Newsletter > Marzo 2010 a cura del Centro Studi Sintesi S.r.l. Unipersonale. Editoriale

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1 Newsletter > Marzo 2010 a cura del Centro Studi Sintesi S.r.l. Unipersonale Sommario Credito e Risparmio L INFLAZIONE PROVINCIALE: IL 2009 RISPETTO AL 2008 Federalismo e Finanza Locale LA PRESSIONE TRIBUTARIA PER REGIONE Set Point DONNE E LAVORO: BUSTA PAGA, ISTRUZIONE, QUALIFICHE - LE DIFFERENZE DI GENERE Venezia e dintorni I REDDITI DELLAPROVINCIA DI VENEZIA Editoriale Partiti e ceto politico sono espressione della società e producono politica attingendo ad un serbatoio più o meno vasto di capacità ed esperienze condivise e comprese nella categoria di capitale sociale. E giusto guardare al mondo politico considerandolo espressione della società che lo produce, come dire che la classe politica è lo specchio di ogni comunità, sia essa nazionale, regionale e comunale. Sovranità popolare significa prima di tutto scegliere da chi farsi governare per sentirsi poi legati alle decisioni che la classe dirigente è chiamata ad assumere. Uno sguardo d insieme rivolto alla politica deve avere come presupposto l idea della stessa come tessuto connettivo di ogni sistema sociale in grado di costituire una sorta di centro integratore rispetto a tutte le componenti della società e a tutte le possibilità che queste hanno di legarsi tra loro esprimendo conseguentemente istanze sempre nuove. Tali riflessioni assumono un significato particolare in questo momento in vista delle elezioni regionali di fine settimana. Il motivo che può sensibilizzare chiunque di fronte all evento che stiamo per vivere, sta appunto nel ruolo che la classe politica gioca nel supportare la nostra convivenza sociale. Nello strutturare le domande che giungono dalla società, i partiti si dotano di una schiera di persone i cui comportamenti incidono inevitabilmente sulla vita di noi cittadini. Senza costituire una novità assoluta, la campagna elettorale in corso si sta rivelando indubbiamente sbilanciata sul ruolo attribuito alle persone più che ai partiti così come questi venivano intesi fino a qualche decennio fa. L evoluzione storica che gli stessi hanno attraversato nel corso degli ultimi venti anni e in particolare dal 1989 in poi, è ormai compiuta soprattutto a livello di governo territoriale. L affermarsi di una società sempre più secolarizzata e molto meno segnata dalle grandi contrapposizioni ideologiche del passato, ha indotto elettori e partiti a puntare sulle persone più che sull organizzazione vera e propria resa, tra l altro, superata dall avvento dei mezzi di comunicazione di massa. Ci si è via via diretti verso un apparato più snello e meno invadente per lasciar spazio a uomini e donne che comunicano direttamente con l elettore mettendo in gioco la propria faccia, cercando di coinvolgere la cittadinanza su programmi contingenti e concreti piuttosto che su divergenze ideologiche storicamente già superate. Ecco che allora, nonostante abbia sempre rappresentato il vero volto dei partiti, la classe politica ha assunto un ruolo se possibile ancora maggiore e nuovo al quale l elettore non più distratto dalle passate e rigide appartenenze dottrinali, è indotto a dare un importanza precedentemente sconosciuta. La tornata elettorale prevista per domenica prossima riguarda le Regioni, quegli organi amministrativi che, per estensione territoriale e ampiezza di poteri conferiti, si possono considerare i meno lontani dall organizzazione centrale dello Stato. Previste fin dal 1948 dalla nostra Costituzione, le regioni cominciarono ad esercitare la loro autonomia solo nel Negli ultimi decenni, le stesse hanno acquisito un potere crescente e, soprattutto nel nord-italia, rappresentano tutt oggi la più concreta alternativa ad uno Stato centralizzato. In questo senso, del resto, si sente parlare con toni più o meno politici, di federalismo e, in questo senso, si studia il modo più indolore per giungere a delle più concrete forme di autogoverno locale. In prospettiva più o meno futura, dunque, il prossimo appuntamento elettorale risulta decisivo. Se da una parte lo Stato centrale potrebbe volgere ad un sistema più improntato sul federalismo e farlo nell arco dei prossimi due anni, dall altra, proprio le regioni e chi le governa verrebbero a trovarsi in prima linea nel guidare il necessario e delicato passaggio di competenze. La speranza è che i cittadini siano coscienti di tutto questo e indotti perciò ad esprimersi nel modo più responsabile possibile. numero 06

2 Credito e Risparmio L inflazione provinciale: il 2009 rispetto al 2008 S econdo l ultimo consuntivo stilato dall Istat, nel 2009, l indice dei prezzi ha registrato un incremento medio dello 0,8%; ma se si punta la lente sulle singole aree territoriali e sui diversi capitoli di spesa che compongono il paniere Istat, lo scenario che si presenta non è più di calma piatta. A fronte di un aggregato mediobasso, infatti, ci sono ampi divari: se a Trento l indice medio annuo si è limitato a crescere dello 0,1%, a Caltanissetta la dinamica ha avuto una pressione tripla rispetto alla media italiana, arrivando al 2,8%. E va sottolineato che tutta la coda della classifica del carovita vede una prevalenza di realtà del Mezzogiorno, soprattutto calabresi, campane e siciliane. Quanto al paniere, sono le bevande alcoliche ad aver registrato la variazione più marcata (+3,8%), mentre la più contenuta è attribuibile ai trasporti, dove i prezzi nel 2009 risulterebbero in calo del 2,2 per cento. Variazioni % degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) Analisi per capitolo di spesa Capoluogo di provincia Prodotti alimentari e bevande analcoliche Bevande alcoliche e tabacchi Abbigliamento e calzature Abitazione, Acqua, Energia elettrica e combustibili Abitazione, Acqua, Energia elettrica e combustibili Servizi sanitari e spese per la salute Trasporti Comunicazioni Ricreazione, Spettacolo e Cultura Istruzione Servizi ricettivi e di ristorazione Indice generale (con tabacchi) Indice generale (senza tabacchi) Le migliori 10 Trento 0,8 3,7 0,1-2,2 1,6-0,2-3,9-0,8-0,8 5,7 1,7 0,1 0,0 Milano 0,3 3,9 0,9-0,9 1,4 0,0-2,6-1,2 0,2 1,7 1,6 0,2 0,1 Rovigo 1,6 4,1 1,3-2,8 1,4-0,2-3,6-0,6 0,8 4,1 2,3 0,2 0,1 Bari 1,3 3,9-1,6-0,5 2,1 0,3-2,6-0,5-0,5 1,8 1,6 0,3 0,2 Brindisi* 1,3 3,9-1,6-0,5 2,1 0,3-2,6-0,5-0,5 1,8 1,6 0,3 0,2 Foggia* 1,3 3,9-1,6-0,5 2,1 0,3-2,6-0,5-0,5 1,8 1,6 0,3 0,2 Lecce* 1,3 3,9-1,6-0,5 2,1 0,3-2,6-0,5-0,5 1,8 1,6 0,3 0,2 Taranto* 1,3 3,9-1,6-0,5 2,1 0,3-2,6-0,5-0,5 1,8 1,6 0,3 0,2 Asti 0,7 3,6 0,0-0,7 2,4 0,8-2,4-1,0 0,7 2,8 1,8 0,4 0,2 Caserta -0,2 3,8 0,2 0,8 1,6 0,3-2,0-0,1-0,1 5,4 1,4 0,5 0,3 e le peggiori 10 Trieste 2,5 4,2 2,8-1,5 2,4 2,9-0,4-1,6 1,6 2,3 0,5 1,5 1,3 Lucca 4,1 4,3 1,5 1,3 2,1 4,5-4,0-1,9 2,4 2,8 4,3 1,6 1,6 Catanzaro 3,1 4,1 3,3 0,5 2,1 2,3-1,9-0,6 1,6 0,9 1,6 1,7 1,6 Avellino 1,5 3,4 1,2 0,8 2,4 2,2 1,6-0,1-0,3 2,8 3,6 1,8 1,7 Crotone* 3,0 4,0 3,1 1,9 2,3 1,3-1,8-0,3 0,6 2,1 2,2 1,8 1,7 Vibo Valentia* 3,0 4,0 3,1 1,9 2,3 1,3-1,8-0,3 0,6 2,1 2,2 1,8 1,7 Napoli 4,0 4,0 3,9 3,0 2,1-0,4-1,1-0,2 0,7 2,4-0,1 2,1 2,0 Cosenza 4,1 4,3 4,1 1,9 2,8 1,5-1,3 0,0-0,7 2,9 3,0 2,3 2,1 Rimini 3,6 4,0 1,9 3,0 4,9 2,1-1,1-1,1 1,7 2,7 1,9 2,2 2,2 Caltanissetta 3,6 4,2 9,3 2,2 4,4 1,2-1,7 0,0 2,1 3,9 3,0 2,8 2,8 variazione più contenuta variazione più elevata (*) a causa della mancanza di dati è stato inserito il valore medio dei capolughi appartenenti alla stessa regione Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati ISTAT p.1

3 Federalismo e Finanza Locale La pressione tributaria per regione N egli ultimi cinque anni Irap, Irpef regionale, Rc Auto, Ici, Irpef comunale sono aumentate del 10,1%. In pratica, Comuni, Province e Regioni hanno incassato nel 2006 ben 72,9% miliari di euro (nel 2001, invece, l ammontare complessivo delle tasse era di 58,8% miliardi). Dall analisi della pressione tributaria locale, emerge che la stessa, nel 2006, è stata di euro per abitante contro i del Una cifra rilevante, cresciuta di anno in anno con un certo impatto nel sostenere lo sviluppo delle economie locali. Dopo il Lazio, con una pressione fiscale locale di euro, sono soprattutto i residenti nelle regioni del Nord della Penisola ad essere i maggiori contribuenti. Nel 2006 la pressione tributaria locale della Lombardia era di euro pro-capite, doppia rispetto a quella registrata in Sicilia (ultima regione come sforzo fiscale locale) con 696 euro pro-capite. Notevoli sacrifici sono stati richiesti anche ai cittadini piemontesi (1.571 euro euro pro-capite), ai valdostani (1.483 euro), agli emiliano-romagnoli (1.472 euro), ai toscani (1.400 euro) e ai veneti (1.357 euro). Sotto la media nazionale e nelle posizioni più basse in questa particolare classifica si trovano invece la Basilicata (767 euro), la Calabria (773 euro) e la Campania (864 euro). L analisi per tipologia di Amministrazione evidenzia come la pressione tributaria sia concentrata soprattutto a livello regionale (825 euro) e a livello comunale (346 euro); le province evidenziano una pressione tributaria molto inferiore (77 euro) in virtù delle minori competenze a loro assegnate. Si evince anche un trend di crescita dell imposizione nelle varie Regioni italiane dal 2001 al 2006 (ultimo dato disponibile): crescite molto consistenti, quasi doppie rispetto alla media nazionale (+10,1%), si sono registrate in Sardegna (+29,2%), in Calabria (+23,8%), in Campania (+21,8%) e in Puglia e Valle d Aosta (+20,6%). Crescite superiori alle media nazionale si sono registrate anche in Sicilia (+18,3%), in Basilicata (+16,5%), in Molise (+15,4%), in Abruzzo (+14,6%), in Piemonte (+13,1%) e in Toscana (+10,5%). Pressione tributaria delle Autononomie territoriali. Valori regionalizzati Dati in euro procapite (a prezzi costanti 2007) Rank Rank 1 LAZ LOM LOM LOM LOM LAZ LAZ EMR LAZ EMR LAZ LAZ LOM LOM LOM EMR PIE EMR EMR PIE PIE PIE PIE LAZ PIE VDA VDA EMR VEN VEN TOS VDA PIE EMR VDA TOS TOS VEN TOS VEN TOS LIG VDA LIG LIG LIG TOS VEN TOS LIG MAR VDA VEN LIG LIG VEN TAA VDA MAR MAR MAR MAR MAR MAR TAA TAA TAA TAA TAA TAA UMB UMB UMB UMB UMB FVG ABR FVG FVG FVG FVG FVG UMB UMB ABR 965 ABR ABR ABR ABR ABR FVG MOL 821 PUG 830 PUG 851 MOL 877 MOL 926 MOL 948 MOL PUG 756 MOL 814 MOL 845 SAR 854 SAR 851 SAR 934 SAR SAR 723 CAM 772 CAM 793 PUG 843 CAM 827 PUG 912 CAM CAM 722 SAR 733 SAR 783 CAM 803 BAS 784 CAM 879 PUG BAS 670 BAS 724 BAS 749 BAS 782 PUG 765 CAL 786 CAL CAL 635 CAL 646 CAL 701 SIC 727 CAL 740 BAS 780 BAS SIC 599 SIC 635 SIC 698 CAL 683 SIC 709 SIC 708 SIC MEDIA MEDIA MEDIA MEDIA MEDIA MEDIA MEDIA Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati ISTAT e Issirfa-CNR Dinamica della pressione tributaria locale per livello di governo e area geografica Dati in euro procapite (a prezzi costanti 2007) NORD Comuni Province Regioni CENTRO Comuni Province Regioni SUD Comuni Province Regioni Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati ISTAT e Issirfa-CNR p.2

4 Set Point Donne e lavoro: busta paga, istruzione, qualifiche - le differenze di genere L analisi delle buste paghe italiane ci suggerisce che non esiste una parità tra i sessi. Ogni mese le lavoratrici italiane ricevono in media euro netti, contro i riconosciuti ai colleghi maschi. E ciò si aggiunge alla fatica che le donne devono fare per entrare ed affermarsi sul posto di lavoro: basti pensare che oggi appena il 46,1% ha un occupazione contro il 68,9% degli uomini: una distanza abissale, tra le più ampie d Europa, dove le occupate sono in media il 59 per cento. Risulta anche che le lavoratrici dipendenti hanno un livello di istruzione più alto, al quale però non corrisponde una migliore retribuzione. Non si arriva alla parità nemmeno se si considera la posizione nella professione: oltre il 60% delle donne ricopre posti impiegatizi o da quadro, ma con il 17% di guadagni in meno rispetto agli uomini. Per le operaie c è un saldo negativo del 30%, mentre le distanze si riducono sensibilmente (-8%) tra i dirigenti, cui fa da contrappeso una marginale presenza delle donne ai vertici aziendali (1,8% di tutte le occupate). Retribuzione mensile per genere e differenze % mensili tra donne e uomini, II trim 2009 Comune Punteggio Popolazione Donne Uomini Totale Elaborazioni Centro Studi Sintesi su dati Istat (Rcfl) -19,8% Educazione Retribuzione mensile femminile per titolo di studio e differenze % mensili tra donne e uomini, distribuzione % del titolo di studio per sesso. II trim 2009 Retribuzione mensile Donne ( ) Differenza % della retribuzione mensile tra donna e uomo Punteggio Popolazione Nessun Titolo ,4% 1,0% 0,5% Licenza Elementare ,6% 5,3% 3,4% Licenza Media ,3% 35,9% 24,1% Diploma Superiore ,0% 45,3% 50,4% Laurea ,0% 11,5% 20,3% Post-Laurea ,3% 1,1% 1,3% Totale ,8% 100,0% 100,0% Posizione nella professione Elaborazioni Centro Studi Sintesi su dati Istat (Rcfl) Retribuzione mensile femminile per posizione nella professione e differenze % mensili tra donne e uomini, distribuzione % della posizione professionale per sesso. II trim 2009 Retribuzione mensile Donne ( ) Differenza % della retribuzione mensile tra donna e uomo Distribuzione % uomini Distribuzione % donne Dirigente ,1% 3,6% 1,8% Quadro ,6% 7,4% 6,6% Impiegato ,9% 32,5% 54,2% Operaio ,4% 55,4% 26,0% Apprendista ,0% 1,1% 1,2% Totale ,8% 100,0% 100,0% Totale ,8% 100,0% 100,0% Elaborazioni Centro Studi Sintesi su dati Istat (Rcfl) p.3

5 Credito Venezia e risparmio dintorni I redditi della Provincia di Venezia N ella Provincia di Venezia sono circa i cittadini veneziani che nel 2008 hanno dichiarato una cifra inferiore ai euro lordi. Questo significa che più di 12 contribuenti della provincia ogni 100 si sono ritrovati nel 2007 con meno di 772 euro netti al mese. La presente elaborazione sui dati del Dipartimento delle Finanze fa emergere una situazione piuttosto variegata. Oltre metà delle dichiarazioni dei redditi stanno sotto i euro. Gli over sono poco più di 14 mila (2,7%). Il reddito medio per contribuente è di euro e il capoluogo è il Comune più ricco, con euro. Il reddito medio per famiglia è invece di euro, in testa è Mirano (36.081). Provincia di Venezia Reddito medio per contribuente. Anno 2006 Comune Valore (in euro) Venezia Stra Mirano Portogruaro San Donà di Piave Dolo Spinea Marcon Scorzè Martellago Noale Fiesso d'artico Pianiga Santa Maria di Sala Salzano Mira Quarto d'altino Cinto Caomaggiore Musile di Piave Noventa di Piave Gruaro Vigonovo Fossalta di Piave Ceggia Fossò Fossalta di Portogruaro Meolo Camponogara Concordia Sagittaria Pramaggiore Santo Stino di Livenza Campagna Lupia Teglio Veneto Jesolo Campolongo Maggiore Chioggia Torre di Mosto Annone Veneto San Michele al Tagliamento Cavallino-Treporti Eraclea Cona Caorle Cavarzere PROV. DI VENEZIA VENETO* ITALIA* Il reddito medio si basa sull imponibile Irpef ai fini delle addizionali (*) dato di fonte Ministero dell Interno Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Dipartimento delle Finanze Comune Provincia di Venezia Reddito medio per famiglia. Anno 2006 Valore (in euro) Marcon Mirano Stra Dolo Scorzè Spinea Martellago Noale Salzano San Donà di Piave Portogruaro Fiesso d'artico Pianiga Fossalta di Portogruaro Santa Maria di Sala Venezia Ceggia Cinto Caomaggiore Gruaro Mira Quarto d'altino Fossò Concordia Sagittaria Vigonovo Camponogara Noventa di Piave Musile di Piave Santo Stino di Livenza Campagna Lupia Campolongo Maggiore Fossalta di Piave Meolo Jesolo Teglio Veneto San Michele al Tagliamento Pramaggiore Torre di Mosto Cona Eraclea Annone Veneto Cavallino-Treporti Cavarzere Caorle Chioggia PROV. DI VENEZIA VENETO* ITALIA* Il reddito medio si basa sull imponibile Irpef ai fini delle addizionali (*) dato di fonte Ministero dell Interno Elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Dipartimento delle Finanze 4,6 5,2 5,2 p.4 variazioni rispetto all anno precedente (2005)

6 Il Centro Studi Sintesi è un centro di ricerca che si dedica da anni allo studio dei principali fenomeni di natura sociale ed economica, locali e nazionali. Obiettivo del Centro Studi Sintesi è interpretare le evoluzioni della società e dell economia locale aumentando i livelli di conoscenza sulle esigenze reali del territorio di cui oggi dispongono i policy makers, mettendoli in grado di operare le scelte più opportune ed intervenire nel dibattito economico e sociale con la dovuta autorevolezza. Questo periodico di informazione socioeconomica vuole mettere tutti gli utenti a conoscenza degli approfondimenti che il Centro Studi Sintesi realizza. Ulteriori informazioni sono disponibili presso il nostro sito CONTATTARE IL CENTRO STUDI SINTESI Tel Fax info@centrostudisintesi.com Web www. centrostudisintesi.com Posta Via San Donà, Mestre (Venezia) MODALITA DI ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER Accedere al sito web e inserire il proprio indirizzo nell area ricerche in sintesi. P.Iva e C.F

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