L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche
|
|
- Ricardo Pucci
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche
2 La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si riduce così a un elenco di leggi e concetti che lo studente tende a memorizzare senza comprenderne il significato. Dalla prefazione al testo Guida al laboratorio di fisica, a cura dell AIF
3 Il ruolo del laboratorio nell insegnamento della Fisica Molti progetti didattici, di sperimentazione,... pongono in primo piano il ruolo del laboratorio nell insegnamento della Fisica.
4 Solo quando cerchiamo di mettere in contatto la parte teorica e quella pratica della nostra preparazione cominciamo a sentire in pieno l effetto di quella che Faraday ha chiamato inerzia mentale - che non è solo la difficoltà di riconoscere, negli oggetti concreti che ci stanno davanti, la relazione astratta che abbiamo appreso sui libri, ma il doloroso sforzo necessario per strappare la mente dai simboli e concentrarla sugli oggetti, e poi di nuovo dagli oggetti ai simboli Ma quando abbiamo superato queste difficoltà e siamo riusciti a gettare un ponte sull abisso tra astratto e concreto, non otteniamo solo un nuovo frammento di conoscenza: acquistiamo i rudimenti di una dote mentale permanente. James Clerk Maxwell
5 La realtà, specie in Italia, èmolto diversa. Un analisi condotta alcuni anni addietro dall AIF ipotizzava alcune cause...
6 1. Mancanza di motivazioni adeguate e di preparazione specifica degli insegnanti
7 2. Carenza di tempo
8 3. Carenza di spazi, strutture e finanziamenti
9 Sembra che a parte alcune abilità manuali, non si riscontrino differenze significative tra chi ha seguito dei corsi di laboratorio e chi non ne ha seguito.
10 Tutto questo implica una migliore definizione degli obiettivi del lavoro di laboratorio e una maggiore attenzione ai problemi specifici
11 Obiettivi specifici Il lavoro di laboratorio non è utile se consiste solo nell eseguire una serie di istruzioni per arrivare al risultato giusto, come in una ricetta.
12 Può essere educativo se offre situazioni per sviluppare la percezione, l osservazione, la discussione, la formulazione di ipotesi, il ritorno all esperimento,
13 L opinione prevalente è quella di assegnare un ruolo autonomo al laboratorio, e non semplicemente subordinato all insegnamento teorico della Fisica.
14 Delineazione di alcuni obiettivi specifici: di formazione di comportamento
15 Obiettivi di formazione
16 Rendere reali i fenomeni attraverso l esperienza Il piano inclinato nel libro e nella realtà. SISSIS, Anno 2002
17 Abituarsi a vedere i problemi e cercare le soluzioni
18 Incoraggiare osservazioni e descrizioni accurate e quantitative
19 Sviluppare abilità manipolative specifiche La realizzazione di un calorimetro artigianale, SISSIS 2001
20 Verificare criticamente fatti e principi noti
21 Usare tecniche e strumenti di laboratorio
22 Identificare e separare le variabili da cui dipende un fenomeno
23 Formulare ipotesi
24 Organizzare esperienze di verifica delle ipotesi
25 Raccogliere i dati e organizzarli in tabelle, grafici,.. angolo 20 scatola con pesi Raccolta n 5 Posizione (m) Raccolta n 5 Posizione (m) angolo 15 scatola senza pesi Tempo (s) Tempo (s)
26 Elaborare i dati
27 Costruire o scegliere modelli per interpretare i dati E = m a 2 E = m b 2 E = m c 2
28 Individuare soluzioni nuove ai problemi
29 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento
30 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento Saper collaborare con i compagni
31 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento Saper collaborare con i compagni Saper organizzare il proprio lavoro
32 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento Saper collaborare con i compagni Saper organizzare il proprio lavoro Saper organizzare il proprio tempo
33 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento Saper collaborare con i compagni Saper organizzare il proprio lavoro Saper organizzare il proprio tempo Saper distinguere ruoli e responsabilità nel gruppo
34 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento Saper collaborare con i compagni Saper organizzare il proprio lavoro Saper organizzare il proprio tempo Saper distinguere ruoli e responsabilità nel gruppo Saper discutere e confrontare le proprie idee con gli altri
35 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento Saper collaborare con i compagni Saper organizzare il proprio lavoro Saper organizzare il proprio tempo Saper distinguere ruoli e responsabilità nel gruppo Saper discutere e confrontare le proprie idee con gli altri Saper valutare i risultati del proprio lavoro
36 Obiettivi di comportamento Il lavoro di gruppo, tipico del laboratorio, ha anche degli obiettivi specifici di comportamento Saper collaborare con i compagni Saper organizzare il proprio lavoro Saper organizzare il proprio tempo Saper distinguere ruoli e responsabilità nel gruppo Saper discutere e confrontare le proprie idee con gli altri Saper valutare i risultati del proprio lavoro Saper individuare i propri errori, valorizzando la discussione comune
37 Ruolo dell insegnante
38 Ruolo dell insegnante Assicurare un lavoro di formazione, fornendo contenuti e metodo
39 Ruolo dell insegnante Assicurare un lavoro di formazione, fornendo contenuti e metodo Rispondere alle questioni che sorgono
40 Ruolo dell insegnante Assicurare un lavoro di formazione, fornendo contenuti e metodo Rispondere alle questioni che sorgono Fornire un abitudine al lavoro pratico e manuale in laboratorio
41 Ruolo dell insegnante Assicurare un lavoro di formazione, fornendo contenuti e metodo Rispondere alle questioni che sorgono Fornire un abitudine al lavoro pratico e manuale in laboratorio Assistere nell uso della strumentazione
42 Ruolo dell insegnante Assicurare un lavoro di formazione, fornendo contenuti e metodo Rispondere alle questioni che sorgono Fornire un abitudine al lavoro pratico e manuale in laboratorio Assistere nell uso della strumentazione Favorire la curiosità e l attenzione alla realtà, nonché la fantasia e la creatività, unita al rigore e alla precisione
43 Organizzazione di un laboratorio didattico
44 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente)
45 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti
46 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro
47 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare
48 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare Tempo da dedicare al laboratorio
49 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare Tempo da dedicare al laboratorio Lavoro singolo e/o di gruppo
50 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare Tempo da dedicare al laboratorio Lavoro singolo e/o di gruppo Importanza del contenuto delle esperienze e della metodologia
51 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare Tempo da dedicare al laboratorio Lavoro singolo e/o di gruppo Importanza del contenuto delle esperienze e della metodologia Esecuzione di esperimenti standard o realizzazione di esperienze nuove
52 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare Tempo da dedicare al laboratorio Lavoro singolo e/o di gruppo Importanza del contenuto delle esperienze e della metodologia Esecuzione di esperimenti standard o realizzazione di esperienze nuove Aspetti qualitativi e quantitativi nelle esperienze
53 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare Tempo da dedicare al laboratorio Lavoro singolo e/o di gruppo Importanza del contenuto delle esperienze e della metodologia Esecuzione di esperimenti standard o realizzazione di esperienze nuove Aspetti qualitativi e quantitativi nelle esperienze L analisi dei dati
54 Organizzazione di un laboratorio didattico Ruolo del laboratorio (supporto all insegnamento della Fisica o materia indipendente) Numero di studenti coinvolti Spazio disponibile / posti di lavoro Numero esperimenti da effettuare Tempo da dedicare al laboratorio Lavoro singolo e/o di gruppo Importanza del contenuto delle esperienze e della metodologia Esecuzione di esperimenti standard o realizzazione di esperienze nuove Aspetti qualitativi e quantitativi nelle esperienze L analisi dei dati La valutazione del lavoro degli studenti (inclusa nella Fisica o a parte?). Se a parte, come? (Tesine, dimostrazioni alla classe, )
55 Uso delle risorse disponibili
56 Uso delle risorse disponibili Inventario delle attrezzature di base, della strumentazione esistente, delle esperienze complete e di quelle realizzabili modificando il materiale esistente
57 Uso delle risorse disponibili Inventario delle attrezzature di base, della strumentazione esistente, delle esperienze complete e di quelle realizzabili modificando il materiale esistente Esecuzione delle esperienze da parte dell insegnante
58 Uso delle risorse disponibili Inventario delle attrezzature di base, della strumentazione esistente, delle esperienze complete e di quelle realizzabili modificando il materiale esistente Esecuzione delle esperienze da parte dell insegnante Valutazione delle risorse umane disponibili
59 Uso delle risorse disponibili Inventario delle attrezzature di base, della strumentazione esistente, delle esperienze complete e di quelle realizzabili modificando il materiale esistente Esecuzione delle esperienze da parte dell insegnante Valutazione delle risorse umane disponibili Preparazione di schede sintetiche per ogni esperienza
60 Uso delle risorse disponibili Inventario delle attrezzature di base, della strumentazione esistente, delle esperienze complete e di quelle realizzabili modificando il materiale esistente Esecuzione delle esperienze da parte dell insegnante Valutazione delle risorse umane disponibili Preparazione di schede sintetiche per ogni esperienza Descrizioni scritte dettagliate di ogni esperienza, raccolte in un volume personalizzato per il laboratorio in questione
61 Uso delle risorse disponibili Inventario delle attrezzature di base, della strumentazione esistente, delle esperienze complete e di quelle realizzabili modificando il materiale esistente Esecuzione delle esperienze da parte dell insegnante Valutazione delle risorse umane disponibili Preparazione di schede sintetiche per ogni esperienza Descrizioni scritte dettagliate di ogni esperienza, raccolte in un volume personalizzato per il laboratorio in questione Realizzazione di supporti multimediali e risorse Web con la descrizione del materiale e/o delle esperienze
62 Conclusioni E necessaria una riflessione da parte di ciascun insegnante per definire il ruolo e l organizzazione di un laboratorio di fisica
L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche
L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si
DettagliLaboratorio di Didattica della Fisica Modulo di: preparazione di esperienze didattiche Corrado Cicalò
Laboratorio di Didattica della Fisica Modulo di: preparazione di esperienze didattiche Corrado Cicalò Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Ph. 070 6754927 corrado.cicalo@ca.infn.it Programma del corso
DettagliOBIETTIVI PRIMO BIENNIO
OBIETTIVI PRIMO BIENNIO OBIETTIVI FORMATIVI COMUNI 1 ACQUISIRE UN COMPORTAMENTO CORRETTO 1a rispetta gli orari 1b rispetta le scadenze dell attività didattica 1c rispetta i locali, gli arredi, gli strumenti
DettagliPROGETTARE INSEGNARE VERIFICARE E VALUTARE PER COMPETENZE
PROGETTARE INSEGNARE VERIFICARE E VALUTARE PER COMPETENZE A. PROGETTARE Costruire un unità di lavoro per una classe secondo il seguente format. Durata: Traguardo di competenza disciplinare di fine ciclo
DettagliI DSA e lo studio sostenere i b/r nei compiti a casa
I DSA e lo studio sostenere i b/r nei compiti a casa Elena Bortolotti Un primo bisogno un clima positivo! Andrich Miato e Miato (2007) oggi i giovani hanno bisogno di vivere in un clima positivo e coerente
DettagliSCIENZE: TERZO BIENNIO. classe V scuola primaria e classe I scuola secondaria COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE
SCIENZE: TERZO BIENNIO classe V scuola primaria e classe I scuola secondaria COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della
Dettagliper lo sviluppo di curricoli per competenze al triennio,
Prima Bozza di lavoro creata da Silvia Faggioli IIs Aldini Valeriani Bologna per lo sviluppo di curricoli per competenze al triennio, asse scientifico tecnologico Asse scientifico tecnologico Triennio
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DON BOSCO SANTA MARIA DI LICODIA. Anno Scolastico 2009/2010
ISTITUTO PER LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE METODOLOGICA IN EDUCAZIONE E FORMAZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO DON BOSCO SANTA MARIA DI LICODIA Corso di aggiornamento Anno Scolastico 2009/2010 1 LA DIDATTICA
DettagliPossibili fasi di studio
Possibili fasi di studio Lo studio non implica solo la lettura ma una serie di operazioni diversificate, con l obiettivo di: capire il testo, rielaborare le informazioni in modo personale, assimilarne
DettagliDIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale.
Pag. 1 di 8 DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale. A COMUNICARE 1. Ascoltare 2. Associare 3. Codificare
DettagliMODULO 1: IL SISTEMA GLOBALE CONOSCENZE COMPETENZE ABILITA 1. Il mondo globalizzato 2. Rapporto Nord- Sud del mondo 3.
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE All. A Docente: MICHELA MANCINO Disciplina: GEOGRAFIA ECONOMICA Classe 5AR A. S. 2013-2014 1. LIBRO DI TESTO UTILIZZATO: DO.GE: www.geografia/temi - Markes 2. OBIETTIVI DISCIPLINARI
DettagliLe competenze in Fisica e Scienze
Le competenze in Fisica e Scienze Indicazioni Nazionali: cosa prevedono Azioni per l esame di stato: Quadro di riferimento Rubric di valutazione Simulazioni Nazionali 1. Osservare e identificare fenomeni;
DettagliProgrammazione annuale docente
Programmazione annuale docente Docente PERROTTA TULLIO ELMIRO - DEZIO GIORGIO Classi III sez. A-B Indirizzo TURISTICO Materia di insegnamento ECONOMIA TURISTICA Libro di testo Discipline Turistiche e Aziendali
DettagliSCUOLA PRIMARIA CURRICOLO SCIENZE DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016
SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZA DI Mettere in relazione il pensare con il fare. Affrontare situazioni problematiche ipotizzando soluzioni,
DettagliPROGRAMMAZIONE di MATEMATICA. classe 4B. Indirizzo Socio Sanitario a.s
I.P.S.I.A E. DE AMICIS - ROMA PROGRAMMAZIONE di MATEMATICA classe 4B Indirizzo Socio Sanitario a.s. 2016-2017 Docente : Prof.ssa Maria Diomedi Camassei FINALITA EDUCATIVE Si perseguono le seguenti finalità
DettagliPIANO DI LAVORO INDIVIDUALE
PIANO DI LAVORO INDIVIDUALE Anno scolastico: 2015/2016 Prof. Ceporina Francesco Disciplina: Matematica Classe: 1ª F 1 Livelli di partenza rilevati Livello numero alunni A ottimo B- Discreto / Buono 7 C
DettagliMATERIA PROGRAMMAZIONE INIZIALE
MATERIA PROGRAMMAZIONE INIZIALE ANNO SCOLASTICO: 2014-2015 INSEGNANTE: Bergonzi Antonella CLASSE: 1 B SETTORE: Servizi socio sanitari INDIRIZZO: Ottico FINALITA DELLA DISCIPLINA (finalità formative generali
DettagliPROGETTO: acquisizione competenze documentazione
PROGETTO: acquisizione competenze documentazione - la pratica della documentazione comporta una progressiva capacità di oggettivare i percorsi realizzati; - raggiungere,con gli strumenti della documentazione,
DettagliDELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO
FORMAT DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE UDA UNITA DI APPRENDIMENTO Denominazione C'E' TEMPO E TEMPO Prodotti Giornata di
DettagliMetodologie Lezione frontale Lavori a coppie, in gruppo Giochi motori Drammatizzazione. Strumenti Cartelloni Immagini Documentari Oggetti
DISCIPLINA: Storia NUCLEO TEMATICO: Uso delle fonti CLASSE: Prima Obiettivo -Riconoscere e ordinare i fatti in successione Ricostruire una situazione, leggendo tracce / Contenuti Successione temporale
DettagliLa progettazione a ritroso. ADi materiale elaborato da Silvia Faggioli a partire da materiale prodotto da Paola Varonesi
La progettazione a ritroso ADi materiale elaborato da Silvia Faggioli a partire da materiale prodotto da Paola Varonesi DI COSA PARLEREMO? Introdurremo la programmazione per competenze Vedremo come è possibile
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI SCIENZE CLASSI SECONDE
Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di ROVERETO-LEVICO TERME SEDE DI ROVERETO PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI SCIENZE CLASSI SECONDE INSEGNANTI: COLANTUONO EMANUELA D INCAL ALESSANDRO DI STASIO
DettagliPREMESSA ALLA PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE
PREMESSA ALLA PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE - Disegno e storia dell arte I Docenti del Dipartimento di Disegno e storia dell arte intendono operare per costruire nello studente, elemento centrale di quel
DettagliLA CITTÀ CHE COMUNICA: CACCIA AL TESORO
ISTITUTO COMPRENSIVO D ALESSANDRO - RISORGIMENTO SCUOLA DELL INFANZIA - PLESSO ARCOBALENO PROGETTO DI INTERSEZIONE (BAMBINI ANNI 4) A.S. 2013/2014 LA CITTÀ CHE COMUNICA: CACCIA AL TESORO Il linguaggio
DettagliProgetto di valutazione Risultati A.S
La Sicurezza nei cantieri nasce a Scuola. Da studente a RSPP 1 Progetto di valutazione Risultati A.S. 2010-2011 Modena, 11-12 Novembre 2011 Irene Barbieri, Università di Bologna Prof.ssa Bruna Zani, Università
DettagliLICEO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO ALATRI OBIETTIVI DISCIPLINARI - TRIENNIO FILOSOFIA, PEDAGOGIA, PSICOLOGIA,SOCIOLOGIA,METODOLOGIA ANNO SCOL.
LICEO SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO ALATRI OBIETTIVI DISCIPLINARI - TRIENNIO FILOSOFIA, PEDAGOGIA, PSICOLOGIA,SOCIOLOGIA,METODOLOGIA ANNO SCOL. 2008-09 CONOSCERE I CONTENUTI E I LINGUAGGI SPECIFICI conoscere
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI BARBERINO DI MUGELLO Scuola Secondaria di primo grado classi prime Insegnante: Enrico Masi. Solidi, liquidi e gas
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BARBERINO DI MUGELLO Scuola Secondaria di primo grado classi prime Insegnante: Enrico Masi Solidi, liquidi e gas 1 PREFAZIONE Alcune note sul metodo usato Non si deve dare definizioni
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s
Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE FRATELLI CASETTI CREVOLADOSSOLA (VB) WWW.iccasetti.gov.it PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015 PROGRAMMAZIONE DI SCIENZE COMPETENZE CHIAVE - competenze di
DettagliSCHEMA DELLA RELAZIONE FINALE DI TIROCINIO
SCHEMA DELLA RELAZIONE FINALE DI TIROCINIO La relazione deve consistere in un elaborato originale, non limitato a una semplice esposizione delle attività svolte. Esso deve evidenziare la capacità del tirocinante
Dettagli11 ottobre 2016 Introduzione 53 - :
11 ottobre 2016 Introduzione. 53 - : 06-57339659 :. 3... 3. Svolgimento del corso aspetti organizzativi Calendario delle lezioni Orario delle lezioni Frequenza Ricevimento Diapositive Svolgimento del corso
DettagliN.I413R/4811D UNI EN ISO
Anno scolastico 2014 / 2015 A Classe 2 Sezione E Indirizzo Biennio ITI Materia Chimica e laboratorio Docente/i Nome e cognome Carmela Startari Nome e cognome Giorgio Laganà Firma Firma Pagina 1 di 9 Finalità
DettagliProgrammazione annuale docente classi 1^ - 2^- 3^- 4^ -
Programmazione annuale docente classi 1^ - 2^- 3^- 4^ - Docente Trovato Grazia Classe 1 sez. B Indirizzo AM Materia di insegnamento Matematica Libro di testo Matematica.verde volume 1 Bergamini-Trifone-Barozzi
DettagliD 3.1 PROGRAMMA DIDATTICO
D 3.1 PROGRAMMA DIDATTICO IIS L. da Vinci Umbertide ITALIA FINANZIATO DA: 1 INDICE Obiettivi e metodologie didattiche per la partecipazione alla gara virtuale sul risparmio energetico. 3 Obiettivi specifici
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI MATEMATICA
ISTITUTO COMPRENSIVO F. D'ASSISI TEZZE SUL BRENTA (VI) PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI MATEMATICA CLASSE 3^ OBIETTIVI FORMATIVI: I NUMERI CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE Leggere, rappresentare e utilizzare i
DettagliIL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del
IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM 36167 del 5-11-2015 Secondo quanto riportato dal DM 850 del 27/10/2015, il periodo di formazione e di prova è finalizzato specificamente
DettagliPiano di Lavoro e di Attività Didattica
Anno scolastico 2014 / 2015 Classe 2 Sezione FI Indirizzo Biennio comune Materia Scienze integrate Chimica A Nome e cognome MARTA MASSAZA Nome e cognome GIORGIO LAGANÀ Docente/i Firma Firma Pagina 1 di
DettagliLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE Certificare le competenze, occasione di miglioramento per riflettere sulla valutazione e per una nuova didattica Dott.ssa Monica MERONI,
DettagliIntervenire per esprimere idee, pareri.
Ordine di scuola Primaria Classe prima Disciplina SCIENZE Competenza chiave europea di riferimento Competenza di base in scienza e tecnologia Imparare ad imparare Traguardi per lo sviluppo della competenza
DettagliLa didattica per competenze, costruzione di moduli interdisciplinari
La didattica per competenze, costruzione di moduli interdisciplinari Interdisciplinarietà non come somma di discipline. Modulo interdisciplinare Quali competenze per risolvere un problema interdisciplinare.
DettagliSTRUTTURA UDA U.D.A. 3. Classe IV A PRESENTAZIONE. Alunni della classe quarta (secondo biennio) del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica.
STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 3 Classe IV A.S. 2015/2016 TITOLO: AMPLIFICATORE OPERAZIONALI MICROPROCESSORI COD. TEEA IV 03/05
DettagliPROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II D
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-14 PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II D DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA La geografia
DettagliSCUOLA PRIMARIA - MORI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it REPUBBLICA ITALIANA
DettagliANNO SCOLASTICO PROF. MARIA PITIMADA MATERIA: STORIA CLASSE 1^C DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-14 PROF. MARIA PITIMADA MATERIA: STORIA CLASSE 1^C DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA Lo studio della
DettagliEsso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.
PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche
DettagliChiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione
Progetto x competenza EMOZIONANDO Competenza imparare ad imparare: è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo
DettagliCURRICOLO VERTICALE MATEMATICA RELAZIONI/ DATI E PREVISIONI/ MISURA
CURRICOLO VERTICALE MATEMATICA / DATI E PREVISIONI/ MISURA SCUOLA PRIMARIA CONOSCENZE (Concetti) ABILITA Classe 1^ - Classificazione - in situazioni concrete, classificare persone, oggetti, figure, numeri
DettagliSCUOLA PRIMARIA - MORI
REPUBBLICA ITALIANA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it
DettagliSCUOLA PRIMARIA - MORI
REPUBBLICA ITALIANA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it
DettagliSCUOLA PRIMARIA - MORI
REPUBBLICA ITALIANA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI MATEMATICA PER LA CLASSE IV A. a.s Indirizzo odontotecnico
I.P.S.S.S E. DE AMICIS - ROMA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI MATEMATICA PER LA CLASSE IV A a.s. 2014-2015 Indirizzo odontotecnico Docente : Prof. Paolo Bruschi FINALITA EDUCATIVE Vengono proposte le seguenti
DettagliPROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO
Progettazione disciplinare di dipartimento Pag. 1 di 5 ANNO SCOLASTICO 2013-2014 PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO MATEMATICA classe prima FINALITÀ/OBIETTIVI GENERALI DI MATEMATICA Fornire strumenti
DettagliPIANO DI LAVORO ANNUALE. MATERIA: Diritto pubblico-e internazionale/relazioni internazionali
ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE MAJORANA Via Ada Negri, 14 10024 MONCALIERI (TO) Codice fiscale 84511990016 Sezione Liceale E.Majorana Scientifico - Linguistico Via Ada Negri, 14 10024 MONCALIERI Tel.
DettagliDISCIPLINA: MATEMATICA CLASSE: QUARTA
I NUMERI l'alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica anche grazie a molte esperienze in contesti significativi, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha
DettagliProgrammazione Annuale Docente Classi 1^
Programmazione Annuale Docente Classi 1^ Docenti: Caruso F, Dassisti G, Grassi P, Muratore C, Perrotta T Classi: 1C AM, 1A TUR, 1A AM, 1C TU, 1D AM, 1B TU Materia di insegnamento : Economia-Aziendale Libri
DettagliIL GIROTONDO DELLE STAGIONI: VARIETA RICCHEZZA E FASCINO TUTTO DA SCOPRIRE
SCUOLA DELL INFANZIA SAN GIUSEPPE GORGO AL MONTICANO IL GIROTONDO DELLE STAGIONI: VARIETA RICCHEZZA E FASCINO TUTTO DA SCOPRIRE a.s. 2015-2016 1 UNITA DI APPRENDIMENTO Denominazione PROGETTO ACCOGLIENZA
DettagliRicerca qualitativa: Focus group
Corso Metodologia della Ricerca Psicosociale - Prof. Patrizia Romito Ricerca qualitativa: Focus group Dott.ssa Lucia Beltramini Trieste, 22 dicembre 2010 Focus group: definizione Focus group Tecnica di
DettagliI S T I T U T O C O M P R E N S I V O G. M A Z Z I N I P O R T O S. S T E F A N O
Pericolo Moduli di ambienti sicuri Attenzione Manutenzione CURRICOLO PER PROGETTI EDUCATIVI INTERDISCIPLINARI PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E NEGLI
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF
ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento
DettagliCorso di formazione Il tirocinio nella formazione degli operatori di supporto
Collegio IP.AS.VI. Via Metastasio, 26 Brescia Corso di formazione Il tirocinio nella formazione degli operatori di supporto 3 Ottobre 2011 L esperienza dell adulto che apprende Dott.ssa E. A. Pasotti OBIETTIVI
DettagliNUCLEI FONDANTI COMPETENZE CONTENUTI ABILITA METODOLOGIE E STRUMENTI METODO SCIENTIFICO VEDERE
NUCLEI FONDANTI COMPETENZE CONTENUTI ABILITA METODOLOGIE E STRUMENTI METODO SCIENTIFICO VEDERE OSSERVARE COMPARARE CLASSIFICARE FORMULARE E VERIFICARE IPOTESI UTILIZZANDO SEMPLICI SCHEMATIZZAZIONI Relazione
DettagliCURRICOLO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA INE CLASSE TERZA
CURRICOLO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA INE CLASSE TERZA Nuclei tematici Vedere e osservare Traguardi per lo sviluppo della competenza L alunno riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi
DettagliSoluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling SERVIZI PER LE SCUOLE
Soluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI Formazione linguistica Corsi di inglese e spagnolo per il raggiungimento del
DettagliMATERIA: SCIENZE DELLA TERRA
MATERIA: SCIENZE DELLA TERRA PROGRAMMAZIONE INIZIALE ANNO SCOLASTICO: 2015-2016 INSEGNANTE: Bergonzi Antonella CLASSE: 1 B SETTORE: Servizi INDIRIZZO: Servizi commerciali FINALITA DELLA DISCIPLINA (finalità
DettagliDIDATTICA SPECIALE: CODICI DEL LINGUAGGIO LOGICO E MATEMATICO D I R I G E N T E S C O L A S T I C O P R O F. S S A A N N U N Z I A T A M U T O 1
DIDATTICA SPECIALE: CODICI DEL LINGUAGGIO LOGICO E MATEMATICO D I R I G E N T E S C O L A S T I C O P R O F. S S A A N N U N Z I A T A M U T O 1 DIDATTICA DELL INTEGRAZIONE L integrazione di qualità passa
DettagliL APPROCCIO FORMATIVO PER COMPETENZE
L APPROCCIO FORMATIVO PER COMPETENZE - Adozione del modello europeo EQF (European Qualification Framework) - Metodologia laboratoriale - Alternanza scuola-lavoro - Cultura che si acquisisce mediante l
DettagliIstituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/ fax
Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria 71121 Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/743467 fax 719330 PROGETTAZIONE ANNUALE LA CONOSCENZA DEL MONDO NUMERO E SPAZIO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
DettagliSCIENZE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI
SCIENZE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI La moderna conoscenza scientifica del mondo si è costruita nel tempo, attraverso un metodo di indagine fondato sull osservazione dei fatti e sulla loro interpretazione,
DettagliPROGETTARE INSEGNARE VERIFICARE E VALUTARE PER COMPETENZE
PROGETTARE INSEGNARE VERIFICARE E VALUTARE PER COMPETENZE A. PROGETTARE Costruire un unità di lavoro per una classe 5^ secondo il seguente format. A PRANZO CON GIULIO CESARE Durata: 1 mese Traguardo di
DettagliPROCEDURA VALUTAZIONE COLLEGIALE SOMMARIO
Pagina 1 di 5 SOMMARIO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RESPONSABILITÀ...2 3 VALUAZIONE INDIVIDUALE...2 4 VALUAZIONE COLLEGIALE...4 5 DEBITO E CREDITO FORMATIVO...4 REVISIONI N DATA DESCRIZIONE 01
DettagliTITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO
PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI (DM 177/00 - Direttiva 90/03) ENTE: C.A.M. Centro per l'apprendimento Mediato Periodo I
DettagliPer imparare a guardare. 1. Sapere come si generano le immagini, come vediamo, le modalità di percezione della forma, del colore e dello spazio.
Ordine di scuola Campo di esperienza - disciplina Competenza chiave europea di riferimento Secondaria di primo grado Arte e immagine CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE ESPRESSIONE ARTISTICA Traguardi
DettagliPANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione
UNITA DI APPRENDIMENTO DENOMINAZIONE PANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione COMPITO E PRODOTTO FINALE - Realizzazione di un impasto di frumento salato (pane comune, focaccia, focaccia
DettagliLa definizione degli obiettivi
Docimologia Prof. Giovanni Arduini Lezione n.5 Anno Accademico 2013/2014 La definizione degli obiettivi La necessità di definire sul piano dell attività didattica determinati obiettivi nasce da tre ordine
DettagliTITOLO: DATI IDENTIFICATIVI. Anno scolastico: Scuola: Destinatari: Insegnanti coinvolti: COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE
PROGETTARE PER COMPETENZE TITOLO: DATI IDENTIFICATIVI COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE Anno scolastico: Scuola: Destinatari: Insegnanti coinvolti: COMPETENZE ATTESE ( dal Profilo dello studente ) CONTESTO
DettagliDisciplina: SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE
BIENNIO TECNOLOGICO COMPETENZE DI BASE DELL ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO Disciplina: SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE PROGRAMMAZIONE CLASSE SECONDA INTRODUZIONE Questa introduzione fa parte integrante della
DettagliOBIETTIVI MINIMI CLASSI PRIME
OBIETTIVI MINIMI CLASSI PRIME conoscere e saper operare con le notazioni esponenziali, conoscere le principali grandezze primitive e derivate e le loro unità di misura, conoscere la costituzione chimica
DettagliPROGRAMMAZIONI DI SCIENZE
Istituto Comprensivo E. Q. Visconti - Roma Scuola Secondaria di Grado Anno Scolastico 2015-2016 PROGRAMMAZIONI DI SCIENZE CLASSI PRIME, SECONDE E TERZE Obiettivi specifici di apprendimento Saper organizzare,
DettagliL ENERGIA PRENDE FORMA
L ENERGIA PRENDE FORMA S o t t o t i t o l o p e r l e c l a s s i IV A e B a.s. 2014-2015 D A L B U I O A L L A L U C E 1915 una luce nuova nella nostra città. O G G I I E R I P R E M E S S A Il progetto
DettagliCircolo Didattico di Borgo San Giacomo (Brescia) - CURRICOLO DI CIRCOLO
M A T E M A T I C O - S C I E N T I F I C O - T E C N O L O G I C A D I S C I P L I N E - F I N A L I T À - E L E M E N T I E S S E N Z I A L I I curricoli delle discipline che costituiscono l'area devono
DettagliAREA DISCIPLINARE: matematico-scientifico-tecnologica ARGOMENTO: il numero Insegnante referente : Battistina Di Vora
AREA DISCIPLINARE: matematico-scientifico-tecnologica MATERIA: matematica ARGOMENTO: il numero Insegnante referente : Battistina Di Vora PERIODO DI RIFERIMENTO: classi 4 e 5 scuola primaria - raccordo
DettagliScheda di valutazione del tirocinante
COGNOME NOME TIROCINANTE DENOMINAZIONE ISTITUTO DENOMINAZIONE SCUOLA Scheda di valutazione del tirocinante DIRIGENTE TUTOR DEL TIROCINANTE PARTE A: DATI INFORMATIVI TUTOR DEL TIROCINANTE (Area disabilità)
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA. all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DON F. MOTTOLA TROPEA PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA ATTIVITA ALTERNATIVA ALL I.R.C. L esigenza di un attività
DettagliLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE La valutazione delle competenze in MATEMATICA Angela Pesci, Dipartimento di Matematica, Università di Pavia MERCOLEDI 16 MARZO 2016 Qualche
DettagliMATEMATICA CLASSE NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo.
MATEMATICA OB. FORMATIVI COMPETENZE CLASSE 1 1. NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo..2 Usare il numero per contare, confrontare, ordinare raggruppamenti di oggetti..3 Leggere
DettagliDipartimento di Diritto ISIS ZENALE E BUTINONE TREVIGLIO Anno scolastico
PROGRAMMAZIONE CURRICULARE DIRITTO E LEGISLAZIONE TURISTICA CLASSI TERZE E QUARTE ISTRUZIONE TECNICA NEL TURISMO COMPETENZE Competenze chiave di cittadinanza imparare ad imparare: organizzare il proprio
DettagliN.I413R/4811D UNI EN ISO
Anno scolastico 2013 / 2014 A Classe 1 Sezione A Indirizzo MECCANICA Materia SCIENZE INTEGRATE - CHIMICA Docente/i Nome e cognome Eugenio Famiglietti Nome e cognome Giorgio Laganà Firma Firma Mod. SGQ-MOD-06
DettagliSTRUTTURA UDA. Primo Trimestre A PRESENTAZIONE. Alunni della classe quarta (secondo biennio) del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica.
STRUTTURA UDA TITOLO: Sicurezza elettrica e antinfortunistica. COD. TEEA IV 01/05 Destinatari A PRESENTAZIONE Alunni della classe quarta (secondo biennio) del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica.
DettagliSCUOLA PRIMARIA MONOENNIO
SCUOLA PRIMARIA MONOENNIO Presentazione La definizione delle competenze e degli obiettivi di apprendimento si ritiene valida per tutte le scuole del Circolo. Potrà essere modificata la scelta in riferimento
DettagliSCUOLA PRIMARIA DI FOLGARIA A.S PIANO ANNUALE DI LAVORO: SCIENZE
SCUOLA PRIMARIA DI FOLGARIA A.S. 2016-2017 PIANO ANNUALE DI LAVORO: SCIENZE CLASSE QUARTA A Insegnante: Rech Luisa La caratteristica della prima competenza costituisce la metodologia scientifica, con la
DettagliLinee Guida Educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile Parte II Percorsi didattici PARTE II PERCORSI DIDATTICI
PARTE II PERCORSI DIDATTICI PERCORSI DIDATTICI I percorsi didattici: contenuti approcci e metodologia Le schede di percorsi didattici, di seguito proposte, sono state inserite nelle linee guida, per fornire
DettagliT E C N O L O G I A CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA. INTERVENIRE E TRASFORMARE C1 - Realizzare un oggetto in cartoncino.
CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA T E C N O L O G I A CLASSI PRIMARIA VEDERE E OSSERVARE A1 - Seguire istruzioni d uso per realizzare oggetti. O B I E T T I V I D I A P P R E N D I M E N T O PREVEDERE
DettagliISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI TURISTICI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE
ISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI TURISTICI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE G. M ATTEOTTI 5 6 1 2 4 - P i s a Sede Centrale: via Garibaldi, 194 - tel. 05094101 - fax 050941031 Succursali:
DettagliVerso un curricolo verticale, per favorire l acquisizione della competenza scientifica
Alcune immagini e riflessioni del corso: Verso un curricolo verticale, per favorire l acquisizione della competenza scientifica A cura di Marco Falasca e Cesarina Mancinelli Castelfidardo,15-16 ottobre
DettagliCompetenze chiave europee: Imparare ad imparare Comunicare Collaborare e partecipare Individuare collegamenti e relazioni
Denominazione Compito-prodotto Narrare e Raccontare il ciclo dell acqua SECONDARIA DI classe ^ Lettura e riassunto di un racconto oralmente e per iscritto Analisi del testo Riscrittura creativa del testo
DettagliCapitolo 1 La didattica della vela
Prefazione Questo libro è rivolto a tutti coloro che si occupano dell insegnamento della vela in corsi di tutti i livelli e sui diversi supporti: deriva, cabinato e catamarano. Crediamo che ci si debba
DettagliSPAZI LICEO SCIENTIFICO «MARCONI» 27 NOVEMBRE 2015 PROF. MONIA GRILLI
SPAZI LICEO SCIENTIFICO «MARCONI» 27 NOVEMBRE 2015 PROF. MONIA GRILLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO 5 SPAZI DI APPRENDIMENTO MODULARI POLIFUNZIONALI FACILMENTE CONFIGURABILI CAPACI DI RISPONDERE A STILI DI
DettagliSchede di osservazione per la valutazione e certificazione delle competenze-chiave
Schede di osservazione per la valutazione e certificazione delle competenze-chiave Imparare ad imparare..(pag. 2) Progettare. (pag. 3) Comunicare.(pag 4) 4. Collaborare e partecipare. (pag 5) 5. Agire
DettagliISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE "E.GUALA"
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE "E.GUALA" CORSO RAGIONIERI PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI MATEMATICA ANNO SCOLASTICO 2016-2017 CLASSE 5^T Ore settimanali: 3 OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI E TRASVERSALI
DettagliCURRICOLO DI MATEMATICA DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA
CURRICOLO DI MATEMATICA DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA Competenza 1- Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico scritto e mentale, anche con riferimento a contesti
DettagliRELAZIONE E PROGRAMMA FINALE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
Istituto paritario di Istruzione Secondaria Superiore Ivo de Carneri Civezzano Istituto Tecnico settore Tecnologico articolazione Biotecnologie Sanitarie RELAZIONE E PROGRAMMA FINALE DI SCIENZE MOTORIE
Dettagli