Relazione Previsionale e Programmatica. Annuale Pluriennale

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1 Relazione Previsionale e Programmatica Annuale 2006 Pluriennale

2 INDICE - PREMESSA ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA pag. 1 - SEZIONE 1 Caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell economia insediata e dei servizi dell Ente pag Popolazione pag Territorio pag Servizi pag Personale pag Strutture pag Organismi gestionali pag Accordi di programma e altri strumenti di programmazione negoziata pag Funzioni esercitate su delega pag Economia insediata pag SEZIONE 2 Analisi delle risorse pag Fonti di finanziamento pag Analisi delle risorse pag SEZIONE 3 - Programmi e progetti pag. 73 Programma supporto alle attività dell Ente pag. 74 A Settore Segreteria e Affari Generali e Personale pag. 75 B Settore Economico Finanziario pag. 95 C Settore Tutela Ambientale e Agricoltura pag. 121

3 D Settore Pianificazione Territoriale pag. 189 E Settore Formazione, Lavoro e Attività produttive pag. 227 F Settore Lavori Pubblici pag. 251 H Settore Cultura, Istruzione e Politiche Sociali pag. 273 I Settore Informatica, Organizzazione e Comunicazione pag Riepilogo programmi per fonti di finanziamento pag SEZIONE 4 Stato di attuazione dei programmi deliberati negli anni precedenti e considerazioni sullo stato di attuazione pag Elenco delle opere pubbliche finanziate negli anni precedenti e non realizzate (in tutto o in parte) pag Considerazioni sullo stato di attuazione dei programmi pag SEZIONE 5 Rilevazione per il consolidamento dei conti pubblici pag SEZIONE 6 Considerazioni finali sulla coerenza dei programmi rispetto ai piani regionali di sviluppo, ai piani regionali di settore, agli atti programmatici della Regione pag. 377

4 PREMESSA ALLA RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA

5 Il biellese, ormai da qualche anno, sta attraversando una crisi economica fortemente connessa alle difficoltà del settore tessile, da sempre elemento trainante della sua economia e fattore di identificazione del territorio. Per quanto i più recenti dati congiunturali lascino intravedere qualche positivo segnale di ripresa la situazione economica e sociale rimane difficile, anche in relazione ad un andamento demografico che, oltre a registrare una diminuzione della popolazione più marcata rispetto alla media regionale, evidenzia una accentuata e preoccupante crescita degli indicatori di invecchiamento. Tali segnali, ormai inequivocabili, richiedono alle istituzioni ed agli attori sociali del territorio un rinnovato impegno nell individuazione di nuove potenzialità di sviluppo durevole che consentano, da un lato la valorizzazione e il rilancio dell industria manifatturiera tessile e dall altro la promozione di una diversificazione produttiva per la creazione di nuove imprese in settori innovativi, con interventi capaci di trasmettere un chiaro segnale di fiducia fondato su nuove occasioni di sviluppo economico che sappiano produrre una crescita, anche qualitativa, dell occupazione e un conseguente rafforzamento dell inclusione e della coesione sociale. Il rilancio del territorio deve fondarsi sulle innumerevoli risorse che lo contraddistinguono, individuabili nella sua specifica conformazione territoriale, nella vocazione tessile, in una molteplicità di paesaggi, nella ricchezza di testimonianze storico-artistiche, nell attaccamento alle tradizioni e in uno spirito imprenditoriale diffuso. Tali risorse vanno integrate e valorizzate attraverso iniziative orientate alla qualità, intesa come fattore distintivo cui devono mirare anche le politiche pubbliche attraverso la promozione dei prodotti locali, la crescita di innovazione nei processi produttivi e di responsabilità sociale dell impresa, la sostenibilità ambientale in campo energetico, la valorizzazione del paesaggio e dell identità locale ed una rinnovata e rafforzata attenzione al benessere sociale. Deve crescere la consapevolezza del ruolo dell istituzione pubblica, non solo per ciò che attiene alle forme di compensazione sociale generate dall attuale situazione di crisi, ma anche e soprattutto come possibilità di un intervento diretto nelle azioni di facilitazione e sostegno allo sviluppo locale. La creazione di un Agenzia per lo Sviluppo, fondata sull esperienza importante del Comitato di Distretto potenziata sotto l aspetto sociale e ambientale, rappresenta oggi un passaggio fondamentale, come testimoniano numerose esperienze nazionali. Il rafforzamento della vocazione industriale tradizionale, lo sviluppo e la qualificazione di nuove filiere, quali turismo e servizi, richiedono, per essere efficaci, il miglioramento del territorio, del paesaggio, dei servizi alle imprese e alla persona ossia delle condizioni generali di attrattività, affinché il biellese risulti appetibile e quindi in grado di richiamare persone e imprese: coniugare, dunque, efficienza economica con sostenibilità ambientale, coordinando entrambe con processi di pianificazione e i relativi strumenti di gestione volti a garantire la sicurezza degli insediamenti e la qualità degli interventi di trasformazione del territorio: elementi, questi, che si pongono come centrali nel perseguimento della sostenibilità sociale dello sviluppo, ovvero del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini nel nostro territorio. 2

6 L attuale situazione del settore manifatturiero, per realizzare un incremento della propria competitività, dovrà rivitalizzare la propria capacità innovativa, nel sistema produttivo, nei servizi alle imprese, nella ricerca avanza della qualità nel prodotto tessile, nella valorizzazione della tipicità e tracciabilità. Tale percorso deve essere accompagnato da un forte processo di crescita professionale, ad ogni livello, realizzabile attraverso un innalzamento dei livelli di istruzione e formazione professionale. La formazione permanente assume quindi sempre maggiore rilevanza strategica per rafforzare le capacità professionali dei lavoratori fornendo loro le competenze trasversali e specifiche necessarie a rispondere alle effettive esigenze del mondo del lavoro biellese che si trasforma. Con altrettanta determinazione è necessario agire per il potenziamento dell Università biellese: il piano di riorganizzazione presentato nel 2005 non ha dato i risultati sperati e per questo motivo si è oggi attivo un gruppo di lavoro che ha l obiettivo di formulare proposte di nuovi corsi radicati sulla tradizione manifatturiera biellese e capaci di attirare studenti puntando su tre aree altamente specializzanti: ingegneria tessile, design-progettazione, comunicazione ed economia delle aziende moda. Ma oltre all aspetto didattico, il polo universitario biellese deve attuare una radicale trasformazione sotto il profilo gestionale, puntando a divenire una vera sede universitaria e individuando con chiarezza le risorse necessarie per il suo funzionamento. In questo senso il Progetto Università di Biella viene individuato dalla Provincia come progetto strategico, indicato, a partire dai documenti di intesa istituzionale con la Regione Piemonte, come prioritario per l individuazione delle risorse necessarie presso il Governo e la Comunità Europea. Innovazione e qualità del sistema biellese sono strettamente connesse con la necessità di offrire maggiore apertura alle relazioni economiche ed alle vie di comunicazione. In quest ottica risulta fondamentale il potenziamento di una dotazione infrastrutturale integrata, privilegiando interventi in grado di dare maggiore centralità al territorio biellese rispetto ai corridoi di sviluppo comunitari ed alle altre aree a vocazione produttiva del nord Italia. Per quanto riguarda le infrastrutture viarie, assume così rilevanza strategica, oltre alla riorganizzazione della rete interna, il collegamento alle reti autostradali attraverso la progettazione e la realizzazione, verso est, del tratto Rolino-Ghemme e verso ovest, del congiungimento all autostrada Torino-Milano attraverso un collegamento veloce verso il nodo di Santhià. L insieme di tali interventi permetterà la creazione di un corridoio dei distretti, ovvero di un collegamento delle aree maggiormente produttive del nord ovest (nelle quali viene prodotto il 32% del PIL ed esportato il 41% del fatturato nazionale diretto all estero) e consentirà l accesso al sistema autostradale nazionale nel corridoio Torino-Milano e Genova-Sempione, oltre a facilitare i collegamenti con Ivrea, la Valle d Aosta, gli aeroporti di Caselle e Malpensa e il sistema portuale di Genova. In chiave di miglioramento della sostenibilità ambientale e della competitività del distretto industriale biellese, assume poi rilievo strategico il rilancio del trasporto ferroviario di persone e di merci attraverso il potenziamento della rete ferroviaria e la messa in efficienza dei servizi di trasporto su rotaia. Tale 3

7 investimento rappresenta un importante premessa per localizzare nella zona sud della provincia un area attrezzata per fungere da interporto merci a servizio del settore manifatturiero, su cui localizzare funzioni e servizi rivolti alle imprese. Recenti studi dimostrano infatti come la dotazione di un efficiente sistema logistico rappresenti un fattore in grado di incidere fortemente sulla competitività di un sistema industriale come quello biellese, costituito per la gran parte da aziende di piccole e medie dimensioni. In questo contesto, un investimento di tale natura si propone di intercettare l importante flusso di materia prima proveniente dal porto di Genova che transita oggi perlopiù su gomma, con costi economici ed ambientali rilevanti. Potenzialità di crescita per il territorio potranno derivare altresì dallo sviluppo dello scalo aeroportuale di Cerrione, che attraverso un accordo con la Croce Rossa Italiana potrà assumere il ruolo di base logistica per le attività di protezione civile. Ciò rappresenta una importante occasione di investimento per l infrastruttura aeroportuale che offrirà al territorio un nodo di apertura e di relazione con l esterno con naturali benefici per il sistema economico locale. L ampliamento dello scalo di Cerrione avverrà nel contesto di un progetto compatibile con il territorio circostante, sia per quanto riguarda l infrastruttura che per gli aspetti connessi alla successiva fruizione dell impianto. Al potenziamento del sistema infrastrutturale tradizionale deve coniugarsi lo sviluppo infrastrutturale, altamente innovativo e improrogabile, rappresentato dalla diffusione delle reti digitali. Nella provincia di Biella il fabbisogno di banda larga anche nei territori più decentrati è legato a esigenze di riconversione e innovazione del settore produttivo, e rappresenta una preziosa leva per lo sviluppo del settore terziario, per la creazione di nuove imprese, per il rafforzamento del settore culturale e universitario, per l erogazione di servizi alla popolazione, per la tutela e l attrazione di nuovi residenti, anche nelle aree montane. L amministrazione è infatti consapevole che l ossatura del futuro sistema produttivo sia rappresentata dai collegamenti tecnologici che, come un tempo è accaduto per i corsi d acqua, rappresenteranno il fattore decisivo per la nascita di una nuova economia. Qualità ed innovazione devono caratterizzare altresì gli interventi volti a promuovere nuove opportunità economiche, coniugandole con la qualificazione del paesaggio e dell ambiente. Il territorio biellese è ricco di risorse naturalistiche cui rivolgere politiche energetiche orientate alla sostenibilità ambientale. Il progetto per una banca del bosco, l avvio di una filiera legno/energia e la realizzazione di piccoli impianti idroelettrici per produrre energia costituiscono un importante opportunità per soddisfare il fabbisogno energetico del sistema produttivo con un ridotto impatto ambientale, per generare nuova occupazione e garantire forme di presidio del territorio. A tal fine risulta strategico l utilizzo delle risorse europee dei Piani Agricoli Comunitari (PAC), che dovranno trovare sempre maggiore collocazione per la tutela del territorio e l inclusione sociale, come indicato dalla stessa Unione Europea. 4

8 Il piano energetico passa, ora, da una fase di aggiornamento ad una fase operativa, in cui ogni azione intrapresa verrà misurata innanzitutto in termini di riduzione di emissioni di CO2, con l attuazione del protocollo Biella per Kyoto che prevede, fra gli altri, interventi per il potenziamento di produzione energetica da biomassa (per raggiungere il 15% del fabbisogno complessivo) e della cogenerazione (+ 10% la crescita prevista per il 2006) laddove, congiuntamente alla produzione di calore si introduce, utilizzando la dispersione energetica, la generazione di energia elettrica. Le esperienze avviate, ad esempio, a Città Studi e a Occhieppo con la centrale a cippato rappresentano preziose esperienze da replicare con convinzione. Sostenibilità ambientale del sistema produttivo e qualificazione delle risorse naturalistiche ben si coniugano con un territorio ricco di elementi di attrazione turistica. Tale ricchezza costituisce infatti un importante premessa da cui sviluppare un sistema integrato di servizi connessi alla fruizione del territorio. In questo senso si collocano politiche volte al miglioramento delle strutture ricettive, alla definizione di pacchetti e itinerari turistici, alla promozione di nuove forme di turismo naturalistico, del sistema dei santuari biellesi, della crescente offerta artistica-culturale, del turismo di shopping. Stimolare l innovazione e la qualità nell evoluzione del sistema biellese significa puntare sulla valorizzazione di un tessuto sociale coeso e su un patrimonio culturale rilevante, che si fonda sul progetto Ecomuseale e da questo può sviluppare importanti potenzialità non solo culturali, ma anche di microeconomia. In questo contesto la definizione di un distretto culturale, che sappia promuovere progetti innovativi e mettere in rete i protagonisti della cultura biellese, rappresenta per il territorio un occasione per costruire il proprio futuro riscoprendo e valorizzando gli elementi immateriali che storicamente hanno contribuito alla sua affermazione a livello mondiale. Un occasione ancor più preziosa se valutata per le sue potenzialità di valorizzazione delle buone idee individuali (microcredito alla persona) e di rilancio di tante piccole attività, artigiane, commerciali, di servizi che troveranno sostegno con la revisione e il rilancio del Fondo di Garanzia; agevolazioni di accesso al credito che potranno diventare volano per la piena realizzazione di un distretto culturale che sappia coniugare, in modo virtuoso, la cultura biellese con le esperienza di microimprenditorialità che rappresentano uno strumento di sicurezza e di benessere per un territorio. La valorizzazione dell offerta culturale, il rafforzamento dei servizi alla persona (assistenza e sanità), la cura del paesaggio rurale ed urbano rappresentano allora scelte sinergiche e virtuose capaci di dare nuovi impulsi all economia locale, di attrarre nuova residenzialità e di rappresentare quindi un significativo fattore di miglioramento della qualità della vita di cui potrà beneficiare tutto il territorio. In questo scenario si collocano la relazione previsionale e programmatica ed il bilancio di previsione 2006 della Provincia di Biella. Un bilancio dalle risorse sempre più risicate, con entrate correnti che si prevedono in contrazione del 3% rispetto al 2005 e anche dell 1% sul 2004, e ingessato dalla pesante 5

9 mole di mutui ereditati dalla passata gestione: il rimborso di questi mutui assorbe oggi quasi il 16% della spesa corrente, percentuale che sarebbe stata del 20% senza la realizzazione dell emissione dei Buoni Ordinari provinciali (BOP), ovvero quasi pari alla spesa di personale, che non raggiunge il 21%. Tale situazione impone pesanti restrizioni su alcune tipologie di spesa ma individua, all interno dello scenario di riferimento illustrato, quegli ambiti di intervento strategici su cui destinare, senza timidezze, le risorse necessarie per contribuire, in modo organico con altri enti locali, al rilancio del Biellese. Un bilancio costruito con il metodo dell ascolto, del confronto, della condivisione con gli enti e le organizzazioni del territorio, che vede negli incontri con gli Enti Locali per la definizione dei Piani Integrati di Sviluppo Locale una coerente e fondamentale integrazione. Un bilancio che, nel definire delle priorità, troverà consensi e dissensi, ma che fonda le sue scelte sulla base di analisi, di ricerche e di valutazioni politiche fuori da logiche di autoreferenzialità e orientate a questa visione di sistema. Un bilancio che si offre al territorio come strumento di dialogo e di sistema, nella fiducia di poter contribuire, in modo determinante, con scelte a sostegno dei giovani, dei lavoratori, delle famiglie che vivono con tanta giustificata apprensione questa difficile stagione e con progetti capaci di dare sempre maggiore concretezza ai segnali di ripresa economica della provincia di Biella. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BIELLA Sergio Scaramal 6

10 SEZIONE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE 7

11 1.1 POPOLAZIONE LA DINAMICA DEMOGRAFICA Popolazione al 31 dicembre Popolazione al 31 dicembre Maschi Femmine Il territorio provinciale ha assistito, a partire dagli anni 70, ad un progressivo calo demografico che ha prodotto una sensibile modificazione nella composizione della popolazione, tradottosi in un generalizzato aumento della popolazione anziana, accompagnato da una altrettanto sensibile diminuzione della fascia giovanile. Analizzando infatti i dati che emergono dai censimenti, la popolazione biellese ha registrato una crescita costante (con qualche eccezione nei primi due decenni del 900), passando dai abitanti del 1861 ai del Nei decenni successivi la tendenza si è invertita, registrando un progressivo ridimensionamento della popolazione, particolarmente accentuato negli anni 80, in cui la popolazione è scesa di quasi unità (-5,39%). Popolazione residente nella provincia di Biella Fonte:lazzarini Santagati Tessile e non solo, Franco Angeli

12 Da un punto di vista di distribuzione geografica della popolazione, si è assistito, dagli anni 50 in poi, allo spostamento di una percentuale rilevante della popolazione in età di lavoro dalle zone montane alle aree più ricche di opportunità lavorative, finalizzato al miglioramento delle proprie condizioni economiche e di vita. Infatti, analizzando la variazione percentuale della popolazione dei comuni biellesi dal 1861 al 2001, emerge come 16 comuni (prevalentemente montani) hanno registrato un calo demografico compreso fra il 50% ed il 100%, mentre per altri 25 comuni il calo è stato compreso fra il 10% ed il 25%. Tale dato risulta ancor più significativo se si considera che nel medesimo periodo la popolazione provinciale è complessivamente cresciuta del 43.84% e che la città capoluogo ed i comuni circostanti hanno registrato un aumento della loro popolazione residente superiore al 100%. Venendo alla situazione emersa dagli ultimi dati ISTAT disponibili, al 31 dicembre 2004 la popolazione biellese risulta pari a unità, di cui residenti a Biella e negli altri comuni biellesi. E suddivisa in maschi (48%) e femmine (52%). Analizzando l andamento della popolazione nell ultimo decennio emerge come ad un progressivo e costante calo demografico registrato sino al 2001, è seguita una sensibile ripresa nel biennio successivo cui ha contribuito il positivo saldo migratorio. Nel 2004 il numero di residenti è tornato a scendere, seppur in misura modesta (-0,12%). La diminuzione, ancorché lieve, è comunque frutto di un saldo naturale sensibilmente negativo (-0,48%), solo parzialmente compensato dal positivo flusso migratorio (+0,36%). Tale ultimo aspetto risulta confermato se si analizzano il tasso di natalità e quello di mortalità. Il primo, sensibilmente inferiore ai valori regionali (a loro volta al di sotto della media nazionale), si attesta al 7.5 per mille, mentre il secondo, in costante flessione nell ultimo triennio, si attesta al 12.3 per mille, al di sopra delle medie regionale e nazionale. Tutti gli indicatori evidenziano una prosecuzione della tendenza all invecchiamento della popolazione. Dal confronto dei dati demografici per età relativi al 2004 con quelli del biennio precedente emerge infatti un accentuarsi di tale fenomeno, evidenziato dai seguenti indici: - percentuale degli anziani (% popolazione con 60 anni e oltre sul totale) passa dal 30,25% del 2002, al 30,19% del 2003 fino al 30,39 del 2004 * ; - l indice di invecchiamento (% popolazione con 65 anni e oltre sul totale) passa dal 23,29% del 2002, al 23,53% del 2003 fino al 23,94% del 2004*; * Fonte:Regione Piemonte Banca Dati Demografico-Evolutiva - Nostra Elaborazione (dato 2004 stimato). 9

13 - l indice di vecchiaia (% popolazione di 65 anni e oltre su popolazione fino a 14 anni) passa dal 198,67% del 2002, al 199,43% del 2003, fino al 201,94% del 2004*. Queste ultime percentuali si presentano sensibilmente superiori al valore regionale ed a quello nazionale; Evoluzione demografica della provincia di Biella nel decennio Fonte: Istat Elaborazioni UIB e CCIAA 10

14 Per quanto riguarda la distribuzione per fasce di età si registrano variazioni sensibili nella fascia di età (-3,46%) e fra gli ultrasettantacinquenni (+2,64%). Popolazione per fasce d età anni Classi di età Variazioni % , , , , , ,64 TOTALE ,12 Fonte: Regione Piemonte Banca Dati Demografico Evolutiva Nostre elaborazioni Dato 2004 stimato Confrontando l andamento della popolazione biellese con quello delle altre province piemontesi si riscontra come Biella sia l unica provincia a presentare una diminuzione demografica rispetto al Infatti la popolazione regionale è cresciuta complessivamente di unità * (1,41%) e le diverse province hanno registrato incrementi che vanno dallo 0,13% di Vercelli al 2,05% di Torino. Dato comune a tutte le Province piemontesi è comunque il saldo naturale negativo, compensato in diversa misura dal movimento migratorio. * L incremento reale della popolazione regionale risulta di unità, cui vanno sommate unità conteggiate sulla base di rettifiche post censuarie. Tale ulteriore incremento ha inciso prevalentemente sul dato relativo alle province di Torino e Alessandria (Istat Bilancio Demografico Regionale Anno 2004) 11

15 2,50 Variazione percentuale popolazione province piemontesi ,00 1,50 1,00 0,50 0,00-0,50 AL AT BI CN NO TO V.C.O. VC Regione Fonte: Istat - Bilancio Demografico Regionale Anno 2004 Distribuzione e densità della popolazione 2004 Il territorio provinciale è suddiviso in 82 comuni, di cui 37 con popolazione inferiore a 1000 abitanti, mentre 57 non raggiungono i Tale dato evidenzia la numerosa presenza di piccoli comuni, di cui 8 con popolazione inferiore ai 200 abitanti. I soli centri abitati con dimensione superiore ai abitanti risultano essere due: il capoluogo, con abitanti, e Cossato con Questi ultimi presentano nel 2004 un andamento demografico rispetto all anno precedente sostanzialmente in linea con le percentuali provinciali. Dei restanti centri abitati 20 risultano compresi fra i 2000 ed i 5000 abitanti, mentre solo 3 rientrano nella fascia da a abitanti. 12

16 La rappresentazione cartografica della densità della popolazione evidenzia che i valori più alti rispetto alla media provinciale (di 206,13 abitanti per kmq) interessano i comuni di Occhieppo Inferiore, Biella e Vigliano B.se. Attorno a questo nucleo si registrano valori medio alti che coinvolgono i comuni dell asse Mongrando 13

17 Cossato, della fascia più bassa delle colline centrali e dell imbocco della Valle Cervo. Nel resto del territorio i valori risultano inferiori alla media provinciale, fatta eccezione per l asse Valle Mosso Pray. 14

18 1.1.2 IL SISTEMA DELL ISTRUZIONE La Provincia di Biella è caratterizzata dall assai basso livello di scolarizzazione. Il tasso iscrizione alle scuole superiori, pari al 64,5% (il più basso fra le province piemontesi), è notevolmente inferiore alla media regionale del 80,5%. Nell anno scolastico la popolazione scolastica biellese, rispetto all anno precedente, registra un lieve calo ( 0,2%). Tale diminuzione riguarda gli iscritti alle scuole elementari (-1,8%), mentre crescono quelli delle scuole medie inferiori e superiori (rispettivamente +1,2% e +0,6%). Popolazione scolastica della provincia di biella nel periodo numero alunni Elementari numero alunni Medie Inferiori numero alunni Medie superiori Fonte: Centro Servizi Amministrativi di Biella e Scuole - Elaborazioni UIB e CCIAA Per quanto riguarda le scelte di indirizzo nella scuola media superiore, è confermata (ancorché in calo) la preferenza dei giovani biellesi verso l istruzione tecnica industriale (36,5%). Seguono quella scientifica (22.6%) e professionale (19,2%). 15

19 Se si analizzano i dati delle iscrizioni al primo anno, si registra, rispetto all anno precedente, un calo degli iscritti al liceo classico (che passano dal 6,3% al 5,5% del totale), negli istituti tecnici industriali (dal 32,7% al 30,7% del totale) ed una crescita degli iscritti al liceo scientifico (dal 19,6% al 22,8% del totale). Sostanzialmente stabili gli iscritti alle altre scuole superiori. Confrontando i dati biellesi con quelli nazionali emerge che, rispetto ad altre realtà, i giovani biellesi scelgono con maggior frequenza le scuole ad indirizzo tecnico industriale e scientifico a discapito di quelle ad indirizzo più classico (Liceo classico, Istituti commerciali e per geometri). Totale degli iscritti alle scuole medie superiori AA.SS. 2003/04 e 2004/05 ANNI SCOLASTICI ISCRITTI ISCRITTI ISCRITTI numero % numero % numero % Istruzione tecnica industriale , , ,5 Istruzione professionale , , ,2 - indirizzo industriale 492 7, , ,9 - indirizzo commerciale 267 4, , ,3 - altri indirizzi 509 8, , ,0 Istruzione tecnica commerciale 485 7, , ,0 Istruzione classica 449 7, , ,9 Istruzione scienfica , , ,6 Istr. tecnica per geometri 353 5, , ,9 TOTALE , Fonte: Centro Servizi Amministrativi di Biella e Scuole - Elaborazioni UIB e CCIAA Relativamente all istruzione universitaria, nell a.a si registra un incremento degli studenti universitari che passa dalle 505 unità dell a.a alle 570 unità dell a.a In calo il numero di studenti immatricolati rispetto all anno precedente (da 217 a 191). Fra i corsi di laurea più seguiti vi sono economia e commercio con 248 iscritti, servizio sociale con 232 ed ingegneria chimica con 90. Di particolare rilievo la constatazione che il 70% degli studenti universitari proviene dalla provincia mentre il restante 30% da fuori provincia. 16

20 1.2. TERRITORIO Superficie: 913 Kmq Altitudine s.l.m.: minima 160 m. (comune di Castelletto Cervo) massima 2600 m. (monte Mars) Geologia: nel territorio della Provincia di Biella si possono distinguere, dal punto di vista morfologico, una zona montuosa, una zona collinare pedemontana e infine una zona di alta pianura. Il territorio montano è impostato nella serie di falde austroalpine e sudalpine pertinenti alla Zona Sesia-Lanzo e, nel settore più orientale alla Zona Ivrea-Verbano. L ossatura strutturale di tale settore è determinata da due importanti linee di dislocazione: la Linea del Canavese e la Linea della Cremosina. Nel settore pedemontano poggiano successioni di terreni pliocenici e in facies Villafranchiana, localmente in discordanza su rocce ignee e sedimentarie mesozoiche, ricoperti nel settore di pianura da un complesso sistema di depositi continentali quaternari e da depositi alluvionali recenti ed attuali dei corsi d acqua principali. Il settore occidentale è delimitato dai rilievi dell Anfiteatro morenico della Serra Rilievi montagnosi sistemi vallivi: con i rilievi del monte Mars ad ovest (2600 m) e del monte Barone a nord-est (2044 m), l'arco montano racchiude a nord-ovest il territorio della provincia, presentando valori paesaggistici significativi e importanti valori di naturalità. Al limite settentrionale, l'alta Valle Sessera presenta la più ampia estensione di aree naturali e semi-naturali di tutta la provincia, con particolari caratterizzazioni vegetazionali per l'estensione del bosco e le varietà botaniche e faunistiche. Il contenuto popolamento storico della valle ha favorito la conservazione di paesaggi naturali anche a quote modeste e sottolinea il rilievo che questo ambiente può assumere in una strategia di rafforzamento dell'offerta ambientale della provincia. Più ad ovest, l'arco montano trova nelle cime del Bo (2556 m), nella punta Tre Vescovi (2503 m), nel colle della Vecchia, nelle cime dei monti Mars (2600 m), Camino (2388 m), Mucrone (2335 m) e Mombarone (2371 m) i riferimenti per una consolidata fruizione escursionistica, che nel monte Mucrone si sovrappongono all utilizzazione per gli sport invernali organizzati dalla stazione di Oropa. L'ambiente, squisitamente montano, presenta una forte omogeneità. Assai diverso il panorama che si apre a sud del Mucrone, dove l'alta Valle dell'elvo si caratterizza per gli estesi pascoli ed il permanere di un economia zootecnica. Elemento unificatore dell arco montano è l'itinerario panoramico che, attraversando l'oasi Zegna, raggiunge l'alta valle del Cervo e di qui i Santuari di S. Giovanni e Oropa, sino al Santuario di Graglia nell'alta valle dell'elvo. Articolati a ventaglio attorno alla città di Biella e, più ad oriente, lungo l'asse pedemontano, i sistemi vallivi del biellese si caratterizzano per l'elevato livello di insediamento secondo modelli assai articolati. 17

21 La Valle Elvo, aperta e caratterizzata da una buona esposizione dei paesi che ne costellano i versanti, non presenta una significativa gerarchia degli insediamenti, che mantengono tutti un impronta rurale. La Valle Oropa, dove gli insediamenti estremamente limitati sono attestati su versanti di scarsa insediabilità, è dominata dall'insediamento del Santuario, che ne organizza la vita e le stesse attività economiche. La Valle Cervo, dove sono presenti insediamenti di fondovalle di non trascurabile valore storico-culturale. Nella parte alta, gli insediamenti storici di Rosazza, Piedicavallo e Campiglia Cervo sono ormai caratterizzati da una modesta residenzialità permanente e, nonostante il rilievo della struttura urbana, non presentano elementi di polarizzazione funzionale riconoscibili. La bassa valle, sede delle attività produttive e dei maggiori insediamenti residenziali, trova in Andorno Micca il proprio riferimento nell offerta di servizi e nella vicinanza con Biella l'occasione di relazioni urbane più intense e strutturate. La Valle Strona, dove gli insediamenti dell industrializzazione storica localizzati nel fondovalle, percorso dall energia motrice dell'acqua, si associano ad insediamenti di versante e di crinale a prevalente matrice residenziale, ospita la quota più rilevante delle attività manifatturiere tessili che hanno mantenuto, anche a fronte di strategie di pianurizzazione degli insediamenti, una localizzazione montana. Articolazioni significative sono costituite dagli insediamenti collinari del Mortigliengo nella bassa valle, che assumono connotati prettamente residenziali, e del Triverese, polo produttivo storico che ospita anche importanti funzioni di servizio alla produzione. La Valle Sessera, anch'essa largamente marcata dalla produzione manifatturiera, presenta una rilevante integrazione con la Valsesia e, da sempre, evidenzia difficoltà nei collegamenti con Biella Rilievi collinari e pianura: cerniera discontinua tra le aree montane ed il sistema insediativo pedemontano, le colline si distribuiscono nell'anfiteatro attorno a Biella, interrotte dalla diretta connessione del sistema urbano e pedemontano con i sistemi di fondovalle del Cervo e dello Strona. Sono riconoscibili tre nuclei di insediamenti collinari rispettivamente nelle aree della bassa valle Elvo, della collina centrale tra Biella e Cossato e della collina di Masserano e Brusnengo, tutte caratterizzate da una marcata vocazione residenziale, qualificata in relazione alle condizioni ambientali pregevoli e per la facile accessibilità al sistema urbano. Queste condizioni trovano la loro massima espressione attorno agli insediamenti di Pollone, Sordevolo e Graglia, dove quadri paesistici di singolare bellezza sono sottolineati dalla qualità degli insediamenti e degli arredi territoriali, che conoscono una vera e propria polarità di offerta nei giardini del Parco della Burcina. Nella porzione più orientale della provincia, si alternano aree collinari con forte abbandono delle colture e rilevanti presenze di valori naturali, come nel caso delle "Rive Rosse" di Curino, che emergono come polarità ambientale nello scenario provinciale anche per le loro singolari caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali, ed aree a più marcata presenza agricola. L'ambiente collinare biellese è completato dalla Serra, formazione morenica che interessa la provincia di Biella con il suo versante settentrionale, più dolce e sottolineato dalla presenza di alcuni insediamenti di modesta entità. 18

22 Nelle sue propaggini più meridionali, la Serra dà vita ad un ambiente fortemente caratterizzato dalla presenza del lago di Viverone. A piedi dei rilievi collinari si estende il principale sistema insediativo della provincia generatosi attorno a singoli insediamenti di diverso rilievo e spessore gerarchico: dal centro capoluogo di Biella ai centri intermedi di Cossato e Mongrando, a insediamenti minori di più marcata natura rurale, oggi di preminente caratterizzazione manifatturiera. Il sistema pedemontano è stato interessato da processi conurbativi di sviluppo lineare lungo le principali vie di comunicazione, in particolare la S.P. 300 da Biella a Cossato e la S.S. 338 da Biella a Mongrando e, in misura diversa, lungo la S.S. 142 superstrada Biella-Cossato. Si è trattato di uno sviluppo avvenuto in modo sostanzialmente disordinato, che ha consumato quote eccessive di suolo, ha compromesso la possibilità di potenziare la rete viaria esistente ed ha creato una diffusa condizione di disagio ambientale: inquinamento acustico e dell aria, impermeabilizzazione del suolo, insicurezza della circolazione veicolare. Negli anni più recenti, i processi di crescita urbana hanno interessato anche le direttrici radiali della pianura, dando luogo, a valle di Biella, ad un ambito insediativo a marcata caratterizzazione produttiva e commerciale. All'interno di questo sistema è concentrata la quota più significativa della popolazione della provincia, pari a circa il 50% del totale. A valle degli insediamenti pedemontani, il territorio di pianura della provincia di Biella è prevalentemente caratterizzato da paesaggi agrari ed ambienti insediativi fortemente differenziati. Le risaie nella parte meridionale sono dominate dalla presenza di cascine isolate. Le aree a seminativo delle piane di Cavaglià e Cossato e della enclave di Cerrione e Ponderano, attraversate dai paesaggi fluviali dell'elvo e del Cervo, sono interessate da ridotti insediamenti residenziali e produttivi. La Baraggia, area non insediata, costituisce un quadro paesistico-ambientale di rilevante singolarità e valore naturalistico. Quest ultima occupa una vasta area pianeggiante, rilevata rispetto alle circostanti piane agricole, che si spinge dall'orlo del terrazzo del Cervo a Candelo, fino alle risaie Corsi d acqua: i principali corsi d acqua del territorio sono: - torrente Elvo (53 km, di cui 36 sul territorio provinciale), che nasce dalla pendici del Monte Mars e sfocia nel torrente Cervo in territorio vercellese; - torrente Oropa (63 Km), che nasce dal lago del Mucrone e si getta nel torrente Cervo alle porte di Biella; - torrente Cervo (63 Km, di cui 43 sul territorio provinciale), che nasce dal Lago della Vecchia e sfocia nel fiume Sesia in territorio vercellese; - torrente Strona (26 Km), che nasce sulle pendici orientali del Monte Monticchio e si getta nel torrente Cervo a sud-est di Cossato; - torrente Ostola (22 Km), che nasce dalle pendici del monte Capoposto e si getta nel torrente Cervo; - torrente Sessera (40 Km, di cui 33 sul territorio provinciale), che nasce in zona i tre laghi sotto la cima del monte Bo e sfocia nel fiume Sesia in territorio vercellese; Lunghezza totale delle strade: Provinciali: 626 km 19

23 Regionali: 36 km Statali: 10 km Notizie di igiene ambientale: in Provincia di Biella a tutto il 2005 sono presenti due discariche attive di rifiuti classificate ai sensi del recente D.Lgs. 36/2003 come discariche per i rifiuti non pericolosi e precisamente una per rifiuti speciali ( ex 2B) e una per rifiuti urbani trattati (ex 1A).Entrambe sono ubicate in Località Gerbido Cavaglià. E presente ma non attiva una discarica per rifiuti inerti (ex 2A) in Comune di Pray. Per quanto riguarda gli altri impianti di smaltimento e/o recupero in Provincia di Biella alla fine del 2005, sono presenti: 6 impianti di demolizioni autoveicoli, 70 aziende di recupero rifiuti non pericolosi autorizzati in regime semplificato (art. 33 D. Lgs.22/97), 9 aziende autorizzate in regime ordinario (artt.27 e 28 D.Lgs.22/97). Sono inoltre autorizzati 3 impianti mobili per la frantumazione dei rifiuti da demolizione. Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani esiste un solo consorzio di ATO (Ambito Territoriale Ottimale) e di Bacino: Co.S.R.A.B., che effettua la gestione degli impianti e l attività di raccolta prevalentemente mediante S.E.A.B., società a capitale interamente pubblico. I rifiuti urbani raccolti vengono conferiti presso l impianto detto Polo Tecnologico di Regione Gerbido Cavaglià nel quale i rifiuti subiscono un trattamento di bioessicazione e riduzione volumetrica biocubi, successivamente collocati nella discarica per urbani trattati sopra citata. In tutti i Comuni della Provincia è attivo il servizio di raccolta differenziata eseguito in parte mediante raccolta porta a porta, in parte mediante date programmate di raccolta e mediante aree ecologiche (campane per vetro, plastica e carta). Si è assistito ad un aumento nel corso degli anni della percentuale di raccolta differenziata nella Provincia di Biella come evidenziato dai dati riportati nella tabella che segue: ANNO Raccolta differenziata t/anno % Raccolta differenziata su raccolta totale ,89 12, ,24 14, ,49 18, ,96 19, ,82 24, ,48 31, ,29 32,61 20

24 Lo stato ambientale dei principali corsi d acqua provinciali risulta ovunque classificabile almeno come sufficiente, secondo i criteri della normativa vigente, con miglioramento dello stato di qualità procedendo verso monte, mentre risulta più penalizzata la valutazione ecosistemica generale dei corsi d acqua, con diffuse situazioni di degrado. Per quanto riguarda lo sviluppo delle reti fognarie e gli impianti di depurazione, in Provincia di Biella si ha una percentuale superiore al 90% di popolazione è servita da rete fognaria e almeno il 60% recapita in tratte fognarie dotate di impianto di depurazione finale; la situazione degli scarichi industriali non collettati in rete fognaria individua una percentuale del 96% di tali scarichi sottoposta a trattamento di depurazione prima del recapito finale in corpo idrico Strumenti di programmazione socio-economica: - Programma triennale delle opere pubbliche - Piano provinciale dei trasporti - Piano provinciale di sicurezza stradale - Piano energetico provinciale - Programma di gestione dei rifiuti - Piano per il miglioramento della qualità dell aria - Piano faunistico e venatorio provinciale - Piano ittico provinciale - Piano provinciale dei contributi per le attività di gestione permanente - Programma annuale degli interventi provinciali per i giovani - Piano annuale politiche per l immigrazione - Piano ecomuseale Strumenti di pianificazione territoriale: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (adottato dalla Provincia e trasmesso alla Regione Piemonte per l approvazione) 21

25 Classificazione di montanità: il territorio provinciale è suddiviso in 82 comuni, di questi 57 si trovano in territorio montano, 4 parzialmente montano ed i restanti 21 in territorio non montano. Distribuzione dei comuni per classe di montanità 21 4 Mont ani Parzialment e mont ani Non mont ani Classificazione di sismicità: tutti i comuni del territorio provinciale sono classificati in classe 4. 22

26 1.3 SERVIZI PERSONALE AL 31/12/2005 CAT. PROFILO PROF. PREVISTI IN P.O IN SERVIZIO AL 31/12/05 (RUOLO) IN SERVIZIO AL 31/12/05 (PROVV.) Segretario generale (*) figura istituzionale 1 Addetto stampa Alta specializzazione settore informatica Dirigenti amministrativi Dirigenti tecnici D3 Funzionario tecnico D3 Funzionario amministrativo contabile D Istruttore direttivo amministrativo contabile D Istruttore direttivo organi istituzionali D Istruttore direttivo tecnico D Istruttore direttivo tecnico informatico D Istruttore direttivo di vigilanza del territorio C Istruttore amministrativo contabile C Istruttore tecnico informatico C Istruttore tecnico C Istruttore di vigilanza del territorio C Istruttore servizi ausiliari B3 Collaboratore amministrativo B3 Collaboratore tecnico B Esecutore servizi ausiliari B Esecutore amministrativo contabile B Esecutore tecnico specializzato A Operatore cantoniere TOTALE

27 AREA TECNICA CAT. PROFILO PROFESSIONALE PREVISTI IN P.O IN SERVIZIO AL 31/12/05 Dirigenti tecnici 3 3 D3 Funzionario tecnico D Istruttore direttivo tecnico C Istruttore direttivo tecnico informatico 2 2 C Istruttore tecnico C Istruttore tecnico informatico 2 2 B Esecutore tecnico specializzato A Operatore cantoniere TOTALE AREA ECONOMICO FINANZIARIA CAT. PROFILO PROFESSIONALE PREVISTI IN P.O IN SERVIZIO AL 31/12/05 Dirigenti amministrativi 1 D3 Funzionario amministrativo contabile 1 D Istruttore direttivo amministrativo contabile AREA NON DISTINTA IN PIANTA 3 C Istruttore amministrativo contabile ORGANICA 12 B Esecutore amministrativo contabile 1 TOTALE AREA DI VIGILANZA CAT. PROFILO PROFESSIONALE PREVISTI IN P.O IN SERVIZIO AL 31/12/05 C Istruttore di vigilanza del territorio D Istruttore direttivo di vigilanza del territorio 1 1 TOTALE TOTALE AREA DEMOGRAFICO-STATISTICA CAT. PROFILO PROFESSIONALE PREVISTI IN P.O IN SERVIZIO AL 31/12/05 D1 Istruttore direttivo organi istituzionali 1 AREA NON DISTINTA IN PIANTA TOTALE ORGANICA 1 24

28 1.3.2 STRUTTURE AL 31/12/2005 NUMERO STUTTURE NUMERO POSTI Strutture scolastiche al 31/12/ Scuole secondarie tecniche 3 - Scuole secondarie tecniche - Succursali Scuole secondarie scientifiche 1 - Scuole secondarie scientifiche - Succursali Altre scuole di competenza provinciale 4 - Altre scuole di competenza provinciale - Succursali Mezzi operativi NUMERO Veicoli MACCHINA OPERATRICE SEMOVENTE 9 MOTOCARRO 12 AUTOCARRO 30 AUTOVEICOLO 2 AUTOVETTURA Centro elaborazione dati SI Personal computer

29 1.3.3 ORGANISMI GESTIONALI ATTIVATI O PARTECIPATI CONSORZI La provincia ha una quota in CSI Piemonte La provincia ha una quota in TOP-IX: Consorzio TOP-IX - TOrino Piemonte Internet exchange, La Provincia è socio di maggioranza del Consorzio Agenbiella AZIENDE Denominazione Azienda: AZIENDA TURISTICA LOCALE. Ente/i Associato/i: Provincia di Biella, Associazioni di Categoria del Territorio ISTITUZIONI La Provincia non partecipa ad istituzioni SOCIETA DI CAPITALI Città Studi SpA Funivie Oropa SpA Eurovillage Srl A.T.A.P. SpA S.A.C.E. SpA S.I.A.M. SpA Biella Promotion Srl Biella Intraprendere SpA Banca Popolare Etica Scarl Fidindustria Scarl BIC Piemonte SpA Condizionatura di Biella Srl Nordind SpA 26

30 1.3.4 ACCORDI DI PROGRAMMA E ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA ACCORDI DI PROGRAMMA SETTORE CULTURA, ISTRUZIONE E POLITICHE SOCIALI E in programma un accordo con la Regione Piemonte per il sostegno e la promozione dell Ecomuseo del Biellese (L.R.16/97) E in fase di sottoscrizione l accordo di programma sui Piani di Zona (L.R. 1/2004) SETTORE LAVORI PUBBLICI Oggetto: Accordo di programma ai sensi dell art. 27 della Legge 142/90 ora art. 34 del Decreto Legislativo n. 267 del 18/08/2000, tra la Regione Piemonte, la Provincia di Biella, il Comune di Biella, il Comune di Ponderano e l ASL n. 12 di Biella, finalizzato alla realizzazione della viabilità del nuovo Ospedale di Biella e relative opere di urbanizzazione sito in località Villanetto nel Comune di Ponderano. Altri soggetti partecipanti: Regione Piemonte, Comune di Biella, Comune di Ponderano e ASL n. 12 di Biella. Impegni di mezzi finanziari: euro ,26 Durata dell accordo: 7 anni Data della sottoscrizione: SETTORE INFORMATICA E ORGANIZZAZIONE Oggetto: Accordo di programma relativo alla COSTITUZIONE DI UN CENTRO SERVIZI TERRITORIALE NELLA PROVINCIA DI BIELLA PER L INCLUSIONE DEI PICCOLI COMUNI NELL ATTUAZIONE DELL E-GOVERNMENT Altri soggetti partecipanti: Regione Piemonte e comuni di: Ailoche, Castelletto Cervo, Graglia, Magnano, Pray Biellese, Sordevolo, Torrazzo, Villa del Bosco, Zimone, Andorno Micca, Benna, Biella, Bioglio, Brusnengo, Camandona, Camburzano, Campiglia Cervo, Candelo, Caprile, Casapinta, Cavaglià, Cerrione, Coggiola, Cossato, Crevacuore, Crosa, Curino, Donato, Dorzano, Gaglianico, Gifflenga, Lessona, Masserano, Mezzana Mortigliengo, Miagliano, Mongrando, Mottalciata, Muzzano, Netro, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pettinengo, Piatto, Piedicavallo, Pollone, Ponderano, Portula, Pralungo, Ronco Biellese, Rosazza, Sagliano Micca, Sala Biellese, Salussola, Sandigliano, Selve Marcone, Sostegno, Tavigliano, Ternengo, Trivero, Vallanzengo, Valle Mosso, Valle San Nicolao, Veglio, Verrone, Vigliano Biellese, Zubiena, Zumaglia e le seguenti dorme associative (Comunità Montane e collinari) ALTA VALLE ELVO (CMAVE) BASSA VALLE ELVO (CMBVE) VALLE CERVO BURSCH (CMVC) PREALPI BIELLESI (CMPB) VALLE DI MOSSO (CMVM) COLLINARE TRA BARAGGE E BRAMATERRA (CCBB) VALLE SESSERA (CMVS), 27

31 Impegni di mezzi finanziari: da definire in sede di progettazione di dettaglio contributo CIPE e regione Piemonte Durata dell accordo: tre anni Data di sottoscrizione: 17 ottobre 2005 SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Oggetto: Gestione del trasporto pubblico locale su gomma Altri soggetti partecipanti: Regione Piemonte Impegni di mezzi finanziari: La Regione trasferisce ,00 euro all anno Oggetto: Gestione del trasporto pubblico urbano su gomma Altri soggetti partecipanti: Comuni di Cossato e Trivero Impegni di mezzi finanziari: euro ,00 annui trasferiti dalla Provincia ai Comuni suddetti Oggetto: accordo di programma tra la Provincia di Biella, i Comuni di Borriana, Cerrione, Gaglianico, Ponderano, Salussola, Sandigliano ed il Consorzio di bonifica della Baraggia per la sistemazione idraulica del territorio Finalità dell Accordo: la sistemazione idraulica dei colatori d acqua di soprassuolo afferenti al bacino del torrente Elvo (SPONDA IDROGRAFICA SINISTRA), ai fini della regolazione ed immissione dei deflussi nei corsi d acqua principali, comprese le azioni e le iniziative occorrenti affinché tali recettori siano in condizione di garantire un efficace smaltimento dell acqua, soprattutto in concomitanza con eccezionali precipitazioni; la manutenzione ordinaria e straordinaria e l esercizio dei medesimi per consentire lo sgrondo delle acque; la vigilanza degli stessi in modo da consentire la predisposizione di tempestivi interventi di salvaguardia e tutela dei territori interessati, attuando i compiti di polizia idraulica, soprattutto del torrente Elvo, anche in correlazione con le esigenze di esercizio e di laminazione delle piene dell invaso sul torrente Ingagna in Comune di Mongrando. Ruolo della Provincia: coordinare la programmazione degli interventi proposti dai Comuni sul loro territorio, d intesa con gli stessi, previa verifica della compatibilità e coerenza con i vari livelli di pianificazione sovra comunale in ordine in particolare, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza idraulica ed ambientale del comprensorio oggetto del presente accordo di programma, valutando anche gli effetti prodotti sui territori adiacenti e la loro compatibilità. sottoscritto in data 10 aprile 2000 Validità: 5 anni Oggetto: accordo di programma tra la Provincia di Biella, la Comunità Montana Bassa Valle Elvo ed i Comuni Camburzano, Mongrando, Occhieppo Inferiore e Occhieppo Superiore per la sistemazione idraulica del territorio Stessa finalità del precedente ma sulla Sponda Idrografica Destra Stesso ruolo della Provincia Sottoscritto in data 19 Novembre 2003 Validità: 5 anni 28

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