Le politiche economiche del Governo, tra ambizione e vincoli
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- Diana Carella
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1 Le politiche economiche del Governo, tra ambizione e vincoli Presentazione di Stefano Fantacone Mercoledì 23 novembre
2 I condizionamenti del ciclo economico Esistono molti fattori strutturali che rendono il ciclo italiano più debole di quello di altri paesi Anche se più debole, il ciclo italiano presenta però elementi in comune con quello delle economie avanzate É all interno di queste caratteristiche, peculiari e allo stesso tempo comuni, che va inquadrata la valutazione delle politiche economiche italiane
3 Il principale condizionamento: che fine ha fatto la crescita del commercio mondiale? 7,5 6,5 6,5 5,5 4,5 3,5 2,5 2,5 2,8 1,8 1,5 0,5-0,5 pre-crisi
4 Il ciclo internazionale L arresto degli scambi influisce sulle prospettive di crescita e indebolisce l efficacia delle politiche in tutti i paesi avanzati. A fronte di questo vincolo, il ciclo mondiale presenta le seguenti caratteristiche: pochi investimenti ma buone dinamiche dell occupazione, appoggiate su contenimento dei salari conseguente abbassamento della produttività (strutturale? Ipotesi secular stagnation) assenza di inflazione, che consente aumenti di potere d acquisto e sostiene i consumi delle famiglie
5 Nel complesso, un ciclo con poca crescita, ma già lungo Tanto che alcune analisi, sulla base della durata dei cicli passati, cominciano a valutare una probabilità di recessione (che sarebbe in aumento) In aggiunta, forte indeterminatezza del quadro politico: Brexit esito elezioni americane scadenze elettorali in Francia e Germania difficoltà di confrontarsi col tema dell immigrazione
6 Il ciclo italiano Secondo la nostra cronologia, la «grande recessione» dell economia italiana si è esaurita nel 2013: III La fase espansiva corrente si protrae dunque da nove trimestri e presumibilmente proseguirà nel corso del 2017 Il ciclo corrente è già il secondo per durata degli ultimi 25 anni É anche il più debole
7 I cicli economici dell economia italiana a confronto (saggi di crescita cumulati) t t+1 t+2 t+3 t+4 t+5 t+6 t+7 t+8 t+9 t+10t+11t+12t+13t+14t+15t+16t+17t+18t
8 Il ciclo corrente: caratteristiche Consumi delle famiglie 3,2 Investimenti in macchinari e attrezzature 0,8 Occupazione 3,3 Retribuzioni 0,2 Produttività -0,1 Inflazione 0
9 Il miglioramento del ciclo nella Nuova contabilità 103,5 103,0 103,0 102,0 102,5 102,0 101,5 101,0 100,5 100,0 2013:III 2014:I 2015:I 2016:I 101,0 100,0 99,0 98,0 97,0 96,0 2013:III 2014:I 2015:I 2016:I Nuova Contabilità Vecchia contabilità Nuova Contabilità Vecchia contabilità
10 Sono caratteristiche non dissimili da quelle degli altri paesi avanzati (anche se su una scala più bassa) E anche in Italia c è una forte incertezza di natura politica Legata al referendum, ma più in generale a una ridefinizione non ancora compiuta degli schieramenti politici (dal bipolarismo al tripolarismo, con alleanze al momento indefinite)
11 Le due gambe della politica economica italiana Fattori strutturali e caratteristiche della fase ciclica penalizzano la crescita dell economia italiana Quali soluzioni di politica economica vengono proposte per fronteggiare la situazione? Ricordando il non trascurabile fatto che la politica monetaria non è più a gestione nazionale, due sono le gambe su cui si sta muovendo il Governo: riforme strutturali (lungo periodo) politica di bilancio (stabilizzazione del ciclo)
12 Le riforme strutturali Madamina, il catalogo è questo PA Competitività Mercato del lavoro Giustizia Istruzione Tax shift Revisione della spesa Crediti deteriorati e procedure fallimentari Finanza per la crescita In totale oltre 400 misure!
13 Impatto stimato delle riforme sul Pil (differenze % dal baseline) 9 8 8, , , A regime
14 Nel complesso il termine «riforme» sembra essere utilizzato in senso molto ampio, includendo anche interventi che sono parte della manovra di bilancio Alcuni provvedimenti potranno però cambiare effettivamente alcuni funzionamenti dell economia italiana: Jobs act Riforma PA (anticorruzione, trasparenza etc.) Logistica (all interno delle misure per la competitività) Tassazione imprese
15 In merito all impatto atteso: le cifre indicate dal Governo appaiono ragionevoli (anche considerando che si passa per un espansione del bilancio pubblico) ciò non significa però che gli effetti ci saranno (probabilità fifty/fifty) soprattutto, è impossibile sapere quando questi effetti si potranno verificare (indeterminatezza temporale)
16 La posizione da tempo espressa dal CER è che le riforme vanno senz altro fatte se si ritiene che migliorino il benessere sociale (più che la competitività) Ma senza avere la pretesa di darne un esatta misurazione in termini di crescita aggiuntiva (non sono cioè la soluzione automatica alla secular stagnation) Per dirla con O. Blanchard: «we must be realistic about hou much reforms can achieve»
17 La politica di bilancio e la fiscal stance 20 2,0 15 1,5 miliardi di euro ,0 0,5 0,0 in % del Pil -5-0, maggiori entrate minori spese saldo(% del Pil) -1,0
18 Questa espansione «congiunturale» del bilancio pubblico è in realtà apparente (o per meglio dire contabile) Il segno della fiscal stance è influenzato dal «paradosso» delle clausole di salvaguardia Disattivandole si annulla un aumento di imposta non ancora in vigore Dunque non si espande il bilancio, piuttosto si rinuncia a fare una correzione annunciata (e probabilmente non incorporata nelle aspettative)
19 Si potrebbe in effetti dire che la principale «riforma» riguarda il tentativo di riposizionamento all interno delle politiche europee Va riconosciuto che l allontanamento dalla filosofia dell austerità di bilancio è perseguito con tenacia Allo stesso tempo, permangono elementi di estemporaneità, senza che si riesca ancora a proporre un compiuto ripensamento della politica di bilancio europea
20 La regola europea di indebitamento (OG*0.55) Indebitamento nominale ammesso Output gap
21 Indebitamento target (OG*0.55) e programmatico 1,5 1,0 0,5 0,0-0,5-1,0-1,5-2,0-2,5-3,0-3, Differenza Indebitamento target Indebitamento ptogrammatico
22 Fiscal stance effettiva 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0-0,2-0,4-0, Apparente Effettiva
23 La «vera» manovra di bilancio per il (effetti su indebitamento) Effetto complessivo (apparente) 12,4 8,1 - Disattivazione clausola salvaguardia IVA 15,4 0,2 Effetto residuo (effettivo) -3,0 7,9 + Spese nette propriamente dette 7,3 10,8 - Entrate nette propriamente dette -6,0 1,3 - Risorse da DL 193/2016 (maggiori entrate) -4,3-4,2 Per memoria: aumento entrate netto salavguardia 10,3 2,9 (*) - = aumento indebitamento
24 Aumento entrate: frequenze, v. disclosure, ACE, evasione (DL 193) forte componente una tantum Aumento spese: pubblico impiego, EELL, pensioni, fondo investimenti) espansione permanente Nel complesso manovra neutrale per il 2017 e con possibili problemi di sostenibilità nel 2018 (quando bisognerà disattivare 19 mld di aumenti IVA)
25 E per le imprese (mld)? 4,0 3,0 3,4 2,0 1,0 1,2 0,0-1,0-2,0-3,0-2,
26 Solo dal 2018 infatti impatto su bilancio pubblico di super ammortamento, IRI, crediti ricerca Provvedimenti che invece incideranno sui bilanci delle imprese già dal 2017 Misure che si aggiungono a interventi già iscritti nella legislazione vigente (17 mld di maggiori prevalentemente sotto forma di minore tassazione) In questo contesto agevolativo va inserita la discussione su Industria 4.0 (13 mld secondo le indicazioni ufficiali)
27 In conclusione: impegno sul lato delle riforme, ma con inevitabili incertezze sugli esiti; allontanamento dagli obiettivi di MTO europei, ma con un disegno ancora frammentato e con poche risorse a disposizione; attenzione crescente alla «supply side», con agevolazioni fiscali al mondo delle imprese e tentativo di riattivare dinamica investimenti; spinta alla ristrutturazione «digitale» dell industria italiana, che però potrebbe incontrare ostacolo in una domanda mondiale troppo debole.
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