La Storia attraverso cartoline e fotografie d archivio Classe: 3^D A.S. 2016/2017 Docente: Rosanna Rizzi A060 Tecnologia

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1 IL QUARTIERE MARCONI DI BARI La Storia attraverso cartoline e fotografie d archivio Classe: 3^D A.S. 2016/2017 Docente: Rosanna Rizzi A060 Tecnologia

2 La Storia del Quartiere Marconi E il 1951 quando attorno all antico faro del 1869 nella penisola di San Cataldo a nord-ovest del centro, sorgono una serie di abitazioni affacciate sul mare che daranno vita al primo nucleo abitativo del quartiere Marconi. Cinque anni dopo, nel 1956, per ospitare i mille profughi sbarcati a Bari dall est Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, viene creato a due passi dalla Fiera del Levante il Villaggio Trieste. Villaggio Trieste e San Cataldo sono ancora oggi le zone residenziali del quartiere Marconi, un rione in realtà da sempre dominato dalle grandi infrastrutture più che dalle case. Qui è presente dal 1930 la Fiera del Levante, l Arena della Vittoria (del 1934) e il Centro Universitario Sportivo (del 1944). Ed è questa la zona dove un tempo sorgevano grandi fabbriche che oggi rappresentano affascinanti resti della "Bari industriale", quali l ex Gaslini e le ex acciaierie Scianatico. Fonte:

3 Il nome del Quartiere La denominazione del rione Marconi deriva dal fatto che lo scienziato Guglielmo Marconi effettuò, il 1º settembre 1904, una trasmissione telegrafica diretta verso la costa montenegrina proprio nei pressi del grande faro lì costruito. Il rione Marconi è noto anche con altre denominazioni meno formali, come zona Faro, per la presenza del Faro realizzato nel 1869 o la più comune San Cataldo, dal nome della penisola sui cui insiste. Fonte: San_Girolamo-Fesca

4 Il Faro di San Cataldo Il Faro di San Cataldo, costruito nel 1869, di forma ottagonale, domina la città con i suoi 66,5 metri di altezza e con i suoi 380 scalini. Tre lampi di 0,2 secondi, intervallati da un doppio periodo di buio di 3,8 secondi e un terzo più lungo di 11,8: così appare dal mare nella sua caratteristica frequenza luminosa di 20 secondi, ben conosciuta da ogni marittimo, che la scorge già a 23 miglia dalla costa. Fino al 1987, la lampada della torre era alimentata a gas, ed almeno una volta l'anno si doveva portare in cima una bombola di acetilene del peso di 60 chili. Non esisteva fino ad allora un motore e la lampada ruotava grazie ad un enorme peso, che come un ingranaggio di orologio, lentamente scendeva lungo la colonna centrale, ed andava riavvolta quotidianamente. Il farista doveva salire per accendere e spegnere, oltre che issare ed ammainare la bandiera. Queste operazioni sono oggi tutte automatizzate e centralizzate dalle capitanerie di porto a livello nazionale ma quella del guardiano del faro resta comunque una figura mitica e di enorme rilevanza affettiva e culturale. Arricchisce infine Il Faro di Punta San Cataldo un giardino molto suggestivo, ricco di fiori ed alberi da frutto dove ancora sopravvive un loco all'interno del quale sino a pochi anni fa si preparava il pane. Fonte: Cataldo

5 3 Agosto 1904 Il giorno 3 agosto 1904 al Molo San Cataldo di Bari, nei pressi del faro fu inaugurata la prima stazione radio-telegrafica internazionale della rete italiana. L importanza del notevole avvenimento richiamò nella nostra città le personalità più in vista del paese. Il memorabile avvenimento chiamava Bari a ricoprire un significativo ruolo di testimone di una conquista scientifica e civile di straordinaria rilevanza. Il 1^ settembre avvenne la prima trasmissione commerciale internazionale, tra Bari e Antivari in Montenegro (oggi Bar). L edificio che ospitò le apparecchiature è oggi stato demolito, ma sorgeva a pochi metri dalla nostra scuola.

6 I tralicci della Stazione Radiotelegrafica Marconi I due tralicci erano in legno, alti 50 metri e distanti tra loro 50 metri.

7 Le Spiagge del Quartiere Marconi Bagni (oggi) Provolina Bagni Marisabella

8 San Cataldo- 1914

9 San Francesco alla Rena

10 San Francesco alla Rena

11 San Francesco alla Rena e la Ciclatera

12 La Ciclatera La Tramvia delle Ferrovie Bari- Barletta che partiva dalla stazione di Via Napoli e portava i bagnanti baresi verso le spiagge di San Cataldo e Fesca. Prima dell installazione della linea elettrica era una carrozza a vapore e per questo era chiamata «Ciclatera», ovvero Caffettiera. Fonte: interviste/n2634- dall%e2%80%99inaugurazione-dellafiera-al-nuovo-lungomare--in-foto-labari-degli-anni-20-e-30

13 San Francesco alla Rena negli anni 50

14 La Fiera del Levante Il rione Marconi è sede della famosissima fiera annuale del Levante, il cui impianto originale, risalente agli anni trenta del secolo scorso, fu progettato dall'architetto Augusto Corradini e fu realizzato sotto la direzione dell'ingegnere Vincenzo Rizzi. La fiera è stata inaugurata, nella sua prima edizione del settembre 1930, dal re d'italia, Vittorio Emanuele III di Savoia. Con la seconda guerra mondiale, le edizioni della fiera si interruppero, per sette anni, tra il 1940 e il 1947; ben presto, grazie agli sforzi degli enti locali e agli aiuti governativi, la fiera ormai usata nel tempo della guerra per scopi militari, fu riqualificata, ricostruita e ampliata. A sinistra una foto degli anni 20, all inizio del cantiere.

15 La Fiera del Levante: Anni 20 e Anni 30

16 La Fiera e il Mare L Ingresso Monumentale della Fiera del Levante si affacciava e si affaccia ancora oggi direttamente sul mare. In questa foto gli abitanti del Quartiere Marconi traghettano i visitatori della Fiera da una parte all altra del Lungomare. era_del_levante

17 Confronto tra il 1965 e il 1975

18 L Arena della Vittoria L'arena, progettata dall'ingegnere Angelo Guazzaroni e dall'architetto Fasolo, fu realizzata per celebrare la "vittoria" dell'italia durante la prima guerra mondiale. La prima partita di calcio, Bari- Comense, fu giocata in questo stadio nel 1934 con risultato 3 ad 1. Fonte: adio_della_vittoria_(bari)

19 6 settembre 1934: Inaugurazione dell Arena della Vittoria con la presenza di Benito Mussolini durante i Campionati Nazionali dei Giovani Fascisti L Arena della Vittoria vista dal Quartiere Marconi con lo sfondo del «Parco dei Greci» o «Villaggio Trieste», realizzato nel 1956 per dare asilo a migliaia di profughi italiani provenienti da Istria, Dalmazia, Grecia e Dodecanneso e altri territori sottratti al Belpaese al termine della Seconda Guerra Mondiale

20 Il C.T.O. Il Centro Traumatologico Ospedaliero dell Inail fu realizzato nel 1948 dall architetto Giuseppe Samonà. «È un progetto rivoluzionario secondo lo storico Francesco Tentori perché realizza un inedito rapporto tra l ospedale e il paesaggio esterno (prima che fosse costruito il Cus, la costruzione si specchiava nel mare) e all interno tra le stanze della degenza e gli altri spazi. L Inail aveva commissionato a Samonà un ospedale all avanguardia, per quei tempi. Un ospedale con un forte carattere sociale, perché destinato alle cure degli operai e dei contadini vittime di incidenti sul lavoro, che avevano bisogno di prestazioni sanitarie e di attività di riabilitazione particolari e spesso di lunga durata. Così alle camere di degenza organizzate secondo criteri alberghieri (la luminosità, la vista sul mare) si aggiungevano spazi di socializzazione come il cineteatro accessibile anche alle carrozzelle e l annesso, prezioso parco di villa Sabini, ma soprattutto la dotazione degli impianti di elioterapia al piano attico e al piano terra le palestre e la piscina per la idrokinesiterapia. Fonte: /2015/02/04/piazza-grande-di-nicolasignorile-04_02_2015/

21 ma la Storia continua! Grazie dalla 3^ D!