Appunti lezione 1 A) STORIA CHIESA MEDIOEVO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Appunti lezione 1 A) STORIA CHIESA MEDIOEVO"

Transcript

1 A) STORIA CHIESA MEDIOEVO Appunti lezione 1 «La Chiesa fu l autentica spina dorsale dell Europa medievale: in essa si concentravano il sapere, i principi normativi, la committenza e la produzione artistica, e gran parte della ricchezza. L insegnamento della storia della Chiesa medievale è indispensabile per la conoscenza della storia d Europa e per la conservazione e valorizzazione del patrimonio monumentale e urbanistico d Italia nell età medievale»: così, nell anno accademico 2002/2003, il prof. Luigi Canetti presentava il corso di Storia della Chiesa 1 medievale presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell Università degli Studi di Bologna 2. Storia Storia: il termine deriva dal greco historìa, ricerca, racconto, resoconto di ciò che si è visto. Nella sua radice (id-), di origine indoeuropea (*weid, vedere, sapere ) implica il processo della visione, che a sua volta abilita alla testimonianza. Chi vede, è testimone. Dunque, il termine storia indica qualcosa che ha a che fare con l uomo: vedere, ricordare testimoniare sono tutte azioni che fa l uomo. La parola storia, già nel latino historia, comprende sia il concetto di res gestae (gli avvenimenti) che quello di historia rerum gestarum (la loro narrazione). Questa ambiguità semantica si è mantenuta nella lingua italiana, che per superarla distingue la storia (i fatti concreti) dalla storiografia (la loro rappresentazione). Ciò premesso, con il termine storia si indica «la conoscenza del passato umano, che avviene nel presente, cogliendo il senso di quanto accaduto»: Non si tratta quindi della semplice narrazione dei fatti trascorsi non lo sono neppure le storie che si raccontano ai bambini, ma della loro interpretazione, ricostruzione e presentazione. Presente e passato appaiono così inscindibilmente legati, essendo il primo la conseguenza di ciò che è già stato e il secondo per definizione più nulla in se stesso, ma esistente solo nella mente di colui che lo richiama alla memoria. La storia diventa di conseguenza il luogo di incontro tra gli uomini, uomini vivi e uomini morti, essendo una forma di comprensione o di conoscenza del presente mediante il passato e viceversa del passato mediante il presente 3. Questa definizione esprime chiaramente come l oggetto specifico della conoscenza storica sia l uomo, conosciuto attraverso gli avvenimenti che lo hanno riguardato: in questa operazione, naturalmente, lo storico non può essere contemporaneo al suo oggetto di studio, ma lo conosce situandolo nel tempo e nello spazio in cui ciò è avvenuto. Si tratta di uno sforzo di comprensione che presuppone un distacco e nello stesso tempo un vincolo indissolubile tra la realtà storica conosciuta come passato e lo storico che, vivendo nel presente, la conosce attraverso un atto intellettivo. Per questo è fondamentale conoscere i fatti nel loro svolgersi concreto, non tanto o non solo per il loro valore intrinseco, ma per procedere al successivo lavoro di interpretazione e di comprensione senza i quali non si dà storia. Il 1 Con storia della Chiesa indichiamo il cammino della Chiesa nel tempo, con Storia della Chiesa la disciplina G. ARCHETTI, La storia e l insegnamento storico, in G. ARCHETTI R. BELLINI R. STOPPONI, Storia, a cura di P. Borzomati, Brescia 2001, p

2 sapere storico, infatti, è sempre la risposta ad un quesito posto dallo storico, alla luce del quale i singoli avvenimenti acquistano un significato superiore e unitario rispetto alla semplice successione cronologica 4. La storia si interroga su ciò che muta e su ciò che è stabile nell esperienza umana, nella vita delle persone e delle società. Il compito della storia è quello di capire, non quello di trovare un colpevole 5. Chiesa Comunità di fede, di speranza e di carità, la Chiesa è costituita da Cristo sulla terra, e incessantemente da lui sostentata, quale organismo visibile attraverso il quale diffonde per tutti la verità e la grazia (cfr. LG 8). «Ma la società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, l assemblea visibile e la comunità spirituale, la Chiesa terrestre e la Chiesa arricchita di beni celesti, non si devono considerare come due cose diverse; esse formano piuttosto una sola complessa realtà risultante di un duplice elemento, umano e divino» (LG 8). Di quest unica realtà, «che si distende nel tempo,e che nel tempo cresce con l aggregazione di nuovi membri» 6, la Storia della Chiesa indaga l elemento umano, attraverso le tracce che di loro hanno lasciato i cristiani che ci hanno preceduto nel cammino della fede. Tracce nelle quali si ravvisano le orme di Cristo stesso. A questo proposito, così si esprimeva papa Paolo VI in un suo celebre discorso rivolto ai partecipanti al V convegno degli archivisti ecclesiastici il 26 settembre 1963, affermando come la cultura storica sia necessaria e parta dal genio, dall indole, dalla necessità, dalla stessa vita cattolica, la quale possiede una tradizione, è coerente, e svolge nei secoli un disegno, e, ben si può dire, un mistero. È il Cristo che opera nel tempo e che scrive, proprio Lui, la sua storia, sì che i nostri brani di carta sono echi e vestigia di questo passaggio della Chiesa, anzi del passaggio del Signore Gesù nel mondo. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II si è verificato, nella Chiesa, un profondo rinnovamento degli studi di storia: oggi la Storia della Chiesa studia il cammino della comunità cristiana attraverso i secoli, avendo come oggetto la vita del popolo cristiano nella sua dimensione ecclesiale e nella molteplicità dei suoi aspetti, all interno di un contesto culturale, religioso, politico, sociale ed economico storicamente definito. La Storia della Chiesa, infatti, è la storia di un rapporto, il rapporto tra l uomo e Dio, fatto di infedeltà e tradimenti, ma anche di fede e santità. Se la teologia indaga su Dio partendo da Dio stesso, la storia giunge a Dio partendo dall uomo, dalla sua risposta data alla rivelazione divina. In quanto disciplina scientifica la Storia della Chiesa «ha come scopo la ricostruzione della vita della Chiesa del passato. Sua prima preoccupazione è di conoscere e comprendere la Chiesa in tutte le sue manifestazioni; non la Chiesa in astratto, ma nel suo divenire storico, rilevandone perciò lo sviluppo» 7. Nella storia della Chiesa emergono personaggi particolarmente significativi (santi, pastori, missionari, ), ma la storia della Chiesa non è data da un insieme di biografie: è una storia di popolo, è la storia del popolo cristiano, al quale è affidato il deposito della fede. «La domanda, quindi, che ci si deve porre affrontando la storia della Chiesa non deve semplicemente esprimere il desiderio di conoscere una serie di fatti. L attenzione va alla Chiesa e alla sua missione, ossia a 4 Ivi, pp Cfr. S. TRAMONTANA, Il Medioevo. Le fonti e i temi, Roma 2005, p. 15. «La storia non è infatti un tribunale: essa non ha il compito di incriminare o discolpare qualcuno, ma di offrire paradigmi interpretativi per conoscere e appunto capire non solo e non tanto i singoli eventi, ma le loro sempre fluide e molteplici connessioni». 6 S. XERES, La Chiesa corpo inquieto, p S. XERES, La Chiesa corpo inquieto, p

3 come la Chiesa ha attuato nella storia il proprio compito, in una determinata epoca, meglio, in una particolare situazione che ha posto la Chiesa di fronte a particolari, spesso nuove e inattese, esigenze» 8. In tal modo la storia della Chiesa è intesa come memoria, memoria storica che fa parte integrante della vita di ogni comunità cristiana: la conoscenza di questa memoria, del succedersi delle generazioni, del sapere e dell agire dei cristiani nel tempo che ci ha preceduto crea un regime di continuità e diventa strumento di azione pastorale, «perché attraverso la memoria dei fatti si dà concretezza alla Tradizione»; attraverso l indagine storica, culturale e sociale si favorisce lo sviluppo delle precedenti esperienze ecclesiali, la verifica delle inadempienze, il rinnovamento in riferimento alle mutate condizioni storiche. Un gruppo umano, una istituzione, di qualsiasi genere, che dimentica il proprio passato difficilmente riesce a configurare la sua funzione tra gli uomini di un determinato contesto sociale, culturale e religioso 9. La categoria ecclesiale di memoria è stata recentemente utilizzata dal cardinale Francesco Marchisano che nel 2000, nella sua qualità di presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, ha affermato che l avere memoria, il fare memoria, l essere memoria è un elemento essenziale del vivere cristiano perché «è proprio nel ricordare quanto Gesù ha detto e fatto [ ] che affonda le radici la nostra fede» 10. Quindi, il rapporto con la storia è, per un cristiano, imprescindibile, sia che si parli della storia che stiamo vivendo, sia che si parli di quella già vissuta. Questo concetto è bene espresso da Saverio Xeres: La storia della Chiesa non è un perditempo né, tantomeno, un comodo rifugio, se la consideriamo come un dialogo con una Chiesa che vie in situazioni diverse dalla nostra e tuttavia simili proprio nello sforzo di individuare e attuare la missione originaria affidataci da Cristo. In tale prospettiva, la storia della Chiesa si presenta come uno straordinario accumulo di esperienze, di cui sarebbe sciocco non far tesoro. [ ] La storia della Chiesa, insomma, insegna a tenere conto della dimensione storica che, se è imprescindibile da ogni realtà terrena, lo è ancor più dalla Chiesa, sia per la sua ineliminabile componente umana, sia per la sua fede in Dio che, facendosi uomo, ha voluto condividere la nostra vicenda terrena 11. Papa Benedetto XVI ha definito lo studio della storia «un campo di grande interesse per la vita della Chiesa», ma anche per la società, dal momento che «come la perdita della memoria provoca nell individuo la perdita dell identità, in modo analogo questo fenomeno si verifica per la società nel suo complesso»: È evidente come tale oblío storico comporti un pericolo per l integrità della natura umana in tutte le sue dimensioni. La Chiesa, chiamata da Dio Creatore ad adempiere al dovere di difendere l uomo e la sua umanità, ha a cuore una cultura storica autentica, un effettivo progresso delle scienze storiche. La ricerca storica ad alto livello rientra infatti anche in senso più stretto nello specifico interesse della Chiesa. Pur quando non riguarda la storia propriamente ecclesiastica, l analisi storica concorre comunque alla descrizione di quello spazio vitale in cui la Chiesa ha svolto e svolge la sua missione attraverso i secoli. Indubbiamente la vita e l azione ecclesiali sono sempre state determinate, facilitate o rese più difficili dai diversi contesti storici. La Chiesa non è di questo mondo ma vive in esso e per esso. 8 S. XERES, La Chiesa corpo inquieto, p PONTIFICIA COMMISSIONE PER I BENI CULTURALI DELLA CHIESA, La funzione pastorale degli archivi ecclesiastici (lettera ai vescovi diocesani del 2 febbraio 1997), F. MARCHISANO, Beni culturali, archivi ecclesiastici e pastorale della Chiesa, in Archiva Ecclesiae, 43-44, , p S. XERES, La Chiesa corpo inquieto, pp

4 Se ora prendiamo in considerazione la storia ecclesiastica dal punto di vista teologico, rileviamo un altro aspetto importante. Suo compito essenziale si rivela infatti la complessa missione di indagare e chiarire quel processo di ricezione e di trasmissione, di paralépsis e di paràdosis, attraverso il quale si è sostanziata, nel corso dei secoli, la ragione d essere della Chiesa. E indubbio infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo plurisecolare tesoro di esperienze e di memorie 12. Medioevo Studiare la storia porta a suddividere quell unico continuum che è il tempo e che va dall inizio della creazione fino alla parusìa in periodi definiti. Questa periodizzazione presuppone un vero e proprio giudizio storico, e cioè l identificazione di alcune caratteristiche essenziali nell organizzazione e nella vita delle società del passato, «che possono essere riscontrate in modo durevole per periodi abbastanza lunghi, con un rilievo tale da diventare fattore di individuazione rispetto ad altri periodi in cui quelle stesse caratteristiche sono assenti o meno significative»: periodizzare comporta, dunque, uno sforzo del pensiero teso a mettere in luce costanti generali e ritmi di trasformazione delle esperienze storiche compiute dalle società del passato, individuando le permanenze strutturali al di sotto del perenne mutamento quotidiano 13. Le cesure dei periodi storici sono tutte convenzionali, e come tali vanno considerate. L uomo del tempo non aveva certo la consapevolezza di vivere a un periodo di svolta e le fasi di passaggio da un età storica all altro vengono individuate sulla base di criteri attraverso i quali «identificare gli aspetti significativi di un tratto del tempo storico e le ragioni del loro manifestarsi e perdurare» 14. La riflessione sulla periodizzazione del tempo nasce nel XV secolo nell ambito della cultura europea e sulla base di vicende culturali o fatti di natura politica ritenuti decisivi. I letterati italiani del XV secolo avvertono chiaramente di vivere un epoca di radicale trasformazione della cultura, caratterizzata dal recupero della letteratura e dello spirito dell antichità classica, visti come modelli ideali di vita e di società. Si viene così a delineare un itinerario della civiltà dispiegato in tre fasi e che prende come riferimento i valori umani e culturali: l antichità classica, che aveva espresso le vette più alte di quei valori; l età di imbarbarimento e decadenza di quegli ideali; l età contemporanea, in cui quegli stessi ideali e valori vengono recuperati. L epoca intermedia viene fatta coincidere con quel periodo che è per noi il Medioevo, i cui caratteri sarebbero rozzezza e oscurità 15. Tuttavia, la percezione del proprio tempo che hanno gli intellettuali dell Umanesimo e del Rinascimento anch esse denominazioni convenzionali se da un lato esprime la consapevolezza di vivere l inizio di una profonda trasformazione della società europea, dall altro è piuttosto confusa. Essi, infatti, non capirono che stavano staccandosi non già dal medioevo, ma da un insieme di referenti, di culture, che non erano più le loro, ma che erano state comuni all antichità come ai secoli della tarda latinità e dell impero carolingio prima del Sacro Romano Impero degli Hohenstauffen poi. Cercarono degli antenati e andarono a scegliersi nell età classica. In realtà stavano uscendo proprio da quel mondo, in cui religione e sacralità avevano fatto tutt uno BENEDETTO XVI, Discorso ai membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, 7 marzo P. DELOGU, Introduzione alla storia medievale, Bologna 2003, p DELOGU, Introduzione cit., p Cfr. DELOGU, Introduzione cit., p S. BERTELLI, Quel brutto ceffo d un longobardo, in Le tenebre e i lumi. Il medioevo tra illuminismo e rivoluzione. Atti del convegno (Ascoli Pineo 1989), a cura di E. Menestò, Spoleto 1997, p

5 Nel XV secolo, dunque, l idea di Medioevo è già presente. Questa idea viene successivamente accolta dagli umanisti francesi e tedeschi del XVI secolo, che condividono con gli italiani la consapevolezza e l orgoglio di stare vivendo un periodo di grande progresso intellettuale. Di media aetaes si parla esplicitamente per la prima volta nel 1518, ma l incertezza di ciò che si vuole definire è espressa dall incertezza della terminologia usata: media antiquitas (1519), media tempora (1531), medium aevum (1604) 17. Con la riforma protestante, poi, anche la storia della Chiesa è coinvolta in questo dibattito, dal momento che i riformatori, a cominciare da Martin Lutero, si approcciano polemicamente alla storia per dimostrare che la Chiesa romana è venuta meno alla missione affidata da Cristo ai suoi discepoli e che l affermarsi del ruolo del papato ha accentuato la mondanizzazione e ha provocato una decadenza della vita religiosa. In tale contesto l uso che viene fatto dello storia dimostra chiaramente quale valore strumentale le si attribuisca. Tale concezione è accolta dall umanista istriano Mathias Vlačić ( ), noto anche con il nome latinizzato di Flacius Illiricus, che aderisce alla riforma protestante nel 1539 e che lavora, tra 1559 e 1574, alle Centurie di Magdeburgo, opera frutto di un lavoro a più mani coordinato dal Vlačić 18 nella quale si intende dimostrare polemicamente la progressiva degenerazione della Chiesa dalle origini apostoliche fino al XIII secolo, quando il papato sarebbe divenuto incarnazione dell anticristo. Un opera monumentale, questa, che viene considerata la prima storia complessiva della Chiesa dai tempi di Eusebio di Cesarea (IV secolo) e il primo prodotto della storiografia protestante. Gli autori si pongono l obiettivo preciso di minare la legittimità storia del cattolicesimo romano collazionando circa 400 testimonianze contro il primato del vescovo di Roma. Mossa com è da intenti polemici, l opera è giudicata priva di originalità e obiettività di esposizione, ma la grande diffusione che conobbe nel mondo protestante contribuì a divulgare la concezione negativa di un periodo della storia della Chiesa che corrisponde quasi interamente a quello individuato dagli umanisti a proposito delle vicende culturali. La differenza sta nell individuazione delle cause originarie della decadenza: non le invasioni barbariche, come pensavano gli umanisti, bensì la mondanizzazione della Chiesa iniziata al tempo di Costantino 19. «La storiografia polemica protestante aggiunse dunque una connotazione negativa ai secoli di mezzo: quella della decadenza della religione e della chiesa» 20. Una più netta percezione dell età di mezzo come periodo storico definito e concluso matura tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. Prima reazione alle polemiche protestanti è quella che porta agli Annales Ecclesiastici di Cesare Baronio ( ), ideati e incoraggiati da san Filippo Neri e pubblicati a Roma tra 1588 e Il Baronio dà alle stampe un opera di grande respiro che ripercorre le vicende della Chiesa dalla nascita di Gesù Cristo al 1198, potendo attingere a molte fonti conservate nella Biblioteca Vaticana, di cui egli stesso era prefetto. Attraverso la storia si vuole così dimostrare che la Chiesa cattolica continua la Chiesa apostolica nella dottrina, nei sacramenti e nelle istituzioni. In tal modo si pongono le basi per l uso della storia per l apologetica, 17 BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., p Di fatto il Vlačić è l ideatore dell opera, della quale stende le introduzioni, che danno vita a un opera collettiva (S. CAVALLOTTO, Flacio Mattia detto Illirico, in Dizionario dell età delle riforme ( ), Roma 2006, p. 259). 19 «L idea originale dell opera, che determinò la scelta e l uso del materiale era di mostrare che all inizio la Chiesa non aveva alcuna dottrina legata al ministero papale ma esclusivamente quella puramente evangelica. La prima, però, prevalse, secondo gli autori dell opera, dalla morte dell ultimo apostolo fino ai tempi di Martin Lutero. Di conseguenza, sostengono i centuriatori, fin dal II secolo si insinuarono errori nell insegnamento della Chiesa, soprattutto sulle concezioni fondamentali del libero arbitrio e della giustificazione» (P. GAJEWSKI, Centuriatori di Magdeburgo, in Dizionario dell età delle riforme ( ), Roma 2006, p. 132). Un opera che noi oggi definiamo a tesi, che parte, cioè, da una teoria per la quale si vanno a ricerca le basi documentarie a posteriori e non dall analisi delle fonti previa. La tesi che si vuole dimostrare è quella di un ritorno alla vera fede, quella antic, da parte dei luterani e non dei cattolici. 20 DELOGU, Introduzione cit., p

6 ma allo stesso tempo si apre la ricerca all esigenza di documentare e provare criticamente quanto viene affermato 21. Ancora in campo cattolico, nel 1643 prende avvio ad Anversa l attività di un gruppo di gesuiti, animati da Jean Bolland ( ), che matura l idea di stampare le testimonianze scritte sulla vita dei santi venerati dalla Chiesa Cattolica esaminandole con lo stesso metodo critico-filologico impiegato per i testi letterari. Un altro importante centro di erudizione ecclesiastica è l abbazia benedettina di St. Germain des Près a Parigi, i cui monaci sono detti Maurini e la cui regola attribuisce una grande importanza allo studio della storia, soprattutto monastica. I Maurini, tra cui si distingue Jean Mabillon ( ) sviluppano e perfezionano il metodo critico-filologico. Questi eruditi fanno del medioevo l oggetto privilegiato dei loro interessi di studio, contribuendo in maniera determinante a gettare le fondamenta di un nuovo metodo dell indagine storica 22. «Sebbene per i dotti ecclesiastici non esistessero cesure nella storia della chiesa, che essi vedevano come uno svolgimento ininterrotto dalla predicazione di Cristo fino ai loro tempi, le ricerche che svolsero concorsero a mettere in luce molte caratteristiche manifestazioni della religiosità e della vita ecclesiastica medievali; esse contribuirono a precisare l immagine di un epoca che pur essendo ancora considerata barbarica, cominciava ad apparire apprezzabile per le peculiari espressioni della fede» 23. Essenziale perché l epoca tra V e XV secolo sia considerata conclusa è il maturarsi, nel corso del XVII secolo, della consapevolezza dei caratteri originali dell età moderna, sia rispetto all antichità classica che al Medioevo. Proprio nel XVII secolo vengono fissati quei termini dell età di mezzo che ancora oggi sono presi convenzionalmente a riferimento: il professore tedesco George Horn ( ) nel 1666 propone una nuova periodizzazione della storia, separando la storia antica da quella più recente e individuando all interno di quella recente il medium aevum e l aevum recentius, distinti dall invenzione delle armi da fuoco e della stampa, dalle scoperte geografiche, dalla nuova organizzazione politico-istituzionale degli stati e dalla rinascita delle lettere. Successivamente Horn fissa i termini dell età di mezzo utilizzando le cadute dei due imperi romani antichi: quello d Occidente nel 476 e quello d Oriente nel L atteggiamento di disprezzo del medioevo avviato dagli umanisti non diventa un dato acquisito fino al pieno illuminismo, quando il termine diventa sinonimo di feudalesimo e come tale è utilizzato per attaccare l Ancien régime. Ciò riapre anche la polemica nei confronti della Chiesa dal momento che gli illuministi francesi, «infastiditi» dallo stretto legame tra il sistema governativo e la Chiesa, «si rivolsero contro la Chiesa perché la considerarono come il più importante ostacolo alla riforma politica ed amministrativa» 24. Va da sé che questa concezione della Chiesa è estremamente riduttiva, dal momento che riduce la Chiesa al solo aspetto istituzionale ed esclude del tutto l aspetto popolare (intendendo come tale non solo il concetto di popolo di Dio ancora non pienamente sviluppato, ma anche la dimensione di cristianesimo vissuto anonimamente e quotidianamente da una larga parte di persone). Ciò è comprensibile anche alla luce del distacco tra il sacro (sacer) e la religione (religio), ridotta a fatto privato e separata dal potere, ormai laicizzato 25. Questa linea di pensiero ha contribuito a irrobustire la polemica contro il medioevo, «indicando proprio nella diffusione del cristianesimo la causa prima della decadenza» 26. Ormai il 21 L. MEZZADRI, Annales ecclesiastici, in Dizionario dell età delle riforme ( ), Roma 2006, p BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., p DELOGU, Introduzione cit., p Cfr. BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., p. 29, che rinvia a E. FUETER, Storia della storiografia moderna, Milano Napoli 1970 [prima edizione 1911], p Cfr. BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., pp , che pone all inizio di questo fenomeno la pubblicazione dell Epistola sulla tolleranza di John Locke nel BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., p

7 medioevo, con la sua religiosità onnipresente, con le pubbliche manifestazioni di fede, con l interessamento dei poteri pubblici sia regi che comunali nei confronti della vita religiosa è visto come una stagione dalla quale affrancarsi e da dichiarare non solo conclusa, ma anche decadente. Una polemica che tocca una delle punte massime con Voltaire, che giunge a rimpiangere il paganesimo perché almeno, pur essendo una religione falsa e ridicola avrebbe garantito a Roma il mantenimento dell impero. Voltaire considera il papa come lo scandalo e l orrore dell Europa cattolica, perché pretendeva di essere successore di Gesù Cristo; secondo lui papa Gregorio VII, grande teorizzatore della plenitudo potestatis del papa, in realtà era da considerare un pazzo 27. Nel complesso, la riflessione sull età di mezzo, pur mossa da intenti polemici, ha portato a individuare nel Medioevo il periodo nel quale si sono modellati «realtà e ideali che sono ancora viventi e costituiscono l identità storica dell Europa, per la quale essa ancora si distingue dalle altre parti del mondo» 28. Si pensi, ad esempio, a istituzioni quali i comuni o le università, a forme di vita religiosa come il monachesimo o l esperienza mendicante, all economia mercantile, alla partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica, al concetto stesso di bene comune, a forme di solidarietà e assistenza garantite a tutti. Sono solamente alcune delle componenti delle nostri istituzioni e della nostra società che derivano direttamente dal Medioevo, o che in questa età affondano le proprie radici. Anche se Voltaire non respinge Cristo, ma quanti hanno travisato o strumentalizzato i contenuti della sua predicazione 29, con Voltaire e i suoi seguaci «la strada era ormai aperta per il più coerente attacco, politico, al medioevo». Un attacco anche anticlericale. Edward Gibbon, ad esempio, scrive che i monaci medievali, soprattutto i frati Mendicanti, sarebbero stati delle termiti che avrebbero corroso il corpo della società. Dunque, è necessario distaccarsi da questa epoca e da tutto quello che ancora ne rimane per garantire il progresso 30. Commenta Sergio Bertelli: purtroppo noi sappiamo che non fu così, che non vi fu bisogno di cataclismi naturali per precipitare in nuove barbarie. La reazione al bagno di sangue rivoluzionario, sfociato nella dittatura napoleonica e nella messa a ferro e fuoco dell intera Europa, non tardò ed essa trovò proprio nella rivalutazione del gotico il punto di forza, a dimostrazione di quanto politica fosse stata l ultima denigrazione della cosiddetta età di mezzo» 31. Proposte di scansione cronologica del Medioevo INIZIO FINE 476 caduta impero romano d Occidente 1294 pontificato di Celestino V 568 arrivo dei Longobardi in Italia 1453 conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi 604 morte di papa Gregorio I 1492 scoperta dell America 692 sinodo trullano inizio dello scontro di Martin Lutero con la Chiesa Cattolica Nel complesso, l inizio del Medioevo si può individuare in un periodo di circa tre secoli, tra il IV e il VII, segnato da alcuni fenomeni: integrazione del cristianesimo nell impero romano e organizzazione delle forme istituzionali della Chiesa; arrivo di nuovi popoli entro i confini dell impero (le invasioni barbariche ) e la costituzione di una società mista romano-germanica; la fine del sistema economico imperiale, caratterizzato dal controllo statale sulla produzione e 27 BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., p DELOGU, Introduzione cit., p Cfr. L. GATTO, Voltaire e il Medioevo, in Le tenebre e i lumi cit., pp Cfr. BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., pp BERTELLI, Quel brutto ceffo cit., p

8 dall integrazione tra le diverse province dell impero. Sono i secoli che gli studiosi in passato chiamavano basso impero e che oggi si preferisce chiamare tarda antichità. Un epoca, questa, ricca di originali novità e caratterizzata dal permanere di elementi della civiltà e delle istituzioni imperiali insieme ai germi della civiltà medievale che comincia a svilupparsi. In questo senso, la data del 476 non ha un grande significato, dal momento che la deposizione dell ultimo imperatore romano d Occidente non ebbe tra i contemporanei la risonanza che a volte noi ci immaginiamo. Nel 476 si è ormai consumata pienamente la separazione tra la parte orientale e quella occidentale dell antico impero romano, avvertita dai contemporanei attorno alla metà del V secolo. Anche l individuazione della fine del Medioevo pone problemi. Per definire il cambiamento dell epoca va preso in considerazione un insieme di fattori che va dalla crisi demografica avviatasi alla metà XIV secolo ai conseguenti squilibri sociali ed economici, comprendendo le innovazioni tecnologiche, la perdita di prestigio delle istituzioni sulle quali nei secoli precedenti si erano fondate l organizzazione politica e la coesione sociale (papato, impero, aristocrazia cavalleresca) e l aspirazione a nuovi valori religiosi ed etici e a nuovi criteri di verità. Secondo Paolo Delogu «non è più possibile indicare una data precisa per l inizio e per la fine del medioevo, né privilegiare una categoria di fenomeni come più significativa di altre nel suggerire la scansione dei tempi. L emergere dell epoca e la sua conclusione andranno ravvisati in una fascia cronologica ampia, estesa su più secoli, nella quale si intensificano e si addensano i sintomi di trasformazioni sostanziali in più campi della fenomenologia storica» 32. Nato da una definizione basata sulla cesura con il mondo antico da una parte e con quello moderno da un altra il concetto di Medioevo comprende un periodo molto lungo e caratterizzato da molte diversità. Eppure questo lungo e variegato periodo di mille anni a un certo punto è apparso come una epoca unitaria e conclusa in se stessa. L idea di Medioevo, infatti, è nata da una polemica e non da una indagine scientifica sui caratteri propri dell epoca. Nel XVI secolo il periodo tra V e XV secolo è stato definito come periodo unitario in base alla presunta barbarizzazione delle istituzioni, della cultura e dei costumi. L approfondimento degli studi ha permesso di superare la precedente visione, sommaria e ideologica, giungendo a constatare come mille anni abbondanti che tradizionalmente costituiscono quel periodo chiamato Medioevo non possono essere letti maniera uniforme «come se fossero stati una lunga stagione di immobilità» 33. Tra i secoli XIX e XX è stata evidenziata una diversità interna all arco cronologico individuato come Medioevo che ha portato a dividere il millennio medievale in due parti: a) una prima, caratterizzata dall insediamento delle popolazioni germaniche nel territorio dell impero romano, dal predominio dei ceti militari, dall economia signorile e dalle primi sintesi culturali e istituzionali tra tradizioni germaniche, cristiane e romane e detta alto Medioevo, o primo medioevo (secc. V-X); b) una seconda, connotata da una organizzazione della società più complessa, dalla crisi dell unità cattolica e dalla depressione economica detta basso Medioevo, o tardo Medioevo (secc. metà XIII-XVI). In tal modo rimaneva esclusa una parte significativa del millennio medievale, cioè il periodo tra l XI secolo e la metà del XIII, periodo le cui caratteristiche storiche prevalenti non possono essere assimilate né a quelle dell alto né a quelle del basso Medioevo: in essi, infatti, situazioni che nell alto medioevo sono ancora contrassegnate da primitivismi e rozzezze derivanti dalla matrice barbarica giungono ad un alto grado di complessità e articolazione, grazie all affermazione di attività economiche e valori umani più vari, con la comparsa dei nuovi tipi sociali del mercante e del chierico; grazie all assorbimento della 32 DELOGU, Introduzione cit., p DELOGU, Introduzione cit., p

9 spiritualità cristiana nelle forme della vita laica; alla modernizzazione della sapienza antica trasmessa dalle lettere classiche; alla maggior ricchezza economica distribuita nelle varie classi. Al centro di quel periodo, il XII secolo si presenta come il momento in cui il medioevo esprime una civiltà originale, armonica e consapevole in tutti gli aspetti della vita sociale governi, mercati, scuole così come nella letteratura e nell arte. Non a caso il XII secolo è stato considerato come il primo rinascimento nella storia europea. I secoli centrali del medioevo presentano dunque una autonoma coerenza pari a quella riconosciuta ai due blocchi di secoli tra i quali si collocano. È invalsa dunque la consuetudine di considerare il corso del medioevo articolato in tre fasi; nella storiografia inglese e tedesca esse vengono abitualmente indicate come primo medioevo, alto medioevo e tardo medioevo. [ ] In italiano si sono conservate le indicazioni alto e basso medioevo per i due periodi estremi, mentre per la parte centrale non si è ancora affermata una designazione sintetica: la storiografia italiana di fine Ottocento aveva caratterizzato questi secoli come età comunale, ma questa definizione non può essere estesa a tutta la storia europea, in cui nel complesso il fenomeno comunale ebbe limitata incidenza 34. Periodizzazione interna al millennio medievale Alto Medioevo Primo Medioevo Pieno Medioevo Medioevo centrale Basso Medioevo Tardo Medioevo Secc. V-X Secc. XI-XIII Secc. XIV-XV Questa tripartizione non frammenta l unitarietà del millennio medievale, dal momento che i tre momenti, pur diversi tra loro e bene identificabili, possono essere considerati rispettivamente come il tempo della formazione, del pieno sviluppo e del deteriorarsi della stessa realtà «costituita da un fascio di componenti sociali, risorse economiche e creazioni culturali che i modificarono con processi interni fino al sopravvenire di nuove e più incisive condizioni di trasformazione con l età moderna» 35. Paolo Delogu individua l unitarietà del Medioevo nella coerenza dell evoluzione dei caratteri fondamentali di questo periodo 36. Lo stesso studioso esprime chiaramente due concetti di fondo che debbono essere tenuti ben presenti nello studio, e cioè: a) «la civiltà medievale è compiuta in se stessa, né deve essere giustificata in quanto premessa di altre più mature esperienze» 37 ; b) «il medioevo è comunque un periodo storico che ha senso esclusivamente riferito alla vicenda storica auropea» 38. B) IL PROBLEMA DELLE PERIODIZZAZIONI DELLA STORIA DELLA CHIESA Se periodizzare, dividere il tempo, significa emettere un giudizio storico, la definizione di una età storica non è una cosa banale. «Organizzare una storia in epoche» ha scritto di recente Saverio Xeres «significa già interpretarla» 39. Parlando di storia della Chiesa, gli elementi di frattura tra il prima e il dopo il Medioevo andranno necessariamente individuati all interno della Chiesa, e non all esterno di essa. Secondo la suddivisione più abituale del tempo storico della Chiesa si hanno quattro periodi: a) età antica: dal I al V secolo; b) età medievale: dal VI al XIV secolo; 34 DELOGU, Introduzione cit., pp DELOGU, Introduzione cit., p DELOGU, Introduzione cit., p DELOGU, Introduzione cit., p DELOGU, Introduzione cit., p S. XERES, La Chiesa, corpo inquieto. Duemila anni di storia sotto il segno della riforma, Milano 2003, p

10 c) età moderna: dal XV al XVIII secolo; d) età contemporanea: dal XIX secolo a oggi. Più di recente il prof. Saverio Xeres, docente di Storia della Chiesa nella Facoltà Teologica dell Italia Settentrionale, ha proposto una periodizzazione nuova, sulla base della categoria di riforma, vista come una costante nella storia della comunità dei discepoli di Cristo: «gli equivoci e gli errori incontrati lungo la strada spingono periodicamente la Chiesa ad alcune grandi riforme, per riprendere il proprio retto orientamento» 40. Tre sono le grandi fasi riformatrici che lo studioso individua nella storia della Chiesa: a) l XI secolo, quando si verifica una prima riforma dovuta alla degenerazione causata nella Chiesa dal suo farsi carico della responsabilità dell Europa dopo il crollo dell organizzazione politico-istituzionale dell impero romano; b) i secoli XV-XVI, quando la reazione alle modalità eccessivamente giuridiche e centralizzatrici con cui si era posto rimedio alla crisi precedente, fanno emergere una crisi ben più profonda, tanto da chiedere una vasta azione di riforma; c) la reazione alla riforma protestante irrigidisce la riforma interna della Chiesa mentre l allontanamento dell Europa dalla «tutela cristiana» provoca un allentamento reciproco tra Chiesa e mondo. «La Chiesa, polemicamente chiusa in se stessa, evidenzia in modo unilaterale gli elementi giuridico-istituzionali a scapito della vitalità interna e del dialogo verso l esterno. Si sviluppa un altra grande azione di rinnovamento: quella dei secoli XIX-XX» 41. Queste tre fasi presentano caratteristiche comuni: si verificano a partire da una situazione di crisi, di fronte alla quale si avvia una diffusa richiesta di rinnovamento a partire dalla periferia del corpo ecclesiale che origina movimenti riformatori, i quali giungono a coinvolgere i vertici istituzionali della Chiesa, che assumono e fanno propria la riforma (il papato nel secolo XI, il concilio di Trento nel XVI, il Concilio Vaticano II nel XX) 42. Così si avrebbero quattro stagioni : 1) dalle origini all XI secolo, quando si verifica il primo ripensamento della Chiesa su se stessa; 2) dall XI al XV secolo; 3) dal XV al XX (ritmata dai grandi concili di Trento e Vaticano II); 4) dal XX, aperta dal Concilio Vaticano II ( ). Solitamente dal punto di vista della Storia della Chiesa, si intende più propriamente come storia della Chiesa medievale il periodo compreso tra la morte di papa Gregorio I Magno (m. 604) e il volgere del breve pontificato di Celestino V (1294). Alla fine del XIII secolo inizia il periodo detto anche età delle riforme, e che enuclea, nel volgere del tempo, i secoli che vedono la crisi del papato con la residenza del vescovo di Roma ad Avignone e la successiva stagione di scisma d Occidente, cui segue, circa un secolo dopo, la stagione della riforma. È una periodizzazione funzionale all insegnamento, ma che tiene conto di alcuni elementi: a) per l inizio: la morte dell ultimo esponente di una cultura ancora fortemente radicata nella tradizione latina; b) per la fine: l inizio di un periodo di crisi del papato, che aveva conosciuto l apogeo tra 1054 e 1274 circa cioè tra l età della riforma così detta gregoriana e il pontificato di Gregorio X, che apre un periodo di crisi del papato stesso segnato prima dalla residenza dei papi fuori Roma (ad Avignone) e poi dal lungo scisma d Occidente. 40 XERES, La Chiesa cit., p XERES, La Chiesa cit., pp XERES, La Chiesa cit., pp

11 Il periodo tra l inizio del VII secolo e la fine del XIII, pur non essendo un tutto unico, mostra alcune caratteristiche che lo rendono piuttosto omogeneo: a) il progressivo affermarsi del ruolo del vescovo di Roma come guida universale della Chiesa; b) l ascesa dei due poteri universali papato e impero e il loro scontro; c) il sorgere di numerose forme di vita regolare di vario tipo (monastica, eremitica, canonicale, mendicante) durante l intero arco cronologico considerato; d) la presenza di laici nella vita della Chiesa a vari livelli. Elementi, questi, che concorrono a definire questo periodo come quello della cristianità (<CHRISTIANITAS). Per quanto riguarda l Italia, soprattutto l area centro-settentrionale, l affermarsi delle istituzioni comunali a partire dalle seconda metà dell XI secolo provoca radicali mutamenti anche all internodo ella compagine ecclesiale. C) METODOLOGIA DELLA RICERCA STORICA E STRUMENTI PER LO STUDIO DELLA STORIA DELLA CHIESA MEDIEVALE «Il bravo storico è come l orco della fiaba. Egli sa che là dove fiuta carne umana, là è la sua preda» (MARC BLOCH, Apologia della storia). Lo studio della storia della Chiesa medievale richiede innanzi tutto la conoscenza della metodologie e delle tecniche d indagine proprie della scienza storica e di quelle altre discipline un tempo considerate ausiliarie della storia (ad esempio, la diplomatica, la paleografia, l archivistica, la cronologia, la sfragistica, la codicologia, l agiografia, ), ma anche di altre scienze quali la filologia, la storia della lingua, l antropologia. Nello specifico della storia della Chiesa, a questo patrimonio culturale di tipo umanistico va affiancata una conoscenza biblica e teologica di base per meglio comprendere i fenomeni storico-ecclesiastici. Nel 1895 scriveva il giovane Eugenio Pacelli, poi papa Pio XII: «gli studi, ai quali mi dedicherò più specialmente, saranno quelli di storia ecclesiastica, come anche di Sacra Scrittura, che dei primi sono un aiuto indispensabile». Più recentemente, papa Giovanni Palo I ha avuto modo di riaffermare che la conoscenza storicamente fondata della vita e della spiritualità del popolo cristiano è continuo sprone per un incremento della fedeltà a Cristo, alla Chiesa e ai suoi pastori 43. Le biblioteche Nel film Indiana Jones e l ultima crociata terzo episodio di una fortunata serie prodotta negli Stati Uniti d America nel e proseguita, ma con minor qualità, nel 2008 il protagonista è il prof. Indiana Jones, archeologo, docente in una università statunitense. Nonostante la sua evidente propensione per l avventura, possibilmente spericolata, che lo porta a lasciarsi coinvolgere in imprese che hanno richiesto un grande lavoro agli addetti agli effetti speciali, il professore, in una delle prime scene del film, dà ai propri studenti un suggerimento basilare, che sembra contrastare con lo stile del personaggio: lo studioso deve passare la maggior parte del proprio tempo in biblioteca. Questa affermazione mantiene intatto il suo valore anche passando dalla finzione scenica alla realtà accademica. Gli strumenti da cercare in biblioteca sono: a) repertori bibliografici; b) edizioni di fonti; c) riviste. 43 GIOVANNI PAOLO I, Messaggio al XII Convegno degli Archivisti Ecclesiastici, 27 settembre

12 Tre le riviste storiche italiane, sei sono specializzate in studi di storia della Chiesa: «Rivista di Storia della Chiesa in Italia» (Roma, poi Milano, 1947 ), «Archivum Historiae Pontificiae» (Roma, 1963 ), «Rivista di Storia e letteratura religiosa» (Firenze, 1965 ), «Cristianesimo nella storia» (Bologna, 1980 ), «Quaderni di storia religiosa» (Verona, 1994 ), «Rivista di storia del cristianesimo» (Brescia, 2004 ). Sia la «Rivista di Storia della Chiesa in Italia» che l «Archivum Historiae Pontificiae» pubblicano una utilissima rassegna bibliografica. Di estremo interesse anche la bibliografia annualmente pubblicata dalla «Revue d histoire ecclésiastique» (Lovanio, 1990, non pubblicata dal 1915 al 1920). A queste, si affiancano le riviste edite da alcuni Ordini religiosi. In particolare, per quanto riguarda la storia della Chiesa medievale, si rivelano di grande utilità quelle pubblicate da Ordini monastici e mendicanti. Segnaliamo le principali: «Benedictina» (Roma, poi Cesena, 1947 ); «Miscellanea Francescana» (Foligno, Assisi, poi Roma, 1886 ), «Archivum Franciscanum Historicum» (Firenze, Grottaferrata, poi Roma, 1908 ), «Studi Francescani» (Firenze, 1914 ), «Frate Francesco» (Milano, poi Roma, 1924 ), «Collectanea Franciscana» (Assisi, poi Roma, 1931 ), «Analecta TOR» (Roma, 1968 ); «Archivum Fratrum Praedicatorum» (Roma, 1931 ); «Analecta Augustiniana» (Roma, 1905 ); «Studi Storici dell Ordine dei Servi di Maria» (Roma, 1933, con interruzione dal 1942 al 1953). Inoltre, è da ricordare «Archiva Ecclesiae» (Città del Vaticano, 1958 ), rivista dell Associazione Archivistica Ecclesiastica, che esce a cadenza irregolare, annuale o biennale. Tuttavia, argomenti di storia della Chiesa, specialmente di storia diocesana o della presenza di Ordini religiosi in un determinato territorio, sono pubblicati molto spesso in riviste di interesse locale o regionale. Per l Umbria: «Archivio Storico Italiano» (fino al 1896 è stato l organo della Deputazione di Storia Patria per la Toscana, le Marche e l Umbria), «Archivio per la Storia Ecclesiastica dell Umbria» (cessato), «Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l Umbria», «Bollettino Storico Orvietano» (Orvieto), «Atti dell Accademia Properziana del Subasio» (Assisi), «Spoletium» (Spoleto), «Bollettino Storico della Città di Foligno», «Memoria e territorio» (Bastia Umbra), «Memoria storica» (Terni), «Pagine altotiberine» (Città di Castello e Sansepolcro). In Umbria, le biblioteche di riferimento per lo studio della Storia della Chiesa medievale sono almeno sei: Assisi: Biblioteca e Centro di Documentazione Francescana del Sacro Convento di Assisi. Specializzata in studi francescani. Assisi: Biblioteca del Pontificio Seminario Regionale Umbro Pio XI. Possiede una buona raccolta di studi sulla storia della Chiesa. Tra le varie collane: Patrologia greca, Patrologia latina, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, Bullarium Romanum, Corpus Chriastanum. Continuatio medioevalis. Foligno: Biblioteca Lodovico Iacobilli. Tra le collezioni di fonti possiede la Patrologia greca, la Patrologia latina e i Monuemnta Germaniae Historica. Perugia: Biblioteca Comunale Augusta. Perugia: Biblioteca di Studi Storici, Politici e Sociali. Istituita nel 1994 dall Università degli Studi di Perugia, è la maggiore biblioteca specializzata in studi di storia presente in Umbria. Per quanto riguarda gli studi storico-ecclesiastici si segnalano le seguenti collane: Monumenta Garmaniae Historica, Patrologia greca, Patrologia latina, Fonti per la storia d Italia, Rerum Italicarum Scriptores, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio. Perugia: Biblioteca Oasis. Specializzata in patrologia e letteratura cristiana antica e medievale. In genere, tutte le biblioteche comunali e diocesane possiedono una ricca sezione locale. Le biblioteche dei comuni dove nel 1860/1866 esistevano monasteri e conventi hanno molto spesso acquisito le antiche biblioteche degli enti religiosi soppressi

13 Di grande interesse per lo studio della storia della Chiesa in Umbria è la biblioteca della Deputazione di Storia Patria per l Umbria, fornita di una ricca raccolta di riviste storiche nazionali e locali e di importanti collezioni di edizioni documentarie. Gli archivi «Nel corso della sua storia millenaria, la Chiesa si è prodigata in molteplici iniziative pastorali adattandosi all indole di culture assai diverse tra loro con l unico intendimento di annunciare il Vangelo. La memoria delle opere prodotte conferma l incessante sforzo dei credenti nel ricercare quei beni idonei a creare una cultura di ispirazione cristiana al fine di promuovere integralmente la persona umana quale indispensabile presupposto per la sua evangelizzazione» (PONTIFICIA COMMISSIONE PER I BENI CULTURALI DELLA CHIESA, La funzione pastorale degli archivi ecclesiastici, 2 febbraio 1997, introduzione). Per lo studio della storia della Chiesa imprescindibili sono gli archivi diocesani, che contengono il materiale prodotto dai vescovi e dagli organismi diocesani per lo svolgimento della loro attività pastorale e la gestione dei beni ecclesiastici. In Umbria ci si riferisce agli archivi delle diocesi medioevali, e cioè: Città di Castello, Gubbio, Perugia, Assisi, Nocera Umbra, Foligno, Orvieto, Todi, Spoleto, Amelia, Narni e Terni. Tra questi, di particolare rilievo sono gli archivi diocesani di Città di Castello e Orvieto, che contengono un abbondante documentazione di produzione vescovile dei secoli XII-XIII. Accanto agli archivi diocesani si pongono gli archivi dei capitoli delle cattedrali, che in Italia solitamente contengono documenti molto antichi (nei casi dei capitoli di origine medievale in genere la documentazione parte dall XI secolo). In Umbria di particolare interesse sono gli archivi capitolari di Assisi, Città di Castello, Narni, Perugia, Spoleto. Di notevole interesse sono gli archivi monastici e conventuali, che dopo le soppressioni del 1860/1866 sono conservati, per la parte che ci interessa, negli Archivi di Stato. Nel caso del monastero di Sassovivo, tra i maggiori dell Umbria medievale, le numerose pergamene sono conservate nell archivio diocesano di Spoleto. Per il particolare rapporto instauratosi in Italia, come un po in tutta Europa, tra la Chiesa e la società, non si possono trascurare né gli archivi comunali né gli archivi notarili. Sono soprattutto questi ultimi a documentare gli atti di gestione del patrimonio e di committenza artistica, ma anche la religiosità dei laici devoti (ad esempio, attraverso i testamenti). I monumenti e le raccolte d arte (musei e pinacoteche) Nello studio della storia della Chiesa medievale non si possono escludere le testimonianze monumentali e artistiche. Anche a questo proposito dopo le soppressioni del 1860/1866 gran parte del patrimonio artistico di chiese monastiche e conventuali è confluito nelle pinacoteche comunali o nei musei statali (ad esempio, la Galleria Nazionale dell Umbria di Perugia). Nel corso del XX secolo sono sorti anche vari musei diocesani o capitolari, tra i quali contengono opere medioevali quelli di Città di Castello, Gubbio, Perugia e Spoleto. A questi i affiancano i museo organizzati da Ordini religiosi. Il manufatto artistico è di grande interesse anche per lo studio della storia della Chiesa, a motivo del suo legame con la liturgia o con la devozione. L apporto delle altre scienze Esistono numerose scienze che, nate nell ambito della ricerca storica come scienze così dette ausiliarie della storia, nel tempo si sono sviluppate come scienze autonome, acquisendo dignità e

14 statuti propri. Ciononostante, l apporto che esse possono dare allo studio della storia è essenziale e, talvolta, imprescindibile. Specialmente nel campo degli studi sul Medioevo la conoscenza di alcune di queste scienze è di grande utilità. 1. PALEOGRAFIA La paleografia, termine risalente al XVIII secolo (<παλαιός, antico e γραφή, scrittura ), è la disciplina che studia la storia della scrittura. Scopo del paleografo è non solo leggere testo antico, ma anche individuare il legame tra l attività di chi scriveva nel passato e tutti gli aspetti dell esistenza allora connessi a tale attività. La disciplina si occupa dei testi manoscritti in qualsiasi lingua e di qualsiasi ambito cronologico, sebbene tradizionalmente si sia occupata in prevalenza di testi medievali. Naturalmente per ogni alfabeto esiste anche una paleografia (latina, greca, araba, ebraica ). Il suo apporto alla storia consiste nella decodifica dei documenti manoscritti utilizzati come fonte, sebbene l oggetto diretto della disciplina siano le pratiche di scrittura e la storia del segno grafico indipendentemente dal suo contenuto. Oggetto della paleografia è stabilire il genere (secondo l area di impiego: ad esempio notarile, libraria, cancelleresca) e il tipo (secondo la stilizzazione grafica: ad esempio, scrittura merovingica, beneventana o le altre stilizzazioni nazionali) delle varie scritture, oltre che la loro data e il loro luogo di provenienza: spesso tali concetti sono collegati, dal momento che un certo tipo di scrittura si sviluppa prevalentemente in un dato luogo geografico e in una data epoca, in un dato ambito d impiego solo in epoca moderna la grafia diventa un fatto personale, individuale, diverso per ogni scrivente. In epoca medioevale, centri di produzione grafica che queste caratteristiche consentono di individuare sono i cosiddetti scriptoria, che costituiscono elemento basilare nella ricostruzione storica della produzione culturale. La paleografia musicale si occupa del particolare tipo di "scrittura" costituito dalla notazione musicale, mentre la papirologia si occupa dei testi scritti su papiro, anziché su carta o pergamena. La paleografia musicale nacque a fine XIX secolo per mano dei monaci benedettini di Solesmes. Altre discipline ad essa correlate o che di essa si avvalgono sono la filologia, l epigrafia, la codicologia, la diplomatica, l archivistica. 2. DIPLOMATICA La diplomatica, disciplina nata nella seconda metà del secolo XVII comprendente i concetti, le tecniche e le procedure per giudicare dell autenticità o meno del documento medievale, è stata per buona parte del suo percorso strettamente legata alla paleografia. Il termine diplomatica è entrato nell uso comune attraverso il titolo del primo grande trattato inerente a questa disciplina: i sei libri del De Re Diplomatica di Jean Mabillon (1681). Derivante dal greco diplòn (rendo doppio) il vocabolo diploma fu usato nell antichità classica per indicare originariamente i documenti scritti su due tavolette unite tra loro a cerniera (dittici) ma fin dall inizio dell età imperiale figura riferito a particolari documenti emanati dal Senato o dall imperatore. Nel Medioevo venne adoperato come sinonimo di privilegio imperiale mentre nell Umanesimo esso serviva per rappresentare i documenti signorili d impronta solenne. Varie sono le definizioni che sono state coniate per descrivere la diplomatica: Alessandro Pratesi che essa «è la scienza che ha per oggetto lo studio critico del documento al fine di determinare il valore come testimonianza storica» 44. Considerata allora come una tecnica di analisi delle forme dei documenti, risulta oggetto della critica diplomatistica qualsiasi scrittura redatta per scopi giuridici o comunque pratici, compilata con l osservanza di forme abbastanza tipiche da poter esser rapportate a un determinato 44 PRATESI, Genesi e forme del documento medievale, pp

15 modello o paradigma o criticamente confrontate ad esso. Due sono le direttrici con cui ci si può approcciare alla diplomatica: la prima tiene conto delle caratteristiche universalmente comuni dei documenti ( diplomatica generale ), la seconda invece analizza settori più specifici ( diplomatica speciale ; fa parte di questo gruppo, ad esempio, la diplomatica siciliana). Nella diplomatica classica, si distingue tra diplomatica dei documenti pubblici (cioè emanati da autorità pubbliche in forma pubblica, nella definizione di Cesare Paoli) e dei documenti privati (cioè documenti di prova, documentanti in forma scritta un atto di diritto privato, in buona sostanza gli atti notarili). V è però una categoria intermedia fra le due, composta da quei documenti emanati da autorità private in forma pubblica (ad esempio le emanazioni vescovili) o da autorità pubbliche in forma privata (lettere del pontefice): essa viene definita semipubblica. Ancora, si distingue tra diplomatica dei documenti regi e imperiali, dei documenti pontifici, dei documenti privati e dei documenti signorili, ecclesiastici, comunali, giudiziari, amministrativi. Da un punto di vista storico, una fra le più celebri indagini diplomatiche fu quella che condusse, nel 1440, l umanista Lorenzo Valla ad accertare la natura apocrifa della Donazione di Costantino. Jean Mabillon fu il fondatore della diplomatica come scienza storica nel seicento. La disciplina fece grandi progressi con gli edizioni della Monumenta Germaniae Historica ed il principio della Kanzleimäßigkeit (Corrispondenza con gli usi cancellerschi) di Theodor von Sickel a Vienna nel ottocento. 3. ARCHIVISTICA L archivistica è la materia che studia e gestisce gli archivi, vale a dire l insieme dei documenti scritti che sono stati prodotti da un soggetto (pubblico o privato) nel corso della sua attività. L archivistica è il complesso di teorie, norme e nozioni riguardanti la definizione della natura degli archivi, la loro organizzazione, la conservazione e i criteri di creazione e ordinamento dei documenti stessi. A ciò si aggiunge la predisposizione di mezzi di corredo e di strumenti per la ricerca tra i documenti stessi. Il materiale trattato dall archivistica sono tutte quelle rappresentazioni scritte che tracciano la memoria delle varie azioni e comportamenti dei soggetti. Tali scritture possono avvenire, soprattutto riguardo al passato, sui più disparati supporti: dalle tavolette d argilla degli archivi mesopotamici e dell Asia minore, al papiro, alla pergamena, alla carta, fino, in tempi recenti, ai supporti digitali messi a disposizione dalle tecnologie informatiche. La materia archivistica è stata studiata con discussioni teoriche e metodologiche a partire dalla seconda metà del XVI secolo, con sviluppi di grande importanza nei secoli successivi. I grandi temi erano al definizione dell archivio e dei suoi elementi distintivi, la soluzione delle problematiche delle diverse fasi della vita di un archivio e l armonizzazione tra le esigenze di tipo pratico, giuridico e amministrativo (che caratterizzano i documenti nei primi anni di vita) e quelle di tipo storico. In Europa i centri di maggiore sviluppo di queste riflessioni sono stati l Italia, con l impostazione che dichiara l archivio come tale fin dalla fase corrente, e la Germania, che distingue la fase corrente e di deposito come registrazione e parla di archivio solo riguardo alla fase storica. Una prima distinzione negli studi di archivistica è quella che riguarda le branche Generali e Speciali. L Archivistica Generale studia le tematiche basilari dell archivio nell accezione più ampia: Principi teorici (archivistica pura) Aspetti giuridici Elementi gestionali, con riguardo anche all organizzazione nazionale e internazionale dei settori di competenza

16 L Archivistica Speciale invece ha come oggetto di indagine gli archivi distinti in tipologie: archivi pubblici (statali, non statali), ecclesiastici, privati (personali, familiari, di associazioni, di imprese...). Queste classi guardano ai soggetti produttori, che fanno attività simili e quindi producono e conservano documenti assimilabili. Di ciascuna categoria vengono studiati la nascita, lo sviluppo e la gestione degli archivi. L Archivistica Speciale ha bisogno di una conoscenza profonda dei soggetti che hanno prodotto gli archivi, per cui non può prescindere dalla Storia delle istituzioni. 4. SFRAGISTICA (O SIGILLOGRAFIA) Sfragistica è un termine coniato da J. Heumann nel 1745 ed è propriamente utilizzato per definire l attività di produzione dei sigilli. In un altra accezione, si considera la sfragistica una branca della numismatica, dedicata allo studio del sigillo dal punto di vista tecnico, storico, artistico, diplomatico. In questo caso si parla però più comunemente di sigillografia, tuttavia in molte università la cattedra si chiama di sfragistica, spesso abbinata a paleografia, diplomatica o ad archivistica. Si concentra sul significato legale e sociale dei sigilli e sull evoluzione del loro aspetto. Ha stretti legami con l araldica. Fu usata come scienza a sé stante per la prima volta nei lavori di Jean Mabillon alla fine del XVII secolo. Inizialmente era considerata una branca della diplomatica ed in seguito è diventata una branca indipendente degli studi storici. Nella seconda metà del XIX secolo la sfragistica è stata ulteriormente sviluppata da storici tedeschi e francesi, tra cui Hermann Grotefend, Otto Posse, Louis-Claude Douet d Arcq e Germain Demay. 5. STORIA DELL ARTE La storia dell arte è una disciplina a sé stante, che ha come oggetto la produzione artistica. Tuttavia, essendo l arte un espressione dell animo umano, un prodotto culturale frutto di mentalità, sensibilità, linee di pensiero, è assai importante l utilizzo anche delle fonti artistiche. si pensi, ad esempio, all utilità che questo tipo di fonte ci fornisce nello studio della mentalità religiosa medievale, come dimostrano i recenti, ed eccellenti, studi di Michele Bacci. 6. FILOLOGIA E LINGUISTICA Quanto detto per la storia dell arte vale anche per la filologia, scienza del testo che si rivela di grande utilità per l approccio alle così dette fonti secondarie (ad esempio i libri di cronache). Conoscenze filologiche, pur elementari, permettono di usare con maggiore consapevolezza documenti quali le biografie o i testi agiografici, che non si possono trascurare nello studio, ad esempio, dei santi e della santità. Inoltre, dal punto di vista della storia della Chiesa, sia lo studio della letteratura che quello della lingua apportano elementi significativi per lo studio della religiosità. Si pensi, ad esempio, all importanza delle laudi, specialmente per i secoli XIII-XIV. Per quanto riguarda l Italia, non è un elemento secondario che la più grande enciclopedia della mentalità religiosa medievale (ci si perdoni la profanazione) è un prodotto letterario: la Commedia di Dante Alighieri. Oppure, si ricordi la citazione che fa Giovanni Boccaccio dei frati di Monte Senario, cioè dei Servi di santa Maria, o come lo stesso autore parla dei ciarlatani che si improvvisano predicatori itineranti per lucrare sulla vendita di false reliquie. Tra l altro, le testimonianze letterarie ci permettono di conoscere il modo in cui certe forme di vita religiosa sono percepite dai contemporanei. Tra le fonti letterarie, poi, meritano grande attenzione le laudes civitatis, cioè quelle cronache cittadine scritte con l intento di glorificare la città evidenziandone l antichità, la grandezza, gli uomini illustri che vi sono nati. Se questa fonte è di primaria importanza per lo studio

17 della civiltà comunale, non è da escludersi neppure nello studio della storia della Chiesa, specialmente della Chiesa locale, dal momento che nel medioevo non è possibile scindere il binomio civitas ecclesia. Basti ricordare l antico principio giuridico accolto nel XIV da Bartolo da Sassoferrato, secondo cui «civitas vero secundum usum nostrum appellatur illa, quae habet episcopum»: è la sede del vescovo che definisce giuridicamente la civitas rispetto alla terra, al burgus, al castrum, alla villa. Nel XV secolo il cartografo Flavio Biondo scrive: «Romanae Ecclesiae instituta appellant civitates loca quae episcopos habent». È, dunque, necessario conoscere anche la letteratura sulla città per studiare la storia di una Chiesa locale. 7. CODICOLOGIA La codicologia è la disciplina che studia i manoscritti, nel loro aspetto materiale. La denominazione è recente e nasce a Parigi negli anni Trenta-Quaranta con Charles Samaran e Alphonse Dain. Samaran coniò il termine codigrafia sul modello del termine paleografia, senza però riscuotere consenso. Dain creò il termine codicologia e lo utilizzò per la prima volta nel corso di filologia greca da lui tenuto nel Il termine rimase pressoché inutilizzato sino al 1949 data di pubblicazione della sua celebre opera Les manuscrits, nella quale rivendicava fra l altro la paternità del termine, sottolineando anche come tale definizione si fosse oramai acclimata nel lessico di numerosi studiosi. Il termine codicologia deriva dalla parola latina codex, codice (parola che indica una struttura libraria composta da fascicoli collegati fra loro ed eventualmente forniti di una coperta, in opposizione al volumen, rotolo ) e il suffisso -logia dal greco λόγος (lógos), discorso. Solitamente si differenzia la codicologia stricto sensu dalla codicologia lato sensu. La codicologia stricto sensu viene definita archeologia del libro. Essa studia colla massima attenzione forma, supporti e procedure tecniche per la fabbricazione del libro. In generale l archeologia del libro comprende una serie di conoscenze e di competenze di natura prettamente tecnica; essa si occupa della fisicità del manoscritto, della sua materialità. La codicologia lato sensu va al di là della materialità del libro manoscritto, occupandosi della storia del libro in una sua accezione più ampia. È interessata a ciò che il libro rappresenta, al suo pubblico, alla sua fortuna, alla sua conservazione ed alle sue vicende. 8. EPIGRAFIA L epigrafia è la scienza che decifra e mira a datare le epigrafi, vale a dire quelle iscrizioni realizzate, generalmente ma non necessariamente, su un materiale poco corruttibile (i supporti scrittori di cui le iscrizioni si valgono sono i più vari), a fini di documentazione pubblica e durevole nel tempo. Il termine che designa la disciplina è apparso per la prima volta nel 1843, traducendo in greco (epi=sopra e graphein=scrivere) il termine latino inscribere. Il dominio dell epigrafia è vasto e contestualizza diversi ambiti storico archeologici: ad es. le pitture murali, gli oggetti di uso comune, i laterizi, le armi, i sepolcri, le anfore, il vasellame, i corredi da cucina e altri oggetti antichi. Sono estranei al dominio dell epigrafia le monete e i sigilli, di cui si occupano rispettivamente gli esperti di numismatica e sfragistica (o sigillografia). Per convenzione, quando ci si riferisce al mondo greco-romano, si parla di epigrafia greca e di epigrafia latina. All interno dell epigrafia latina esistono ulteriori periodizzazioni, che portano ad individuare un epigrafia cristiana e un epigrafia medievale. Naturalmente esistono altre branche dell epigrafia, tra cui particolarmente studiata è quella semitica, settentrionale e meridionale. 9. ARALDICA

18 L araldica è una delle scienze documentarie della storia ed è la scienza del blasone, cioè lo studio degli stemmi. Essi sono detti anche armi o scudi (in gr. άσπις, donde il sinonimo Aspilogia). In altre parole è quel settore del sapere che ha lo scopo di individuare, riconoscere, descrivere e catalogare gli elementi grafici utilizzati, nel loro insieme, per identificare in modo certo una persona, una famiglia, un gruppo di persone o una istituzione. Non rientrano tra gli oggetti di studio dell araldica le bandiere ed i loghi o marchi di natura commerciale o industriale: le prime perché ad esse l araldica fornisce solo la giustificazione storica e la base concettuale di costruzione, ma poi le abbandona al momento in cui esse vengono rigidamente regolamentate da leggi e decreti che riguardano la loro esatta riproduzione e dimensione; i secondi perché si tratta di espressioni grafiche assolutamente rigide, immutabili e congelate nell unica forma ammessa. Per chiarire meglio il concetto basti pensare, nel primo caso, alle discussioni sorte al momento della definizione delle esatte tonalità di colore della bandiera italiana, mentre in araldica il termine verde indica genericamente qualunque tono di colore che rientri nella definizione di verde. Nel secondo caso si immagini a cosa succederebbe se un grafico che non lo conosce dovesse riprodurre il logo della Coca Cola basandosi esclusivamente su una descrizione orale ridotta all essenziale; il suo disegno sarebbe scambiato per una volgare imitazione e sicuramente scartato dall insieme dei segni grafici impiegabili per identificare la ditta. L araldica invece vuole dare la possibilità a qualunque disegnatore, quale che sia il suo stile o l epoca e il luogo in cui vive, di produrre un oggetto grafico il cosiddetto stemma che contenga tutte le informazioni essenziali per corrispondere senza alcun errore alla stringata descrizione dello stemma definita blasone. Se il disegno è stato fatto secondo le regole araldiche, chiunque conosca tali regole è in grado di ricostruire la esatta descrizione semplicemente guardando il disegno. L araldica si è sviluppata nel Medio Evo in tutta l Europa come un sistema coerente di identificazione non solo delle persone, ma anche delle linee di discendenza (in quanto il blasone poteva essere trasmesso in eredità ed esprimere il grado di parentela), il che la rende malgrado tutto un sistema unico nel suo tempo. Apparsa nel XII secolo con la nascita dei tornei ed utilizzata dai membri dell aristocrazia o nobiltà e del clero, si diffuse a poco a poco in tutta la società occidentale

Curricolo di Religione Cattolica

Curricolo di Religione Cattolica Curricolo di Religione Cattolica Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria - L alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sugli elementi fondamentali della vita di Gesù

Dettagli

Classe prima,seconda,terza,quarta, quinta.

Classe prima,seconda,terza,quarta, quinta. DIREZIONE DIDATTICA 1 CIRCOLO MARSCIANO Piazza della Vittoria,1 06055- MARSCIANO (PG)- C.F.800005660545 Centralino/Fax 0758742353 Dirigente Scolastico 0758742251 E.mail:pgee41007@istruzione.it Sito Web:

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA Anno Scolastico 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA PRIMARIA Anno Scolastico 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale di Calolziocorte Via F. Nullo,6 23801 CALOLZIOCORTE (LC) e.mail: lcic823002@istruzione.it - Tel: 0341/642405/630636

Dettagli

I SIGNIFICATI DEL TERMINE CHIESA.

I SIGNIFICATI DEL TERMINE CHIESA. LA NASCITA DELLA CHIESA (pagine 170-177) QUALI SONO LE FONTI PER RICOSTRUIRE LA STORIA DELLA CHIESA? I Vangeli, gli Atti degli Apostoli le Lettere del NT. (in particolare quelle scritte da S. Paolo) gli

Dettagli

Programmazione annuale RELIGIONE CATTOLICA CLASSI I II III IV V

Programmazione annuale RELIGIONE CATTOLICA CLASSI I II III IV V Istituto Comprensivo G Pascoli - Gozzano Anno scolastico 2013/2014 Programmazione annuale RELIGIONE CATTOLICA CLASSI I II III IV V Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola

Dettagli

Istituto Comprensivo Perugia 9

Istituto Comprensivo Perugia 9 Istituto Comprensivo Perugia 9 Anno scolastico 2015/2016 Programmazione delle attività educativo didattiche SCUOLA PRIMARIA Disciplina RELIGIONE CLASSE: PRIMA L'alunno: - Riflette sul significato dell

Dettagli

ANNO SCOLASTI CO 2010/ 2011

ANNO SCOLASTI CO 2010/ 2011 ANNO SCOLASTI CO 2010/ 2011 ANNO SCOLASTI CO 2010/ 2011 FINALITA OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI Acquisire atteggiamenti di stima e sicurezza di se e degli altri Scoprire attraverso i racconti

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015

PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015 Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE FRATELLI CASETTI CREVOLADOSSOLA (VB) WWW.iccasetti.gov.it PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015 RELIGIONE CATTOLICA COMPETENZE CHIAVE - competenze sociali

Dettagli

RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA Traguardi Obiettivi di apprendimento Contenuti

RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA Traguardi Obiettivi di apprendimento Contenuti RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA Scoprire nell'ambiente i segni che richiamano ai cristiani e a tanti credenti la presenza di Dio Creatore e Padre Descrivere l'ambiente di vita di Gesù nei suoi aspetti

Dettagli

RELIGIONE CATTOLICA. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

RELIGIONE CATTOLICA. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria RELIGIONE CATTOLICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria L alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti

Dettagli

CURRICOLO RELIGIONE CLASSE 1^

CURRICOLO RELIGIONE CLASSE 1^ CLASSE 1^ Dio e l uomo Classe 1^ Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore. Gesù di Nazareth. La Bibbia e le, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali i segni cristiani

Dettagli

PIANI DI STUDIO D ISTITUTO INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA AS 2012

PIANI DI STUDIO D ISTITUTO INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA AS 2012 PIANI DI STUDIO D ISTITUTO INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA AS 2012 CURRICOLO DI BASE PER IL PRIMO BIENNIO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE ABILITA Scoprire che gli altri sono importanti per la vita. Saper

Dettagli

Curricolo di religione cattolica scuola primaria CLASSE I

Curricolo di religione cattolica scuola primaria CLASSE I NUCLEI FONDANTI Dio e l uomo 1. Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire un alleanza con l uomo. 2. Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele

Dettagli

CURRICOLO DI STORIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONOSCENZE / ATTIVITA

CURRICOLO DI STORIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONOSCENZE / ATTIVITA CURRICOLO DI STORIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA 1. Individuare le tracce e usarle come fonti per produrre conoscenze sul proprio passato, della generazione degli adulti e della comunità di appartenenza.

Dettagli

LA BIBBIA. composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici 5 16 7 18

LA BIBBIA. composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici 5 16 7 18 GRUPPOQUINTAELEMENTARE Scheda 02 LA La Parola di Dio scritta per gli uomini di tutti i tempi Antico Testamento composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici 5 16 7 18 Nuovo

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

CURRICOLO RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA

CURRICOLO RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA CURRICOLO RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno riflette su Dio Creatore e Padre significato cristiano del Natale L alunno riflette sui dati fondamentali

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI RELIGIONE CATTOLICA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI RELIGIONE CATTOLICA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI RELIGIONE CATTOLICA 1. DIO E L UOMO CLASSE PRIMA 1.1 Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre 1.2 Conoscere Gesù di Nazareth come Emmanuele, testimoniato

Dettagli

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE CATTOLICA

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE CATTOLICA Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /

Dettagli

CLASSE PRIMA CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE. -Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre

CLASSE PRIMA CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE. -Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre CLASSE PRIMA CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE -Scoprire un mondo intorno a sé; un dono stupendo il creato -Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre -L alunno/a sa: -riflettere su Dio

Dettagli

Riconosce nella bellezza del mondo e della vita umana un dono gratuito di Dio Padre. Ascoltare alcuni brani del testo biblico.

Riconosce nella bellezza del mondo e della vita umana un dono gratuito di Dio Padre. Ascoltare alcuni brani del testo biblico. Classe prima L alunno riflette su Dio Creatore e Padre e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell ambiente in cui vive. Riconosce nella bellezza del mondo e della vita

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CARBONERA PER LA SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE CATTOLICA

PROGRAMMAZIONE DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CARBONERA PER LA SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE CATTOLICA PROGRAMMAZIONE DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CARBONERA PER LA SCUOLA PRIMARIA DI RELIGIONE CATTOLICA Tenuto conto dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e degli obiettivi di apprendimento al termine

Dettagli

L ORGANISMO PASTORALE CARITAS

L ORGANISMO PASTORALE CARITAS L ORGANISMO PASTORALE CARITAS Roma, novembre 2006 INDICE 1. Natura 2. Compiti 3. Destinatari 4. Progettualità 5. Ambiti di azione 1. NATURA della Caritas diocesana Roma, novembre 2006 UNA CARTA DI RIFERIMENTO

Dettagli

CURRICOLA DI RELIGIONE CATTOLICA Scuola Primaria CLASSE 1 ^ COMPETENZE CONOSCENZE ABILITA

CURRICOLA DI RELIGIONE CATTOLICA Scuola Primaria CLASSE 1 ^ COMPETENZE CONOSCENZE ABILITA CURRICOLA DI RELIGIONE CATTOLICA Scuola Primaria CLASSE 1 ^ COMPETENZE CONOSCENZE ABILITA COGLIERE I VALORI ETICI E RELIGIOSI PRESENTI NELL ESPERIENZA DI VITA E RELIGIOSA DELL UOMO - Prendere coscienza

Dettagli

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a GIORNATA DEL VOLONTARIATO Torino 7 aprile 2013 Desidero porgere un caloroso saluto a nome dell intera Assemblea regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a partecipare a questa

Dettagli

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014. Scuola Primaria Classe 1^ - sez. B

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014. Scuola Primaria Classe 1^ - sez. B PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014 Scuola Primaria Classe 1^ - sez. A Disciplina Religione Cattolica Ins. STRIKA LUCIANA Presentazione della classe Livello cognitivo

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEL PIANO DI LAVORO RELIGIONE CATTOLICA ISTITUTO COMPRENSIVO DI VOLVERA Anno scolastico 2014-2015

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEL PIANO DI LAVORO RELIGIONE CATTOLICA ISTITUTO COMPRENSIVO DI VOLVERA Anno scolastico 2014-2015 PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEL PIANO DI LAVORO RELIGIONE CATTOLICA ISTITUTO COMPRENSIVO DI VOLVERA Anno scolastico 2014-2015 Le insegnanti Ferraris Paola Lupo Rosalia Merino Alessia RELIGIONE CLASSE PRIMA

Dettagli

Programmazione didattica per l insegnamento della religione cattolica (Scuola Primaria)

Programmazione didattica per l insegnamento della religione cattolica (Scuola Primaria) Premessa L I.R.C. si inserisce nel progetto educativo-didattico della scuola come disciplina cha valorizza l aspetto storico-culturale della religione cattolica e non come una catechesi, pertanto rientra

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di OSPITALETTO SCUOLA PRIMARIA A. CANOSSI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE VERTICALE RELIGIONE CATTOLICA

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di OSPITALETTO SCUOLA PRIMARIA A. CANOSSI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE VERTICALE RELIGIONE CATTOLICA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di OSPITALETTO SCUOLA PRIMARIA A. CANOSSI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2015/2016 CLASSE PRIMA L alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali

Dettagli

Master universitario di primo livello Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Venezia Anno accademico 2014-2015

Master universitario di primo livello Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Venezia Anno accademico 2014-2015 TEOLOGIA ECUMENICA RIFORMA DELLA CHIESA E CONVERSIONE Master universitario di primo livello Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Venezia Anno accademico 2014-2015 1 ISTITUZIONE L Istituto di Studi

Dettagli

Convenzione tra la Tavola valdese, la Comunità di lingua francese di Roma e la Chiesa valdese di Roma, via IV Novembre

Convenzione tra la Tavola valdese, la Comunità di lingua francese di Roma e la Chiesa valdese di Roma, via IV Novembre 6 Convenzione tra la Tavola valdese, la Comunità di lingua francese di Roma e la Chiesa valdese di Roma, via IV Novembre N O T A La Comunità Cristiana Protestante di lingua francese svolge dal 1985 la

Dettagli

CURRICOLO DI RELIGIONE

CURRICOLO DI RELIGIONE CLASSE 1^ L alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell ambiente in cui vive; Scoprire

Dettagli

Curricolo verticale di Religione Cattolica

Curricolo verticale di Religione Cattolica Curricolo verticale di Religione Cattolica Classe Prima Primaria Indicatori Obiettivi di apprendimento 1. DIO E L UOMO 2. LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI 3. IL LINGUAGGIO RELIGIOSO 1.1 Scoprire che la vita,

Dettagli

DISCIPLINA RELIGIONE CATTOLICA CURRICOLO VERTICALE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA

DISCIPLINA RELIGIONE CATTOLICA CURRICOLO VERTICALE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA SCOPRIRE CHE PER LA RELIGIONE CRISTIANA DIO E' CREATORE E PADRE E CHE FIN DALLE ORIGINI HA VOLUTO STABILIRE UN'ALLEANZA CON L'UOMO CONOSCERE GESU' DI NAZARETH, EMMANUELE E MESSIA, CROCIFISSO

Dettagli

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Programmazione Italiano, storia e geografia. Classe IV Costruzioni, ambiente e territorio Anno 2014/2015 Professoressa Pili Francesca Situazione di

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE RELIGIONE CATTOLICA

CURRICOLO VERTICALE RELIGIONE CATTOLICA Istituti Comprensivi di Udine allegato al Piano dell Offerta Formativa CURRICOLO VERTICALE Redatto sulla base delle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 e I.N. 2007, in sintonia con le Raccomandazioni del

Dettagli

IL BAMBINO SA : COLLOCA RE NEL TEMPO SE STESSO, PERSONE, FATTI ED EVENTI

IL BAMBINO SA : COLLOCA RE NEL TEMPO SE STESSO, PERSONE, FATTI ED EVENTI CURRICOLO VERTICALE IL SE E L ALTRO - STORIA- - SCUOLA DELL INFANZIA - ISTITUTO COMPRENSIVO I.COCCHI LICCIANA NARDI per i bambini dell ultimo anno COMPETENZE al termine della SCUOLA DELL INFANZIA CONOSCERE

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO

ISTITUTO COMPRENSIVO RELIGIONE CATTOLICA ISTITUTO COMPRENSIVO VIA ASIGLIANO VERCELLESE Scuola primaria Antonelli VIA VEZZOLANO, 20 - TORINO Anno scolastico 2009/2010 RELIGIONE CATTOLICA classe 1^ Scoprire la grandezza dell

Dettagli

ISC RODARI- MARCONI-PORTO SANT ELPIDIO SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015 2016 PIANO DI LAVORO ANNUALE - IRC Classe 1ª

ISC RODARI- MARCONI-PORTO SANT ELPIDIO SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015 2016 PIANO DI LAVORO ANNUALE - IRC Classe 1ª ISC RODARI- MARCONI-PORTO SANT ELPIDIO SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015 2016 PIANO DI LAVORO ANNUALE - IRC Classe 1ª 1 ª UA - Dio Creatore e amico 1 Bim. Ott-Nov Scoprire che per la religione cristiana Dio è

Dettagli

RELIGIONI E CULTURE DELL IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA REALTÀ E MODELLI A CONFRONTO. Programma di dettaglio

RELIGIONI E CULTURE DELL IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA REALTÀ E MODELLI A CONFRONTO. Programma di dettaglio Fondo Europeo per l integrazione di cittadini di Paesi terzi CORSO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE RELIGIONI E CULTURE DELL IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA REALTÀ E MODELLI A CONFRONTO Programma di dettaglio

Dettagli

L idea di Medioevo. Lezioni d'autore

L idea di Medioevo. Lezioni d'autore L idea di Medioevo Lezioni d'autore Immagine tratta da http://bibliotecamakart.altervista.org Il Medioevo come un lungo periodo di secoli oscuri : guerre, torture, caccia alle streghe. È importante sradicare

Dettagli

VIII ISTITUTO Comprensivo E: Vittorini SR Indicatori di Apprendimento SCUOLA PRIMARIA Anno scolastico 2014 2015

VIII ISTITUTO Comprensivo E: Vittorini SR Indicatori di Apprendimento SCUOLA PRIMARIA Anno scolastico 2014 2015 ITALIANO VIII ISTITUTO Comprensivo E: Vittorini SR Indicatori di Apprendimento SCUOLA PRIMARIA Anno scolastico 2014 2015 - Ascoltare, comprendere e comunicare oralmente in modo significativo. - Leggere

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE J.C. MAXWELL Data: 24 / 9 /2014 Pag. di 5

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE J.C. MAXWELL Data: 24 / 9 /2014 Pag. di 5 INDIRIZZO SCOLASTICO DISCIPLINA PROGRAMMAZIONE ANNUALE A.S. 201 / 201 X MECCANICA e MECCATRONICA X ELETTRONICA X LOGISTICA e TRASPORTI LICEO SCIENTIFICO STORIA X MANUTENZIONE e ASSISTENZA TECNICA DOCENTE

Dettagli

RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA

RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA ELABORATO DAI DOCENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA DIREZIONE DIDATTICA 5 CIRCOLO anno scolastico 2012-2013 RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Conoscere l ambiente geografico, storico, culturale della Palestina al tempo di Gesù.

Conoscere l ambiente geografico, storico, culturale della Palestina al tempo di Gesù. RELIGIONE CATTOLICA CLASSE I U A OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI CONTENUTI/ ATTIVIT À COMPETENZE PERIODO UA n 1 Unici e speciali Cogliere la diversità tra compagni ed amici come valore e ricchezza.

Dettagli

Le frasi sono state mescolate

Le frasi sono state mescolate Roma o Venezia? 1 Questo percorso ti aiuterà a capire che cosa sia e come si costruisca un testo argomentativo Nella prossima pagina troverai un testo in cui ad ogni frase corrisponde un diverso colore.

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA INDIVIDUAZIONE DEI TEMI/CONCETTI SELEZIONE DEI TEMI/CONCETTI ESPRESSIONE DEI CONCETTI NEL LINGUAGGIO DI INDICIZZAZIONE TIPI DI INDICIZZAZIONE SOMMARIZZAZIONE INDICIZZAZIONE

Dettagli

a. Legga questo primo brano e scelga il titolo corretto tra i tre proposti:

a. Legga questo primo brano e scelga il titolo corretto tra i tre proposti: Recupero TVI per matricole straniere a.a. 2010-11 Rosella Bozzone Costa - Lingua Italiana (13049 e 92020) Materiale 1b (Rg) TEST D INGRESSO Data Nome Cognome Matr.: Risultato della prova: PROVA DI COMPRENSIONE

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001 E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori Anno 2001 Il Forum degli oratori italiani è un organo di coordinamento nazionale degli organismi ecclesiali che dedicano speciale cura all

Dettagli

il nuovo Schema di regolamento per i Centri Missionari Diocesani,

il nuovo Schema di regolamento per i Centri Missionari Diocesani, Nuovo Schema di regolamento per i Centri Missionari Diocesani La Presidenza della CEI, nella riunione del 13 giugno 2012, ha approvato il nuovo Schema di regolamento per i Centri Missionari Diocesani,

Dettagli

SCUOLA MARIA SS. DEL BUON CONSIGLIO Via delle Vigne Nuove, 104 ROMA ISTITUTO SUORE DEGLI ANGELI PROGETTO EDUCATIVO

SCUOLA MARIA SS. DEL BUON CONSIGLIO Via delle Vigne Nuove, 104 ROMA ISTITUTO SUORE DEGLI ANGELI PROGETTO EDUCATIVO SCUOLA MARIA SS. DEL BUON CONSIGLIO Via delle Vigne Nuove, 104 ROMA ISTITUTO SUORE DEGLI ANGELI PROGETTO EDUCATIVO Anno scolastico 2014-2015 1 PREMESSA La SCUOLA CATTOLICA svolge la sua missione educativa

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA a.s 2014/2015 classe 3 DISCIPLINA : Religione Cattolica

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA a.s 2014/2015 classe 3 DISCIPLINA : Religione Cattolica PROGRAMMAZIONE DIDATTICA a.s 2014/2015 classe 3 DISCIPLINA : Religione Cattolica Obiettivi formativi Obiettivi specifici Attività Metodi Verifiche Riflessione guidata. Dio e l uomo operative.. 1. Comprendere

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO S.ALLENDE Via ITALIA 13-20037 Paderno Dugnano (MI)

ISTITUTO COMPRENSIVO S.ALLENDE Via ITALIA 13-20037 Paderno Dugnano (MI) Finalità della disciplina ISTITUTO COMPRENSIVO S.ALLENDE Via ITALIA 13-20037 Paderno Dugnano (MI) Linee progettuali disciplinari a.s. 2014/2015 classi prime IRC (= Insegnamento della religione cattolica)

Dettagli

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Signori Giudici del Tribunale, Nelle conclusioni di questa mattina,

Dettagli

Convegno GIOVANI E LAVORO Roma 13-15 ottobre 2008

Convegno GIOVANI E LAVORO Roma 13-15 ottobre 2008 Convegno GIOVANI E LAVORO Roma 13-15 ottobre 2008 L Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro in collaborazione con il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile e l Ufficio Nazionale per l Educazione,

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSUOLO 2 NORD Via Zanella, 7 41049 Sassuolo (Mo) PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI RELIGIONE CATTOLICA CLASSI 1^ 2^ 3^ 4^ 5^

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSUOLO 2 NORD Via Zanella, 7 41049 Sassuolo (Mo) PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI RELIGIONE CATTOLICA CLASSI 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Via Zanella, 7 41049 Sassuolo (Mo) PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI RELIGIONE CATTOLICA CLASSI 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ ANNO SCOLASTICO 2015/2016 www.ic2sassuolonord.gov.it CURRICOLO IRC 6 11 anni Diocesi di Reggio Emilia

Dettagli

PROGRAMMA PREVENTIVO

PROGRAMMA PREVENTIVO COD. Progr.Prev. PAGINA: 1 PROGRAMMA PREVENTIVO A.S. 2014/2015 SCUOLA: Liceo Linguistico Manzoni DOCENTE: S. Palma MATERIA: Religione Classe: Terza Sezione: D FINALITÀ DELLA DISCIPLINA L insegnamento della

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SEGNI

ISTITUTO COMPRENSIVO SEGNI ISTITUTO COMPRENSIVO SEGNI Scuola dell infanzia Programmazione Religione Cattolica Anno scolastico 2013 2014 Insegnante:BINACO MARIA CRISTINA Motivazione dell itinerario annuale Il percorso per l I.R.C.

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMUNE DEL DIPARTIMENTO: IRC

PROGRAMMAZIONE COMUNE DEL DIPARTIMENTO: IRC INDIRIZZO: TUTTI GLI INDIRIZZI MODULI o UNITA DIDATTICHE: 1. LA RELIGIONE A SCUOLA (Introduzione all IRC) Riconoscere l universalità della esperienza religiosa come componente importante nella storia e

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI PIANI DI STUDIO RELIGIONE CATTOLICA

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI PIANI DI STUDIO RELIGIONE CATTOLICA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI PIANI DI STUDIO RELIGIONE CATTOLICA Per sviluppare una competenza di area occorre in primo luogo promuovere l acquisizione delle relative conoscenze e abilità in modo che esse

Dettagli

Sommario. Consapevolezze di fondo Perché un rinnovamento Il progetto dei PPMC

Sommario. Consapevolezze di fondo Perché un rinnovamento Il progetto dei PPMC Benvenuti Sommario Consapevolezze di fondo Perché un rinnovamento Il progetto dei PPMC Una prima esplorazione Consapevolezze L'inscindibile legame tra Chiesa e Famiglia Non ci sono buone notizie senza

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Linee guida per la Commissione Missionaria Parrocchiale

Linee guida per la Commissione Missionaria Parrocchiale Anno 2006/2007 Linee guida per la Commissione Missionaria Parrocchiale 1 di 5 Premessa Queste linee guida presentano l identità della Commissione Missionaria Parrocchiale e le attività che è chiamata a

Dettagli

CURRICOLO DI COMPETENZE DI RELIGIONE

CURRICOLO DI COMPETENZE DI RELIGIONE CURRICOLO DI COMPETENZE DI RELIGIONE Competenze in uscita per la classe prima U.A. : Io con gli altri U.A. :Il mondo, dono di Dio. O.S.A. Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini (Conoscenza) O.S.A. Scoprire

Dettagli

Curricolo di Religione

Curricolo di Religione Istituto Comprensivo n. 4 di v. Guicciardini, 8 - Imola - Curricolo di Religione Scuola Primaria CLASSE 1 Scoprire nell ambiente i Osservazioni della natura. segni che richiamano ai cristiani e a tanti

Dettagli

RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA

RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA 1. Scoprire nei segni dell ambiente la presenza di Dio Creatore e Padre 2. Conoscere Gesù nei suoi aspetti quotidiani, familiari, sociali e religiosi 3. Cogliere i segni

Dettagli

IL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE. Disegno e Storia dell Arte_PATRIMONIO CULTURALE

IL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE. Disegno e Storia dell Arte_PATRIMONIO CULTURALE IL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE IL PATRIMONIO CULTURALE di solito indica quell insieme di cose, mobili ed immobili, dette più precisamente beni, che per il loro interesse pubblico e il valore storico,

Dettagli

CLASSI: 4SU DOCENTE: Brunoni Stefano LIBRO DI TESTO: S. BOCCHINI, Religione e religioni. Triennio, EDB.

CLASSI: 4SU DOCENTE: Brunoni Stefano LIBRO DI TESTO: S. BOCCHINI, Religione e religioni. Triennio, EDB. ANNO SCOLASTICO: 2014/2015 DISCIPLINA: Religione CLASSI: 4SU DOCENTE: Brunoni Stefano LIBRO DI TESTO: S. BOCCHINI, Religione e religioni. Triennio, EDB. ELENCO MODULI 1 Vivere secondo la Bibbia 2 Gesù,

Dettagli

Compito del magistero nella Chiesa

Compito del magistero nella Chiesa Compito del magistero nella Chiesa Definizione Uno specifico carisma conferisce al magistero il compito fondamentale di testimonianza autentica della divina Rivelazione: con l assistenza dello Spirito

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTE SAN PIETRO PROGRAMMAZIONE IRC SCUOLA PRIMARIA ***********

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTE SAN PIETRO PROGRAMMAZIONE IRC SCUOLA PRIMARIA *********** ISTITUTO COMPRENSIVO MONTE SAN PIETRO PROGRAMMAZIONE IRC SCUOLA PRIMARIA *********** Classe Prima 1. Dio creatore e Padre di tutti gli uomini. 2. Gesù di Nazareth, l Emmanuele, Dio con noi. 3. La Chiesa,

Dettagli

Qui cade sua altezza

Qui cade sua altezza Qui cade sua altezza Silvia Sbaragli N.R.D. Bologna DFA, SUPSI Locarno (Svizzera) Pubblicato in: Sbaragli S. (2010). Qui cade sua altezza. La Vita Scolastica. 18, 25-27. Nell insegnamento della matematica

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas

Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas Con questo termine si identifica lo spazio pubblico, diverso dallo Stato, creato all interno dei café francesi dell

Dettagli

LA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE

LA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE LA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE Scuola: Istituto comprensivo Fratelli Cervi - Scuola secondaria di I grado Dante Alighieri di Nonantola (Modena) MUSEO:

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

Istituto San Luigi di Chieri PIANO DI LAVORO ANNUALE a.s. 2013/2014. CLASSE: I SEZIONE: A e B MATERIA: Storia e Geografia

Istituto San Luigi di Chieri PIANO DI LAVORO ANNUALE a.s. 2013/2014. CLASSE: I SEZIONE: A e B MATERIA: Storia e Geografia Istituto San Luigi di Chieri PIANO DI LAVORO ANNUALE a.s. 2013/2014 CLASSE: I SEZIONE: A e B MATERIA: Storia e Geografia SUDDIVISIONE DEI MODULI SETTIMANALI: nr. 2 moduli di storia nr. 2 moduli di geografia

Dettagli

L IRC nella scuola italiana: coordinate di riferimento

L IRC nella scuola italiana: coordinate di riferimento UNIVERSITA DEGLI STUDI DI URBINO CORSO BIENNALE DI ALTA SPECIALIZZAZIONE IN SCIENZE RELIGIOSE CON INDIRIZZO PEDAGOGICO-DIDATTICO CORSO DIDATTICA DELLA RELIGIONE CATTOLICA IN PROSPETTIVA INTERCULTURALE

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA IST. COMPRENSIVO VIA MEROPE a.s 2014-15 - RELIGIONE

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA IST. COMPRENSIVO VIA MEROPE a.s 2014-15 - RELIGIONE DATTICA IST. COMPRENSIVO VIA MEROPE a.s 2014-15 - RELIGIONE Scoprire che per la religione cristiana Dio è creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire un alleanza con l uomo. Comunicazione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA PRIMARIA SECONDARIA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE DISCIPLINA AREA ANTROPOLOGICA CLASSI QUINTE LINEE DI COLLEGAMENTO CON IL POF (1)..... PROGETTI.... PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE CLASSE V A-B-C-D DISCIPLINA

Dettagli

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Sac. Don Magloire Nkounga Dott. D Ambrosio Giuseppina 1 Quando ci possono

Dettagli

ANICA, TRA PASSATO E FUTURO

ANICA, TRA PASSATO E FUTURO ANICA, TRA PASSATO E FUTURO Documentario di Massimo De Pascale e Saverio di Biagio Regia di Saverio Di Biagio PREMESSA Il rischio di ogni anniversario è quello di risolversi in una celebrazione, magari

Dettagli

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione Indice 7 Presentazione 9 Premessa 11 Introduzione 13 1. Rilevamento ed oggetto 19 2. La stazione totale 23 3. La procedura generale 33 4. Dai punti al modello tridimensionale 45 5. Il modello tridimensionale

Dettagli

CURRICOLI D ISTITUTO - AREA STORICO-GEOGRAFICA DISCIPLINA: STORIA

CURRICOLI D ISTITUTO - AREA STORICO-GEOGRAFICA DISCIPLINA: STORIA CURRICOLI D ISTITUTO - AREA STORICO-GEOGRAFICA DISCIPLINA: STORIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO: L alunno si informa in modo autonomo su fatti

Dettagli

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi.

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. INTRODUZIONE La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. Nel corso di alcuni mesi del 2008 sono state distribuite delle schede anonime, da

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA: NATALE, NASCE LA LUCE DEL MONDO.

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA: NATALE, NASCE LA LUCE DEL MONDO. PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Docente Plesso Classe Seconda Disciplina/Macroarea/Camp o d esperienza BIAGIONI MARIA GRAZIA SANTI PAOLA G.GIUSTI DON MILANI Sezione RELIGIONE CATTOLICA Tavola di sintesi

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

Vicariato Sant Angelo Formazione catechisti 1 incontro

Vicariato Sant Angelo Formazione catechisti 1 incontro Vicariato Sant Angelo Formazione catechisti 1 incontro Signore Gesù, tu ci inviti ad essere germe fecondo di nuovi figli per la tua Chiesa. Fa che possiamo diventare ascoltatori attenti della tua Parola

Dettagli

" UN AMORE Celeste Programmazione di Educazione Religiosa Scuola dell Infanzia Paritaria C. Arienta Prato Sesia a.s. 2015-2016

 UN AMORE Celeste Programmazione di Educazione Religiosa Scuola dell Infanzia Paritaria C. Arienta Prato Sesia a.s. 2015-2016 " UN AMORE Celeste Programmazione di Educazione Religiosa Scuola dell Infanzia Paritaria C. Arienta Prato Sesia a.s. 2015-2016 Alle Scuole Paritarie è assicurata piena libertà per quanto concerne l orientamento

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA (Classe 1ª)

SCUOLA PRIMARIA INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA (Classe 1ª) SCUOLA PRIMARIA INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA (Classe 1ª) L'alunno sa riconoscere i dati fondamentali della vita e dell'insegnamento di Gesù a partire da un primo accostamento al testo sacro della Bibbia

Dettagli

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica La Scuola di Volontariato La Scuola di Volontariato è promossa dal Coge Emilia Romagna e dal Coordinamento Centri di Servizio per il Volontariato Emilia Romagna con l intento di stimolare riflessioni sugli

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli