Caratteri della città contemporanea

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1 Facoltà di Architettura Corso di laurea in Architettura UE a.a. 2009/2010 Corso di: URBANISTICA 2 anno 4 CFU Arch. Alessandra Barresi Coll. Arch. Elisabetta Amagliani Caratteri della città contemporanea

2 L urbanistica, ovvero l arte di organizzare gli insediamenti umani in forma razionale e conveniente per lo svolgimento delle diverse attività dell uomo, ha origine antichissime che possiamo far risalire ai tempi preistorici Dalla preistoria ad oggi l urbanistica tuttavia si è evoluta profondamente e lo stesso termine si rivela oggi insufficiente per descrivere e comprendere i diversi aspetti, metodi e settori della disciplina; il termine urbanistica è divenuto un aggettivo all interno di parole composte come pianificazione urbanistica o progettazione urbanistica mentre sempre più frequentemente si parla di pianificazione territoriale e di pianificazione ambientale Fera G. (2002), Urbanistica. Teorie e storia, Gangemi editore

3 Urbanesimo e urbanizzazione Il concetto di fenomeno urbano, sottolinea Pierre-Henri Deryche, è stato utilizzato per la prima volta, nella prima metà degli anni Cinquanta del secolo scorso dal geografo George Chabot, per caratterizzare il prodigioso sviluppo delle città nell epoca contemporanea. Secondo Jean Gottmann : città e territorio sono concetti in evoluzione.

4 Formazione e diffusione della città preindustriale Dal villaggio alla polis, all urbs Lewis Mumford, nella sua opera La città nella storia, sintetizza in una sola frase quello che è stato il processo di evoluzione della città nel corso dei secoli dalle origini ad oggi: Questo libro si apre con una città che era, simbolicamente un mondo e si conclude con un mondo che è diventato per molti aspetti pratici una città (Mumford, 1961) Le città antiche rappresentano, per i loro abitanti, un mondo in un duplice senso: 1. Rappresentano una realtà politica e economica a se stante, circoscritta da mura, cui si contrappone tutto ciò che sta al di là della cerchia muraria; 2. La forma della città riflette, spesso, le concezioni cosmologiche dei suoi abitanti.

5 Dalle primissime città antiche, ad oggi Le caratteristiche La forma Le dimensioni Il concetto stesso di città Si sono profondamente evoluti.

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8 Dalla polis greca, che rappresenta la prima e più avanzata forma di organizzazione politica democratica incentrata sulla città, e nel contempo un modello maturo di organizzazione spaziale, fino alle odierne aree metropolitane con svariati milioni di abitanti, il processo evolutivo degli insediamenti urbani presenta un percorso discontinuo. Se si esaminano alcune caratteristiche della città (dimensione, forma, attività svolte), tali caratteristiche si mantengono pressochè inalterate per quasi 7000 anni e subiscono invece una radicale trasformazione solo negli ultimi 200 anni, a partire dalla rivoluzione industriale.

9 LA TRIBU DIVENTA UN VILLAGGIO nasce il villaggio (luogo della difesa e dello scambio) nascono le comunicazioni (per scambiare beni con altri villaggi), nascono le prime tracce di organizzazione del territorio: le strade, i mercati, i ruoli e i ranghi Nel villaggio: adeguati sistemi garantiscono la DIFESA Esistono spazi specifici deputati all IMMAGAZZINAMENTO dei prodotti Esistono luoghi deputati allo SVOLGIMENTO DI RIUNIONI e alla CELEBRAZIONE DI EVENTI PARTICOLARI VILLAGGI SITUATI ACCANTO A QUESTI LUOGHI SPECIALI ACQUISTANO PIÙ IMPORTANZA

10 ELEMENTI FONDATIVI DELLA CITTA : MURA per la difesa VIE D ACQUA per il commercio VIE DI TERRA per il commercio Attualmente molte delle più importanti città si trovano vicino a siti speciali : Alture e altre difese naturali Mari Fiumi Strade principali

11 DIMENSIONE LA CONTRAPPOSIZIONE CITTA -VILLAGGIO implica lo sviluppo del villaggio la sua crescita fisica ed economica ECONOMIA LA CITTA NON SI FONDA SULL ECONOMIA RURALE Separazione tra le attività che si svolgono in città e il territorio agricolo CONTRAPPOSIZIONE CITTA -CAMPAGNA CAMPAGNA

12 Dimensione fisica e demografica: La città antica era piccola; dal momento che non esistevano mezzi di comunicazione la sua dimensione era determinata dalla spazio percorribile a piedi dall uomo. Nella polis greca le contenute dimensioni urbane dovevano rispondere a due esigenze fondamentali: -Di ordine economico: la popolazione non doveva superare la soglia oltre la quale il territorio agricolo circostante non sarebbe stato sufficiente a garantirne un adeguato sostentamento; -Di ordine politico: occorreva assicurare il massimo della partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica ed al governo della città, al di la di una certa soglia dimensionale, ciò sarebbe stato difficile. Ippodamo da Mileto aveva fissato in abitanti la dimensione della città ideale

13 Non è solo la dimensioni fisica e demografica a marcare la netta distinzione tra città antica e città moderna. Le città antiche erano circondate da mura ed avevano pertanto un confine netto e ben preciso. La cui funzione non era solo quello di costituire uno strumento di difesa in caso di guerra e assalti nemici ma segnava il confine politico e amministrativo della città e con il suo andamento ne definiva il perimetro. La città cresceva entro il confine delle mura.

14 L impianto urbanistico di Babilonia, risalente alla fine del III millennio si sviluppa fino alle estreme conseguenze di quello di Ur: posta a cavallo dell Eufrate che la bipartisce, è cinta da doppie mura con spessore complessivo di 25 m alla base. La zona sacra e di comando è delimitata a levante da una strada processionale rettilinea larga 23 m, la prima strada monumentale della storia. Tutta la città traduce la concezione cosmologica babilonese.

15 Il Borgo fortificato di Monteriggioni (Siena)

16 Verso la metà del III millennio, a Creta avviene l incrocio delle culture urbane mesopotamiche ed egizia su suolo europeo, innestandosi su antiche culture neolitiche. La principale innovazione è l introduzione di un nuovo elemento spaziale urbanistico: la piazza chiusa (a Cnosso 27 x 55)

17 La città greca si arricchisce di nuovi elementi urbani richiesti dalla moltiplicazione degli incontri sociali e dalle attività di gruppo. La città si differenzia da qualsiasi altro tipo di insediamento precedente per la ricchezza delle attrezzature e dello spazio pubblico (pritaneo, agorà, teatro, ginnasio). Il concetto di spazio viene demitizzato e diviene oggetto di indagine e speculazione filosofica. È una città degli uomini per gli uomini.

18 Micene

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20 Mileto

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22 Nel medioevo una nuova cultura urbana è basata su una piccola città autosufficiente che ristruttura il territorio europeo in minuscole aggregazioni di città e campagna. È caratterizzata da fervore di vita, la struttura urbana traduce in pratica questo dinamismo esaltando nel suo tessuto i percorsi e i luoghi di incontro. La città medievale, dotata di propri statuti e ordinamenti, realizza un piccolo microcosmo. Per chi giunge da lontano si presenta come entità autonoma, circoscritta da mura, inserita in un particolare paesaggio agricolo e ben riconoscibile da lontano per il profilo di torri, tetti e guglie che la sintetizza come simbolo collettivo in cui si identificano tutti i cittadini.

23 Pisa entro le Mura

24 La città e il suo contado

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26 Nel Rinascimento la scissione tra linguaggio colto e linguaggio popolare inevitabile anche nell espressione urbanistica. Città ideale disegnata da Filarete

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29 Il significato aulico e celebrativo impregna gli spazi urbani del Sei- Settecento fino a trasformare la città in teatro. Amsterdam e Torino si salvano dagli schematismi ampollosi per dar vita a complessi unitari ed equilibrati. Altri esempi: città pianificate in Sicilia dopo il terremoto del 1693, Londra e piano di C. Wren dopo l incendio del 1666; Roma di Bernini e Borromini; Parigi di Luigi XIV e il piano di Colbert del 1675 (grandi opere celebrative); Pietroburgo; Copenaghen, Vienna, Stoccolma. Per due secoli i modelli spaziali barocchi costituiscono la matrice unificante dello spazio urbano europeo

30 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE La rivoluzione industriale è un processo di trasformazione economica e produttiva che si sviluppa in un periodo lungo e non sempre storicamente omogeneo, prima di arrivare a consolidarsi e a caratterizzare definitivamente la società occidentale. Se ne riconoscono gli inizi in Inghilterra nella seconda metà del XVIII secolo e se ne può verificare l'affermazione progressiva, ad un ritmo sempre più accelerato, nei paesi europei o di origine europea, in tempi e modi diversi, lungo tutto il XIX secolo. Comprenderne i meccanismi economici e gli aspetti politici e sociali significa darsi ragione dell'ultima vera "rivoluzione urbana" nella storia della città, dei nuovi rapporti che si istaurano fra città e non città, fra città e cittadini, fra città e disciplina urbanistica. Non è possibile definire un rapporto di continuità fra la città nata dalla rivoluzione industriale e la città barocca più di quanto non lo sia con la città medioevale: il salto è radicale, qualitativo e quantitativo e la persistenza di forme o istituzioni cittadine del passato non basta ad eliminarlo.

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