SOCIETÀ ITALIANA PER LA PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI SIPBC ONLUS RISOLUZIONE

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1 SOCIETÀ ITALIANA PER LA PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI SIPBC ONLUS XVIII Convegno Internazionale Patrimonio Culturale, Comunità e Territorio del Molise. Tutela e criticità Campobasso GIUGNO 2016 RISOLUZIONE I partecipanti al XVIII Convegno / Assemblea della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (SIPBC), 1. Riunitisi a Campobasso dal 17 al 19 giugno 2016 per un confronto fra studiosi, amministratori e società civile sullo stato del patrimonio culturale - materiale, immateriale e paesaggistico - del Molise, con particolare riferimento alla sua incidenza sullo sviluppo sociale, culturale ed economico di quel territorio, alla luce delle pertinenti Convenzioni internazionali e delle Risoluzioni precedentemente adottate dalla stessa SIPBC, nonché per esprimere e raccogliere eventuali suggerimenti ad uso dei responsabili e di tutti gli attori implicati nella gestione dello stesso patrimonio e per collaudare un possibile modello di analisi ed intervento applicabile ad altre realtà territoriali; 2. Tenuto conto del ruolo che viene riconosciuto dalle pertinenti Convenzioni internazionali dell UNESCO ratificate dall Italia 1 alle comunità, alle istituzioni culturali, scientifiche ed educative, ai media e ai soggetti pubblici e privati locali quali importanti presîdi e sussidi territoriali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale anche in funzione del rafforzamento dei processi identitari, dello sviluppo durevole, della coesione sociale e della comunicazione interculturale; 3. Tenuto conto anche degli strumenti giuridici internazionali adottati in ambito Europeo in materia di protezione del patrimonio architettonico, archeologico e paesaggistico 2 ; 1 in particolare quelle - sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale (Parigi, 16 novembre 1972), - sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (Parigi, 17 ottobre 2003), - sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali (Parigi, 20 ottobre 2005) - per prevenire, contrastare e porre rimedio o agli illeciti trasferimenti -per esportazioni e furti- (Convenzione di Parigi del 14 novembre 1970 e Convenzione Unidroit di Roma del 24 maggio 1995 sui beni culturali rubati o illecitamente esportati) o alle aggressioni di carattere bellico (Convenzione dell Aia per la protezione del patrimonio culturale in caso di conflitto armato del 14 maggio 1954 e relativi protocolli aggiuntivi del 14 maggio 1954 e del 26 marzo 1999) 2 quali la Convenzione Europea sul Paesaggio (Firenze, 24 ottobre 2000), la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d Europa (Granada, 3 ottobre 1985) e la Convenzione per la protezione del patrimonio archeologico (riveduta, La Valletta 1992) 1

2 4. Avendo presente il Programma Unesco sull Uomo e la Biosfera (Man and the Biosphere MAB) nel quadro del quale si inscrive la Riserva della Biosfera di Collemeluccio- Montedimezzo in Alto Molise, che tutela anche il paesaggio culturale del territorio; 5. Preso Atto della recente istituzione presso l Università del Molise del Centro di Ricerca sulle Aree Interne e gli Appennini (ArIA) con il compito di studiare le problematiche connesse alla cura del territorio - nelle sue componenti paesaggistiche, forestali, storiche, istituzionali e giuridico-economiche e quelle connesse alla pianificazione territoriale, nonché di mettere a punto modelli operativi integrati e finalizzati alle peculiarità dei contesti regionali italiani; 6. Considerato il ruolo attribuito dal Codice dei Beni Culturali (D.L. 22 gennaio 2004, n. 42) alle Università, agli istituti di ricerca e formazione e alle Regioni -attraverso opportune forme di cooperazione ed accordi estesi anche a qualificati soggetti privati- per la definizione ed attuazione di linee di indirizzo, norme, criteri e modelli di intervento in materia di prevenzione, manutenzione e restauro, nonché per le attività di valorizzazione, informazione e sensibilizzazione del pubblico 3 ; 7. Tenuto conto della Legge Quadro italiana sul Turismo n. 135 del 29 marzo 2001, in particolare per l impegno a tutelare e valorizzare le risorse ambientali, i beni culturali, le tradizioni locali e il ruolo delle comunità locali nelle loro diverse ed autonome espressioni culturali ed associative, nonché per l impegno a promuovere l immagine turistica nazionale, attraverso la valorizzazione delle risorse e delle caratteristiche specifiche dei diversi ambiti territoriali; 8. Persuasi che le politiche per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, nell aderire a indirizzi e strategie di carattere nazionale e internazionale, possono trovare nei soggetti pubblici e privati locali amministratori, associazioni culturali, comunità scientifica, educatori, imprenditori non solo terminali strumenti di applicazione e controllo, ma anche sensibili test di verifica, vettori di possibile cambiamento; 9. Convinti che la compatibilità fra la salvaguardia dell ambiente (quello naturale e quello culturale e paesaggistico in cui si riflette la storia delle comunità locali) e le attività dell uomo sia l irrinunciabile fondamento culturale di uno sviluppo sostenibile; 10. Richiamano le Risoluzioni conclusive degli annuali Convegni nazionali e internazionali della SIPBC 4, in particolare: - sul possibile ruolo positivo del turismo per la tutela del patrimonio culturale e sulla 3 D.L. 22 gennaio 2004, n. 42 (Artt. 29, 111, 112, 114, 118, 119) 4 In particolare, quelle dell VIII Convegno internazionale sulla tutela dei beni culturali da ogni rischio. La sfida del turismo. Sensibilizzazione e coinvolgimento del pubblico nelle politiche di tutela e promozione (Calabria 4 9 ottobre 2004), del X Convegno Internazionale Il paesaggio: bene culturale. Tutela e valorizzazione (Liguria 1-5 giugno 2006), dell XI Convegno internazionale Patrimonio Culturale. Rivitalizzare per salvaguardare. Come? (Abruzzo giugno 2007) nonché del XII Convegno Internazionale Patrimonio Culturale materiale ed immateriale: dal passato al futuro. Conservazione attiva (Basilicata maggio 2008), del XIV Convegno Internazionale Il patrimonio culturale: conoscerlo per amarlo. Educare all Arte. L arte di educare. L arte di educare all Arte (Toscana maggio 2011), del XV Convegno Internazionale Il futuro dei beni culturali tra pubblico e privato (Roma giugno 2013) e del XVI Convegno Internazionale sulla Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale quale opportunità di relazioni e lavoro per i giovani (Tortona ottobre 2014) 2

3 funzionalità di quest ultimo per il dialogo interculturale, - su una rivitalizzazione del patrimonio culturale coerente con il valore e il significato culturale originario del bene, - sulle occasioni di lavoro e reciproca conoscenza che il patrimonio culturale offre ai giovani, - sull importanza dell educazione dei giovani e dell informazione del pubblico in materia di patrimonio culturale non solo quali presîdi alla tutela dei beni ma anche quali fattori in grado di permettere ai beni stessi di esprimere tutto il loro potenziale educativo e formativo, - sull importante contributo operativo che può essere fornito dall impegno concorrente di soggetti privati, se scientificamente guidati e controllati dai competenti organismi pubblici; 11. Confermano la convinzione espressa durante il XV convegno internazionale, che il patrimonio culturale (ivi compreso quello paesaggistico) pubblico o privato - sia nelle sue emergenze storiche e materiali sia nelle sue molteplici e vive manifestazioni attuali - è, da un lato, retaggio indiviso di una comunità e fondamento della sua identità, stimolo ed espressione della sua creatività, incentivo ad una responsabile e motivata partecipazione alla vita civile, punto di partenza della capacità progettuale delle nuove generazioni; dall altro, risorsa non esauribile, ma a costante incremento, e vettore di sviluppo sostenibile ; 12. Ravvisano - nel territorio del Molise un contesto coerente ed integrato di fattori culturali, materiali e immateriali, naturali, paesaggistici, sociali ed economici che concorrono alla definizione identitaria di quella comunità, rappresentandone la storia e un originale e creativo adattamento funzionale alle esigenze della vita, potenzialmente vocato allo sviluppo; - nei segni locali della storia e del lavoro degli uomini - dall archeologia, all architettura e ai musei; dal paesaggio rurale a quello industriale e urbano 5 ; dalle tradizioni religiose e civili alle manifestazioni e ai riti della cultura popolare - non solo l espressione identitaria della comunità, ma anche lo strumento per il suo riconoscimento esterno, la via attraverso la quale il locale si affranca dal provinciale per assurgere a testimone di valori universali; - nella sopravvivenza e nella salvaguardia delle antiche comunità albanesi e slave 6, dei loro costumi e idiomi, il segno di una società da sempre accogliente, aperta a tutti gli apporti culturali e dunque più preparata di altre ad affrontare le sfide del futuro connesse ai processi demografici, all innovazione e al cambiamento; 13. Pongono l accento sul valore di tale contesto per l attuazione di politiche del territorio finalizzate a promuovere uno sviluppo sostenibile, dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, nell interesse e nel rispetto dei diritti delle generazioni attuali e future, coerentemente con l Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile; 14. RACCOMANDANO 5 Il paesaggio come risultato dell incontro natura -lavoro degli uomini: nel caso del Molise, i boschi e i piccoli borghi interni, i tratturi e la Transiberiana d Italia (il treno storico, che viaggia sulla linea costruita alla fine dell Ottocento per collegare le aree appenniniche, attraversando montagne e foreste), i terreni a pastura e quelli agricoli; il tutto non come somma oggettiva di tanti elementi, ma come orizzonte delle emozioni personali di ciascuno, come panorama colto dallo sguardo e dal vissuto individuale nella sua complessa diversità prospettica. 6 Quelle albanesi di Ururi e San Martino e quelle slave di San Felice del Molise e Mafalda 3

4 per l attuazione di tali politiche - che sia posta, da parte di tutti i qualificati soggetti pubblici e privati, una cura particolare, scientificamente guidata e controllata, sia nella salvaguardia dei beni culturali - materiali, immateriali e paesaggistici - del territorio, a tutela anzitutto delle comunità che, ivi radicate, in quel contesto possano progettare anche il loro futuro, sia nella loro valorizzazione, attraverso gli strumenti dei media e la collaborazione delle istituzioni pubbliche e private attive nel campo dell educazione, della formazione e della promozione economico-socialeculturale; - che le autorità e le istituzioni ed associazioni locali operanti in campo politico, amministrativo, economico, scolastico, culturale e scientifico, ispirino la propria azione sia alle indicazioni dei pertinenti organismi internazionali che a quelle espresse dalla stessa Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali attraverso le sue Risoluzioni, contribuendo a loro volta, con l approccio sistemico derivante dall esperienza, ad innovare gli indirizzi di carattere strategico generale; - che sia promossa una gestione di tutte le attività indotte e/o collegate al turismo coerente con le indicazioni della Carta del turismo per i beni culturali adottata dalla SIPBC in Calabria nel 2004 e promossa dall Unesco nella Conferenza Generale del 2005 (Ris. 33/C,IV.5.1 (iii)), da un lato per favorire la fruizione e il godimento dei beni culturali a sostegno della loro salvaguardia e non solo con essa compatibile, perché la risorsa patrimonio culturale sia dalla fruizione non minacciata ma rafforzata; dall altro per promuovere un turismo esperenziale e non solo cognitivo, capace di suscitare partecipazione, emozioni e responsabilità; 15. SOLLECITANO le istituzioni scolastiche a promuovere nei loro progetti educativi la conoscenza e i valori espressi dalla SIPBC con il PATTO DI SOLIDARIETÀ sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale per il dialogo e la pace, adottato in Umbria nel 2005, e con il Manifesto dei Beni Culturali per l educazione, adottato in Toscana nel 2011, al fine anche di formare, da un lato, una comunità competente consapevole del valore identitario del proprio patrimonio, pronta a collaborare per la sua tutela, aperta alla conoscenza e al dialogo con altre culture, dall altro, una nuova generazione capace di riconoscere nell eredità culturale del territorio -anche nella sua vitale dimensione evolutiva- le proprie radici e la propria identità, fondando sulla conoscenza, sul rispetto e sulla valorizzazione della stessa il proprio progetto di futuro; 16. RACCOMANDANO un adeguato sostegno finanziario per la meritoria attività scientifica e formativa dell Università del Molise in materia di conoscenza, tutela e salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico, con particolare riferimento al territorio molisano, anche attraverso il citato Centro di Ricerca sulle Aree Interne e gli Appennini (ArIA); 17. AUSPICANO che il modello di gestione della Riserva della Biosfera (Programma MAB-Unesco) di Collemeluccio-Montedimezzo in Alto Molise -della cui recente estensione da 637 a ben ettari va dato merito all azione coordinata dei Comuni, dell Università del Molise, della Regione, dell Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Isernia e del Corpo forestale dello Stato- nonché i modelli operativi che saranno sviluppati dal predetto Centro di Ricerca sulle Aree Interne e gli Appennini, costituiscano un valido riferimento per la gestione di tutto il territorio nazionale, oltre che di quello del Molise, in modo che lo sviluppo 4

5 economico in particolare nelle componenti ad impatto ambientale potenzialmente più critiche, quali quelle legate all energia, alla mobilità, all industria e all agricoltura - sia l esito di un corretto rapporto uomo-ambiente, nel rispetto e nella promozione dei valori paesaggistici e delle tradizionali attività artigianali; 18. RACCOMANDANO il massimo impegno concorrente degli organi dello Stato, a livello centrale e periferico, nonché di tutti i soggetti locali, pubblici e privati, attivi nella promozione sociale, culturale ed economica delle comunità, per la cura delle emergenze architettoniche ed archeologiche e paesaggistiche del territorio, nonché delle tradizioni e degli antichi saperi e mestieri 7, anche nel loro vitale evolversi nel confronto con nuove inevitabili contaminazioni, come risorsa preziosa per uno sviluppo duraturo e sostenibile che garantisca il futuro delle nuove generazioni; 19. PLAUDONO all impegno con cui la Sezione regionale Molise della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali da tempo contribuisce ad arricchire la vita culturale di questa Regione coinvolgendo i soggetti locali nelle sue iniziative e motivandoli ad una attiva presa di coscienza delle sfide cui sono chiamati dalla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale in funzione dello sviluppo del territorio; sollecitano la più ampia collaborazione fra tutti i suoi soci e chiedono alle autorità locali di sostenerne in ogni possibile modo l azione; 20. IMPEGNANO tutte le Sezioni periferiche della stessa SIPBC ad un analogo esercizio di analisi della situazione dei rispettivi territori di riferimento al fine di individuare le aree più sensibili sulle quali far convergere la propria azione in sinergia con quella di tutti i soggetti istituzionalmente competenti e dei vari settori della società civile interessati. 7 come quelli legati alle zampogne di Scapoli, alla Ndocciata e alle campane di Agnone, ai Carresi di Ururi, ai Misteri di Campobasso, alla festa del grano di Jelsi, alle tradizioni musicali e canore della zampogna, delle ciaramelle, delle maitunate ecc. 5

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