Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187"

Transcript

1 Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187 "Attuazione della direttiva 97/43/Euratom in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse ad esposizioni mediche" Art Definizioni 1. Ai fini del presente decreto si intende per: a) aspetti pratici: le azioni connesse ad una qualsiasi delle esposizioni di cui all'articolo 1, comma 2, quale la manovra e l'impiego di attrezzature radiologiche, e la valutazione di parametri tecnici e fisici, comprese le dosi di radiazione, la calibrazione e la manutenzione dell'attrezzatura, la preparazione e la somministrazione di radiofarmaci e lo sviluppo di pellicole; b) attività radiodiagnostiche complementari: attività di ausilio dirette al medico chirurgo specialista o all'odontoiatria per lo svolgimento di specifici interventi di carattere strumentale propri della disciplina, purché contestuali, integrate e indilazionabili, rispetto all'espletamento della procedura specialistica; c) autorità competente: l'autorità indicata nei singoli articoli; d) controllo della qualità: rientra nella garanzia della qualità. Una serie di operazioni (programmazione, coordinamento, attuazione) intese a mantenere o a migliorare la qualità. Esso comprende il monitoraggio, la valutazione e il mantenimento ai livelli richiesti di tutte le caratteristiche operative delle attrezzature che possono essere definite, misurate e controllate; e) detrimento individuale per la salute: gli effetti negativi clinicamente osservabili che si manifestano nelle persone o nei loro discendenti e la cui comparsa è immediata o tardiva e, in quest'ultimo caso, probabile ma non certa; f) dose al paziente: la dose somministrata ai pazienti o ad altra persona sottoposta ad esposizioni mediche; g) dosimetria dei pazienti: la dosimetria relativa ai pazienti o ad altre persone sottoposte ad esposizioni mediche; h) esercente: il soggetto che, secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa, ha la responsabilità dell'impresa stessa ovvero dell'unità produttiva, intesa come stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi, dotata di autonomia finanziaria e tecnico-funzionale; i) esperto in fisica medica: una persona esperta nella fisica o nella tecnologia delle radiazioni applicata alle esposizioni che rientrano nel campo di applicazione del presente decreto legislativo, con una formazione ai sensi dell'articolo 7, comma 5, e che, se del caso, agisce o consiglia sulla dosimetria dei pazienti, sullo sviluppo e l'impiego di tecniche e attrezzature complesse, sull'ottimizzazione, sulla garanzia di qualità, compreso il controllo della qualità, e su altri problemi riguardanti la radioprotezione relativa alle esposizioni che rientrano nel campo di applicazione della presente direttiva; l) esposizione: l'essere esposti a radiazioni ionizzanti; m) garanzia della qualità: le azioni programmate e sistematiche intese ad accertare con adeguata affidabilità che un impianto, un sistema, un componente o un procedimento funzionerà in maniera soddisfacente conformemente agli standard stabiliti; n) impianto radiologico: impianto contenente attrezzature radiologiche; o) ispezione: l'ispezione è il controllo da parte di un'autorità competente per verificare la conformità con le disposizioni vigenti sulla protezione radiologica per procedure medico radiologiche, attrezzature utilizzate o impianti radiologici; p) livelli diagnostici di riferimento: livelli di dose nelle pratiche radiodiagnostiche mediche o, nel caso della medicina nucleare diagnostica, livelli di attività, per esami tipici per gruppi di pazienti di corporatura standard o fantocci standard per tipi di attrezzatura ampiamente definiti. Tali livelli non dovrebbero essere superati per procedimenti standard, in condizioni di applicazioni corrette e normali riguardo all'intervento diagnostico e tecnico;

2 q) pratica: un'attività umana che può aumentare l'esposizione degli individui alle radiazioni ionizzanti; r) prescrivente: il medico chirurgo o l'odontoiatra, iscritti nei rispettivi albi; s) procedure medico-legali: procedimenti effettuati a fini assicurativi o legali, anche senza indicazione clinica; t) procedura medico-radiologica: qualunque procedimento concernente le esposizioni mediche; u) radiazioni ionizzanti o radiazioni: radiazioni costituite da particelle aventi capacita' di determinare direttamente o indirettamente la formazione di ioni o da onde elettromagnetiche aventi una lunghezza d'onda pari o inferiore a 100 nanometri; v) radiologico: attinente alla radiodiagnostica e ai procedimenti radioterapeutici nonché alla radiologia interventistica o ad altre procedure che implichino l'uso di radiazioni ionizzanti; z) radiodiagnostico: attinente alla radiologia diagnostica medica, alla radiologia odontoiatrica e alla medicina nucleare diagnostica in vivo. Art. 4 - Principio di ottimizzazione 1. Tutte le dosi dovute a esposizioni mediche per scopi radiologici di cui all'articolo 1, comma 2, ad eccezione delle procedure radioterapeutiche, devono essere mantenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile e compatibile con il raggiungimento dell'informazione diagnostica richiesta, tenendo conto di fattori economici e sociali; il principio di ottimizzazione riguarda la scelta delle attrezzature, la produzione adeguata di un'informazione diagnostica appropriata o del risultato terapeutico, la delega degli aspetti pratici, nonché i programmi per la garanzia di qualità, inclusi il controllo della qualità, l'esame e la valutazione delle dosi o delle attività somministrate al paziente. 3. Ai fini dell'ottimizzazione dell'esecuzione degli esami radiodiagnostici si deve tenere conto dei livelli diagnostici di riferimento (LDR) secondo le linee guida indicate nell'allegato II. 5. Le attività dell'esperto in fisica medica sono quelle dirette prevalentemente alla valutazione preventiva, ottimizzazione e verifica delle dosi impartite nelle esposizioni mediche, nonché ai controlli di qualità degli impianti radiologici. L'esercizio di tali attività è consentito ai laureati in fisica in possesso del diploma di specializzazione in fisica sanitaria o ad esso equipollente ai sensi del citato decreto 30 gennaio L'esercizio è consentito, altresì, ai laureati in fisica, chimica ed ingegneria, privi di specializzazione, che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, abbiano svolto, in strutture del servizio sanitario nazionale o in strutture accreditate, cinque anni di servizio nella disciplina di fisica sanitaria o nelle discipline equipollenti così come definiti nel citato decreto 30 gennaio Il controllo di qualità di cui all'articolo 8, comma 2, lettera a), può essere svolto dal tecnico sanitario di radiologia medica. Art Attrezzature 1. Le regioni nell'ambito del sistema previsto dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche, per evitare l'inutile proliferazione di attrezzature radiologiche, provvedono affinché: a) tutte le attrezzature radiologiche in uso siano tenute sotto stretta sorveglianza per quanto riguarda la radioprotezione e solo strutture autorizzate intraprendano pratiche mediche comportanti esposizioni; b) l'esercente tenga un inventario aggiornato delle attrezzature radiologiche; c) le autorizzazioni vengano concesse sulla base dei criteri di pianificazione sanitaria regionale, tenuto conto degli aspetti economici e sociali e della necessita' di evitare la inutile proliferazione di attrezzature radiologiche. 1. Il responsabile dell'impianto radiologico, avvalendosi dell'esperto in fisica medica, provvede:

3 a) a che siano intrapresi adeguati programmi di garanzia della qualità, compreso il controllo di qualità, nonché di valutazione della dose o dell'attività somministrata ai pazienti; b) a che siano effettuate prove di accettazione prima dell'entrata in uso delle attrezzature radiologiche e quindi prove di funzionamento sia a intervalli regolari che dopo ogni intervento rilevante di manutenzione. In base ai risultati delle prove il responsabile dell'impianto esprime il giudizio di idoneità all'uso clinico delle attrezzature. 3. Il responsabile dell'impianto radiologico, avvalendosi dell'incaricato dell'esecuzione dei controlli di qualità, predispone il protocollo di esecuzione delle prove necessarie ad esprimere il proprio giudizio di idoneità. 4. Il Ministero della sanità, sentito il Consiglio superiore di sanità e tenendo conto dell'evoluzione tecnico-scientifica, nonché degli orientamenti dell'unione europea e internazionali, elabora e diffonde linee guida concernenti i criteri specifici di accettabilità dell'attrezzatura, al fine di indicare quando e' necessario un adeguato intervento correttivo, che includa eventualmente l'ipotesi di mettere l'attrezzatura fuori servizio. In sede di prima applicazione si applica quanto previsto dall'allegato V. 5. Il responsabile dell'impianto radiologico, quando accerta il verificarsi delle ipotesi indicate nei criteri di cui al comma 4, segnala all'esercente la necessita' di adottare gli opportuni interventi correttivi ovvero quelli opportuni per ovviare agli inconvenienti, compreso quello di mettere fuori servizio le attrezzature. 9. I dati relativi ai programmi, ai controlli e alle prove di cui al comma 2 sono registrati e conservati per almeno cinque anni, a cura del responsabile dell'impianto radiologico, anche su supporto informatico; in tale caso, deve essere garantita la permanenza delle registrazioni, anche mediante la duplicazione del supporto. Art Pratiche speciali L'esercente e il responsabile dell'impianto radiologico, nell'ambito delle rispettive competenze e tenuto conto dei principi di giustificazione e ottimizzazione e assicurandosi, in modo particolare, che siano state rispettate le disposizioni di cui all'articolo 8, comma 1, lettera a), 2 e 4, utilizzano attrezzature radiologiche e tecniche e adeguate attrezzature ausiliarie per le esposizioni mediche che riguardano: a) bambini; b) programmi di screening; c) procedure comportanti alte dosi per il paziente, quali la radiologia interventistica, la tomografia computerizzata o la radioterapia. Art Esposizioni potenziali 1. Il responsabile dell'impianto radiologico adotta tutte le misure ragionevolmente attuabili, tenendo conto dei fattori economici e sociali, per ridurre la probabilità e l'entità di dosi, accidentali o non intenzionali, ai pazienti nel corso di pratiche radiologiche. 2. Le istruzioni per il funzionamento e i protocolli scritti di cui all'articolo 6, comma 1, nonché quanto previsto dai programmi di garanzia della qualità di cui all'articolo 8, comma 2, ed i criteri di cui all'articolo 8, comma 4, dovranno essere redatti, ai fini della prevenzione degli incidenti, tenendo conto dei rischi potenziali sulla base degli incidenti avvenuti in pratiche mediche aventi caratteristiche analoghe, nonché delle raccomandazioni e delle esperienze internazionali in materia.

4 ALLEGATO II Livelli diagnostici di riferimento: linea guida 1. Definizione e scopo Scopo di queste Linee Guida è la definizione di livelli diagnostici da usare come riferimento (LDR) nei programmi di assicurazione di qualità in radiodiagnostica e in medicina nucleare. I LDR vanno intesi come strumenti di lavoro per ottimizzare le prestazioni. Sono grandezze (tempi, CTDI, attività ecc.) facilmente misurabili e tipiche per ogni procedura diagnostica. I LDR, avendo valore di standard, non si riferiscono a misure di dose assorbita dal singolo paziente e non devono essere utilizzati al di fuori di programmi di miglioramento della qualità in radiodiagnostica. 2. Compiti delle strutture di radiodiagnostica e di diagnostica medico-nucleare. Il responsabile dell impianto radiologico è tenuto, per le prestazioni per le quali sono stati definiti i LDR e per ogni apparecchiatura e procedura definita, a promuovere, con periodicità biennale la verifica dei livelli diagnostici nelle varie procedure utilizzate e ad annotarne il risultato. I protocolli di riferimento per questo documento sono:? ITISAN 95/12? PROTOCOLLO EUROPEO? ANPEQ STRUMENTAZIONE USATA MISURATORE DI KV E TEMPO DI ESPOSIZIONE PER TUBI MAMMOGRAFICI MOD. PMX-M ELSE. MISURATORE DI KV E TEMPO DI ESPOSIZIONE PER TUBI RX CONVENZIONALE MOD. RX GAMMEX DOSIMETRO MOD. SOLIDOSE 400 CON RILEVATORE R100 E ADI 8/D CALIBRATO PER R100 ELSE. DISPOSITIVO MANUALE PIII ELSE (METODO PIN HOLE) FOTOMETRO LUXOMETRO MOD. L100 CONTATTO SCHERMO-PELLICOLA MOD. FF 32 R/M FANTOCCIO SOLIDO MAMMOGRAFICO MOD. TOR MAX SENSITOMETRO DENSITOMETRO IN UN UNICO STRUMENTO MOD. DUOLIGHT A TERMOMETRO DIGITALE PORTATILE CAMERA TRASPARENTE MOD. 841 GAMMEX CAMERA IONIZZAZIONE MOD. 471 VICTOREEN FANTOCCIO PER MISURA CAMPO LUCE RAGGI

5 APPARECCHI CONVENZIONALI PROTOCOLLI ADOTTATI ALTA TENSIONE: PRECISIONE Obiettivo: controllare se il valore della tensione applicata al tubo sia o meno ripetibile. Descrizione operativa: con l ausilio del multimetro si eseguono cinque esposizioni consecutive con un opportuno valore del range d uso dell apparecchio Valore limite: coefficiente di variazione non superiore a 0.1 ALTA TENSIONE: ACCURATEZZA Obiettivo: valutare la rispondenza tra i kv misurati e quelli impostati Descrizione operativa: con l ausilio del multimetro si eseguono tre esposizioni impostando tre diversi valori di tensione scelti tra quelli più utilizzati. Valore limite:il valore della tensione non deve differire più del 10% rispetto a quello impostato DOSE IN ARIA: PRECISIONE Obiettivo: valutare l eventuale variazione di dose in corrispondenza ad un medesimo carico Descrizione operativa: con camera a ionizzazione trasparente o con dosimetro e rilevatore allo stato solido di misura la dose corrispondente a cinque esposizioni consecutive ottenute con lo stesso carico. Registrazione del valor medio e calcolo del coefficiente di variazione. Valore limite: il coefficiente di variazione deve essere minore di mgy LINEARITA DELLA DOSE Obiettivo: valutare se all aumentare dei mas aumenta linearmente anche la dose corrispondente. Descrizione operativa: con camera a ionizzazione trasparente o con dosimetro e rilevatore allo stato solido di misura la dose corrispondente a tre esposizioni consecutive ottenute. Valore limite: verifica della formula indicata punto norma CEI normativa CEI TEMPORIZZATORE: ACCURATEZZA Obiettivo: si controlla se il tempo d esposizione sia o meno ripetibile Descrizione operativa: con il multimetro si eseguono tre misurazioni con il medesimo valore di tempo impostato. Valore limite: lo scarto fra il valore di tempo indicato dal temporizzatore e quello misurato non deve superare il 10%.

6 FILTRAZIONE TOTALE E SRATO EMIVALENTE SEV Obiettivo: valutare la qualità del fascio erogato dal tubo radiogeno. Descrizione operativa: con l ausilio del dosimetro con rilevatore allo stato solido che consente il calcolo automatico del SEV, si eseguono le esposizioni necessarie. Si eseguono le misure impostando un valore di tensione pari ad 80 kv Valore limite: Ad 80 kv il SEV deve essere almeno 2.3 mm di Al. DIMENSIONE MACCHIA FOCALE RISOLUZIONE SPAZIALE Obiettivo: La prova permette di verificare se le dimensioni delle macchie focali corrispondono a quelle nominali. Descrizione operativa: esistono diversi metodi di misura, noi utilizziamo il dispositivo PMIII che utilizza fondamentalmente il metodo pin-hole Valore limite:si fa riferimemto alla tabella 6 delle norme CEI 65-1 Periodicità: biennale MINIMA APERTURA SISTEMA DI DIAFRAMMAZIONE Obiettivo: controllo limitatori posti sulla finestra d uscita del fascio Descrizione operativa: esporre una cassetta con i collimatori completamente chiusi ad una distanza pari ad un metro. Valore limite: le dimensioni del campo non devono superare i 5 cm. ALLINEAMENTO Obiettivo: è una verifica della perpendicolarità fra l asse del fascio e il piano del ricettore di immagine. Descrizione operativa: si esegue una radiografia di un oggetto test con reperi radiopachi alle basi e si valuta lo scostamento fra i due centri. Valore limite: i due scostamenti devono essere rispettivamente entro il % e il 2% della distanza fuoco recettore di immagine. CORRISPONDENZA CAMPO LUMINOSO CAMPO DI RADIAZIONE X Obiettivo: verificare la corretta apertura dei diaframmi Descrizione operativa: radiografia di opportuno oggetto test delimitato da reperi radiopachi in corrispondenza dei bordi del centratore. Valore limite: valutazione e misura dei disallineamenti. CORRISPONDENZA CAMPO RADIAZIONE X COLLIMAZIONE AUTOMATICA Obiettivo: verifica che il campo investito dal fascio X sia coincidente con quello indicato dal campo luminoso. Descrizione operativa: misura dei disallineamenti per confronto di due immagini sovrapposte una nel porta lastre e una di dimensioni superiori sul piano d appoggio.

7 Valore limite: la somma dei disallineamenti lungo ogni asse non deve essere superiore al 3% della distanza fuoco - piano COSTANZA DELLA RISPOSTA DELL ESPOSIMETRO AUTOMATICO Obiettivo: il test permette di valutare se vi sia o meno compensazione al variare della tensione applicata o allo spessore del fantoccio. Descrizione operativa: Valore limite: Periodicità RADIAZIONE DI FUGA Obiettivo: determinare se vi sia un eccessiva radiazione di fuga in una particolare direzione. Descrizione operativa: si eseguono più esposizioni intorno alla cuffia, a collimatori completamente chiusi, impostando il massimo valore di tensione con il più alto carico di dissipazione compatibile. Valore limite: inferiore ad 1 mgy/h ad um metro dal fuoco. RADIAZIONI INDESIDERATE Obiettivo: prevenzione delle radiazioni non volute o eccessive. Descrizione operativa: presenza del dispositivo che segnala il funzionamento dell apparecchio e del tubo preselezionato, presenza del dispositivo atto ad interrompere l emissione della radiazione, efficienza del degli interruttori di posa e del tipo uomo presente. Valore limite: verifica visiva e funzionale.

8 APPARECCHIATURE PER MAMMOGRAFIA PROTOCOLLI ADOTTATI RIPETIBILITÀ DELLA TENSIONE AL TUBO: Obiettivo: con questo test si valuta se eseguendo più esposizioni ad una data tensione il valore dei Kv effettivo è sempre lo stesso. Descrizione operativa: fissata la tensione utilizzata di norma si pone lo stumento per la misura dei kv sul piano d appoggio della mammella e si annotano i valori forniti dallo strumento. Valore limite: il coefficiente di variazione deve essere inferiore a 0,02. ACCURATEZZA DELLA TENSIONE AL TUBO Obiettivo: questo test valuta se esiste rispondenza tra il valore dei Kv impostato e quello misurato. Descrizione operativa: dopo aver posto il rilevatore sul piano d appoggio della mammella si eseguono diverse esposizioni variando di un Kv il valore di tensione applicata mantenendosi nel range d uso dell apparecchio. Valore limite: lo scarto tra il valore impostato e quello effettivo deve essere inferiore a 1 Kv. SPESSORE EMIVALENTE (SEV) Obiettivo: questa misura permette di individuare il parametro che caratterizza la qualità del fascio X, in quanto a parità di materiale più il SEV è elevato maggiormente energetica è la radiazione. Descrizione operativa: dopo aver impostato un opportuno valore di tensione (28 kv) e un adeguato carico anodico, si pone il compressore circa a metà della distanza fuoco camera. Si pone il rilevatore sul piano d appoggio della mammella a 6 cm dalla parete toracica. Si eseguono diverse esposizioni, due senza filtro alcuno e due per ogni spessore di Al poggiato sul compressore. Lo strumento in dotazione permette il calcolo automatico del SEV. Valore limite: SEV superiore a 0.3 mm Al a 28 Kv. Protocollo di riferimento: ITISA RISOLUZIONE SPAZIALE Obiettivo: questo test valuta il potere di risoluzione dell apparecchio cioè la capacità offerta di discriminare piccoli dettagli vicini tra loro Descrizione operativa si espone il fantoccio in dotazione in cui sono inserite due mire una parallela e l altra perpendicolare al fascio X, e con lente d ingrandimento si valuta il massimo numero di paia di linee, radio-opaca e radio-trasparente distinguibili. Valore limite: in entrambe le direzioni la risoluzione deve essere superiore a 14 coppie di linee/mm. Protocollo di riferimento: ITISAN

9 RENDIMENTO DEL TUBO Obiettivo: valuta quanti µgy vengono emessi per ogni mas. Descrizione operativa: si espone il rilevatore senza piastra di compressione sill asse del fascio, nel punto di riferimento in modo che il centro del rilevatore si trovi a 4.5 cm sul piano d appoggio della mammella e a 6 cm dalla parete toracica. Viene impostato un valore di mas tale da ottenere nel caso vi fosse il fantoccio una d.o. pari ad uno. Si annota il valore dell esposizione ottenuto. Valore limite: superiore a 30µGy/mAs Protocollo di riferimento: ITISAN ANPEQ DOSE DI INGRESSO IN ARIA Obiettivo: con questo test si valuta la dose in ingresso alla mammella. Descrizione operativa: si effettua la radiografia del fantoccio di plexi con spessore di 4.5 mm individuando il valore di mas necessari a produrre una d.o. pari ad uno, noto il valore dei mas la dose in aria si ottiene moltiplicandolo per il rendimento del tubo precedentemente misurato. Valore limite: la dose deve essere inferiore a 12 mgy.. Protocollo di riferimento: ITISAN DOSE GHIANDOLARE MEDIA Obiettivo: questo valore consente di valutare la dose ghiandolare per una mammella standard conoscendo la dose in ingresso secondo la relazione: Dg= Da g Il fattore g,dipende dalla qualità del fascio, quindi dal SEV, e converte la dose in aria in ingresso ad un fantoccio in plexi con spessore di 45 mm in dose ghiandolare media per l organo standard. Valore limite: non superare i 3 mgy per mammella standard. Protocollo di riferimento: ITISAN MISURA DELLA MACCHIA FOCALE Obiettivo: questa prova permette di verificare se le dimensioni della fuoco grande e fino sono corrispondenti a quelle nominali, dichiarate dalla casa costruttrice. Descrizione operativa: esistono diversi metodi di misura esistono diversi metodi di misura, noi utilizziamo il dispositivo PMIII che utilizza fondamentalmente il metodo pin-hole Valori limite: si fa riferimento ai limiti indicati nella tabella 6 delle norne CEI 62-1 Periodicità: il test va eseguito all accettazione o quando si sospetta un deterioramento del fuoco. COMPENSAZIONE AL VARIARE DELLA TENSIONE Obiettivo: controllare se al variare della tensione nel range di utilizzo si ottiene la stessa d.o. sui radiogrammi. Descrizione operativa: la misura della compensazione per la tensione del tubo si ottiene misurando le densità ottiche a 6 cm di distanza dalla parete toracica di pellicole, ottenute radiografando,con il compressore inserito, a 26, 28 e 30 kv un fantoccio in plexi di 4 cm di spessore. Valori limite: tutte le variazioni di densità ottica devono essere comprese entro il 20%. Periodicità: semestrale Protocollo di riferimento: ITISAN - ANPEQ

10 COMPENSAZIONE AL VARIARE DELLO SPESSORE Obiettivo: controllare se al variare dello spessore del fantoccio si ottiene la stessa d.o. sui radiogrammi. Descrizione operativa: Si espongono alla tensione di 28 kv spessori di 20, 40 e 60 mm di plexi, con compressore inserito, e si misura la densità ottica delle pellicole ottenute. Valore limite: le variazioni di d.o. devono essere comprese entro il 20% rispetto a quella ottenuta radiografando lo spessore di 40 mm. Periodicità: semestrale Protocollo di riferimento: ITISAN - ANPEQ SENSITOMETRIA Obiettivo: la prova permette di verificare indirettamente, attraverso l analisi della curva sensitometrica le condizioni di lavoro della sviluppatrice. Descrizione operativa: lo stumento in dotazione ci calcola direttamente i risultati della curva sensitometrica permettendo una rapida acquisizione dei valori di densità o. di base + velo, densità o. massima, sensibilità, contrasto, velocità relativa e gradiente medio. I Valori limite: base + velo 0.2DO, gradiente medio >2.6, altri valori ± 10% del valore medio di riferimento. Periodicità: settimanale quotidiana nel caso di funzionamento non ottimale. Protocollo di riferimento: ITISAN - ANPEQ APPARECCHI CON I.B. PROTOCOLLI ADOTTATI Per i tubi funzionanti in RX Scopia, oltre alle prove previste per le apparecchiature convenzionali vengono effettuate le seguenti misure: RATEO DI DOSE IN ARIA Obiettivo: questo test permette di valutare la dose ricevuta dal paziente nel corso dell esame Il test si articola in due parti: 1)Rateo di dose all ingresso dell I.B.: Descrizione operativa: il fascio viene filtrato da uno spessore pari a mm 1.5 di Cu per simulare il paziente, il rilevatore viene posto il più possibile vicino al ricettore di immagine. Si registra l intensità di dose fornita dallo strumento per almeno tre misure. Valore limite: dell ordine di 1µGy/s nelle condizioni di kv 1mA 25 cm (IEC ) 2)Rateo di dose alla superficie del paziente: Descrizione operativa: si pone il rilevatore sulla superficie di un fantoccio di 20 cm di H2O e si registrano tre misure. Valore limite :<100 mgy/min sul lato rivolto verso il tubo inclusa la radiaz. retrodiffusa del pz. (IEC ) CORRISPONDENZA TRA CAMPO DI IRRADIAZIONE E CAMPO DI IMMAGINE Obiettivo: Il test permette di verificare se il campo irradiato sia completamente contenuto nel video. Descrizione operativa: si espone l oggetto test e si osserva sul video l immagine ottenuta.

11 Valore limite: il campo di radiazione non deve superare la dimensione della diagonale della superficie di formazione dell immagine di più di 20 mm MINIME DISTANZE FUOCO PELLE Obiettivo: controllare che la DFP sia quella ottimale. Descrizione operativa: si misura la DFP minima utilizzabile. Valore limite: apparecchi mobili:> 30 cm altri :> 38 cm inoltre le DFP non devono essere mai inferiori a: - cm 200 per applicazioni di chirurgia - cm 300 altre applicazioni Protocollo di riferimento:anpeq ESPOSIMETRO AUTOMATICO Obiettivo: Controllare se vi sia o meno compensazione al variare dello spessore del fantoccio. Descrizione operativa: registrare i valori corrispondenti allo spessore del fantoccio. Valore limite: non esiste Protocollo di riferimento:anpeq SCALA DEI GRIGI Obiettivo: verificare la capacità del sistema di distinguere strutture che, sullo schermo compaiono con tonalità di grigio poco differenti tra loro. Descrizione operativa: dopo aver posto il cuneo a gradini più vicino possibile all I.B. si filtra il fascio con filtro di un mm di Cu, si collima il più possibile sino a valutare sul monitor il massimo numero di gradini distinguibili. Si annotano i valori di tensione e di corrente. Valore limite: il numero di gradini distinguibile non deve variare nel tempo. I parametri devono risultare costanti entro i limiti indicati (IEC ) kv±5%, ma±20%. RISOLUZIONE SPAZIALE Obiettivo: valutare i dettagli distinguibili sul video Descrizione operativa: si osserva con il fascio filtrato da una lama di Cu di 1 mm una mira con frequenza di lp/mm adeguata Valore limite: la risoluzione consigliata è 1.2 pl/mm per le apparecchiature nuove, superiore a 0.9 lp/mm per le altre. Nella proca di mantenimento la deviazione rispetto al valore di riferimento non deve essere superiore al 20 % nel numero di coppie di linee.. TEMPORIZZATORE Obiettivo: La segnalazione del raggiungimento di 5 minuti di scopia. Descrizione operativa: si eroga per 5 minuti e si valuta il corretto funzionamento del timer. Controllare se esiste un dispositivo che intervenga automaticamente al superamento di un tempo di scopia integrato non superiore a 10 minuti. Protocollo di riferimento: AAPM - ANPEQ

12 RADIAZIONI INDESIDERATE Obiettivo: prevenire radiazioni non volute o eccessive. Descrizione operativa: verifica funzionale e visiva. Valore limite: presenza indicazione stato di funzionamento e del tubo preselezionato; verifica esistenza ed efficienza degli interruttori di posa. TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA PROTOCOLLI ADOTTATI UNIFORMITA DEL CAMPO Obiettivo: Verificare l uniformità spaziale dei numeri T.C. in un mezzo uniforme. E un metodo per determinare l accuratezza del processo di ricostruzione. Descrizione operativa: Con l ausilio del fantoccio dedicato si fa una scansione della sezione corrispondente al mezzo omogeneo e si misura il valore del numero CT all interno di regioni d interesse individuate al centro ed ai bordi a Valore limite: la differenza tra il numero TAC medio della regione d interesse centrale e delle regioni d interesse di interesse esterne non dovrebbe variare di oltre 2 unità Hounsfield da quelle dei valori di riferimento. Periodicità: trimestrale. RUMORE Obiettivo: Valutare l accuratezza con cui il sistema valuta il livello del rumore nelle immagini in condizioni equivalenti a quelle cliniche. Il rumore statistico è espresso dalla variabilità dei numeri TC relativi ad un oggetto omogeneo e viene valutato mediante la misura della deviazione standard del valore dei numeri TC al centro dell immagine della sezione contenente acqua. Descrizione operativa: Si centra il fantoccio in corrispondenza del mezzo uniforme e si seleziona la regione di interesse al centro del campo d esame e si determina il numero TC medio e la deviazione standard dei pixel della ROI. Valore limite: Il valore del rumore non dovrebbe differire dal valore di riferimento di oltre 0.2 unità Hounsfield Periodicità: trimestrale. SPESSORE DELLO STRATO Obiettivo: Determinare la reale larghezza della slice. Descrizione operativa: Dopo aver acquisito l immagine si valuta la larghezza dello spessore mediante metodiche automatiche che utilizzano la visualizzazione del profilo dei numeri TC. Valore limite: la differenza tra il valore misurato e quello di riferimento non deve differire per più di di ± 1 mm mentre per spessori 2mm di ± 50%. Periodicità: trimestrale.

13 LINEARITA Obiettivo: Valutare l indice di linearità definito come il coefficiente di correlazione lineare della retta determinata dai numeri TC in funzione dei corrispondenti coefficienti di attenuazione lineare dei vari materiali. Descrizione operativa: Dopo aver acquisito l immagine del fantoccio si selezionano regioni d interesse circolari posizionate su ciascuno degli inserti e sull acqua e si determina il numero TC medio. Valore limite: la variazione del coefficiente di correlazione lineare calcolata nel test non deve differire per più del ± 2% del valore di riferimento. Periodicità: trimestrale RISOLUZIONE SPAZIALE Obiettivo: Valutare la più piccola sezione del più piccolo dettaglio che può essere distinto in zone ad alta differenza di densità. Descrizione operativa: selezionare la slice in modo che tutti gli inserti della risoluzione spaziale siano visibili. Valore limite: Periodicità: trimestrale Protocollo di riferimento: AAPM RISOLUZIONE DI CONTRASTO Obiettivo: rappresenta la capacità del sistema di discriminare dal fondo oggetti test caratterizzati da piccole differenze di densità valutabili sulla base della differenza dei numeri TAC degli oggetti stessi. Descrizione operativa: si acquisisce l immagine di un fantoccio test con inserti a basso contrasto. Si misurano le densità H di zone omogenee all interno dei dischi e la densità H di una zona omogenea di acqua. Si calcola il livello effettivo del contrasto come segue: C% = (H disco H acqua)/10. Determinare il diametro del più piccolo inserto visibile nei dischi e moltiplicare il valore del contrasto per il più piccolo inserto visibile onde ottenere il limite di rilevabilità a basso contrasto. Valore limite: non espressamente riportato. Periodicità: trimestrale

14 APPARECCHIATURE DENTALI PROTOCOLLI ADOTTATI VERIFICA DELLA TENSIONE NOMINALE (PRECISIONE) Obiettivo: controllare la rispondenza tra il valore nominale della tensione e quello effettivo. Descrizione operativa: dirigendo il cono distanziatore verso il rilevatore si eseguono cinque misure di tensione mantenendo lo stesso tempo di esposizione. Valore limite: il valore misurato deve essere compreso tra 50 e 70 kv; il coefficiente di variazione non deve essere superiore a 0.1. CEI par ACCURATEZZA DELLA TENSIONE Obiettivo: verificare la corrispondenza tra il valore misurato e quello impostato. Descrizione operativa: dirigendo il cono distanziatore verso il multimetro si eseguono tre misure di tensione scelte tra quelle abitualmente utilizzate. Valore limite: la tensione misurata non deve differire più del 10% da quella nominale.. DOSE IN ARIA E SUA RIPRODUCIBILITA Obiettivo: controllare se eseguendo più esposizioni consecutive il valore della dose resta invariato. Descrizione operativa: si dirige il cono distanziatore verso il rilevatore e si eseguono cinque esposizioni a valori di kv e mas normalmente impiegati. Si calcola il valor medio ed il coefficiente di variazione. Valore limite: valor medio: ad un metro dal fuoco mgy/mas; coeff. di variaz.: inferiore a 0.1. ( CE N. 91- CEI par IEC ) STRATO EMIVALENTE (SEV) Obiettivo: valutare la qualità del fascio erogato dal tubo radiogeno. Descrizione operativa: : con l ausilio del dosimetro con rilevatore allo stato solido che consente il calcolo automatico del SEV, si eseguono le esposizioni necessarie facendo in modo che i filtri coprano per l intero il campo di irradiazione. Valore limite: in accordo con la rab. 20 delle norne CEI PRECISIONE DEL TEMPORIZZATORE Obiettivo: valutare se il tempo impostato è riproducibile. Descrizione operativa: si eseguono tre esposizioni consecutive di un tempo abitualmente utilizzato nel range d uso dell apparecchio. Valore limite: il coefficiente di variazione deve essere non superiore a 0.1. ACCURATEZZA DEL TEMPORIZZATORE Obiettivo: Si valuta la rispondenza tra il valore del tempo impostato e quello effettivo. Descrizione operativa: eseguire tre esposizioni con il valore di tempo più utilizzato.

15 Valore limite :lo scarto tra tempo impostato e quello misurato non deve superare il 20%... DIAMETRO DEL FASCIO ALL USCITA DEL COLLIMATORE Obiettivo: valutare il diametro utile del fascio. Descrizione operativa: si esegue una radiografia esponendo la cassetta ortogonalmente rispetto all asse del fascio mantenendola a contatto con il collimatore Valore limite: il diametro del fascio utile all uscita del collimatore.. RADIAZIONE DI FUGA Obiettivo: valutare un eventuale radiazione di fuga e la sua intensità. Descrizione operativa: eseguire più esposizioni in varie direzioni. Valore limite: inferiore a 0.25 mgy/h. RADIAZIONI INDESIDERATE Obiettivo: prevenire radiazioni non volute o eccessive. Descrizione operativa: verifica funzionale e visiva. Valore limite: presenza del dispositivo che segnala il funzionamento dell apparecchio e del tubo preselezionato, presenza del dispositivo atto ad interrompere l emissione della radiazione, efficienza del degli interruttori di posa e del tipo uomo presente. MISURA DELLA MACCHIA FOCALE (SUPERFICIE D INCIDENZA DEL FASCIO) Obiettivo: verificare se le dimensioni nominali del fuoco, fornite dalla ditta costruttrice, corrispondano a quelle effettive. Descrizione operativa: : esistono diversi metodi di misura, noi utilizziamo il dispositivo PMIII che utilizza fondamentalmente il metodo pin-hole Valore limite: ci si riferisce alla tab. 6 delle norme CEI 62-1 Periodicità: al collaudo e verifica di stato. MINIMA DISTANZA FUOCO-PELLE Obiettivo: verificare che la distanza tra il fuoco ed il paziente non sia inferiore a certi limiti. Descrizione operativa: misurare la distanza tra il fuoco e la fine del collimatore. Valore limite: apparecchi fino a 60 kv: DFP> 10 cm apparecchi con tensioni> a 60 kv: DFP> 20 cm Periodicità: al collaudo e verifica di stato.

16 GIUDIZIO FISICO - MEDICO APPARECCHIATURA: IL FISICO SPECIALISTA ESITO DEI CONTROLLI IL MEDICO SPECIALISTA GIUDIZIO SULLA QUALITA TECNICA DELLA PRESTAZIONE DIAGNOSTICA CONCLUSIONI IL RESPONSABILE DELLE APPARECCHIATURE GIUDIZIO SULL ACCETTABILITA DELL APPARECCHIATURA

D.L.gs 187/00 (la responsabilità)

D.L.gs 187/00 (la responsabilità) D.L.gs 187/00 (la responsabilità) Esercente (Struttura Decisionale) Responsabilità primaria Nomina Responsabile impianto radiologico (Specialista) Si Avvale Esperto in fisica medica Delega Garanzia della

Dettagli

Il principio di ottimizzazione. Corsi di formazione D.Lgs. 187/2000

Il principio di ottimizzazione. Corsi di formazione D.Lgs. 187/2000 Il principio di ottimizzazione Corsi di formazione D.Lgs. 187/2000 1 Il regime normativo D.Lgs. 26.5.2000 n. 187 - Attuazione della direttiva 97/43/EURATOM in materia di protezione sanitaria delle persone

Dettagli

FOGGIA, 14 maggio 2010

FOGGIA, 14 maggio 2010 FOGGIA, 14 maggio 2010 Qualità: il grado dell eccellenza, la misura con la quale un organizzazione soddisfa i bisogni del cliente e le sue attese. L insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un

Dettagli

MASTER di PRIMO LIVELLO

MASTER di PRIMO LIVELLO MASTER di PRIMO LIVELLO VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA CONTROLLI delle PRESTAZIONI delle APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE e RADIOPROTEZIONE del PAZIENTE G. Cocomello

Dettagli

Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187

Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187 Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187 "Attuazione della direttiva 97/43/Euratom in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse ad esposizioni

Dettagli

I Livelli Diagnostici nelle Indagini Radiologiche RX e CT presso l Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi

I Livelli Diagnostici nelle Indagini Radiologiche RX e CT presso l Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi V Congresso Nazionale AIFM 17-20 settembre 2007 Centro Congressi Il Ciocco, Castelvecchio Pascoli (LU) I Livelli Diagnostici nelle Indagini Radiologiche RX e CT presso l Azienda A. Taddeucci 1, G. Belli

Dettagli

PROPOSTA DI UN PROTOCOLLO DI VIGILANZA SULLA CBCT

PROPOSTA DI UN PROTOCOLLO DI VIGILANZA SULLA CBCT PROPOSTA DI UN PROTOCOLLO DI VIGILANZA SULLA CBCT Francesco Campanella 1, Giuseppe Vermiglio 2, Giuseppe Acri 2, Biagio Di Dino 3 1 INAIL, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed

Dettagli

UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia

UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia LA QUALITA DELL IMMAGINE IN RADIOGIAGNOSTICA. Fattori geometrici

Dettagli

SCHEDA TECNICA PARTICOLARE Tomografia Assiale Computerizzata

SCHEDA TECNICA PARTICOLARE Tomografia Assiale Computerizzata 203/2016 - Deliberazione - Allegato Utente 8 (A08) Scheda Tecnica Tomografia Assiale Computerizzata v 1.1 Servizio Ingegneria Clinica e Gestione Attrezzature Sanitarie Pagina n. 1 Allegato 2.1 al Documento

Dettagli

Assicurazione di qualità

Assicurazione di qualità Assicurazione di qualità (D.L. 187/2000) Per quanto riguarda l Assicurazione (o Garanzia) della qualità, nell articolo 2, questa viene definita come comprensiva di: Tutte le azioni programmate e sistematiche

Dettagli

Le indicazioni europee

Le indicazioni europee Le indicazioni europee Dopo che una indagine radiologica è stata giustificata, il successivo processo di imaging deve essere ottimizzato. L ottimizzazione coinvolge tre fondamentali processi: scelta delle

Dettagli

ALLEGATO TECNICO VALUTAZIONE IMMAGINI SISTEMI TAC (LOTTI 4, 5, 6)

ALLEGATO TECNICO VALUTAZIONE IMMAGINI SISTEMI TAC (LOTTI 4, 5, 6) ALLEGATO TECNICO VALUTAZIONE IMMAGINI SISTEMI TAC (LOTTI 4, 5, 6) INDICAZIONI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA DELLE IMMAGINI QUALITÀ DELLE IMMAGINI (PUNTI MASSIMI 10) Verrà valutata prendendo a riferimento:

Dettagli

Imaging CB CT In Odontoiatria: istruzioni per l uso

Imaging CB CT In Odontoiatria: istruzioni per l uso Pietro CARUSO Diagnostica per Immagini e Ecografia interventistica OEI Genova Imaging CB CT In Odontoiatria: istruzioni per l uso Direttore: Enzo Silvestri www.oeige.com Cone Beam CT Canino incluso 1996

Dettagli

Recepimento della nuova direttiva Euratom Qualità del servizio in radiologia

Recepimento della nuova direttiva Euratom Qualità del servizio in radiologia Recepimento della nuova direttiva Euratom Qualità del servizio in radiologia Perché questo opuscolo Il 17 Gennaio 2014 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea la Direttiva 59/2013/EURATOM

Dettagli

LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA.

LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA. LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA PRINCIPI GENERALI DELLA TC La TC è un procedimento radiografico digitalizzato che permette di rappresentare sezioni assiali di spessore finito del corpo umano tramite immagini

Dettagli

APPARECCHIATURE DI RADIOLOGIA TRADIZIONALE. Dispositivi ed apparati di ripresa

APPARECCHIATURE DI RADIOLOGIA TRADIZIONALE. Dispositivi ed apparati di ripresa APPARECCHIATURE DI RADIOLOGIA TRADIZIONALE Dispositivi ed apparati di ripresa QUALITA DI IMMAGINE IN RADIODIAGNOSTICA FATTORI FISICI DETERMINANTI 1. Spettro della radiazione X primaria 2. Dimensioni della

Dettagli

LA RADIOPROTEZIONE IN RADIOLOGIA: NORMATIVA. Antonella Rivolta

LA RADIOPROTEZIONE IN RADIOLOGIA: NORMATIVA. Antonella Rivolta Incontri clinici su argomenti di specifico interesse Individuati nell ambito delle prestazioni erogate dalla S.C. diagnostica per Immagini Territoriale ed Ecografia Interventistica e dalla S.C. Diagnostica

Dettagli

ESPOSIZIONE PROFESSIONALE (durante e a causa del lavoro)

ESPOSIZIONE PROFESSIONALE (durante e a causa del lavoro) ESPOSIZIONE PROFESSIONALE (durante e a causa del lavoro) Possibili esposizioni alle radiazioni ESPOSIZIONE MEDICA (nell ambito di pratiche diagnostiche o terapeutiche) ESPOSIZIONE DEL PUBBLICO (radiazione

Dettagli

Radioscopia e radiografia

Radioscopia e radiografia Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radioscopia e radiografia 14/3/2005 Fenomeno del buildup Somma dell effetto primario e della radiazione secondaria I = I 0 e µx I soli fotoni X primari

Dettagli

Controlli di Qualità in. Mammografia

Controlli di Qualità in. Mammografia Controlli di Qualità in Master: Mammografia Terza Parte Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia Lezioni n. 11 Dr. Rocco Romano (Dottore di Ricerca) Facoltà di Farmacia,

Dettagli

Qualità delle Immagini

Qualità delle Immagini Qualità delle Immagini Master: Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia Lezioni n. 7-8 Dr. Rocco Romano (Dottore di Ricerca) Facoltà di Farmacia, Università degli Studi

Dettagli

Il Rischio Radiologico nelle attività con impiego di apparecchiature Rx impiegate a scopo diagnostico

Il Rischio Radiologico nelle attività con impiego di apparecchiature Rx impiegate a scopo diagnostico Il Rischio Radiologico nelle attività con impiego di apparecchiature Rx impiegate a scopo diagnostico Stefano De Crescenzo S.C. di Fisica Sanitaria S.S. di Radioprotezione Fisica e Dosimetria stefano.decrescenzo@ospedaleniguarda.it

Dettagli

Contributo della TC NRPB

Contributo della TC NRPB Valutazione della dose al paziente in Radiodiagnostica 26 novembre 2004 Villa Gualino, Torino Contributo della TC NRPB 1989- Survey 1999- Survey Valutazione per la Tomografia Computerizzata examination

Dettagli

Dosi in TC multislice con tecniche di modulazione automatica della corrente

Dosi in TC multislice con tecniche di modulazione automatica della corrente Dosi in TC multislice con tecniche di modulazione automatica della corrente 14 novembre 2011 Mirandola Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it La Dose Dose assorbita quantità di energia per gr. di tessuto

Dettagli

Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA

Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA Esame relativo al corso Principi alla base della formazione dell'immagine diagnostica

Dettagli

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 2 livello secondo EN 473

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 2 livello secondo EN 473 Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 2 livello secondo EN 473 0 0 0 Parte 1 - Principi del controllo radiografico 1.1 - Scopo e limitazioni del metodo di controllo radiografico

Dettagli

DETTAGLIO DELLE CARATTERISTICHE RICHIESTE E DI QUELLE PROPRIE DELLE APPARECCHIATURE OFFERTE

DETTAGLIO DELLE CARATTERISTICHE RICHIESTE E DI QUELLE PROPRIE DELLE APPARECCHIATURE OFFERTE ALLEGATO D) AL CAPITOLATO SPECIALE TECNICO DETTAGLIO DELLE CARATTERISTICHE RICHIESTE E DI QUELLE PROPRIE DELLE APPARECCHIATURE OFFERTE Ditta Produttrice Ditta Distributrice Modello Offerto Anno di immissione

Dettagli

LA PRODUZIONE DEI RAGGI X

LA PRODUZIONE DEI RAGGI X UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia LA PRODUZIONE DEI RAGGI X A.A. 2015-2016 Tecniche di Radiodiagnostica

Dettagli

CONTROLLO DELLA QUALITA D IMMAGINE IN MAMMOGRAFIA

CONTROLLO DELLA QUALITA D IMMAGINE IN MAMMOGRAFIA CONTROLLO DELLA QUALITA D IMMAGINE IN MAMMOGRAFIA TSRM Sonia D Agostini Cyberqual S.r.l. - Gorizia INTRODUZIONE Il fantoccio TOR.MAS è stato progettato per valutare la riproducibilità della qualità d immagine

Dettagli

Classificazione delle apparecchiature radiologiche

Classificazione delle apparecchiature radiologiche Classificazione delle apparecchiature radiologiche Apparecchiature per esposizione semplice (diagnostiche lente) Telecomandati Angiografo con arco a C Apparecchiature speciali (mammografo, ortopantomografo,

Dettagli

Esperienze di controllo di qualità delle radiografie del torace nei lavoratori esposti

Esperienze di controllo di qualità delle radiografie del torace nei lavoratori esposti Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Prevenzione Igiene Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Esperienze di controllo di qualità delle radiografie del torace nei lavoratori esposti Augusto Quercia Esposizione a

Dettagli

Rischio professionale da radiazioni ionizzanti. Nicola Magnavita

Rischio professionale da radiazioni ionizzanti. Nicola Magnavita Rischio professionale da radiazioni ionizzanti Nicola Magnavita Radiazioni elettromagnetiche Onde radio Onde radar Microonde Raggi infrarossi Luce visibile Raggi ultravioletti Raggi X Raggi gamma Dose

Dettagli

UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia

UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia LA QUALITA DELL IMMAGINE IN RADIOGIAGNOSTICA. Fattori del

Dettagli

ESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (PRIMO GRADO)

ESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (PRIMO GRADO) ESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (PRIMO GRADO) Aggiornato il 7 luglio 2009 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 2. CHE COSA FA... 4 3. DOVE LAVORA... 5 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 6 5. COMPETENZE...

Dettagli

Operativamente: Esercitazioni sulle valutazioni in tomografia computerizzata. Verica del rispetto dei LDR (rif. EUR EN)

Operativamente: Esercitazioni sulle valutazioni in tomografia computerizzata. Verica del rispetto dei LDR (rif. EUR EN) Operativamente: Rispetto dei LDR: CTDI w (DLP) Valutazione dose efficace, E Esercitazioni sulle valutazioni in tomografia computerizzata Valutazione dose all utero, D utero Valutazione dose feto, D feto

Dettagli

TECNICHE E TECNOLOGIE DI RIVELAZIONE DI RAGGI X PER APPLICAZIONI MEDICHE

TECNICHE E TECNOLOGIE DI RIVELAZIONE DI RAGGI X PER APPLICAZIONI MEDICHE FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI TESI DI LAUREA I LIVELLO TECNICHE E TECNOLOGIE DI RIVELAZIONE DI RAGGI X PER APPLICAZIONI MEDICHE Relatore: Dott. A. Di Bartolomeo Correlatore: Candidato:

Dettagli

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA Fisica Sanitaria Interazione di raggi X con la materia (diffusione, effetto compton, fotoelettrico, produzione di coppie, fotodisintegrazione). Spessore emivalente, decivalente. Interazione delle particelle

Dettagli

Controllo di qualità giornaliero in mammografia digitale con tomosintesi

Controllo di qualità giornaliero in mammografia digitale con tomosintesi EVOLUZIONE IN MAMMOGRAFIA DIGITALE: LA TOMOSINTESI Peschiera del Garda Marzo 2009 Controllo di qualità giornaliero in mammografia digitale con tomosintesi e.gentile@ispo.toscana.it Mammografia convenzionale

Dettagli

M. Marengo CALIBRATORI DI ATTIVITA E LORO USO IN MEDICINA NUCLEARE. Medical Physics Department S.Orsola Malpighi University Hospital, Bologna, Italy

M. Marengo CALIBRATORI DI ATTIVITA E LORO USO IN MEDICINA NUCLEARE. Medical Physics Department S.Orsola Malpighi University Hospital, Bologna, Italy M. Marengo CALIBRATORI DI ATTIVITA E LORO USO IN MEDICINA NUCLEARE Medical Physics Department S.Orsola Malpighi University Hospital, Bologna, Italy mario.marengo@unibo.it Maniglia del centratore per i

Dettagli

Appropriatezza nella prescrizione di esami di diagnostica per immagini

Appropriatezza nella prescrizione di esami di diagnostica per immagini Appropriatezza nella prescrizione di esami di diagnostica per immagini Dott. Fausto Declich, Direttore S.C. Fisica Sanitaria A.O. della Provincia di Lecco Introduzione Innovazioni tecnologiche in radiodiagnostica

Dettagli

Analisi delle caratteristiche di radioprotezione del paziente e dell operatore Apparecchio Endorale portatile NOMAD

Analisi delle caratteristiche di radioprotezione del paziente e dell operatore Apparecchio Endorale portatile NOMAD Analisi delle caratteristiche di radioprotezione del paziente e dell operatore Apparecchio Endorale portatile NOMAD Premessa La ditta Revello ha fornito alla dell AUSL Modena un apparecchio Endorale portatile

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 26 maggio 2000, n. 187

DECRETO LEGISLATIVO 26 maggio 2000, n. 187 DECRETO LEGISLATIVO 26 maggio 2000, n. 187 Attuazione della direttiva 97/43/ EURATOM in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse ad esposizioni

Dettagli

1/9/2005 A.Di Bartolomeo Master in Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia.

1/9/2005 A.Di Bartolomeo Master in Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia. Raggi X Introduzione ai raggi X Atomi (cenni) Radiazione elettromagnetica Generazione e spettri di raggi X Circuiti per la produzione di raggi X Tubi radiogeni Interazione di raggi X con la materia Controllo

Dettagli

La radioprotezione del paziente: il punto di vista del Responsabile dell Impianto

La radioprotezione del paziente: il punto di vista del Responsabile dell Impianto La radioprotezione del paziente: il punto di vista del Responsabile dell Impianto Dott. Alessandro Falzone Direttore U.O.C. Radiologia P.O. S. Elia ASP 2 Caltanissetta D.Lgs. 187/00 Protezione nelle esposizioni

Dettagli

Precisione di misura

Precisione di misura Precisione di misura Valori energetici e Grado di rendimento per Inverter FV Sunny Boy e Sunny Mini Central Contenuto Qualsiasi utente desidera essere informato al meglio sulla potenza e il rendimento

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO DI RADIO PROTEZIONE

PROGRAMMA DEL CORSO DI RADIO PROTEZIONE ORDINE DEI MEDICI DEL CANTONE TICINO PROGRAMMA DEL CORSO DI RADIO PROTEZIONE Programma del Corso di radioprotezione per l ottenimento della qualificazione in tecniche radiologiche e in radioprotezione

Dettagli

Scienze tecniche di Medicina di Laboratorio

Scienze tecniche di Medicina di Laboratorio Corso di Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie Tecnico-Diagnostiche LM/SNT3 2 anno Scienze tecniche di Medicina di Laboratorio Argomenti della lezione Il controllo di qualità nella diagnostica

Dettagli

SYNCHRO MN8/MN12/MN25 Specifiche tecniche

SYNCHRO MN8/MN12/MN25 Specifiche tecniche SYNCHRO MN8/MN12/MN25 Specifiche tecniche Complesso Radiogeno Tubo Radiogeno Macchia Focale Potenza Tubo Capacità Termica Anodo Dissipazione Termica Anodo Capacità Termica Cuffia Dissipazione termica Cuffia

Dettagli

Principi di radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

Principi di radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini Principi di radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 La radioprotezione La radioprotezione è una materia interdisciplinare volta a preservare lo stato di salute e di benessere dei lavoratori, degli

Dettagli

L analisi dei contenuti delle Raccomandazioni ha permesso di evidenziare le seguenti aree tematiche:

L analisi dei contenuti delle Raccomandazioni ha permesso di evidenziare le seguenti aree tematiche: RISULTATI DELLA RICOGNIZIONE EFFETTUATA NEL TERRITORIO DELL ASL DI MILANO CIRCA L APPLICAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI PER L IMPIEGO CORRETTO DELLE APPARECCHIATURE CBCT PUBBLICATE DAL MINISTERO DELLA SALUTE

Dettagli

ALLEGATO A2.2 TOMOGRAFO COMPUTERIZZATO

ALLEGATO A2.2 TOMOGRAFO COMPUTERIZZATO ALLEGATO A2.2 QUESTIONARIO TECNICO TOMOGRAFO COMPUTERIZZATO REQUISITO SI/NO SPECIFICARE il questionario tecnico deve essere compilato senza rimandi ad altri allegati Produttore e nome commerciale modello

Dettagli

Tavolo di comando. È la parte dell impianto radiologico che pone l operatore in contatto con le restanti porzioni del sistema.

Tavolo di comando. È la parte dell impianto radiologico che pone l operatore in contatto con le restanti porzioni del sistema. Tavolo di comando È la parte dell impianto radiologico che pone l operatore in contatto con le restanti porzioni del sistema. Il tavolo di comando (TDC) è lo strumento di dialogo del TSRM con la tecnologia,,

Dettagli

Azienda USL di Bologna

Azienda USL di Bologna Pagina 1 di 11 Azienda USL di Bologna Presidio Ospedaliero Maggiore Sale diagnostiche Radiologia d urgenza RELAZIONE TECNICA PREVENTIVA RELATIVA AGLI ASPETTI DI Redatta da: Dr.ssa Paola Berardi ESPERTO

Dettagli

Modifiche all'articolo 239 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495

Modifiche all'articolo 239 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 giugno 2001, n.360 Regolamento recante modifiche agli articoli 239 e 240 e all'appendice X al titolo III del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre

Dettagli

5. DAP - AREA FISICA. 5.1 Onde Meccaniche Rumore Ultrasuoni. Analisi statistica sul campo (con presenza operatore):

5. DAP - AREA FISICA. 5.1 Onde Meccaniche Rumore Ultrasuoni. Analisi statistica sul campo (con presenza operatore): Versione 2002 - aggiornamento 8 gennaio 2002 20 5. DAP - AREA FISICA 5.1 Onde Meccaniche 5.1.1 Rumore 5.1.01.01 Misura di livello sonoro con fonometro 52,00 5.1.01.02 Determinazione dei tempi di riverbero

Dettagli

CONTROLLI DI QUALITÀ PER CT MULTI SLICE

CONTROLLI DI QUALITÀ PER CT MULTI SLICE CONTROLLI DI QUALITÀ PER CT MULTI SLICE Lidia Angelini U.O. Fisica Sanitaria, A. O. Umberto I - Ancona PREMESSA: Art. 8 comma 2 DL 187/00: Il responsabile dell'impianto radiologico, avvalendosi dell'esperto

Dettagli

Mezzanotte Dr. Paolo. Premesse.

Mezzanotte Dr. Paolo. Premesse. Raccomandazioni per l'impiego corretto delle apparecchiature TC volumetriche «Cone Beam» (10A06042) (G.U. Serie Generale n. 124 del 29 maggio 2010) Premesse. L'obiettivo delle seguenti raccomandazioni

Dettagli

RELAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Sala TC. Azienda USL Bologna. Presidio Ospedaliero Bellaria Via Altura 3, Bologna UO Neuroradiologia IRCCS Padiglione G

RELAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Sala TC. Azienda USL Bologna. Presidio Ospedaliero Bellaria Via Altura 3, Bologna UO Neuroradiologia IRCCS Padiglione G Pagina 1 di 6 Azienda USL Bologna Presidio Ospedaliero Bellaria Via Altura 3, Bologna UO Neuroradiologia IRCCS Padiglione G INSTALLAZIONE SISTEMA TC Multislice RELAZIONE TECNICA PRELIMINARE RELATIVA AGLI

Dettagli

Laboratorio di Fisica Biomedica

Laboratorio di Fisica Biomedica Laboratorio di Fisica Biomedica Fasci di raggi X Argomenti trattati Tecniche di rivelazione dei raggi X Qualita dell immagine radiografica Radiografia con fasci quasi monocromatici Radiografia con mezzi

Dettagli

Qualità tecnica del sistema TC per simulazione virtuale

Qualità tecnica del sistema TC per simulazione virtuale ALLEGATO Questionario Tecnico TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA PER SIMULAZIONE VIRTUALE IN RADIOTERAPIA Rispondere con SI/NO, con i dati opportuni o con una breve descrizione a seconda della richiesta. Qualità

Dettagli

Dose al paziente in radiologia: necessità presenti e future

Dose al paziente in radiologia: necessità presenti e future UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO DIPARTIMENTO DI DISCIPLINE MEDICO-CHIRURGICHE SEZIONE DI RADIODIAGNOSTICA CATTEDRA DI RADIOLOGIA DIRETTORE: PROF. G. GANDINI L esposizione a radiazioni ionizzanti è un

Dettagli

L ESPERTO QUALIFICATO NEI CONTROLLI DI QUALITA

L ESPERTO QUALIFICATO NEI CONTROLLI DI QUALITA Dott. Ing. VITTORIO FESTA Esperto Qualificato III - n iscr. 442 Piazza Francese, 3-80133 Napoli Tel. 081/552.12.66-Fax 081/552.45.17 E-Mail: studio@protectionsolutions.it http://www.protectionsolutions.it

Dettagli

Radioprotezione dell'operatore:aspetti normativi e operativi

Radioprotezione dell'operatore:aspetti normativi e operativi Radioprotezione dell'operatore:aspetti normativi e operativi Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato II n 2168 U.O.C. Medicina Legale e Gestione del Rischio Modena 12 Novembre 2009 Aspetti normativi La

Dettagli

Linee Guida per il rischio radiologico

Linee Guida per il rischio radiologico Linee Guida per il rischio radiologico Rischio radiologico Ogni anno in Italia vengono eseguite da 36 a 43 milioni di prestazioni radiografiche. In media una per cittadino, bambini esclusi. Al Pronto Soccorso

Dettagli

Tecnologie e procedure di assicurazione di qualità in mammografia DR

Tecnologie e procedure di assicurazione di qualità in mammografia DR SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA ROMAGNA orkshop Tecnologie e procedure di assicurazione di qualità in mammografia DR Modena, 19 novembre 2010 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA ROMAGNA Tecnologie

Dettagli

I FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DIAGNOSTICHE Sede di Latina

I FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DIAGNOSTICHE Sede di Latina I FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DIAGNOSTICHE Sede di Latina Presidente del corso Prof. Esterina Pascale Vice-Presidente Prof. Annarita

Dettagli

L Esclusione dei «Giovani EQ» dai CQ in ambito medico: lo stato dell arte

L Esclusione dei «Giovani EQ» dai CQ in ambito medico: lo stato dell arte WORKSHOP INTERASSOCIATIVO LA DIMENSIONE ETICA DELLA PROFESSIONE NELLA RADIOPROTEZIONE E NELLA FISICA MEDICA L Esclusione dei «Giovani EQ» dai CQ in ambito medico: lo stato dell arte Ing. Alessandro Sarandrea

Dettagli

LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO

LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO NORME E LEGGI DI RADIOPROTEZIONE E. Richetta MASTER DI PRIMO LIVELLO PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE In questo modulo saranno presentati

Dettagli

ACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona

ACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona ACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 Titolo: Requisiti generali per la competenza dei laboratori

Dettagli

RADIAZIONI IONIZZANTI

RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI PREMESSA Le radiazioni ionizzanti sono quelle radiazioni dotate di sufficiente energia da poter ionizzare gli atomi (o le molecole) con i quali vengono a contatto. La caratteristica

Dettagli

IMPIANTO ANGIOGRAFICO BIPLANARE PER DIAGNOSTICA E PROCEDURE INTERVENTISTICHE

IMPIANTO ANGIOGRAFICO BIPLANARE PER DIAGNOSTICA E PROCEDURE INTERVENTISTICHE IMPIANTO ANGIOGRAFICO BIPLANARE PER DIAGNOSTICA E PROCEDURE INTERVENTISTICHE Questionario Tecnico per la valutazione dell'apparecchiatura proposta. Le Ditte concorrenti dovranno integrare la documentazione

Dettagli

UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia

UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia LA QUALITA DELL IMMAGINE IN RADIOGIAGNOSTICA. Fattori della

Dettagli

Direttore Sanitario: Dr.ssa Silvia Campagnari MAMMOGRAFIA

Direttore Sanitario: Dr.ssa Silvia Campagnari MAMMOGRAFIA Direttore Sanitario: Dr.ssa Silvia Campagnari MAMMOGRAFIA INFORMAZIONI COS E E un indagine che utilizza radiazioni ionizzanti (Raggi X), a basso dosaggio, per la diagnosi della patologia mammaria. Poiché

Dettagli

Scuola di specializzazione FISICA SANITARIA. DOSIMETRIA RADIAZIONI IONIZZANTI 2 anno

Scuola di specializzazione FISICA SANITARIA. DOSIMETRIA RADIAZIONI IONIZZANTI 2 anno Scuola di specializzazione in FISICA SANITARIA DOSIMETRIA RADIAZIONI IONIZZANTI 2 anno P. Corvisiero 1 le schermature fotoni - macchine radiogene - sorgenti - fasci elettroni - sorgenti - fasci - sciami

Dettagli

Direttiva Europea ATEX 99/92/CE

Direttiva Europea ATEX 99/92/CE Direttiva Europea ATEX 99/92/CE Gas, vapori, nebbie infiammabili e polveri combustibili: il rischio di esplosione e la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori 1 Direttiva Europea ATEX 99/92/CE

Dettagli

La Fisica Sanitaria in Italia e la Direttiva 59/13/ EURATOM. Luisa Begnozzi UOC di Fisica Sanitaria Ospedale Ca Foncello ULSS9 Treviso

La Fisica Sanitaria in Italia e la Direttiva 59/13/ EURATOM. Luisa Begnozzi UOC di Fisica Sanitaria Ospedale Ca Foncello ULSS9 Treviso La Fisica Sanitaria in Italia e la Direttiva 59/13/ EURATOM Luisa Begnozzi UOC di Fisica Sanitaria Ospedale Ca Foncello ULSS9 Treviso Presidente Associazione Italiana di Fisica Medica I numeri del Ministero

Dettagli

Uomo, ambiente e radiazioni

Uomo, ambiente e radiazioni Uomo, ambiente e radiazioni Natura delle radiazioni 76 Le radiazioni di cui si tratta parlando di tecnologia nucleare sono le radiazioni ionizzanti Natura delle radiazioni Cosa sono le radiazioni ionizzanti?

Dettagli

Misure di fenomeni di aberrazione di una lente

Misure di fenomeni di aberrazione di una lente Padova, gennaio 00 Misure di fenomeni di aberrazione di una lente Indicare il numero identificativo e le caratteristiche geometriche della lente utilizzata: Lente num. =... Spessore =... Spigolo =... Indice

Dettagli

Capitolo 3 Ottimizzazione della Dose e Radioprotezione dell Equipe e del Paziente

Capitolo 3 Ottimizzazione della Dose e Radioprotezione dell Equipe e del Paziente Capitolo 3 Ottimizzazione della Dose e Radioprotezione dell Equipe e del Paziente INTRODUZIONE In sala operatoria, nella maggior parte degli interventi, vengono utilizzate, in maniera complementare all'attività

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005 Diagnostica clinica Completamente cambiata negli ultimi decenni Ecografia (EC) Radiografia digitale (DR) Tomografia assiale

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA PER MANUTENZIONI E VERIFICHE PERIODICHE DELLE APPARECCHIATURE BIOMEDICALI

ISTRUZIONE OPERATIVA PER MANUTENZIONI E VERIFICHE PERIODICHE DELLE APPARECCHIATURE BIOMEDICALI Rev. 0 del 15/02/2011 Pagina 1 di 12 Istruzione Operativa ISTRUZIONE OPERATIVA PER MANUTENZIONI E VERIFICHE PERIODICHE DELLE APPARECCHIATURE BIOMEDICALI Adottata dall Azienda USL 3 di Pistoia a far data

Dettagli

protocollo per il controllo di qualità - criteri minimi di accettabilità APPARECCHIATURE DENTALI PER RADIOLOGIA ENDORALE

protocollo per il controllo di qualità - criteri minimi di accettabilità APPARECCHIATURE DENTALI PER RADIOLOGIA ENDORALE protocollo per il controllo di qualità - criteri minimi di accettabilità PER RADILGIA ENDRALE Il presente documento è stato predisposto con riferimento alle indicazioni riportate nei documenti tecnici

Dettagli

Tavola Rotonda Radiazioni e società istruzioni per l uso Luisa Begnozzi

Tavola Rotonda Radiazioni e società istruzioni per l uso Luisa Begnozzi Tavola Rotonda Radiazioni e società istruzioni per l uso Luisa Begnozzi UOC di Fisica Sanitaria Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina 39, 00186 Roma VI WORKSHOP INTERDISCIPLINARE

Dettagli

Procedura Aperta in ambito CE per la fornitura, di N. 1 ACCELERATORE PER RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIA (IORT)

Procedura Aperta in ambito CE per la fornitura, di N. 1 ACCELERATORE PER RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIA (IORT) Procedura Aperta in ambito CE per la fornitura, di N. 1 ACCELERATORE PER RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIA (IORT) ************ CAPITOLATO TECNICO C.I.G. 58120552DA3 1. OGGETTO DELLA FORNITURA Fornitura, installazione

Dettagli

Generatore. Generatore. Un sistema a raggi-x consiste di: Tubo a raggi-x. Sistema di rilevazione

Generatore. Generatore. Un sistema a raggi-x consiste di: Tubo a raggi-x. Sistema di rilevazione Generatore Un sistema a raggi-x consiste di: Tubo a raggi-x Sistema di rilevazione Generatore Il generatore trasferisce la potenza elettrica P (KW) al tubo a raggi-x I parametri U (KV) e I (ma) vengono

Dettagli

Sistema di controllo interno

Sistema di controllo interno Sistema di controllo interno Corso di revisione aziendale anno accademico 2012-2013 Università degli Studi di Bergamo Prof.ssa Stefania Servalli Sistema di controllo interno INSIEME delle PROCEDURE e delle

Dettagli

PIANO DIDATTICO. Elementi di Anatomia, fisiologia umana e biofisica. Fondamenti di Biochimica e Biologia Applicata. Informatica I e II

PIANO DIDATTICO. Elementi di Anatomia, fisiologia umana e biofisica. Fondamenti di Biochimica e Biologia Applicata. Informatica I e II PIANO DIDATTICO I ANNO Insegnamento Ambito disciplinare Elementi di Anatomia, fisiologia umana e biofisica Fondamenti di Biochimica e Biologia Applicata BIO/16 BIO/09 BIO/13 BIO/10 TC 1 -- -- -- TC 1 --

Dettagli

MATERIALE RADIOGRAFICO PER SVILUPPO E STAMPA CARATTERISTICHE TECNICHE E FUNZIONALI DEL SISTEMA

MATERIALE RADIOGRAFICO PER SVILUPPO E STAMPA CARATTERISTICHE TECNICHE E FUNZIONALI DEL SISTEMA ALLEGATO E5) MATERIALE RADIOGRAFICO PER SVILUPPO E STAMPA CARATTERISTICHE TECNICHE E FUNZIONALI DEL SISTEMA E richiesta la fornitura quinquennale di : - pellicole radiografiche, schermi di rinforzo e prodotti

Dettagli

Legislazione in materia di radioprotezione

Legislazione in materia di radioprotezione Legislazione in materia di radioprotezione Lucia M. Valastro U.O.S. Fisica Sanitaria Azienda Ospedaliera per l Emergenza Cannizzaro - Catania Corso di formazione La radioprotezione del paziente, dell operatore

Dettagli

PRESETTING HSK POLIGONALI C CALETTAMENTO MACCHINE PER TAMPONI PRESETTING ACCESSORI

PRESETTING HSK POLIGONALI C CALETTAMENTO MACCHINE PER TAMPONI PRESETTING ACCESSORI H PRESETTING 149 H K-TEC PRESET-250 Mandrino di precisione Adattatore portaconi facile da cambiare disponibile per diversi tipi di attacchi, rotante, temprato e rettificato con sfera di calibrazione, per

Dettagli

SORVEGLIANZA DOSIMETRICA INDIVIDUALE. dr. Marco Serafini

SORVEGLIANZA DOSIMETRICA INDIVIDUALE. dr. Marco Serafini SORVEGLIANZA DOSIMETRICA INDIVIDUALE dr. Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it Grandezze dosimetriche in uso in Radioprotezione Quantità fisiche Grandezze limite Grandezze operative ICRP International Commission

Dettagli

DEPOSITO ED UTILIZZO DI SOSTANZE RADIOGENE

DEPOSITO ED UTILIZZO DI SOSTANZE RADIOGENE DEPOSITO ED UTILIZZO DI SOSTANZE RADIOGENE Marco Frezza Pisa 23 maggio 2015 Attività 58 Pratiche di cui al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e s.m.i. soggette a provvedimenti autorizzativi (art.

Dettagli

Nel referto di ogni esame radiologico è prevista la presenza di informazioni relative all esposizione del paziente (art.58 b).

Nel referto di ogni esame radiologico è prevista la presenza di informazioni relative all esposizione del paziente (art.58 b). Documento di consenso intersocietario Registrazione e informazione dei dati di esposizione radiologica alla luce della Direttiva 2013/59/Euratom del 5 dicembre 2013. Premessa Il presente documento si rivolge

Dettagli

Lezione 25 Radiazioni Ionizzanti. Rivelatori di Particelle 1

Lezione 25 Radiazioni Ionizzanti. Rivelatori di Particelle 1 Radiazioni Ionizzanti Rivelatori di Particelle 1 Diagnostica con radiazioni ionizzanti Diagnostica: Radiografia Tac Medicina nucleare (SPECT e PET) Rivelatori di Particelle 2 Diagnostica La diagnostica

Dettagli

BLAND-ALTMAN PLOT. + X 2i 2 la differenza ( d ) tra le due misure per ognuno degli n campioni; d i. X i. = X 1i. X 2i

BLAND-ALTMAN PLOT. + X 2i 2 la differenza ( d ) tra le due misure per ognuno degli n campioni; d i. X i. = X 1i. X 2i BLAND-ALTMAN PLOT Il metodo di J. M. Bland e D. G. Altman è finalizzato alla verifica se due tecniche di misura sono comparabili. Resta da comprendere cosa si intenda con il termine metodi comparabili

Dettagli

ESERCITAZIONI PRATICHE: NORME DI SICUREZZA E RADIOPROTEZIONE

ESERCITAZIONI PRATICHE: NORME DI SICUREZZA E RADIOPROTEZIONE Corso di formazione finalizzato alla radioprotezione LA RADIOPROTEZIONE DEL PAZIENTE, DEL LAVORATORE E DELLA POPOLAZIONE ESERCITAZIONI PRATICHE: NORME DI SICUREZZA E RADIOPROTEZIONE AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE

Dettagli

Manuale operativo dei controlli di qualità in mammografia. Versione 2.01

Manuale operativo dei controlli di qualità in mammografia. Versione 2.01 Manuale operativo dei controlli di qualità in mammografia Versione 2.01 Sommario 1.1. [AF] Sensitometria... 6 1.2. [AF] Stabilità giornaliera... 7 1.3. [AF] Dimensione della macchia focale: metodo del

Dettagli

Produzione di un fascio di raggi x

Produzione di un fascio di raggi x Produzione di un fascio di raggi x WWW.SLIDETUBE.IT Un fascio di elettroni penetra nella materia, dando origine a: produzione di elettroni secondari (raggi delta) emissione X caratteristica bremsstrahlung

Dettagli

NORMA UNI EN 689/97 ESPOSIZIONE

NORMA UNI EN 689/97 ESPOSIZIONE Assessorato politiche per la salute Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Sanità Pubblica CORSO DI FORMAZIONE /AGGIORNAMENTO in materia di Gestione del Rischio derivante da Materiali Contenenti

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Prima parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI L articolo 7 del Decreto Ministeriale 22/01/2008,

Dettagli