Consiglio di Circolo del 15/10/2013 VERBALE n 2

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1 Consiglio di Circolo del 15/10/2013 VERBALE n 2 Il Consiglio di Circolo, convocato dal Presidente in data 15/10/2013, si è riunito nei locali della Direzione Didattica 1 Circolo Didattico G. Rodari di Cardito presso la sede centrale di via Prampolini, il giorno 15/10/2013 alle ore per discutere i seguenti argomenti posti all O.d.G: 1. Utilizzo dei locali e beni da parte di soggetti esterni ( art. 33c. 2 lett. C D.I.44/2001); 2. Lettura Regolamento palestra inviato dal Comune; 3. Adozione POF; 4. Regolamento d istituto e Carta dei servizi; 5. Pubblicità e trasparenza dell attività contrattuale D.I. 44/2001 art.35; 6. Ratifica assunzione incarico RUP Progetto PON FESR Asse II Obiettivo C; 7. Proposta ripartizione quota docenti, ATA ( art 88 CCCNL Comparto Scuola 2006/2009); 8. Assestamento al Programma annuale 2012( variazioni); 9. Protocollo somministrazione farmaci a scuola ( da recepire nel Regolamento d Istituto); 10. Approvazione Patto di corresponsabilità; Integrazione dell ordine del giorno con i seguenti punti: 11. Approvazione Piano di inclusione; 12. Chiusura prefestivi; 13. Autorizzazione al Dirigente scolastico per l adesione a progetti reti, accordi di programma e protocollo d intesa con enti ed istituzioni. Il Presidente, la signora Di Micco De Santo Maria Teresa, apre la seduta, valida per il numero legale e integra l ordine del giorno con i nuovi punti di cui discutere. Il Consiglio di Circolo in data odierna risulta composto nel seguente modo: COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO PRESENTI ASSENTI Dirigente Scolastico Dott. Giuseppina Presutto Docenti Scuola dell Infanzia Daniele Campiglia Ciappa Antonietta Docenti Scuola primaria D Onofrio Sergio Celiento Flora D Ettore Giovanna 11

2 Saviano Teresa Canzano MariaTeresa Personale ATA Benevento Lucia Caiazzo Giovanni Palmiero Antonio Vairo Antonio Genitori Crispino Clotilde Molinari Anna x Vitale Gregorio Fiore Carmen Di Micco De Santo Maria Teresa Auletta Concetta Il 1 punto all O.d.G. riguarda l utilizzo dei locali e beni da parte di soggetti esterni ( art. 33c. 2 lett. C D.I.44/2001). Nel precedente Consiglio di Circolo era emersa unanimemente la necessità di definire un regolamento riguardo l utilizzo da parte di soggetti esterni per l utilizzo dei locali e / o delle attrezzature della scuola. Visto il Regolamento d istituto,contenente i criteri per la concessione temporanea dei locali scolastici essi saranno concessi ( ai sensi dell art. 50 del D.M. 44/2001) secondo i seguenti criteri: a) Le attività per cui i locali e/o le attrezzature sono richiesti devono essere compatibili con le finalità educative e formative dell istituto; b) Devono essere rispettate le condizioni di fattibilità ai fini organizzativi; c) Deve essere individuato un responsabile maggiorenne, per le attività di ogni società sportiva, che risponda del corretto uso dei locali e delle attrezzature( nonché delle chiavi che non vanno cedute a terzi) e della riconsegna degli stessi senza alcun danno; d) Il soggetto a cui viene concesso l uso deve dichiarare l esplicito impegno alla custodia dei beni con relativa assunzione di responsabilità patrimoniale, civile e penale in ordine alla sicurezza, igiene e salvaguardia del patrimonio, nonché per eventuali danni sopravvenuti a cose o a persone; e) Devono essere utilizzati prodotti di pulizia conformi alle norme previste per la sicurezza; f) Non ci deve essere interferenza con le attività didattiche, per cui non possono essere effettuate pulizie il sabato mattina; g) Il cortile della scuola deve essere attraversato solo dai pedoni, per cui è vietata la sosta degli autoveicoli o altri mezzi di trasporto; h) Non devono essere lasciati sacchetti di spazzatura o depositati accumuli di rifiuti vari; 12

3 i) Nei periodi in cui la scuola attua i PON ed i progetti pomeridiani la sala teatro è riservata alla scuola; l accesso ai locali dunque, è consentito solo quando gli orari non sono coincidenti con attività curriculari ed extracurriculari proprie dell istituzione scolastica; j) E fatto divieto ogni accesso ad altri locali scolastici e di utilizzare mobili o arredi dell edificio scolastico; k) E fatto divieto di consultare qualsiasi atto o documento dell istituto scolastico negli ambienti in uso; l) E fatto divieto di fumare nei locali scolastici; m) Devono essere preferibilmente previste tre società per la palestra e tre per la sala teatro, società che, in ogni caso, negli anni passati non hanno arrecato fastidi e intralci all istituzione scolastica; inoltre, per l utilizzo della sala teatro le associazioni in qualsiasi tipo di evento in cui è richiesta la musica dovranno obbligatoriamente per legge pagare i diritti SIAE; n) I locali saranno riconsegnato alla scuola il giorno 30 giugno 2014, previo sopralluogo congiunto da parte dell Amministrazione Comunale e del Circolo didattico G. Rodari nella persona del Dirigente Scolastico assistito dal DSGA, per la verifica dello stato dei locali; o) L amministrazione dovrà rilevare anomalie che possano pregiudicare il buon funzionamento e/ o utilizzo delle strutture delle stesse; p) Se le anomalie sono recidive e riconducibili alle attività dell utilizzatore, il Dirigente Scolastico può in qualsiasi momento ritirare l assenso all utilizzo dei locali e richiedere al Comune la sospensione dell attività; q) Le società utilizzanti la palestra sono tenute a prendere visione del Documento di valutazione dei rischi della scuola e del Piano di evacuazione. La suola richiederà all Amministrazione comunale quali società sportive usufruiranno della palestra e farà rilasciare una liberatoria di responsabilità, dichiarando di voler provvedere direttamente alla copertura delle responsabilità derivanti dall uso dei propri locali e al rimborso e riparazione di eventuali danni provocati per colpa o negligenza. Dopodiché, consegnerà le modalità di affidamento delle chiavi con i nominativi e la firma dei responsabili. Il Consiglio approva quanto proposto. DELIBERA N 18 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visti gli articoli11,15,33,50 del D.I.44/2001, Visto l art. 7 del DPR 275/99, Visto il parere favorevole della Giunta esecutiva, Visto il Regolamento d Istituto, delibera unanimemente l adozione dei criteri sopraelencati per la concessione dell utilizzo dei locali scolastici da parte di soggetti esterni. Al 2 punto all O.d.G. è prevista la Lettura del regolamento utilizzo degli spazi scolastici inviato dal Comune; il presidente, infatti, con la Dirigente Scolastica provvedono alla lettura del regolamento stesso così come inviato dal Comune (prot dell 1/10/2013) e approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 24 del 06/05/2013. Facendo seguito a tale 13

4 comunicazione, il Comune ha altresì inviato l elenco delle associazioni, tutte regolarmente iscritte all Albo delle associazioni, che hanno fatto richiesta di utilizzo degli spazi presso il nostro istituto. In attesa di ricevere deliberazioni dagli organi collegiali competenti, necessarie per provvedere al rilascio della concessione definitiva, il Comune ha provveduto a rilasciare una concessione provvisoria. Il Consiglio, sentito a riguardo, delibera all unanimità. DELIBERA N 19 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visti gli articoli11,15,33,50 del D.I.44/2001, visto l art. 7 del DPR 275/99, visto il parere favorevole della Giunta esecutiva, visto il Regolamento d Istituto, delibera unanimemente l adozione del regolamento emanato dal Comune riguardo l utilizzo degli spazi scolastici da parte di un numero limitato di associazioni, contenute in un apposito elenco, che usufruiranno degli stessi. Al 3 punto all O.d.G. è prevista la lettura e l adozione del POF; il Piano dell offerta formativa del 1 Circolo didattico è stato completamente rinnovato ed improntato sempre più su una curvatura che pone al centro i bisogni di ciascun alunno, affinché ciascuno possa raggiungere il proprio successo formativo e scolastico. La Dirigente scolastica delega la docente funzione strumentale ad illustrare la struttura del POF, soffermandosi in particolare sulla sezione progettuale sia della Scuola dell Infanzia che della Scuola primaria di entrambi i plessi. La Dirigente informa i componenti del Consiglio di Circolo che successivamente sarà realizzata una brochure illustrativa dell offerta formativa progettata per il corrente anno scolastico; inoltre, i rappresentanti di classe e i componenti stessi del Consiglio saranno invitati nel mese di dicembre ad un incontro in cui sarà presentato il POF in modo più dettagliato. Il Consiglio approva all unanimità. DELIBERA N 20 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visto le indicazioni dettate dal Consiglio di Circolo visto l art. 3 del DPR 275/99 visto il parere favorevole del Collegio dei docenti delibera unanimemente l adozione del Piano dell offerta formativa per l anno scolastico 2013/2014. Al 4 punto all O.d.G. è prevista l Approvazione del Regolamento d istituto e della Carta dei Servizi; il Regolamento di istituto è la carta legislativa scolastica che stabilisce le modalità organizzative e gestionali della scuola volte a garantire la realizzazione del POF secondo criteri di trasparenza e coerenza. Il Regolamento è un documento istituzionale del 1 Circolo didattico di Cardito (Napoli) allegato del POF. Le configurazioni dell organizzazione scolastica descritte discendono dalla normativa vigente, dall esperienza locale e dalle caratteristiche della scuola, della famiglia e della comunità locale. Per quanto concerne la Carta dei servizi, la Dirigente illustra ai componenti del Consiglio l importanza di questo documento, che insieme al Piano dell'offerta Formativa del Circolo, il Regolamento ed il Piano annuale delle attività, sono i documenti ufficiali 14

5 attraverso i quali l Istituto esplica l'offerta formativa e la tutela dei diritti degli alunni e degli utenti, con il fine di raggiungere gli obiettivi culturali ed educativi che le Indicazioni Nazionali e le leggi scolastiche assegnano alla scuola nei suoi diversi gradi. La nostra Istituzione Scolastica definisce la spropria Carta dei Servizi che esprime i principi fondamentali ai quali si ispira l'attività dell Istituto, i fattori di qualità che rendono efficiente ed efficace il servizio erogato. La Carta, valida per tutte le scuole di giurisdizione, fornisce informazioni generali sui servizi erogati nei diversi canali, definisce gli impegni assunti dalla scuola e ulteriori notizie utili a facilitare la relazione con gli utenti, contiene i livelli di prestazione e i dati descrittivi dell Istituto. La Carta dei Servizi, il POF e il Regolamento d istituto saranno accessibili sul sito web della scuola e all albo. Il Consiglio approva all unanimità. DELIBERA N 21 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 07/06/95, visto il D. Leg.vo n. 297/94 -art.3, visto il parere favorevole del Collegio dei docenti delibera unanimemente l approvazione del Regolamento d istituto e della Carta dei servizi. Al 5 punto all O.d.G. Pubblicità e trasparenza dell attività contrattuale D.I. 44/2001; la Dirigente Scolastica informa che a seguito di richiesta preventivo, è in corso di attivazione con l ASL di Caserta la convenzione con il medico competente per la sorveglianza sanitaria dei dipendenti ai sensi del D.L. 81/2008 e smi. Il costo previsto è di ,00; si utilizzeranno i fondi per il funzionamento ordinario del MIUR. La durata della convenzione sarà di un anno. Il medico competente provvederà non solo alle visite per il personale ATA, ma anche alla formazione per la sicurezza di tutto il personale della scuola. Inoltre, la D.S. informa che è stata effettuata la gara per la figura di RSPP, il cui contratto verrà stipulato dal 1/01/ 2013 al 31/12/2014. La gara è stata indetta con il bando del 18/09/2013, prot. N Al momento è stata pubblicata all albo e al sito web della scuola la graduatoria provvisoria e ne è stata data comunicazione ai concorrenti. Ugualmente sono in corso le procedure per l affidamento della nuova Convenzione di cassa, essendo attualmente in regime di proroga della precedente. La Dirigente informa è stata indetta la gara con prot. N.3438 del 2/10/2013, mediante contrattazione ordinaria( art 34 del D.I.44/2001), con aggiudicazione con offerta economicamente più vantaggiosa. DELIBERA N 22 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visto il parere favorevole della Giunta esecutiva, visto il D.I. 44/2001, delibera unanimemente l approvazione dell attività contrattuale in corso di svolgimento. Si passa al 6 punto all O.d.G. Ratifica incarico RUP Progetto PON FESR Asse II Obiettivo C; la Dirigente Scolastica informa il Consiglio di Circolo che ha assunto l incarico di RUP per il 15

6 progetto PON ASSE II Obiettivo C, in sostituzione del Dirigente scolastico Montesano, in quiescenza dal 1/09/2013, con prot. N B31 del 28/09/2013. dott. Carmine Si passa al 7 punto all O.d.G. Proposta ripartizione quota docenti, ATA ( art 88 CCCNL Comparto Scuola 2006/2009); in relazione al suddetto punto la Dirigente rimanda alla contrattazione d istituto. L 8 punto all O.d.G. riguarda l Assestamento al Programma annuale 2012( variazioni); la Dirigente Scolastica illustra al Consiglio di Circolo le variazioni di bilancio al Programma annuale 2013, già presentate dettagliatamente alla Giunta esecutiva. La Dirigente informa che il MIUR con nota del 17/09/2013 ha comunicato l assegnazione ulteriore della somma di ,68 per il periodo settembre- dicembre DELIBERA N 23 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visto il Programma annuale per l esercizio finanziario 2013, approvato dal Consiglio di istituto nella seduta del 13/02/2013; visto il parere favorevole della Giunta esecutiva; visto il D.I. 44/2001, art.6 decreta unanimemente la seguente variazione al Programma annuale Il 9 punto all O.d.G. è relativo al Protocollo somministrazione farmaci a scuola; nel capitolo IV del Regolamento d Istituto sono state definite le nuove modalità di somministrazione di eventuali medicinali salvavita prescritti dal medico e forniti dai genitori. Essi possono essere somministrati all alunno solo in presenza di una autorizzazione scritta da parte della famiglia (secondo protocollo di somministrazione). Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro della Salute ha emanato nuove raccomandazioni relative alla somministrazione di farmaci agli alunni in orario scolastico che coinvolge, ciascuno per le proprie responsabilità e competenze: le famiglie degli alunni, la scuola, i servizi sanitari. La somministrazione di farmaci in orario scolastico deve essere formalmente richiesta dai genitori degli alunni o dagli esercenti la potestà genitoriale, a fronte della presentazione di una certificazione medica attestante lo stato di malattia dell alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere (conservazione, modalità e tempi di somministrazione, posologia). Gli insegnanti saranno autorizzati dal Dirigente alla somministrazione, dopo aver ricevuto formazione dal medico competente. Il Consiglio approva all unanimità. DELIBERA N 24 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo viste le nuove raccomandazioni del MIUR e del Ministero della salute, visto il parere favorevole della Giunta esecutiva, visto il Regolamento d istituto delibera unanimemente il nuovo Protocollo di somministrazione dei farmaci a scuola. Si passa al 10 punto all O.d.G. Approvazione Patto di corresponsabilità; la Dirigente dott.ssa Presutto, illustra l importanza di questo Patto formativo tra scuola e famiglia che si fonda sulla 16

7 corresponsabilità educativa che coinvolge il Dirigente scolastico, gli insegnanti, il personale ATA, il personale della mensa e dei trasporti, i genitori, gli alunni. Esso impegna tutti a realizzare nel nostro Circolo un clima di crescita civile e di apprendimento e dovrà essere firmato dai genitori all atto dell iscrizione. Il Consiglio di Circolo approva all unanimità DELIBERA N 25 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visto l articolo 3 del DPR 235/2007, vista l approvazione delibera 30 del Collegio dei docenti del 9/09/2013, visto il parere favorevole della componente genitori del Consiglio di Circolo delibera unanimemente l adozione del nuovo Patto educativo di corresponsabilità. L ordine del giorno è stato preventivamente integrato con i seguenti punti: per l 11 punto all O.d.G. è prevista l approvazione del Piano di inclusione; la nostra Scuola ha elaborato per l Anno Scolastico 2013/14, il Piano Annuale per l inclusione alla stesura del quale hanno collaborato le Funzioni Strumentali, i coordinatori di intersezione, interclasse e referente ai Progetti per l inclusione e l integrazione. La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione. Il concetto di inclusione attribuisce importanza all operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema.si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema scuola una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche che debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, ovvero della normalità del funzionamento scolastico. Ne consegue che l adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche, immediatamente, per tutti gli studenti della scuola. DELIBERA N 26 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo vista la Direttiva M. 27/12/2012, vista la C. M. n 8 del 6/3/2013, vista l approvazione del Collegio dei docenti del 14/10/2013 con delibera n 48, delibera unanimemente l adozione del Piano di inclusione. Il 12 punto all O.d.G. riguarda la Chiusura dei prefestivi; la Dirigente scolastica fornisce delle spiegazioni in merito alle chiusure prefestive degli Istituti scolastici. Durante i periodi di interruzione delle attività didattiche e salvaguardando i periodi in cui siano previste attività programmate dagli organi collegiali, è possibile la chiusura della scuola nelle giornate prefestive, fermo restando il rispetto dell'orario settimanale d'obbligo del personale. I giorni proposti e deliberati sono: / / / / Sabato / / / / /

8 Il Consiglio approva all unanimità. DELIBERA N 27 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visto il comma 3 dell art. 36 del DPR 209/87, vista l approvazione della Giunta esecutiva, vista la Circolare Ministeriale sui prefestivi per l anno scolastico2013/2014 delibera unanimemente tale calendario di chiusura dell istituzione scolastica nei prefestivi. Il 13 punto all O.d.G. concerne l autorizzazione al Dirigente scolastico per l adesione a progetti reti, accordi di programma e protocollo d intesa con enti ed istituzioni; la Dirigente informa i componenti del Consiglio di Circolo che necessita dell approvazione del Consiglio, al fine di aderire a progetti in rete, accordi di programma e protocolli d intesa con altri enti o istituzioni in quanto al Dirigente dell istituzione scolastica compete l attività negoziale. Il Consiglio approva all unanimità. DELIBERA N 28 VOTANTI: 11 FAVOREVOLI: 11 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo visto l 7 art. 36 del DPR 275/99, visto il D.I. 44/2001, visto il parere favorevole della Giunta esecutiva delibera unanimemente riguardo l autorizzazione al Dirigente scolastico ad aderire eventualmente ad accordi di rete, di programma o a protocolli d intesa con altri enti o istituzioni. Non essendoci altri punti da discutere all ordine del giorno, il Presidente dichiara sciolta la seduta alle ore Il presente verbale è letto ed approvato all unanimità. Il segretario Ins. D Ettore Giovanna Il Presidente Signora Di Micco De Santo MariaTeresa 2) IL BISOG EDUCATIVO SPECIALE 18

9 La scuola italiana si è mossa in direzione dell accoglienza e delle pari opportunità di studio,(anche in anticipo rispetto ad altre nazioni europee di grande tradizione educativa), con una normativa,la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate, indirizzata all handicap, oggi disabilità. L introduzione di studenti D.A. nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze. La spinta propulsiva si è, però, in determinati casi, stemperata e ristretta in un ambito tecnico medicalizzato, piuttosto che allargarsi a prospettiva generalizzata. Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito impropriamente svantaggio, con un termine generalizzante che elude la necessaria disamina fra categorie totalmente diverse fra loro : DSA, immigrati. In ultimo, prima l INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOG EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti; ritiene che, nella programmazione e nell effettuazione del percorso,l indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES; precisa che, proprio nel rispetto dell individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell effettuazione del percorso, con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt affatto diverse; ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi,alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta,in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA. Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 19

10 4) misure dispensative; utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF Propone altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo ); ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DA ) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale:libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale). 3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Nella scuola che lavora per l inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d inclusione nella scuola,inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto. In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre,poi,formalizzare compiti e procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo. Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema che segue: Alunno con B.E.S. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classe è il primo momento della storia inclusiva dell alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012). 4) LA SITUAZIONE ATTUALE Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella Parte I analisi dei punti di forza e di criticità 20

11 1. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista minorati udito Psicofisici 2. disturbi evolutivi specifici DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro Totali % su popolazione scolastica 702 N PEI redatti dai GLHO 86 N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 86 N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 56 che segue: n Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo / No 21

12 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: Altro: 1. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Coordinatori di classe e simili Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Docenti con specifica formazione Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Altri docenti Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: / No 22

13 1. Coinvolgimento personale ATA 2. Coinvolgimento famiglie Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: 3. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI 4. Rapporti con privato sociale e volontariato 5. Formazione docenti Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali ) Altro: 23

14 5) PUNTI DI CRITICITA E PUNTI DI FORZA Per l attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di criticità e i punti di forza attuali della scuola. Ad oggi si ritiene di dover segnalare, per ovviare, laddove sia nella possibilità, i seguenti punti di criticità: ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità; scarse risorse finanziarie per corsi di L2 di primo livello e mancanza di facilitatori linguistici a fronte di un alto numero di alunni non di madrelingua; tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali attraverso le quali attivare opportuni interventi di sostegno/integrativi; difficoltà di comunicazione fra i consigli di classe e docenti ed operatori responsabili degli interventi integrativi con conseguente scarsa ricaduta nella valutazione curricolare; assenza di psicologo e/o psicopedagogista; inesistenti/ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali dei comuni a favore delle famiglie con gravi problemi socio-economici; difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l anno scolastico successivo Punti di forza: presenza di funzioni strumentali, per DA e per l Intercultura; presenza di n.1 responsabile per DSA presenza di laboratori e di progetti specifici per studenti DA. Parte II Obiettivi di incremento dell inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) LA SCUOLA -Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell integrazione e dell inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l Inclusione). -Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico ( gruppo di lavoro per l inclusione ), 24

15 definendo ruoli di referenza interna ed esterna. -Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema, elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l accesso ai servizi ( ASL e/o servizi sociali ) IL Dirigente Convoca e presiede il GLI Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o Coordinatore BES rispetto agli sviluppi del caso considerato Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione. LA FUNZIONE STRUMENTALE Collabora con il Dirigente Scolastico, raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali ), attua il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti, partecipa alla Commissione per alunni con disabilità e riferisce ai singoli consigli. I CONSIGLI DI CLASSE/interclasse/intersezione, informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori. Collaborano all osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica, definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) od un Progetto Educativo Personalizzato (PEP) per l alunno. LA FAMIGLIA: Informa il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione. IL COORDINATORE BES coordina il colloquio tra scuola e famiglia. Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola /Famiglia/ Servizi. Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la definizione dei Progetti (PEI o PEP) Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva. Fornisce spiegazioni sull organizzazione della scuola. ASL Effettua l accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia. IL SERVIZIO SOCIALE Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal territorio. Partecipa agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni. E attivato e coinvolto rispetto al caso esaminato. Integra e condivide il PEI o PEP. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Formazione e aggiornamento su didattica speciale e progetti educativo/didattici a 25

16 prevalente tematica inclusiva. DSA Autismo Corsi di aggiornamento professionale su: saper insegnare e fare apprendere implementare l esperienza su cosa osservare, come osservare e chi osservare gestione delle dinamiche del gruppo classe Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su: osservazioni che definiscono un assessment (valutazione iniziale) osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifica nuovo assessment per le nuove progettualità. Tra i più condivisi assessment coerenti con prassi inclusive si evidenziano le seguenti proposte di contenuto: attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze attività di comunicazione attività motorie attività domestiche attività relative alla cura della propria persona attività interpersonali svolgere compiti ed attività di vita fondamentali in definitiva le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficace gli strumenti con cui l individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale, e di responsabilità sociale propri dell età. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Affinché il progetto vada a buon fine, l organizzazione Scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e ruoli ben definiti Dirigente scolastico Gruppo di coordinamento (GLI) Docenti curriculari Docenti di sostegno Relativamente ai PDF, PEI e PdP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle prime settimane dell anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico 26

17 inclusivo. Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici definiti usufruendo se possibile di azioni di apprendimento in rete tra scuole usufruendo del supporto del CTI. Il Dirigente Scolastico partecipa alle riunioni del Gruppo H, è messo al corrente dal referente del sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio. E utile individuare un referente, tra il personale ATA, che partecipi al gruppo di lavoro, qualora se ne ravveda la necessità, e possa così fungere da punto di riferimento per i colleghi. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Assegnazione di un educatore che lavora a stretto contatto con il consiglio di classe / interclasse/ intersezione secondo i tempi indicati nelle attività previste dal piano annuale. Le attività consistono in un aiuto didattico, di socializzazione, di acquisizione di maggiore autonomia nel muoversi anche all interno del territorio, di attuazione di progetti con associazioni ed enti. Ampliamento degli interventi riabilitativi (logopedia, fisioterapia, psicomotricità). Interventi sanitari e terapeutici (interventi di carattere medico-sanitari condotti da neuropsichiatri, psicologi). Con gli esperti dell ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità dell integrazione nelle classi dell Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per l aggiornamento e la stesura del PDF. Coinvolgimento CTI, CTS. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative In base al calendario stabilito all inizio dell anno scolastico sono previsti incontri scuolafamiglia-territorio, oltre agli incontri con l equipe multidisciplinare dell ASP competente. Con le famiglie i contatti telefonici, per iscritto e de visu saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra scolastica costante e un quotidiano controllo sull andamento didattico-disciplinare. Ciò consentirà un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli alunni. Pertanto i familiari in sinergia con la scuola concorrono all attuazione di strategie 27

18 necessarie per l integrazione dei loro figli. Devono essere attivate, in relazione a difficoltà specifiche, risorse territoriali ( strutture sportive, educatori, ecc.) appartenenti al volontariato e/o al privato sociale. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; ACCOGLIENZA l accoglienza di studenti con bes all inizio del percorso scolastico l accoglienza di studenti con bes in corso d anno il passaggio di informazioni relative a studenti con bes da un ordine di scuola all altro CURRICOLO OBIETTIVO / COMPETENZA educativo-relazionale tecnico didattico relativo al progetto di vita ATTIVITÀ attività adattata rispetto al compito comune (in classe) attività differenziata con materiale predisposto (in classe) affiancamento / guida nell attività comune (in classe) attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele attività di approfondimento / recupero individuale tutoraggio tra pari (in classe o fuori) lavori di gruppo tra pari in classe attività di piccolo gruppo fuori dalla classe affiancamento / guida nell attività individuale fuori dalla classe e nello studio attività individuale autonoma attività alternativa, laboratori specifici CONTENUTI comuni alternativi ridotti facilitati SPAZI organizzazione dello spazio aula. attività da svolgere in ambienti diversi dall aula. spazi attrezzati luoghi extrascuola TEMPI tempi aggiuntivi per l esecuzione delle attività MATERIALI/STRUMENTI 28 materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale

19 testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari. mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili RISULTATI ATTESI* comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell obiettivo VERIFICHE comuni comuni graduate adattate differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti VALUTAZIONE docente/i responsabili, altri educatori coinvolti dell attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi adeguata efficace da estendere da prorogare da sospendere insufficiente La dicitura risultati attesi * è stata scelta per suggerire la rilevazione di comportamenti che rivelano l acquisizione di conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato degli interventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati. I comportamenti osservabili possono riguardare performance / prestazioni in ambito disciplinare investimento personale / soddisfazione / benessere lavoro in autonomia compiti e studio a casa partecipazione / relazioni a scuola relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti Nella voce VALUTAZIONE appare anche l indicazione a valutare la proposta / azione della scuola in termini di adeguatezza ed efficacia allo scopo di rilevare percorsi e prassi efficaci che possono diventare patrimonio dell istituto e parte integrante dell offerta formativa. Valorizzazione delle risorse esistenti Implementare l utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l interazione e la partecipazione di tutti gli alunni. L utilizzo dei laboratori presenti nella scuola serviranno a creare un contesto di 29

20 apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale difficoltà. Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Risorse materiali: laboratori (arte, musica, lab. Teatrale, ludico-manuale: ceramica, cucina), palestre, attrezzature informatiche- software didattici. Risorse umane: psicologi, pedagogisti, educatori, animatori, assistenti igienico-sanitari, docenti specializzati in attività ludico-formative-laboratoriali-relazionali Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Accoglienza (vedi curriculo) già previsto nel POF. Orientamento interno ed esterno già previsto nel POF 6) OBIETTIVI E VALUTAZIONE Tutti gli alunni riconosciuti e riportati nel precedente punto 4 hanno diritto ad uno specifico piano: a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli studenti con disabilità; b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle linee guida allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli studenti con BES diversi da quelli richiamati alle lettere a e b. Nei predetti piani,redatti all interno dei C.d.C., devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. In aggiunta agli obiettivi didattici specifici sono indicati anche i seguenti obiettivi di sistema di carattere trasversale: 30

21 1) accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza: a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica; b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica (vedere successivo punto 3) che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di apprendimento; 2) dotazione strumentale adeguata per ogni studente 3) comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare inclusiva anche rispetto alle variabili di stile comunicativo comprendenti la valutazione incoraggiante, l ascolto, la modulazione dei carichi di lavoro, la presenza di materiale semplificato etc. 7) CRITERI PER L UTILIZZO FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE Le categorie di risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni disabili sono: a) specialisti socio-sanitari; b) docente titolare di funzione strumentale afferente all area dell inclusione D.A con funzione di coordinatore c) docenti curricolari; d) docenti di sostegno; e) educatori esterni e responsabile dei Servizi sociali dell E.L. Di queste, hanno carattere intensivo (nel senso che la qualità dell intervento è direttamente collegata alla quantità oraria) principalmente le figure indicate alle lettere c, d L attribuzione e la ripartizione delle attività di sostegno a favore degli studenti disabili avviene secondo i criteri relativi alla gravità del caso. Le categorie di risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni con disturbi nella sfera dell apprendimento e del comportamento sono: a) docente titolare di funzione strumentale afferente all area dell inclusione- Alunni- Intercultura,con funzione di coordinatore 31

22 b) docente Referente DSA con funzione di coordinatore per lo specifico b) 1 docente del C. d. C. referente per ogni Pd P c) docenti curricolari d) operatori socio-sanitari e) responsabile materiale didattico dedicato Le categorie di risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni non italiani e con svantaggio (socio-economico-culturale) sono: a) docente titolare di funzione strumentale afferente all area dell inclusione- Alunni- Intercultura, con funzione di coordinatore g) responsabile materiale didattico in comodato b) 1 docente del C. d. C. referente per ogni PPT e PdP c) docenti curricolari; d) docenti per l insegnamento d italiano come L2 e) facilitatori linguistici f) operatori servizi sociali g) responsabile materiale didattico in comodato 8) INIZIATIVE STRUMENTALI GIA PROGRAMMATE PER l a.s Per la rimozione delle barriere funzionali al diritto all inclusione relativo agli studenti con svantaggio socio-economico la scuola intende dotarsi di un primo nucleo di materiale didattico ( libri di testo, ecc.) da dare in comodato nei casi di necessità e da implementare negli anni. Intende, inoltre, dedicare strumentazione informatica specifica per studenti DA, per studenti non di madrelingua con programmi specifici di supporto all apprendimento delle varie discipline. 9) PREVISIONI DEL FABBISOG DI PERSONALE DOCENTE DI SOSTEG E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI PER L AS (mese di giugno) 32

23 In relazione alla quantificazione dei bisogni sopra esposti si fa richiesta delle seguenti risorse professionali : All U.S.P. : Adeguamento organico di fatto DOCENTI DI SOSTEG : n. per la copertura di un monte h. per gli studenti D.A. All E.L.: EDUCATORI FACILITATORI /MEDIATORI LINGUISTICI All A.S.P : PSICOLOGO Risorse interne: DOCENTI PER INSEGNAMENTO ITALIA L2 ESPERTO ESTER DSA 10) IMPIEGO DEL PERSONALE DOCENTE DI SOSTEG E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI PER L AS (mese di settembre) In base alla reale consistenza dell organico e alle eventuali specializzazioni presenti, il GLHI provvederà ad elaborare le proposte di assegnazione delle risorse alle CLASSI/SEZIONI, da sottoporre al Collegio dei Docenti. Approvato dal Gruppo di Lavoro per l Inclusione in data 24/06/2013 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 27/06/

24 Direttiva M. 27/12/2012 e CM n 8 del 6/3/2013 DELIBERA N 26 VOTANTI: 10 FAVOREVOLI: 10 CONTRARI: 0 ASTENUTI: 0 Il Consiglio di Circolo Visto l articolo 3 del DPR 235/2007 Vista l approvazione delibera 30 del Collegio dei docenti del 9/09/2013; Visto il parere favorevole della componente genitori del Consiglio di Circolo delibera unanimemente l adozione del Piano di inclusione. Il 12 punto all O.d.G. riguarda la Chiusura dei prefestivi; Il 13 punto all O.d.G. concerne l Autorizzazione al Dirigente scolastico per l adesione a progetti reti, accordi di programma e protocollo d intesa con enti ed istituzioni; 34

25 Non essendoci altri punti da discutere all ordine del giorno, il Presidente dichiara sciolta la seduta alle ore Il presente verbale è letto ed approvato all unanimità. Il segretario Ins. D Ettore Giovanna Il Presidente Signora Di Micco De Santo MariaTeresa 35

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