COLLEGIO DI ROMA. Membro designato dalla Banca d'italia. (RM) LENER Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

Transcript

1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) MARZIALE (RM) DE CAROLIS (RM) LEPROUX Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) LENER Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) FERRO LUZZI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LENER RAFFAELE Nella seduta del 20/06/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO 1.1 La controversia ha ad oggetto la domanda di cancellazione della ricorrente - Delizie & Co S.r.l. - dall Archivio della Centrale d Allarme Interbancaria (CAI) - a cui la stessa sarebbe stata illegittimamente segnalata dalla banca resistente per presunto difetto di provvista di 4 assegni tratti sul conto corrente ad essa intestato - e la conseguente richiesta risarcitoria dei danni da essa asseritamente subiti a causa della predetta segnalazione. 1.2 In particolare, la ricorrente lamenta la violazione del termine previsto dalla Legge 386/1990 per l invio del preavviso di revoca al titolare del conto corrente su cui gli assegni erano tratti che, ai sensi dell art. 9-bis della richiamata legge, avrebbe dovuto essere inviato non oltre 10 giorni dall incasso del titolo. Pag. 2/6

2 1.3 Con reclamo del 21 marzo 2013, la ricorrente chiedeva all intermediario di procedere all immediata cancellazione del proprio nominativo dall archivio CAI dal momento che i preavvisi di revoca le erano stati inviati ben oltre i dieci giorni dalla presentazione al pagamento dei singoli titoli. A tal proposito, l istante evidenziava che, sebbene i quattro titoli fossero stati tutti incassati nel periodo compreso tra il 18 dicembre 2012 e l 11 gennaio 2013, i preavvisi erano stati trasmessi dalla banca solo il 6 marzo 2013 (e ricevuti dalla ricorrente il 19 marzo 2013). 1.4 Nel riscontrare il reclamo, la banca comunicava alla ricorrente che avrebbe provveduto alla cancellazione soltanto di 3 della 4 segnalazioni sostenendo che rispetto all assegno n tratto in data 10 gennaio 2013 e presentato all incasso l il preavviso di revoca era stato inviato all istante in tempo utile per effettuare il pagamento ed evitare, dunque, l iscrizione all Archivio CAI. 1.5 Non ritenendo corretto l operato dell intermediario, la ricorrente adiva, dunque, questo arbitro chiedendo la condanna dell intermediario all immediata cancellazione anche dell iscrizione relativa al presunto difetto di provvista del richiamato assegno di importo pari ad ,53 per violazione dell art. 9-bis della Legge 386/1990, dal momento che il preavviso di revoca era stato ricevuto il 19 marzo 2013, dopo oltre 2 mesi dalla presentazione all incasso dello stesso e ben oltre i 10 giorni previsti da tale norma. 1.6 A detta della ricorrente, con il proprio comportamento la banca avrebbe vanificato il disposto dell art. 8 della predetta legge che concede al traente un termine di 60 giorni alla data di scadenza del termine di presentazione del titolo nel caso di specie fino al 25 gennaio 2013 per fornire la prova dell avvenuto pagamento dell assegno in esame evitando così l iscrizione presso l archivio CAI. Difatti, rileva ancora l istante, se il preavviso di revoca fosse stato inviato nei termini di legge, sarebbe stata preservata l effettività del termine di 60 giorni di cui all art. 8 della citata legge, circostanza questa che, però, nel caso di specie non si è verificata, avendo la ricorrente ricevuto detto preavviso solamente il 19 marzo Tanto asserito, la ricorrente, ribadendo che il mancato rispetto del termine di cui al richiamato art. 9-bis costituisce motivo assorbente per obbligare la Banca all immediata cancellazione del nominativo della ricorrente dall Archivio CAI, chiede infine a questo Arbitro il risarcimento del danno da quantificarsi in via equitativa. 1.8 Nelle proprie controdeduzioni, l intermediario eccepisce in via preliminare l improcedibilità/irricevibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse posto che la domanda della ricorrente attiene principalmente alla immediata cancellazione del proprio nominativo dall Archivio CAI che, tuttavia, allo stato non è più presente nello stesso, essendo spirato il termine sanzionatorio di 6 mesi previsto dalla legge per la revoca di sistema. 1.9 Nel merito, la banca rileva in primo luogo che la richiesta della ricorrente si fonda su un erronea interpretazione delle norme richiamate che vorrebbe far discendere dal mancato rispetto del termine di dieci giorni per l invio della comunicazione del preavviso di revoca decorrente dalla presentazione all incasso del titolo una conseguenza ulteriore rispetto a quella disciplinata nell art. 9 bis della L. 386 del 1990, asserendo che, a causa del mancato rispetto del detto termine, conseguirebbe la illegittimità della segnalazione effettuata in CAI. Pag. 3/6

3 1.10 Secondo la tesi della ricorrente, il mancato rispetto del termine di dieci giorni per l invio della comunicazione, influendo sul rispetto del termine di sessanta giorni per il pagamento tardivo, inficerebbe la stessa segnalazione in CAI e ne causerebbe l illegittimità, a prescindere dalla verifica dell avvenuto pagamento tardivo A detta dell intermediario, tale interpretazione sarebbe erronea in quanto il richiamato articolo 9-bis collega al mancato rispetto del termine entro il quale inviare al traente la comunicazione del preavviso di revoca, un unica conseguenza ben precisa, ovvero la responsabilità solidale del trattario consistente nell obbligo di pagamento degli assegni emessi dal traente dopo tale data fino al giorno successivo alla comunicazione, anche se manca o è insufficiente la provvista, nel limite di , La banca precisa inoltre che, ai sensi dell articolo 8 della Legge 368/1990, nel disporre il termine entro il quale il traente deve effettuare il cosiddetto pagamento qualificato, prevede che tale termine decorra non dal ricevimento della comunicazione del preavviso di revoca, bensì dalla scadenza del termine di presentazione del titolo L intermediario conclude, dunque, che il richiamato quadro normativo di riferimento deve essere interpretato nel senso che l iscrizione nell Archivio CAI, alla stregua del combinato disposto degli artt. 9 e 9bis della L. 386/1990, deve essere effettuata una volta decorso il termine di sessanta giorni senza che il traente abbia fornito la prova dell avvenuto pagamento qualificato, purché siano decorsi almeno dieci giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del preavviso di revoca Ciò premesso, la banca ritiene di aver rispettato tali previsioni dal momento che i) l assegno, che aveva come termine di pagamento il 25 gennaio 2013, veniva presentato all incasso l 11 gennaio 2013; ii) la ricorrente poteva, quindi, eseguire il pagamento qualificato entro il 26 marzo 2013 (ovvero entro 60 giorni dalla scadenza per la presentazione del titolo); iii) la ricezione del preavviso di revoca (non contestata) da parte della ricorrente è avvenuta in data 19 marzo 2013; iv) l intermediario ha provveduto all iscrizione del nominativo della società nel segmento CAPRI dell Archivio CAI il 9 aprile In secondo luogo, la resistente eccepisce che l avvenuta ricezione del preavviso di revoca - fatto questo non contestato nel caso de quo - costituisce presupposto necessario ai fini della legittimità dell iscrizione alla CAI, ed, in ogni caso, la ricorrente non ha mai provveduto ad effettuare il pagamento tardivo - né entro il termine indicato nel preavviso di revoca, né successivamente a tale termine - con la conseguente impossibilità di ottenere dalla banca la richiesta cancellazione dall Archivio Sulla base di tali argomentazioni, la banca ritiene, dunque, di aver puntualmente applicato e rispettato quanto previsto dalla normativa di settore avendo posto in essere, da un punto di vista formale, tutti i necessari adempimenti previsti dalla L. 386/90 e, da un punto di vista sostanziale, avendo messo comunque la ricorrente nelle condizioni di effettuare il pagamento tardivo, unico adempimento che avrebbe impedito la segnalazione in CAI In merito alla domanda di risarcimento, l intermediario evidenzia che detta richiesta risulta del tutto sfornita di prova, mancando la quantificazione dell ammontare e la descrizione del pregiudizio. Pag. 4/6

4 1.18 A tal proposito, la banca rileva che, ad ogni modo, nel caso di specie non si rinviene la condotta illegittima che avrebbe causato il danno, la cui assenza costituisce presupposto essenziale per la configurazione del diritto al risarcimento del danno Richiamando un consolidato orientamento della Corte di Cassazione sul punto (ex. multis Cass. Civ del 7 giugno 2007 e Cass. Civ. n dell 11 luglio 2007), l intermediaria eccepisce, infine, l infondatezza della richiesta di liquidazione in via equitativa del danno avanzata dalla ricorrente, dal momento che una siffatta quantificazione del danno - non potendo comunque prescindere dall assolvimento dell onere probatorio che grava sul danneggiato- avrebbe unicamente la funzione di colmare le inevitabili lacune circa l effettiva quantificazione, che risulti impossibile o particolarmente difficile per la parte interessata Di qui, la generale conclusione che le pretese avanzate dal ricorrente debbano essere respinte in quanto infondate. DIRITTO 1.21 Il Collegio ritiene che l eccezione preliminare di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse non sia meritevole di accoglimento dal momento che la domanda della ricorrente non ha ad oggetto la cancellazione della propria iscrizione dall archivio CAI ma, piuttosto, l accertamento dell illegittimità di tale registrazione Invero, nonostante i documenti versati provino che la revoca delle autorizzazioni - conseguita ex art. 9, commi 3 e 4, della L. 386/1990 all iscrizione nell archivio CAI - ha cessato i suoi effetti dall 8/10/2013, il Collegio è, comunque, chiamato a valutare, ai fini di un possibile risarcimento dei danni asseritamente subiti dalla ricorrente, se tale registrazione sia stata effettuata nel rispetto dei termini e delle modalità operative prescritte dalla L. 386/ Difatti, quanto ai presunti danni subiti, è opportuno rilevare che ai sensi dell art. 9, commi 3 e 4 della L. 386/1990, l iscrizione nell archivio determina la revoca di ogni autorizzazione ad emettere assegni. Una nuova autorizzazione non può essere data prima che sia trascorso il termine di sei mesi dall iscrizione del nominativo nell archivio. La revoca comporta il divieto, della durata di sei mesi, per qualunque banca e ufficio postale di stipulare nuove convenzioni di assegno con il traente e di pagare gli assegni tratti dal medesimo dopo l iscrizione nell archivio, anche se emessi nei limiti della provvista A tal proposito, dal combinato disposto degli articoli 8, 9 e 9-bis della l. 386/90 risulta che l iscrizione all Archivio CAI, in caso di mancato pagamento dell assegno per difetto di provvista, non può essere effettuata prima che siano trascorsi: i) 60 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione del titolo; ii) 10 giorni dalla recezione del preavviso di revoca iii) che, a sua volta, deve essere comunicato entro 10 giorni dalla presentazione del titolo al pagamento Nel caso di specie, i termini sub i) e ii) appaiono essere stati pienamente rispettati dall intermediario, posto che la data di pagamento dell assegno era stabilita per il giorno 25 gennaio 2013, che il preavviso è stato ricevuto il 19 marzo e che l iscrizione è avvenuta il 9 aprile Lo stesso non può dirsi, invece, di quello sub iii) dal momento che la presentazione al pagamento dell assegno risale all 11 gennaio 2013 mentre la comunicazione del preavviso ha avuto luogo solo il 19 marzo Pag. 5/6

5 1.26 Tuttavia, a parere di questo Collegio, come più volte affermato da questo Arbitro, la violazione del termine prescritto dall art. 9-bis della Lg. 386/90 non incide sull efficacia del preavviso, se non entro i confini individuati dalla medesima normativa ai sensi della quale se la comunicazione è effettuata entro il termine indicato nel comma 2, il trattario è obbligato a pagare gli assegni emessi dal traente dopo tale data e fino al girono successivo alla comunicazione, anche se manca o p insufficiente la provvista, nel limite di 20 milioni di lire per ogni assegno, non potendo, dunque, determinare l illegittimità dell iscrizione operata dall intermediario. Difatti, tale disposizione appare evidentemente finalizzata esclusivamente ad accordare al traente imprudente o distratto, che per qualunque ragione non si sia reso conto di aver emesso un assegno a vuoto, un minimo spazio temporale per l esecuzione del pagamento Ciò detto, deve dunque concludersi che un ritardo nell adempimento della comunicazione di cui all art. 9-bis, lungi dal determinare tout court l illegittimità dell iscrizione nel registro CAI, non produca altro effetto se non quello di che far slittare il decorso del c.d. periodo finestra riconosciuto dal legislatore. Il Collegio al fine di favorire le relazioni tra intermediari e clienti, in attuazione di quanto previsto dalla Sez. VI,. 3, alinea 1, delle Disposizioni della Banca d Italia sui sistemi di risoluzione stragiudiziale che regolano il presente procedimento, ritiene opportuno segnalare alla Banca resistente nel presente procedimento l esigenza di procedere con tempestività alla comunicazione del preavviso di revoca onde evitare che il pagamento tardivo dell assegno possa risultare troppo oneroso per il traente. P.Q.M. Il Collegio respinge il ricorso. Delibera, inoltre, di rivolgere all intermediario, nei sensi di cui in motivazione, indicazioni utili a migliorare le relazioni con la clientela. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6