Maria Rosaria Romagnuolo
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1 Negoziamo il futuro della sanità : dai «numeri» del bilancio ai «valori» delle persone Integrazione socio-sanitaria. Esperienza della ASL RM E Cesenatico 27 settembre 2014 Maria Rosaria Romagnuolo 1
2 Comune esperienza individuale : «dissociazione» tra disposizioni normative ed implementazione operativa. «Molto fu scritto, poco fu fatto e su quel poco pesava il dubbio di molti» Criticità per gli operatori nell «interpretare» un sistema organizzativo complesso dove procedure e relazioni si intrecciano.
3 Sanità: tra regole tecniche e isomorfismo istituzionale Nei settori tecnici beni e servizi sono erogati e scambiati secondo regole di mercato, secondo regole cioè centrate sulla convenzione e la convinzione comune che le organizzazioni debbano essere premiate per l erogazione di servizi efficienti ed affidabili (reliability) e per l evidenza dimostrabile di controllo razionale dei processi produttivi (accountability). PROF. A. CICCHETTI - UCSC
4 Sanità: tra regole tecniche e isomorfismo istituzionale I settori istituzionali sono caratterizzati da insiemi complessi di regole e requisiti che le organizzazioni devono soddisfare per ricevere il supporto e l approvazione o - in altre parole - la legittimazione dagli elementi rilevanti dei propri ambienti di riferimento. Prof. A. Cicchetti - UCSC
5 FORTI REGOLE ISTITUZIONALI DEBOLI REGOLE TECNICHE FORTI DEBOLI Banche, Ospedali Assistenza Territoriale, Scuole, Chiese Imprese di produzione Ristoranti, Club Sportivi Prof. Cicchetti - Adattato da Scott W.J. Istituzioni e Organizzazioni. Il Mulino, 1995, Bologna
6 Criticità : Sanità / LEA Sociale / LIVEAS
7 ASL ROMA E Municipio 14 Superficie 131,3 Kmq 19 Popolazione ab. Annualmente circa pazienti in carico in assistenza domiciliare, di cui oltre 20 ad alta complessità 7
8
9 Il Municipio ha i tipici tratti distintivi delle zone urbane esterne, con alternanza di zone residenziali di alto e medio livello densamente abitate e zone prettamente agricole e aree di passaggio che presentano fenomeni di degrado urbanistico e insediamenti alloggiativi abusivi e di fortuna. Le zone più popolose risultano essere in assoluto Primavalle e Medaglie d Oro. Tre aree per classi di età correlata alla distribuzione per zona urbanistica : a) con prevalenza di giovani (Ottavia, Castelluccia, S. Maria della Pietà e S. Maria di Galeria); b) intermedia, con equilibrio tra anziani e giovani (Primavalle e Trionfale) c) con prevalenza di anziani (nelle zone Pineto e Medaglie d Oro con un rapporto di un anziano ogni 10 residenti).
10 Non adeguato rapporto tra zone / popolazione e distribuzione degli ambulatori dei MMG.
11 DISTRIBUZIONE AMBULATORI MMG CESANO S. Maria di Galeria ab G.R.A. OTTAVIA AB 8 AMB-14 MMG Castelluccia ab 3 amb-9 MMG S. M. P ab Trionfale ab Selva Candida 6 amb-14 MMG 11 amb - 21 MMG Casalotti G.R.A. Primavalle ab 30 amb 56 MMG MMG Medaglie d Oro ab 16 amb-33mmg 11
12 L OFFERTA DI SERVIZI TERRITORIALI IPEROFFERTA 1 Azienda Ospedaliera 1 Policlinico Universitario 1 Ospedale ex classificato 4 RSA 3 Case di cura 2 Hospice 2 Ex art strutture ambulatoriali 21 Residenze per minori 11 Residenze per disabili adulti 18 Case di riposo 9 Centri anziani
13 Quale progettualità in ambito socio-sanitario?
14 Livelli di integrazione socio sanitaria 1. professionale 2. gestionale 3. istituzionale
15 IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ TERRITORIALI (PAT) Strumento con il quale vengono stabilite le politiche sanitarie e sociosanitarie del Distretto sanitario. IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ TERRITORIALI Distretto 19
16 IL PIANO REGOLATORE SOCIALE (EX PIANO DI ZONA) Strumento che.. definisce il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali del Municipio
17 TAVOLO INCLUSIONE PUA Centrale Casi Complessi Prevenzione incidenti domestici per la promozione della salute INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA I SERVIZI NEL TERRITORIO Il lavoro dei Tavoli per il PAT TAVOLO MINORI UIM (Unità Interdistrettuale minori) Progetto Artemide Libere di parlare Centro famiglie SISMIF (Servizio di assistenza educativa per minori e famiglie) TAVOLO ANZIANI SAISA Dimissioni Protette Assistenza Domiciliare per anziani malati di Alzheimer e altre demenze e Centro diurno Alzheimer Arcobaleno
18 INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA I SERVIZI NEL TERRITORIO Il lavoro del Tavolo Disabilità Progetto residenzialità per persone adulte con disabilità AEC (Assistenza Educativa Culturale) Attività socio riabilitative per persone adulte con disabilità Soggiorni e week end terapeutico riabilitativi per adulti e minori con disabilità. Progetto di residenzialità e semiresidenzialità per pazienti con disabilità e con doppia e tripla diagnosi Percorsi di educazione all autonomia per persone con disabilità SAISH GID (Gruppo integrato per la Disabilità) Borse lavoro per persone adulte con disabilità inserite in tirocini terapeutico riabilitativi. Progetto di semiresidenzialità per pazienti con disabilità: due Centri diurni La Mongolfiera e La Tartaruga.
19 Integrazione socio sanitaria Programmazione sociale dal Segretariato Sociale Programmazione integrata PRS/PAT Programmazione sanitaria dal P. A. S. S. al Punto Unitario di Accesso 26 aprile
20 Nelle normative regionali alcuni elementi organizzativi e di programmazione sono comuni (PUA, UVM, avvio di percorsi di residenzialità, semiresidenzialità, domiciliarità) Le differenze sono nella attribuzione della responsabilità del processo (in relazione a tipo di distretto, integrazione con i servizi sociali comunali, rapporto con la medicina generale e con erogatori esterni) e nell attribuzione diretta di risorse finanziarie.
21 L analisi dei modelli organizzativi adottati da alcune Regioni mostrano il punto di forza nella chiarezza di ruolo e responsabilità. Distretto / Altri Organismi integrano e gestiscono risorse sociali e sanitarie in un'unica struttura organizzata. Questo rende possibile l intervento, appropriato e differenziato, sullo specifico bisogno, consentendo una reale presa in carico dell utente, circolarità delle risposte ed integrazione dei diversi percorsi, in una logica di rete dei servizi territoriali.
22 Integrazione socio sanitaria Distretto e Municipio hanno una sede comune a Santa Maria della Pietà (ex Ospedale Psichiatrico) ma manca un comune modello organizzativo (normative e piani strategici separati)
23 La normativa regionale laziale dal 2007 ha iniziato ad introdurre, per le ASL, elementi organizzativi e di programmazione comuni ad altre Regioni (PUA, UVM, avvio di percorsi di residenzialità, semiresidenzialità, domiciliarità).
24 La normativa laziale differisce però nella attribuzione della responsabilità del processo (tipo di distretto, integrazione con i servizi sociali comunali, rapporto con la medicina generale e con gli erogatori esterni) e nella mancata attribuzione diretta di risorse finanziarie.
25 DISTRETTO / PUA SEGNALAZIONE ACCESSO UVMD STRUMENTO DI VALUTAZIONE PRESA IN CARICO COORDINAMENTO EROGATORI MONITORAGGIO CONTINUITÀ ASSISTENZIALE SI SI SI SI NON DEFINITO SI NON DEFINITO NON DEFINITO NON DEFINITO
26 Per l aggiornamento dei documenti programmatici sono stati attivati specifici Tavoli Tematici. Il Tavolo Anziani ha evidenziato persistenti criticità per inadeguatezza della rete dei servizi, ed ha proposto un progetto di miglioramento sul PUA integrato.
27 Nel Distretto 19 il PUA integrato deriva da una esperienza di integrazione tra servizi sanitari e sociali che inizia nel 2003, quando la ASL accoglie presso la sede dell ex Ospedale Psichiatrico il Segretariato Sociale del Municipio.
28 Azienda Unità Sanitaria Locale MUNICIPIO ROMA 19 A.S.L. Roma E Distretto 19 PROTOCOLLO DI INTESA per l istituzione del PUNTO UNITARIO DI ACCESSO del DISTRETTO MUNICIPIO 19 tra COMUNE DI ROMA - MUNICIPIO 19 MONTE MARIO e AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA E - DISTRETTO 19 Il Municipio 19 Monte Mario nelle persone del Presidente Alfredo Milioni e del Dirigente U.O.S.E.C.S., dr.ssa Giovanna Martire, con sede in Roma in Via Mattia Battistini, 464 e la ASL ROMA E - Distretto 19 nelle persone del Direttore Generale dott. Pietro Grasso e del Direttore del Distretto dott.ssa Maria Rosaria Romagnuolo, con sede in Roma in Borgo S. Spirito, 3. 10/04/2009
29 Il Servizio è organizzato congiuntamente dal Segretariato Sociale del Municipio 19 e dal Distretto 19 nel Padiglione 13 del S. Maria della Pietà; dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 il giovedì dalle 14,30 alle 17,00. Nel PUA è ora inserita anche l accoglienza delle domande per RSA ed Assistenza Domiciliare.
30 Annualmente gli accessi al PUA sono circa 1.000, escluse le domande di inserimento in RSA e di assistenza domiciliare. I colloqui congiunti con il Segretariato Sociale, per casi con bisogni integrati, sono circa 200.
31 Attività principali del PUA integrato: 1. definizione e cura della rete tra il PUA ed i Servizi del territorio 2. formazione integrata degli operatori del PUA e dei Servizi territoriali, distrettuali e municipali 3. formalizzazione del regolamento PUA
32 4. attività istituzionale integrata del PUA 5. condivisione per indagine su customer satisfaction 6. attivazione della Centrale per l accoglienza dei Casi Complessi.
33 La Centrale Casi Complessi svolge la funzione di facilitare la gestione integrata delle situazioni complesse da parte dei Servizi della ASL e del Municipio, individuando le figure professionali, i Servizi, le risorse da coinvolgere nella gestione dei singoli casi o nella costituzione della UVMD.
34 La Centrale intercetta ed affronta le criticità inerenti l organizzazione ed il funzionamento dei Servizi, soprattutto per quanto attiene il lavoro di integrazione tra Servizi della ASL, e tra questi la Medicina Generale e il Municipio.
35 La Centrale si riunisce una volta alla settimana per circa tre ore. Il regolamento prevede che la Centrale dei Casi complessi sia costituita da : - Distretto : il Direttore del Distretto, o il Direttore di UOC,e la P.O. Assistenza Sociale Distretto; - Municipio: la P.O. tecnica, o suo sostituto, e un Amministrativo.
36 La Centrale ha anche trattato problematiche più generali quali : - rapporti di collaborazione tra DSM e Dipendenze; -rapporti di collaborazione tra DSM e Disabilità Adulti, DSM e Dipendenze (revisione di protocolli già esistenti);
37 -rapporti tra Servizio Sociale Municipale, DSM e Distretto nel trattamento di persone anziane con disturbi psichiatrici o con demenze; - criticità nella richiesta di nomina di amministratore di sostegno;
38 -rapporti di collaborazione tra Municipio, TSMREE e Distretto per minori disabili; -gestione congiunta di problematiche legate al barbonismo domestico ; - verifica di contributi economici per persone in stato vegetativo.
39 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE La Regione Lazio ha un punto di forza nella istituzione del PUA integrato sociosanitario ed un punto di debolezza nella persistente separazione organizzativa della gestione delle risorse sociali (Municipi di Roma Capitale) e sanitarie (Distretti sanitari ASL).
40 L esperienza della Centrale Casi Complessi sta favorendo la gestione condivisa delle risorse sociali e sanitarie. I servizi partecipano fattivamente, e l UVMD attivata dalla Centrale può contare su un buon livello di integrazione socio-sanitaria, nelle more di future innovazioni organizzative regionali.
41 UVMD Il corretto funzionamento della UVMD presuppone uno stretto raccordo funzionale tra tutti i servizi sanitari e sociosanitari del distretto nonché con quelli sociali dell ambito territoriale di riferimento. PRINCIPALI CRITICITÀ Modalità organizzativa di tipo funzionale versus modalità organizzativa di tipo strutturale Modalità organizzativa dinamica versus modalità organizzativa di tipo statico
42 UVMD A seconda delle esigenze specifiche della persona, quindi, l UVMD (composizione minima) viene integrata con le figure professionali necessarie (medici specialisti, terapista della riabilitazione, psicologo, altre figure) afferenti sia ai Servizi/Unità operative territoriali che al Servizio sociale dell Ente Locale. Essendo la UVMD una équipe multiprofessionale di tipo funzionale, il contributo di ciascuna figura professionale è richiesto esclusivamente in relazione al bisogno specifico della persona da valutare e quindi la sua configurazione è variabile.
43 UVMD Superamento : processo di differenziazione delle competenze pratica di frammentazione degli interventi moltiplicazione dei soggetti di offerta sanitaria attraverso Integrazione di professionalità eterogenee specializzate ed interdipendenti tra loro Valorizzazione del processo, piuttosto che della singola prestazione, dei meccanismi di coordinamento piuttosto che della struttura organizzativa
44 UVMD Criticità «esterne» : Mancata corrispondenza tra necessità di modificare il setting assistenziale, come da Valutazione Multidimensionale e normativa vigente Disponibilità di p.l. /semiresidenziali Permanenza nella stesso setting, a volte divenuto incongruo, Blocco del ciclo fisiologico del sistema assistenziale e riabilitativo Rapporti con i Centri / Strutture accreditati.
45 UVMD Criticità «interne» : Bisogni formativi all uso della metodologia della valutazione multidimensionale, al lavoro d equipe, al ruolo di case manager Il coinvolgimento dei MMG e dei PLS Necessità di individuare strumenti di valutazione multidimensionale specifici per setting assistenziali ma omogenei a livello regionale
46 ISTANBUL - GRAN BAZAR
47 26 aprile 2012
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