Discarica sulle falde idriche, è allarme

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1 IL CAFFÈ NON RICEVE CONTRIBUTI PUBBLICI PER L'EDITORIA dianzio-nettuno n dal 12 al 25 febbraio tel ilcaffe@mediumsrl.it - GRATUITO Discarica sulle falde idriche, è allarme Blitz dei cittadini: discarica fuori controllo sulle falde che servono Anzio e Nettuno Acqualatina, mega appalto sui fanghi Oltre 40 milioni di. Sindaci all oscuro Nettuno: addio pini Dopo la denuncia penale alle Procure di Roma e Velletri e alla Procura Antimafia, i cittadini con un giornalista de Il Caffè si sono recati alla discarica di Colle Rosso (Velletri), sopra le falde idriche che alimentano anche gli acquedotti pubblici di Anzio e Nettuno. Spettacolo inquietante: acquitrini torbidi e maleodoranti, un antica sorgente che ormai dà un liquido a pag. 6 sporco e nauseabondo, sistemi di monitoraggio ambientale di aria ed acqua fuori uso, captazione del gas sprigionato dai rifiuti putrescenti in pessime condizioni. E nella zona sono previsti anche 2 impianti a rifiuti per bio gas e una nuova megadiscarica da 2 milioni di metri cubi. Chi controlla? Perché Bruschini e Chiavetta continuano a tacere? a pag. 12 LA PAOLETTA È TORNATA A GALLEGGIARE NETTUNO Piano per la sicurezza prima dell estate Il Comandante Arancio Il Comandante della Polizia Locale: Vigili fino alle 3 di notte a pag. 30 NETTUNO Scuole sempre sporche, scatta l ispezione Asl La protesta e l esposto delle mamme della San Giacomo a pag. 22 VIABILITÀ Ad Anzio e Nettuno strade piene di buche Alberi pericolanti in piazza Garibaldi a pag. 25 Lo storico peschereccio di Anzio era affondato: una notte di lavoro della Capitaneria di Porto per recuperare l imbarcazione. Aperta un inchiesta per stabilire le cause dell affondamento a pag. 26 POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% - tassa pagata - DCB Latina Il Presidente Luigi D Arpino annuncia la presa di possesso delle aree del demanio Il Tar non ferma la Capo d Anzio La coop di ormeggiatori porta la Spa in tribunale. In Regione chiesti i motivi del ritardo dei lavori a pag. 6 Medico assente, ma esercitava altrove Rinviato a giudizio un ortopedico dell Ospedale Riuniti: era in malattia, ma stava lavorando ai Castelli Difesa dei servizi alle famiglie Consultori in crisi, mamme alla riscossa Pochi e senza risorse. Parte la petizione civica e il giro di incontri coi Sindaci a pag. 24 a pag. 4 a pag. 35 DISSERVIZI POSTA IN RITARDO, PRESENTATA DENUNCIA a pag. 28 ANZIO LUOGHI DEL CUORE, IL COMUNE NON SI MUOVE a pag. 26

2 2 CASTA IMPUNITA n dal 12 al 25 febbraio 2015 La Corte dei Conti ha deciso di processare 11 tra politici, funzionari pubblici e manager per lo spreco di soldi pubblici Lo scandalo dell autostrada Roma-Latina E intanto il Ministro Lupi promette l apertura dei cantieri nel 2016 Clemente Pistilli Per la Roma-Latina cantieri aperti entro il A fornire l ultima rassicurazione sull autostrada di cui si parla da 30 anni e per cui non è ancora stato steso un metro d asfalto è il Ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, rispondendo a un interrogazione del deputato pontino Federico Fautilli. Ma se per quel collegamento tra la capitale e il capoluogo pontino, oltre alle polemiche, non c è stata neppure l assegnazione di un appalto, quelli che non sarebbero comunque mancati sono gli sprechi. Ben 20 milioni di euro secondo la Corte dei Conti. Tutti soldi impiegati per l affidamento della progettazione del tracciato, fatto senza alcuna gara, a favore del socio privato della società partecipata dalla Regione, l Arcea, poi messa in liquidazione e sostituita dalla 'Autostrade del Lazio'. Undici politici, funzionari pubblici e manager sono così stati ora mandati a giudizio dagli inquirenti contabili e rischiano di dover risarcire l ingente somma alla Regione Lazio. Arcea, partecipata al 51% dalla Regione, venne costituita nel 2003, durante la legislatura di Francesco Storace, e incaricata di realizzare e gestire l autostrada Roma-Latina. L azienda assegnò l incarico per la progettazione preliminare e definitiva dell opera pubblica al Consorzio 2050, uno dei tre soci privati della stessa Arcea. Un incarico da 40 milioni di euro, dato senza alcuna gara, quando era già in corso un istruttoria aperta dall Unione europea, con cui veniva contestata un infrazione all Italia per l incarico diretto dato alla stessa società mista, tanto che poi, nel 2008, Arcea verrà messa da parte dall allora presidente Piero Marrazzo, dando vita appunto alla 'Autostrade del Lazio' e avviando difficili quanto costosi contenziosi. LE DENUNCE DE IL CAFFÈ Già dal 2013 il nostro giornale denunciava le anomalie legate all autostrada Roma-Latina Secondo la Procura contabile, quella progettazione data al socio privato, senza gara, avrebbe fatto perdere alla Regione 20 milioni di euro. Un sospetto irrobustito dall analisi fatta dagli inquirenti tra quella spesa e quella compiuta nel 2010, per un intervento del tutto analogo, dall Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, che ha appaltato la progettazione della Trento-Rovigo. Per la Procura, inoltre, la Regione non avrebbe dovuto proprio affidare ad Arcea il compito di progettare l opera e la società non avrebbe a sua volta dovuto assegnare quell incarico al Consorzio. Nella scorsa primavera erano stati così fatti partire 23 inviti a dedurre, l equivalente degli avvisi di garanzia nel penale, sospettando che responsabili di danno erariale da 'mancato risparmio' fossero funzionari della Regione, manager di Arcea e politici, tanto della giunta Storace quanto di quella Marrazzo. L indagine, però, sembra ora aver escluso quest ultimi. Lo stesso Piero Marrazzo, Esterino Montino, Bruno Astorre, Anna Salomè Cappotelli, Silvia Costa, Daniele Fichera, Vincenzo Maruccio, Giulia Rodano, Francesco Scalia, Alessandra Tibaldi, Daniela Valentini e Filiberto Zaratti sono quindi usciti di scena. A giudizio e a rischiare di essere condannati a un risarcimento milionario sono rimasti solo Francesco Storace, l ex assessore ai lavori pubblici Giulio Gargano, i funzionari Bernardo Maria Fabrizio, Patrizio Cuccioletta, Raniero Vincenzo De Filippis, Raimondo Luigi Besson e i manager Ruggiero Borgia, Flavio De Luca, Andrea Abodi, Aurelio Saitta e Roberto Serrentino. Il processo agli undici inizierà il prossimo 7 luglio, davanti ai giudici della Corte dei Conti del Lazio. L autostrada, secondo il Ministro Lupi, dovrebbe invece passare ora realmente dalle parole ai fatti. Il 18 febbraio scadranno i termini di presentazione delle offerte dei concorrenti preselezionati per la realizzazione della Roma- Latina e della bretella Cisterna-Valmontone. La prima seduta pubblica è prevista per il 25 febbraio e l aggiudicazione della gara di concessione avverrà presumibilmente entro la prossima estate, mentre le attività del concessionario, previa stipula del contratto, potranno iniziare entro l anno in corso, con l apertura dei primi cantieri agli inizi del Staremo a vedere. L autostrada pensata dai tempi della DC. E Renzi cerca soldi La progettazione data al socio privato senza gara d appalto avrebbe portato alla Regione una perdita di 20 milioni di Dell'Autostrada e delle opere ad essa annesse se ne parla da decenni, dai tempi della Dc più profonda. Il progetto complessivo vale 2,2 miliardi di euro, di cui circa 450 milioni sono rappresentati dal fondo del Ministero già disponibile all'avanzamento lavori presso il Cipe e il restante da iniziativa privata. Mancherebbero all'appello 700 mila euro che il governo Renzi sta cercando in Europa. Proprio il governo Renzi, ha inserito questo progetto nel piano delle opere da avviare e, fino a prova contraria, i cantieri dovrebbero aprire proprio quest'anno. Vengono finanziati dallo Stato gli adeguamenti dell'ultimo tratto della Pontina, la strada provinciale Borgo Piave-Sabotino. Già ai tempi della Dc risulta che si fossero progettate le opere di urbanizzazione accessoria per Latina. I progetti sono poi stati commissionati, studiati e pagati dall'amministrazione Zaccheo. Borgo Piave, quindi, fisicamente dovrebbe essere lo sbocco a nord della città dell'autostrada, e uno svincolo dovrebbe collegare la provinciale per il mare, il tratto per la stazione (via Chiesuola, mai rivisto, ma che si supponeva strategico con la presenza dello Scalo merci), una tangenziale che circola intorno alla città. Unendosi al tratto sud della Pontina, la creazione di questa tangenziale che attraverserebbe il versante nord della città, creerebbe una circonvallazione che di fatto cambierebbe la vita di tutto il capoluogo pontino. Se si facesse anche la Mare-Monti, che di fatto passerebbe come un ago dentro l'anello, allora ci sarebbe un tratto stradale di aggiramento rapido della città e uno che taglia in due il tessuto urbano, con una bretella già pronta che si innesta a viale Le Corbusier. Ivan Eotvos

3 CASTA IMPUNITA Gli accusati rischiano di essere condannati a risarcimenti milionari. Alcuni di loro già implicati in altri scandali n dal 12 al 25 febbraio indagati: chi restituirà 20 milioni di? C è chi è stato già arrestato, chi imputato per scandali famosi come Lady Asl, Cerroni, il Mose di Venezia Dallo scandalo del Mose di Venezia a Cerronopoli, passando per la truffa nota come quella di Lady Asl: molti degli undici politici, funzionari e manager mandati a giudizio per l autostrada Roma-Latina non sono nuovi ad accuse e battaglie nelle aule giudiziarie. Storace, leader de La Destra, ex governatore del Lazio ed ex ministro, attuale vicepresidente del consiglio regionale, è uscito indenne dal cosiddetto Laziogate, processo in cui erano stati ipotizzati colpi bassi in campagna elettorale tanto ai danni di Alessandra Mussolini quanto di Piero Marrazzo, ed è stato completamente assolto anche per la vicenda dei presunti finanziamenti illeciti per la ricerca scientifica. A far rumore è stata invece la condanna incassata dall esponente della destra il 21 ottobre scorso, quando il Tribunale di Roma lo ha condannato appunto a sei mesi di reclusione per vilipendio al Capo dello Stato. L ex assessore ai lavori pubblici, Giulio Gargano, ha patteggiato la pena a 4 anni e 4 mesi di reclusione ed è stato inoltre condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 250mila euro per la truffa al servizio sanitario nota come truffa di Lady Asl, un intreccio di mazzette e milioni di euro pubblici pagati per prestazioni sanitarie mai erogate. Gargano è stato anche condannato, sempre dalla Corte dei Conti, a risarcire 600mila euro per la promozione a dirigenti di ben 445 dipendenti regionali. Grane l ex esponente di Alleanza Nazionale le ha poi avute anche per un altra vicenda di corruzione, quella Èincredibile come alcuni di loro continuino a girare intorno a incarichi pubblici nonostante le condanne FRANCESCO STORACE Ex Presidente Regione Lazio ex Ministro della Salute BERNARDO MARIA FABRIZIO Dirigente Regione Lazio relativa agli appalti pubblici dati alla Cogei, un caso spuntato fuori dall inchiesta su vip e tangenti aperta a Potenza dal Pubblico ministero John Henry Woodcock. A rischiare ora un salasso per l autostrada Roma-Latina c è poi il fondano Raniero De Filippis, ex direttore del potente Diparti- GIULIO GARGANO Ex assessore ai Lavori pubblici Regione Lazio RUGGIERO BORGIA Ex amministratore delegato di Arcea mento territorio della Regione, finito in diverse indagini, con qualche condanna alle spalle, e imputato nel processo 'Cerronopoli', in corso davanti al Tribunale di Roma, essendo ritenuto dall Antimafia uno degli uomini che avrebbero spianato la strada al 'Supremo' per fargli ottenere il monopolio nella gestione della monnezza laziale. Ma nulla a confronto delle recenti indagini che hanno coinvolto l altro ex direttore dello stesso Dipartimento, Patrizio Cuccioletta, uno dei protagonisti dell inchiesta sullo scandalo del Mose di Venezia. Nella veste di magistrato delle acque, per chiudere gli occhi davanti al sistema criminale messo in piedi all ombra del Canal Grande, Cuccioletta avrebbe infatti ottenuto ben 1,3 milioni di euro di tangenti, patteggiando poi la pena a due anni di reclusione e 700mila euro di multa. Roberto Serrentino, ex consigliere di Arcea, è invece finito in una storia di concussione come manager dell Enac, l Ente nazionale per l aviazione civile. Il manager, imputato davanti al Tribunale di Rimini, secondo gli inquirenti avrebbe abusato dei suoi poteri nella gestione dell aeroporto della riviera romagnola e indotto il presidente e il vice presidente di Aeradria (la società fallita che curava l'aeroporto) a consegnargli 70mila euro. RAIMONDO BESSON Ex dirigente Regione Lazio, oggi amministratore del. Acqualatina ANDREA ABODI Ex presidente di Arcea FLAVIO DE LUCA Ex consigliere di Arcea RANIERO DE FILIPPIS Ex direttore Dipartimento territorio Regione Lazio Raimondo Besson, ex dirigente regionale e attuale amministratore delegato di Acqualatina, è invece stato arrestato mai poi prosciolto in un inchiesta della Procura di Latina sulla S.p.A. dell acqua, che aveva portato gli inquirenti a ipotizzare la costituzione di un associazione per delinquere, dedita alla truffa, all abuso d ufficio, alla frode in pubbliche forniture e al falso, con una serie di affidamenti in house, come vengono chiamati in gergo quelli a società sorelle. Gli arresti erano però stati annullati ROBERTO SERRENTINO Ex consigliere di Arcea PATRIZIO CUCCIOLETTA Ex direttore Dipartimento territorio Regione Lazio AURELIO SAITTA Ex consigliere di Arcea dal Riesame e l indagine era finita con l archiviazione. Più datati i problemi dell ex consigliere di Arcea, Flavio De Luca, commissario straordinario del gruppo armatoriale Achille Lauro e del quotidiano napoletano 'Il Roma', per diciotto anni alle prese con un inchiesta che lo vedeva accusato di aver svenduto la flotta, ma poi assolto. L autostrada Roma-Latina, infine, sembra invece rappresentare la prima seria grana per l ex consigliere Arcea, Aurelio Saitta, per l ex AD, Ruggiero Borgia, l ex presidente Andrea Abodi, attuale presidente della Lega Serie B, e il dirigente regionale Bernardo Maria Fabrizio. Clemente Pistilli 2 DICEMBRE 2010 Il Caffè lancia l allarme: Attenti a chi prende quei soldi! foto mancante

4 4 AMBIENTE n dal 12 al 25 febbraio 2015 Ondata di inutili progetti per impianti di produzione del gas cosiddetto bio, incentivati dallo Stato e pagati dai cittadini Rifiuti gestiti male, ecco la terra del gas Un far west tra Agro Pontino, Castelli Romani e Litorale a sud di Roma. Regione muta Giulio Pezzato La terra del gas. Questo sta diventando il territorio tra i Castelli Romani, il Litorale Laziale a sud di Roma e il nord Pontino. Difatti, sono almeno 10 gli impianti industriali a cosiddetto bio gas in corso di approvazione presso l Ufficio Rifiuti della Regione Lazio. Avranno, secondo quanto previsto nei progetti, il compito di produrre gas da bruciare per generare energia elettrica o da raffinare per ottenere metano per veicoli. Per di più, con grosse incentivazioni dello Stato. QUANTI SONO E DOVE SONO A Velletri (uno da 33mila tonnellate della Volsca Ambiente e Servizi Spa, municipalizzata del comunale di Albano, Velletri e Lariano, ed uno da 40mila tonnellate della Ecoparco); Ardea (33mila tonnellate, della Biovis); Pomezia (66 mila tonnellate, della Cogea); Aprilia (60mila tonnellate, Kyklos); Latina (50mila tonnellate della Recall Latina); Pontinia (30mila tonnellate della Easy Energia Ambiente ); Gallicano nel Lazio (40mila tonnellate, Comune di Gallicano); a Genazzano (uno da 30mila tonnellate della Marco Polo Engineering ed uno da 25mila tonnellate della Coop Edera, indagata per Mafia Capitale). In tutto, dovreb- Ancora una volta, non si sa da dove dovrebbe arrivare l enorme quantità di rifiuti per alimentare questi impianti bero trattare 407mila tonnellate di rifiuti umidi ogni anno. Una cifra abnorme, se si considera che Roma ne produce in media circa 470mila l anno, con circa 2,8 milioni di abitanti. A tutto questa selva di impianti, si aggiungono più piccoli (fino a circa 10mila tonnellate annue) sui quali l autorizzazione spetta alle Province che purtroppo non pubblicano le informazioni sui progetti in corso d approvazione violando la legge sulla trasparenza. Il bio gas da rifiuti va distinto da quello ottenuto da mais o cereali, sieri di caseificio o deieizioni animali. Questi ultimi, infatti, compensano l anidride carbonica emessa bruciando il gas estratto dai rifiuti, con le coltivazioni dedicate le quali assorbono la CO2. PROGETTI BIO GAS IN CORSO NELL AREA DEL CAFFÈ Altri di taglia piccola non figurano a causa della mancanza di informazioni da parte delle Province MA DOV È IL PORTA A PORTA? Molti di questi impianti, secondo i proponenti, dovrebbero ricevere umido proveniente dalla raccolta differenziata porta a porta (prevalentemente scarti e avanzi alimentari), in realtà purtroppo ancora poco diffusa e radicata. Ma in realtà tra le pieghe dei progetti si nasconde, più o meno esplicitamente, l autorizzazione a ricevere e trattare anche fanghi di depurazione civile ed industriale, ovvero scarti delle fogne; fanghi di discarica, ovvero ciò che resta dei rifiuti urbani prima di essere sotterrati; ceneri e scorie di inceneritori e gassificatori; residui di impianti e processi industriali, eccetera eccetera. Tutta questa poltiglia di umido, mischiata indistintamente, viene tenuta per 3 settimane dentro grossi digestori ovvero, in parole povere, gigantesche camere di cemento armato, in assenza di aria e ad una temperatura di 70gradi. I batteri metanigeni che si producono naturalmente digeriscono i rifiuti e sprigionano un gas molto sporco. Questo gas, a sua volta deve essere filtrato per poi essere bruciato per produrre elettricità o, in alternativa, raffinato per ottenere metano da autotrazione. In ogni caso, immettendo Corsa per spartirsi rifiuti e sussidi pubblici. Intanto il porta a porta, vera soluzione, va a rilento nell aria sostanze nocive per la salute umana, per l ambiente e per le coltivazione agricole. A cominciare dall anidride carbonica, tra i principali responsabili dell'effetto serra. Poi, ai costi ambientali ed igienico-sanitari si aggiungono anche quelli economici per l intera collettività, visto e considerato che l'energia elettrica o il metano prodotto da questi impianti viene strapagata dallo Stato con sussidi pubblici scaricati sulle bollette elettriche di tutti i cittadini, con guadagni extra che sfiorano il 155% in più rispetto al prezzo medio del mercato. Per questo motivo, poco importa la natura del proponente: società pubblica, privata o in forma mista. I facili guadagni provenienti dall incentivazione pubblica fanno gola a tutti, indipendentemente che si tratti di Amministratori pubblici o soggetti privati (che fanno impresa coi soldi pubblici). È così che ognuno cerca di prevalere sugli altri. NUOVO PIANO RIFIUTI REGIONALE FANTASMA Tra l altro, si tratta di operazioni imprenditoriali e industriali, a volte spregiudicate, che avvengono in assenza di un Piano dei Rifiuti regionali. Si tratta del documento che dovrebbe imporre una sorta di strategia d insieme al numero ed alla tipologia di impianti industriali dedicati al trattamento dei rifiuti sul territorio regionale. Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l Assessore delegato ai rifiuti, Michele Mafia Capitale e sistema Cerroni Molti di questi impianti cosiddetti bio gas, come quello Volsca Ambiente e Servizi di Velletri o il Cogea di Pomezia, sono stati progettati da tecnici considerati molto vicini al noto monopolista dei rifiuti Manlio Cerroni, arrestato a gennaio 2014 ed ora sotto processo (traffico illecito di rifiuti, truffa aggravata, associazione a delinquere, sovrafatturazione di oltre 11milioni di euro ai danni di 8 Comuni dei Castelli più Ardea e Pomezia). Per il bio gas a Genazzano della Coop Edera e quello ad Ardea, si sarebbero scomodati anche noti personaggi di Mafia Capitale, come Salvatore Buzzi, arrestato e considerato il braccio destro di Massimo Carminati presunto boss della mafia romana scoperchiata a dicembre. I carabinieri l - hanno intercettato mentre parlava del bio gas ad Ardea con l ing. Baruchello. Lo stesso ing. progettista del bio gas a Pomezia e di uno a Velletri, indagato per un alreo bio gas a Morlupo (VT). MASSIMO CARMINATI Presunto boss di Mafia Capitale, attiva anche su rifiuti e bio gas Civita, promisero pubblicamente in conferenza stampa il 13 dicembre 2013 che entro al massimo primavera del 2014 sarebbe sbarcato al Consiglio Regionale. Così, purtroppo, non è. È per questo che l arrivo di questa vera e propria pioggia di impianti a cosiddetto bio gas sembrerebbe più che altro destinata alla mera speculazione economica e non alla soluzione del problema rifiuti. Ma dovranno essere ancora una volta i cittadini, come avvenuto recentemente ad Albano per il noto inceneritore, a dover convincere gli Amministratori pubblici a seguire la strada giusta, e non quella indicata loro dalla ben note lobby del settore rifiuti. Una importante alternativa davvero "bio" è il compostaggio di comunità (vedi articoletto qui vicino) riconosciuta anche dall'enea. Quando arriverà il nuovo, annunciato Piano rifiuti regionale? Lo abbiamo chiesto a Michele Civita delegato regionale ai rifiuti, durante uno dei tagli di nastri dei nuovi treni che è venuto ad inaugurare, mentre non riesce a trovare tempo di incontrare cittadini e amministratori locali che lo reclamano, lo invitano, lo sollecitano. «Stiamo procedendo a pezzi», ci ha risposto. Stiamo a pezzi, appunto. SOLUZIONI Iniziativa di cittadini e agricoltori tra Velletri, Aprilia e Cisterna Compostaggio di comunità: l alternativa davvero bio FUNZIONA E NON INQUINA Una compostiera di comunità al Nord, dove stanno prednendo piede Un alternativa reale agli impianti bio gas, concreta e conveniente da un punto di vista ambientale ed economico per trattare l umido esiste. È il compostaggio di comunità: grossi contenitori in cui infilare tutto l umido di casa, dell orto e delle aziende agricole che in pochi mesi si trasforma magicamente, grazie ad un processo di biodegradazione biologica, in terriccio, ossia humus ricco di elementi preziosi per la vita umana, per l ambiente e l agricoltura. Senza produrre anidride carbonica né altri pericolosi inquinanti, percolati o rifiuti speciali, come fanno invece i bio gas. Ha solo uno svantaggio, non gode di incentivazioni extra da parte delle Amministrazioni pubbliche, al contrario di quanto avviene per inceneritori e i cosiddetti impianti industriali a bio gas. Si tratta, del resto, niente di più del vecchio progetto Compost-Ti-Amo della Provincia di Roma, guidata allora da Nicola Zingaretti, oggi Presidente della Regione Lazio, lanciato in grande stile qualche anno fa ma poi inspiegabilmente arenatosi. Altro fastidio di questi sistemi, è che non sono calati dall alto, ma coinvolgono la gente dal basso e quindi disturbano molto le manovre della casta politico-affaristica e della lobby del settore. Un esempio concreto di compostaggio di comunità si sta facendo strada al posto di uno dei due progetti di bio gas (quello di Volsca Ambiente e Servizi) previsti sopra le falde idriche a Velletri, al confine con Aprilia. Falde che alimentano gli cquedotti di quest ultima città, di Anzio e di Nettuno. L iniziativa la stanno portando avanti cittadini e aziende agricole della zona.

5 FAMIGLIA & VITA n dal 12 al 25 febbraio Pochi e senza risorse. Parte la marcia per salvare e potenziare questi servizi importanti per genitori, famiglie e società Consultori in crisi, le mamme si mobilitano Stanno incontrando i Sindaci per chiedere azioni concrete Daniele Castri Punto di riferimento per chi vuol diventare genitore o già lo è, per ragazzi e famiglie e per tutta una serie di importanti aspetti della vita sociale, troppo spesso non possono dare le risposte che i cittadini chiedono e che la legge imporrebbe. I consultori familiari, istituiti giusto 40 anni fa, sono meno del necessario e in sofferenza un po' ovunque, con poche risorse economiche, dotazioni all'osso e personale ridotto. Il tutto in violazione della normativa e dei bisogni della gente su temi essenziali quali la vita e i servizio socio-sanitari. E purtroppo tutto ciò accade mentre non si placa l'andazzo di assumere amici a peso d'oro, come accaduto a gennaio scorso quando la Giunta regionale nel giro di poche ore ha tirato fuori dal cilindro 6 bandi (sconosciuti ai più) per reclutare 7 dirigenti a tempo determinato in àmbito socio-sanitario con stipendi annuali che sfiorano i 90mila euro lordi. CHIEDONO SERVIZI DEGNI Una situazione che però non tutti sono disposti a subire passivamente. Ha infatti preso corpo una sorta di tour per conoscere la realtà di questi importanti organismi al servizio della popolazione e sollecitare le istituzioni a non farli morire, ma anzi a dargli la giusta dignità e le necessarie risorse. È la lunga marcia delle mamme dell Associazione La Goccia Magica a difesa dei Consultori territoriali. Partita dei Castelli Romani, si ripromette di estendersi al litorale laziale a sud di Roma, e dell area pontina. Dopo il primo incontro di gennaio col primo-cittadino di Lanuvio, Luigi Galieti, all inizio di febbraio una nutrita delegazione di donne, con tanto di bambini al seguito, si è presentata anche dai sindaci di Genzano, Flavio Gabbarini, di Nemi, Alberto Bertucci e di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi. La richiesta che avanzano è una sola: riportare i Consultori territoriali al centro delle attenzioni degli amministratori pubblici, locali e regionali, e della dirigenza sanitaria, visto e considerato il grave stato L INIZIO DEL TOUR 19 gennaio, le mamme della Goccia Magica davanti la sede del Comune di Lanuvio per l incontro col sindaco Galieti Intanto in àmbito socio-sanitario la Regione continua ad arruolare dirigenti esterni a peso d oro... di carenza e insufficienza di spazi, personale e strumenti in cui versano ormai da tempo. TRA LATINA E PROVINCIA, CASTELLI E LITORALE NE MANCANO ALMENO 16 Al momento, i Consultori territoriali di competenza della ASL RM-H, comprendente gran parte della Provincia di Roma, sono 17, contro i 26 imposti dalla legge, ovvero una ogni 20mila abitanti, sparsi un po ovunque tra: Nettuno, Ardea, Pomezia, Castel Gandolfo, Nemi, Lanuvio, Ciampino, Marino, Monte Porzio, Monte Compatri, Colonna, Rocca Priora, Marino, Frascati, Grottaferrata, Ciampino e Rocca di Papa. Quelli di competenza della Asl di Latina, invece, che comprende Latina-città più tutta la provincia, sono 18, mentre per legge dovrebbero essere 25. Sono sparsi tra: Latina città, Aprilia, Cisterna, Sabaudia, Terracina, Sezze, Minturno, Pontinia, Sperlonga, Fondi, Gaeta, Formia, etc. etc. IN VISITA DAI SINDACI Mamme alla riscossa. Giovedì 29 gennaio, nel Comune di Genzano, incontrano il primo cittadino Gabbarini MENO PERSONALE DEL PREVISTO Nel corso degli incontri coi sindaci, le donne della Goccia Magica hanno anche richiesto che i dipendenti in servizio nei consultori territoriali rispetti i limiti di legge, visto che in numerose strutture, come quelle di Lanuvio, Aprilia e Cisterna, si sono verificate recentemente carenze di personale che producono un inevitabile abbassamento della qualità del servizio sanitario pubblico, con forte discapito per i pazienti piccoli e grandi. Ad Aprilia, quarta città del Lazio pienadi giovani cooppie e con un significativo tasso di nascite, pare che manchi addirittura un'ostetrica al Consultorio. PRESTO UN ASSEMBLEA PUBBLICA I primi-cittadini di Lanuvio, Genzano, Nemi e Castel Gandolfo hanno preso l impegno di organizzare, al più presto, un incontro pubblico per un faccia a faccia aperto tra associazioni, sindaci, dirigenti delle Asl e rappresentanti della Commissione Sanità della Regione Lazio, per una soluzione del problema. PROSSIMI APPUNTAMENTI! In ogni caso, nelle prossime settimane l Associazione ha in programma altri incontri coi sindaci di Ariccia, Pomezia, Ardea e Albano, per poi proseguire con tutti gli altri dell'area pontina. Prosegue, intanto, la raccolta firme a sostegno delle iniziative a difesa dei Consultori territoriali. Goccia Magica: contatti La Goccia Magica è un associazione di volontariato composta da mamme che hanno avuto esperienza diretta di allattamento al seno. Offre informazioni e sostegno alle mamme per imparare ad individuare e soddisfare i bisogni del proprio bambino. Contatti: - Michela Cericco, il martedì, 10-12, presso lo studio pediatrico L isola che non c è, via Don Bosco n. 29, Genzano. Le socie volontarie hanno seguito un programma di formazione dell ASL RMH con ostetriche professioniste. L Associazione offre gratuitamente le sue consulenze ed opera in rete con ostetriche e medici pediatri. COME I TERREMOTATI Tra i casi limite, quello di Ardea: un consultorio era nel container POCHI SOLDI, SERVIZI RIDOTTI Ma, certo, la carenza cronica di fondi a disposizione delle Asl provoca lacune sull organico, sempre carente, sulle strutture, non di rado vecchie e fatiscenti, sugli strumenti che il personale medico e para-medico ha a disposizione, rendendo il servizio spesso non sufficiente a garantire un livello assistenziale minimo, soprattutto in periodo di forte crisi economica. Sono sempre di più, negli ultimi anni, le mamme ed i papà che hanno bisogno di rivolgersi ai Consultori per dare le necessarie cure a se stessi ed ai propri bambini. In varie realtà le strutture funzionano anche grazie all'amore e al lavoro di ex dipendenti in pensione, come ad esempio a Cisterna. COS È UN CONSULTORIO? I Consultori territoriali sono strutture socioassistenziali, polifunzionali, istituite dalla legge della Regione Lazio n. 15 del 1976 che hanno lo scopo di fornire informazioni, assistenza, sostegno ed educazione sanitaria e psicologica per la mamma ed il bambino nel periodo durante la gravidanza e dopo la nascita, con particolare attenzione alle condizioni sociali, ambientali ed economiche. Ma che, più in generale, si occupano anche di problemi inerenti la sessualità, la maternità e paternità, la procreazione e, soprattutto, del corretto sviluppo psichico-fisico dei bambini. Per comprenderne l'importanza e la funzione al servizio della vita, basti pensare al delicato compito di sostenere le donne incinte in difficoltà e i loro compagni cui va data accoglienza, amore, aiuto a 360 gradi per scongiurare l'aborto favorendone la dignità e le potenzialità personali, di coppia e familiari. Un compito enorme e meraviglioso, specialmente in tempi di precarietà esistenziale, prima ancora che materiale, come quelli attuali, nei quali le statistiche ci dicono che nel giro di 3 generazioni gli italiani si "estingueranno" a causa della denatalità.

6 6 PORTO ANZIO n dal 12 al 25 febbraio 2015 Il Presidente Luigi D Arpino annuncia la presa di possesso delle aree del demanio a partire dai prossimi giorni Tar e politica non fermano Capo d Anzio In Regione il consigliere M5S chiede chiarezza sul ritardo dei lavori Renato Mastrella La Capo d Anzio Spa, incaricata dei lavori di realizzazione del nuovo porto neroniano, è al centro di una serie di eventi e polemiche di cui non è semplice tirare le fila. Il primo evento riguarda il ricorso presentato al Tar dalle cooperative di ormeggiatori Piccola Pesca e Sant Antonio. Gli ormeggiatori hanno ottenuto uno stop Resta l amarezza dei vertici della società per la decisione delle coop di ormeggiatori di andare al Tar provvisorio ad una delibera del Comune propedeutica alla cessione delle aree demaniali alla Capo d Anzio. Cessione di fatto già avvenuta con un provvedimento della Regione. Proprio la Capo d Anzio, infatti, su parere dello studio legale Guido Fiorillo, ha fatto sapere per voce del Presidente Luigi D Arpino, che lo stop del Tar non può riguardare la presa di possesso delle aree a terra e ha annunciato che andrà sui moli a posizionare cartelli e a prendere contatti diretti con chi ha le barche parcheggiate al porto, senza attendere il pronunciamento di merito. Nel frattempo il consigliere regionale dei Cinque Stelle Valentina Corrado, ha deciso di presentare un question time alla giunta Zingaretti, per fare luce sui ritardi di inizio lavori. La Capo D Anzio si legge nel testo che è stato sottoposto ai vertici della Regione l 11 febbraio si è impegnata a realizzare tutte le opere indicate nella relazione tecnica e nei grafici progettuali approvati, a realizzare a propria cura e spese le opere di urbanizzazione primaria e secondaria in forza degli oneri di urbanizzazione di legge eventualmente previsti, a disciplinare l utilizzo per la nautica minore, della darsena piccola pesca, lasciandola nell attuale posizione nel bacino esistente, pure se opportunamente modificata e adeguata, a realizzare opere da destinare alla funzione commerciale e opere di sistemazione viaria. «Allo stato attuale - sottolinea la Corrado - risulta palese il mancato rispetto del cronoprogramma non essendo stato FUTURO INCERTO PER IL NUOVO PORTO Era stato il cavallo di battaglia delle ultime tre amministrazioni L opposizione in consiglio si prepara alla battaglia sulle delibere per la ripubblicizzazione della spa dato avvio alle attività preliminari dell accordo da parte della società Capo D Anzio; non solo non è stato dato avvio alle opere principali di cui alla realizzazione del porto di Anzio, ma finanche le opere connesse al progetto principale non risultano essere state nemmeno iniziate». In attesa delle risposte della Regione è stato convocato un consiglio comunale, per il 12 febbraio, in cui, tra le altre cose, si discuterà del piano finanziario redatto dal Comune per mantenere la maggioranza pubblica della Spa e della delibera di riacquisizione del socio privato. Entrambi i punti sono stati proposti dai consiglieri di opposizione. Infine, a dimostrazione che la questione porto scalda gli animi, per il prossimo sabato 14 febbraio il Presidente Luigi D Arpino ha indetto un assemblea pubblica per illustrare la propria posizione nei confronti degli ormeggiatori (con cui sono saltati tutti i precedenti accordi), che sarà moderata dal giornalista e blogger Giovanni Del Giaccio.

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8 8 AMBIENTE n dal 12 al 25 febbraio 2015 Impianto Acqualatina per produrre gesso di defecazione. Costo stimato: 40 milioni di euro. Quali sindaci l hanno approvato? Maxi appalto per i fanghi dei depuratori Autorizzato in tempi record tratterà 30mila tonnellate di fanghi ogni anno Francesco Buda e Roberto Lessio Un appaltone da oltre 40 milioni di euro per un impianto dove far confluire e lavorare tutti gli scarti delle fogne dell'intero àmbito territoriale idrico (Ato4). Indicativamente tra 18mila e 26mila tonnellate l'anno di fanghi provenienti dai 63 depuratori gestiti da Acqualatina. Ma dovrà garantire una capacità minima di trattamento di almeno 30mila tonnellate l'anno (anche per fanghi importati da fuori zona?). È l'oggetto del bando pubblicato da Acqualatina a dicembre scorso per l'affidamento in concessione del servizio di prelievo, trasporto e smaltimento/recupero dei fanghi biologici. AFFARONE FINO A 15 ANNI Chi si aggiudicherà l'affare, dovrà costruire l'impianto nell'area del Consorzio industriale ASI Roma - Latina, Agglomerato Latina Scalo, in via Fontana Murata nel territorio di Sermoneta, e gestirà l'opera da un minimo di 5 ad un massimo di 15 anni. Su un sito di metri quadri, attraverso un apposito "reattore" i fanghi mixati con calce viva e acido solforico verranno trasformati in "gesso di defecazione" da spargere poi sui terreni agricoli dell'agro pontino. Si tratta di un ammendante, non di un concime: per intenderci una poltiglia che può aiutare la terra ad assorbire e drenare l'acqua. LATINA SCALO IDEA PRIVATA. E I SINDACI? La soluzione tecnica e il relativo progetto preliminare - si legge nel Piano economico e finanziario sono stati elaborati dalla Idrafanghi Srl, società controllata da Veolia (socio privato di Acqualatina); socio che ha proposto l opera al gestore con nota del 30/05/2011 vedendosela poi approvata nella seduta del CdA il 20/01/2013. Ma a quanto pare i soci pubblici di maggioranza, cioè i Comuni dell Ato, ne sanno poco o nulla. A cominciare proprio da Sermoneta, dove è previsto questo "centro provinciale di recupero fanghi": il nome del Comune è scritto bello grosso in tutte le carte del progetto preliminare datato 26 novembre Buio per Claudio Damiano, sindaco attuale del delizioso Comune lepino, così come per il suo predecessore Pina Giovannoli, in carica fino alla primavera 2014, nel periodo dell'elaborazione del progetto e delle due sedute dell'apposita Conferenza dei Servizi: una del 27 maggio 2013 e l'altra del 25 settembre seguente. «Gli elaborati progettuali trasmessi dalla Società Acqualatina S.p.A. sono carenti nei contenuti e pertanto non forniscono gli elementi tecnici necessari ad elaborare una valutazione e quindi a formulare il relativo parere di competenza», dicono nella seduta di maggio gli esperti inviati da Provincia di Latina, Asl e Arpa, che chiedono lumi su impatto ambientale, emissioni in atmosfera ed altro. Mentre "l'arch. Franco Castaldo del Comune di Sermoneta fa presente che non ci sono cause ostative alla realizzazione dell'impianto", si legge nel verbale della seduta. Pare sia questo il primo atto in cui l'opera figura specificatamente con il suo nome. Alla seconda riunione risultano presenti solo la Segreteria tecnico operativa dell'ato4, Acqualatina, Asl e Arpa. Assenti Regione, Provincia e Consorzio ASI. Per il Comune di Sermoneta risulta "arrivato dopo la chiusura della CdS" (Conferenza dei Servizi) il geometra Gianfranco Monti, il quale firma il verbale e lascia il recapito telefono dell'ufficio comunale. CHI LO SAPEVA? Tutto risaputo e chiaro per Sindaci e Comuni, a leggere i verbali di quelle due Conferenze dei Servizi e le carte del bando di gara. L'operazione sarebbe stata vagliata e votata dall'organo di indirizzo e controllo che rappresenta i cittadini-utenti-clienti, l Autorità d Ambito (la cosiddetta Conferenza dei Sindaci), che deve obbligatoriamente autorizzare simili progetti prima di arrivare al bando. In realtà nelle IMPIANTO FANGHI deliberazioni menzionate non si trova un esplicito riferimento autorizzativo all'operazione così come definita nel progetto preliminare e nella Conferenza dei Servizi. Si arriva al 5 giugno 2013: ok dalla Regione Lazio, Dipartimento istituzionale e territorio che valuta genericamente il progetto in riferimento alla Rete Natura 2000 (anche se a tutti gli effetti si tratta di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali non c è agli atti alcuna comunicazione dall ufficio VIA): secondo la Regione non c'è bisogno di fare una valutazione di impatto ambientale. Firmato Dott. Raniero De Filippis (arrestato 6 mesi dopo nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti e Cerronopoli). A CHI CONVIENE? Pubblicato a dicembre scorso, il bando scade il 9 marzo. Per parteciparvi occorre avere già una banca privata alle spalle: è infatti richiesto a pena di esclusione "un impegno a finanziare l'operazione rilasciato da un istituto di credito". L'impianto, spiegano Acqualatina, Veolia e Idrafanghi, è "necessario per abbattere notevolmente i costi per lo smaltimento dei fanghi". L'ing. Ennio Cima responsabile del progetto per Acqualatina parla di circa 3 milioni di euro solo nel 2011, anno nel quale il bilancio di Acqualatina per questa voce contabilizza intorno ai 2,6 milioni per smaltire tonnellate. Ebbene, gli oltre 40 milioni di euro previsti per fare e gestire l'opera, divisi per i 15 anni di durata massima della concessione, fanno 2,66 milioni l'anno. Dov è l economicità dell'operazione? I progettisti ed Acqualatina decantano il gesso di defecazione come "fertilizzante riutilizzabile presso le attività agricole del territorio", "utilizzabile in sostituzione dei classici concimi di sintesi presenti in commercio". «Il gesso di defecazione rientra nella normativa dei fertilizzanti, ma è un correttivo - spiega il dottor Manuel Isceri della direzione di Assofertilizzanti -: migliora la struttura del terreno, fondamentalmente è solfato di calcio e non apporta elementi nutritivi. Dire che va in sostituzione dei concimi è sbagliato». A chi conviene? Dov era scritto? Chi l ha votato? Stando alle carte, il necessario ok dell Autorità d Ambito sarebbe arrivato con "il Piano di Dettaglio degli interventi del Piano d'ambito, approvato con deliberazione dei Sindaci e dei presidenti di Provincia n 7 del 28/06/2012 ed aggiornato con deliberazione n 6 del 19/04/2013". Ciò è venuto fuori nella Conferenza dei Servizi. Nell'allegato della prima delibera si fa un generico riferimento al "1 e 2 stralcio interventi su area ASI" relativi al Comune di Sermoneta. Nulla di più. Nessuna specificazione sul tipo di impianto e su dove farlo nemmeno la seconda delibera citata, successiva all'atto notarile con cui Acqualatina ha comprato i terreni per realizzare l'impianto. Questa seconda deliberazione aveva due allegati: il numero 1, parla di un "progetto di finanza" relativo al trattamento/recupero fanghi dei 64 (non 63, come specificano dopo) depuratori gestiti da Acqualatina. Idem l'allegato 2, che fa riferimento a generici progetti intercomunali e comunali, dove solo in uno compare la parola fanghi ("3 stralcio potenziamento impianto ID Latina Scalo ed eliminazione ID Sermoneta riduzione di fanghi e produzione energia"), accanto a "1 stralcio nuovo ID Sermoneta ed eliminazione ID Latina Scalo", "Progetto area 1", "Progetto area 2"; "Latina - 2 stralcio adeguamento ID Latina Scalo". Tutto ciò dopo che Acqualatina motu proprio aveva già avviato l iter autorizzativo nella primavera 2012, vedendosi rispondere dal Consorzio Industriale ASI di presentargli almeno un preliminare d acquisto dei terreni individuati. A proposito: chi ha deliberato quell acquisto e quanto sono costati?

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11 SANITÀ n dal 12 al 25 febbraio Altri 30 lavoratori a rischio: chiedono dove siano finiti quei euro per le pulizie negli ospedali di Anzio e Albano Asl RmH: esuberi, strani appalti e scioperi Soldi pagati per lavori non fatti? Intanto si licenzia chi ha lavorato. Come mai? Daniele Castri «Altri 30 dipendenti del settore pulizia e sanificazione degli ospedali Asl Rm-H di Velletri, Ariccia, Anzio-Nettuno, Albano, Genzano, Frascati e Marino, sono entrati in mobilità e tra poche settimane rischiano il licenziamento», sostiene Francesca Gentili, responsabile d area del settore sanità della CGIL Filcams. E con questi si arriva a 40. «Qualcuno li chiama esuberi, ma se la vicenda non troverà una soluzione positiva avverte la sindacalista - partirà presto una raffica di scioperi». Secondo i lavoratori, a rischio, oltre al loro posto di lavoro, sarebbe la qualità del servizio sanitario di tutte queste strutture pubbliche. LA PAURA FA 40! La vicenda dei 30 nuovi esuberi si aggiunge a quella delle dieci ormai ex lavoratrici che fino a settembre scorso si occupavano della pulizia delle cucine degli ospedali San Giuseppe di Albano e Riuniti di Anzio-Nettuno. Coinvolte, loro malgrado, nel termine appalto disposto dalla dirigenza Asl Rm-H a decorrere dal 1 ottobre scorso. In particolare, il provvedimento riguarda 4 dipendenti di Albano della Snam, e 6 della Team Service che si occupavano invece di pulire e igienizzare la cucina dell ospedale di Anzio. IL DIRETTORE GENERALE NON RISPONDE Sulle vicende dei licenziamenti dei lavoratori occupati presso le strutture della Asl RmH, sull'appalto per le pulizie pagati due volte e sui problemi descritti in questa pagina, il Caffè ha chiesto lumi al Direttore Generale della Asl Rm- H, Fabrizio D Alba. Da fine novembre, quando abbiamo scritto il primo articolo che racconta la vicenda dell'appalto Vivenda (il Caffè dei Castelli e il Caffè di Anzio e Nettuno n. 303), il giornale gli ha sottoposto alcune domande. Attendiamo risposta. Se non si risolve la situazione, partirà presto una raffica di scioperi PAGATA 2 VOLTE LA PULIZIA CUCINE Dietro i dieci licenziamenti che le ex dipendenti definiscono ingiusti, ci sarebbe, il condizionale è d obbligo, una gestione quanto meno curiosa degli appalti relativi alla pulizia delle cucine dei 2 ospedali di competenza Asl Rm-H, e non la mancanza di fondi pubblici o scarsa professionalità delle aziende o delle lavoratrici. Secondo le donne licenziate, lo stesso servizio di pulizia da loro reso nei due ospedali, sarebbe stato affidato contestualmente, da marzo 2012 a settembre 2014 inclusi, anche ad una terza società, la Vivenda. Che però non avrebbe mai realmente eseguito le attività di pulizia. Ma avrebbe comunque ricevuto i soldi pubblici. La cosa è stata confermata al Caffè anche da fonti della stessa Asl. APPALTO DOPPIONE In parole povere, secondo le dieci ormai ex lavoratrici della Snam e della Team Service, per quasi 2 anni e mezzo le pulizie delle cucine dei 2 ospedali sarebbero state eseguite esclusivamente da loro. Mentre la Vivenda si sarebbe occupata esclusivamente del confezionamento e assemblaggio dei pasti per gli ospedali di Albano e Anzio, servizio oggetto di un altro appalto. È così, sempre secondo le lavoratrici, che la Asl Rm-H avrebbe pagato due volte lo stesso lavoro (pulizia cucine) con una spesa extra a carico dei contribuenti pari - secondo fonti confidenziali che il Caffè ha avuto modo di sentire - a non meno di 900mila euro. Il triplo di quanto trapelato a dicembre e rivelato dal Caffè. «La Asl Rm-H secondo la Gentili della GCIL ci ha detto che vuole farsi ridare indietro le somme pagate ingiustamente, ma intanto i lavoratori e le lavoratrici restano a spasso». MA LA ASL RM-H CHE FARÀ? Sta di fatto che la dirigenza ASL RM-H avrebbe deciso di affidare formalmente alla Vivenda le attività di pulizia delle cucine. Ma a pagare il prezzo di questa operazione di gestione decisamente singolare degli appalti pubblici sono, per LA PROTESTA DELLE LICENZIATE A dicembre, sotto la sede della Asl Rm-H ad Albano il momento, le ormai ex dieci dipendenti delle due aziende, che restano senza lavoro. Su Come mai da un lato si paga - secondo quanto affermano sindacato e lavoratori - e siconfemra una ditta che non avrebbe lavorato, mentre dall altro si licenziano le addette delle ditte che hanno lavorato? Leggi pag. 40 del Caffè di Anzio e Nettuno n. 303 su SI TROVERÀ UNA SOLUZIONE? Le trattative per il riassorbimento dei 40 ex lavoratori del comparto pulizia e sanificazione della Asl Rm-H sono ancora in corso. Si susseguono, in queste settimane, gli incontri tra i sindacati, i dirigenti della Regione Lazio e della Asl Rm-H. Ma, per il momento, non vi è una soluzione positiva della vicenda. Restano le domande su certi appalti.

12 12 ALLARME ACQUE n dal 12 al 25 febbraio 2015 Reportage del Caffè coi cittadini sulla discarica di Colle Rosso, a 5 Archi, sulle falde idriche che servono Anzio e Nettuno Fuori controllo la discarica sulle falde Acque sporche e pestilenziali, monitoraggio in tilt. Quelle riserve servono anche le coltivazioni Daniele Castri PERCHÉ L ACQUA NON È PIÙ CHIARA? Dall antica sorgente perenne di Gavignano esce acqua scura e maleodorante ECO-BOMBA: CHI CONTROLLA? Dall alto in senso orario: uno tra i vari pozzi spia colmi di melma pestilenziale; captazione del gas prodotto dai rifuti putridi si disperde nell aria; centralina per monitoraggio rotta Acquitrini scuri e maleodoranti, un'antica sorgente perenne di profondità (quella detta di Gavignano ) che dà non più acqua cristallina ma un liquido di colore scuro e con puzza pestilenziale. La rete di captazione del gas sprigionato dai rifiuti putrescenti, danneggiata e che appare fuori uso. La centralina di controllo della qualità dell aria distrutta. Stracolmi di liquidi dall odore nauseabondo i pozzi-spia, che dovrebbero servire a verificare cosa succede là sotto e che la falda acquifera su cui hanno scaricato montagne d'immondizia per anni non sia contaminata. E ancora: rifiuti edili sparsi ovunque e rete di recinzione bucata, con persone ed animali liberi di entrare ed uscire a proprio piacimento. Questo c'è sopra le falde di Carano. Come sia messa la pancia del terreno lì sotto, non si sa. È lo spettacolo che ci siamo trovati davanti nell'ex discarica comunale di Lazzaria-Colle Rosso, a Velletri, a due passi dal carcere e dalla via Cisternense. Un reportage che il Caffè ha realizzato al seguito di una nutrita delegazione di cittadini, preoccupati per la riserva idrica su cui insiste il vecchio cimitero dei rifiuti. Le possibili ricadute riguardano un'area ampia, visto che quelle falde là sotto danno da bere non solo a campi e a porzioni di popolazione tra Velletri e Cisterna, ma servono anche gli acquedotti pubblici di Aprilia, Anzio e Nettuno. Proprio qui accanto, molto presto dovrebbe sorgere il mega impianto per bio gas da rifiuti della municipalizzata Volsca Ambiente e Servizi spa, di proprietà dei Comuni di Albano, Velletri e Lariano. Chiusa nel 1999, la discarica comunale di Colle Rosso è divenuta oggetto di una recente querela-denuncia penale, inviata dal locale comitato No Biogas - No Discarica alle Procure della Repubblica di Roma e Velletri e alla Procura Antimafia, per lo stato di totale abbandono e pericolo per residenti e coltivazioni in cui si trova. «Qui manca tutta una serie di presidi di sicurezza che, secondo la legge n. 36/2003, dovrebbero funzionare minimo 30 anni e mai davvero attivati in questo sito!», sostiene il Presidente del Comitato Gianluca De Felice, allibito di fronte allo spettacolo riscontrato con gli altri cittadini. «Secondo Regione e Comune è tutto in regola. Ma i rischi ci sono e non interviene nessuno. Tranne i vigili urbani, per prendere le nostre generalità. Ma vi pare normale?». Gli agenti della Polizia Locale hanno anche scattato foto al sito. Si attende il loro verbale. Cosa ci sarà scritto? ISPEZIONE DEI CITTADINI Con il Caffè hanno verificato le condizioni in cui versa la vecchia discarica di Colle Rosso sulle falde idriche. A destra l intervento dei Vigili

13 n dal 12 al 25 febbraio Il successo del Venduto in tutto il mondo, è stato progettato e viene prodotto dalla Darmec Technologies Srl di Borgo Montello (Latina) che facilita e velocizza il carico, lo scarico e il trasporto dei contenitori di frutta e ortaggi LA NUOVA ERA DELLA RACCOLTA Il Transporter è l innovativo semovente della Darmec Technologies srl che ha rivoluzionato il metodo di carico, scarico e trasporto dei contenitori per la raccolta di frutta e ortaggi (bins di plastica e/o cassoni di legno). Un mezzo adatto alla maggior parte degli impianti ortofrutticoli, che lavora in massima sicurezza e permette di ridurre anche del 50% i costi di raccolta, aumentare la produttività ed eliminare tutti gli inconvenienti dei metodi tradizionali di movimentazione dei bins. Grazie ad un innovativo sistema meccanico, che sfrutta un piano di appoggio ribaltabile, il mezzo permette ad un solo operatore di caricare i bins, anche durante la marcia del veicolo, di trasportarli nella zona di scarico e di depositare l intero carico con estrema praticità e in massima sicurezza. COSTI DIMEZZATI: riduzione anche del 50% dei costi di raccolta imputabili alla manodopera. Un solo semovente ed un solo operatore sono in grado di svolgere il lavoro che nei metodi di raccolta tradizionali viene affidato a più trattori (e ai rispettivi autisti). Riduzione anche delle spese accessorie, con notevole risparmio in termini di usura dei mezzi e consumo di carburante. MAGGIORE PRODUTTIVITÀ: l utilizzo del Transporter migliora notevolmente la produttività e l efficienza della forza lavoro. Un modello di Transporter può raccogliere comodamente 3 bins (mod. 320S e 325S ), 4 bins (mod. 428 e is4 ), 5 bins (mod. 540, 550 e is5 ) o 6 bins (mod. 650 ) per volta assicurando una Movimentazione cassoni che si aggira intorno ai 1000 quintali per giornata di lavoro Permette la riduzione dei costi di raccolta del 50%, aumenta la produttività ed il livello di sicurezza dei lavoratori MASSIMA SICUREZZA: il vantaggio di utilizzare un solo mezzo (invece di più trattori) che lavora lontano dal personale di raccolta contribuisce ad aumentare il livello di sicurezza e benessere del personale durante le fasi di lavoro, sia in termini di minore inquinamento (da rumori e fumi di scarico), grazie anche all utilizzo di motori di ultima generazione a bassa emissione atmosferica. Il Transporter è una macchina estremamente VERSATILE che può adattarsi alla stragrande maggioranza degli impianti ortofrutticoli (a filari, a spalliera, a pergoletta e a campo aperto), grazie alla ridotta altezza da terra e a dimensioni che consentono di lavorare con praticità e minimo ingombro. ÈSTABILE anche a pieno carico e in pendio, grazie alla trasmissione idrostatica e alla distribuzione orizzontale del carico sul pianale che agevola e velocizza il trasporto sui lunghi tratti. È MANEGGEVOLE, grazie alle 4 ruote motrici e sterzanti, corredate di pneumatici con tecnologia radiale, che consentono al mezzo di galleggiare sui terreni soffici, viscidi e disconnessi tipici del periodo autunnale di raccolta. È FACILE DA GUIDARE e pilotare da una sola persona. Per rendere ancora più agevole la movimentazione del mezzo, il Transporter è dotato di posto di guida reversibile, che in pochi secondi permette al conducente, senza scendere dal veicolo, di invertire di 180 i comandi e procedere frontalmente nel senso di marcia da cui proviene. Inoltre, i modelli S sono equipaggiati nella parte anteriore di una pratica video camera che rende più comode la retromarcia e le manovre di carico. Darmec Technologies S.r.l. Via Campovivo 454 int. 2 Borgo Montello Latina Tel 0773/ Finanziamenti 65% a fondo perduto L'Inail mette a disposizione euro per finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. I finanziamenti vengono assegnati fino a esaurimento, secondo l ordine cronologico di arrivo delle domande. Il contributo, pari al 65% dell investimento, per un massimo di euro, viene erogato dopo la verifica tecnico-amministrativa e la realizzazione del progetto. Nella sezione Incentivi per la sicurezza > Bando Isi 2014 sono disponibili gli avvisi pubblici regionali per la documentazione di dettaglio e i fac-simili della modulistica. I soggetti interessati potranno insierire le domande di partecipazione dal 3 marzo 2015 e fino alle ore del 7 maggio 2015, nella sezione Servizi online. Per accedere all'applicativo è necessario essere registrati al portale Inail. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

14 NOTIZIE DALLA REGIONE n dal 12 al 25 febbraio 2015 LA CASTA La Finanza arresta altre 28 persone nel giro camorristico legato all ex dirigente regionale Federica Gagliardi Droga: chiusa inchiesta sulla Dama Bianca in carcere e uno ai domiciliari nel giro di droga che vede tra i protagoni- 27arresti sti Federica Gagliardi, ex capo della segerteria del Segretario generale della Regione Lazio, assunta durante l'amministrazione di Renata Polverini. Si è conclusa così, con una intensa operazione dei militari della Guardia di Finanza di Napoli e dei poliziotti della questura di Frosinone, l'inchiesta sulla cosiddetta Dama Bianca, la Gagliardi appunto, beccata con 24 kg di coca nel marzo 2013 all'aeroporto di Fiumicino. Nella retata sono stati sequestrati La Polverini la mise a capo dello staff del segretario generale, uomo dell Ugl, il sindacato della Polverini FEDERICA GAGLIARDI, DA MODELLA AD ALTO DIRIGENTE PUBBLICO A sin. i 24 kg di coca che le trovò la GdF. Nel riquadro, con Berlusconi al G8 di Toronto dove si guadagnò il nome di Dama Bianca beni mobili e immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie per circa 4 milioni. La Gagliardi, ex modella napoletana, già impiegata tra il 2006 e 2007 al Comune di Roma, deve il soprannome all'episodio che la fece salire agli onori delle cronache quando apparve accanto all'allora premier Silvio Berlusconi nella delegazione italiana al G di Toronto in Canada, tutta vestita di bianco. Lo stesso colore della polverina che le è costato l'arresto nel marzo dell'anno scorso e l accusa di aver prestato servizio come corriere ai narcotrafficanti camorristi. La vicenda ha avuto un seguito che ha portato a 28 arresti in tutta Italia eseguiti il 28 gennaio scorso. L'ex dirigente della Regione Lazio finì in manette nell'àmbito di un'operazione della squadra mobile della questura di Frosinone e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Gli investigatori ritengono la Gagliardi attiva collaboratrice di un organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga che aveva la base operativa in provincia di Napoli e ramificazioni sia in Italia sia all estero. In Regione Lazio, capo della signora Gagliardi, era il napoletano Salvatore Ronghi, ex dirigente dell'ugl, il sindacato guidato dalla Polverini prima di diventare presidente del Lazio. In quest ultima veste, la Polverini assunse il fidatissimo Ronghi nel delicato ed importante ruolo di Segretario Generale dell'ente, con un contratto da 189 mila euro lordi l'anno. Dopo di lui, l'ex presidente della Regione propose ed assunse, dal 1 ottobre 2011 fino alla sua caduta, pure la compagna del Ronghi, Gabriella Peluso, anch'essa partenopea e dipendente Ugl. Per lei un contratto da 22mila euro l'anno, 10 mila in più del suo predecessore, come dirigente della Struttura Verifica dell'attuazione delle Politiche regionali e del programma di governo. ASSUNZIONI D ORO Cercano 7 funzionari a scadenza con stipendi fino a 88mila euro l anno Altri consulenti esterni strapagati NICOLA ZINGARETTI Presidente della Regione Lazio, con la sua Giunta a caccia di dirigenti esterni Ancora contraddizioni in Regione Lazio sul fronte dei costi per il personale. Se, infatti, il contenimento delle spese di rappresentanza procede a gonfie vele, lo stesso non può dirsi per le consulenze esterne: addirittura sette nel giro di un paio di giorni, tra il 19 e il 21 gennaio. Sei bandi di concorso per la ricerca di professionalità esterne all amministrazione regionale sono stati pubblicati sul Bur (Bollettino ufficiale, ndr) numero 6 del 20 gennaio 2015, e uno, pubblicato sul Bollettino ufficiale numero 7 del 22 gennaio. Con quest ultimo atto di organizzazione - il numero G l esecutivo avvia la ricerca per l affidamento dell incarico di dirigente dell Ufficio Operativo Controlli dell Area Pianificazione Strategica, Verifica e Controlli Attività Sanitaria della Direzione regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria. Il contratto previsto è un triennale, mentre il trattamento economico omnicomprensivo annuo lordo comprende uno stipendio tabellare di ,80 euro e una retribuzione di posizione di 3mila. 230mila euro in tre anni, dunque. A questo vanno sommate le altre sei retribuzioni delle altrettante consulenze esterne, di cui sopra: 5 di queste consulenze prevedono contratti triennali con stipendio complessivo annuo oscillante tra i 78mila e gli 88mila euro; del sesto incarico, quello relativo al ruolo di dirigente dell Area Livelli Massimi di Finanziamento delle Attività Sanitarie e Mobilità Sanitaria della Direzione regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria, non è dato sapere, non essendo allegato l avviso informativo. Facendo due rapidi calcoli, queste 7 nuove dirigenze esterne costeranno ai cittadini quasi due milioni di euro in tre anni. Ottima programmazione economica, invece, sulle spese di rappresentanza della Regione Lazio. Il presidente Zingaretti nei giorni scorsi ha emanato una specifica direttiva che fornisce indicazioni ad hoc, per garantire il contenimento delle uscite: «Quello che vogliamo - spiega il governatore del Lazio - è ridurre la spesa e soprattutto proseguire il percorso virtuoso basato sulla trasparenza che stiamo portando avanti, spiegando in questo modo ai cittadini come e chi spende i soldi pubblici». Da adesso in poi tutte le uscite economiche di settore dovranno essere rigorosamente giustificate sottolineando, caso per caso, l'interesse istituzionale, il rapporto tra l'attività della Regione Lazio e la spesa, la qualificazione del soggetto destinatario e l'occasione della spesa stessa, motivando adeguatamente i provvedimenti presi. Marco Montini LAVORO Sul territorio pontino Nuova legge su artigianato per 60mila imprese «Procedure semplificate, un fondo ad hoc per lo sviluppo e la valorizzazione del settore, attenzione per talenti e mestieri nonché per le nuove tecnologie. Sono questi i punti forti del nuovo testo unico sull artigianato del Lazio approvato dal Consiglio regionale, una legge finalizzata a sostenere e rilanciare il patrimonio professionale ed economico che tale settore rappresenta anche per la provincia di Latina». Il consigliere regionale Enrico Forte commenta così il via libera da parte dell aula della Pisana alla legge sull artigianato che introduce una serie di importanti novità. Gli ultimi studi realizzati da Infocamere e aggiornati al terzo trimestre 2014 rilanciano l immagine di un settore in grande difficoltà. Se alla fine del 2013 le imprese iscritte all albo sul territorio erano , nel corso del 2014 tale cifra si è ridotta: nel primo trimestre dell anno erano , nel secondo e nel terzo Il nuovo testo unico quindi inserisce una serie di strumenti per rilanciare l artigianato. Nasce la figura del maestro artigiano e con questa le botteghe scuola per la trasmissione degli antichi mestieri; particolare attenzione è stata dedicata all innovazione, alle nuove tecnologie. Sul fronte del sostegno concreto la legge prevede l istituzione del Fondo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell artigianato laziale. LOTTA AL CANCRO Casi limite registrati a Sezze, Frascati e Pomezia malati l anno per l amianto nel Lazio Nel Lazio i dati relativi ai malati per colpa dell'amianto sono davvero allarmanti malati l'anno è una cifra da ricordare, soprattutto in occasione della giornata mondiale della lotta al cancro, tenutasi 4 febbraio Più di mille persone affette da mesotelioma causato dalla fibra di amianto che invade anche la regione Lazio, dove c'è ancora un milione di tonnellate d'amianto da smaltire. Questi dati del Registro Regionale dei Mesoteliomi Maligni del Lazio, istituito presso il Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario Regionale del Lazio sono stati presentati durante il convegno Per una Regione libera dall amianto svoltosi presso la sede della Pisana. La ricerca ha registrato un tasso di incidenza particolarmente elevato nei Comuni di Sezze (TI 5,6), Frascati (TI 4,2), Pomezia (TI 5,2), Campagnano di Roma (TI 6,6), Rignano Flaminio (TI 5,9), Capena, Colleferro (TI 5,5), Gaeta (TI 5,1), Civitavecchia (TI 4,7): tutti territori dove la presenza di aree industriali ricche di eternit è ancora elevata. Durante l'incontro è stata anche presentata una proposta di legge, specifica per affrontare in maniera concreta i problemi legati all esposizione all amianto, che presto sbarcherà in consiglio regionale. Laura Alteri

15 n dal 12 al 25 febbraio 2015 NOTIZIE DALLA REGIONE FONDI SOSPETTI Denuncia dell on. Santori in Procura Protezione Civile, un dossier che fa tremare Da Latina, Anzio, Nettuno, Aprilia, Pomezia e Roma PASQUA A MEDJUGORJE Quasi 7 milioni di euro di contributi assegnati alla chetichella, tra sperperi e strani rimborsi, in assenza di controlli. E ancora: associazioni in stile "clan" familiare foraggiate e favorite a discapito di altre escluse ingiustificatamente dai finanziamenti, privilegi, irregolarità contabili e poca trasparenza, violazioni delle norme sul volo e sugli appalti, addirittura reati penali in capo all'attuale Presidente della Giunta Regionale. È il succo del pesante j'accuse lanciato dal Consigliere Regionale Fabrizio Santori riguardo la Protezione Civile del Lazio. «Sembrerebbe probabile - afferma Santori - l'esistenza di una vera e propria cabina di regia occulta che coordinava con il Direttore dell Area Volontariato - Enti Locali Sala operativa la spartizione dei finanziamenti alle Associazioni di Protezione Civile o la fornitura dei mezzi». FABRIZIO SANTORI Consigliere regionale del Lazio Cabina di regia occulta per spartire soldi e mezzi DENUNCIA GRAVISSIMA Un dossier gravissimo, fitto di segnalazioni e circostanze, comunque tutte da verificare. Non un semplice esposto, ma una denuncia in sede penale e davanti alla magistratura contabile che l'esponente de La Destra ha preparato per la Procura della Repubblica di Roma e per la Procura della Corte dei Conti. Alla Giustizia penale Santori chiede di "procedere nei confronti del Presidente della Regione Lazio, on. Nicola Zingaretti e di tutti coloro che risulteranno eventualmente colpevoli di tutti i reati che riterrà sussistere nella concreta fattispecie, per il reato ex art. 328 codice penale (rifiuto o omissione d'atti d'ufficio, ndr)" e "la punizione degli eventuali responsabili". E a riparazione del presunto magna-magna chiede al Procuratore della Corte dei Conti di "accertare le modalità con cui sono stati trasferiti i contributi di cui sopra, come vengono gestiti i controlli sulle rendicontazioni, come vengono utilizzati gli automezzi e le apparecchiature e richiedere i motivi per cui non sia mai stato svolto un censimento dei mezzi" e quindi che "in caso di accertamento della responsabilità per colpa grave e/o dolo, il Presidente della Regione Lazio pro-tempore, i Dirigenti responsabili e il Direttore dell Agenzia della Protezione Civile, dovremmo rifondere il danno cagionato al Bilancio dell'ente pubblico". 6,8 MILIONI IN 3 ANNI SENZA CONTROLLI Complessivamente, vengono contestate somme per 6 milioni 773mila euro e rotti nel triennio (dunque anche sotto l'amministrazione Polverini), per forniture di mezzi, attrezzature e potenziamenti. Risorse assegnate non solo senza bando, ma "senza alcun criterio oggettivo e in assenza di qualunque criterio di trasparenza e senza alcun obbligo di rendicontazione puntuale in capo alle associazioni". D'altro canto, "Molte associazioni di Protezione Civile, pur ricomprese nelle determinazioni di affidamento dei fondi, a distanza di anni non hanno mai ricevuto le somme impegnate. Alle stesse non è mai stata fornita alcuna spiegazione né tantomeno a distanza di anni, è mai stato versato quanto previsto - affonda Santori - e lamentano un sistema che ostacolerebbe l iscrizione delle stesse nell elenco regionale per il regolare accreditamento". Inoltre, non convincerebbe l'ultima concessione di contributi per 448mila euro dello scorso dicembre a favore di varie associazioni, "senza alcun bando", come invece prevede la legge regionale n. 2 del Si tratta della Determinazione n. G18451 del 19/12/2014, la prima proposta direttamente dalla neonata Agenzia regionale di Protezione Civile, creata l'anno passato proprio per razionalizzare, ordinare e rendere trasparente il settore. In realtà, secondo il denunciante, un nuovo carrozzone dedito all'erogazione di finanziamenti a pioggia senza trasparenza. Pellegrinaggio a Medjugorje, dal 3 all 8 aprile (5 aprile Pasqua). Visite guidate a: Croce Blu, Collina dell Apparizione, Monte della Croce, Chiesa di San Giacomo e Cristo Risorto, con la partecipazione alle testimonianze delle Veggenti Vicka e Mirjana e di Suor Kornelia. L organizzatore, che si appoggia all aiuto logistico di un agenzia di viaggi specializzata, propone un viaggio in Pullman Gran Turismo e nave (partenza da Ancona). La quota di partecipazione è di 370,00 euro. I punti di partenza sono previsti a Latina, Anzio, Nettuno, Aprilia, Pomezia e VEICOLI PAGATI ALLA CIECA A questi presunti favoritismi e disparità di trattamento, si aggiungerebbe che «non esiste ad oggi alcun controllo esercitato dalla Regione Lazio in merito all'utilizzo in via esclusiva dei mezzi ed automezzi concessi alla Associazioni per i soli usi e fini delle stesse», che in alcuni casi li userebbero addirittura per aziende private. E sempre in tema di veicoli, «non esiste alcun controllo - denuncia il Consigliere - nemmeno formale in merito al chilometraggio» e quindi sui rendiconti per i carburanti. L'indagine che ha portato alla denuncia si rifà a varie segnalazioni di associazioni e persone del settore, stufe di essere trattate da cenerentole a vantaggio di altre realtà "concorrenti" e più gradite a chi comandava. E chi parlava - secondo la ricostruzione di Santori - veniva messo alle corde. Vi sarebbe stato infatti «un tentativo di ostacolare o escludere alcune Associazioni di Protezione Civile che maggiormente lamentavano l assenza di sostegno da parte della Regione Lazio e che denunciavano da tempo un sistema non trasparente per la ripartizione delle risorse». Visite guidate nei luoghi culto e testimonianze delle veggenti Vicka e Mirjana Roma. Altre date: dal 22 al 27 maggio. Per maggiori informazioni contattare il 339/ (Pierluigi). ALLA FACCIA DELLA SICUREZZA Il tutto, con presunti danni e conseguenze sull'operatività ed efficienza della macchina degli interventi. Ad esempio, diverse associazioni che si erano impegnate ad essere operative 24 ore su 24 in tutto il territorio del Lazio, non sarebbero in realtà mai state attivate né coinvolte dalla Sala operativa regionale. In qualche caso sarebbero state invece chiamate ad intervenire associazioni lontane dal luogo del nubifragio non dotate di idropompe, anziché chiamare quelle più vicine e dotate di pompe per tirare via l'acqua. Nel servizio AIB (anticendio boschi) «sulla base di una ricerca fatta da un ispettore Enac e da un avvocato, sarebbe emerso del materiale comprovante gravi violazioni delle regole dell'aria e dell'appalto». Un appalto AIB «sarebbe stato redatto su misura» per una certa società «e firmato dal Dott. Fegatelli nel 2009». Fegatelli, per la cronaca è l'ex dirigente arrestato a gennaio 2014 nell'àmbito della scandalo rifiuti "Cerronopoli". Brutte ombre su un settore che raccoglie moltissime persone piene di spirito di servizio e forte dedizione per la tutela della collettività e dell'ambiente. «La Protezione civile è piena di gente per bene, che sono i volontari. Il marcio, se c'è, sta nella complicità tra Regione e alcuni componenti minoritari dell'associazionismo», dice Santori.

16 16 CAFFÈ DEGLI ARTISTI n dal 12 al 25 febbraio 2015 Kutso dei Castelli e Amara di Aprilia tra le nuove proposte, Avarello direttore d orchestra Artisti di casa nostra a Sanremo L altra Pausini Voci di casa nostra sul palco del Festival di Sanremo, dal 10 al 14 febbraio su Rai Uno. Sul palco dell'ariston, per il 65 Festival della Canzone Italiana, nella categoria Nuove Proposte saliranno Erika Mineo, in arte Amara, che canterà Credo. Un sogno inseguito per sei edizioni senza mai raggiungere l'obiettivo e che si è avverato in questo 2015, a 30 anni suonati, grazie alla tenacia sua e del suo produttore, altro apriliano doc, Carlo Avarello. Erika, originaria di Prato ma ormai in pianta stabile ad Aprilia dove gioca nella squadra locale di pallavolo, per quattro volte ha vinto il concorso Area Sanremo (2008, 2009, 2010 e 2011), rimanendo comunque fuori dalle luci dell'ariston. Ora il Festival le ha finalmente aperto le porte. Come direttore d'orchestra avrà un altro big di casa nostra: Angelo Avarello, celebre negli anni ottanta per essere la voce dei Teppisti dei Sogni (il loro tormentone era Piccolo fiore dove vai, un milione e mezzo di copie vendute). Un'altra band che promette scintille nella stessa categoria di Amara arriva dai Castelli: sono i Kutso LA BAND RIVELAZIONE: I KUTSO Sotto: Amara con Carlo Conti (Matteo Gabbianelli di Marino al microfono, Donatello Giorgi di Frascati alla chitarra, Luca Amendola al basso, Simone Bravi alla batteria) che canteranno Elisa. Mistero su come il presentatore Carlo Conti annuncerà il nome della band: andrebbe Quarto festival per il pontino Casalino come autore Non c è tre senza quattro. E, se questo è l andazzo, così sarà all infinito. Il cantautore di Latina Roberto Casalino anche quest anno sarà al Festival di Sanremo in qualità di autore. Suo è il brano di Moreno, in gara tra i big, dal titolo Oggi ti parlo così, scritta ed arrangiata insieme a M. Donadoni M. Dagani M. Zangirolami A. Erba. Una conferma del talento di questo apprezzato autore musicale, che nel 2013 ha vinto il festival della canzone italiana come autore del brano di Marco Mengoni L essenziale. Nell edizione dello scorso anno aveva scritto addirittura tre brani in gara: per Giusy Ferreri ha composto "L'amore possiede il bene" e "Ti porto via con me", mentre per Francesco Renga "A un isolato da te". Nell edizione 2012 partecipò con il brano cantato da Nina Zilli Per sempre. Casalino ha scritto alcune delle canzoni più belle (e più scaricate) del panorama musicale italiano degli ultimi anni. Suoi sono i successi di Emma, Virginio, Francesca Michielin, Giusy Ferreri, Fedez, Dear Jack, Annalisa. Contemporaneamente alla sua carriera di autore, è anche un apprezzato cantautore. Nel 2014 ha pubblicato il suo secondo album E questo è quanto. Per seguire Roberto basta andare sul suo sito o sulla pagina facebook del suo fan club. pronunciato non con la "u" chiusa, ma all'inglese come fosse una "a". Una provocazione che finora, invece di chiudergli in faccia le porte, gliele ha aperte. I Kutso hanno esperienza da vendere sul palco di mezza Italia. Il loro è un genere particolarissimo, hard rock sinfonico con i cori tipo i Queen e i Darkness, voce stile Ivan Graziani del cantante e fondatore del gruppo, Matteo Gabbianelli, autore anche del nome della band, nato sui banchi di scuola a 16 anni, quando scriveva parolacce mascherandole, come culo, ma scritto "coolaw". Parallelo al Festival ci sarà la kermesse Sanremo Doc, sempre a Sanremo. Anche lì ci saranno nomi di casa nostra: i Kalanera (Gianluca Marino a voce e tastiere, Fabio Rossi alla chitarra, Sandro Guida al basso e Luca Borelli alla batteria, più tre new entry vocalist Giulia Buccolini, Paolo Cerrato ed Emanuele Ferri) canteranno Odio le bionde. I ragazzi, di Aprilia e Nettuno, hanno due cd all attivo ed un terzo in arrivo per la primavera ESIBIZIONE SU CANALE 5 Veronica Creo è di Latina Veronica Creo, l'artista pontina ormai conosciuta in tutta la penisola e oltre come sosia di Laura Pausini, dopo aver cantato al fianco della stessa Laura in occasione dell Anniversary Party (il raduno annuale del suo fanclub ufficiale), torna sul piccolo schermo. È stata, infatti, parte del cast di Avanti un altro su Canale 5 in qualità di sosia della Laura nazionale in una puntata, durante la quale ha cantato dal vivo. Il programma condotto prima da Paolo Bonolis ed ora da Gerry Scotti, va in onda ogni giorno su rete Mediaset alle Dopo la partecipazione al programma Veronica porterà la sua voce in Belgio per uno spettacolo dedicato interamente ai più grandi cantautori italiani, per poi tornare in Italia e riprendere i lavori per il tour estivo, che anche quest anno la vedrà protagonista di numerosi concerti insieme alla sua live band e non solo. Già confermate sono le tappe di Faenza, Bergamo, Salerno e Roma. Per essere sempre aggiornati sui suoi eventi date uno sguardo al sito nella sezione calendario. Maria Pia Mambro racconta Sabaudia La virtù più grande di un popolo sta proprio nella sua capacità di non disperdere la propria memoria storica, le radici in cui affonda il suo passato così utili alla comprensione del presente e alla costruzione del futuro prossimo. Il lavoro di Maria Pia Mambro, storica insegnante di scuola elementare nei borghi e nel centro di Sabaudia, si muove proprio in questa direzione: La mia vita - scrive Maria Pia Mambro - è iniziata in un angolo di paradiso terrestre: Sabaudia. Questo paese affascinante, che mi proiettava in un futuro senza limiti, con il tempo mi sorprese perché nascondeva un vuoto il suo passato un passato che non si conosceva. Mi voltavo indietro e mi chiedevo: Qual è il passato della mia città?. La solita risposta della gente: È giovane la nostra città, è nata da poco e non ha ancora le sue radici. Perché anche una terra così giovane, che appariva ai più come una terra senza passato, nata grazie alla bonificazione fascista, si è riscoperta terra assai più antica: Sentivo - prosegue - forte il cercare intorno a me un primo passato, qualora ci fosse stato. Iniziare a gettare le basi per un primo passato della città un passato prossimo. Come una viaggiatrice curiosa e al contempo discreta inizia il suo percorso di raccolta della memoria: Giovane insegnante invitavo a scuola i nonni che erano vissuti nella palude e li intervistavo, come nonno Polidori, che dalla cava di San Felice trasportava materiale per la costruzione delle case e strade. Personaggi quali la signora Fiorentini, moglie del geometra addetto alla costruzione della città, Padre Agostino Montironi, i primi negozianti, insegnanti e professionisti. Così sono nati tutti i suoi libri, fino ad arrivare alla presentazione del suo ultimo Ti racconto Sabaudia. Un reportage sulle prime radici e usanze, costumi e tradizioni di gente venuta qui da svariate parti d Italia, un lascito alle nuove generazioni: Sono felice perché lascio dentro di me a mia figlia, ai giovani sabaudiani, le radici che li aiuteranno a crescere. La copertina è del pittore Massimo Pompeo. Il 27 febbraio prossimo, alle ore 18, il libro sarà presentato presso la libreria Feltrinelli di Latina. Gianfranco Mingione L attore di Latina Caserio protagonista nel docufilm sulle elezioni del 2013 La prima volta di Emanuel Silvio Berlusconi sorridente in una teca di vetro, come un santo imbalsamato. Questo l incubo di Nicolò (Emanuel Caserio), un ventenne che si trova alla vigilia della sua prima volta al voto. Sa di avere una grande responsabilità e non vuole sbagliare. A raccontare la sua esperienza, la sua ossessione e tutte le sue emozioni è È la mia prima volta!, il docufilm di Claudio Serughetti, che vede come protagonista il giovane attore di Latina Emanuel Caserio. Un viaggio per provare a orientarsi tra tutte le difficoltà dei giovani che si confrontano per la loro prima volta di fronte all urna e nel quale Serughetti mescola, con ironia, fiction e realtà. Le scene di comizi e spot fanno, infatti, riferimento alla campagna elettorale per le politiche del 2013 e le interviste fatte da Nicolò sono a Don Gallo, Giorgia Meloni, Vittorio Sgarbi, Beppe Grillo e ad altri cittadini comuni. Nel cast ci sono anche Eleonora Mancini, Cinzia Mascoli e Gianni Pellegrino. EMANUEL CASERIO SARÀ IN SQUADRA ANTOMAFIA 7 A partire dalla prossima stagione. Interpreterà Santino, un giovane poliziotto Emanuel Caserio, attore diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia e vincitore del primo come miglior interprete al Roma Fiction Fest 2013, in questi mesi è protagonista assieme a Bianca Balti e altri due attori della campagna pubblicitaria mondiale Oviesse. Ora è protagonista nelle sale nel 2015 con "È la mia prima volta!" e nel prossimo film di Maria Sole Tognazzi dal titolo "Io&Lei" in uscita sempre nel 2015 al cinema. Dalla prossima stagione interpreterà Santino, il giovane poliziotto della squadra della Duomo in Squadra Antimafia 7.

17 il Caffè n dal 12 al 25 febbraio pag. 17

18 18 SALUTE n dal 12 al 25 febbraio 2015 DONNA Iniziativa della Regione Lazio per incrementare e velocizzare le cure e gli screening di prevenzione del cancro alla mammella Tumore al seno: nuova rete oncologica nel Lazio Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato il decreto che dà il via alla nuova rete oncologica per prevenire e curare il tumore alla mammella. Obiettivo è quello di superare le attuali criticità costituite da carenza di coordinamento, frammentazione dei centri, duplicazioni, lunghi tempi di attesa. La nuova rete è articolata su 39 centri di screening, 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia dove saranno effettuati gli interventi chirurgici e di ricostruzione. Obiettivo: fornire alle donne una risposta ai diversi bisogni assistenziali indicando un percorso che stabilisce la presa in carico dallo screening, accertamento diagnostico, diagnosi, fino all intervento terapeutico riabilitativo. Nel 2013 sono stati stimati nella Regione Lazio circa casi incidenti e casi prevalenti di tumore maligno alla mammella. Questa patologia oncologica rappresenta il 41% dei tumori maligni nelle donne nella fascia di età tra 0 e 49 anni, il 35% tra 50 e 69 anni e il 21% nelle donne di età maggiore di 70 anni. Tra i decessi oncologici, tale patologia risulta essere la prima causa di morte nelle donne in tutte le fasce di età. Il Centro di screening è la struttura operante secondo quanto previsto dal Programma regionale di screening; qui le donne residenti tra i 50 e i 69 anni effettuano ogni due anni una mammografia, in seguito ad invito da parte della propria ASL di residenza. La mammografia di screening viene refertata presso la Struttura di diagnostica clinica, struttura dedicata anche alla prevenzione oncologica per le donne asintomatiche fra i 40 e i 49 anni e per le ultrasettantenni, alla valutazione diagnostica di donne sintomatiche, alla pre-chirurgica e terapeutica, alla sorveglianza diagnostica delle La nuova rete sarà attiva in 39 centri di screening, 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia donne ad alto rischio nonché ai controlli delle persone operate. Il Centro di Senologia svolge attività di diagnosi, cura e riabilitazione psicofisica delle donne con tumore della mammella. Riunisce funzionalmente tutte le specialità coinvolte per assicurare la multidisciplinarietà dell assistenza: radiologia, anatomia patologica, oncologia medica, chirurgia senologica (assicurando che ogni centro tratti almeno 150 nuovi casi l anno), radioterapia, medicina nucleare, fisioterapia e riabilitazione, genetica medica oncologica e psico-oncologia. Il Centro di Senologia è responsabile dell intero percorso assistenziale, coordinandosi anche con il medico di medicina generale e con i nodi della rete di terapia del dolore. «Il piano approvato crea una rete diffusa, qualificata, riconoscibile spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. Oggi il sistema assistenziale per questo tipo di patologia, invece, non è di facile accesso perché disarticolato e questo pesa ed ha pesato sulla vita delle donne del Lazio che spesso sono state lasciate sole di fronte al male. Con la nuova rete puntiamo a cambiare passo: dare loro cure migliori con maggiore tempestività, per creare speranza e porre un argine alla solitudine». STRUTTURE In arrivo nuovo personale per rafforzare la rete ospedaliera 100 nuovi infermieri per le emergenze al pronto soccorso La Regione ha messo a disposizione ulteriori 100 infermieri necessari per migliorare l efficienza dei Pronto Soccorso. Si tratta di un ulteriore passo in avanti per rafforzare la rete dell emergenza. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in merito alla nota inviata ai Direttori generali di tutte le Aziende sanitarie in applicazione dell accordo sottoscritto con le sigle sindacali il 23 gennaio scorso per l assunzione a tempo determinato di personale infermieristico nei Pronto Soccorso. Tutti i giorni gli uffici della Regione monitorano in tre fasce orarie la situazione degli accessi ai Pronto Soccorso, intervenendo per sbloccare le situazioni più critiche. La prossima tappa spiega Zingaretti - sarà costituita dall entrata in servizio degli steward per incrementare l umanizzazione e il sistema dell accoglienza nei punti dell emergenza. Inoltre, abbiamo attivato 400 posti letto in più grazie all accordo con l ospedalità privata ed in base all intesa con i medici di medicina generale da due mesi a Roma sono operativi nei week end e nei giorni festivi 15 ambulatori che hanno drenato dai Pronto Soccorso circa accessi. Tutto ciò conferma che quando c è confronto costruttivo e reciproco ascolto con le parti sociali e le rappresentanze dei lavoratori i risultati sono positivi e migliorano le condizioni di vita dei cittadini.

19 n dal 12 al 25 febbraio 2015 SALUTE 19 A ME GLI OCCHI! I primi sintomi sono spesso una difficoltà nella lettura dei caratteri di stampa più piccoli OGGI PARLIAMO DI MACULOPATIA SENILE che purtroppo tanto senile non è potendo presentarsi già dopo i 50 anni (chi scrive li ha già superati ). Interessa una piccola parte della retina che si chiama macula : è la parte più importante perché è quella che utilizziamo quando fissiamo un oggetto o quando leggiamo. Le maculopatie sono tantissime e con le cause più diverse. Quella di cui ci occupiamo in questo articolo è la maculopatia senile (detta anche più elegantemente legata all età ). Spesso l insorgenza è monolaterale ed i primi sintomi sono misconosciuti, perché raramente si fa un confronto della visione tra i due occhi, chiudendone uno. I primi sintomi sono spesso una difficoltà nella lettura dei caratteri di stampa più piccoli (alterazione della forma o della grandezza), la distorsione delle linee rette, piccole aree cieche nel campo visivo centrale ( scotomi ). Molto utile nella diagnosi precoce è il semplice test di Amsler (figura). Nelle forme piu avanzate, quindi lasciate a se stesse, le maculopatie portano alla perdita della visione centrale. PREVENZIONE E DIAGNOSI DELLE MACULOPATIE In linea di massima un controllo del fundus oculare, eseguito annualmente dopo i 50 anni, può essere sufficiente per rilevare le prime alterazioni retiniche che predispongono alla evoluzione di una maculopatia e che in questa fase sono ancora asintomatiche per il paziente. Talvolta però l esame del fondo può non essere sufficiente, in quanto la malattia potrebbe nascondersi al di sotto della retina esplorabile con l osservazione TEST DI AMSLER, ISTRUZIONI: Indossa gli occhiali per vicino se sei presbite. Poniti ad una distanza di 30 cm. Chiudi un occhio - osserva il puntino al centro del riquadro. I quadratini sono tutti uguali? Le righe sono tutte dritte? Se le linee appaiono distorte o i quadrati di diversa grandezza rivolgiti al tuo oculista La maculopatia senile in realtà si può presentare già dopo i 50 anni e colpisce in modo simile i due sessi oftalmoscopica. In questi casi ci viene in aiuto l OCT della macula, un esame molto sofisticato ma di esecuzione molto veloce ed assolutamente non invasivo. L OCT produce una immagine simile ad una TAC (ma ottenuta attraverso una scansione con luce coerente ) e ci mostra cosa avviene al di sotto della superficie retinica. In caso di diagnosi dubbia si procede con la Fluorangiografia retinica (FAG), esame angiografico che necessita dell iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto (fluoresceina). Questi esami sono fondamentali per porre una corretta diagnosi di maculopatia e per fare la diagnosi differenziale tra i due grandi gruppi di maculopatia senile: forma secca e forma umida. Forma secca: progressione in genere lenta, terapia con integratori specifici, Forma umida: calo improvviso del visus, progressione spontanea veloce con andamento altalenante. Necessita di trattamento specialistico urgente. I trattamenti più accreditati sono le iniezioni endoculari di sostanze denominate anti-vegf Da qualche anno è disponibile un test genetico di predisposizione alla maculopatia. E un test citologico che si esegue sulle cellule prelevate dalla mucosa buccale e può essere eseguito presso uno studio specialistico attrezzato. Dott.ssa Catherina Dominguez Reali Laureata in Medicina e Chirurgia con lode presso l Universita di Roma La Sapienza Specializzata in Oftalmologia con lode presso la medesima Università Esercita ed opera presso: Casa di Cura Assunzione di Maria Santissima (ex Anglo Americana) di Roma, Tel Casa di Cura Nuova Itor di Roma Tel Studio Via Santa Maria 95, Nettuno Tel Microchirurgia oculare Argon laser Yag laser - Laser ad eccimeri - OCT retina e nervo ottico Fluorangiografia retinica Campo visivo Pachimetria test genetico maculopatia senile INFORMAZIONE PUBBLICITARIA INTERNET Nuovo portale web Con SaluteLazio.it, le analisi si consultano dal pc Èpartito il nuovo portale della Regione Lazio Salutelazio.it, dedicato ai servizi del sistema sanitario. Il portale si può consultare per vedere quale ambulatorio di medicina generale è aperto nei week-end, gli ambulatori aperti dal lunedì al venerdì, il referto online da scaricare ed altri servizi. Il progetto è attivo per le Asl di Frosinone, Latina, RmA, RmC, RmD, RmE, RmF, RmG, RmH, Rieti e Viterbo, ma presto sarà avviato nelle altre Asl del Lazio. Per il pronto soccorso si potranno conoscere i dati di accesso nella sezione dedicata che contiene tabelle aggiornate ogni sei minuti. Nella tabella sono riportati sia il numero di pazienti in attesa che quelli in cura. VISITE Bisogna incrementare gli screening tra i ragazzi Prevenzione cardiologica poco diffusa tra i giovani Nel Lazio è stato effettuato il primo screening cardiologico dedicato ai giovani, i cui risultati sono stati presentati oggi a Roma. Grazie a questa iniziativa è stato possibile raccogliere dati elettrocardiografici e clinici ad oltre studenti del Lazio tra i 13 e i 19 anni. Il 27% presenta almeno un'anomalia nell'ecg. Inoltre ragazzi sono portatori di fattori di rischio come familiarità, obesità, fumo e presentano già anomalie per le quali devono essere tenuti sotto controllo. L'iniziativa gratuita è stata realizzata proprio con lo scopo di individuare anomalie che colpiscono il cuore e scoprire malattie genetiche aritmogene, spesso causa di morte improvvisa tra i giovanissimi, anche sportivi. Molti giovani esaminati presentano fattori di rischio cardiovascolare ragazzi sono portatori di fattori di rischio cardiocircolatorio per via di familiarità, obesità e anomalie genetiche che li rendono potenziali candidati a patologie cardiache invalidanti. Ma i controlli di prevenzione non sono diffusi: infatti è emerso che quasi il 60% dei bambini fra i 3 e i 10 anni non ha mai effettuato alcun esame Ecg. Un elettocardiogramma, la misurazione della pressione arteriosa, del peso corporeo e della circonferenza addominale rappresentano uno screening preliminare fondamentale per i giovani.

20 I COLLABORATORI: Stefano Cortelletti, Emanuele Longo, Filippo Valenti, Francesca Tammone, Laura Alteri, Natascia e Romina Malizia, Valerio Scalia, Laura Russo, Giorgia Mancini, Daniela Spagni ACQUA Il gestore replica in merito alla caparra rincarata con le ultime bollette e sul procedimento sanzionatorio del Garante Deposito cauzione, la versione di Acqualatina La società Acqualatina Spa scrive a proposito del nostro articolo dal titolo Acqua, utenti indignati per i rincari sul deposito, pubblicato sul Caffè n. 305 a pagina 8. L'articolo dava conto degli aumenti sul deposito cauzionale, che i gestori possono (ma anche non possono) applicare ai propri utenti. L approfondimento giornalistico del Caffè, inoltre, raccontava anche il procedimento sanzionatorio (ma non di sanzioni applicate) avviato dall'aeegsi (Autorità per l Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico), ricordando i controlli della Guardia di Finanza e la proposta di impegni per sanare le proprie magagne che Acqualatina ha inviato all'autorità stessa. Proposta dichiarata manifestamente inammissibile dall'aeegsi. Ecco cosa dice Acqualatina. Nell articolo si asserisce che chi paga il servizio acqua ad altro soggetto non è moroso, tale affermazione è del tutto falsa: Acqualatina è l unico soggetto titolato a percepire il corrispettivo per il servizio di cui è gestore, qualsiasi altro atteggiamento è da considerarsi illegale a tutti gli effetti. Le falsità, poi, proseguono con un fantasioso e non meglio precisato calcolo degli incrementi del deposito dal 2012 a oggi che, secondo il Comitato di Aprilia, nell articolo definito informatissimo, raggiunge il picco dell 800%. Nulla di più falso: come logico che L articolo direbbe cose false e sarebbe l ennesimo attacco pretestuoso all operato del Gestore. I fatti parlano chiaro... sia, infatti, un tale confronto non regge, in quanto nel frattempo, sono cambiati i metodi di calcolo, l articolazione tariffaria e addirittura il soggetto preposto all approvazione delle tariffe, passata, oggi, sotto la responsabilità unica dell Autorità per l Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), competente a livello nazionale. Le novità introdotte dall AEEGSI hanno anche apportato diverse agevolazioni agli Utenti, ad esempio, l importo del deposito cauzionale ha subito una diminuzione media del 40%, con casi, per alcune tipologie d'utenza, in cui la diminuzione supera il 70% rispetto alla situazione pre intervento dell AEEGSI. Infine, tutte le presunte illegittimità di cui si parla nell articolo non sono altro che l ennesimo attacco pretestuoso all operato del Gestore, i fatti parlano chiaro. Le affermazioni contenute nell articolo, secondo cui l AEEGSI avrebbe sanzionato Acqualatina per un mancato rispetto della trasparenza verso gli utenti, in bolletta, ad esempio, sono del tutto false: il carteggio di cui si parla nell articolo fa riferimento a questioni già ampiamente superate e, di fatto, nessuna sanzione è stata comminata ad Acqualatina (il Caffè ha parlato di quello che l'aeegsi chiama "procedimento sanzionatorio, non di sanzioni irrogate, ndr). IL CAFFÈ N. 305 L inchiesta sul deposito cauzionale di Acqualatina pubblicata a gennaio L unica, vera illegittimità, dunque, sta in alcuni atteggiamenti che proprio gli esponenti del Comitato e chi li supporta ispirano e auspicano, come il boicottaggio delle bollette. Atteggiamenti che, da un lato, espongono gli Utenti ad azioni di recupero del credito e sanzioni, dall altra generano un carico sulla collettività poiché, inevitabilmente, il peso della morosità finisce per gravare sulla bolletta causando, dunque, gli aumenti di cui lo stesso Comitato poi si lamenta". Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A. TRIBUNALE La Cassazione ha finalmente sciolto la bagarre tra Lucio Di Lallo e Francesco Monastero per la Presidenza La presidenza del Palazzo va a Di Lallo Questa volta è finita davvero. A mettere un punto fermo sull annoso braccio di ferro per la presidenza del Tribunale di Velletri è stata la Cassazione a sezioni unite, che ha rigettato tanto il ricorso del Consiglio superiore della magistratura quanto quello del giudice Francesco Monastero, stabilendo che quella poltrona doveva andare al giudice Lucio di Lallo e che non vi è stato alcuno sconfinamento di potere da parte dei giudici amministrativi, che hanno bocciato le scelte con cui la toga era stata fatta fuori dal Csm e, nominato un commissario, fatto insediare al vertice del palazzo di giustizia Di Lallo, il 18 novembre scorso. Vittoria dunque per quest ultimo, seppure amara, visto che è riuscito a ottenere la presidenza soltanto dopo cinque anni di battaglie giudiziarie e poco prima della pensione. Il braccio di ferro sulla presidenza del Tribunale veliterno sembrava essersi concluso nell aprile scorso. L insediamento di Di Lallo al posto di Francesco Monastero sembrava questione di giorni. Come stabilito dal consiglio di Stato, annullata la nomina di Monastero, reiterata dal Csm nell ottobre precedente, quella di Di Lallo era stata demandata a un commissario. Anche quel provvedimento non aveva però cambiato nulla a Velletri. La nomina non era stata trasmessa per l ulteriore ok al ministro della giustizia e Di Lallo aveva dovuto fare l ennesimo ricorso. I giudici di Palazzo Spada avevano così stabilito l estate scorsa l invio di quegli atti in via Arenula. Un contenzioso che prende le mosse dalla decisione del Plenum del Csm, dell 11 novembre 2009, quando venne nominato presidente del Tribunale di Velletri il giudice Monastero, da 38 anni in magistratura, ricoprendo gli incarichi di pretore a Monza, giudice a Roma, assistente del giudice costituzionale Neppi Modona e consigliere di Corte di Cassazione. Il giudice Lucio Di Lallo, in magistratura da 48 anni, giudice e pretore a Parma e poi pretore e giudice a Velletri, fece ricorso e da allora la battaglia nelle aule di giustizia è stata estenuante. Per tre volte il Consiglio superiore della magistratura ha assegnato la presidenza a Monastero e altrettante i giudici amministrativi hanno annullato quel provvedimento, stabilendo che l incarico doveva essere dato a Di Lallo. Ora, anche se per quest ultimo è giunto il tempo della pensione, la Cassazione ha dato definitivamente ragione al magistrato che ha portato avanti tutti quei ricorsi. Non era ancora maturato - si legge nella sentenza emessa dagli ermellini - il pensionamento dell interessato e il diritto di quest ultimo alla corretta esecuzione del giudicato favorevole non avrebbe potuto essere sacrificato soltanto in considerazione di un interesse pubblico che lo sconsiglierebbe; tanto più che anche il dare corretta esecuzione alle sentenze passate in giudicato è un modo di assicurare il buon andamento dell amministrazione e quindi risponde, in un ottica generale, all interesse pubblico. Clemente Pistilli

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