COMUNE DI GHEDI PROVINCIA DI BRESCIA S T U D I O D I F A T T I B I L I T À

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1 COMUNE DI GHEDI PROVINCIA DI BRESCIA S T U D I O D I F A T T I B I L I T À DELLE SOLUZIONI TECNICHE PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO NELL AREA URBANIZZATA DEL VILLAGGIO BELVEDERE DI GHEDI IN RELAZIONE ALLE POSSIBILI ESONDAZIONI DEL TORRENTE GARZA RELAZIONE Brescia, 16 Aprile 2015 Dott. Ing. Giuseppe Rossi Via Francesco Baracca, 4/C Brescia Albo Ingegneri Prov. di Brescia N 1383

2 SOMMARIO 1. PREMESSA PIANIFICAZIONE DI BACINO E VINCOLI CARATTERISTICHE DEL T. GARZA CENNI STORICI ORIGINI, PERCORSO E CARATTERISTICHE DEL TORRENTE GARZA BACINO IDROGRAFICO ASSETTO IDRAULICO DEL T. GARZA ESAME DELLA SITUAZIONE IDRAULICA IN LOCALITÀ BELVEDERE DI GHEDI VALUTAZIONE DEI POSSIBILI INTERVENTI PROGETTO DI MASSIMA DELLE OPERE VERIFICA IDRAULICA STIMA DI COSTO DELL INTERVENTO PROPOSTO CONCLUSIONI ELENCO DEGLI ALLEGATI Dott. Ing. Giuseppe Rossi Via Francesco Baracca, 4/C BRESCIA Tel. e fax g.rossi@rossingg.191.it Albo Ingegneri Prov. di Brescia n 1383 Albo collaudatori Regione Lombardia n 2467

3 1. PREMESSA L area del Villaggio Belvedere si trova in posizione esterna rispetto al nucleo urbano della Città di Ghedi, a Est del territorio comunale, lungo la Strada Provinciale n.668, nei pressi di un Ambito Territoriale Estrattivo (A.T.E. n. 46) del Piano Cave provinciale. L area si estende su una superficie pianeggiante urbanizzata di circa 250'000 m 2, a cavallo della strada provinciale, prevalentemente a destinazione produttiva ed in misura minore residenziale. Essa è interessata dal corso del Torrente Garza, il cui canale artificiale, proveniente da Nord, costeggia dapprima il ciglio del lago della cava d inerti e successivamente segue il limite Est del Villaggio Belvedere, attraversando, lungo il percorso, la SP 668. Le problematiche idrauliche indotte dal T. Garza nei territori di Montichiari, Ghedi e Calvisano, possono considerarsi storiche, generate dalle originarie scelte di condurre artificialmente le acque di questo corso d acqua verso le campagne dei predetti territori, prive di un recapito adeguato nei confronti delle possibili piene. Altrettanto annosi ed importanti sono gli interventi ideati ed in parte realizzati nel corso del tempo, con l obiettivo di dare compimento alla definitiva sistemazione idraulica di questo corso d acqua. L area del Villaggio Belvedere di Ghedi, costituisce un ambito ristretto e localizzato nell insieme dei territori minacciati dalle esondazione del Garza, nel quale comunque s impone la necessità di attuare quegli interventi locali, per la messa in sicurezza di un importante zona urbanizzata, già peraltro studiati e configurati dal Magistrato per il Po oltre vent anni fa, ed ora oggetto di rinnovato impegno da parte dell Amministrazione comunale di Ghedi. Nella presente relazione si illustrano i risultati dello studio compiuto per incarico del Comune di Ghedi, al fine di fornire una sintesi della situazione attuale del Garza e di proporre una soluzione tecnica d intervento per la messa in sicurezza idraulica del Villaggio Belvedere, da sottoporre all approvazione delle autorità e degli enti competenti, attuata la quale sarà possibile rivedere ed aggiornare il quadro dei vincoli derivanti dalla pianificazione di bacino. 3

4 2. PIANIFICAZIONE DI BACINO E VINCOLI Nel PAI vigente, per questo corso d acqua, non sono state definite le fasce di pertinenza fluviale, come pure, nell area d interesse del presente studio, non sono state individuate Zone I a rischio idrogeologico molto elevato per fenomeni di inondazione. Nel PGT comunale, a seguito dei risultati contenuti negli elaborati della componente idrogeologica del piano, nella zona del Villaggio Belvedere, sono state individuate e perimetrale le aree allagabili per piena del T. Garza, a pericolosità molto elevata (TR 10 anni aree Ee del PAI) ed elevata (TR 100 anni aree Eb del PAI) con tempo di ritorno di 10 e 100 anni, fra le quali sono comprese in gran parte quelle edificate. La pericolosità idraulica per le possibili esondazione del Garza in questa zona è stata confermata dai risultati dello Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei fiumi Oglio, Cherio, Chiese, Mella, Garza e dagli elaborati della Direttiva Alluvioni, redatti dall Autorità di Bacino del Fiume Po. Lo stralcio della cartografia del PGT seguente mostra lo stato della situazione vincolistica. 4

5 STRALCIO Tavola n 11 PGT - Documento di Piano - Vincoli e limitazioni 5

6 LEGENDA: 6

7 3. CARATTERISTICHE DEL T. GARZA 3.1 Cenni storici Fin da epoche remote, il T. Garza è stato oggetto di importanti interventi idraulici, anticamente a scopo strategico, creando un fossato attorno alle mura venete della città, e poi finalizzati allo sfruttamento della risorsa idrica, per l uso igienico ed irriguo, e per la difesa dalle piene, caratterizzate da forti e rapide escursioni di portata. Durante le piene maggiormente intense si verificavano frequenti alluvioni, anche gravi, in ogni sezione del corso d acqua. A Brescia era soggetto ad allagamenti l attuale Piazza Repubblica e la zona di San Polo, a valle della confluenza dello scaricatore del Naviglio Grande Bresciano. Dopo S. Polo, il canale, a fondo naturale, si inoltrava nella brughiera, cominciando a perdere per filtrazione o a mezzo di bocche, dagli argini laterali, finché a Nord Est di Ghedi, le portate residue avrebbero dovuto essere assorbite dal terreno in una zona di spaglio dell estensione di circa 120 ettari. Tuttavia, quando le portate eccedevano il coefficiente di morbida, tanto l asta che l area disperdente, si manifestavano del tutto insufficienti; la capacità di assorbimento risultava inferiore al deflusso, e si originavano così vasti allagamenti fra Borgosatollo, Montirone e la campagna di Ghedi, per circa 600 ettari. Risultava inoltre minacciato l esercizio del campo di aviazione militare di Ghedi, sotteso dal sistema di spaglio per 300 ettari circa. Come già detto, alle portate di competenza, si aggiungono al Garza, all altezza di S. Polo, le portate provenienti dal Naviglio Grande Bresciano, antica derivazione del Chiese a Gavardo, realizzata nel secolo XI, che sovrasta il comprensorio di bonifica Chiese. Lo scarico in Garza avviene a mezzo del colatore Cerca, questo destinato soprattutto a smaltire le piene del vaso principale, dipendenti dalla zona collinare da Gavardo a S. Eufemia, per un bacino di circa 90 Km 2. Le opere idrauliche concernenti la sistemazione dei due primi tronchi del T. Garza, a Nord di Brescia ed in Brescia, riguardarono prevalentemente la difesa idraulica di centri abitati e di infrastrutture pubbliche. Per tale ragione esse furono classificate opere di Terza Categoria, in applicazione del RD , n 523 e, pertanto, realizzate a cura e spese del Ministero dei Lavori Pubblici. 7

8 La principale opera idraulica, ultimata nel 1963, si trova a Nord di Brescia, ove è stato costruito un canale scolmatore con recapito nel Fiume Mella, avente lo scopo di sottrarre dal Garza, nel seguente percorso in città e oltre, l intera portata di piena del bacino montano. Le problematiche del Garza sotto Brescia, sono state affrontate dal competente Consorzio di Bonifica in due tempi diversi, a distanza di vari anni, durante i quali sono state compiute dall Amministrazione statale, le opere di terza categoria a monte. Nel contempo, la qualità delle acque del Garza è andata via via rapidamente peggiorando. Quest ultimo fatto ha profondamente inciso sulle scelte progettuali ed ancora di più ha pregiudicato la funzionalità di quanto eseguito, tanto che la sistemazione, così come essa era stata ideata, è tutt ora incompiuta e non funzionante. In un primo tempo, con progetto approvato nel 1960, veniva ricercata e sfruttata ogni possibilità di scaricare la piena del Garza (con il Naviglio Cerca) in cavi secondari, teste di fontanile e cave dismesse (colatore Cerca, Fontanile Beleguarda Montirone, Naviglio di S. Zeno Isorella, Cavo Fossadaccio, Fontanile Gandina, Cavo Campagna). Contemporaneamente veniva previsto l ampliamento della zona di spaglio, a Nord Est di Ghedi, fino alla strada Calvisano Fascia d Oro, da 120 ettari a 800 ettari e l esecuzione di uno scaricatore in Chiese, per allontanare l eventuale portata residua dalla zona di spaglio. I lavori, iniziati nel 1960, furono interrotti, per il fallimento dell impresa appaltatrice, due anni dopo. Furono eseguiti sovralzi d argini del Cavo Prandona (Ghedi), l apertura di un canale di collegamento tra i Vasi Campagna e Prandona, le opere idrauliche per lo scarico nel Cavo Campagna delle zone del Belvedere di Ghedi, le arginature a difesa dell aerobase di Ghedi, le opere per l invaso dei bacini delle cave di Ponte Quarti (Ghedi) e Fascia d Oro, ed altre opere minori. Negli anni seguenti, per effetto della realizzazione delle opere idrauliche di bonifica e di difesa, le quali avevano ridotto il rischio e la frequenza degli allagamenti, ed a causa dell inquinamento dell acqua di questo torrente, divenuto ricettacolo di ogni sorta di rifiuto, solido e liquido, nell attraversamento delle zone densamente abitate, perse di importanza e forza il proposito di destinare le vaste aree agricole già individuate nel progetto, quali zone di spaglio, anche a seguito del rifiuto dei proprietari di quelle terre di aderire al proposto consorzio per la regolamentazione dello spaglio. Rimase solamente un area di circa 5 ettari, in località Belvedere di Ghedi, definita area di spaglio, dimostratasi assolutamente inadeguata alla conveniente laminazione dei colmi di piena, che pur sempre si producevano. Quest area, divenuta invece luogo di arresto e sedimentazione delle 8

9 torbide e del materiale di rifiuto trasportati dalla corrente, fu sostituita nella funzione idraulica, dalla recente vasca di laminazione della località Motta, poco a monte del Belvedere. I problemi idraulici, un tempo diffusi lungo tutto il corso inferiore del Garza, si concentrarono al termine del suo percorso, principalmente nei comuni di Ghedi e Calvisano, ove ancora oggi la portata eccedente la capienza della vasca di laminazione non trova un adeguato recapito, provocando il completo riempimento del Vaso Campagna ed allagamenti di zone abitate e strade provinciali e comunali. 3.2 Origini, percorso e caratteristiche del Torrente Garza Il Torrente Garza nasce in comune di Lumezzane, dal versante sud del monte Prealba, alla quota massima di 1270 msm. Percorre la Valle Bertone fino a Caino e, successivamente, solca l omonima valle, attraversando i territori e gli abitati di Nave, Caino e Bovezzo, fino alla località Crocevia Nave del Comune di Brescia, ove sbocca in pianura, contestualmente alla valle del Mella. Dalle origini fino alla piana di Nave, il torrente presenta le caratteristiche tipiche di un corso d acqua montano naturale, localmente provvisto di difese longitudinali e trasversali, e di opere per lo sfruttamento della forza motrice dell acqua, in parte di antica costruzione, di importanza crescente lungo il percorso, specialmente in corrispondenza degli abitati. Da Nave a Crocevia, il corso d acqua ha conservato solo parzialmente l aspetto naturale, a causa delle numerose opere di canalizzazione e diversione del tracciato originale. A Crocevia Nave, un importante opera idraulica, completata nel 1963, consente lo scarico delle piene del Garza nel F. Mella, per mezzo di un ampio canale sotterraneo. Da Crocevia Nave in poi, il Garza scorre entro un canale artificiale. Dapprima attraversa il territorio urbano di Brescia, circondando il Centro Storico, per dirigersi verso il quartiere San Polo alla periferia Sud Est del Capoluogo, a seguito dell antica deviazione dal suo naturale percorso, originariamente diretto verso Bagnolo Mella e Manerbio, fino al Mella. Da San Polo procede in aperta campagna, nei territori dei comuni di Borgosatollo, Montirone e Ghedi, ove attualmente termina in località Belvedere, all interno di una zona urbanizzata, in prevalenza a destinazione produttiva, al limite di una vasta cava d inerti. In questo luogo, fino ad una quindicina di anni fa, il Garza sfociava in un area di spaglio, a 9

10 ridosso della zona urbanizzata, dell estensione di oltre 5 ettari, con scarico dell emissario, dopo la laminazione e la deposizione delle torbide e del materiale solido trasportato dalla corrente, nel seguente cavo capofonte del fontanile del Vaso Campagna. Come già detto, detta area di spaglio è stata sostituita da una vasca di laminazione, realizzata in località Motta, circa 1'200 m a monte, al confine fra i territori comunali di Ghedi e di Montichiari, dell estensione di circa 43'000 m 2, e capienza massima di 180'000 m 3, ad efflusso regolato mediante una paratoia. Il Garza prosegue lungo il percorso dell originario Vaso Campagna, inizialmente con percorso coincidente con i limiti Nord ed Est del villaggio Belvedere, e seguente sottopasso della S.P. n Bacino idrografico La determinazione del bacino tributario del Garza, riferito alla chiusura in località Belvedere di Ghedi, è assai difficile ed incerta, a causa delle interferenze e dei collegamenti idraulici fra questo corso d acqua ed altre reti idrografiche artificiali del territorio attraversato, lungo il percorso da Brescia in poi. Se si esclude il bacino montano, chiuso a Crocevia Nave, ben definito nell estensione e nelle caratteristiche morfologiche e idrologiche, risulta difficilmente individuabile quanta parte delle portate afferenti ai bacini degli altri sistemi idrografici interferenti, specialmente durante gli eventi di piena, venga scaricato in Garza e con quali modalità e tempistiche. Nella tavola grafica dell Allegato 1, è rappresentato l intero percorso del Garza e sono individuati i nodi idraulici corrispondenti alle intersezioni con i corsi d acqua delle reti idrografiche interferenti ed i relativi bacini. Si evidenzia il collegamento del Garza con le reti idrografiche derivate dal Mella e dal Chiese, e con i reticoli idrografici di drenaggio dei bacini collinari della città di Brescia e di quelli tributari del Naviglio Grande Bresciano. A Nord della Città, in località Crocevia Nave (nodo idraulico n.1), un canale scolmatore consente lo scarico delle piene del Garza verso il Mella; in Città (nodi idraulici n. 2, 3, 4, 5) il Garza riceve gli scaricatori dei canali irrigui derivati dal Mella alcuni dei quali, a loro volta, ricettori delle acque dei bacini collinari dei Ronchi di Brescia; a Sud della Città, in località Sant Alessandro (nodo idraulico n. 6), confluisce in Garza il tratto di canale terminale del Naviglio Grande Bresciano (c.d. 10

11 Fognolo) con il carico idraulico della Val Carobbio (Sant Eufemia); a San Polo, periferia Est di Brescia (nodo idraulico n. 7), il Garza interseca il Naviglio Cerca, principale scaricatore delle acque del Naviglio Grande Bresciano, e ne riceve le portate di piena eccedenti la capienza della botte a sifone e del seguente Naviglio Inferiore; da San Polo a Castenedolo (nodi idraulici dal n. 8 al n. 15), il Garza riceve gli scarichi della fitta rete di canali derivati dal Naviglio Grande Bresciano, dopo la confluenza dei torrenti provenienti dalla vasta area collinare di Botticino, Nuvolera e Nuvolento. Complessivamente, l estensione del bacino imbrifero evidenziato nella planimetria misura 168 Km 2. Esso, tuttavia, contribuisce solo parzialmente in modo diretto alla formazione delle piene del Garza, poiché una parte del bacino contribuisce per il tramite degli scarichi di reti idrografiche artificiali a portata regolata. 4. ASSETTO IDRAULICO DEL T. GARZA L attuale assetto idraulico del Garza e le previsioni di sviluppo della sistemazione, derivano dalle iniziative intraprese dagli enti locali, in primo luogo dai Comuni di Brescia e di Ghedi, e dalle autorità idrauliche statali e regionali, a partire dalla metà del secolo scorso. Nel seguito si illustrano sinteticamente i principali progetti e le opere eseguite, dagli anni sessanta ad oggi, per la sistemazione strutturale del T. Garza, aventi effetto nei riguardi della riduzione delle portate di piena presso la località Belvedere di Ghedi. - Canale scolmatore Garza/Mella Questa è a principale opera idraulica per la difesa dei centri abitati e delle infrastrutture pubbliche, dalla Città di Brescia in poi. Fu realizzato dal Ministero dei Lavori Pubblici Magistrato per il Po nel 1963, e classificato come opera di terza categoria ai sensi del R.D , n Lo scolmatore consente la diversione dei colmi di piena del bacino montano del Garza, in località Crocevia Nave del Comune di Brescia, con scarico nel Fiume Mella, mediante opere di sbarramento e regolazione dei deflussi all incile e canale sotterraneo, progettato per la portata massima di 90 m 3 /s. - Recapito in Chiese Già dalla fine degli anni 60, fu proposta, quale soluzione del recapito finale delle acque del Garza, la realizzazione di un canale scaricatore, in prosecuzione del Vaso Campagna, dal Belvedere di Ghedi al F. Chiese. 11

12 Fu pertanto redatto il progetto a cura del Consorzio di Bonifica Agro Bresciano Fra Mella e Chiese, ed avviata l esecuzione dei lavori, suddivisi in più lotti. Dell intera opera, ad oggi, è stata realizzata la parte maggiore e più onerosa, nel periodo dal 1970 al Con i lavori, suddivisi in tre lotti, è stato scavato un canale nuovo, in terra, della lunghezza di 4448 m, in comune di Calvisano, dalla località Pozzo Rovata al F. Chiese, nel cui argine destro è pure stata realizzata l opera di scarico, circa 1500 metri a monte del ponte di Mezzane. Allo stato attuale, il canale non è in grado di essere posto in funzione. Manca infatti un breve tratto (circa 500 metri) di collegamento fra il canale eseguito ed il Vaso Campagna, ed il risezionamento dello stesso vaso verso monte, fino alla C.na Fortuna, per lo sviluppo di circa 2400 metri. A causa dell inattività e dei molti anni trascorsi dalla sua costruzione, anche il canale nuovo, necessira di un radicale intervento di manutenzione perché possa assolvere alla propria funzione. Le principali opposizioni al completamento dell opera, provengono da più parti, in sede locale, dal timore che lo scarico delle acque del Garza possa peggiorare lo stato ambientale del Chiese. - Progetto generale della sistemazione idraulica del Ministero LL.PP. Magistrato per il Po Nel 1988 fu redatto, a cura del Magistrato per il Po, uno Studio di massima per la sistemazione dell intero corso del T. Garza. Lungo l intera asta fluviale, fu prevista una serie di opere di sistemazione dell alveo e di regimazione delle piene, fra le quali, ad oggi, sono state realizzate le seguenti: - Una vasca di sghiaiamento, posta immediatamente a monte del manufatto scolmatore Garza/Mella, a Crocevia Nave in Comune di Brescia, finalizzata alla decantazione ed all accumulo, per la successiva rimozione, dell ingente quantità di trasporto solido del torrente, a salvaguardia dell officiosità del predetto canale scolmatore, soggetto ad ostruzione durante gli eventi di piena. - Una vasca di laminazione in località C.na Motta in Comune di Montichiari, circa 1'200 m a monte del Belvedere di Ghedi, dell estensione di circa 43'000 m 2 in grado di contenere un volume utile per l invaso di circa 180'000 m 3. 12

13 L opera idraulica fu progettata con riferimento alla piena relativa la tempo di ritorno di 50 anni, al fine di limitare la portata effluente al valore massimo di 11 m 3 /s, compatibile con la capienza del canale di valle. Il progetto, redatto nel 1991, dava conto dei risultati del calcolo idrologico, secondo cui il colmo di piena del Garza a Ghedi può raggiungere 81,5 m 3 /s, con tempo di base di circa 10 ore ed un volume dell idrogramma di circa 1'500'000 m 3. Per far fronte ad un evento di tale entità, peraltro considerato privo di riscontri storici e soggetto sicuramente ad una forte riduzione nel momento della realizzazione dello scolmatore del Naviglio Grande Bresciano (già allora programmato), ed al fine di massimizzare il beneficio conseguibile dalla realizzazione della vasca, il progetto stabiliva la necessità di lasciare defluire a valle una portata superiore a 11 m 3 /s, ed equivalente a circa 25 m 3 /s, in condizioni di massima emergenza, prevedendo che le acque in eccesso andassero sfiorate, prima di raggiungere le aree da proteggere del Comune di Ghedi, all interno della Cava Zanolini, in modo facile da conseguire e privo di conseguenze tecniche ed ambientali, attraverso un manufatto allora esistente in prossimità della cava. Lo scarico delle acque di piena del Garza nella cava, veniva considerato un fatto del tutto eccezionale, tenuto conto del relativo tempo di ritorno e dell entità dello sversamento, pari ad alcuni metri cubi per alcune ore, perfettamente compatibile sia con l estensione della cava sia con l aspetto ambientale complessivo. - Scolmatore di Nuvolera Il predetto progetto generale del Magistrato per il Po, individuava, oltre agli interventi lungo l asta del Garza, la necessità di realizzare uno scolmatore di piena del Naviglio Grande Bresciano a Nuvolera, al fine di ridurre le portate dirette verso la città di Brescia, allo scarico in Garza a San Polo. Negli anni seguenti, l ipotesi di un intervento atto a ridurre il carico idraulico del Naviglio Grande Bresciano, fu delineato nello studio della Sistemazione idraulica dei bacini idrografici afferenti al territorio del Comune di Brescia (Direzione Generale OO.PP. e Protezione Civile Servizio difesa del Suolo e gestione AA.PP. della Regione Lombardia Settembre 1999), ed ammesso al finanziamento regionale della D.G. Territorio ed Urbanistica, con fondi ministeriali nell ambito dei Progetti Strategici di cui all art. 1 comma 1 DPR

14 Il progetto prevede la costruzione di un canale scolmatore delle acque dei sistemi idrografici dei Torrenti Rudone, Prospesio, Abate e Giava, nei Comuni di Nuvolento e Nuvolera, per il recapito in Chiese della portata di circa 30 m 3 /s, sottraendola al carico idraulico gravante sul Naviglio Grande Bresciano. Detta opera è attualmente in corso di realizzazione a cura dell ente attuatore Comune di Nuvolera. - Vasca volano in Comune di Nave La realizzazione di questa opera rientra fra gli interventi finanziati dalla Regione Lombardia, D.G. Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, ai sensi dell Accordo di Programma con il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il progetto prevede la costruzione di una vasca di laminazione, situata in località Prada del Comune di Nave, del volume complessivo di 144'000 m 3, sulla superficie di circa 45'000 m 2, finalizzata alla laminazione dell onda di piena del Torrente Garza, per eventi con tempo di ritorno di 100 anni, tale da garantire a valle una portata massima non superiore a 80 m 3 /s, compatibile con la capacità del successivo canale scolmatore Garza/Mella di Crocevia Nave. Attualmente sono in corso le procedure per l affidamento dei lavori, da parte dell ente attuatore Comune di Nave. L opera costituisce un efficace difesa dalle esondazioni del Garza, in primo luogo, per le aree nei comuni di Nave, Bovezzo e Brescia, situate a monte di Crocevia Nave, ed inoltre anche per la parte valliva del Garza, poiché, come verificato durante i maggiori eventi recenti, le onde di piena del Garza possono superare la capacità dello scolmatore Garza/Mella, con conseguente deflusso verso la Città di Brescia e la pianura, di portate critiche. 14

15 5. ESAME DELLA SITUAZIONE IDRAULICA IN LOCALITÀ BELVEDERE DI GHEDI Ai fini delle valutazioni oggetto del presente lavoro, si utilizzano i risultati del recente Studio della valutazione delle condizioni di rischio idraulico nelle aree interne al centro edificato della località Belvedere in Comune di Ghedi, in relazione alle possibili esondazione del Torrente Garza, redatto quale documento tecnico specialistico della componente idrogeologica del Piano di Governo del Territorio comunale (Ing. G. Rossi Dicembre 2010). Le condizioni fisiche e idrauliche del torrente e della regione fluviale considerate nel predetto studio, per quanto interessa la presente trattazione, sono rimaste ad oggi invariate, per cui il modello di calcolo proposto corrisponde alla situazione attuale e si ritiene validamente utilizzabile. Specialmente per l analisi idrologica, si sono utilizzati i dati conoscitivi contenuti nello Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei Fiumi Oglio, Cherio, Mella, Garza e Chiese, predisposto a cura dell Autorità di Bacino del Fiume Po, elencato nell allegato 1 alla DGR 7374/2008, messo a disposizione della Regione Lombardia per il tramite del Comune di Ghedi. Lo studio idraulico è stato svolto conformemente alla direttiva dell Autorità di Bacino Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all interno delle fasce A e B, mediante modellazione idraulica del deflusso della portata di riferimento, in condizioni di moto permanente, lungo il tratto del torrente d interesse, relativamente alle possibili esondazioni nelle aree urbane della località Belvedere di Ghedi. A tale scopo è stato eseguito uno specifico e dettagliato rilievo topografico del torrente e della relativa regione fluviale, che ha consentito di eseguire la modellazione idraulica sulla base di uno schema geometrico maggiormente dettagliato ed aggiornato, rispetto alla configurazione per sezioni, risultante dai dati del predetto studio dell Autorità di Bacino. Il tronco fluviale del T. Garza, oggetto della modellazione idraulica, è quello immediatamente seguente la vasca di laminazione presso C.na Motta, fino presso C.na Belvedere di sotto, della lunghezza di circa 2'600 m. Lungo il percorso, il Garza dapprima costeggia la cava d inerti denominata Zanolini e l area dell ex spaglio. Successivamente delimita, a Est, la zona urbanizzata, a destinazione produttiva, a fianco di Via Torquato Tasso del Villaggio Belvedere, fino al ponte della S.P. n 668. A valle del ponte, il Garza costeggia una strada vicinale, inizialmente ancora al limite dell area produttiva, dirigendosi poi in aperta campagna. 15

16 Per ragioni di sintesi espositiva, nel seguito si fa riferimento e si riportano i dati di base ed i risultati dello studio idraulico, rinviando agli elaborati allegati per gli approfondimenti. Situazione attuale - Portata di piena di riferimento Conformemente ai criteri metodologici forniti dalla Regione, lo scenario di rischio considerato nel presente studio, fa riferimento alla portata con tempo di ritorno T = 100 anni, il cui valore assunto è quello determinato nello studio di fattibilità della sistemazione idraulica proposto dall AdBPo, e cioè: Q TR100 = 31,18 m 3 /s Si evidenzia che nella relazione idrologica del progetto esecutivo della vasca di laminazione realizzata in località C.na Motta, la portata massima di riferimento in uscita dalla vasca, nella situazione estrema di completo riempimento dell invaso, era quantificata in 25 m 3 /s. Il maggior valore assunto nell attuale calcolo idraulico, configura pertanto uno scenario peggiore rispetto a quello già definito di massima emergenza, nella relazione di progetto della vasca Motta. - Schema geometrico di calcolo Lo schema geometrico di base è rappresentato da 46 sezioni trasversali, ottenute mediante un rilievo topografico di dettaglio, comprendente il rilievo batimetrico dell alveo e l esatta conformazione delle sponde e delle fasce laterali, fino oltre i limiti d espansione delle esondazioni. Nel corso delle attività di predisposizione del modello idraulico si è provveduto altresì al rilievo e alla modellazione di 5 ponti di attraversamento, presenti lungo lo sviluppo del corso d acqua esaminato. Il tratto di canale Garza oggetto di modellazione idraulica ha uno sviluppo complessivo di 2'572 metri, a partire dal primo ponte carrabile seguente lo scarico della vasca di laminazione, in loc. C.na Motta fino oltre il Villaggio Belvedere ed il ponte della S.P. n.668, a distanza ed in posizione tali da consentire di fissare condizioni al contorno probabili per le portate di calcolo. 16

17 - Esame dei risultati La pendenza del piano di scorrimento delle acque decresce notevolmente dall inizio alla fine del tronco fluviale considerato. Si distinguono infatti due tratti a pendenza assai diversa: il primo tratto a monte, della lunghezza di circa 1200 metri, fino alla sezione n. 21, in corrispondenza dell originale termine dell area di spaglio e dello stesso canale Garza, presenta pendenza media del piano di scorrimento del 4,7, con due salti di fondo, rispettivamente di 0,50 e 1,50 metri circa. Il successivo tratto, dell estensione di circa 1100 metri, lungo il tracciato del Vaso Campagna, a lato del Villaggio Belvedere fino oltre il ponte della SP n. 668, dispone di una pendenza ridotta a meno di un settimo rispetto alla precedente, assumendo il valore di 0,6, fino ai ponticelli delle sezioni n e 43.5, oltre i quali aumenta fino al 1,6 circa. Le sezioni trasversali, sia dell alveo che della regione fluviale, sono anch esse caratterizzate da una notevole variabilità lungo il percorso. Inizialmente, per i primi 350 metri circa dopo la vasca di laminazione Motta, l alveo è ampio ed arginato ad entrambe le sponde. Successivamente, il corso d acqua si affianca al ciglio della cava Zanolini, con sezioni ristrette ed area di deflusso ridotta a meno di 1/3 rispetto alle precedenti, incanalato fra l argine sinistro, verso la cava, ed il rilevato esistente accanto alla sponda destra, delimitante il poligono di tiro. Proseguendo verso valle, le sezioni si ampliano e si presentano prive di argini in froldo ad entrambe le sponde. Le caratteristiche dimensionali dell alveo aperto, a partire dalla ex area di spaglio in poi, lungo il tracciato del Vaso Campagna, rimangono pressoché simili, con ampiezze e profondità variabili entro limitati valori. Il tratto fluviale è tuttavia caratterizzato dalla presenza di alcuni ponti d attraversamento, i quali infliggono drastiche riduzioni puntuali della luce libera di deflusso, sia in termini di area utile al deflusso che di altezza massima disponibile, prima del funzionamento in carico dei sottopassi. Le principali interferenze si riscontrano in corrispondenza del ponte d accesso all area della cava Zanolini e del ponte della S.P.n A motivo di questo assetto geometrico dell alveo e dell andamento longitudinale del piano di scorrimento delle acque, il moto permanente della portata di piena di riferimento, del valore di 31,18 m 3 /s, produce profili del pelo libero assai variabili lungo il percorso. Dall inizio del tronco fluviale allo studio fino al salto di fondo presso la ex area di spaglio del Belvedere, la corrente di moto permanente è accelerata e generalmente contenuta entro gli argini del canale, salvo lungo il tratto ristretto presso il poligono di tiro, ove il livello 17

18 della piena supera la quota degli argini del canale, rimanendo comunque contenuta dal rilevato in sponda destra, a difesa del poligono di tiro. Data la morfologia del luogo, l esondazione dalla sponda destra del Garza, verificata per un tratto di limitata lunghezza, interessa i terreni adiacenti al corso d acqua, a monte ed a valle dell area del poligono di tiro, verso la superficie della ex area di spaglio, con flusso indiretto, tendente a rientrare nell alveo dopo il salto di fondo in corrispondenza della sezione n. 15. L esondazione, inoltre, si estende trasversalmente fino all argine delimitante a Ovest l area dell ex spaglio ed in alcuni punti il livello è al limite della tracimazione della sponda sinistra dell alveo, al ciglio della scarpata verso la cava. Dopo il predetto salto di fondo e fino all inizio del Vaso Campagna (sezione n. 21), il profilo della corrente permanente assume l andamento e la pendenza assai prossimi ai valori del moto uniforme, con deflusso contenuto entro l alveo, consentendo il rientro di parte dei volumi d acqua esondati a monte nell area ex spaglio. Nel seguente tratto del canale, corrispondente al tracciato del Vaso Campagna al confine con l area del Villaggio Belvedere, a causa della repentina diminuzione della pendenza longitudinale del corso d acqua e delle interferenze causate dai ponti, il profilo della corrente è lento decelerato, con altezze idriche ovunque superiori ai cigli di entrambe le sponde. Risultano pertanto interessate dalle esondazioni sia le aree urbanizzate in sponda destra che l area agricola in sinistra. Dato l andamento del piano di campagna, in senso trasversale rispetto al corso d acqua, e la differente altezza dei cigli delle sponde, l esondazione inizia dalla sponda destra, ove, tuttavia, il deflusso è condizionato dall edificato. In particolare, lungo il lato verso la zona urbanizzata della strada che costeggia il corso d acqua, per un fronte di circa 350 metri, un area produttiva edificata, dell estensione di circa 4 ettari, è circondata da un muro di recinzione, avente anche funzione di difesa idraulica per gli stabilimenti presenti nell area stessa. Sia il ponticello carraio d accesso alle strutture della Cava Zanolini che il ponte della S.P. n.668, presenti in questo tratto fluviale, risultano tracimati dal livello della piena di riferimento. A valle del ponte della S.P. n.668, il regime del moto permanente è prossimo a quello uniforme lento, per effetto dello scarso tirante idrico e dell interferenza causata dai due ponticelli agricoli presenti circa 400 metri a valle del ponte della strada provinciale. L alveo contiene la piena solamente nel primo tratto della lunghezza di circa 100 metri seguente il ponte, risultando successivamente sormontate dal livello della corrente entrambe le sponde, come pure i due ponticelli agricoli. 18

19 La delimitazione delle aree allagabili, ottenuta dalla presente modellazione idraulica, coincide sostanzialmente con le risultanze dello Studio di fattibilità dell AdBPo, per l evento di piena con tempo di ritorno di 100 anni. Nel confronto, risultano alcune differenze, dovute alla migliore interpretazione dei risultati del calcolo idraulico, grazie al maggiore ed aggiornato dettaglio dei dati geometrici e morfologici del corso d acqua e del territorio, ottenuti mediante lo specifico rilievo topografico eseguito 6. VALUTAZIONE DEI POSSIBILI INTERVENTI L esame della situazione idraulica attuale del T. Garza presso il Villaggio Belvedere di Ghedi, pone in evidenza i seguenti elementi significativi, ai fini dell individuazione dei possibili interventi per la messa in sicurezza idraulica del luogo: 1. Allo stato attuale, l area del Villaggio Belvedere di Ghedi è a rischio di allagamento, a causa delle possibili esondazione del T. Garza, in caso di piene di entità tali da rendere insufficiente la vasca di laminazione Motta, con la conseguente immissione nel successivo tratto del Garza, di portate eccedenti la capacità del corso d acqua. 2. Tali eventi sono riferibili al tempo di ritorno di cinquant anni, nelle attuali condizioni di assetto del sistema idrologico e idraulico dei bacini contribuenti. Gli interventi strutturali in corso di realizzazione in Comune di Nave (vasca volano della località Prada) e in Comune di Nuvolera (scolmatore verso il F. Chiese delle piene di alcuni torrenti attualmente confluenti nel Naviglio Grande Bresciano), porteranno certamente ad una sensibile riduzione delle piene dirette verso il territorio di Ghedi. 3. L insufficienza del tratto di Garza nell area del Villaggio Belvedere è di tipo strutturale. La capacità del vaso è infatti limitata a causa della naturale drastica riduzione del tirante idrico, dal Belvedere in poi, e della presenza del ponte della ex SS 668 e di altre singolarità interferenti con il regolare deflusso delle acque. Per questo motivo, non è possibile migliorare il deflusso delle piene del Garza verso valle, a livelli del pelo libero compatibili con la capacità dell alveo e con l altimetria del territorio circostante urbanizzato e della viabilità. 4. Si è verificata la possibilità di utilizzare il cavo del Vaso irriguo Belvedere, per il recapito delle acque del Garza, in caso di necessità. Il vaso, infatti, si origina nei pressi dell ingresso 19

20 alla Cava Zanolini, da un ampio fossato, capofonte di fontanile, con bocca di presa dalla sponda destra del Garza, regolata da una paratoia in ferro. Detto vaso appartiene all omonimo Consorzio irriguo, e la propria rete è strutturata per la distribuzione della portata di circa 300 l/s nel comprensorio irriguo di circa 180 ettari, a mezzo di fossi e canalette di modesta dimensione. Non risultano collegamenti idraulici diretti con i sistemi dei vasi irrigui del territorio sottostante: Vasi Ceriana, Bambinello, Renoto, tali da costituire vettori di scarico per le acque del Garza. Il Vaso Belvedere può pertanto fungere da ricettore di una modesta quantità di acqua, commisurata alla capacità d invaso dei propri canali e non come linea di scarico per una quota significativa dei colmi di piena del Garza. Per le motivazioni sopra esposte, si ritiene validamente attuabile la soluzione idraulica già individuata nel Progetto esecutivo delle opere per la costruzione della vasca di laminazione delle piene in località Motta, che prevede lo sfioro dei colmi di piena del Garza nella cava Zanolini per le portate eccedenti la capacità del Garza vallivo, nel caso eccezionale in cui l evento sia di entità tale da esaurire la capacità d invaso della vasca Motta. 7. PROGETTO DI MASSIMA DELLE OPERE Funzione delle opere Le opere necessarie per l attuazione della soluzione idraulica proposta, devono garantire lo sfioro dell acqua del Garza verso la Cava Zanolini, solo in caso di emergenza, quando cioè un ulteriore aumento del livello idrico provocherebbe la tracimazione delle acque dalle sponde dell alveo e l allagamento delle aree urbanizzate e della ex S.S Normalmente e fino alla massima capacità del Vaso Campagna, le acque del Garza devono proseguire lungo il proprio corso attuale. Vista lo stato del corso d acqua, lungo il tratto costeggiante la cava, si ritiene inoltre che, in un simile evento (vasca Motta al limite della capienza e portata in arrivo ancora superiore alla capienza del Garza vallivo), è probabile la spontanea esondazione del Garza anche dalla sponda sinistra, e lo sversamento delle acque nella cava, in modo incontrollato e rovinoso per l alveo e le scarpate della cava stessa. 20

21 Tipologia delle opere L obiettivo da perseguire si attua mediante la costruzione, all interno dell alveo, di un manufatto speciale idraulico sfioratore laterale in muratura, con sezione di controllo delle portate e canale di scarico verso la cava. Al fine di salvaguardare lo stato ecologico della cava, non si prevede alcuno scarico di fondo del manufatto, in modo che le acque di magra ed il materiale del trasporto solido al fondo del Garza non possano essere scaricati in alcun modo nella cava. La precedente vasca Motta è già dotata di una griglia a pulizia automatica dell effluente, per cui i materiali galleggianti e flottanti trasportati dalla corrente in arrivo da monte, vengono già rimossi in quel luogo. Per maggiore garanzia, la soglia dello sfioratore laterale, potrà essere equipaggiata con una griglia, opportunamente dimensionata e posizionata, al fine di trattenere agli eventuali materiali galleggianti nell alveo del Garza. Posizione del manufatto Si prevede di posizionare l opera lungo il tratto rettilineo del Garza fiancheggiante la cava Zanolini, fra la briglia con salto di fondo, esistente presso la ex area di laminazione, ed il ponticello per l accesso all impianto di sollevamento del Consorzio irriguo Belvedere, ove l area interposta fra la sponda del Garza e la cava è di proprietà comunale. Dimensionamento del manufatto I dati di base per il dimensionamento idraulico del manufatto, sono desunti dagli studi idrologici e dai risultati della modellazione del deflusso della piena, citati nei precedenti capitoli, riportati nel seguito: - Portata al colmo della piena per TR100: Q M = 31,18 m 3 /s - Portata massima del Garza a valle del manufatto scolmatore: Q V = 11,00 m 3 /s - Portata massima dello sfioratore: Q SF = 20,18 m 3 /s - Quota del pelo libero per Q M : H MSez18 = 88,94 m - Quota del pelo libero per Q V : H VSez18 = 88,05 m - Pendenza dell alveo: i = 0,0036 m/m Le dimensioni e le quote del manufatto sfioratore laterale sono calcolate a livello di massima, in base alle seguenti ipotesi: 21

22 - La soglia di sfioro è posta alla quota corrispondente alla portata di 11,00 m 3 /s, come risulta dal calcolo della modellazione idraulica per la sezione al termine dello sfioratore (Sez 18), ove è previsto il controllo delle portate dirette a valle, con bocca sotto battente e paratoia di regolazione. In tal modo, fino a che la portata del Garza non supera quella limite per la sicurezza delle aree del Villaggio Belvedere, non si verifica alcuno sversamento di acque verso la cava. In caso di aumento della portata oltre tale valore, lo sfioratore entra in funzione autonomamente. Il battente alla sezione di controllo favorisce l aumento dei livelli a monte e di conseguenza anche il carico sulla soglia sfiorante. In caso di necessità, qualora l aumento del livello idrico a monte della sezione di controllo provochi un eccessivo aumento della portata verso valle oltre il limite di sicurezza, la paratoia della sezione di controllo può essere opportunamente regolata (manualmente o tramite un sistema di telecontrollo), per aumentare il carico sullo sfioratore e ricondurre la portata del Garza vallivo entro il valore massimo consentito. - La lunghezza dello sfioratore è calcolata in modo che, per la massima portata da scaricare nella cava, il carico idraulico massimo sulla soglia sfiorante sia di 70 cm. In tal modo, la quota del pelo libero a monte del manufatto, risulta inferiore alla quota della sommità della briglia situata circa 120 metri a monte. In base ai dati ed alle predette ipotesi, il manufatto risulta dimensionato come segue: - Manufatto in calcestruzzo armato - Quota della soglia sfiorante: H SF = 88,05 m ( = H VSez18 ) - Altezza della soglia sfiorante rispetto al fondo del Garza: h 0 = 1,30 m - Quota massima dell acqua di progetto a monte della sezione di controllo: H MC = 88,75 m - Carico idraulico massimo di progetto sulla soglia sfiorante: h SF = 0,70 m - Portata massima dello sfioro: Q SF = 20,18 m 3 /s - Lunghezza della soglia sfiorante (stramazzo larga soglia, µ = 0,385): L = Q SF / µ. h SF. (2g. h SF )^1/2 = 20,21 m. Si assume L = 20,00 m 22

23 - Canale di raccolta della acque sfiorate: In calcestruzzo ad unica pendenza Lunghezza: 20,00 m Sezione: larghezza da 2,00 a 3,00 m, pendenza i = 0.02 m/m, scabrezza c (Strickler) = 50 Moto uniforme per Q SF : h 0 = 1,23 m V 0 = 5,45 m/s k = 1,67 m Corrente veloce - Canale di scarico lungo la scarpata della cava: in calcestruzzo armato a gradoni ed asperità atte ad aumentare la scabrezza per ridurre la velocità e la forza viva della corrente Lunghezza: 55,20 m Sezione: larghezza 3,00 m, pendenza i = 0.20 m/m, scabrezza c (Strickler) = 30 Moto uniforme per Q SF : h 0 = 0,78 m V 0 = 2,35 m/s k = 1,67 m Corrente veloce Il presente dimensionamento è redatto a livello di massima, per definire l entità dell opera proposta e per fornire gli elementi necessari alle decisioni future, in merito alla fattibilità dell intervento. All esecutivo, il progetto dovrà essere sviluppato con calcoli idraulici appropriati e rilievi topografici aggiornati, soprattutto per definire con maggiore precisione le quote e le dimensioni del manufatto. L opera proposta è rappresentata negli schemi grafici allegati. 8. VERIFICA IDRAULICA La modellazione idraulica dei deflussi lungo il tratto del T. Garza fra la vasca di laminazione Motta ed il Villaggio Belvedere, con procedimento già eseguito e come illustrato nel precedente capitolo 5 per la situazione attuale, è stato ripetuto al fine di simulare lo scenario di progetto conseguente all esecuzione delle opere di scarico della portata nelle cava Zanolini, mantenendo invariata la geometria del modello ed introducendo nel calcolo la prevista riduzione della portata massima a partire dalla sezione ove è posizionato il manufatto in progetto. Il risultato del nuovo calcolo è brevemente illustrato nel seguito. 23

24 Condizione di riferimento Stato di progetto: condizioni come nel precedente caso relativo alla situazione attuale, con la modifica dello schema idrologico dei deflussi, tale da simulare l effetto dello scaricatore di piena verso la Cava Zanolini, come proposto, considerando il deflusso della portata al colmo della piena centennale nella prima parte del tronco fluviale allo studio, fino alla sezione del manufatto in progetto, e riducendo la portata di calcolo, nel tratto successivo, al valore di 11,0 m 3 /s, quale limite massimo compatibile con le condizioni idrauliche del canale. Il confronto con il caso precedente mostra l effetto della proposta dello schema idraulico di progetto sul profilo della corrente di piena. Nel modello di calcolo, la configurazione di progetto si riferisce alla sola riduzione della portata di piena di progetto, a partire dalla sezione n. 18 in poi, al valore di 11,0 m 3 /s, al fine di simulare l effetto di uno scaricatore di piena verso la cava Zanolini. Non si tiene conto di altri interventi di tipo strutturale, atti a migliorare le condizioni di deflusso verso valle oltre l area del Belvedere di Ghedi, i quali, una volta realizzati, contribuiranno a ridurre l entità degli scarichi nella cava Zanolini, in misura proporzionale all efficacia dei medesimi interventi, potenzialmente fino ad annullare la necessità dello scarico. Esame dei risultati Secondo questo schema di progetto assunto per la modellazione idraulica, il profilo della piena e l analisi delle condizioni di deflusso rimangono invariati, rispetto alla situazione attuale, fino alla sezione n. 18. Da questa sezione in avanti, il profilo del moto permanente della portata limitata al valore prestabilito, è ancora lento e rigurgitato fino al ponte per l accesso alle strutture della cava, disponendosi, successivamente, nelle condizioni prossime al deflusso uniforme. A fianco di via Torquato Tasso, le sezioni sono ovunque al limite della loro massima capienza, senza tracimazioni delle sponde, così come il deflusso attraverso le strutture dei ponti attuali risulta in tutti i casi in pressione, senza sormonto degli impalcati, a comprova dell effettivo valore limite massimo di portata per il canale del T. Garza in località Belvedere di Ghedi. A monte della briglia precedente il manufatto scaricatore in progetto, le esondazione dalla sponda destra, per la portata Q TR100 di 31,18 m 3 /s, si verificano lungo il tratto fra le sezioni 12 e 14, ed a causa dell andamento altimetrico del piano di campagna, risulta interessato dall allagamento il terreno della ex area si spaglio. Alla presente relazione sono allegati i risultati della modellazione e le planimetrie delle aree esondabili. 24

25 9. STIMA DI COSTO DELL INTERVENTO PROPOSTO Il costo dell intervento proposto è determinato sulla base di misure e computi metrici di massima, con l applicazione di prezzi parametrici correnti per le varie tipologie di opere previste. La stima di costo ha pertanto valore indicativo dell entità degli interventi e d orientamento delle fasi operative future. L importo dei lavori stimato ammonta a 240'000,00, esclusi eventuali equipaggiamenti per telecontrollo e motorizzazione della paratoia, al netto dell IVA e degli oneri accessori, come segue: - Installazione cantiere, formazione piste d accesso, deviazione acque, scavi di sbancamento e di fondazione (circa 1'000 m 3 ), bonifica fondo Garza e sistemazione piani di fondazione, smaltimento materiali, apprestamenti di sicurezza: A corpo 27'500,00 - Opere edili: Costruzione manufatto scolmatore, canali di scarico e ponticelli in calcestruzzo armato 470,00 m3 x 450 /m 3 166'500,00 - Opere in ferro: Fornitura e posa in opera di paratoia ed organi di manovra, parapetti, griglie, recinzioni e cancelli 5'000,00 Kg x Kg 5,00 25'000,00 - Opere idrauliche di difesa spondale: Fornitura e posa in opera di scogliera in pietrame, sponde T. Garza e piede scarpata cava 100 m 3 x 80,00 /m 3 8'000,00 - Rinterri, ripristini e sistemazioni ambientali A corpo 13'000,00 Importo totale stimato dei lavori 240'000,00 25

26 10. CONCLUSIONI Lo scenario di rischio attuale, conferma le previsioni già contenute nello Studio Geologico del Territorio Comunale, redatto dallo Studio Geologia Ambiente di Brescia, allegato allo strumento urbanistico comunale. Gli elaborati e le valutazioni relativi alla situazione di progetto rappresentano invece la possibile ridefinizione dello scenario di rischio, qualora siano realizzate le opere atte a modificare l assetto idraulico, come ipotizzato e proposto nel presente studio. 11. ELENCO DEGLI ALLEGATI ALLEGATO 1 - Carta dei Bacini e della rete idrografica del Torrente Garza ALLEGATO 2 - Elaborazioni della modellazione idraulica ALLEGATO 3 - Planimetria di rilievo topografico - Individuazione delle aree allagabili STATO DI FATTO ALLEGATO 4 - Planimetria di rilievo topografico - Individuazione delle aree allagabili PROGETTO ALLEGATO 5 - Profilo idraulico ALLEGATO 6 - Planimetria d'inquadramento e schemi grafici del progetto di massima delle opere Brescia, 16 Aprile 2015 Dott. Ing. Giuseppe Rossi Via Francesco Baracca, 4/C Brescia Albo Ingegneri Prov. di Brescia N

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