Strumenti di regolazione della crisi di impresa

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1 Strumenti di regolazione della crisi di impresa Prima giornata di formazione per i volontari mentori Progetto Early Warning Europe Torino, 4 Maggio 2017 N.B. I contenuti delle slides sono aggiornati al

2 Istituti volti a favorire una rapida emersione dalla crisi Piani attestati di risanamento Accordi di ristrutturazione dei debiti Concordato preventivo con riserva Concordato preventivo UI Torino

3 Imprenditori commerciali fallibili (art.1 L. fall.) Non sono soggetti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato preventivo gli imprenditori commerciali che dimostrino il possesso congiunto dei seguenti requisiti: aver avuto nei 3 esercizi antecedenti la data del deposito dell istanza di fallimento un attivo patrimoniale complessivo annuo non superiore a euro Aver realizzato nei 3 esercizi antecedenti la domanda di fallimento ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore a euro Avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore a euro UI Torino

4 Soggetti non fallibili ai soggetti non imprenditori si applica solo l istituto della composizione della crisi da sovraindebitamento (L. 3/2012 e D.L. 179/2012) UI Torino

5 Piani attestati di risanamento Art. 67 L. fall. (Atti a titolo oneroso, pagamenti, garanzie) Non sono soggetti all azione revocatoria: d) gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore purchè posti in essere in esecuzione di un piano che appaia idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria dell impresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria; un professionista indipendente designato dal debitore, iscritto nel registro dei revisori legali ed in possesso dei requisiti previsti dall art.28, lett. a) e b) deve attestare la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano; UI Torino

6 Piani attestati di risanamento il professionista è indipendente quando non è legato all impresa e a coloro che hanno interesse all operazione di risanamento da rapporti di natura personale o professionale tali da comprometterne l indipendenza di giudizio; in ogni caso il professionista deve essere in possesso dei requisiti previsti dall art cc e non deve, neanche per il tramite di soggetti con i quali è unito in associazione professionale, avere prestato negli ultimi 5 anni attività di lavoro subordinato o autonomo in favore del debitore ovvero partecipato agli organi di amministrazione o di controllo; il piano può essere pubblicato nel registro delle imprese su richiesta del debitore. UI Torino

7 Piani attestati di risanamento Per casi di pre-crisi No vera procedura concorsuale No intervento giudiziale No blocco azioni esecutive Esenzione dalla revocatoria (protezione, nelle ipotesi di insuccesso, dei soggetti che hanno confidato nella riuscita del salvataggio aziendale) La fattibilità del piano deve essere attestata da un professionista indipendente iscritto nel registro dei revisori legali e che abbia i requisiti per assumere l incarico di curatore fallimentare No obbligo di pubblicità UI Torino

8 In conclusione Il Piano Attestato è un documento stragiudiziale di formazione unilaterale che è funzionale alla regolazione della crisi ma anche al risanamento dell impresa Le regole del gioco sono quelle del diritto privato, ciascun creditore deve essere trattato singolarmente (no concorsualità) Non vi è alcuna protezione del patrimonio dell imprenditore Necessità di regolare una crisi caratterizzata da particolari tipologie di debiti UI Torino

9 Accordi di ristrutturazione dei debiti Art. 182 bis L. fall. Strumento di natura privatistica e contrattualistica Necessario intervento autorità giudiziaria UI Torino

10 Accordi di ristrutturazione del debito Accordo stipulato tra l imprenditore e i creditori che rappresentino almeno il 60% dell ammontare complessivo dei crediti Relazione di un esperto relativa alla sua idoneità ad assicurare l integrale pagamento dei creditori estranei all accordo stesso Moratoria legale di 4 mesi relativa ai crediti dei non aderenti all accordo (introdotto dalla riforma recente) : l accordo deve essere idoneo ad assicurare l integrale pagamento dei creditori estranei nel rispetto dei seguenti termini: a) entro 120 gg dall omologazione in caso di crediti già scaduti a quella data; B) entro 120 gg dalla scadenza, in caso di crediti non ancora scaduti alla data dell omologazione. Efficacia dell accordo dal giorno della sua pubblicazione nel registro delle imprese UI Torino

11 Accordi di ristrutturazione del debito Moratoria legale (DL 83/2012, cd decreto sviluppo): consente all imprenditore di poter beneficiare del cd scaduto fisiologico. Prima di questa modifica normativa: scarso successo degli accordi di ristrutturazione poiché difficilmente il debitore dispone delle risorse sufficienti per pagare per intero e alla scadenza fino al 40% dei debiti originariamente contratti. UI Torino

12 Accordi di ristrutturazione dei debiti Dalla data di pubblicazione sul R.I. e per 60 gg i creditori per titolo e causa anteriori a tale data non possono iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive sul patrimonio del debitore, né acquisire titoli di prelazione se non concordati Entro 30 gg dalla pubblicazione i creditori e ogni altro interessato possono proporre opposizione Il Tribunale, decise le opposizioni, procede all omologazione con decreto motivato UI Torino

13 Accordi di ristrutturazione dei debiti Il divieto di iniziare o proseguire le azioni cautelari o esecutive può essere richiesto dall imprenditore anche nel corso delle trattative e prima della formalizzazione dell accordo, previo deposito presso il Tribunale dell apposita domanda (cd preaccordo) L istanza di sospensione è pubblicata nel R.I. e produce l effetto del divieto di inizio o prosecuzione delle azioni esecutive e cautelari, nonché del divieto di acquisire titoli di prelazione se non concordati UI Torino

14 Accordi di ristrutturazione del debito Procedura: 2 fasi Fase stragiudiziale: l imprenditore in crisi rinegozia la sua situazione debitoria con i principali creditori e può ricevere protezione contro le azioni cautelari od esecutive Fase giudiziale: l accordo deve essere omologato dal Tribunale UI Torino

15 Accordi di ristrutturazione del debito Ulteriori misure per favorire il ricorso alle soluzioni concordate: - beneficio della prededuzione dei crediti - sospensione degli obblighi di ricapitalizzazione e inoperabilità della causa di scioglimento della società Si applicano anche al concordato preventivo (vd in seguito) UI Torino

16 Accordi di ristrutturazione del debito Nel caso sia stata presentata un istanza per ottenere il blocco delle azioni esecutive nella fase delle trattative con i creditori (cd preaccordo), il debitore può presentare nel termine fissato dal decreto del Tribunale un concordato preventivo anziché l accordo di ristrutturazione definitivo Volontà del legislatore (decreto 83/2012) di offrire al debitore un percorso modulare protetto che può iniziare sia con una domanda di concordato con riserva sia con un preaccordo di ristrutturazione destinato ad evolvere verso la soluzione più adatta al superamento della crisi UI Torino

17 Accordo di ristrutturazione - Concordato Possibilità di depositare una domanda di concordato preventivo con conservazione degli effetti del blocco delle azioni esecutive ottenute con il cd preaccordo in luogo della domanda di omologazione dell accordo definitivo Possibilità di depositare nel termine concesso dal giudice una domanda di omologazione di accordo di ristrutturazione dei debiti in luogo di un piano di concordato preventivo I 2 istituti sono fungibili al fine di consentire al debitore di affrontare immediatamente la crisi e di coinvolgere il tribunale in quella che è stata definita una gestione controllata dell impresa UI Torino

18 In conclusione Non è previsto un procedimento Non vi è la nomina di organi Non c è una regolazione concorsuale del dissesto I creditori non sono organizzati come collettività Il debitore resta il dominus dell impresa UI Torino

19 Concordato preventivo con riserva Novità: art.33 DL 83/2012, cd decreto sviluppo Cd concordato con riserva, concordato in bianco, concordato al buio Immediata protezione del patrimonio del debitore durante il tempo necessario per l elaborazione del piano nei confronti delle iniziative individuali dei creditori (Chapter 11 del Bankruptcy Code degli Stati Uniti) Perplessità e criticità Abusi: utilizzo a fini dilatori per ritardare la dichiarazione di insolvenza Difficoltà per le imprese creditrici UI Torino

20 Concordato con riserva L imprenditore può depositare il ricorso contenente la domanda di concordato riservandosi di presentare la proposta, il piano e la documentazione. entro un termine fissato dal giudice compreso tra 60 e 120 gg e prorogabile, in presenza di giustificati motivi, di non oltre 60 gg. In breve: l imprenditore presenta domanda di concordato limitandosi ad allegare i bilanci degli ultimi 3 esercizi e (novità introdotta dal cd Decreto del Fare) l elenco nominativo dei creditori con l indicazione dei rispettivi crediti, riservandosi di presentare in seguito la proposta ai creditori, il piano concordatario, l attestazione sulla veridicità dei dati aziendali e sulla fattibilità del piano e tutta la documentazione richiesta per legge per il concordato preventivo. UI Torino

21 Concordato con riserva Ricordo che nel medesimo termine ( gg + eventuali 60 gg di proroga) il debitore può anche optare per il deposito della domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti raggiunto nel frattempo con i creditori UI Torino

22 Concordato preventivo con riserva Ricorso contenente la domanda incompleta viene pubblicato nel R.I. a cura del cancelliere: decorrenza effetti protettivi nei confronti dei creditori (blocco azioni esecutive e cautelari, inefficacia ipoteche iscritte nei 90 gg anteriori) Nella pendenza del suddetto termine il debitore può compiere gli atti di ordinaria amministrazione e, se autorizzato dal Tribunale, quelli urgenti di straordinaria amministrazione (cd spossessamento attenuato) UI Torino

23 Concordato preventivo con riserva Atti urgenti: quegli atti il cui differimento all apertura formale della procedura debba ritenersi pregiudizievole Per l autorizzazione di nuovi finanziamenti e il pagamento di crediti anteriori è necessario inoltre che il debitore presenti una relazione di un professionista che attesti la funzionalità degli stessi (es. fornitori strategici) Gli atti legalmente compiuti (ordinaria e straordinaria amministrazione) dopo il deposito della domanda sono esenti da revocatoria ed i crediti sono prededucibili UI Torino

24 Concordato con riserva Decreto del Fare (altri correttivi per prevenire abusi): 1. il Tribunale può nominare un commissario giudiziale che ha l obbligo di riferire immediatamente al Tribunale qualora il debitore compia una delle condotte previste dall art.173 L.fall. (occultamento o dissimulazione di parte dell attivo od altri atti di frode), con conseguente dichiarazione di inammissibilità della domanda e dichiarazione di fallimento UI Torino

25 Concordato con riserva (Decreto del Fare) 2.Il Tribunale dispone a carico del debitore obblighi informativi da assolvere con periodicità almeno mensile e sotto la vigilanza del commissario giudiziale se nominato 3. Quando risulta che l attività compiuta dal debitore sia manifestamente inidonea alla predisposizione della proposta e del piano il Tribunale abbrevia il termine fissato per il deposito del piano UI Torino

26 CONCORDATO PREVENTIVO CON RISERVA Novità nel concordato (con riserva o incompleto): specifica disciplina dei contratti pendenti nell ambito del concordato preventivo possibilità del debitore di sciogliersi da quei contratti che possono ostacolare una migliore gestione della crisi, salvo equo indennizzo della controparte, previa autorizzazione dell autorità giudiziaria È possibile anche la sospensione del contratto per un periodo massimo di 60 gg prorogabile una sola volta Eccezioni: rapporti di lavoro subordinato, contratti di finanziamento destinati ad uno specifico affare, contratto di locazione nel caso in cui il debitore sia il locatore, alcuni preliminari di vendita di immobili L indennizzo per lo scioglimento o la sospensione deve essere soddisfatto come credito anteriore al concordato e dunque non è prededucibile UI Torino

27 Concordato preventivo con riserva Inammissibilità domanda: solo in caso di difetto del contenuto minimo essenziale e quando il debitore abbia già presentato nei 2 anni precedenti una domanda incompleta non seguita né da un piano di concordato né da un accordo di ristrutturazione dei debiti UI Torino

28 Concordato preventivo con riserva Il decreto del Tribunale dispone gli obblighi informativi periodici anche relativi alla gestione finanziaria dell impresa allo scopo di evitare abusi nell utilizzo del concordato in bianco UI Torino

29 Concordato con riserva Decorso il termine fissato dal giudice: 1. Regolare deposito del piano di concordato e della relativa documentazione 2. Presentazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti dei quali si chiede l omologazione (vd prima) 3. Nessun deposito da parte del debitore: il Tribunale con decreto dichiara la domanda inammissibile e, se presentata istanza dai creditori o PM, dichiara il fallimento se ci sono i presupposti (art. 162 L.fall.) UI Torino

30 Concordato preventivo artt. 160 ss Stato di crisi o anche stato di insolvenza Imprenditori commerciali assoggettabili a fallimento Organi della procedura: tribunale, giudice delegato e commissario giudiziale Presentazione di una proposta di concordato (piano) Adunanza creditori davanti al giudice delegato approvazione del concordato Tribunale: giudizio di omologazione decreto motivato UI Torino

31 Concordato preventivo Durante la procedura il debitore conserva l amministrazione dei suoi beni e l esercizio (limitato) della sua impresa sotto la vigilanza del commissario giudiziale. Alcuni atti (es. mutui, alienazione di beni immobili, fideiussioni) devono essere autorizzati dal giudice delegato Dalla data di presentazione del ricorso e fino al decreto definitivo di omologazione, i creditori anteriori al decreto non possono iniziare o proseguire azioni esecutive sul patrimonio del debitore UI Torino

32 Concordato preventivo Piano di concordato può prevedere: a) ristrutturazione dei debiti e soddisfazione dei creditori anche mediante cessione dei beni o altre operazioni; b) attribuzioni delle attività dell impresa ad un assuntore, che può essere rappresentato da uno o più creditori, oppure attraverso la costituzione di newco le cui quote vengono attribuite ai creditori o società costituite da creditori con conversione del debito in capitale; c) la suddivisione dei creditori in classi secondo posizione giuridica e interessi omogenei UI Torino

33 Concordato preventivo La proposta può prevedere che i creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddisfatti integralmente, purchè il piano ne preveda la soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile sul ricavato in caso di liquidazione. Non sono previste per legge percentuali minime di soddisfacimento dei creditori chirografari. UI Torino

34 Concordato preventivo con continuità aziendale (o di risanamento) Favorito dalla recente riforma Art.186-bis concordato alla cui base è posto un piano che preveda: 1. La prosecuzione dell attività di impresa da parte del debitore 2. La cessione dell azienda in esercizio o il conferimento in una o più società anche di nuova costituzione Concordato misto: l attività prosegue mediante l utilizzazione di una parte dell attivo, l altra parte viene liquidata UI Torino

35 Concordato con continuità Trattamento dei creditori privilegiati: il piano può prevedere, oltre ad una soddisfazione non integrale, una moratoria fino a un anno dall omologazione per il pagamento dei creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca, salvo che sia prevista la liquidazione dei beni sui quali sussiste la causa di prelazione. Contratti pendenti con la PA non si risolvono automaticamente per effetto dell apertura della procedura e sono nulli eventuali patti contrari. Essi si risolvono automaticamente solo in caso di concordato liquidatorio UI Torino

36 Concordato preventivo Novità: previsione di un meccanismo di silenzio assenso per i creditori che non partecipano alle operazioni di voto in adunanza (dissenso espresso anche per posta, e.mail, fax entro 20 gg dalla chiusura del verbale) Inerzia creditore = voto favorevole UI Torino

37 Concordato preventivo Maggioranze per l approvazione (art.177 L.fall.): il concordato è approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto. Ove siano previste diverse classi di creditori il concordato è approvato se tale maggioranza si verifica inoltre nel maggior numero di classi I creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca non hanno diritto di voto UI Torino

38 Concordato preventivo Mancata approvazione del concordato (art.179): decreto di inammissibilità. Su istanza del creditore o del PM, possibile dichiarazione di fallimento Giudizio di omologazione (art.180) Decreto di omologazione (art. 181): l omologazione deve avvenire nel termine di 6 mesi dalla presentazione del ricorso, il termine può essere prorogato per una sola volta dal Tribunale di 60 gg UI Torino

39 Profili del Concordato Preventivo È un procedimento Può essere promosso solo dall imprenditore debitore Presuppone lo stato di crisi Si compone di una domanda di un piano e di una proposta È diretto al soddisfacimento dei creditori È necessario il consenso dei creditori (parziale) Produce effetti solo se il Tribunale lo omologa È una procedura concorsuale UI Torino

40 Procedure non fallimentari: andamento (dati CERVED) Dopo le modifiche legislative al concordato in bianco introdotte a Settembre 2013: nel 2014 si è dimezzato il numero di concordati in bianco; Netta diminuzione anche dei concordati comprensivi di piano; Forte aumento dei fallimenti: oltre fallimenti dichiarati tra Aprile e Giugno 2014 (primi 6 mesi 2014 aumento del 10,5% rispetto al 2013) UI Torino

41 Conclusioni Soluzioni concordate = hanno lo scopo di favorire una rapida emersione dalla crisi e di sostenere la continuazione dell attività aziendale Fallimento = extrema ratio a cui ricorrere solo quando la crisi non sia stata tempestivamente affrontata UI Torino

42 Consigli Imprese in pre-crisi: valutare l utilizzo delle nuove soluzioni concordate Imprese in bonis: attenzione alle controparti (debitori, patner commerciali, fornitori ) Attenzione ai segnali warning UI Torino

43 GRAZIE UI Torino

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