Infoday Programma Spazio Alpino
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1 Infoday Programma Spazio Alpino Il Programma e le sue Priorità Alvise Rossi Regione Veneto Thi s p r o g r a m m e is co- f i nanced by t he E ur op ean R eg i onal D ev el op m ent F und.
2 STRUTTURA PRESENTAZIONE Obiettivi Generali del Programma Logica di intervento Le Priorità Chi può partecipare, modalità di partecipazione
3 APPROVAZIONE COOPERATION PROGRAMME Il Programma di Cooperazione Spazio Alpino è stato approvato dalla Commissione europea in data 17 dicembre 2014 con Decisione di Esecuzione C(2014) 10145
4 LE SCELTE STRATEGICHE Obiettivo Tematico 1 Obiettivo Tematico 4 Priorità d investimento 1b (rapporti tra imprese e mondo della ricerca, trasferimento tecnologico, innovazione sociale, reti, cluster) Priorità d investimento 4e (strategie per basse emissioni di carbonio per tutti i tipi di territorio, in particolare aree urbane, inclusa la promozione della mobilità urbana sostenibile) Obiettivo Tematico 6 Priorità d investimento 6c (tutelare e promuovere il patrimonio naturale e culturale) Priorità d investimento 6d (proteggere e ripristinare la biodiversità e i suoli, e promuovere i servizi per gli ecosistemi) Obiettivo Tematico 11 Capacità istituzionale e governance, strategie macroregionali
5 LE SCELTE STRATEGICHE Budget Totale di Programma Euro Asse I Spazio Alpino Innovativo Obiettivo Tematico 1 43,9 meuro (32%) Asse III Spazio Alpino vivibile Obiettivo Tematico 6 37 meuro (27%) Asse II Spazio Alpino a basse emissioni di carbonio Obiettivo Tematico 4 37 meuro (27%) Asse IV Spazio Alpino ben governato Obiettivo Tematico 11 10,9 meuro (8%)
6 FUNZIONI DEL PROGRAMMA Avviare e finanziare progetti per uno sviluppo sostenibile dell Area alpina; Contribuire a strategie di sviluppo dell area alpina (EUSALP) e politiche pubbliche ; Contribuire alla strategia Europa 2020 (crescita intelligente, sostenibile e solidale) Offrire agli stakeholders ambiti di cooperazione per sviluppare, testare, implementare e coordinare nuove idee; Promuovere il dialogo e lo sviluppo di network alpini.
7 Logica di intervento
8 Costruire la logica di intervento del progetto Identificare le principali caratteristiche del progetto (obiettivo generale, obiettivo specifico, risultati, principali outputs, work packages, attività, deliverables) 1) Identificare l obiettivo generale del progetto e i risultati Dimostrare come gli obiettivi del progetto contribuiscono a raggiungere l obiettivo specifico del programma Scegliere un indicatore di risultato corrispondente all obiettivo specifico selezionato 2) Definire gli obiettivi specifici di progetto (max. 3) Dimostrare come gli obiettivi specifici di progetto contribuiscono al raggiungimento dell obiettivo generale di programma.
9 Costruire la logica di intervento del progetto 3) Identificare i principali outputs di progetto e collegarli agli indicatori di risultato di programma definire I principali outputs in parallelo alle attività del workplan: questo processo permette di meglio comprendere che cosa il progetto vuole sviluppare e in che modo. Contributo degli outputs di progetto agli indicatori di outputs di programma. Contributo diretto dei principali outputs rispetto ai risultati attesi (progetto) 4) Sviluppare il piano di lavoro Consistenza con gli obiettivi, risultato e outputs attività strutturate in pacchetti di lavoro possibili differenti deliverables per la stessa attività
10 Sostenibilità dei risultati Specifici, misurabili, realistici e trasferibili Speciale attenzione ai fabbisogni dei target groups identificati Uso a lungo termine dei risultati di progetto Chiaro impatto sulle aree target e sui gruppi Apportare valore aggiunto alle strutture esistenti o prodotti Coinvolgere stakeholders rilevanti Costruire I progetti sull esperienza e I risultati dei precedenti
11 PRINCIPALI TIPI DI ATTIVITA Studi e analisi Strumenti di condivisione e capitalizzazione (conoscenze, modelli, database ) Strumenti e sistemi di supporto alle decisioni Raccomandazioni per policy maker Linee guida per gli operatori Materiali educativi (software, modelli, strumenti )
12 ASSE I SPAZIO ALPINO INNOVATIVO OBIETTIVO SPECIFICO 1b.1 OBIETTIVO SPECIFICO 1b.2 Migliorare le condizioni di contesto per l innovazione nello Spazio Alpino Accrescere le capacità di erogare servizi di interesse generale nella società che cambia RISULTATO Migliorate condizioni di contesto nei campi della ricerca e dell innovazione per accrescere il trasferimento di conoscenza tra imprese, utenti, mondo accademico, attori istituzionali dell area dello Spazio Alpino RISULTATO Accresciuta consapevolezza e capacità delle organizzazioni del terzo settore e delle autorità pubbliche nel fornire servizi più efficienti, rispondenti ai bisogni specifici e di qualità nel territorio dello Spazio Alpino INDICATORE DI RISULTATO INDICATORE DI RISULTATO Livello di maturità delle condizioni di contesto per l innovazione a supporto di processi di innovazione nelle imprese, università e amministrazioni Livello di capacità delle organizzazioni del terzo settore e delle amministrazioni pubbliche di generare innovazione nel campo dei servizi sociali
13 ASSE I - SPAZIO ALPINO INNOVATIVO O.S. «Migliorare il quadro delle condizioni di contesto per l innovazione nello Spazio Alpino» migliore coordinamento della politica per l'innovazione: messa a punto di reti transnazionali, piattaforme e reti; supporto ai cluster, alle partnership, alle start-up e alle PMI, mediante le camere di commercio e altre istituzioni finanziarie.
14 ASSE I - SPAZIO ALPINO INNOVATIVO O.S. «aumentare la capacità di offerta di servizi di interesse generale in una società che cambia» Innovazione nel campo dei servizi di interesse generale, servizi sociali e pubblica amministrazione: valutazione, comparazione e miglioramento Piani di azione per l inclusione sociale (a differenti livelli) Una miglior partecipazione dei gruppi sociali e degli utilizzatori nella progettazione nella predisposizione di servizi sociali e di interesse generale
15 ASSE II SPAZIO ALPINO A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO OBIETTIVO SPECIFICO 4e.1 OBIETTIVO SPECIFICO 4e.2 Stabilire strumenti transnazionali integrati per le politiche a sostegno delle basse emissioni di carbonio Accrescere le opzioni per la mobilità e il trasporto a basse emissioni di carbonio RISULTATO RISULTATO Accresciuta capacità di sviluppo di strumenti, strategie e processi per le politiche a basse emissioni di carbonio che offrano risposte pratiche ai bisogni specifici e alle sfide dello Spazio Alpino Accresciuta disponibilità di opzioni per la mobilità e il trasporto a basse emissioni di carbonio attraverso l ado-zione di soluzioni organizzative tecnologiche e finanziarie INDICATORE DI RISULTATO INDICATORE DI RISULTATO Livello di attuazione di strumenti per le politiche a basse emissioni di carbonio Livello di potenzialità nell accesso e uso di opzioni per la mobilità e il trasporto a basse emissioni di carbonio
16 ASSE II - SPAZIO ALPINO A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO O.S. «Stabilire strumenti integrati di politiche a basse emissioni di carbonio a livello transnazionale» Capitalizzazione/generazione di tecnologie e applicazioni per uno Spazio Alpino a basse emissioni: ricerca per reti di business, disseminazione di buone pratiche, attività di sensibilizzazione Strategie, modelli e strumenti per la messa a punto di aree/regioni con basse emissioni di carbonio Definizione di politiche low carbon di lungo periodo
17 ASSE II - SPAZIO ALPINO A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO O.S. «Aumentare le opzioni per una mobilità a basse emissioni di carbonio» Modelli tecnologici, organizzativi e di finanziamento per mobilità e trasporti a basse emissioni Strumenti per l integrazione/coordinamento di strategie e piani a livello regionale Considerazioni sull efficacia, la rilevanza e la sostenibilità delle soluzioni individuate
18 ASSE III - SPAZIO ALPINO VIVIBILE OBIETTIVO SPECIFICO 6c.1 OBIETTIVO SPECIFICO 6d.1 Valorizzare in modo sostenibile il patrimonio cultura- le e naturale dello Spazio Alpino Rafforzare la protezione, la conservazione e la connettività ecologica degli ecosistemi dello Spazio Alpino RISULTATO RISULTATO Accresciuto uso consapevole, equilibrato e sostenibile del patrimonio culturale e naturale dello Spazio Alpino Migliorata capacità di gestione integrata delle funzioni e dei bisogni dell ecosistema dello Spazio Alpino INDICATORE DI RISULTATO INDICATORE DI RISULTATO Livello di attuazione della valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale e naturale dello Spazio Alpino Livello di integrazione dell approccio dei servizi dell eco- sistema nel quadro politico dello Spazio Alpino
19 ASSE III - SPAZIO ALPINO VIVIBILE O.S. «Valorizzare, in modo sostenibile, il patrimonio naturale culturale dello Spazio Alpino» Promuovere un identità alpina transnazionale: accrescere la consapevolezza sull importanza della promozione del patrimonio naturale e culturale Sviluppare approcci innovativi per la valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale e naturale, la crescita verde e l utilizzo efficiente delle risorse
20 ASSE III - SPAZIO ALPINO VIVIBILE O.S. «Rafforzare la protezione e la conservazione della connettività ecologica degli ecosistemi dello Spazio Alpino» Gestione sostenibile e innovativa delle risorse, delle infrastrutture verdi e biodiversità, gestione del paesaggio e dei corridoi verdi: concetti strategie e modelli Prevenzione e gestione del rischio Modelli di risoluzione dei conflitti nell ambito dell uso del suolo, gestione dei beni e risorse alpine
21 Chi può partecipare I partecipanti al progetto sono quelle organizzazioni che sono coinvolte nella preparazione e attuazione di un Progetto Spazio Alpino. Essi possono agire come capofila o partner di progetto e sono elencati nell'espressione di interesse (EoI) e nella Application Form (AF), sezione B. Essi possono essere: - enti e organismi di diritto pubblico pubblici; - organizzazioni private. Enti e organismi pubblici di diritto pubblico sono definiti nella Direttiva 2014/24/ UE, art. 2, come: - lo Stato, gli enti locali, le associazioni costituite da tali autorità; - organismi di diritto pubblico e le loro associazioni. Organizzazioni private sono quelle organizzazioni che non sono inclusi nella definizione di enti e organismi pubblici di diritto pubblico, come indicato in precedenza. Un elenco non esaustivo dei possibili partecipanti al progetto (beneficiari) si trova nella sezione 2 del Programma di cooperazione per ciascuna priorità tematica. L'elenco è indicativo!
22 Enti Pubblici e organismi di diritto pubblico con sede nell Area di Cooperazione Flexibility Option (art 20 Reg 1299/13): Enti situati al di fuori dell area di cooperazione (ma parte degli Stati partecipanti al Programma), sino ad un massimo del 20% del budget di progetto se i benefici ricadono nell area di cooperazione Chi può partecipare Enti pubblici nazionali o Agenzie pubbliche nazionali con sede al di fuori dell area di cooperazione ma con competenza sull intero territorio nazionale. Soggetti privati (profit e non profit) con sede nell Area di cooperazione. (N.B. solo come PP)
23 Chi può partecipare AREA DI COOPERAZIONE SPAZIO ALPINO
24 Partner Privati in evidenza Cofinanziamento: il 15%, della quota di budget di progetto del PP privato, deve essere resa disponibile dal PP privato stesso. No capofila: i PP Privati non possono assumere il ruolo di capofila di progetto (LP) External experts: i privati (e taluni soggetti pubblici) possono essere contrattualizzati quali esperti esterni. Semplificazione regole: Il Programma ha avuto particolare attenzione al mondo dei privati nella fase di stesura del CP e ha cercato, nei limiti delle regole, di semplificare la loro partecipazione, soprattutto nella gestione amministrativa del progetto: - «public procurement» - procedure più semplici per i privati - rendicontazione delle spese: procedure semplificate (per tutti) Si segnala che il Programma ha deciso di non finanziare progetti che possano sviluppare attività ricadenti nell ambito degli Aiuti di Stato ma solo De Minimis. Osservatori: tutti i soggetti e quindi anche i PP privati possono partecipare quali osservatori. A questi soggetti verranno riconosciute le spese relative alle trasferte per partecipare alle riunioni di progetto.
25 Responsabilità del LP Art. 13 Reg.1299/13 il LP si assume le seguenti responsabilità: garantire la realizzazione dell'intera operazione; garantire che le spese dichiarate da tutti i beneficiari siano state sostenute per l'attuazione dell'operazione e corrispondano alle attività concordate tra tutti i beneficiari assicurare che le spese dichiarate dagli altri beneficiari siano state oggetto di verifica da parte di uno o più controllori Garantire che gli altri beneficiari ricevano il più rapidamente possibile e in toto l'importo complessivo del contributo dei fondi. Nessun importo è dedotto o trattenuto né sono addebitati oneri specifici o di altro genere aventi l'effetto equivalente di ridurre le somme così erogate a favore degli altri beneficiari.
26 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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