BOLLETTINO. Parchi naturali e paesistici: nuova opportunità per le regioni. Le idee diventano progetti: a che punto siamo con Interreg III

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1 BOLLETTINO Estate 2002, n. 4 Parchi naturali e paesistici: nuova opportunità per le regioni Le idee diventano progetti: a che punto siamo con Interreg III Ben fatto: progetti ambientali ed economici sostenibili Riserva di biosfere Entlebuch: la lunga strada che porta al label dell Unesco R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 / Dossier: parchi naturali e paesistici 1

2 Nota editoriale Editore: seco, segretariato di Stato dell economia, 3003 Berna, telefono 031/ , fax 031/ , e Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE), 3003 Berna, telefono 031/ , fax 031/ ; Ideazione e realizzazione: Zoebeli Communications AG, 3001 Berna, telefono 031/ , fax 031/ , info@zoebelicom.ch; Piattaforma di comunicazione Regio Plus Net e Interreg: Pricewaterhouse- Coopers, 3001 Berna, telefono 031/ , fax 031/ Tiratura: 8000; pubblicazione annuale in italiano, tedesco e francese. Foto: Autonome Provinz Bozen Südtirol/ Abteilung Natur und Landschaft (10); UNESCO Biosphärenreservat Entlebuch CH (Copertina, 3 a sinistra, 8 e 9); Croci & du Fresne, Ittigen (17 in alto); Fotoatelier LichtBlick/Goy Roland (3 in alto); Hächler Raimund, Chur (19); Kant. Tiefbauamt Graubünden (3 a destra); Lozza Hans (5 in alto); MaggiorepiX (7 a destra); Meyer Willi (5 in basso); Nachhaltige Siedlungswasserwirtschaft (3 al centro e 11); Pavel Walter (6); Schweiz Tourismus (17 in basso, 22, 23 ); Stadtmarketing Basel (20, 21); Studio Arcafoto/Arrigoni Carlo (7 a sinistra); Suisse Eole/Eveline Perroud (18) 2 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

3 Sommario/Editoriale Regio Plus: Interreg: 4 Conciliare la protezione ambientale con gli interessi economici Revisione della legge sulla protezione della natura e del paesaggio: nuove prospettive per lo sviluppo regionale grazie ai parchi naturali e paesistici. 7 Seminario Regio Plus in Ticino Anteprima del 3 seminario Regio Plus del 7 e dell 8 novembre 2002 a Locarno. 8 L handicap diventa opportunità Le principali tappe del progetto concernente la riserva di biosfere dell Unesco di Entlebuch. 10 «Niente da fare senza cooperazione» I parchi naturali in Italia: cosa può imparare la Svizzera dalle esperienze del nostro vicino? 11 Flash sui progetti Breve presentazione dei progetti Regio Plus: gestione sostenibile dell acqua d urbanizzazione e progetti logistici SpediBeO nell Oberland bernese. 12 Panoramica dei progetti Tutti i progetti e il punto della situazione sul programma. 14 Si allarga il «paesaggio dei parchi svizzeri» Sondaggio su cinque progetti di parchi nell ambito di Regio Plus: punto della situazione, fattori di successo e prospettive. 16 Grande domanda Partenza riuscita Punto della situazione di Interreg III 17 Nuovi progetti Interreg 18 Protezione dell ambiente innovativa grazie a Interreg Quattro progetti transfrontalieri ci dicono che strada prendere: Cooperazione internazionale Reno alpino Lago di Costanza Agenda 21 New Energy BASE più energia rinnovabile nel Reno superiore Barriere flottanti antinquinamento per il Lago di Ginevra 22 Azione pilota «Alpi orientali» Verso una cooperazione in tutto lo Spazio alpino Sfruttare la libertà d azione Uno studio del seco quantifica l utilità del paesaggio per il turismo svizzero in 2,5 miliardi di franchi all anno. Il 76% dei turisti svizzeri rispettivamente l 83% dei turisti stranieri citano la natura e il paesaggio quale motivo dei loro viaggi. Nei prossimi cinque-dieci anni si prevede che il turismo rispettoso della natura crescerà del 40%, purché si riesca a «conciliare intelligentemente gli interessi turistici con quelli economici». Sempre più regioni rurali vogliono sfruttare questa opportunità e lanciare progetti che prevedono l istituzione di parchi naturali e paesistici. Attualmente il Consiglio federale ha dato l incarico di elaborare le basi legali per il nuovo «paesaggio dei parchi svizzeri». A differenza delle tradizionali aree naturali protette, i nuovi parchi consentono una certa libertà d azione anche a livello economico: non solo contribuiscono a mantenere intatti la natura e il paesaggio, ma rappresentano nel contempo un polo d attrazione per lo sviluppo economico, a condizione che si riesca a convogliare i più disparati interessi nella stessa direzione. L idea che a lungo termine un ambiente intatto possa offrire importanti vantaggi economici ha dato vita a numerosi progetti anche nell ambito di Interreg. Da ciò traggono profitto non solo il turismo, ma anche le nuove tecnologie, come nel caso di un progetto nella regione del Reno superiore, dove i partner di tre Paesi vogliono accelerare lo sviluppo del mercato delle energie rinnovabili. Altri progetti riguardano la pianificazione strategica del territorio nelle regioni frontaliere e transnazionali dove, con l appoggio di Interreg, si stanno gettando le fondamenta di uno sviluppo sostenibile in campo ambientale, economico e sociale. Eric Scheidegger, ambasciatore, capo Promozione della piazza economica, seco R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

4 Revisione parziale della LPN «Parchi naturali e paesistici» Conciliare la protezione ambientale con gli interessi economici Con un completamento della Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN), s intendono creare i fondamenti giuridici necessari per promuovere i cosiddetti parchi naturali e paesistici. In questo modo la Confederazione vuole offrire alle regioni maggiori possibilità di conciliare la protezione della natura e del paesaggio con gli interessi economici. Nel seguente articolo Willi Meyer, capo della Sezione Paesaggio e Pianificazione dell Ufficio federale dell ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), illustra i punti principali del progetto. Questo autunno, il Consiglio federale deciderà in merito. La popolazione sta attualmente valutando la possibilità di creare parchi naturali e paesistici nel Giura vodese, nei Grigioni centrali, lungo il Doubs, nel Binntal, nella Valle Maggia e anche in altre regioni. Molte di queste iniziative sono scaturite da organizzazioni ambientaliste private. Nel contempo la politica regionale cerca il modo di valorizzare e sfruttare meglio le promettenti potenzialità delle regioni. I parchi naturali e paesistici consentono di conciliare la protezione ambientale con gli interessi economici. Nel suo rapporto «Strategia dello sviluppo sostenibile 2002», il Consiglio federale parla della promozione dei parchi naturali e paesistici come di una misura atta a favorire lo sviluppo sostenibile: «Dal punto di vista economico, verranno rafforzati la politica regionale, un turismo rispettoso dell ambiente e la vendita dei prodotti locali. Nel contempo verranno promossi lo sviluppo ecologico del paesaggio e lo sfruttamento del suolo rispettoso dell ambiente in modo da favorire la biodiversità. La valorizzazione degli spazi ricreativi imprimerà, inoltre, nuovi impulsi a uno sviluppo socioculturale adeguato. Nuove forme di cooperazione favoriranno la partecipazione di soggetti locali, regionali e cantonali.» Completando la Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN), sarà possibile dare attuazione a questa misura. Necessità di grandi aree protette Da alcuni studi scientifici è emerso che, a livello europeo, c è la necessità di creare vaste aree protette soprattutto nelle zone poste a un altitudine media e nei boschi di latifoglie. Inoltre, si registra una forte esigenza di cambiamento nelle regioni seminaturali in prossimità dei centri più densamente popolati. In tali regioni i parchi sono particolarmente utili dal punto di vista della protezione della natura e del paesaggio. La Confederazione prevede tre categorie di parchi: i parchi nazionali, i parchi paesistici e i parchi naturali. Non designa però i territori cui dare la precedenza e non stabilisce neppure dove devono essere progettati i parchi. Tre tipi di parchi Un parco nazionale consta di una zona centrale e di una zona periferica. In linea di massima, nella zona centrale l uomo non può intervenire. La flora e la fauna sono libere di seguire il loro corso naturale. Tuttavia, le attività ricreative, la formazione, il contatto con la natura e la ricerca possono essere praticati purché non disturbino i processi naturali. La zona centrale è circondata da una zona periferica deputata a proteggere i processi naturali che si svolgono nella zona centrale, come pure la varietà delle specie antropogeniche e dei biotopi, nonché le zone agricole seminaturali. Tenendo conto del potenziale naturale, la zona periferica continua ad essere sfruttata nel senso moderno del termine sia a livello agricolo che forestale. L attuale parco nazionale della Bassa Engadina e della Val Monastero, che sostanzialmente corrisponde alla zona centrale dei futuri parchi nazionali, rimarrà parco nazionale e verrà riconosciuto come tale. Dovrà però essere adeguato alle nuove disposizioni di legge entro un determinato periodo di tempo e, in particolare, dovrà essere dotato di una zona periferica. I parchi paesistici comprendono principalmente le zone agricole tradizionali. Essi presentano elevati valori naturali e paesistici e nel contempo fungono da zona residenziale e da regione economica per la popolazione regionale. La progettazione e la configurazione degli insediamenti devono soddisfare severi requisiti in materia di pianificazione del territorio. Le grandi infrastrutture, come i laghi artificiali e le linee ad alta tensione, devono essere integrate nel paesaggio in modo ottimale. La loro creazione non deve comportare né l eliminazione né il danneggiamento di valori naturali e paesistici irripristinabili. In un parco possono essere inglobati impianti industriali, sistemi di trasporto o strutture per il recupero di energia d importanza storica. Le attività economiche devono essere improntate soprattutto a uno sfruttamento sostenibile delle risorse locali. Lo sviluppo sociale ed economico viene coadiuvato da programmi 4 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

5 Paesaggio alpino nel Parco nazionale svizzero: esempio di una zona centrale. Paesaggio agricolo nel Vaud. Sullo sfondo: Tour de St. Martin. R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

6 Revisione parziale della LPN «Parchi naturali e paesistici» Willi Meyer, capo della Sezione Paesaggio e Pianificazione dell Ufficio federale dell ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) integrativi inerenti al parco, in particolare nel campo dell ecoturismo e della vendita di prodotti e servizi qualificati soprattutto di origine agricola. Misure concrete di promovimento servono ad aumentare e migliorare la varietà naturale, a mantenere intatti e a integrare fra loro gli spazi vitali, a favorire l ecoturismo e un agricoltura conforme alla natura nonché a tutelare o a rivitalizzare il patrimonio culturale assicurando così alla popolazione un buon livello di qualità della vita. I parchi naturali sono aree seminaturali nei pressi di centri urbanizzati. Si prestano a diventare parchi naturali soprattutto i grandi complessi forestali, i fiumi con rive naturali e le superfici non sfruttate nei pressi di un fiume. Nella zona centrale dei parchi naturali la natura deve essere libera di svilupparsi, proprio come nella zona centrale dei parchi nazionali. L importante è che si possa accedere liberamente alle offerte di formazione ambientale e naturale anche se nei settori più delicati potrebbero rendersi necessarie alcune restrizioni per i visitatori. Nella zona di transito l aspetto più importante è rappresentato dall organizzazione e dalla mediazione di esperienze con la natura. I parchi naturali devono consentire alla popolazione degli agglomerati urbani di vivere esperienze autentiche a contatto con la natura in una zona ricreativa facilmente accessibile e raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici. Primo: chiarire i requisiti Le regioni e i Cantoni sono liberi di decidere se e dove creare i parchi. La Confederazione, però, intende garantire, sulla base di requisiti di qualità nazionali, che solo le zone di alto livello culturale, paesistico e naturale siano dichiarate parchi di importanza nazionale. L importanza nazionale di un parco si misura dalla sua ricchezza naturale, dalla sua particolare bellezza, dall originalità paesistica e dalle preziose e straordinarie testimonianze dello sviluppo delle zone agricole. In Un parco consente a una regione di incamerare fondi con cui accrescere i propri punti di forza e attenuare i punti deboli. una prima fase di progettazione, quindi, è opportuno chiarire se in una zona di progetto esistono i requisiti geografici e le potenzialità per creare un parco. Dopo di che, si devono esaminare i seguenti aspetti: la sostenibilità dello sfruttamento economico, le garanzie giuridiche, le attività socioculturali nonché i requisiti organizzativi e programmatici. Perché i sussidi? Se i requisiti sono soddisfatti oppure se, in caso di piccole lacune, si garantisce che verranno soddisfatti a breve termine con un programma di misure e con le relative decisioni degli uffici competenti la Confederazione stanzia dei sussidi per la creazione del parco, per la realizzazione di misure di rivitalizzazione e di valorizzazione del paesaggio, per l indennizzo a fronte di rinunce o restrizioni a livello di utilizzazione, per le infrastrutture del parco (centro informazioni, allestimento dei sentieri, ecc.), per la gestione del parco (spese amministrative e per il personale) o per i costi delle informazioni e della formazione ambientale. L importo dei sussidi varia in funzione dell interesse della Confederazione e della capacità finanziaria dei Cantoni. Da parte dei Cantoni è prevista una partecipazione finanziaria minima. Per quanto riguarda i parchi nazionali, i sussidi federali e cantonali devono coprire il 90 per cento dei costi, mentre per i parchi naturali e paesistici è sufficiente una copertura del 70 per cento. Nell ambito della nuova perequazione finanziaria fra la Confederazione e i Cantoni, si dovranno discutere mandati di prestazione con budget globali. Nuovi stimoli dati dai «label» Sulla scorta di esempi già collaudati all estero, ai parchi dovranno essere conferiti dei label, vale a dire dei marchi di qualità, per attirare l attenzione dei consumatori sui vantaggi ecologici di una determinata offerta di alto livello qualitativo. I label sono un importante fattore della strategia d incentivazione adottata dalla Confederazione per consentire la creazione di parchi naturali e paesistici. La Confederazione conferisce agli enti promotori dei parchi un label per dieci anni. I promotori possono a loro volta cederlo per tre anni a privati e aziende, per valorizzare i prodotti del parco come, ad esempio, alimenti biologici o prodotti artigianali, nonché servizi del parco come alloggio, vitto e assistenza turistica improntati a principi ecologici. Nuovi impulsi per le regioni dei parchi Un parco consente a una regione di incamerare fondi con cui accrescere i propri punti di forza e attenuare i punti deboli. La creazione di nuovi posti di lavoro nei parchi e il giro d affari conseguito con i biglietti d ingresso al parco e con la vendita dei prodotti del parco possono essere importanti per le zone minacciate dall esodo demografico e caratterizzate da una struttura economica debole. In media, l attuale parco nazionale dei Grigioni crea un valore aggiunto turistico diretto di dieci milioni di franchi all anno, cui si aggiungono altri sette milioni di franchi dovuti agli effetti occupazionali e reddituali indiretti e indotti. La popolazione rurale si trova a disporre di nuove piattaforme per la vendita di alimenti di alta qualità. Per l artigianato, in particolare per le piccole aziende artigiane e per gli enti turistici, vengono create nuove opportunità di vendita. Prospettive economiche positive e una maggiore consapevolezza regionale possono invertire la tendenza all invecchiamento e all esodo demografico. Opportunità anziché restrizioni In passato, la protezione dei biotopi palustri, prati secchi, golene o zone palustri da parte della Confederazione e dei Cantoni veniva spesso percepita dalla popolazione locale come una restrizione anche se le organizzazioni turistiche si impegnavano in campagne pubblicitarie di successo. Con la nuova LPN questa situazione è destinata a cambiare. Sin dall inizio, popolazione ed economia potranno sfruttare le misure per la protezione e il mantenimento della natura e del paesaggio come chance per lo sviluppo regionale. Non prima del 2005 La nuova LPN e la rispettiva Ordinanza federale sui parchi naturali e paesistici potranno entrare in vigore non prima del 1 gennaio R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

7 Rete 3 seminario Regio Plus in Ticino Il 7 e l 8 novembre 2002 avrà luogo a Locarno il 3 seminario Regio Plus che tratterà principalmente due argomenti. Primo: nuovi partenariati fra agricoltura, artigianato, industria e altri settori. Secondo: la valutazione dell intero programma Regio Plus e dei progetti già conclusi. Come per i primi due seminari, anche questa volta i partecipanti avranno la possibilità di vedere sul posto alcuni progetti Regio Plus mentre un interessante programma complementare darà loro l opportunità di intrattenere rapporti informali e di scambiare esperienze con gli altri partecipanti. L agricoltura sta cambiando. I cambiamenti strutturali pongono gli interessati davanti a grandi sfide, in particolare nelle regioni periferiche. La nuova politica agricola costringe gli agricoltori a orientarsi sempre più al mercato. Le cooperazioni con altri settori, in particolare l artigianato, l industria, ma anche la ricerca o i servizi sociali offrono all agricoltura nuove opportunità concorrenziali. Svariati progetti Regio Plus mostrano come funzionano i progetti di cooperazione intersettoriali. Si tratta di sfruttare maggiormente le possibilità offerte da tali cooperazioni. Al seminario di Locarno verrà presentata una rosa di progetti Regio Plus e LEADER per esemplificare come sia possibile instaurare e concretizzare partnership innovative. Nel corso dei workshop, i partecipanti potranno trattare e approfondire questioni specifiche. Risultati della valutazione di Regio Plus La seconda giornata di seminario sarà interamente dedicata al tema della valutazione. Verranno ad esempio presentati i risultati della valutazione provvisoria di Regio Plus: quali effetti hanno sortito i progetti nelle regioni e com è possibile ottimizzare l esecuzione dell intero programma? I responsabili dei progetti, per i quali l appoggio di Regio Plus si è già concluso, riferiranno sui risultati raggiunti e sulle loro ripercussioni. Essi spiegheranno anche che cosa faranno per garantire un futuro al loro progetto, in particolare a livello finanziario. Verranno organizzati workshop anche su questo argomento. Come negli anni precedenti, anche quest anno il seminario Regio Plus offrirà a tutti i partecipanti la possibilità di scambiare informazioni ed esperienze in modo informale. Prima dell apertura del programma ufficiale, ci sarà inoltre la possibilità di informarsi in loco su alcuni progetti Regio Plus ticinesi selezionati. Meglio iscriversi in anticipo Non prendete altri impegni per il 7 e l 8 novembre 2002 e iscrivetevi quanto prima. Il termine d iscrizione scade l 11 ottobre L incontro avrà luogo nelle sale conferenze dell Hotel La Palma au Lac di Locarno-Muralto. Chi non riceverà l invito può richiedere il programma unitamente al tagliando d iscrizione al seguente indirizzo: PricewaterhouseCoopers, Seminario Regio Plus, Regina Nydegger, Hallerstrasse 10, Casella postale, 3001 Berna, Telefono 031/ , Fax 031/ , regina.nydegger@ch.pwcglobal.com («Feedback»). Anche quest anno il seminario Regio Plus offrirà a tutti i partecipanti la possibilità di scambiare informazioni ed esperienze. R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

8 Riserva di biosfere Unesco di Entlebuch L handicap diventa opportunità La «Riserva di biosfere di Entlebuch» è uno dei primi progetti di Regio Plus. Oltre confine essa è considerata l esempio concreto di come sia possibile realizzare con successo l idea di un parco. Adesso il know-how dei promotori del progetto è più richiesto che mai. Theo Schnider, corresponsabile del progetto e ora direttore UNESCO della Riserva di biosfere di Entlebuch Svizzera, ripercorre le fasi salienti del progetto e racconta come la regione sia riuscita a trasformare quello che sembrava un handicap in una grande opportunità. Il 25 maggio 2002 l Unesco ha ufficialmente inserito l Entlebuch nella sua rete mondiale di riserve di biosfere. I responsabili del progetto sono stati insigniti del relativo certificato al cospetto del Presidente della Confederazione Kaspar Villiger. Gli abitanti della regione hanno festeggiato l evento con una festa popolare. L entusiasmo era palpabile. Del resto, erano anni che aspettavano questo momento anni di duro lavoro. E come in tutti i progetti pionieristici, le difficoltà non sono mancate, come ricorda Theo Schnider Protezione delle paludi: un handicap? «Con l approvazione dell iniziativa Rothenturm, da un giorno all altro due terzi della superficie di Sörenberg e Flühli divennero regione palustre protetta. Per la prima volta, fummo costretti a confrontarci più seriamente con i problemi della pianificazione del territorio e della protezione della natura. Gli abitanti della regione e i politici locali erano disorientati. La maggior parte di essi considera la protezione delle paludi un handicap per lo sviluppo regionale, specie per il turismo. Che cos è una riserva di biosfere? Le riserve di biosfere sono paesaggi naturali e rurali molto estesi e di importanza nazionale. Esse hanno tre funzioni: devono contribuire alla tutela dei paesaggi, degli ecosistemi e della varietà genetica nonché promuovere lo sviluppo economico e sociale. Inoltre, sono luoghi privilegiati per la ricerca e la formazione in materia ambientale. Sono modelli di come l uomo può vivere e lavorare in modo sostenibile in un determinato tipo di paesaggio. «Riserva di biosfere» è un riconoscimento dell Unesco, una sorta di marchio. L Unesco controlla regolarmente se una regione soddisfa i criteri stabiliti e se continua a meritare il riconoscimento ottenuto. Il programma dell Unesco per le riserve di biosfere lanciato nel 1974 comprende oggi 411 riserve in 94 Paesi del mondo. La Riserva di biosfere di Entlebuch è la più moderna al mondo perché l unica ad essere stata sviluppata in collaborazione con i suoi abitanti. 8 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

9 Ci opponemmo, ma alla fine dovemmo accettare la nuova situazione ed elaborare un nuovo modello turistico. Il punto era: come trasformare un handicap in un opportunità per la nostra regione?» 1994 Alla ricerca di nuove idee «La prima idea fu un centro informazioni sulle paludi. Ci proponemmo allora di creare un centro di competenza sulle paludi e sulla loro protezione. Ma presto ci accorgemmo che quel progetto era troppo monotematico per poter offrire alla regione vere prospettive di sviluppo. Mentre cercavamo nuove idee e dopo aver contattato alcuni esperti, fra cui quelli dell UFAFP, ci imbattemmo nelle riserve di biosfere dell Unesco, un modello che oltre alla protezione ambientale apre le porte anche allo sviluppo economico.» 1996 Occorre un management professionale «Col titolo Entlebuch, spazio vitale demmo il via a un progetto preliminare finanziato dal Fondo svizzero per il paesaggio per mostrare come poteva presentarsi una riserva di biosfere nella nostra regione: fu il presupposto per convincere gli abitanti e i finanziatori della validità della nostra idea. Per il progetto preliminare istituimmo un management regionale con tre collaboratori part-time. Fin dall inizio, l organismo responsabile è stata l Associazione per la pianificazione regionale di Entlebuch.» 1998 Il sostegno di Regio Plus «Con l inaugurazione di un centro informazioni sulla natura a Sörenberg e l organizzazione di un simposio internazionale sul tema del paesaggio rurale, presentammo il nostro progetto a livello nazionale. In autunno, il nostro progetto venne riconosciuto come progetto di Regio Plus. Così, ricevemmo nuovi sostegni e potemmo elaborare il progetto definitivo. Grazie a Regio Plus, guadagnammo anche più credibilità verso i Comuni. Ma solo allora iniziò la nostra opera di convincimento vera e propria. Sapevamo che avremmo avuto successo solo se il progetto avesse ottenuto il più ampio sostegno possibile e se fosse stato recepito dalla gente. Creammo gruppi di lavoro, contattammo opinion maker, intensificammo il lavoro coi media e informammo l opinione pubblica e i gruppi d interesse di ogni singola opportunità possibile. Non appena sorgevano dubbi o venivano sollevate critiche, reagivamo subito. L importante era dissipare i dubbi degli interessati e correggere le idee sbagliate. Occorrevano un dialogo condotto con molta sensibilità e una trasparenza totale.» 1999 Lavoro pionieristico»poiché in Svizzera non esistevano direttive in materia, assieme con l UFAFP e alcuni studiosi di scienze naturali elaborammo dei criteri per la creazione di grandi aree protette come la Riserva svizzera di biosfere. Dovemmo rispondere a molti nuovi interrogativi, soprattutto per quanto concerne la definizione e l organizzazione della zonizzazione. A tutto ciò si aggiungeva la progettazione vera e propria.» Sforzi premiati dagli elettori «A settembre, negli otto Comuni interessati dell Entlebuch, si svolse la votazione orientativa, da cui emerse un risultato inequivocabile: con il 94 per cento di sì, la popolazione accettò di versare al nostro progetto un contributo annuo pro capite di quattro franchi per dieci anni. Gli sforzi compiuti in tutti questi anni erano valsi a qualcosa. Consapevoli del forte consenso popolare, formulammo la domanda definitiva per il riconoscimento come riserva di biosfere dell Unesco.» 2001 Il sì dell Unesco «In autunno giunse l OK dalla sede dell Unesco di Parigi. Ce l avevamo fatta: la prima riserva di biosfere della Svizzera conforme alle ultime direttive dell Unesco era diventata realtà. Il nuovo organismo responsabile della gestione operativa prese le redini. Nello stesso tempo crebbe l esigenza di informazione su tutti i fronti e il nostro know-how divenne più richiesto che mai. Il che dimostra che con il nostro lavoro avevamo suscitato importanti impulsi anche in altre regioni.» 2002 Che cosa ci riserva il futuro? «Dopo la consegna del certificato a fine maggio, ora si va avanti. Le aspettative sono enormi ovunque. La Riserva di biosfere è il contenitore che dobbiamo costantemente riempire di contenuti. Ora si tratta di formulare obiettivi assieme alla gente del posto, sviluppare una visione e renderla Profilo Theo Schnider, classe 1957, è un esperto qualificato di turismo, natura e ambiente e vive a Sörenberg. Dopo aver fatto per 20 anni il direttore turistico di Sörenberg, dalla scorsa estate lavora a tutti gli effetti come direttore UNESCO della Riserva di biosfere di Entlebuch CH. visibile e sperimentabile. La Riserva di biosfere offre all Entlebuch la straordinaria opportunità di migliorare la propria qualità di vita e il proprio benessere. Occorre coniugare in modo esemplare protezione e sfruttamento. Lo sviluppo sostenibile non può prescindere dal saper approfittare delle possibilità che si presentano. Dobbiamo continuare a cercare insieme, imparare insieme, raccogliere esperienze insieme partendo da un unica base: le straordinarie bellezze naturali di questa regione.» Informazioni Management regionale Riserva di biosfere di Entlebuch Chlosterbüel CH Schüpfheim Telefono Fax t.schnider@biosphaere.ch R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

10 Intervista «Niente da fare senza cooperazione» A differenza della Svizzera, i nostri vicini Germania, Francia e Italia hanno iniziato presto a delimitare sistematicamente i territori da proteggere. Dalla fine degli anni 60 a oggi, solo in Francia sono nati 40 parchi naturali regionali e nelle Alpi italiane si contano oggi 36 parchi naturali nazionali. Che cosa possiamo imparare dalle esperienze fatte dai nostri vicini? Abbiamo intervistato Roland Dellagiacoma, direttore della ripartizione Natura e Paesaggio della Provincia di Bolzano (I), che da 25 anni circa si occupa dell istituzione di parchi regionali. Già nei primi anni 70 in Italia si è iniziato a definire e a regolamentare giuridicamente le categorie dei territori da proteggere. Fino ad oggi sono sorte 270 aree protette. Che cosa ha dato il via a questo processo? Roland Dellagiacoma: In parte, sono stati i drammatici danni inferti all ambiente. Per proteggere la natura ma anche per preservare i valori culturali della regione, si è dovuto proteggerli. Nel contempo, però, hanno avuto un ruolo importante anche alcune considerazioni di carattere economico-regionale. I parchi dovrebbero contribuire ad affrontare problemi strutturali, vale a dire ad aumentare il valore aggiunto e contrastare problemi come l esodo da determinate zone. Nelle regioni economicamente agiate, invece, è stata messa in primo piano la protezione della flora e della fauna. Si trattava di proteggere i territori da un eccessivo sfruttamento. Come valuta il contributo che le zone protette possono dare allo sviluppo delle regioni economicamente deboli? Le condizioni sono molto diverse da regione a regione, per cui anche gli effetti nelle zone protette possono essere paragonati solo con beneficio d inventario. Nel complesso, però, il quadro è molto positivo. Grazie alle zone protette, in Italia è nata la cosiddetta industria verde che negli ultimi anni è cresciuta costantemente contribuendo a creare nuovi posti di lavoro. Ma non è il caso di illudersi: una zona protetta da sola non può risolvere i problemi strutturali di una regione. Occorre anche adottare tutta una serie di misure politico-economiche e di pianificazione del territorio. Le zone protette sono innanzitutto uno strumento per mantenere intatte le potenzialità naturali di una regione. Quali sono le condizioni dalle quali dipende maggiormente il successo dei progetti di parchi? La zona deve avere un attrattiva superiore alla media. Il paesaggio da solo non basta. Nel contempo, deve vantare alcuni elementi chiave (bellezze naturali e ricchezze culturali, centri d informazione o altre offerte mirate destinate a gruppi specifici) ed essere in grado di commercializzarli in modo professionale. Occorre dunque la presenza di un solido ente promotore. Si tratta inoltre di acquisire degli alleati per il progetto, vale a dire, riuscire a riunire rappresentanti di settori diversi (protezione della natura, agricoltura, turismo, cultura e altri gruppi d interesse). Senza cooperazione non si fa niente. Ad ogni buon conto, l equilibrio degli interessi ha anche i suoi limiti. Non si deve esagerare con la strategia del L Italia e i suoi parchi Il primo parco italiano è il Parco lombardo della Valle del Ticino, nato nel 1974 in Lombardia. Oggi su una superficie totale di all incirca chilometri quadrati sono sorti 21 parchi nazionali, 110 parchi naturali regionali e 143 Riserve Naturali Statali. La provincia di Bolzano nell Alto Adige ha riservato il 24% della sua superficie totale ai parchi naturali regionali e quindi è la prima in classifica rispetto al resto dell Italia. «voler la botte piena e la moglie ubriaca» ovvero non si può pretendere di proteggere l ambiente continuando a sfruttarlo. A mio avviso, occorre stabilire delle priorità. Se manca l entusiasmo e non si scende a compromessi, è difficile che il progetto possa avere successo. Che cosa può imparare la Svizzera dalle esperienze fatte in Italia? Se le risorse finanziarie e umane non sono all altezza degli obiettivi prefissati, si corre facilmente il rischio di produrre «parchi solo sulla carta». Dunque, è importante porsi degli obiettivi realistici, in particolare per quanto concerne la redditività. Gli Italiani hanno moltissima simpatia per i parchi. Soprattutto perché le campagne di comunicazione relative ai parchi parlano non tanto alla «testa» quanto al «cuore». Chi vuole acquisire adesioni a favore di un parco, deve agire sul piano emotivo. Naturalmente un parco deve comportare anche dei vantaggi economici tangibili. Sono dunque indispensabili gli incentivi finanziari. A lungo termine, i parchi che hanno più successo sono quelli che nascono in collaborazione con la popolazione. Abbiamo imparato a non lasciarci imporre dall alto la creazione dei parchi. 10 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

11 Flash sui progetti Gestione sostenibile delle acque (LU) L acqua diventa termoisolante In collaborazione con il Comune e alcuni agricoltori, Johannes Heeb («Serra tropicale Ruswil») ha realizzato un altro progetto innovativo, questa volta nel lago di Geuen. In un bacino artificiale, l acqua piovana viene mescolata alle acque reflue e utilizzata per la coltivazione delle cosiddette tife. Da queste piante si possono ricavare materiali termoisolanti ecologici pregiati e materiali inerti per le costruzioni in argilla. Gli investimenti per un impianto di ritenzione per la depurazione delle acque di scarico sono circa dieci volte superiori. E anche i costi di esercizio sono molto maggiori. Quindi, il bacino artificiale creato nel lago di Geuen è interessante sotto il profilo economico anche a prescindere da quello che si potrebbe ricavare con la vendita dei prodotti a base di tifa. Per non parlare poi dei vantaggi ecologici e sociali. Grazie al progetto, gli agricoltori possono diversificare la loro produzione e vengono dati nuovi impulsi al settore dell edilizia. In apposite vasche l acqua piovana di scarico viene utilizzata per la produzione di stantuffi tuffanti che si possono trasformare in materiale isolante ecologico o in materiale inerte per le costruzioni in argilla. Informazioni: Dr. Johannes Heeb, Kulturland 21 GmbH c/o seecon GmbH, Bahnhofstr. 2, 6110 Wolhusen, Tel , Fax: , johannes.heeb@seecon.ch, Internet: Progetti logistici nell Oberland bernese SpediBeO mette in moto la mobilità La crescente pressione concorrenziale nel commercio ha peggiorato le condizioni di consegna per l industria e l artigianato anche in alcune regioni dell Oberland bernese. Molti fornitori non servono più le regioni periferiche oppure le servono a condizioni troppo sfavorevoli. Vi è poi l aspetto della forte dipendenza logistica dalle regioni dell Unterland. La ferrovia continua a perdere importanza come mezzo di trasporto. Il trasporto su strada, invece, è cresciuto sensibilmente e con esso l inquinamento ambientale. La situazione è diventata preoccupante soprattutto nelle località turistiche. I responsabili del progetto SpediBeO vogliono ottimizzare il trasporto delle merci e la mobilità turistica nell Oberland bernese con quattro sottoprogetti: 1) piattaforma SpediBeO con questa piattaforma i rappresentanti dei più svariati interessi vogliono portare al successo progetti logistici innovativi. 2) Logistica a collettame SpediBeO questo consorzio logistico si è prefissato l obiettivo di coordinare in modo intersettoriale il trasporto e lo stoccaggio delle merci. Le consegne delle merci dovranno essere adeguate meglio alle strutture economiche. Su una o più piattaforme in prossimità del tratto autostradale Interlaken-Berna, le merci verranno raggruppate e nuovamente suddivise per poi essere consegnate nelle varie valli a bordo di veicoli scelti in base alle condizioni del traffico. 3. VersOrg BeO Con questo sottoprogetto i promotori vogliono esaminare l approvvigionamento delle regioni marginali con merci e servizi di uso corrente e ridurre gli svantaggi regionali e strutturali legati all acquisto, al magazzinaggio e alla logistica. 4. BeO Mobility Con questa piattaforma di dialogo s intendono rivalutare i mezzi di trasporto pubblici. RUNDUM Büro für Mobilität, Obersimmental/Saanenland, Gerhard Schuster, Postfach, 3601 Thun, Tel , Fax , thunmobil@smile.ch. R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

12 Panoramica dei progetti 1 Regione modello Göschenen Un futuro per l uomo e la montagna (UR) 2 Centro d incontri Hämikerberg (LU) 3 Borsa di servizi Thal (SO) 4 Marketing regionale SA «Regione dell Appenzello tutta salute» (AR) 5 Villaggio delle betulle di Bürchen (VS) 6 Naturalmente dai Grigioni (GR) 7 Turgovia in bici (TG) 8 Sentiero frontaliero nella regione del Napf (BE) 9 Progetto ecologico Nordbünden (GR) 10 SimmeSaaneSee Bike & Fun nell Oberland bernese (BE) 11 Commercializzazione di specialità lattiero-casearie provenienti dalla regione di montagna zurighese (ZH) 12 Marketing locale Fricktal (AG) 29 Vetrina di prodotti agricoli e Centro di percezione sensoriale Sensorama (VS) 30 Il cesto di prodotti di Entremont (VS) 31 Espace Ballon (VD) 32 Per un iniziativa pubblicitaria concertata a favore dei prodotti agricoli del Giura vodese (VD) 33 InfoWallis (VS) 34 Natura Agricoltura Turismo NAT (VS) 35 Promozione della professione e dei servizi di accompagnatore in montagna (VS) 36 ACE-HYDRO, Martigny (VS) 37 Valorizzazione della castagna nella Svizzera italiana (TI) 38 Agriturismo (TI) 39 Coltivazione di piante e di erbe aromatiche e medicinali alpine, centro di fitofarmacologia e centro seminariale (TI) 45 Villaggio del libro St. Pierre-de- Clages (VS) 46 Sentiero biblico St. Maurice (VS) 47 Parco di ricerca naturale Schwägalp/ Säntis (AR) 48 Rete di cooperativa Braunwald (GL) 49 Piazza del mercato TIP (BE) 50 Sentiero Necki (SG) 51 Ospitalità alla Cäsar Ritz (VS) 52 Design milanese e qualità svizzera dalle Alpi del Vallese (VS) 53 I boschi dell Alto Giura vodese (VD) 54 Attorno allo Schwarzsee (FR) 55 Micro Center Central-Switzerland (OW) 13 Progetto pilota per l uso agricolo del calore perduto dai gas di transito della stazione di compressione gassosa di Ruswil (LU) 14 Entlebuch: riserva di biosfere (LU) 15 Promozione dell integrazione della medicina classica e della medicina naturale (AR) 40 Promozione e sviluppo del turismo residenziale con sfruttamento delle risorse locali nella Valle di Blenio (TI) 41 ADEP Associazione per lo sviluppo economico del distretto di Porrentruy Immagine della regione di Porrentruy (JU) 42 Ajoie Escapade (JU) 16 Organizzazione di vendita Vivonda Surselva (GR) 43 Sviluppo di Bellelay Sfruttamento di un centro pluridisciplinare (BE) 17 Turismo e agricoltura nella regione del Seeland TouLaRe (BE) 44 Sentiero del grano (VD) 18 Il cammino di San Giacomo (LU) 19 Pellegrinaggi nell Oberland bernese (BE) 20 Via Spluga sentiero culturale ed escursionistico Thusis-Passo dello Spluga-Chiavenna (GR) 21 Vendita regionale di generi alimentari Berna (BE) 22 Marketing locale Soprasselva (OW) 23 Promozione Thal (SO) 24 Centro servizi Briga-Glis (VS) 25 Centro geologico Sarganserland- Walensee-Glarnerland (SG) 26 Trekking in Svizzera 27 Officina della Valle di Schenkenberg (AG) 28 Pays d Enhaut: marchio di garanzia regionale (VD) Nell ambito di validità di Regio Plus rientrano tutte le regioni montane in conformità della Legge sull aiuto agli investimenti nelle regioni montane come pure altre regioni rurali. Non rientrano né città ne agglomerati urbani. In termini di superficie, Regio Plus copre l 80 per cento della Svizzera; in termini di popolazione il grado di copertura è del 40 per cento. Progetti segnati in blu: sostegno finanziario Regio Plus concluso. Riprodotto con l autorizzazione dell Ufficio federale di topografia (BAO13373) 12 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

13 56 Sviluppo del turismo rurale nel Canton Vaud (VD) 57 Brain-tec Business & Training Network (VS) 58 Centro artigianale e di servizi Goms (VS) 59 VALVISION Vetrina del Vallese (VS) 60 Parco naturale regionale del Doubs (JU) 61 Centro servizi informazioni e ospitalità in Alto Vallese (VS) 62 Gestione delle acque per insediamenti efficaci (LU) 63 Tempo libero e relax nella regione di Zurzi (AG) 64 Pfyn-Finges: una regione da vivere e da scoprire (VS) 65 Freiamt à la carte (AG) 66 Parco regionale del Chasseral (BE) 67 Città virtuale Thal-Gäu-Oberaargau (SO) 68 Castello Leuk (VS) 69 Turismo, agricoltura e cultura Schamserberg (GR) 70 Formazione in servizi assistenziali nelle regioni rurali (BE) 71 Vallemaggia: pietra su pietra (TI) 72 Ospiti 50più nell Emmental (BE) 73 Personalità Werdenberg (SG) 74 Agrovision Burgrain (LU) 75 Piattaforma Internet regione di Einsiedeln (SZ) 76 Marketing locale della regione di Schwarzbuben (SO) 77 Centro di competenze romando del turismo rurale (VD) 78 Strada alta del Lago di Thun (BE) 79 SpediBeO Progetti di logistica nell Oberland bernese (BE) 80 Miscanto: materiali biodegradabili (BE) 81 Alla scoperta dell Albula (GR) 82 Regione del parco nazionale Engadina/ Val Monastero (GR) 83 Polo botanico alpino della regione di Sion (VS) 84 Parc Ela (Parco regionale dei Grigioni centrali) (Mittelbünden) (GR) Troverete informazioni dettagliate sulla direzione e i costi dei progetti assieme agli indirizzi di riferimento nel sito Web Regio Plus: Aggiornamento luglio 2002 Budget complessivo: 70 milioni di franchi Durata: fino al 31 luglio 2007 Numero di domande: 117 Progetti sostenuti: 84 ripartiti in 19 Cantoni Costi complessivi dei progetti: 86,8 milioni di franchi Sussidi della Confederazione: 31,8 milioni di franchi Settori interessati: turismo, agricoltura, economia del legno, commercio al dettaglio, imprese di servizi, artigianato, industria mineraria, costruzione di macchine, trasporti, cultura, ricerca, formazione nonché sanità e servizi sociali. R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

14 Sondaggio Si allarga il «paesagg parchi svizzeri» Un numero sempre maggiore di regioni scoprono nella protezione della natura e del paesaggio importanti opportunità per svilupparsi anche sotto il profilo economico. I progetti possono avere successo, però, solo se i rappresentanti dei vari interessi in gioco sono disposti ad impegnarsi. Anche Regio Plus appoggia progetti di cooperazione di questo tipo (attualmente sono cinque). Abbiamo chiesto ai rispettivi responsabili di fare il punto della situazione e di illustrarci le prospettive future dei loro progetti. Parco naturale regionale di Doubs (JU) Responsabile del progetto: Gisèle Ory Durata del progetto: Info: pnr.doubs@bluewin.ch Punto della situazione L associazione promotrice, fondata nel 1999 allo scopo di realizzare il parco naturale regionale di Doubs, riunisce una ventina di Comuni e numerose organizzazioni e personalità della regione. Attualmente stiamo elaborando una carta che riassume gli aspetti concernenti il finanziamento, la gestione e le strutture giuridiche del parco. Nel contempo stiamo definendo quali progetti attuare. A questo scopo, in collaborazione con il Cantone, abbiamo creato una guida per tutti i partner che delinea gli obiettivi e i metodi di lavoro dell associazione. Fattori di successo È importante saper entusiasmare la gente al progetto e impegnarla in qualche modo a parteciparvi. Gli abitanti della regione devono conoscere il progetto per potervisi identificare nonché sapere quali vantaggi concreti possono trarne. Importanti fattori chiave per il successo sono dunque la trasparenza e una continua opera di informazione e di comunicazione. Occorre essere sensibili e diplomatici per riuscire a riunire sotto un denominatore comune gli svariati interessi dei diversi partecipanti. Se non si riesce a farlo, si corre il rischio di perdere tempo. Futuro Il parco regionale dovrà aprire i battenti nel Esso aiuterà la valle di Doubs a svilupparsi in modo sostenibile e a imprimere alla regione un immagine dinamica, forte, aperta e pionieristica. Strada alta del Lago di Thun (BE) Corresponsabile del progetto: Peter Schneider, Berna Durata del progetto: Info: peter.schneider.wp@bluewin.ch Punto della situazione Stiamo rilevando tutte le qualità distintive della regione interessata dal progetto. I valori naturali e culturali nonché gli elementi economici fanno l oggetto di altrettanti sottoprogetti. In un primo momento abbiamo informato tutti i Comuni e le organizzazioni importanti sui vari progetti, sul loro stato d avanzamento, sul tipo di cooperazione e sulle ulteriori procedure da seguire. Nel contempo sono stati costituiti i team preposti ai vari progetti e i programmi hanno assunto contorni più concreti. Fattori di successo I Comuni e le organizzazioni devono essere convinti sia delle possibilità che il progetto offre alla regione sia dei vantaggi della cooperazione. Un importante potenziale di successo risiede nella possibilità dei singoli partner di risolvere i loro problemi nel quadro di un progetto comune nel quale far confluire i rispettivi punti di forza. Un aspetto critico è rappresentato dal problema dei tanti piccoli «reami» superabile però con un informazione approfondita e una comunicazione chiara. Ma è anche indispensabile che tutti i partecipanti si rispettino reciprocamente. Futuro È importante mostrare quanto prima successi tangibili in tutti i sottoprogetti. Il che ci faciliterà parecchio il lavoro. 14 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

15 o dei Spazio di vita e di scoperta Pfyn- Finges (VS) Responsabile del progetto: Paul Metry, Gampel Durata del progetto: Info: areaplan@rhone.ch Punto della situazione È dal 2001 che, in collaborazione con le regioni, i Comuni e le organizzazioni ambientaliste, stiamo lavorando a un programma turistico per il bosco di Pfyn. Abbiamo definito la rete di sentieri e i requisiti minimi per gli accessi al «parco naturale regionale» e stabilito il luogo dove sorgeranno il centro per la natura e il paesaggio nonché i vari spazi destinati alla scoperta della natura. Questi lavori rappresentano il presupposto per l inoltro al Cantone della domanda di riconoscimento come parco naturale regionale. Un altro aspetto fondamentale è stato e continua ad essere la campagna di sensibilizzazione dell opinione pubblica. Organizziamo incontri informativi e sfruttiamo ogni singola possibilità di comunicazione. Fattori di successo Ci siamo prefissati l obiettivo di realizzare almeno un sottoprogetto all anno, perché i decisori e la popolazione si convincono solo con i fatti e perché così acquistiamo anche maggiore credibilità. Grazie a campagne d informazione mirate, siamo riusciti a convincere dei vantaggi del progetto anche i Comuni esterni al bosco di Pfyn. Futuro Grazie ai presupposti culturali, geografici e naturali, ci sono buone probabilità che il «parco naturale regionale» possa finalmente nascere. Inoltre, i Comuni interessati hanno reagito positivamente al progetto e ci hanno assicurato il loro appoggio. Parco regionale del Chasseral (BE) Responsabile del progetto: Fabien Vogelsperger Durata del progetto: Info: info@arjb.ch Punto della situazione L idea di creare un parco regionale è stata abbracciata per la prima volta nel 1998 dalle associazioni regionali «Centre-Jura» e «Jura-Biel». Negli ultimi due anni sono state elaborate le linee direttrici della sua attuazione, ovvero sono stati definiti gli obiettivi e i mezzi necessari. Con la costituzione dell associazione del Parco regionale del Chasseral nell autunno del 2001 è stata posta un importante pietra miliare per l intero progetto. E intanto l associazione conta all incirca 200 soci, fra cui 11 Comuni. Il progetto ha generato una dinamica molto positiva. Attualmente sette diverse commissioni (turismo, agricoltura, ambiente, carta costituzionale, trasporti e flussi di trasporto, silvicoltura, finanze e partenariati) stanno elaborando le misure dettagliate, alcune delle quali sono già state attuate. Fattori di successo Un progetto di questo tipo può avere successo solo se si riesce a entusiasmare la popolazione, a creare un atmosfera innovativa e a trasformare le persone coinvolte in persone interessate. Questa dinamica può nascere però solo se sono assicurati i finanziamenti di base. Occorre un management professionale che sia in grado di coordinare i diversi sottoprogetti e di portare avanti l intero progetto. Futuro Abbiamo creato una piattaforma finanziaria e organizzativa che ci consente per lo meno a breve termine di attuare già alcuni sottoprogetti. Questo è un segnale importante a conferma che a poco a poco il parco regionale diventerà una realtà. Parco di ricerca naturale Schwägalp/ Säntis (AR) Resp. del progetto: Hans Höhener Durata del progetto: Info: kontakt@saentisbahn.ch Punto della situazione Alla fine del 2000 siamo riusciti a costituire un associazione promotrice molto vasta assieme ai Cantoni Appenzello Interno ed Esterno, a vari Comuni, a proprietari immobiliari, rappresentanti di istituti di ricerca, fondazioni, scuole e musei, alla Säntis-Schwebebahn AG e a tanti altri. Oltre alle varie campagne di sensibilizzazione, abbiamo instaurato un dialogo con gli uffici cantonali per quanto concerne la creazione di un parco regionale riconosciuto a livello nazionale. È stata anche portata avanti la pianificazione programmatica allo scopo di disciplinare la coesistenza dello sfruttamento turistico, da una parte, e la protezione della natura e del paesaggio, dall altra. Fattori di successo Per quanto concerne il successo dell attuazione entrano in gioco diversi fattori: l associazione promotrice deve riunire i decisori più importanti provenienti dalle istituzioni pubbliche e private. L idea deve trovare l accettazione e il sostegno della popolazione. Occorre, inoltre, verificare la redditività di tutti i sottoprogetti. Non bisogna dimenticare poi che la manutenzione delle infrastrutture deve essere inserita nel piano finanziario fin dall inizio. Futuro L importante è porre il progetto su solide basi economiche. Le possibilità di riuscirvi sono buone, considerato il feedback positivo da parte del mondo politico ed economico. Un parco regionale riconosciuto a livello nazionale presuppone però anche la fiducia e il consenso di larghe fasce di popolazione. Non va sottovalutato l impegno in termini di tempo richiesto dalle varie misure. R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

16 Rapporto intermedio Interreg III Grande domanda partenza riuscita I primi progetti transfrontalieri e transnazionali a partecipazione svizzera nell ambito di Interreg III sono stati approvati. L eco suscitata dal primo bando di concorso è stata enorme, e sin d ora si può affermare che la domanda di sussidi supera l offerta. Nel rapporto intermedio si fa il punto della situazione di Interreg III in Svizzera. Interreg III A: cooperazione transfrontaliera L attuazione di progetti transfrontalieri Interreg III a partecipazione svizzera è stata avviata. Nella primavera di quest anno i comitati direttivi delle tre regioni di programma «Reno alpino- Lago di Costanza-Alto Reno», «Reno superiore Centro-sud» e «Francia/Svizzera» hanno approvato 31 progetti fra le oltre 100 domande di sussidio pervenute alle autorità competenti sin dal primo bando di concorso. Sul piano contenutistico questi progetti abbracciano vari settori: protezione dell ambiente e promozione delle fonti energetiche rinnovabili, turismo, promozione economica e formazione. Nelle regioni periferiche l interesse suscitato da Interreg III è straordinariamente elevato come dimostra la domanda di sussidi che in alcune regioni supera di gran lunga gli stanziamenti previsti. In futuro sarà pertanto più difficile per i promotori dei progetti riuscire ad ottenere l appoggio Interreg del 50% da parte della Svizzera e dell UE. Rispetto al programma precedente (Interreg II), si costata la tendenza a proporre progetti di maggiore portata, il che denota, tra l altro, anche lo spirito innovativo e il coraggio dei partecipanti. Sono già stati inoltrati progetti per investimenti milionari e altri sono attualmente in preparazione. In alcune regioni, però, la partecipazione dei privati è molto inferiore alle aspettative dei responsabili dei programmi regionali. Si sta cercando di invertire questa tendenza organizzando maggiori campagne di PR e sfruttando le importanti potenzialità di Internet. Interreg III B: cooperazione transnazionale Fino alla fine di luglio 2002 il Comitato direttivo del programma «Spazio alpino» fra le 37 domande di sussidio inoltrate ha approvato otto progetti, cinque di cui a partecipazione svizzera. La quota relativamente alta di domande rifiutate dipende dal fatto che alcuni richiedenti conoscevano troppo poco i requisiti dei progetti transnazionali e quindi molte domande non soddisfavano tutte le condizioni richieste. Attualmente, la maggior parte di queste domande sono in fase di rielaborazione e ben presto potranno essere nuovamente inoltrate. Fino ad oggi non sono ancora stati approvati progetti per il programma «Mediterraneo occidentale» e per il programma «Europa nord-occidentale» non sono stati ancora approvati progetti con partner svizzeri. Con la sezione transnazionale la Commissione dell UE vuole promuovere una pianificazione del territorio che vada oltre i confini nazionali. Attualmente in Europa si sta discutendo intensamente sulla pianificazione strategica del territorio per tutto il continente. Grazie a Interreg III, anche la Svizzera può partecipare a queste discussioni. Un argomento importante, questo, che parla a favore della partecipazione all iniziativa di promozione. Interreg III C: cooperazione interregionale Per la Svizzera, poter partecipare alla cooperazione interregionale di Interreg è una novità. Con questa sezione la Commissione dell UE intende promuovere soprattutto il trasferimento di know-how e lo scambio di esperienze fra le autorità e gli uffici di tipo amministrativo allo scopo di mettere a disposizione di più regioni il valore aggiunto creato dai vari programmi di promovimento finanziati con il fondo strutturale. Per la cooperazione interregionale, l Europa è stata suddivisa in quattro regioni di programma: «Nord», «Est», «Sud» e «Ovest». Questa suddivisione è dovuta a ragioni puramente amministrative, vale a dire che i partner dei progetti interregionali possono comunque appartenere a varie regioni di programma. Questa è la principale differenza rispetto alle sezioni A e B, dove la cooperazione resta geograficamente limitata a una determinata regione di programma. Tanti altri progetti in vista Chi vuole inoltrare un progetto Interreg trova le principali informazioni sulla domanda e sull iter da seguire nel relativo menu al sito Web della Confederazione In questo sito si trovano anche tutti i link con le singole regioni di programma, i moduli e le istruzioni nonché gli uffici di contatto nazionali e regionali. Per i progetti transfrontalieri (sezione III A), le domande di sussidio potranno essere inoltrate alle autorità competenti in qualsiasi momento di qui al Per la sezione transnazionale III B la situazione è invece un po diversa: due o tre volte all anno i cosiddetti segretariati tecnici invitano gli interessati a inoltrare i progetti entro un determinato termine. La scorsa primavera è scaduto il primo termine di inoltro mentre il secondo scadrà il prossimo autunno. Anche per la sezione interregionale III C si è optato per 16 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

17 Breve presentazione dei nuovi progetti Interreg Ufficio informazioni dell Arco del Giura franco-svizzero Nell ambito di Interreg II sono stati istituiti cosiddetti «euro-sportelli» in cinque località dell Arco del Giura, per fornire a cittadini, uffici amministrativi, aziende e associazioni informazioni su questioni relative ai contatti transfrontalieri. Adesso questi «eurosportelli» dovranno essere trasformati in veri e propri centri di competenza per le attività transfrontaliere nell Arco del Giura. Che la domanda degli uffici informazioni di questo tipo sia elevata dipende non da ultimo anche dalla maggiore permeabilità delle frontiere. Chi vuole avviare un attività in un Paese limitrofo straniero si trova improvvisamente a fare i conti con un altra legislazione, cultura amministrativa, mentalità e politica. In futuro gli interessati potranno rivolgersi all ufficio informazioni per chiedere delucidazioni ad esempio sul riconoscimento dei diplomi nei Paesi limitrofi, le assicurazioni sociali, i diritti dei consumatori, l acquisto di immobili o le differenze esistenti nella legislazione. E otterranno le informazioni desiderate direttamente, rapidamente e con la massima competenza. Numerosi progetti Interreg mirano ad offrire alle PMI e alle imprese artigianali nuovi mercati di sbocco nei Paesi esteri limitrofi. bandi di concorso a scadenze fisse. Quest autunno i segretariati tecnici delle quattro regioni di programma lanceranno il primo bando di concorso comune. Per tutte e tre le sezioni, i comitati direttivi si riuniscono regolarmente al fine di approvare altre tranche di progetti per le rispettive regioni. Siti web selezionati concernenti le tre sezioni di Interreg: Programma III A «Reno superiore Centro- Sud»: Programma III A «Reno alpino/lago di Costanza/Alto Reno»: Programma III B «Spazio alpino»: Programma III C «Cooperazione interregionale»: Rete di consulenza transfrontaliera per gli artigiani e le PMI del Reno Superiore Le aziende artigianali e le PMI che vogliono operare a livello transfrontaliero nella regione del Reno Superiore devono poter contare su appoggi consistenti. A questo scopo, i promotori della rete di consulenza transfrontaliera vogliono ampliare ulteriormente l attuale sito Internet franco-tedesco e, in particolare, integrarlo con informazioni concernenti la Svizzera. Essi intendono anche pubblicare opuscoli, organizzare incontri informativi e fornire assistenza per instaurare contatti di mercato nei Paesi confinanti. I partner tedeschi e francesi hanno già realizzato un progetto analogo con Interreg II, da cui possono trarre vantaggio anche gli Svizzeri; nel contempo, essi devono attuare misure supplementari per raggiungere rapidamente lo stesso livello dei loro vicini. Concretamente, si tratta di istituire un ufficio di consulenza e informazioni one-stop, dare vita a un gruppo di specialisti in materia di scambi commerciali transfrontalieri e far conoscere la rete di consulenza nella Svizzera nord-occidentale in tempi brevi. R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

18 Reportage Interreg Protezione dell ambi innovativa Nell ambito di Interreg II sono già stati realizzati numerosi progetti transfrontalieri nel settore ambientale. Il programma Interreg III porta avanti questo orientamento. In molti campi sarebbe utile estendere il raggio di azione oltre i confini nazionali e in nessun settore questa utilità è tanto evidente come in quello ambientale. I problemi ambientali nelle regioni frontaliere erano già «transfrontalieri» molto tempo prima che fosse lanciata l iniziativa Interreg. Quattro esempi mostrano come progetti comunitari in questo settore possano dar luogo a soluzioni innovative grazie ad Interreg. La protezione dell ambiente, il promovimento delle energie rinnovabili e il miglioramento dell efficienza energetica sono i principali argomenti e obiettivi sostenuti dalla Commissione dell UE nell ambito della cooperazione transfrontaliera di Interreg III. Questa iniziativa è dunque perfettamente in linea con l atteggiamento del Consiglio federale che con la «strategia dello sviluppo sostenibile 2002» intende muoversi politicamente nella stessa direzione. Nelle regioni frontaliere svizzere il programma spiana la strada a soluzioni sostenibili quando, ad esempio, gli interessi di sfruttamento entrano in conflitto con la protezione dell ambiente come nella regione del Reno alpino. Reno alpino: conciliare gli interessi di sfruttamento con la protezione dell ambiente All inizio degli anni Novanta i governi del Canton San Gallo e del Principato del Liechtenstein hanno dovuto decidere in merito a una concessione per la creazione di una serie di centrali idroelettriche lungo il tratto comune del Reno. La concessione non fu rilasciata perché entrambi i governi constatarono che restavano irrisolte troppe questioni legate al progetto, in particolare per quanto concerne la «falda freatica» e il «serbatoio di acqua potabile del Lago di Costanza». Nel contempo emersero varie questioni concernenti la protezione dalle piene, la protezione ambientale e lo sfruttamento dell energia idrica in generale che non potevano essere risolte da un unico Paese affacciato sul Reno. Nel 1995, venne quindi fondata la «Commissione governativa internazionale del Reno alpino» (CGIRA), cui decisero di aderire anche il Canton Grigioni e il Vorarlberg. I quattro partecipanti stilarono delle linee guida e sta- 18 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

19 nte Gli impianti solari ed eolici forniscono energia rinnovabile e contribuiscono quindi a rendere più sostenibili la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia elettrica. bilirono insieme gli obiettivi e i compiti prioritari per il Reno alpino: sicurezza continua in caso di piene, rivitalizzazione dei corsi d acqua, tutela quantitativa e qualitativa della falda freatica, sondaggio circa le possibilità di sfruttamento dei potenziali energetici insiti nella Valle del Reno. Nel 1998, decisero di consolidare la cooperazione con un programma d azione e un accordo di cooperazione. Nacque così il progetto transfrontaliero Interreg II «Cooperazione internazionale Reno alpino». Innanzitutto i partecipanti hanno elaborato il programma di azione, istituendo l organizzazione necessaria per l attuazione e designando un responsabile del programma per il controlling del progetto. Il programma d azione comprende singoli progetti classificati in ordine d importanza sui punti chiave «inalveamento», «ecologia idrica ed ittica», «falda freatica» ed «energia». Ecco alcuni esempi di questi progetti: un modello transfrontaliero di bilancio della falda freatica per il Reno alpino, uno studio idrologico del bacino del Reno con una stima delle piene possibili e una ricerca di fattibilità per la rivitalizzazione del Reno alpino nel tratto di Illspitz. «Per il Reno alpino l iniziativa di promozione dell UE è una vera e propria benedizione», afferma Sigurd Mönch, responsabile del programma della CGIRA. «Nel frattempo, anche alcuni sottoprogetti del programma d azione hanno beneficiato dell appoggio di Interreg.» Il progetto Interreg II si è concluso a metà del 2001 con l istituzione del controlling del progetto. Naturalmente, però, la Commissione governativa internazionale del Reno alpino va avanti su questa strada. Lago di Costanza: il motto è «sviluppo sostenibile» Con l appoggio di Interreg è stato realizzato un progetto importante per lo sviluppo sostenibile di un breve tratto del Reno. Questo progetto è sostenuto dai membri della «Conferenza internazionale del Lago di Costanza CILC», che riunisce sei Cantoni svizzeri, due Länder tedeschi, il Vorarlberg e il Principato del Liechtenstein. Insieme, essi hanno lanciato, nel 1999, il progetto transfrontaliero «Lago di Costanza Agenda 21», la cui fase iniziale durerà fino alla fine del 2003 e che viene sostenuto sia da Interreg II che da Interreg III. Non a caso il nome del progetto ricorda «Agenda 21», il programma d azione per lo sviluppo sostenibile su cui nel 1999, a Rio de Janeiro, si accordarono i Paesi partecipanti alla conferenza dell ONU per l ambiente e lo sviluppo. Il concetto di sostenibilità era stato elaborato poco prima dalla «World Commission on Environment and Development». Per sostenibilità s intende uno sviluppo che garantisca condizioni di vita umane ed eque a tutte le persone che popolano la Terra, oggi e domani. Con il progetto «Lago di Costanza Agenda 21» la CILC vuole concretizzare nella regione del Lago di Costanza gli obiettivi prefissati al vertice sull ambiente di Rio e favorirne l attuazione a livello transfrontaliero. Per poterlo fare, deve realizzare misure anche molto diverse fra loro. Nel 1999 e nel 2001, ad esempio, la CILC ha organizzato dei concorsi di sostenibilità, nell ambito dei quali sono state inoltrate diverse centinaia di progetti, fra cui programmi di mobilità innovativi, progetti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, ma anche progetti nel campo del turismo e del tempo libero. L obiettivo della CILC è di creare una rete di 13 uffici regionali entro la fine del 2003 e R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

20 Reportage Interreg di mantenere viva l attenzione nei confronti dello sviluppo sostenibile nella regione del Lago di Costanza. Reno superiore: fatti e visioni per favorire l energia rinnovabile Nel Reno superiore, la BASE (Basel Agency for Sustainable Energy) si impegna a favore della sostenibilità in campo energetico. L obiettivo di questa fondazione è portare avanti a livello internazionale il nuovo orientamento dell approvvigionamento e dello sfruttamento energetico in base ai criteri della sostenibilità. Il compito principale della BASE consiste nel promuovere gli investimenti nel campo dell energia rinnovabile e dell efficienza energetica allo scopo di accelerare lo sviluppo del mercato dell energia sostenibile. I promotori del progetto transfrontaliero di Interreg III denominato «New Energy BASE» vogliono diffondere a livello regionale l idea fondamentale della BASE. Nel Reno superiore è già stata maturata una discreta esperienza in fatto di energie rinnovabili e molti uffici portano avanti attivamente il promovimento economico. «Se riusciremo a raccogliere le varie esperienze, a coordinarle fra loro e a metterle in relazione con i punti di forza della piazza finanziaria Svizzera, potremo dire di aver fatto un grande passo avanti con l energia rinnovabile», dice Virginia Sonntag-O Brien, direttrice della BASE. Il progetto Interreg «New Energy BASE» durerà dal 2002 al 2005 ed è sostenuto da privati e da enti pubblici tedeschi, francesi e svizzeri. Nel frattempo, è già stata istituita un agenzia trinazionale per la promozione delle energie rinnovabili, con uffici a Friburgo i. B. e a Strasburgo, ed è stato aperto un ufficio di contatto presso la sede della BASE a Basilea. L agenzia creerà una rete con i partner operanti nel settore dell energia rinnovabile e allestirà una banca dati interattiva e relazionale intitolata «Energie sostenibili nel Reno superiore» cui sarà possibile accedere via Internet. Per consolidare la rete, verrà fondata, inoltre, un associazione promozionale transfrontaliera composta da membri provenienti da tutti e tre i Paesi. Uno dei compiti principali dell agenzia è quello di coadiuvare la comunicazione fra imprenditori e fornitori di Il Reno viene sfruttato in svariati modi: come via di trasporto, per l approvvigionamento di acqua potabile e per la produzione dell energia necessaria a soddisfare le esigenze della società moderna. servizi finanziari per promuovere partenariati strategici a lungo termine. «La BASE si occupa del coaching degli imprenditori che cercano investitori e degli investitori che vogliono investire in un progetto energetico sostenibile», afferma Virginia Sonntag-O Brien, «e per fare questo ricorriamo alla rete allestita da New Energy BASE». Con il progetto Interreg, i promotori di «New Energy BASE» si sono prefissati obiettivi ambiziosi. Nei prossimi quattro anni vogliono conseguire un aumento del 5-10% dell energia rinnovabile e nel contempo ottenere un risparmio del 10% sul consumo di energia complessivo nella Regione. Inoltre, vogliono promuovere l insediamento di nuove aziende e quindi creare anche nuovi posti di lavoro. «Per consentire alla sostenibilità di imporsi nel settore energetico, occorro- Per consentire alla sostenibilità di imporsi nel settore energetico, occorrono non solo aiuti finanziari ma anche segnali politici. 20 R E G I O P L U S I N T E R R E G B O L L E T T I N O 4 /

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