MONTECATINI VAL DI CECINA

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1 MONTECATINI VAL DI CECINA PIANO STRUTTURALE Torr. Ragone Miemo Camporciano Sorbaiano Botro Ligia Montecatini Val di Cecina Grande Torr. Lupicaia Torr. Lopia Il Palazzo Fattoria Mocaio Rio di Gello Gello Fiume Cecina di Montecatini Torr. Cortolla Buriano Ponteginori Torr. Trossa Torr. Sterza Botro Lupicaia Querceto Rio del Querceto Botro del Risecco Sassa Torr. Ritasso GRUPPO DI LAVORO Geoprogetti Studio Associato Dr. Geol. Francesca Franchi Dr. Geol. Emilio Pistilli INDAGINI GEOLOGICO-TECNICHE DI SUPPORTO ALLA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE D.C.P. n 349/1998, L.R. n 1/2005, D.G.R.T. n 1330/2004, D.P.G.R. n 26/R, D.P.C.M. 06/05/2005 DATA: RELAZIONE TECNICA MARZO 2010 Dr. Geol. Fabrizio Alvares Dr. Geol. Luciano Giuntini

2 INDICE PREMESSA pag METODOLOGIA D INDAGINE pag INQUADRAMENTO GEOGRAFICO pag CARTA GEOLOGICA (TAVOLE A) pag Assetto geologico e tettonico pag Stratigrafia pag Unità del dominio ligure pag Unità ofiolitifera delle argille a Palombini pag Unità ofiolitifera di Monteverdi Lanciaia. Cretaceo Paleocene (CAAB) pag Unità ofiolitifera di Montaione pag Successione Neogenica del versante orientale dell appennino settentrionale pag Formazioni Mioceniche pag Formazioni Plioceniche pag Formazione magmatiche recenti e di contatto pag Depositi continentali attuali e recenti pag CARTA GEOMORFOLOGICA (TAVOLE B) pag Forme, processi e depositi di versante pag Forme, processi e depositi fluviali pag Forme e processi antropici pag CARTA LITOTECNICA DEI SONDAGGI E DEI DATI DI BASE (TAVOLE C) pag CARTA DELL'ACCLIVITA (TAVOLE D) pag CARTA DEI DISSESTI E DELLE AREE DI INFLUENZA (TAVOLE E) pag. 43

3 8. - PE RICOLOSITA GEOMORFOLOGICA AI SENSI DEL D.P.G.R. 26/R E DEI PAI BACINO FIUME ARNO E BACINO REGIONALETOSCANA COSTA (TAVOLE F) pag FRAGILITA DEL TERRITORIO E CONDIZIONI ALLA TRASFORMAZIONE NELLE AREE AFFETTE DA FRAGILITA' GEOMORFOLOGICA pag CARTA IDROGEOLOGICA (TAVOLE G) pag PERICOLOSITA IDRAULICA AI SENSI DEL D.P.G.R. 26/R (TAVOLE H) pag PERICOLOSITA IDRAULICA AI SENSI DEL PAI BACINO ARNO E DEL PAI BACINO REGIONALE TOSCANA COSTA (TAVOLE I) pag FRAGILITA DEL TERRITORIO E CONDIZIONI ALLA TRASFORMAZIONE NELLE AREE AFFETTE DA FRAGILITA' IDRAULICA pag VULNERABILITA IDROGEOLOGICA (TAVOLE L) pag FRAGILITA DEL TERRITORIO E CONDIZIONI ALLA TRASFORMAZIONE NELLE AREE AFFETTE DA VULNERABILITA' IDROGEOLOGICA pag CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO COMUNALE (TAVOLE M) pag CARTA DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE pag CLASSI DI PERICOLOSITÀ pag CRITERI GENERALI DI FATTIBILITA' IN RELAZIONE AGLI ASPETTI SISMICI pag. 93

4 PREMESSA La presente relazione illustra lo studio geologico svolto su incarico dell Amministrazione Comunale di Montecatini Val di Cecina (PI), a supporto della formazione del Piano Strutturale; detto studio aggiorna il quadro conoscitivo presente nel precedente piano regolatore con riferimento a tutti gli aspetti di carattere geologico che concorrono alla definizione della pericolosità geomorfologica, idraulica, sismica ed alle problematiche idrogeologiche del territorio comunale. Lo studio è stato condotto in ottemperanza del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.26/r del 27 Aprile 2007 Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio) in materia di indagini geologiche, del D.P.C.M. 06/05/05 di approvazione del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) redatto dall Autorità di Bacino del Fiume Arno, del D.G.R.T. n del 2004, della D.C.R.T. n.72 del 24/07/07 di approvazione del nuovo Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) della Regione Toscana e della D.C.P. n.100 del 27/07/06 di approvazione del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) della Provincia di Pisa. Gli approfondimenti in relazione agli aspetti idraulici sono stati condotti dall Ing. Nicola Croce e dal Prof. Ing. Carlo Viti, incaricati direttamente dall Amministrazione Comunale. 1

5 METODOLOGIA D INDAGINE Lo studio del territorio comunale è stato condotto approfondendo il quadro delle conoscenze già disponibili, rappresentato oltre che dagli elaborati geologici contenuti nel P.T.C., dall indagine geologico-tecnica di supporto al P.R.G. vigente (redatta dal Dr. Geol. Bruno Mazzantini). Lo studio è stato condotto attraverso un dettagliato rilevamento di campagna, coadiuvato da fotointerpretazione. I rilievi geologici e geomorfologici sono stati effettuati con il massimo dettaglio possibile e le carte tematiche prodotte chiariscono il contesto stratigrafico-strutturale e l evoluzione paleogeografica del territorio. Per la caratterizzazione litotecnica dello spessore di terreno significativo ai fini della pianificazione urbanistica, sono stati raccolti tutti i dati relativi ad indagini di supporto ad interventi edilizi specifici, reperiti presso l archivio dell Amm.ne Com.le di Montecatini V.C., del Genio Civile di Pisa e dalla pubblicazione delle banche dati della Provincia di Pisa (La geologia della provincia di Pisa, cartografia, geositi e banche dati Dicembre 2005). Oltre a questi dati sono stati utilizzati quelli facenti parte degli archivi degli Studi incaricati della presente. Il numero di indagini geognostiche a disposizione, costituito da prove penetrometriche, sondaggi ed analisi di laboratorio, è stato ritenuto esaustivo al fine della stesura della carta litologico-tecnica e tale da consentire una buona lettura del sottosuolo senza rendere necessaria l esecuzione di ulteriori prove in sito. La pericolosità geomorfologica del territorio comunale è stata valutata seguendo le direttive emanate con il D.P.G.R. 26/R/ 07 ed in accordo con i criteri contenuti nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) delle due Autorità di Bacino vigenti sul territorio comunale di Montecatini :Arno e Toscana Costa. Particolare attenzione è stata posta agli aspetti idrogeologico-idraulici: i dati ufficiali esistenti circa gli eventi alluvionali sono stati verificati sulla base di testimonianze raccolte direttamente sul posto nonché sulla base di evidenze morfologiche significative. Inoltre, gli 2

6 Ingg. Nicola Croce a Prof. Carlo Viti hanno condotto uno studio idrologico-idraulico per la definizione degli areali potenzialmente alluvionabili per episodi di esondazione con tempi di ricorrenza Tr20, Tr30 e Tr200 anni. Il territorio è stato esaminato anche sotto l aspetto della risposta alla sollecitazione sismicità restituendo una specifica carta tematica elaborata seguendo i criteri del D.P.G.R. 26/R/ 07. Infine la vulnerabilità idrogeologica del territorio è stata affrontata seguendo gli indirizzi contenuti nell art.20 del P.T.C. provinciale Tutti i dati raccolti nell ambito del presente lavoro sono stati memorizzati in un Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.), strutturato su carte georeferenziate, che agisce attraverso un programma di gestione territoriale nel quale le entità grafiche significative e gli elementi geografici (lineari, puntuali o areali) sono associati ad un Database. Il sistema adoperato consente oltre alla redazione di carte tematiche in qualsiasi scala, anche l accesso, l interrogazione e la gestione di tutte le informazioni specifiche che stanno alla base delle stesse carte tematiche. Elaborati grafici ed allegati Tutte le carte tematiche di base sono state elaborate alla scala del massimo dettaglio disponibile, C.T.R. 1:2.000 per i centri abitati, dove disponibile, e C.T.R. 1: per l'intero territorio comunale. La restituzione è stata realizzata in scala 1: In alcuni casi, per praticità di rappresentazione e consultazione, in una stessa carta sono stati raggruppati più tematismi. Le carte prodotte consistono in: Tav. A Carta Geologica contiene informazioni sulle unità litostratigrafiche costituenti il territorio e che definiscono l assetto strutturale tettonico; le unità sono distinte sulla base delle caratteristiche 3

7 litologiche, paleontologiche, sedimentologiche, petrografiche e mineralogiche riconoscibili in affioramento e per mezzo delle indagini in sito; Tav. B Carta Geomorfologica contiene informazioni sulle forme, i processi ed i depositi legati alla dinamica di versante ed alla dinamica fluviale (quali corpi di frana, ruscellamento) e la valutazione del relativo stato di attività (attivo, quiescente, inattivo) verificato attraverso un controllo diretto sul terreno e sulla base delle aree in dissesto e delle aree di influenza ai sensi del D.P.G.R. 26/R/ 07 e dei P.A.I. Bacino Arno e Toscana costa; Tav.C Carta Litotecnica, dei sondaggi e dei dati di base contiene informazioni sulle caratteristiche geotecniche dei terreni più superficiali riscontrate ed analizzate anche sulla base delle indagini in sito effettuate sul territorio comunale, che hanno consentito di suddividerlo in zone caratterizzate da litotipi che possono manifestare comportamento meccanico omogeneo raggruppati in unità litotecniche. Per l individuazione delle diverse Unità Litotecniche si è fatto riferimento alla metodologia messa a punto dalla Regione Toscana (Dip.to delle politiche territoriali e ambientali U.O.C. Rischio sismico) per la valutazione degli effetti locali (Programma VEL). La stessa cartografia contiene l ubicazione puntuale dei dati geognostici presenti sul territorio comunale. la documentazione di ogni singola prova costituisce i dati di base che sono stati accorpati e riportati in allegato (ALL.1 Dati di base geognostici ); Tav. D Carta dell Acclività contiene informazioni sulle caratteristiche di pendenza dei versanti che sono distinti in cinque classi di acclività ritenute significative in rapporto al quadro altimetrico locale ed alle soglie che rivestono importanza nei confronti della propensione al dissesto dei terreni; Tav. E Carta dei dissesti geomorfologici e delle aree d'influenza sia le Autorità di Bacino che il D.P.G.R. n 26/R introducono, relativamente alla pericolosità geomorfologica, il concetto di area d influenza. In pratica, sono da considerarsi come aree a pericolosità geomorfologica elevata e molto elevata, non solo le aree interessate da fenomeni di dissesto, come indicavano già in 4

8 precedenza la L.R. 94/85 e l Art. 5 del P.T.C., ma anche le aree che possono essere coinvolte nello sviluppo cinematico del fenomeno. Tav. F Carta della Pericolosità Geomorfologica ai sensi del D.P.G.R. 26/R e dei PAI Bacino Fiume Arno e Bacino Toscana Costa sintetizza la zonizzazione di pericolosità di tipo geomorfologico nella quale sono distinte le varie porzioni del territorio comunale secondo i criteri indicati dal D.P.G.R. 26/R. Nella stessa cartografia abbiamo evidenziato le zona classificate a pericolosità geomorfologica secondo i criteri delle due Autorità di Bacino vigenti; le perimetrazioni proposte costituiscono aggiornamento al quadro conoscitivo dei relativi P.A.I. Tav. G Carta Idrogeologica contiene informazioni sugli aspetti idrogeologici principali come l andamento della superficie piezometrica dell acquifero freatico, l ubicazione dei pozzi e delle sorgenti, la individuazione della rete idrografica principale e secondaria, le aree interessate da specchi d acqua e quelle interessate da alluvioni storiche; Tav. H Carta della Pericolosità Idraulica ai sensi del D.P.G.R. 26/R sintetizza la zonizzazione di pericolosità di tipo idraulico nella quale sono distinte le varie porzioni del territorio comunale secondo i criteri indicati dal D.P.G.R. 26/R. e sulla base di studi idrologici-idraulici. Tav. I Carta della Pericolosità Idraulica ai sensi del PAI Bacino Toscana Costa e del PAI Bacino Fiume Arno i risultati degli studi idrologici idraulici effettuati sull'asta del Fiume Cecina e sui suoi affluenti principali, sono stati espressi anche ai sensi della normativa del Bacino Toscana Costa, al quale il Fiume Cecina appartiene. Le perimetrazioni proposte costituiscono quindi aggiornamento al quadro conoscitivo del P.A.I. Bacino Toscana Costa. Per quanto riguarda la porzione di territorio che rientra nel P.A.I. Bacino Arno, non viene proposta alcuna modifica alle perimetrazioni vigenti, considerando valide quelle presenti nel livello di sintesi alla scala 1: Tav. L Carta della Vulnerabilità Idrogeologica 5

9 sintetizza la zonizzazione di vulnerabilità idrogeologica nella quale sono distinte le varie porzioni del territorio comunale secondo i criteri dell'art. 20 del P.T.C. provinciale integrati con quelli indicati dal D.P.G.R. 26/R Tav. M Carta delle Zone a maggior pericolosità sismica locale sintetizza la zonizzazione di pericolosità di tipo sismico nella quale sono distinte le varie porzioni del territorio comunale secondo i criteri indicati dal D.P.G.R. 26/R; il territorio è stato suddiviso seguendo la zonizzazione formulata dal D.P.G.R. 26/r riconducendo le varie porzioni di territorio alle quattro classi di pericolosità sismica previste: S1-Bassa, S2- Media, S3-Elevata, S4-Molto Elevata. E stata inoltre prodotta, in scala 1:25.000: Tav A0 Carta delle concessioni minerarie, delle cave, dei siti minerari 6

10 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Il territorio del comune di Montecatini V.C. è collocato nella zona centro occidentale della Regione Toscana ed è compreso al centro del territorio appartenente alla Provincia di Pisa, nella zona mediana della Bassa valle del fiume Cecina. Il territorio comunale è inserito all interno dei quadranti 112 III, 112 II, 119 IV, 119 I della carta tecnica della Regione Toscana in scala 1:25000 ed è compresa nel sistema di proiezione Gaus-Boaga, tra i paralleli di latitudine Nord Y = e tra i meridiani longitudine ovest di Monte Mario X = Nella cartografia tecnica regionale in scala 1:10000 l area del Comune di Montecatini V.C. interessa i fogli in scala 1:10000 (284160, , , , , , , , , , , ). Il territorio comunale ha un estensione di 154,834 km 2, e ricade per la maggior parte nel bacino idrografico del fiume Cecina che lo attraversa nella sua parte mediana. Una porzione inferiore, nella zona Nord, ricade nel sistema idrografico del Fiume Era e dei suoi affluenti di sinistra: Torrente Ragone al confine con Volterra e Lajatico e Torrente Sterza in un breve tratto al confine con il Comune di Riparbella. I due sistemi idrografici del Cecina e dell Era sono separati dallo spartiacque principale che congiunge da Est verso Ovest le località di La Bacchettona, Podere Aione, poggio La Croce, Monte Massi, Poggio Scopiccioli, Poggio ai Fiori, Monte Pianello, Poggio di Mela, (rilievo più alto dell intero comune), la Dispensa di Miemo, Poggio le Prugnolaie. La quota massima dei rilievi è quella di Poggio di Mela 654 m s.l.m. presente lungo lo spartiacque principale a Nord Ovest di Montecatini, mentre la quota minima del territorio 25,3 m s.l.m. è quella rilevabile alla confluenza del Torrente Lopia nel Fiume Cecina nella media valle. Il fianco destro del bacino imbrifero del Fiume Cecina che è sotteso dal territorio appartenente al Comune di Montecatini ha un estensione superiore rispetto al territorio in sinistra orografica. 7

11 Detto territorio è, da monte verso valle, delimitato in ordine dai tributari di destra: Torrente Gagno, che confina con il territorio di Volterra ; Botro grande; Torrente Cortolla; Botro di Decinio; Botro di Gello; Torrente Lupicaia; Torrente Lopia che confina con il territorio del comune di Riparbella ad Ovest. La piana alluvionale del Fiume Cecina separa i due versanti in direzione Est /Ovest dall abitato di Ponteginori fino alla confluenza del Torrente Sterza mentre il versante sinistro del Fiume Cecina compreso nel territorio di interesse si sviluppa in direzione Nord-Sud seguendo i percorsi dei torrenti, Trossa ad Est e Sterza ad Ovest. In questo versante sono comprese le frazioni antiche di Querceto e la Sassa con i rilievi di M.Aneo ad Ovest di Querceto e Poggio al Pruno a Sud di La Sassa. ha un estensione maggiore del fianco sinistro ed è limitato ad Est dal Torrente Gagno (confine con Volterra) e ad Ovest dal Torrente Lopia (confine con Riparbella); comprende anche i tributari Botro Grande, Torrrente Cortolla, Botro di Decimo, Botro di Gello e Torrente Lupicaia. Il fianco sinistro è caratterizzato dall area del territorio compresa tra i torrenti Trossa e Sterza. 8

12 3. CARTA GEOLOGICA (TAVOLE A) Lo studio geologico è stato impostato partendo dall esame dei lavori, a carattere generale, già condotti sul territorio del Comune di Montecatini tra i quali, oltre all indagine geologico-tecnica svolta a supporto del vigente P.R.G., citiamo: Atlante dei Centri Abitati Instabili della Toscana di P. Canuti, P. Focardi, R. Nardi & A. Puccinelli Pubblicazione CNR GNDCI N Rilievo del territorio comunale eseguito dalla Amministrazione Provinciale di Pisa, alla scala 1: Studio di Impatto Ambientale per il progetto di coltivazione mineraria del salgemma nelle concessioni Cecina Volterra e Poppiano eseguito per la componente geologica e idrogeologica dai Dott. Geol. Paolo Squarci, Stefano Lorenzini, Massimo Pellegrini. La geologia della provincia di Pisa, cartografia, geositi e banche dati Dicembre Ad integrazione dei rilievi già esistenti, è stato condotto un nuovo rilevamento geologico, esteso all intero territorio comunale che ha consentito di aggiungere ulteriori dettagli al quadro delle conoscenze. Ulteriori informazioni sono state desunte dall esame degli elaborati, relativi alle indagini geognostiche eseguite sul territorio comunale Assetto geologico e tettonico L area comprendente il territorio di Montecatini V.C. dal punto di vista geologico e tettonico rientra nel contesto orogenetico dell Appennino Settentrionale che si è corrugato a partire dal Cretaceo superiore. Nella zona di interesse, in seguito alla collisione tra il margine continentale europeo e quello adriatico, si sviluppa una tettonica compressiva caratterizzata da scorrimenti verso Ovest delle Unità Toscane prima e di quello Umbro-Marchigiane, successivamente ricoperte dalle Unità Liguri. Il sollevamento della catena appenninica, avvenuto progressivamente da Ovest verso Est, è stato seguito da movimenti tettonici che hanno 9

13 portato in un primo momento, nella Toscana meridionale, alla formazione della cosiddetta Serie ridotta. In un secondo momento, a partire dal Tortoniano, il settore crostale corrispondente al margine tirrenico dell Appennino, sottoposto ad una dinamica di progressivo assottigliamento in un regime tettonico di tipo distensivo, iniziò a fratturasi e l edificio a falde venne tagliato e smembrato verticalmente in una serie di blocchi rialzati (horst) e abbassati (graben) reciprocamente limitati da faglie normali a geometria listrica. Si formarono in tal modo alcune fosse tettoniche subparallele orientate in direzione appenninica (NW-SE) che divennero inizialmente sede di bacini continentali (nei quali si sviluppano ambienti deposizionali di tipo fluvio-lacustre) per poi evolvere, col preseguire della distensione e dello sprofondamento in bacini marini (fig.1). Fig.1- Rapporti tra le formazioni neogeniche (Tratto da Geologia dell area Spicchiamola-Pignano (Settore Orientale del Bacino di Volterra A. Bossio et alii ; Boll. Soc. Geol. It, 1996)) La formazione delle fosse non avviene in sincronia in tutta la Toscana meridionale, ma migra progressivamente da W a E, accompagnata da fenomeni magmatici intrusivi (Lamproite di Montecatini). In questo contesto strutturale si realizzano le fosse tettoniche del Graben di Volterra, del F. Fine e della bassa Val di Cecina che ha un ampia estensione in direzione Est- Ovest, legata essenzialmente alla tettonica antiappenninica che disloca le principali dorsali. Le depressioni (Fig.2) precedenti sono infatti comprese tra la Dorsale medio Toscana ad Est di Volterra, e la dorsale peritirrenica costiera dai rilievi di Chianni e Castellina e 10

14 Montecatini V.C., proseguendo verso Sud-Est nell allineamento della dorsale delle colline metallifere. Il territorio di Montecatini V.C. è posto al centro del precedente sistema strutturale comprendendo ad Est il bordo occidentale del Graben di Volterra, nella parte mediana la depressione antiappenninica della basse valle del Cecina, mentre la maggior estensione del territorio è interessato dalla dorsale costiera che prosegue verso i rilievi delle colline metallifere. Contemporaneamente alla nascita dei graben si sono succeduti vari episodi sedimentari, tettonici, depositati in concomitanza con l attività tettonica. Il ciclo più antico si realizza nel Tortoniano inferiore in ambiente marino ed è rappresentato dalle Arenarie di Ponsano che si pongono discordanti sui terreni delle unità ofiolitifere. La subsidenza prosegue e nel Messiniano inferiore si instaura un dominio, prima lacustre poi lagunare salmastro, dovuto all aprirsi di nuove vie di comunicazione tra il Bacino di Volterra, il bacino della bassa valle del Cecina ed il Mar Tirreno, che porta alla deposizione di varie litologie prima conglomeratiche, poi argilloso marnoso, e subordinatamente gessose. A partire dal Messiniano (6Ma), in seguito ad un cambiamento del clima in senso arido ed all attenuazione delle connessioni tra l Oceano Atlantico ed il Mediterraneo, i bacini furono interessati da un notevole incremento della salinità a cui fece seguito la deposizione di cospicui spessori di rocce evaporitiche tra cui strati e banchi di gesso e, nelle zone più centrali dei bacini interessati dal fenomeno bacino di Volterra da Saline a Buriano a Ponteginori e Bacino della bassa Valle del Cecina da Querceto a Casaglia (ossia ove la concentrazione salina raggiungeve livelli più elevati) lenti di salgemma che attualmente formano strati intercalati ai sedimenti miocenici. Le precipitazioni dei sali evaporitici non è stata continua durante il periodo di crisi di salinità. I banchi di gesso nei bacini di Montecatini V.C. e Saline di Volterra sono alternati con argille e conglomerati e sono regolati da un andamento ciclico legato a variazioni climatiche minori. La situazione di crisi idrologica del Mediterraneo terminò con l inizio del Pliocene inf. (Zancleano: 5,3 Ma) con la riapertura delle connessioni stabili con l Oceano Atlantico che riportano sia condizioni di mare aperto a salinità normale sia la ripresa della sedimentazione marina a cui si accompagnò un approfondimento delle depressioni tettoniche che favorì la deposizione di depositi argillosi (Argille Azzurre). 11

15 L espansione del dominio marino non avviene in sincronia ovunque, così che i sedimenti del pliocene inferiore si appoggiano o ai depositi miocenici o direttamente al substrato premiocenico. La trasgressione, come già detto, trova le sue cause nel ripristino delle comunicazioni tra l Atlantico ed il Mediterraneo e nei fenomeni di subsidenza (Bossio et alii 1996). In seguito l evoluzione del Bacino non è più univoca: nella parte Nord del fiume Cecina la sedimentazione continua fino al Pliocene medio; nella parte a Sud del Cecina è discontinua e si distinguono due cicli: uno del Pliocene inferiore ed uno del Pliocene medio. I due cicli sono separati da un periodo di emersione che interessò un po tutta l area meridionale del graben del F. Cecina e che fornì abbondante materiale clastico che finì nelle aree più settentrionali dove lo ritroviamo sotto forma di potenti intervalli sabbiosi, (le sabbie di Mazzolla), risposte locali al sollevamento sopradetto. Comunque, già dai due cicli precedenti, pur essendo sempre attiva la tettonica distensiva, il sollevamento eustatico causato dall assottigliamento crostale prende il sopravvento sui fenomeni di sprofondamento tettonico e così come in parte era già avvenuto nella zona a Sud del fiume Cecina, avviene l emersione con la contemporanea deposizione di facies regressive costituite da sabbie e calcari arenacei. Il mare rientra nel Pleistocene inferiore, raggiunge solo la bassa valle dell Arno e del Cecina, e non interesserà più il Bacino ed il territorio del Comune di Montecatini. Fig.2 Stereogramma strutturale, schematico e non in scala mostrante i probabili rapporti delle linee trasversali dell Appennino Settentrionale con le strutture rigide distensive e con quelle plicative (Da LAZZAROTTO & SANDRELLI). 12

16 In questa figura la depressione tettonica della Val D Era corrisponde all area del Bacino di Volterra. (Tratto da Geologia dell area Spicchiamola-Pignano (Settore Orientale del Bacino di Volterra A. Bossio et alii ; Boll. Soc. Geol. It, 1996)) Al precedente quadro paleogeografico corrisponde un assetto tettonico che dall alto al basso risulta caratterizzato dalla presenza di tre unità tettoniche. Unità del dominio ligure Sono costituite da una successione di unità alloctone di età compresa dal giurese al cretaceo, all eocene, nelle quali prevalgono i flysch; nell area, queste sono rappresentate in successione tettonica dalla unità ofiolitica del flysch calcareo marnoso di Monteverdi e Lanciaia, a cui si sovrappongono le unità del flysch di Montaione, e l unità ofiolitifera delle argille a Palombini. Unità neogeniche A queste unità appartengono sedimenti neoautoctoni riconducibili ad una successione Miocenica e ad una susseguente successione Pliocenica. Questi depositi presentano litologie che risultano notevolmente variabili a causa dei numerosi ambienti deposizionali che per motivi di assetto tettonico caratterizzano i numerosi bacini sedimentari sviluppatesi nell area del bacino di Montecatini V.C. e Volterra e giacciono in netta discordanza stratigrafica sulle unità liguri del substrato precedentemente deformate. Depositi quaternari Sono costituiti da depositi fluviali antichi, terrazzati in vari ordini, che bordano a varie altezze le valli principali dell area dove sono presenti i depositi fluviali attuali. Tra i depositi quaternari sono comprese le manifestazioni effusive delle Alcali Trachiti Feniche di Montecatini V.C. con la loro aureola di contatto (Termantiti). 3.2 Stratigrafia In questo paragrafo viene riportata la descrizione delle varie formazioni affioranti nell area del territorio di Montecatini V.C., rappresentate nella carta geologica di supporto al piano. 13

17 Le formazioni vengono descritte dal basso all alto, secondo l ordine delle unità tettoniche precedentemente descritte Unità del dominio ligure Le formazioni del Dominio Ligure sono organizzate in più unità tettoniche sovrapposte, in cui si può distinguere: Unità ofiolitifera delle argille a Palombini Complesso ofiolitifero di M.te Canneto Unità ofiolitifera di Montaione Unità ofiolitifera di Lanciaia Monteverdi M.mo Unità ofiolitifera delle argille a Palombini Complesso ofiolitifero di M.nte Canneto Questo complesso è costituito da unità caratteristiche della crosta oceanica quali serpentiniti, grabbri, basalti e della relativa copertura sedimentaria (diaspri, calcari a calpionelle e argille a palombini): Serpentiniti - Giurassico medio sup.(e) Affiorano abbondanti all interno del territorio comunale, queste litologie sono presenti in masse o nuclei di potenza variabile dell ordine del centinaio di metri si ritrovano ad ovest dell abitato di Montecatini Loc. Scopiccioli e P. Montevignoli e principalmente sul confine meridionale. Infatti notevoli affioramenti sono presenti in prossimità di Miemo e nelle valli del torrente Lopia e Lupicaia mentre l affioramento più esteso è rappresentato dalla massa serpentinosa di M. Aneo presente ad Est dell abitato di Querceto. Le serpentiniti sono rocce di colore variabile dal verde chiaro al verde scuro fino al nero con riflessi bluastri, la tessitura è generalmente massiccia o foliata. Dal punto di vista petrografico queste rocce sono classificabili come ultramafiti serpentinizzate in cui le caratteristiche primarie sono oramai completamente obliterate dalle deformazioni e trasformazioni chimico-fisiche. In alcune zone si rinvengono anche porzioni a struttura cataclastica con elementi decimetrici ricementati da un fitto reticolato di vene carbonatiche o serpentinose (oficalciti). 14

18 Gabbri (Giurassico medio-sup) Tra le rocce afiolitiche nel contesto del comune di Montecatini V.C., questa formazione è quella meno frequente quanto meno come affioramento cartografabile, infatti alcuni filono sono diffusi nelle masse serpentinose. Gli affioramenti più consistenti sono presenti, in corrispondenza di Poggio e Podere Montevignoli dove è stato rilevato una affioramento contenuto dalle argille a Palombini. Un notevole affioramento è presente nella zona più meridionale dell area di Montecatini V.C. in corrispondenza dell allineamento Poggio al Pruno Poggio Ala Assenzio, in corrispondenza dei flysch della successione di Montaione. I gabbri si presentano come rocce Massive frequentemente fratturate anche finemente cataclasate con litologia tipica delle rocce intrusive. La facies petrografica dominante è rappresentata da una roccia a grana grossa (gabbri eufotidi) e medio grossa con subordiante facies a grana più fine e facies pegmatitiche più rare. Basalti Giurassico/medio-sup (B) Sono costituiti di basalti i rilievi più elevati dell area Nord del comune da Poggio Croce, alla Lecceta, a Monte Massi, Camporciano, Monte Bono, Monte Pianello, Poggio di Mela, Poggio Acquabianca, Poggio alla Trave. Mentre nel settore sud orientale del territorio Comunale si ritrovano solo modesti affioramenti al contorno ed immersi nella massa serpentinosa di Monte Aneo. Questi terreni comprendono le mineralizzazioni oggetto delle famose e vecchie miniere di Montecatini. I basalti si manifestano in forme massicce variamente frammentati e brecciati da processi autoclastici, hanno struttura afanitica e un colore scuro grigio con una più o meno abbondante patina di arrossamento generata da ossidi di ferro. Negli affioramenti di interesse e nell area specifica sono presenti manifestazioni a pillows/lava che presentano cuscini a Pillows con marcate fissurazioni radiali e concentriche dal nucleo alla periferia la radice dei Pillows non è mai ben definita e precisa e lo spazio tra struttura e struttura è riempita di materiale ematico e di ossido di ferro di colore rossastro. 15

19 Radiolariti di M.Alpi Malm (titonico) (DSD) Questa formazione affiora nella zona di Monte Croce dalla strada della miniera verso il centro di Montecatini in direzione Sud Ovest Nord Est, nella zona di Monte Massi al margine ovest dell affioramento di Basalto di Camporciano e in limitati affioramenti nell area di Montevignoli.. Questi terreni rappresentano la prima copertura sedimentaria nei fondali oceanici delle ofioliti già in parte tettonizzate e metamorfosate. I rapporti con le ofioliti rappresentate dai basalti a pillows sono ben visibili nell area del Ponte dove con deformazioni e varie complicazioni tettoniche questi diaspri poggiano sui basalti. I diaspri sono costituiti da sottili strati silicei decimetrici, centimetrici di colore rosso fegato con frequenti interstrati argillitici di colore rosso con zonature verdi e verdastre. Talvolta come nell area di S.Antonio la componente argillitica diviene sovrabbondante rispetto a quella silicea che poggia prevalentemente sulle ofioliti. La componente silicea è abbondantemente tettonizzata e contorta con le caratteristiche deformazioni parassite secondarie tipiche di queste formazioni. Calcari a Calpionelle Cretaceo inf. (ccl) Questa formazione non è molto abbondante nell area, si ritrovano al contatti con i diaspri nella zona di Monte Vignoli e frequentemente al tetto delle ofioliti come nei modesti affioramenti intensamente limitati di Poggio di Mela. Siamo in presenza di calcari silicei e calcari marnosi grigio chiari rosati di ambiente marino a grana fine con frattura concoide in strati di spessore variabile, decimetrici metrici e con sottili livelli di marne e siltiti fissili che talvolta si manifestano come gradazione dei livelli come vere e proprie intercalazioni all interno della formazione. Argille a Palombini Cretaceo inf. (APA) Questa formazione affiora abbondantemente nel territorio comunale soprattutto nella zona Nord tra Montecatini V.C. e Miemo dove sembra inglobare le altre formazioni dai complessi ofiolitiferi. Estesi affioramenti sono presenti anche nei rilievi a sud del fiume Cecina, tra Monte Aneo e il torrente Ritarso e La Sassa, dove affiora il complesso ofiolitifero del Monte Canneto. 16

20 Nel complesso questi terreni mostrano un assetto caotico e sono costituite da argilliti di colore grigio scuro più o meno intenso che contengono al loro interno interstrati calcilutitici marnosi dello stesso colore. I livelli arenacei e calcilutitici e calcarenitici a grana fine dello stesso colore, grigio chiaro, sono nettamente subordinati nel complesso della formazione e presentano una potenza variabile da centimetrica a metrica. Arenaria di Montecatini Cretaceo sup./paleocene (AMO) Questa formazione è presente in discordanza al tetto delle argille a Palombini. È presente abbondantemente nella zona settentrionale dell area comunale sulla destra orografica del fiume Cecina in una vasta area mediana dei rilievi compresa tra il Torrente Lupicaia il torrente Botrone ed il torrente Cortolla all altezza delle fattorie: Mocaio, S.Antonio della Leccia, Sorbaiano, e l abitato di Montecatini. Questa ampia zona corrisponde ad una serie di rilievi intermedi dalla morfologia non troppo aspra che degradano verso il fiume Cecina dai rilievi dei complessi ofiolitiferi alloctoni, a monte. La formazione è costituita da sequenze ritmiche di arenarie quarzoso feldspatiche e subordinatamente da siltiti, argilliti e marne. Le arenarie hanno una colorazione grigia quando non sono alterate mentre manifestano una colorazione marrone-arancio più o meno chiara nelle zone alterate e degradate. La parte arenacea si trova organizzata in livelli di spessore variabile da centimetrici a metrici e mostrano la gradazione granulometrica tipica dei depositi turbiditici con impronte di fondo da carico e da corrente. Generalmente la grana risulta molto sottile seppure i singoli clasti siano osservabili ad occhio nudo e se ne distinguono le varie componenti litologiche: materiali delle rocce verdi quarzo e muscovite. Nel complesso l arenaria si presenta debolmente tettonizzata e poggia con contatto discordande sulle sottostanti argille a Palombini, mentre al tetto della stessa giacciono ancora in discordanza i depositi miocenici. 17

21 Unità ofiolitifera di Monteverdi Lanciaia. Cretaceo Paleocene (CAAB) 1. Formazione di Lanciaia Brecce di Libbiano Eocene inf. (caab) Nell area le componenti di questa unità ofiolitifera sono rappresentate unicamente da una litofacies della formazione di Lanciaia, quella che comprende le brecce ofiolitiche denominate Brecce di Libbiano. Questi terreni affiorano nella zona meridionale del territorio dal torrente Ritasso fino al botro Risecco sul versante orografico destro del torrente Sterza. Queste brecce che nell area sono sottostanti alla formazione di Montaione e poggiano sulle argille a Palombini del complesso ofiolitico di base, sono caratterizzate da brecce poligeniche, con elementi del complesso ofiolitifero di dimensioni variabili da centimetriche a decimetriche e porzioni rilevanti del substrato (Olistoliti) insieme ad elementi della copertura sedimentaria. Spesso i clasti hanno forme a spigoli vivi alternate ad elementi con spigoli arrotondati caratteristici di ambienti di provenienza subaerea Unità ofiolitifera di Montaione Formazione di Montaione Cretaceo sup.(mio) Questa formazione affiora abbondantemente nella parte meridionale del territorio comunale, nella bassa valle del Torrente Ritarso, lungo il torrente Stersa nell area del Podere Forte, e marginalmente nell area di Poggio ai Gabbri. Tuttavia un affioramento di maggiore estensione è presente nell area dell abitato della Sassa., dove costituisce totalmente il rilievo della morfologia di Poggio al Pruno. Questa formazione che si sovrappone tettonicamente alle unità di Monteverdi-Lanciaia, ed è a sua volta sormontata dalla formazione ofiolitifera di Monte Canneto superiore, è costituita da flysch ad Elmintoidi caratterizzato da sequenze torbiditiche di spessore variabile fino ad una dimensione metrica. Si ritrovano senza un ordine stratigrafico preciso, orizzonti e lenti anche di notevole spessore di brecce (MIO b2) variamente alternate e disposte negli affioramenti precedentemente citati Questi orizzonti brecciati costituiti da elementi ofiolitici, diaspri, e calcari a palombini derivati dallo smantellamento della coltre ligure, sono distribuiti dall interno della 18

22 formazione in maniera non uniforme in un area prossima alla zona di alimentazione delle ofioliti e delle altre serie sedimentarie delle liguri. Le sequenze sono sempre costituite da una arenaria più o meno fillosilicatica alla base che passa verso l alto a siltiti ad elementi più fini, spesso sostituiti da marne e calcari marnosi; talvolta verso l alto si ritrovano argille marnose o livelli di calcare di modesto spessore. Le arenarie gradate alla base presentano laminazioni piano parallele e convolute con frequenti impronte di fondo Successione Neogenica del versante orientale dell appennino settentrionale Formazioni Mioceniche Conglomerati di Podere Luppiano Tortoriano (LUP) La formazione è scarsamente rappresentata nel territorio comunale. Limitati affioramenti al tetto delle arenarie di Montecatini sono stati cartografati nell area di Ponteginori e più consistenti affioramenti sono stati rilevati al tetto delle argille a Palombini sia a Nord di Montecatini e soprattutto in località Maccagnane a nord ovest di La Sassa al confine con il comune di Bibbona. La litologia di questi conglomerati è caratterizzata da ciottoli di varie dimensioni con spigoli vivi o sub arrotondati scarsamente organizzati prevalentemente costituiti da carbonati ed in misura limitata da ofioliti. La genesi di questi conglomerati è evidentemente quella di conoidi di deiezione alluvionali di origine subaerea. Formazione del Torrente Sellate Tortoriano (SLT) La formazione si presenta con tre litofacies distinte costituite da: Conglomerati di M.Soldano SLTC Marne a Bithynia (SLTn) Arenaria della Caprareccia (SLTR) Vasti affioramenti di queste formazioni si ritrovano nella media valle del F.Cecina da Ponteginori alla Fattoria del Mocaio e lungo la valle del Torrente Trossa a Nord di 19

23 Querceto, dove importanti affioramenti di SLTR e più contenuti affioramenti di SLTC si interdigitano con le argille del Torrente Fosci (Fos) e poggiano discordanti prevalentemente sulle arenarie di Montecatini. Altro affioramento di rilievo delle arenarie della formazione del Sellate è presente a Nord della Sassa sul versante del Botro della Canonica in località Aiaccia di Sopra. Limitati affioramenti e lenti di conglomerati di M.Soldano (SLTC) sono presenti ancora nei dintorni di Querceto all interno anch essi delle argille del T.Fosci; Mentre alcuni affioramenti delle Marne a Bithynia sono stati rilevati a Nord di Montecatini V.C. lungo la valle del T. Ragone. I conglomerati di M.te Soldano sono rappresentati da conglomerati clasto-sostenuti organizzati, poligenici con matrice arenacea polimodale, persentano ciottoli principalmente di calcari a palombini, diaspri e ofioliti arrotondati con dimensioni da minute a medie in matrice argillosa. Le Marne a Bithynia sono formate invece da marne e marne siltose-argillose di colore grigio scuro fittamente laminte ed intercalate a siltiti e argille grigie. Caratteristica di questa litofacies è la presenza di fossili rappresentati principalmente dagli opercoli di Bithynia. L ambiente di deposizione è di tipo lacustre a bassa energia. Le Arenarie del Caprareccia sono rappresentate da arenarie a grana da media a grossolana di colore giallo ocra nelle quali si rinvengono orizzonti e lenti di conglomerato ad elementi minuti e ben organizzati; gli spessori sono variabili e spesso superano i 100 metri. Formazione del Torrente Fosci Tortoriano Sup. Messiniano inf. (Fos) Questa formazione prevalentemente argillosa affiora nelle stesse aree dei membri della Formazione del Torrente Sellate (SLT) con cui si alterna fittamente soprattutto nell area di Ponteginori Fattoria del Macaio in destra orografica del F.Cecina, mentre affioramenti più esterni sono presenti nei pressi dell abitato di Querceto ad Ovest di Monte Aneo. Si tratta di argille grigie massicce spesso marnose, frequentemente sono presenti lenti e livelli di lignite e più raramente da sottili livelli di arenarie, conglomerati minuti e marne; gli spessori si aggirano intorno ai 320 metri. 20

24 Calcari di Rosignano Messiniano Inf.(Ros) Questa formazione è rappresentata nell area da tre membri dei suoi cinque complessivi (Ros 4, Ros 5, Ros 6). Tutti questi terreni affiorano nell area in studio nella parte più occidentale del territorio a Nord dell area di Casaglia lungo la strada Provinciale di Miemo. I conglomerati di Villa Mirabella (Ros 4) costituiscono il livello di base della formazione e sono costituiti da ciottoli arrossati con elementi di natura litoide varia prevalentemente carbonatici, sub arrotondati di dimensioni centimetriche. Questi clasti risultano immersi in una matrice sabbiosa argillosa abbondanti e rappresentano un deposito caratteristico di ambiente marino costiero. I calcari di Castelnuovo (Ros 5) costituiscono la facies carbonatica di scogliera della formazione di Rosignano. Essi sono costituiti da calcari detritico organogeni di colore giallo-bianco ricchi di materiale terrigeno grossolano con alcune lenti conglomeratiche ad elementi carbonatici non classati, minuti. Nell area di Casaglia al tetto e laterali ai calcari organogeni di Castelnuovo affiorano le sabbie di Fonte Intanata (Ros 6) che costituiscono un membro superiore dei precedenti calcari. Questi terreni sono costituiti da sabbie argillose di colore grigio chiaro avana con frequenti intercalazioni di livelli di calcareniti biancastre più o meno grossolane e livelletti più sottili di ciottoli minuti. La presenza di macrofossili costituiti prevalentemente da Ostreidi stanno a indicare un ambiente deposizionale marino di bassa profondità. Formazione del torrente Raquese (RAQ) I terreni di questa formazione affiorano abbondantemente nell area in studio, in particolare nella valle del torrente Cortolla fino a Nord Est dell abitato di Montecatini V.C. dove interessano la valle del Botro Grande dove vengono in contatto con le Selagiti del Lamproite di Montecatini da cui vengono alterate fino alla formazione per contatto delle termantiti. Estesi affioramenti sono presenti sulla destra orografica del F.Cecina nell area di Gello fino a Podere La Capanna e Podere Sassicaia nella valle del Torrente Lupicaia. 21

25 Nella valle del Torrente Trossa ad est di Querceto, lungo la valle del Botro del Macchion del Lupo e nella valle del Torrente Sterza a Nord di Querceto fino all area di Molino delle Fontanacce. Questa formazione giace ed affiora in concordanza sulle formazioni sottostanti a seconda delle aree: sulla destra del F.Cecina nell area di Gello si sovrappone ai conglomerati dalle formazioni del Torrente Sellate, oppure sulle argille del Torrente Fosci zona di Querceto ed è solitamente al tetto dei gessi e delle argille del Fiume Era Morta. (Emog) Nell area la formazione è caratterizzata nella sua parte inferiore da argille siltose grigie alternate con i suoi membri : RAQg livelli gessosi di base e RAQm marne più o meno cementate di ambiente lagunare salmastro mentre la parte sommitale della formazione è costituita da argille grigie massicce con Picnodonta Navicularis di ambiente Marino. Formazione del Fiume Era Morta Messiniano Sup. (EMO) Affioramenti di questa formazione sono diffusi abbondantemente nell area di Montecatini così come nelle altre zone della Valle del Cecina. In particolare affioramenti estesi della formazione sono presenti sul bordo sinistro del Graben di Volterra che da Saline si estende in direzione Nord Ovest verso Montecatini seguendo la direzione del Botro Grande e del T.Cortolla, fino alla valle del T. Ragone a nord di Montecatini. Ancora abbondantissimi affioramenti sono rilevabili sul bordo destro del graben della bassa valle del Cecina sempre in direzione Nord Ovest Sud Est seguendo le direttrici dei torrenti Sterza e Trossa da Querceto a Gello e Casaglia. Solitamente questi terreni si sovrappongono in concordanza sulle argille del torrente Raquese (RAQ) così come nell area del Torrente Cortolla, nell area di Gello e nell area di Querceto dove le due formazioni entrano in contatto attraverso un livello continuo di gessi. Dal punto di vista litologico la formazione delle argille e gessi del F. Era Morta è costituita da un potente livello di argille ed argille marnose intercalato da vari orizzonti gessosi e di arenarie. Solitamente alla base è presente un livello costante e continuo di gessi che fanno riferimento in altre cartografie ai gessi di Ripaiola (RIP), mentre altri livelli gessosi sono presenti in orizzonti meno potenti e discontinui nella parte alta della formazione. 22

26 Per semplificazione questi livelli sono riportati entrambi nella indicazione dei gessi EMOG come appartenenti alla stessa formazione e non sono stati distinti. Inoltre sempre nell ambito delle argille e gessi di Era Morta sono state distinte le arenarie di S. Benedetto (EMOR) che affiorano in prossimità di Casaglia variamente dislocati all interno delle precedenti argille. Litologicamente queste arenarie si presentano con strati di vario spessore talvolta gradati con microconglomerati che passano a granulometrie di tetto più fini di colore grigio chiaro. Nel complesso la formazione delle argille e gessi del F. Era Morta ha uno spessore che può raggiungere i 450 metri ed è depositato in ambiente salmastro così detto Lago- Mare. Formazione dei conglomerati di Ulignano Messiniano sup. (ULI) Al tetto o variamente dislocati nella parte alta della formazione delle argille e dei gessi, Emo, nell area a nord di Casaglia, Podere Sassicaia, sia nella valle del T.Sterza zona di Cafaggio sia a Nord dell abitato di Montecatini nella Valle del T.Ragone, affiorano alcuni orizzonti conglomeratici denominati di Ulignano. (ULI). La formazione tipica di ambiente deltizio, con spessore ed affioramento variabili anche in estensione, si presentano talvolta mal organizzati in strati con alternanza di livelli arenacei e marnosi. I conglomerati si presentano con elementi eterometrici, poligenici di varia dimensione ed origine, immersi in una matrice siltosa areanacea prevalentemente derivanti dalle formazioni liguri. L età della formazione fa riferimento al messiniano superiore e rappresenta il termine più alto delle formazioni mioceniche del territorio di Montecatini V.C Formazioni Plioceniche Conglomerati di Gambassi Pliocenici (GAM) Questi conglomerati trasgressivi sono presenti marginalmente nell area in studio, limitati affioramenti si rinvengono nella zona a sud del territorio comunale nella valle del Torrente Sterza in prossimità del Molino delle Fontanacce. 23

27 I clasti si presentano ben cementati scarsamente organizzati di dimensioni anche elevate che denotano un ambiente marino costiero ad elevata energia. immersi in una matrice sabbiosa. Le caratteristiche litologiche degli elementi costituenti i conglomerati fanno riferimento alle diverse formazioni preneogeniche interessate, calcari, diaspri, arenarie ofioliti. Sabbie di S. Vivaldo Piacenzano (SVV) Affioramenti di questa formazione di ambiente marino trasgressivo è presente nell alta valle del torrente Sterza tra la Sassa e Canneto, in corrispondenza del Podere Treggiana a monte della confluenza del torrente Ritasso nello Sterza. I terreni di questa formazione poggiano nell area direttamente sulle formazioni preneogeniche del flysch di Montaione e delle argille a Palombini e sono sormontate direttamente ed in continuità dalle Argille Arenarie Plioceniche. Le caratteristiche litologiche sono rappresentate da sabbie, areniti gialle e giallo arancio con sottili livelli ed orizzonti conglomeratici con ciottoli di piccole dimensioni. Formazione delle Argille Azzurre Piacenziano (FAA) La formazione delle argille plioceniche affiora abbondantemente nella parte Nord Est del territorio al confine del comune di Volterra dove assume la sua massima estenzione e potenza nell area del Graben di Volterra. Altri affioramenti di argille sono presenti nella parte sud occidentale del comune da Casaglia, Casino di Terra Valle della Camminata e lungo la valle del Torrente Sterza fino al limite comunale: anche in questo caso gli affioramenti segnano la depressione del Graben della bassa valle del Cecina. Questa formazione che è una delle più importanti e diffuse del Pliocene medio è costituita e caratterizzata da argille ed argille siltose e marne di colore grigio scuro, azzurro e di aspetto compatto e massiccio. Normalmente nell area di Volterra a nord del Fiume Cecina la formazione è caratterizzata da un unico ciclo sedimentario che si dispone in continuità sia sulle formazioni messiniane sia sulle formazioni iniziali del ciclo sedimentario pliocenico. Invece nella zona a sud del Cecina la successione delle argille plioceniche è suddivisa in tre cicli sedimentari separati dalla formazione di S.Dalmazio (SDA) così come avviene nella zona della Sassa. 24

28 Le argille azzurre passano verso l alto alle sabbie della formazione di Villamagna (VLM); l ambiente di sedimentazione fa riferimento alla zona Marina Neritica più o meno profonda e l età è compresa dal Pliocene inf. al Pliocene medio. Formazione di S.Dalmazio (SDA) Affioramenti di questa formazione sono presenti nella zona meridionale del comune della Valle del T.Sterza fino a nord di La Sassa. La formazione collocata in maniera trasgressiva sulle argille del primo ciclo sedimentario compare nei suoi due membri, calcare di Pomarance (SDA1) e sabbie di Casette (SDA2). Il calcare di Pomarance (SDA1) è costituito da calcari organogeni ben cementati di colore giallo e giallo ocra alternati a livelli arenacei e microconglomeratici, che spesso hanno costituito la base per le costruzioni antiche dell area considerata la facile lavorabilità anche con attrezzi rudimentali. Le sabbie di Casetta (SDA2) del Pliocene medio sono intercalate talvolta con i precedenti calcari organogeni, sono costituite da sabbie ed arenarie calcarifere giallo scure con una frazione pelitica abbondante, sono di ambiente marino costiero e sono sede di numerosi fossili marini soprattutto lamellibranchi. Formazione di Villamagna (VLM) Questi terreni sono marginalmente presenti nel territorio comunale, alcune limitati affioramenti sono ubicati nell area dell Abbazia di Casaglia dove costituiscono il rilievo morfologico su cui sorge il borgo antico. La formazione giace in concordanza sulle precedenti argille a cui passa per alternanza stratigrafica, nell area affiora la litofacies delle sabbie di S.Giusto (VLMs), che litologicamente sono sabbie fini grigio chiare debolmente stratificate ed alternate a sottili livelli di limi argillosi, nel complesso indicano lo stesso ambiente sedimentario marino Neritico delle precedenti argille Azzurre. 25

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