evidenza. 2. Dividere ciascuna delle difficoltà da esaminare nel maggior numero di parti possibili e necessarie per meglio risolverla. È la regola dell analisi. 3. Condurre i pensieri ordinatamente, cominciando dagli oggetti più semplici a conoscersi per risalire gradatamente alle conoscenze più complesse. È la regola della sintesi. 4. Fare in ogni caso enumerazioni così complete e revisioni così generali da essere sicuro di non omettere nulla. L enumerazione controlla l analisi, la revisione e la sintesi. Il metodo appare quanto mai semplice: non è un caso, visto che ormai da secoli siamo abituati a utilizzarlo quando ci troviamo un problema di fronte! Il metodo insegna a ridurre ogni questione, ogni domanda, nei termini di un problema. Attenzione: la regola dell evidenza è la prima, ma non è da essa che normalmente si comincia! Ciò che è evidente, infatti, non abbisogna di spiegazione, e dunque di metodo alcuno. Si comincia invece dall analisi e solo dopo un lungo tratto di cammino qualcosa può emergere come evidente. Il metodo è, secondo Cartesio, il modo in cui l uomo pensa il contenuto effettivo della realtà. Quelle lunghe catene di ragioni assolutamente semplici e facili, che i geometri [cioè i matematici, ndr] impiegano per pervenire alle loro dimostrazioni più difficili, mi avevano suggerito l idea che tutte le cose accessibili alla conoscenza degli uomini si collegassero tra di loro in quello stesso modo [ ]. Detto in parole povere: la matematica non è solo una teoria astratta, essa è la logica del mondo, è la lingua migliore per poter descrivere il funzionamento del mondo. Essa non si esprime a parole, come la logica tradizionale, ma tramite funzioni (che, non a caso, studiate in matematica!). La quantità, ovvero la materia estesa, è l unica cosa che realmente esiste là fuori, ed è qualcosa di misurabile! Ogni fenomeno reale è funzione delle cause materiali che lo provocano e degli effetti che, a sua volta, esso produce. Non c è altro. Del perché qualcosa accada, il metodo non si occupa minimamente. Esso si occupa solo di descrivere il fenomeno in termini matematici: esso dunque si ferma alla spiegazione del come. Cartesio non amava discutere queste sue idee: sapeva che una concezione così strumentale ed utilitaristica avrebbe generato, come in effetti generò, molte critiche e incomprensioni. Egli, però, era convinto che, alla fine, il suo metodo si sarebbe imposto e la sua verità sarebbe diventata la verità di tutti. Aveva ragione. 5

6 Una volta ridotto il mondo a un insieme di fenomeni causalmente interdipendenti tramite un legalismo matematico si sarà raggiunto tutto ciò che l ingegno umano può scoprire. Ecco che il metodo, di fatto, non è solo un contenuto dottrinale, una teoria, ma consiste in una scelta etica, in una abitudine di vita, una decisione pratica che ancora determina il nostro modo di pensare il mondo e di vivere in esso. Queste regole non hanno in se stesse giustificazione, né le giustifica il fatto che la matematica se ne serve con successo, perché queste potrebbero essere valide solo in matematica. Cartesio le deve giustificare risalendo alla loro radice, l uomo come soggettività o ragione. Di questo si occupa la sua opera del 1641, le Meditazioni metafisiche. 4. IL DUBBIO E IL COGITO ERGO SUM [STUDIARE] La prima meditazione Già da qualche tempo mi sono accorto che sin dai primi anni [di vita] avevo accolto come vere una quantità di opinioni false e che perciò tutte le costruzioni da me fatte su principi così mal sicuri non potevano essere che molto dubbie e incerte. Occorreva quindi che incominciassi seriamente una volta nella mia vita a disfarmi di tutte le opinioni accettate fino allora e ricostruissi tutto dalle fondamenta [ ]. - Trovare il fondamento del metodo è, per Cartesio, possibile solo con una critica di tutto il sapere già dato. Bisogna sospendere l assenso ad ogni conoscenza comunemente accettata, dubitare di tutto e considerare almeno temporaneamente come falso tutto ciò su cui il dubbio è possibile. Se in questo modo si giunge ad un principio di cui non si riesce a dubitare, questo sarà ritenuto saldissimo e tale da poter fondare tutte le altre conoscenze. Cartesio ritiene che nessun grado o forma di conoscenza si sottragga al dubbio: 1. Si può, e quindi si deve dubitare delle conoscenze sensibili, sia perché a volte i sensi ingannano, sia perché a volte si hanno nei sogni conoscenze simili a quelle della veglia, senza che vi sia un sicuro criterio di distinzione. 2. Le conoscenze matematiche sono vere sia nel sogno che nella veglia, ma neppure queste conoscenze si sottraggono del tutto al dubbio, dato che la loro certezza potrebbe essere illusoria. Si può supporre, fintanto che non si sa qualcosa di certo sulla nostra origine, che l uomo sia stato creato da un genio maligno che gli fa credere evidente ciò che invece è falso e assurdo. In tal modo il dubbio si estende a tutto e diviene universale. Si giunge così al cosiddetto dubbio iperbolico. Puntualizzazione importante sul dubbio iperbolico: con l ipotesi del genio maligno, pare che Cartesio abbia introdotto nella sua riflessione un elemento di assurdità, una cosa tirata per i capelli. State molto attenti: il dubbio qui è metodico, non reale! Questo significa che Cartesio non dubita affatto della verità di proposizioni matematiche come 2+2=4 (proprio lui, uno dei massimi matematici della storia, come potrebbe fare una cosa del genere?). Cartesio, invece, si chiede se proprio non sia 6

7 possibile trovare qualcosa su cui in nessun modo, neppure introducendo un ipotesi assurda come quella del genio maligno, sia possibile dubitare! APPROFONDIMENTO [SOLO DA LEGGERE] - I contemporanei di Cartesio, colpiti dalla scoperta del cogito, o almeno dalla sua originale ripresa, lo discussero ampiamente. Qualcuno lo accusò di circolo vizioso, affermando che se il principio del cogito viene accettato perché evidente, la regola dell evidenza risulta anteriore allo stesso cogito. Per cui la pretesa di giustificare la regola dell evidenza in virtù del cogito diviene illusoria. Cartesio risponde affermando che non è vero che esso risulta evidente perché conforme alla regola dell evidenza, in quanto il cogito è la stessa autoevidenza esistenziale che il soggetto ha di sé medesimo. Gassendi sostiene che il cogito è una forma abbreviata di sillogismo del tipo: Tutto ciò che pensa esiste. Io penso, dunque esisto e risulterebbe infondato perché la premessa cade preliminarmente sotto il dubbio del genio maligno. Cartesio ribatte che il cogito non è un ragionamento, ma una intuizione immediata della mente. Più insidiosa l obiezione di Hobbes: Cartesio avrebbe ragione nel dire che l io, in quanto pensa, esiste, ma avrebbe torto nel pretendere di pronunciarsi sul come esso esista, definendolo uno spirito, un anima. In ciò Cartesio sarebbe simile a chi dicesse: Io sto passeggiando, quindi sono una passeggiata. Infatti il quid pensante potrebbe benissimo essere una parte del corpo, il cervello. Cartesio ribatte dicendo che l uomo non passeggia costantemente mentre pensa costantemente, per cui il pensiero risulta per lui essenziale. Inoltre il pensiero indica talora l atto del pensiero, talvolta la facoltà del pensiero, talvolta la cosa o sostanza con cui tale facoltà si identifica. Per cui, in quest ultimo caso, si può legittimamente parlare di una sostanza pensante, la cui essenza è costituita appunto dal pensiero. 5. DIO COME GIUSTIFICAZIONE METAFISICA DELLE CERTEZZE UMANE [STUDIARE] La seconda meditazione - Nella prima meditazione Cartesio ha, per dir così, ripulito completamente la lavagna della mente umana: lo scopo è di vedere se c è qualcosa in grado di resistere a tale radicale cancellazione. Cosa rimane? Semplice: rimane colui il quale ha cancellato la lavagna, il soggetto pensante! Ecco cosa scrive: Io dunque, almeno, non sono forse qualche cosa? Ma io ho già negato di avere alcun senso ed alcun corpo. Io esisto tuttavia [ ]. Io esistevo senza dubbio, se mi sono convinto di qualcosa, o solamente se ho pensato qualcosa. [ ] Bisogna infine concludere e tener fermo questa proposizione: io sono, io esisto, è necessariamente vera tutte le volte che la pronuncio o che la concepisco nel mio spirito. Ed ecco che, proprio nel carattere radicale di questo dubbio, si presenta il principio di una prima certezza. Infatti, anche solo per ingannarmi o essere ingannato, io debbo esistere! Il dubbio stesso conferma la proposizione "io esisto". Solo chi esiste può dubitare. Ma questa proposizione contiene anche una certa indicazione su ciò che io sono. Non posso dire di esistere come corpo, dato che in nessun modo posso affermare l esistenza dei corpi. Io quindi non esisto se non come cosa che dubita, cioè che pensa. La certezza del mio esistere concerne solo le determinazioni del mio pensiero. Le cose pensate, immaginate, sentite possono non essere reali, ma il fatto di pensare no: cogito ergo sum (ego cogito, ego sum). La mia esistenza di soggetto pensante è certa come non lo è nessuna delle cose che penso o sento. Può darsi che non esista il mio corpo, ma deve per forza esistere l io che pensa di percepire un corpo. Su questa certezza originaria e necessaria deve essere 7

8 fondata ogni altra conoscenza. Il principio di Cartesio ripete il movimento di pensiero che già c era in Agostino, ma il problema è un altro. Non si tratta, come in Agostino, di stabilire la presenza trascendente della Verità (cioè di Dio) nell interiorità dell uomo. Si tratta, invece, di trovare nell esistenza del soggetto pensante, il cui essere è evidente a se stesso, il principio che garantisce la validità della conoscenza umana e l efficacia dell azione umana sul mondo. Non bisogna dimenticare che Cartesio ha elaborato la sua metafisica come fondamento e giustificazione della fisica. Ecco, per Cartesio, che cos è l anima umana: res cogitans, puro pensiero! Se ricordate per Agostino ma, in generale, per tutto il pensiero cristiano l uomo non è solo pensiero, ragione, ma anche altre cose: volontà, amore, tensione spirituale verso Dio... Con la sua operazione Cartesio riduce l essere umano, nella sua essenza, a pura e semplice razionalità. Correlativamente, di fronte a un uomo così ridotto, per la prima volta appare il mondo oggettivo della scienza. Il ragionamento di Cartesio venne ampiamente criticato e, in effetti, la sua operazione è filosoficamente piuttosto ingenua: noi non ne parliamo, sarebbe piuttosto complesso. Qui, di fatto, al rigore della filosofia Cartesio antepone la fondazione del metodo della scienza, ovvero ciò che più gli interessa. Ma procediamo: il principio del cogito non mi rende sicuro se non della mia esistenza. Ciò che primariamente e certamente esiste è l io, la cosa pensante: res cogitans. Su tutto il resto continua a gravare l ipotesi del genio maligno! Vediamo: io sono un essere pensante che ha idee, sono sicuro che queste esistono nel mio pensiero, ma non so se a queste idee corrispondano realtà effettive fuori di me o meno. Le cose percepite dai sensi certamente esistono nel mio spirito, ma esistono anche fuori di me? Cartesio, per rispondere a questa domanda, divide in tre categorie tutte le idee: quelle che sembrano essere innate in me, quelle che mi sembrano estranee o venute dal di fuori, avventizie, e quelle formate o trovate da me stesso, fattizie. Alla prima classe corrispondono le idee di Dio, di verità, di pensiero; alla seconda le idee delle cose naturali; alla terza le idee delle cose chimeriche o inventate. Ora, per scoprire se qualcuna di queste idee corrisponde ad una realtà esterna non c è altro da fare che chiedersi la possibile causa di esse. Le idee che rappresentano uomini e cose naturali non hanno nulla di così perfetto che non possa essere stato inventato da me. Ma è difficile supporre che io possa aver creato l idea di Dio, infatti io sono privo di tutte quelle perfezioni che quell idea rappresenta e la causa di un idea deve essere perfetta almeno quanto l idea. La causa dell idea di una sostanza infinita non posso essere io, che sono una sostanza finita. Questa causa deve essere una sostanza infinita e deve pertanto essere ammessa come esistente. Questa è la prima prova dell esistenza di Dio fornita da Cartesio. In secondo luogo l esistenza di Dio si può dimostrare anche a partire dalla mia natura evidentemente imperfetta, come dimostra il fatto che dubito. Ma se fossi causa di me stesso mi sarei dato tutte le perfezioni che concepisco e che sono appunto contenute nell idea di Dio. È chiaro, dunque, che non posso essermi creato da solo e che non può avermi creato che Dio, che mi ha creato finito pur dandomi l idea dell infinito. Questa è la seconda dimostrazione dell'esistenza di Dio. 8

9 A queste due "prove", Cartesio aggiunge la tradizionale prova ontologica (quella di Anselmo d'aosta). Non è possibile, secondo questa prova, concepire Dio come essere sovranamente perfetto senza ammettere la sua esistenza. Perché? L esistenza è proprio una delle necessarie "perfezioni" di Dio: egli dunque "non può" non esistere! L esistenza di Dio è richiesta, secondo Cartesio, dalla stessa durata della mia esistenza, giacché tutto ciò che non ha causa in se stesso cesserebbe di esistere qualora la sua causa non continuasse incessantemente a crearlo. La creazione è continua. Una volta riconosciuta l esistenza di Dio, il criterio dell evidenza trova finalmente la sua garanzia! Dio, essendo perfetto, non può ingannarmi. La facoltà di giudizio, che ho ricevuta da Lui, non può essere tale da indurmi in errore, se viene adoperata rettamente. Tutto ciò che appare chiaro ed evidente deve essere vero, perché Dio lo garantisce come tale. Dio è quel terzo termine che ci permette di passare dalla certezza del nostro io alla certezza delle altre evidenze. Ma allora com è possibile che l uomo, come spesso capita, si sbagli? L errore dipende dal concorso di due cause, cioè dall intelletto e dalla volontà. L intelletto umano è limitato, ma la sua volontà è libera e, quindi, è assai più estesa dell intelletto. La volontà può decidere sia rispetto alle cose che l intelletto presenta con chiarezza sia rispetto a quelle che non sono evidenti. Nella possibilità della volontà di affermare o negare ciò che l intelletto non coglie distintamente risiede la possibilità dell errore. L errore non ci sarebbe mai se io dessi il mio giudizio solo intorno a ciò che l intelletto mi fa conoscere con sufficiente chiarezza. La volontà libera può contravvenire a questa regola. Io potrò anche indovinare per caso, ma anche in questa situazione avrei usato male la mia libertà. L errore dipende unicamente dal libero arbitrio che Dio ha dato all uomo e si può evitare solo attenendosi alle regole del metodo e in primo luogo a quella dell evidenza. L evidenza, avendo ormai ottenuto ogni garanzia, consente di eliminare il dubbio che era stato avanzato in principio sulle cose corporee. Io ho un idea di cose corporee esterne a me e tale idea è evidente. APPROFONDIMENTO Anche il discorso cartesiano su Dio è stato tradizionalmente accusato di circolo vizioso, poiché il filosofo pretenderebbe di dimostrare Dio per mezzo dell evidenza e l evidenza per mezzo di Dio. Egli inoltre invocherebbe Dio per giustificare ciò che, in fondo, ritiene già vero prima e indipendentemente da Dio: il criterio generale dell evidenza e le evidenze particolari. In tal modo la funzione di Dio all interno del conoscere finisce per essere inutile o pleonastica. Per giustificare che l acqua bolle a cento gradi o che il sole splende è proprio necessario ricorrere a Dio? Cartesio, difendendosi, afferma che Dio è garante non tanto della verità quanto della sua permanenza. Così il suo richiamo alla divinità risulta anche epistemologicamente pericoloso perché rischia di dogmatizzare ed eternizzare le verità umane, andando contro la metodologia della rivoluzione scientifica, la quale afferma che una cosa è vera in quanto e finché risulta verificata e non perché è garantita metafisicamente e per sempre da qualche principio superiore. Le prove fornite dal filosofo francese sull esistenza di Dio sono per lo più apparse fragili. 9

10 6. IL DUALISMO CARTESIANO [STUDIARE] Riassumiamo: vi è la sostanza infinita e perfetta di Dio, Dio che ha creato l universo, a sua volta costituito da due tipi di sostanze, ben distinte l una dall altra: 1. La sostanza pensante, res cogitans, l io degli esseri umani, la loro anima. L anima ha caratteristiche sue proprie: è semplice, inestesa, libera. 2. La sostanza estesa, res extensa, ovvero la materia. Anche la materia ha sue proprie caratteristiche, opposte a quelle dell anima: essa è estesa (ovvero possiede larghezza, lunghezza, profondità) ed è meccanicamente determinata: in essa non vi è libertà alcuna! Qui Cartesio mostra in pieno il suo essere uno scienziato: anch egli fa sua la distinzione già stabilita da Galileo (e, molto prima di lui, da Democrito) fra le determinazioni quantitative, che sono determinazioni reali, e determinazioni qualitative (colore, sapore, odore, ecc.) che non esistono come tali nella realtà. Cartesio, insomma, spezza la realtà in due zone distinte, costituendo il famoso dualismo cartesiano: la sostanza pensante che è inestesa, consapevole e libera da un lato; la sostanza estesa che è spaziale e meccanicamente determinata dall altro. A questo punto Cartesio deve però spiegare il rapporto fra queste due sostanze. Cartesio ricorre alla teoria della ghiandola pineale (l odierna epifisi) che essendo la sola parte del cervello che non è doppia può unificare le sensazioni che vengono dagli organi di senso che sono tutti doppi. I pensatori successivi cercheranno di sciogliere il dualismo in modo differente, trovando questa soluzione come pseudo-filosofica e pseudo-scientifica. 6. LA FISICA [SOLO DA LEGGERE] Nella fisica Cartesio studia il mondo della natura come campo dell estensione, del movimento e della necessità meccanica. La fisica cartesiana procede in modo deduttivo, poiché parte da alcuni principi di base e procede costruendo sulla loro scorta l intero sistema della natura. Per questo motivo gli illuministi la definiranno fisica da tavolino. Cartesio ritiene che la prima causa del movimento sia Dio stesso, che ha creato la materia con una determinata quantità di quiete e di moto, quantità cher Egli conserva immutata. Dio infatti è immutabile non solo in se stesso, ma in ogni sua operazione. Da questo principio, detto della immutabilità divina, Cartesio trae le leggi fondamentali della sua fisica. Dall immutabilità divina segue come prima legge di natura il principio di inerzia: ogni cosa persevera sempre nel medesimo stato (di quiete o di moto), stato che non può essere mutato se non tramite una causa esterna. La seconda legge è che ogni cosa tende a muoversi (se non influenzata da una causa esterna) in linea retta. La terza è il principio della conservazione del movimento, per cui nell urto dei corpi tra di loro il movimento non viene perduto, ma la sua quantità rimane costante. Queste tre leggi, a parere di Cartesio, bastano a spiegare tutti i fenomeni della natura e la struttura dell universo. L universo è una macchina gigantesca, da cui è esclusa ogni forza animata ed ogni causa finale. Come Bacone, anche Cartesio ritiene che il 10

11 finalismo della natura abbia senso nell etica, ma che sia ridicolo e stupido nel campo della fisica. È atto di superbia immaginare che tutto sia stato creato da Dio per l esclusivo vantaggio dell uomo. L universo si è formato da un caos iniziale. La materia primitiva era composta di particelle uguali in grandezza e movimento. Tali particelle si muovevano sia rispetto il loro centro sia l una nei confronti dell altra, in modo da formare dei vortici fluidi che, componendosi variamente fra di loro, hanno dato origine al sistema solare e quindi alla terra. Anche le piante e gli animali e lo stesso corpo umano sono un puro meccanismo. Per spiegare la vita dei corpi organici non serve un anima vegetativa o sensitiva, ma bastano le stesse forze meccaniche che agiscono nell universo. Cartesio vede nella circolazione del sangue una conferma di questo fatto. La fisica di Cartesio, con le sue pretese di derivare tutto da tre principi e questi da uno unico, non si rivelò suscettibile di grandi sviluppi. La strada maestra della scienza passa da Galileo e Newton, che hanno assai meno di Cartesio la preoccupazione dell unità del sapere scientifico e danno una parte più larga all esperienza e alle nuove possibilità che essa presenta. Si deve però osservare che la fisica è stata indirizzata da Cartesio nella direzione del più rigoroso meccanicismo. Inoltre la filosofia di Cartesio ha stabilito un principio di divisione tra il lavoro della scienza e quello della filosofia. La filosofia ha punto di partenza nel cogito ergo sum, che è spiritualità, interiorità, libertà. La scienza deve intendere invece il meccanismo del mondo esteso, che è pura necessità. Anche nelle ricerche scientifiche particolari il contributo di Cartesio non è stato grande. 7. LA MATEMATICA [SOLO DA LEGGERE] - Molto più importante è l opera di Cartesio nel campo delle matematiche. Egli, in primo luogo, perfezionò il simbolismo algebrico introducendo l uso degli esponenti e indicando le incognite con le lettere x, y, z Potendo così adoperare la potenza dell incognita il calcolo algebrico ebbe notevoli sviluppi. A parte l = (al posto del quale egli utilizzava l attuale simbolo di infinito), i simboli usati da Cartesio sono quelli tuttora in uso. Il grande merito di Cartesio è, poi, la creazione della geometria analitica. La corrispondenza fra numeri e costruzioni grafiche risale ai pitagorici. Cartesio la estese e ne fece la base di una nuova disciplina, appunto la geometria analitica. Per primo si avvide che ad una retta corrisponde sempre una equazione di primo grado, che una circonferenza o una parabola corrispondono ad una equazione di secondo grado... L impulso dato in Francia da Cartesio alle matematiche subì un ulteriore incremento per opera del suo rivale e contemporaneo Fermat ( ). Fermat è un tecnico delle matematiche che studia un certo numero di problemi cercando di risolverli ognuno col metodo più appropriato, senza preoccuparsi di ricondurli a un fondamento unico e assoluto. Quando, nel 1637, Cartesio pubblicò la sua Geometria, Fermat aveva per conto suo scoperto già quasi tutti i risultati che lo scritto cartesiano conteneva. 8. LA MORALE E LO STUDIO DELLE PASSIONI [STUDIARE] Nella terza parte del Discorso sul metodo, prima di iniziare col dubbio l analisi metafisica, Cartesio aveva stabilito alcune regole di morale provvisoria, destinate a 11

12 evitare che egli rimanesse irresoluto nelle sue azioni mentre la ragione lo obbligava ad esserlo nei suoi giudizi. La prima regola provvisoria è quella di obbedire alle leggi e ai costumi del paese, conservando la religione tradizionale e regolandosi in tutto secondo le opinioni più moderate e lontane dagli eccessi. L atteggiamento di Cartesio è dunque caratterizzato dal rispetto verso la tradizione religiosa e politica. La seconda massima era quella di essere il più fermo e risoluto possibile nell azione e di seguire con costanza anche l opinione più dubbiosa, una volta che fosse stata accettata. Anche questa regola è suggerita dalle necessità della vita, che molte volte obbligano ad agire in mancanza di elementi sicuri e definitivi. La regola perde carattere provvisorio se la ragione è già entrata in possesso del suo metodo. La terza regola era di cercare di vincere se stessi piuttosto che la fortuna e di cambiare i propri pensieri più che l ordine del mondo. Cartesio ritenne costantemente che nulla è interamente in nostro potere tranne i nostri pensieri, i quali dipendono solo dal nostro libero arbitrio. Non c è niente che ci impedisca di essere contenti tranne il desiderio, il rimpianto o il pentimento: ma se facciamo sempre tutto ciò che ci detta la nostra ragione, non avremo mai alcun motivo di pentirci anche se gli avvenimenti ci mostrino in seguito che ci siamo ingannati senza nostra colpa. [ ] per aver sempre seguito il consiglio della nostra ragione, nulla abbiamo omesso di ciò che era in nostro potere, e che le malattie e gli infortuni non sono meno naturali per l uomo che la prosperità e la salute. Un piccolo vaso può essere pieno allo stesso modo di uno grande. Se ciascuno pone la propria soddisfazione nel compimento dei desideri regolati dalla ragione, anche il più povero e il meno favorito dalla fortuna e dalla natura potrà essere contento e soddisfatto. A questa morale provvisoria Cartesio, preso dai prevalenti interessi metafisici e scientifici, non farà mai seguire una morale definitiva. Nel suo scritto Le passioni dell anima Cartesio distingue nell anima azioni e affezioni: le azioni dipendono dalla volontà, mentre le affezioni sono involontarie e sono costituite da percezioni, sentimenti o emozioni causate nell anima dagli spiriti vitali, cioè dalle forme meccaniche che agiscono sul corpo. La debolezza dell anima consiste nel lasciarsi dominare dalle emozioni. Ma attenzione: ciò non significa che le emozioni siano sostanzialmente nocive. Esse hanno, infatti, la funzione naturale di incitare l anima ad acconsentire e a contribuire alle azioni che servono a conservare il corpo e a renderlo più perfetto. In questo senso la tristezza e la gioia sono le emozioni fondamentali. Dalla prima l anima è avvertita delle cose che nuocciono al corpo, prova odio per esse e desidera liberarsene. Dalla gioia l anima è avvertita delle cose utili al corpo e quindi prova amore per loro. Alle emozioni va tuttavia congiunto uno stato di servitù da cui l uomo deve tendere a liberarsi. Esse fanno quasi sempre apparire il bene e il male che rappresentano assai più grandi e importanti di ciò che realmente sono. L uomo deve per quanto possibile lasciarsi guidare non dalle emozioni, ma dall esperienza e dalla ragione. Solo così potrà distinguere bene e male nel loro giusto valore ed evitare gli eccessi. In questo dominio sulle emozioni consiste la saggezza. Proprio questo dominio è il tratto saliente della morale cartesiana. 12

Il Metodo. Assi Cartesiani. Mathesis Universalis:

Il Metodo. Assi Cartesiani. Mathesis Universalis: 1596-1650 Indice Il Metodo; Il Dubbio Metodico e Iperbolico; Il Cogito Ergo Sum; Le Idee Contenute Nel Cogito; Dio garante di verità; Il Meccanicismo; Il Dualismo Cartesiano; La Ghiandola Pineale; La Morale

Dettagli

CARTESIO René Descartes (Francia 1595-Svezia 1650)

CARTESIO René Descartes (Francia 1595-Svezia 1650) CARTESIO René Descartes (Francia 1595-Svezia 1650) FONTI: ABBAGNANO FORNERO MASSARO LA VERGATA TRABATTONI LA FORMAZIONE NOBILE FREQUENTA UN FAMOSO COLLEGIO DI GESUITI UNIVERSITA DI POITIERS DIRITTO CANONICO

Dettagli

LOCKE. Empirismo = teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall esperienza:

LOCKE. Empirismo = teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall esperienza: LOCKE L empirismo inglese e il suo fondatore Empirismo = teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall esperienza: - Fonte del processo conoscitivo - Strumento di certificazione delle tesi

Dettagli

Schema prove dell esistenza di Dio in Descartes Meditazioni (1642)

Schema prove dell esistenza di Dio in Descartes Meditazioni (1642) Schema prove dell esistenza di Dio in Descartes Meditazioni (1642) In tutte e tre le prove delle Meditazioni Descartes parte dall idea di Dio: III Meditazione: 2 prove a posteriori che procedono dall effetto

Dettagli

CONOSCENZA ED ESPERIENZA

CONOSCENZA ED ESPERIENZA CONOSCENZA ED ESPERIENZA È il FONDAMENTO della conoscenza le idee nascono dall esperienza È il MECCANISMO DI CONTROLLO della conoscenza è il criterio di verità: un idea è vera se corrisponde all esperienza

Dettagli

Descartes Meditazioni Metafisiche. Schema

Descartes Meditazioni Metafisiche. Schema Descartes Meditazioni Metafisiche Schema Corso di Storia della Filosofia 2015-16 Giovanni Paoletti Nota: La numerazione in paragrafi si riferisce all edizione a cura di S. Landucci, Laterza I meditazione

Dettagli

Guido Alliney Trento, 4 dicembre Libera volontà. Il fondamento metafisico della libertà del volere in Giovanni Duns Scoto

Guido Alliney Trento, 4 dicembre Libera volontà. Il fondamento metafisico della libertà del volere in Giovanni Duns Scoto Guido Alliney Trento, 4 dicembre 2013 Libera volontà Il fondamento metafisico della libertà del volere in Giovanni Duns Scoto Concezioni tardo antiche della libertà La libertà implica adesione all ordine

Dettagli

IMMANUEL KANT. (1724 Germania-1804) INTRODUZIONE

IMMANUEL KANT. (1724 Germania-1804) INTRODUZIONE IMMANUEL KANT (1724 Germania-1804) INTRODUZIONE ILLUMINISMO ROMANTICISMO SAPERE AUDE (Ultimo periodo della sua vita) USCIRE DALLO STATO DI MINORITA Nella CRITICA DEL GIUDIZIO CONDIZIONE DELL UOMO CHE NON

Dettagli

L Enciclopedia delle scienze filosofiche

L Enciclopedia delle scienze filosofiche L Enciclopedia delle scienze filosofiche La logica È la scienza dell Idea pura, cioè dell Idea nell elemento astratto del pensiero. Tesi di fondo: essere = pensiero (identità a partire dall Io puro) Hegel

Dettagli

ARGOMENTI DELLA LEZIONE

ARGOMENTI DELLA LEZIONE Università degli Studi di Roma Silvia La Degni Sapienza Facoltà di Psicologia 1 Insegnamento: Storia culturale del XX secolo Docente: Silvia Degni ARGOMENTI DELLA LEZIONE Considerazioni in merito alla

Dettagli

PROGRAMMA SCOLASTICO DI FILOSOFIA. ANNO SCOLASTICO 2015/16 - Classe 4 SEZ. B

PROGRAMMA SCOLASTICO DI FILOSOFIA. ANNO SCOLASTICO 2015/16 - Classe 4 SEZ. B PROGRAMMA SCOLASTICO DI FILOSOFIA ANNO SCOLASTICO 2015/16 - Classe 4 SEZ. B La ricerca del pensiero Storia, testi e problemi della filosofia Volume 1B UNITA 5 SOCIETA E CULTURA NELL ETA ELLENISTICA CAPITOLO

Dettagli

ISTITUTO ISTRUZIONE secondaria SUPERIORE T.FAZELLO SCIACCA. Sez. LICEO SCIENTIFICO "E. FERMI" - MENFI

ISTITUTO ISTRUZIONE secondaria SUPERIORE T.FAZELLO SCIACCA. Sez. LICEO SCIENTIFICO E. FERMI - MENFI BOOK...CONCINI DI CONOSCENZA ISTITUTO ISTRUZIONE secondaria SUPERIORE T.FAZELLO SCIACCA Sez. LICEO SCIENTIFICO "E. FERMI" - MENFI Il filosofo del Penso, dunque sono LAVORO DI: Classe IV B DOCENTE: Prof.

Dettagli

Anno scolastico PROGRAMMA SVOLTO E CONTENUTI MINIMI. Docente: Enzo Citarella. Materia: Filosofia

Anno scolastico PROGRAMMA SVOLTO E CONTENUTI MINIMI. Docente: Enzo Citarella. Materia: Filosofia Anno scolastico 2015-16 PROGRAMMA SVOLTO E CONTENUTI MINIMI Docente: Enzo Citarella Materia: Filosofia Classe : 4 F Indirizzo Linguistico ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI E DEGLI OBIETTIVI SECONDO UNITA FORMATIVE

Dettagli

A cura di Alessandra Durando, Martina Ferrari, Serena Marsella, Ylenia Venturi. Liceo Classico G. Chiabrera 3^ F

A cura di Alessandra Durando, Martina Ferrari, Serena Marsella, Ylenia Venturi. Liceo Classico G. Chiabrera 3^ F A cura di Alessandra Durando, Martina Ferrari, Serena Marsella, Ylenia Venturi. Liceo Classico G. Chiabrera 3^ F DUALISMO Ma che cos è il dualismo? Il termine dualismo definisce, in generale, ogni dottrina

Dettagli

RELATIVISMO. OPINIONE Doxa. Sensi. Conoscenza. relativa. Molteplice varia nello Spazio RELATIVISMO. Impossibilità verità Universale e Immutabile

RELATIVISMO. OPINIONE Doxa. Sensi. Conoscenza. relativa. Molteplice varia nello Spazio RELATIVISMO. Impossibilità verità Universale e Immutabile RELATIVISMO OPINIONE Doxa Sensi Conoscenza relativa Mutevole varia nel Tempo Molteplice varia nello Spazio Soggettiva varia nei diversi soggetti RELATIVISMO Impossibilità verità Universale e Immutabile

Dettagli

La struttura dell opera: Meditazioni * metafisiche Meditationes de prima philosophia (1641)

La struttura dell opera: Meditazioni * metafisiche Meditationes de prima philosophia (1641) La struttura dell opera: Meditazioni * metafisiche Meditationes de prima philosophia (1641) Sottotitolo: In cui si dimostrano l esistenza di Dio e la distinzione dell anima dal corpo. I Delle cose che

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO G. MARCONI A.S. 2015/2016 CLASSE IV D PROGRAMMA DI FILOSOFIA PROF.SSA ANTONIETTA PISTONE

LICEO SCIENTIFICO G. MARCONI A.S. 2015/2016 CLASSE IV D PROGRAMMA DI FILOSOFIA PROF.SSA ANTONIETTA PISTONE LICEO SCIENTIFICO G. MARCONI A.S. 2015/2016 CLASSE IV D PROGRAMMA DI FILOSOFIA PROF.SSA ANTONIETTA PISTONE Filosofia cultura cittadinanza 2 Dall Umanesimo a Hegel, A. La Vergata, F. Trabattoni Unità 1:

Dettagli

FILOSOFIA cos è? perché studiarla? di cosa si occupa il filosofo? prof. Elisabetta Sangalli

FILOSOFIA cos è? perché studiarla? di cosa si occupa il filosofo? prof. Elisabetta Sangalli FILOSOFIA cos è? perché studiarla? di cosa si occupa il filosofo? prof. Elisabetta Sangalli Quali sono natura ruolo e scopo della filosofia? cerchiamo una risposta a questi interrogativi nelle parole degli

Dettagli

PROGRAMMA PREVENTIVO

PROGRAMMA PREVENTIVO COD. Progr.Prev. PAGINA: 1 PROGRAMMA PREVENTIVO A.S.2013/14 SCUOLA Civico Liceo Linguistico A. Manzoni DOCENTE: prof.ssa P. Vedovati MATERIA: FILOSOFIA Classe 4 Sezione I FINALITÀ DELLA DISCIPLINA Acquisire

Dettagli

CLASSE 4^B PROGRAMMA DI FILOSOFIA (a.s ) Caratteristiche e correnti fondamentali del Rinascimento filosofico

CLASSE 4^B PROGRAMMA DI FILOSOFIA (a.s ) Caratteristiche e correnti fondamentali del Rinascimento filosofico CLASSE 4^B PROGRAMMA DI FILOSOFIA (a.s. 2014-15) UNITA 1 - DAL RINASCIMENTO ALLA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA Autori e problemi Caratteristiche e correnti fondamentali del Rinascimento filosofico La Rivoluzione

Dettagli

Appunti di geometria euclidea

Appunti di geometria euclidea Appunti di geometria euclidea Il metodo assiomatico Appunti di geometria Euclidea Lezione 1 Prima di esaminare nel dettaglio la Geometria dal punto di vista dei Greci è opportuno fare unrichiamo di Logica.

Dettagli

GOTTFRIED WILHEM LEIBNIZ

GOTTFRIED WILHEM LEIBNIZ GOTTFRIED WILHEM LEIBNIZ Breve dimostrazione di un errore notevole di Cartesio ed altri a proposito di una legge di natura, secondo la quale essi vogliono che da Dio sia sempre conservata la stessa quantità

Dettagli

HEGEL LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO D I S P E N S A A D U S O D E G L I S T U D E N T I D E L L I C E O S O C I A L E B E S T A

HEGEL LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO D I S P E N S A A D U S O D E G L I S T U D E N T I D E L L I C E O S O C I A L E B E S T A HEGEL LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO D A R I A A N T O N I A D I S P E N S A A D U S O D E G L I S T U D E N T I D E L L I C E O S O C I A L E B E S T A Fenomenologia??? DERIVA DAL GRECO, SIGNIFICA FENOMENO,

Dettagli

Karl Marx. L alienazione del lavoro. Il materialismo storico

Karl Marx. L alienazione del lavoro. Il materialismo storico Karl Marx L alienazione del lavoro. Il materialismo storico L alienazione del lavoro All origine dell alienazione religiosa ci sono le contraddizioni della vita materiale, a cominciare dal lavoro. Funzione

Dettagli

Introduzione. - Analizzare le parti fondamentali dell opera La logica o Arte di pensare

Introduzione. - Analizzare le parti fondamentali dell opera La logica o Arte di pensare Falsiroli Simonetta 1 Introduzione Scopi: - Analizzare le parti fondamentali dell opera La logica o Arte di pensare - Focalizzare l attenzione ai riferimenti matematici contenuti nel testo 2 1 L opera:

Dettagli

Matteo Bonato Bologna, 28/02/2015

Matteo Bonato Bologna, 28/02/2015 Matteo Bonato Bologna, 28/02/2015 INTRODUZIONE Metafisica «Metafisica» di Aristotele: ricerca delle proposizioni implicite in ogni nostro discorso, delle verità «prime», verità presupposte da ogni ricerca

Dettagli

CARTESIO - René Descartes

CARTESIO - René Descartes CARTESIO - René Descartes COGITO ERGO SUM PENSO QUINDI SONO BIOGRAFIA IL METODO Discorso sul metodo, 1637 Meditazioni metafisiche, 1641 PSICOLOGIA Le passioni dell'anima FISICA BIOGRAFIA Nacque a Le Haye,

Dettagli

CLASSE: 4 LL MATERIA: FILOSOFIA DOCENTE: RAVASIO ELISA

CLASSE: 4 LL MATERIA: FILOSOFIA DOCENTE: RAVASIO ELISA CLASSE: 4 LL MATERIA: FILOSOFIA DOCENTE: RAVASIO ELISA PROGRAMMA SVOLTO NELL ANNO SCOLASTICO 2012/2013 LIBRO DI TESTO: LA RICERCA DEL PENSIERO (ABBAGNANO, FORNERO) UNITA 1 CAP. 1 - IL RINASCIMENTO COME

Dettagli

RIASSUNTO e RILANCIO Prof. Monti a.s

RIASSUNTO e RILANCIO Prof. Monti a.s RIASSUNTO e RILANCIO Abbiamo notato che la ricerca dell arché, cioè di qualcosa che possa fornire una spiegazione razionale del mondo e delle cose che lo compongono, procede lungo un percorso che conduce

Dettagli

René Descartes. La vita. Carriera militare

René Descartes. La vita. Carriera militare La vita René Descartes La vita e gli studi René Descartes, italianizzato Cartesio, è un filosofo molto importante in quest epoca. Nasce nel 1594 e muore nel 1650. La sua vita è poco conosciuta in confronto

Dettagli

Le Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri

Le Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Le Derivate Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato durante

Dettagli

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac La DINAMICA è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o delle circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo

Dettagli

LE ORIGINI DEL PENSIERO FILOSOFICO

LE ORIGINI DEL PENSIERO FILOSOFICO LE ORIGINI DEL PENSIERO FILOSOFICO Argomenti Una definizione di FILOSOFIA Dal mito al logos Le peculiarità della società greca UNA DEFINIZIONE FILOSOFIA: RICERCA RAZIONALE SUI FONDAMENTI DELL ESSERE, DEL

Dettagli

DIALETTICA TRASCENDENTALE

DIALETTICA TRASCENDENTALE Critica della ragione che cerca di essere pura La ragione crea i sillogismi ed è l organo della totalità L idea è la totalità delle condizioni dell esperienza DIALETTICA TRASCENDENTALE La Dialettica trascendentale

Dettagli

della porta accanto OSVALDO

della porta accanto OSVALDO Il GENIO della porta accanto OSVALDO Voglio ringraziare Osvaldo, amico e per anni compagno di viaggio nella formazione in seminario e ora uomo d affari per una multinazionale tedesca che ha voluto donarmi

Dettagli

Storia della dinamica

Storia della dinamica Storia della dinamica Prof. Daniele Ippolito Liceo Scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia Lo studio del movimento e delle sue cause è stato oggetto di analisi da parte dei primi filosofi greci. Aristotele

Dettagli

IL CONTESTO:

IL CONTESTO: CARTESIO (René DESCARTES) 1596-1650 IL CONTESTO: la Francia di Enrico IV (editto di Nantes 1598), di Luigi XIII, Richelieu e Mazzarino. Politica assolutistica I contrasti politico-religiosi, la Guerra

Dettagli

Nicola Cusano. Il Dio nascosto

Nicola Cusano. Il Dio nascosto Nicola Cusano Il Dio nascosto Un pagano disse [a un cristiano]: ti vedo inginocchiato con grande devozione, mentre versi lacrime di amore sincero e non falso. Dimmi, chi sei? CRISTIANO. Sono cristiano.

Dettagli

Testo adottato: N.Abbagnano, G.Fornero La ricerca del pensiero vol. 2 A, 2B, Paravia

Testo adottato: N.Abbagnano, G.Fornero La ricerca del pensiero vol. 2 A, 2B, Paravia PROGRAMMA SVOLTO DI FILOSOFIA Classe: 4 G Anno Scolastico: 2015-2016 Docente: Bianca Maria Poggiali Testo adottato: N.Abbagnano, G.Fornero La ricerca del pensiero vol. 2 A, 2B, Paravia - Umanesimo e Rinascimento.

Dettagli

Cantor e l infinito Riccardo Cristoferi

Cantor e l infinito Riccardo Cristoferi Cantor e l infinito Riccardo Cristoferi Georg Cantor è il fondatore della teoria degli insiemi. Studia l infinito e gli insiemi ordinati, dimostrando che i numeri reali sono più numerosi dei numeri naturali.

Dettagli

Frasi Celebri di Albert Einstein. "Matematicandoinsieme"

Frasi Celebri di Albert Einstein. Matematicandoinsieme La Fantasia è più importante del sapere Frasi Celebri di Albert Einstein Se solamente avessi saputo, sarei diventato un orologiaio. L educazione è quello che rimane quando si dimentica tutto ciò che si

Dettagli

Lo spiritualismo, la filosofia dell azione e Bergson

Lo spiritualismo, la filosofia dell azione e Bergson Lo spiritualismo, la filosofia dell azione e Bergson 1.Lo spiritualismo:caratteri generali Lo spiritualismo è la corrente filosofica che privilegia, i dati immediati della coscienza e che insiste sul primato

Dettagli

FILOSOFIA CARTESIO GSCATULLO

FILOSOFIA CARTESIO GSCATULLO FILOSOFIA CARTESIO GSCATULLO ( Cartesio Biografia René Descartes nasce a La Haye en Touraine il 31 marzo 1596, e venne educato nel collegio gesuita di La Flèche, dove rimane dal 1604 al 1612. Nel 1619

Dettagli

Aristotele ARISTOTELE LA VITA E LE OPERE

Aristotele ARISTOTELE LA VITA E LE OPERE Aristotele ARISTOTELE LA VITA E LE OPERE Vita ARISTOTELE NACQUE A STAGIRA NEL NORD DELLA GRECIA NEL 384 A.C. NEL 367, ALL'ETÀ DI 17 ANNI, ANDÒ AD ATENE AL FINE DI ENTRARE A FAR PARTE DELL'ACCADEMIA DI

Dettagli

HEGEL Fenomenologia dello spirito. Stoccarda Berlino 1831

HEGEL Fenomenologia dello spirito. Stoccarda Berlino 1831 HEGEL Fenomenologia dello spirito Stoccarda 1770- Berlino 1831 L assoluto e le parti Le singole cose sono parti o manifestazioni dell assoluto che è inteso come un organismo unitario. Queste parti non

Dettagli

La filosofia della medicina Lezione n. 1

La filosofia della medicina Lezione n. 1 Storia e Filosofia della Medicina La filosofia della medicina Lezione n. 1 Contenuti del corso Che cos è la filosofia della medicina Dalla medicina magica alla medicina scientifica La medicina scientifica

Dettagli

PROGRAMMA DIDATTICO DI STORIA CLASSE IV C A.S. 2015/2016 PROF.SSA CATERINA DI LEO LIBRO DI TESTO: EPOCHE (A. DE BERNARDI, S.

PROGRAMMA DIDATTICO DI STORIA CLASSE IV C A.S. 2015/2016 PROF.SSA CATERINA DI LEO LIBRO DI TESTO: EPOCHE (A. DE BERNARDI, S. PROGRAMMA DIDATTICO DI STORIA CLASSE IV C A.S. 2015/2016 PROF.SSA CATERINA DI LEO LIBRO DI TESTO: EPOCHE (A. DE BERNARDI, S. GUARRACINO) -Lo stato assoluto e i suoi oppositori; -Il primato dell Olanda

Dettagli

Immanuel Kant. Corso di Riallineamento di Filosofia A.A. 2015/2016 Prof.ssa Laura Stochino

Immanuel Kant. Corso di Riallineamento di Filosofia A.A. 2015/2016 Prof.ssa Laura Stochino Immanuel Kant Corso di Riallineamento di Filosofia A.A. 2015/2016 Prof.ssa Laura Stochino Come e cosa conosciamo? https://www.youtube.com/watch?v=oux2mylkiby Le opere precritiche Dal razionalismo tedesco

Dettagli

Fichte Deduzione trascendentale dell Io e immaginazione produttiva

Fichte Deduzione trascendentale dell Io e immaginazione produttiva Fondamenti di Storia della Filosofia - Lezione di giovedì 14 aprile 2016 1 Fichte Deduzione trascendentale dell Io e immaginazione produttiva SCHEMA Stabilito che la cosa in sé di Kant è un falso problema,

Dettagli

atto di seduzione. Vediamone le differenze. La dimostrazione, il cui modello sono le scienze esatte, ha la caratteristica di

atto di seduzione. Vediamone le differenze. La dimostrazione, il cui modello sono le scienze esatte, ha la caratteristica di Argomentazione e persuasione Per «argomento» si intende una proposizione atta a farne ammettere un altra,[81] e quindi a indurre qualcuno ad accettare la bontà di ciò che si sta dicendo. Argomentazione

Dettagli

Schopenhauer Tra razionale e irrazionale

Schopenhauer Tra razionale e irrazionale Schopenhauer Tra razionale e irrazionale Le domande fondamentali poste da Arthur Schopenhauer : Che cosa coglie la ragione discorsiva? La ragione discorsiva può essere superata per cogliere la realtà?

Dettagli

Marco Barbiani. Larlun. Tracce di una via filosofica tra Oriente e Occidente

Marco Barbiani. Larlun. Tracce di una via filosofica tra Oriente e Occidente Marco Barbiani Larlun Tracce di una via filosofica tra Oriente e Occidente ... proprio in questa perfezione della sapienza ci si deve addestrare ed esercitare Astasāhasrikā Prajñāpāramitā [1]... una vita

Dettagli

Tema 3/2: Le facoltà intellettive e la conoscenza intellettiva

Tema 3/2: Le facoltà intellettive e la conoscenza intellettiva TEMA 3: LE FACOLTÀ CONOSCITIVE E LA CONOSCENZA UMANA Tema 3/2: Le facoltà intellettive e la conoscenza intellettiva Tommaso d'aquino, Somma teologica: I, q. 79, aa. 1-3 Nuova Edizione On-Line in lingua

Dettagli

Introduzione alla storia lezione n. 2. Prof. Marco Bartoli

Introduzione alla storia lezione n. 2. Prof. Marco Bartoli Introduzione alla storia lezione n. 2 Prof. Marco Bartoli una domanda che il passato pone al presente L incomprensione del presente nasce inevitabilmente dall ignoranza del passato. Ma non è forse meno

Dettagli

Montessori e Psicomatematica

Montessori e Psicomatematica Cinisello Balsamo, 29 novembre 2014 Montessori e Psicomatematica Benedetto Scoppola, Opera Nazionale Montessori e Universita di Roma Tor Vergata Sommario - Grazie - Montessori e la matematica: l origine

Dettagli

Insiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia

Insiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia Insiemi, Numeri, Terminologia Prof. Simone Sbaraglia Corso Rapido di Logica Matematica La logica formale definisce le regole cui deve obbedire qualsiasi teoria deduttiva. Una proposizione e` una affermazione

Dettagli

LA TRINITÀ E IL MISTERO DELL ESISTENZA

LA TRINITÀ E IL MISTERO DELL ESISTENZA JEAN DANIÉLOU LA TRINITÀ E IL MISTERO DELL ESISTENZA Postfazione all edizione italiana di Piero Coda terza edizione Queriniana Premessa alla seconda edizione L accoglienza riservata a questo libriccino

Dettagli

Schopenhauer Le radici del sistema

Schopenhauer Le radici del sistema Le radici del sistema Sintesi di esperienze eterogenee: Platone Kant Illuminismo Voltaire Romanticismo Idealismo Spiritualità indiana (Vecchiotti Abbagnano) il velo di Maya Potere divino mediante il quale

Dettagli

Filosofia e acquisizione di competenze

Filosofia e acquisizione di competenze Filosofia e acquisizione di competenze Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 20.10.14 2 È possibile individuare un ontologia dell umano? Quali conseguenze determina la rinuncia

Dettagli

Da E. Severino, La filosofia moderna, Rizzoli, pag

Da E. Severino, La filosofia moderna, Rizzoli, pag Da E. Severino, La filosofia moderna, Rizzoli, pag. 176-178 Sulla superficie di un lago galleggiano dei fiori con le radici attaccate sul fondo - delle ninfee. Il fondo del lago è invisibile dalla superficie.

Dettagli

Certezza e Verità. Per una introduzione a Cartesio. a cura di Pietro Gavagnin

Certezza e Verità. Per una introduzione a Cartesio. a cura di Pietro Gavagnin Certezza e Verità Per una introduzione a Cartesio a cura di Pietro Gavagnin www.pgava.net Certezza e Verità significato Certezza = ciò che è saputo è uno stato del pensare Verità = ciò che è (determinazione

Dettagli

Religione Linguaggio Conoscenza

Religione Linguaggio Conoscenza Biografia Etica e Politica Metodo e Filosofia Opere Religione Linguaggio Conoscenza Londra Parigi Berlino Firenze Thomas Hobbes nacque a Malmesbury, nel Wiltshire, in Inghilterra, il 5 aprile 1588. Cresciuto

Dettagli

Galileo Galilei. Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642

Galileo Galilei. Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642 Galileo Galilei Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642 Galileo intende sgomberare la via della scienza dagli ostacoli della tradizione Contro il Mondo di carta di Aristotele Contro l autorità ecclesiastica

Dettagli

Cartesio. René Descartes, 1596-1650

Cartesio. René Descartes, 1596-1650 Cartesio René Descartes, 1596-1650 Il Metodo Cartesio: VS istruzione tradizionale (...per secoli incapace di alcuna conoscenza certa. ) VS retorica VS logica aristotelico-scolastica solo formale La MATEMATICA

Dettagli

LO SVILUPPO DELLA DIMENSIONE RELIGIOSA

LO SVILUPPO DELLA DIMENSIONE RELIGIOSA LO SVILUPPO DELLA DIMENSIONE RELIGIOSA I DESTINATARI DELLA CATECHESI L arco dell esistenza umana è normalmente suddiviso in tratti specifici: infanzia, fanciullezza, adolescenza, giovinezza, età adulta

Dettagli

IL LINGUAGGIO METAFORICO. LAKOFF JOHNSON: - Metafora e vita quotidiana

IL LINGUAGGIO METAFORICO. LAKOFF JOHNSON: - Metafora e vita quotidiana IL LINGUAGGIO METAFORICO LAKOFF JOHNSON: - Metafora e vita quotidiana IL LINGUAGGIO METAFORICO Secondo Lakoff e Johnsons, la metafora è diffusa ovunque nel linguaggio quotidiano ma anche nel pensiero e

Dettagli

2. Paradosso #1. Cominciamo col paradosso il più difficile, mentre che siamo ancora svegli.

2. Paradosso #1. Cominciamo col paradosso il più difficile, mentre che siamo ancora svegli. 1. Cercherò alla fine di questa presentazione di rispondere alla domanda: qual è il cuore della matematica? Ma prima è necessario discutere la natura della matematica. E voglio concentrare su un aspetto

Dettagli

Filosofia l origine. A cura di Pietro Gavagnin Pubblicato con Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 License.

Filosofia l origine. A cura di Pietro Gavagnin  Pubblicato con Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 License. Filosofia l origine A cura di Pietro Gavagnin www.pgava.net Pubblicato con Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 License. Uso Comune del termine Non fare il filosofo! Finché facciamo

Dettagli

L indagine sulla natura: il pensiero presocratico

L indagine sulla natura: il pensiero presocratico PROGRAMMA DI FILOSOFIA CLASSE TERZA SEZ. D DOCENTE: ADELE FRARACCI ANNO SCOLASTICO 2015/2016 L indagine sulla natura: il pensiero presocratico La Grecia e la nascita della filosofia Le condizioni storico-politiche

Dettagli

Aspetti Epistemologici dell Informatica

Aspetti Epistemologici dell Informatica Aspetti Epistemologici dell Informatica Prof.ssa Stefania Bandini Dott. Gianluca Colombo Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione Università di Milano-Bicocca bandini@disco.unimib.it tel.

Dettagli

CAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE

CAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE CAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE è inscindibile da chi sei al livello più profondo. L Adesso Ci sono molte cose importanti nella tua vita, ma solo una conta in modo assoluto. Conta se hai successo o se fallisci

Dettagli

BACONE SIR FRANCIS BACON (LONDRA ) FONTI ABBAGNANO FORNERO MASSARO LA VERGATA TRABATTONI

BACONE SIR FRANCIS BACON (LONDRA ) FONTI ABBAGNANO FORNERO MASSARO LA VERGATA TRABATTONI BACONE SIR FRANCIS BACON (LONDRA 1561-1626) FONTI ABBAGNANO FORNERO MASSARO LA VERGATA TRABATTONI LA SCIENZA AL SERVIZIO DELL UOMO AVEVA PROGETTATO UN ENCICLOPEDIA DEL SAPERE CHE AVREBBE RINNOVATO COMPLETAMENTE

Dettagli

GIOVANNI FEDERICO HERBART

GIOVANNI FEDERICO HERBART MISCELLANEA POST-HEGELIANA I GIOVANNI FEDERICO HERBART http://biografieonline.it/img/bio/j/johann_friedrich_herbart.jpg Herbart inizia in nome del realismo la reazion contro l idealismo romantico. Di vita

Dettagli

L AMBITO DISCIPLINARE DI FILOSOFIA STABILISCE CHE:

L AMBITO DISCIPLINARE DI FILOSOFIA STABILISCE CHE: a.s.2013/2014 FILOSOFIA A CURA DEL DOCENTE: Marco Turbanti L AMBITO DISCIPLINARE DI FILOSOFIA STABILISCE CHE: 1. I docenti prevedono un congruo numero di ore per il recupero in itinere e una verifica finale

Dettagli

Un po di logica. Christian Ferrari. Laboratorio di matematica

Un po di logica. Christian Ferrari. Laboratorio di matematica Un po di logica Christian Ferrari Laboratorio di matematica 1 Introduzione La logica è la disciplina che studia le condizioni di correttezza del ragionamento. Il suo scopo è quindi quello di elaborare

Dettagli

I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si

I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si aggiungono delle vele gonfiate dal vento, tutto diventa

Dettagli

Equazioni lineari con due o più incognite

Equazioni lineari con due o più incognite Equazioni lineari con due o più incognite Siano date le uguaglianze: k 0; x + y = 6; 3a + b c = 8. La prima ha un termine incognito rappresentato dal simbolo letterale k; la seconda ha due termini incogniti

Dettagli

La filosofia. Storia della filosofia contemporanea

La filosofia. Storia della filosofia contemporanea La filosofia Storia della filosofia contemporanea Che cos è la filosofia? Concezione tradizionale della filosofia La filosofia è una disciplina scolastica o accademica, che ha per oggetto la storia del

Dettagli

Aristotele ARISTOTELE LA VITA E LE OPERE

Aristotele ARISTOTELE LA VITA E LE OPERE Aristotele ARISTOTELE LA VITA E LE OPERE Vita ARISTOTELE NACQUE A STAGIRA NEL NORD DELLA GRECIA NEL 384 A.C. NEL 367, ALL'ETÀ DI 17 ANNI, ANDÒ AD ATENE AL FINE DI ENTRARE A FAR PARTE DELL'ACCADEMIA DI

Dettagli

Paolo Jedlowski. (2002) Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico. Carocci. capitolo 4.

Paolo Jedlowski. (2002) Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico. Carocci. capitolo 4. Paolo Jedlowski (2002) Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico Carocci capitolo 4 su Emile Durkheim Emile Durkheim (1858-1917) Quali domande si faceva Durkheim ci sono

Dettagli

Es. quadrilatero: specie di poligono, genere di quadrato. La specie ha più caratteristiche, il genere è riferito a più elementi.

Es. quadrilatero: specie di poligono, genere di quadrato. La specie ha più caratteristiche, il genere è riferito a più elementi. La logica di Aristotele La logica non si trova tra le scienze dell enciclopedia aristotelica, poiché essa ha per oggetto la forma comune a tutte le scienze, cioè il procedimento dimostrativo, o le varie

Dettagli

Zenone di Elea introduzione

Zenone di Elea introduzione introduzione Ø Discepolo di Parmenide, probabilmente gli successe nella direzione della scuola. Nacque ad Elea a cavallo fra il VI ed il V secolo. Ø Della sua opera, la tradizionale Sulla Natura, rimangono

Dettagli

Karl Marx. La critica all Ideologia. La critica alla religione

Karl Marx. La critica all Ideologia. La critica alla religione Karl Marx La critica all Ideologia. La critica alla religione Marx e Hegel Anche se il suo pensiero si forma nell ambito dell hegelismo, Marx, sin dal 1843 (Per la critica della filosofia del diritto di

Dettagli

Una delle più classiche è quella della donna giovane e bella, in. abbigliamento belle epoque che convive con una donna anziana, dal naso e dai

Una delle più classiche è quella della donna giovane e bella, in. abbigliamento belle epoque che convive con una donna anziana, dal naso e dai Matteo 6, 24 Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. Ci sono delle immagini che

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE

LICEO SCIENTIFICO STATALE LICEO STATALE SCIENTIFICO - LINGUISTICO - CLASSICO GALILEO GALILEI - LEGNANO PdQ - 7.06 Ediz.: 1 Rev.: 0 Data 02/09/05 Alleg.: D01 PROG. M2 PROCEDURA della QUALITA' Programma Didattico Annuale Anno Scolastico

Dettagli

Torino, 10 Aprile 2015

Torino, 10 Aprile 2015 Torino, 10 Aprile 2015 Che cos è la matematica? SCIENZA costruzione di pensiero plurisistemica aperta modellizzazione relazioni e strutture ricorrenti Che cos è la matematica? La matematica offre gli strumenti

Dettagli

Plotino. Ne risulta una sintesi che influenzerà il pensiero cristiano e moderno.

Plotino. Ne risulta una sintesi che influenzerà il pensiero cristiano e moderno. Plotino Il neoplatonismo nasce e si sviluppa ad Alessandria e - risente della confluenza tra cultura greca ed orientale; - mette insieme istanze religiose e platonismo con elementi stoici, pitagorici e

Dettagli

SONO DISCALCULICA? NO! Mi piace la matematica.

SONO DISCALCULICA? NO! Mi piace la matematica. SONO DISCALCULICA? Mi piace la matematica. Mi chiamo Emma, ho sei anni e frequento da pochi giorni la classe prima. Sono felice di essere finalmente a scuola per imparare la matematica perché i numeri

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE a. s / 2014

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE a. s / 2014 Pagina 1 di 6 DISCIPLINA: FILOSOFIA INDIRIZZO: LICEO DELLE SCIENZE UMANE CLASSE 4 SU DOCENTE : De Blasio Giuseppe TESTI: Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero, Percorsi di Filosofia, Vol. 2A-2B, Paravia 1

Dettagli

Kripke. su i nomi e il riferimento. Lezioni lauree triennali

Kripke. su i nomi e il riferimento. Lezioni lauree triennali Kripke su i nomi e il riferimento Lezioni lauree triennali 2014-15 Il riferimento diretto Kripke affronta il problema se i nomi propri abbiano oltre che un riferimento o denotazione, anche un senso Frege

Dettagli

Polisemia della Coscienza. A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia

Polisemia della Coscienza. A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia Polisemia della Coscienza A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia *La coscienza è un tipo di relazione dell uomo con se stesso, con il mondo e con gli altri. *Coscienza: non è una semplice funzione dell

Dettagli

Renè Descartes CARTESIO

Renè Descartes CARTESIO Renè Descartes CARTESIO Biografia a cura di Zoran Evtoski Anno Accademico 2007/2008 La Vita e le Opere Renè Descartes (latinizzato in Renatus Cartesius) nacque a La Haye nel 1596. Inviato al Collegio gesuitico

Dettagli

PARMENIDE-ZENONE LA SCUOLA ELEATICA

PARMENIDE-ZENONE LA SCUOLA ELEATICA PARMENIDE-ZENONE LA SCUOLA ELEATICA Antonia D Aria Dispensa ad uso degli studenti del Liceo Natta di Milano BIBLIOGRAFIA: MASSARO Il pensiero che conta SINI I filosofi e le opere ALTRO MATERIALE SCARICATO

Dettagli

Il riconoscimento della soggettività umana Il riconoscimento del rapporto uomo - mondo

Il riconoscimento della soggettività umana Il riconoscimento del rapporto uomo - mondo 1596-1650 Il soggetto non si identifica più con il sostrato del reale, ma con l attività di pensiero dell io, in opposizione all oggetto I temi fondamentali: Il riconoscimento della soggettività umana

Dettagli

Liceo Classico di Tivoli. Anno Scolastico 2015/2016 CLASSE IV SEZ. C PROGRAMMA SVOLTO DI FILOSOFIA. Prof.re Giovanni Beccarini Crescenzi

Liceo Classico di Tivoli. Anno Scolastico 2015/2016 CLASSE IV SEZ. C PROGRAMMA SVOLTO DI FILOSOFIA. Prof.re Giovanni Beccarini Crescenzi Liceo Classico di Tivoli Anno Scolastico 2015/2016 CLASSE IV SEZ. C PROGRAMMA SVOLTO DI FILOSOFIA Prof.re Giovanni Beccarini Crescenzi LA SCUOLA DEL MEDIO PLATONISMO IL NEOPLATONISMO P L O T I N O : E

Dettagli

MATEMATICA = STUDIO DEI NUMERI E DELLE FORME. LA MATEMATICA DIVENTA UN AREA DI STUDIO, UN IMPRESA INTELLETTUALE (con elementi religiosi ed estetici).

MATEMATICA = STUDIO DEI NUMERI E DELLE FORME. LA MATEMATICA DIVENTA UN AREA DI STUDIO, UN IMPRESA INTELLETTUALE (con elementi religiosi ed estetici). LA MATEMATICA QUESTA SCONOSCIUTA Prof. Vera Francioli Fino al 500 a.c., con gli Egiziani e i Babilonesi, la matematica era studio dei numeri, quasi esclusivamente aritmetica, come se ci fossero delle ricette

Dettagli

Una avventura millenaria: le geometrie non euclidee

Una avventura millenaria: le geometrie non euclidee Una avventura millenaria: le geometrie non euclidee Renato Betti Politecnico di Milano San Pellegrino Terme 4 settembre 2006 Il fatto A metà 800 giunge a conclusione il problema delle parallele, originato

Dettagli

PROGRAMMA SVOLTO. MATERIA: Filosofia CLASSE: IV G a.s

PROGRAMMA SVOLTO. MATERIA: Filosofia CLASSE: IV G a.s PROGRAMMA SVOLTO MATERIA: Filosofia CLASSE: IV G a.s. 2014 2015 INSEGNANTE: prof.ssa BIANCA MARIA POGGIALI Testo adottato: N. Abbagnano, G. Fornero La ricerca del pensiero, vol. 2A,2B, Paravia - Umanesimo

Dettagli

Materiale didattico aggiuntivo - Analisi Matematica I CENNI DI LOGICA MATEMATICA. 1. Proposizioni. Valori logici. Connettivi logici. Tavole di verita.

Materiale didattico aggiuntivo - Analisi Matematica I CENNI DI LOGICA MATEMATICA. 1. Proposizioni. Valori logici. Connettivi logici. Tavole di verita. Materiale didattico aggiuntivo - Analisi Matematica I CENNI DI LOGICA MATEMATICA 1. Proposizioni. Valori logici. Connettivi logici. Tavole di verita. Intenderemo per PROPOSIZIONE (o ENUNCIATO) una qualunque

Dettagli

Il Cinquecento rappresenta un momento decisivo per la cultura europea, che inizia a emanciparsi dalla secolare egemonia esercitata dalla chiesa sulla

Il Cinquecento rappresenta un momento decisivo per la cultura europea, che inizia a emanciparsi dalla secolare egemonia esercitata dalla chiesa sulla Il Cinquecento rappresenta un momento decisivo per la cultura europea, che inizia a emanciparsi dalla secolare egemonia esercitata dalla chiesa sulla vita politica e culturale. Questo processo si avvia

Dettagli