Convegno. Migliorare la qualità dei servizi sanitari per migliorare la qualità della salute degli italiani. Forum P.A Roma, 8 maggio 2002

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1 Convegno Migliorare la qualità dei servizi sanitari per migliorare la qualità della salute degli italiani Forum P.A Roma, 8 maggio 2002 SINTESI DELL INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL ISTITUTO ITALIANO DI MEDICINA SOCIALE Prof. Pietrantonio Ricci Il concetto di Qualità di Vita (QdV) è stato oggetto di molti dibattiti negli ultimi anni sia in ambito scientifico che di politica sanitaria soprattutto per quanto riguarda la definizione di livelli concettuali che la compongono e la validità degli strumenti di misurazione. Tale concetto si è prestato a molteplici interpretazioni da parte di medici, psicologi, filosofi e studiosi delle scienze umane; soprattutto perché a condizionare la percezione individuale della QdV concorrono una serie di fattori sia oggettivi che soggettivi. La definizione stessa di salute secondo l OMS è pressoché sovrapponibile al concetto di qualità di vita, dal momento che per salute si vuol intendere non soltanto l assenza di malattie ma la condizione di pieno benessere fisico, psicologico e sociale. La maggiore difficoltà che si incontra quindi nel processo di valutazione della QdV è quella di definire quali siano gli elementi oggettivi e quali i fattori soggettivi da analizzare: non è sufficiente, ad esempio, che una persona stia bene per quanto concerne la salute fisica ed abbia un ambiente 1

2 socialmente favorevole, ma che egli stesso senta di stare in buona salute e accetti la relazione psicologica in senso positivo. Per la valutazione della Qualità della Vita, oltre ai tradizionali indicatori quali i tassi di mortalità e di morbilità, vengono oggi considerate misure e strumenti di valutazione più sensibili ed orientati in senso dimensionale, che includono sia la misura dell impatto che la malattia e la disabilità, ad essa associata, hanno rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane ed al comportamento della persona malata (valutazione dello stato funzionale e relazionale dell individuo), sia la percezione soggettiva dello stato di salute e di benessere del soggetto stesso. Al di là delle difficoltà di valutazione è innegabile che l attenzione alla QdV stia diventando per la Sanità Pubblica in particolare e più in generale per le politiche sociali di Welfare un parametro fondamentale nell ambito del quale organizzare i servizi non solo di diagnosi e cura quanto di sostegno sociale. La QdV riflette la percezione che le persone hanno del livello di soddisfazione dei propri bisogni e l impressione che non siano loro negate le opportunità per essere felici e sentirsi realizzati, indipendentemente dallo stato di salute fisico o dalle condizioni socioeconomiche. Migliorare la qualità della vita, ostacolando nel contempo l insorgere di stati di malattia evitabili, è divenuto un obiettivo sempre più importante nella promozione della salute. Nel settore dell assistenza sanitaria, l umanizzazione e l attenzione alla QdV dei pazienti, diventa una esigenza fondamentale, e la maggiore attenzione andrà posta alle fasce più deboli della popolazione: poveri, emarginati, disabili, anziani, extracomunitari 2

3 pazienti cronici, malati terminali, che rispetto ad altri posseggono minori strumenti di autonomia per affermare i propri diritti di cittadinanza. La Carta dei Servizi pubblici,introdotta nel nostro Paese con la Direttiva del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 e resa vincolante per gli enti erogatori di servizi sanitari dalla legge 273/95, costituisce uno strumento efficace del riconoscimento del ruolo del cittadino, quale soggetto attivo sia in termini di partecipazione democratica alle scelte di politica sanitaria che di controllo di qualità. Ma avere un Servizio di qualità non sempre implica avere una buona attenzione da parte del Servizio alla qualità della vita del cittadino. La qualità dei Servizi dovrà necessariamente essere valutata anche dall attenzione posta al miglioramento della QdV degli utenti. Pertanto la personalizzazione e l umanizzazione delle prestazioni e delle attività sanitarie e la corretta informazione diventano un parametro indispensabile per la valutazione della qualità del Servizio: cardini fondamentali che concorrono, assieme ai parametri di efficienza ed efficacia, ad un impostazione globale del Sistema Sanitario. Si può quindi dire che nel modo stesso di organizzare l assistenza sanitaria si legge il riflesso dei valori vissuti dalla società e del senso della 3

4 considerazione per il valore della vita che una determinata società ha ed offre ai suoi cittadini: l etica in campo dell assistenza sanitaria diventa criterio di valutazione della più ampia etica sociale. Come ha ribadito il Ministro Sirchia in occasione del 2 Forum nazionale sul futuro della ricerca, della formazione e dell organizzazione nel Servizio sanitario, la crescente domanda di qualità nei servizi sanitari richiede la nascita di una nuova cultura della salute che parta dai reali bisogni di assistenza dei cittadini per arrivare a cure più appropriate e servizi più efficienti. Lo sviluppo delle politiche sanitarie e territoriali richiede alle strutture sanitarie un evoluzione della propria ragion d essere, dalla produzione di prestazioni sanitarie alla produzione di salute. La visione che sta alla base della Politica dei Patti per la Salute richiede alle strutture sanitarie di lavorare in modo da promuovere nei cittadini/utenti l autonomia decisionale, la loro partecipazione attiva al processo di cura, l acquisizione di una sempre maggiore capacità di autocontrollo sui fattori di rischio per la salute. Si chiede agli operatori sanitari di lavorare in modo sempre più consapevole nel ruolo di produttori di salute piuttosto che solamente di produttori di prestazioni sanitarie. Il parametro di valutazione dovrà essere quello del valore aggiunto in salute, della diminuzione della disabilità, del miglioramento dell autosufficienza e della qualità della vita degli utenti. 4

5 Già molti ospedali Italiani si sono organizzati per sviluppare, nell ambito dei Patti per la Salute Standard di qualità dei Servizi con il contributo sia dei professionisti che dei cittadini/utenti. La qualità delle aziende dovrà essere finalizzata a contribuire alla promozione, al mantenimento ed allo sviluppo dello stato di salute della comunità per la quale opera, non limitandosi a garantire prestazioni sanitarie ma perseguendo l obiettivo salute inteso quale miglioramento complessivo della qualità della vita della popolazione, favorendo anche l attività di ricerca e l attenzione per gli aspetti psicologici e sociali delle persone. Una maggiore integrazione delle politiche sociali con quelle sanitarie è quindi necessaria per migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini ed in particolare delle categorie sociali svantaggiate. Il D.Lgs. n. 229/99 ha riportato l attenzione su tale necessità, ripristinando una cultura di servizi alla persona rispetto ad un approccio di intervento assistenziale dei Servizi. Se il dettato normativo del decreto 502/92 puntava alla regionalizzazione, all aziendalizzazione, alla responsabilizzazione sui costi e all introduzione di logiche di mercato, oggi le riforme 229/1999, 328/2000 consentono di ridefinire il sistema incentrando sull uomo l offerta delle prestazioni integrando il sociale con il sanitario e consentendo quindi un applicazione organica dei principi della legge 833 aveva introdotto in tema di distretti e di integrazione sociosanitaria. Lo stesso Piano Sanitario con i suoi obiettivi strategici si muove nell ottica di un servizio sanitario attento alla qualità delle 5

6 prestazioni per il miglioramento della qualità della vita degli utenti in termini di salute globale. Allo stesso modo, anche nel mondo del lavoro, dai tradizionali metodi di prevenzione tecnica si passa ora ad un sistema di sicurezza globale che pone l uomo, anziché la macchina, al centro della nuova organizzazione di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, con il conseguente coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate al processo di prevenzione compresi i lavoratori e i rappresentanti per la sicurezza. Infatti con il DL 626/94 e le successive modifiche ed integrazioni si è avviato nel Paese un sostanziale cambiamento, non solo del quadro giuridico-formale di riferimento, ma soprattutto dell approccio culturale e organizzativo alla sicurezza sul lavoro. L Istituto Italiano di Medicina Sociale, Ente nazionale di ricerca e formazione vigilato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero della Salute, svolge ricerche sui fenomeni sociali di particolare rilevanza per quanto attiene alle problematiche emergenti nel settore sociosanitario, nonché indagini e studi sulla prevenzione delle malattie sociali e della salute e sicurezza sul lavoro. Da tempo l Istituto ha promosso l introduzione di misure e modelli nel settore della qualità della vita come uno dei campi prioritari di ricerca sul quale impegnarsi. Uno studio sulla qualità di vita di pazienti affetti da malattie croniche in collaborazione con l OMS e l ISS si è concluso da poco e sono in fase di elaborazione i risultati finali. Nel 2002 è stato avviato recentemente sempre su pazienti cronici, in prevalenza affetti da cancro, una ricerca mirata in particolar modo alla valutazione del livello di 6

7 umanizzazione che le strutture sanitarie hanno nei riguardi dei pazienti e quanto questa attenzione contribuisca effettivamente a migliorare i livelli di cura ed il grado di benessere dei pazienti stessi. In conclusione è da ritenersi una sfida del terzo millennio il considerare che piuttosto che aggiungere anni alla vita bisognerà aggiungere qualità di vita agli anni. Noi come ente di ricerca riteniamo di dover cogliere dal Ministro Sirchia, attraverso il PSN gli sforzi necessari a promuovere la qualità della vita nel nostro Paese. 7

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