KARL RAHNER. Sacerdote e poeta

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "KARL RAHNER. Sacerdote e poeta"

Raffaele Paoletti
6 anni fa
Visualizzazioni

2 KARL RAHNER Sacerdote e poeta

3 L Editore rimane a disposizione di eventuali aventi diritto che non è stato possibile identificare e contattare. EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2014 Piazza Soncino, Cinisello Balsamo (Milano) Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, Cinisello Balsamo (Milano) ISBN

4 Invito alla lettura La parola della poesia Se nel fare teologia viene smarrita la vita, viene smarrito anche tutto quel complesso di simboli e di valori che costituisce la cultura umana. La teologia è chiamata a operare una mediazione culturale della rivelazione 1 ; se dunque essa perde di vista la cultura umana e la sua espressione, perde necessariamente di vista anche la propria ragion d essere, il proprio significato, riducendosi a deduzione formale di postulati. L opera di Karl Rahner è un tentativo riuscito di «dogmatica del vissuto storico», come l ha definita Johannes Baptist Metz. O, se vogliamo, è una biografia mistica del cristiano di oggi. Il risultato della ricerca rahneriana è un opera tumultuosa, ricca, il cui canone è la vita: l opera 1 Cfr. B. Lonergan, Il metodo in teologia, Queriniana, Brescia 1975, 21. 5

5 così risulta un ampio resoconto teologico sulla vita del cristianesimo contemporaneo. Non ci sono solo questioni classiche da trattare: le questioni di ogni giorno si fanno questioni teologiche, perché Dio è nel mondo, in esso «lavora e opera», come scrive Ignazio di Loyola nei suoi Esercizi spirituali 2. A scanso di equivoci è bene tuttavia aggiungere anche che l opera di Rahner non consiste in una spiegazione universale del mondo e dell esistenza, dato che il cristianesimo stesso non lo è: «Esso piuttosto è proprio il divieto di considerare come definitiva e in se stessa comprensibile una qualche esperienza o una qualche cognizione, per quanto illuminanti possano essere. Meno di qualsiasi altro il cristiano dispone di risposte ultime, degne di portare queste etichette: Adesso la cosa è chiara!. Egli cioè non può inserire il suo Dio come una partita chiara nel calcolo della sua vita: lo può accettare come mistero incomprensibile in adorazione silente come 2 Cfr. «Discorso di Ignazio di Loyola a un gesuita odierno», in Ignazio di Loyola, Edizioni Paoline, Roma 1979, (riedito in Scienza e fede cristiana [= Nuovi saggi IX], Edizioni Paoline, Roma 1983, ) ed Elevazioni sopra gli Esercizi spirituali di S. Ignazio, Edizioni Paoline, Roma

6 inizio e fine della sua speranza e quindi come sua salvezza unica, definitiva e totale» 3. Il poetico è presupposto per il cristianesimo Rahner si interroga: come avviene l incontro dell uomo con la volontà di Dio sulla sua persona in concreto? Il fatto che Dio si comunichi all uomo è costitutivo dell esistenza umana, anche se questo potrebbe essere non riconosciuto o ignorato. Diventa cosciente nell autentica esperienza spirituale: in essa la grazia si svela e l uomo assume consapevolezza della sua intima relazione con Dio. Quest ultimo non è captato come oggetto di conoscenza, ma in una donazione divina irriducibile ad altre forme di conoscenza: l esperienza di Dio come Dio. È insomma l esperienza di Dio in quanto Totalmente Altro, il Trascendente assoluto, diverso da ogni singolo oggetto. Dunque la trascendenza non va concepita come un acquisizione attiva e autonoma della 3 K. Rahner, «Motivazione della fede oggi», in Teologia dell esperienza dello Spirito (= Nuovi saggi VI), Edizioni Paoline, Roma 1978, 3. 7

7 conoscenza di Dio. «Tale trascendenza appare in quanto tale solo nel dischiudersi in quella realtà verso cui il suo movimento tende» 4. L orizzonte della trascendenza è il mistero e la soggettività di fronte al mistero è trascendenza in ascolto che non dispone del mistero stesso, ma che è sopraffatta e dischiusa da esso. Questa esperienza è il fondamento da cui emerge ogni lettura di carattere filosofico o teologico. Il mistero per Rahner «si dà a noi nel modo di uno che si rifiuta, nel modo del silenzio, della lontananza, di uno che si mantiene costantemente in uno stato di non espressività, cosicché qualsiasi dis corso da parte sua, per essere percepibile, ha sempre bisogno che tendiamo l orecchio a un silenzio» 5. Da qui, cioè da questo «tendere l orecchio», da questo livello profondo di ricettività, prende senso nel pensiero di Rahner il discorso sulla poesia. Il punto di partenza della riflessione rahneriana sulla poesia è dichiaratamente teologico, dunque: consiste nella riflessione teologica sull uomo, così come questi dovrebbe essere se vuole 4 Id., Corso fondamentale sulla fede. Introduzione al concetto di cristianesimo, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1990, Ivi, 95. 8

8 essere cristiano. Ci si chiede se tale uomo miri a qualcosa che poi si manifesta in poesia, se egli debba preparare in sé alcunché per essere o per divenire cristiano, cosa che poi si dimostra essere facoltà recettiva (il «tendere l orecchio a un silenzio») per la parola poetica. Rahner compie una scelta di campo tra le arti e si concentra sulla scrittura e sul libro. Questo non significa che la pittura, la musica, la scultura non abbiano interesse per il teologo, ma la scelta ha un significato importante: Dio non si è rivelato in musica, in suoni armonici, ma nella scrittura, in parole precise. Purtroppo non esiste ancora una «teologia della parola» ed è davvero un peccato che nessuno abbia accolto il compito, «come già fece Ezechiele, di raccogliere tutte le membra sparse nei campi della filosofia e della teologia per pronunciare su di esse la parola dello spirito e farle così risorgere in un corpo vivente!» 6. Rahner avverte la necessità di soffermarsi sulla parola, dato che «il cristianesimo come religione della parola annunciata, della fede ascoltata e di una Sacra Scrittura ha indub- 6 Id., «Sacerdote e poeta», testo riportato nel presente volume, qui p

9 biamente un intima e particolare relazione alla parola e perciò non può mancare di avere un rapporto particolare anche con la parola poetica» 7. Teologicamente l uomo fa esperienza di sé come Uditore della parola, e a sua volta rivolge «Parole al silenzio» 8. La comunicazione tra uomo e Dio nella parola resta una realtà peculiare perché non riduce Dio a umanità, né toglie l uomo dal suo mondo, ponendolo in una sfera a lui estranea. Le parole hanno una loro storia, della quale, come per la storia dell uomo, uno solo è il Signore. Anzi: «Dio è diventato il rappresentante stesso di questa storia da quando, incarnandosi, pronunciò queste parole e permise che fossero trascritte come parole sue» 9. Così anche «l arte della parola è per sua natura molto affine alla teologia, che si esprime appunto con l ausilio della parola» 10. Nel 1960 Rahner pubblica un saggio dal titolo: «La parola della poesia e il cristiano». In 7 Id., «La parola della poesia e il cristiano», riportato nel presente volume, qui pp Id., Tu sei il silenzio, Morcelliana, Brescia Il titolo originale è Worte ins Schweigen, cioè appunto Parole al Silenzio. 9 Id., «Sacerdote e poeta», Id., «L arte nell orizzonte della teologia e della pietà», Società umana e Chiesa di domani (= Nuovi saggi X), Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1986, ,

10 questo saggio egli esplicita la domanda circa il rapporto tra il poetico e il cristiano. La sua tesi di fondo è che la grazia di Dio la quale agisce celatamente e potentemente prepara i cuori ad accogliere la sua parola mediante tutta l esperienza esistenziale della vita umana. Il dono assolutamente gratuito di Dio deve corrispondere alla nostra natura profonda, altrimenti non sarebbe la salvezza dell uomo. C è una relazione intima e reciproca (ma non equivalenza) tra rivelazione cristiana e struttura umana. Lo spunto è dato dalla riflessione teologica sull uomo, così come questi dovrebbe essere se vuol essere cristiano. L uomo è per sua essenza, secondo Rahner, uno spirito in ascolto di una possibile rivelazione di Dio 11. Il primo presupposto affinché un uomo possa sentire la voce dell angelo consiste nel fatto che «egli abbia orecchi aperti per la parola attraverso la quale il silente mistero è presente». La parola «esprime, denomina e distingue, limita, definisce, avvicina, fissa e ordina» 12 : la parola poetica 11 Cfr. Id., Uditori della parola, Borla, Roma Id., «La parola della poesia e il cristiano»,

11 Indice Invito alla lettura di Antonio Spadaro pag La parola della poesia e il cristiano» Sacerdote e poeta» 57

12 Stampa: Arti Grafiche Cuneo s.r.l. Madonna dell Olmo (Cuneo)

Documenti analoghi

ISTITUTO TEOLOGICO INTERDIOCESANO DI BASILICATA. I L Antropologia teologica: storia e questioni epistemologiche

ISTITUTO TEOLOGICO INTERDIOCESANO DI BASILICATA ANTROPOLOGIA TEOLOGICA ED ESCATOLOGIA docente: Sac. Gianluca Bellusci PROGRAMMA I PARTE I L Antropologia teologica: storia e questioni epistemologiche 1.1: