IL COLLEGIO DI ROMA. Finanziario

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Prof. Avv. Vincenzo Meli Avv. Alessandro Leproux Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Gustavo Olivieri Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario Prof. Avv. Federico Ferro Luzzi Membro designato da Confindustria, di concerto con Confcommercio, Confagricoltura e Confartigianato [Estensore] nella seduta del 12/11/2012 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, Fatto Dichiara la società ricorrente di essere titolare di un contratto di leasing stipulato con l intermediario resistente, relativamente al quale risultano essere state regolarmente pagate tutte le rate previste. Nonostante la condotta ineccepibile, l intermediario segnalava a sofferenza la detta Società presso la Centrale Rischi delle Banca d Italia. Con nota del la ricorrente, per il tramite di suo legale di fiducia, ha inviato all intermediario reclamo, chiedendo la cancellazione della contestata segnalazione in CR, in quanto riferita a posizioni non imputabili alla ricorrente, e altresì contestuale ed integrale risarcimento dei danni. Dall erronea segnalazione sarebbe derivato un pregiudizio non solo per la società ricorrente, ma anche per altre società collegabili ai soci della stessa in quanto, essendo effettuata la valutazione bancaria sul cd. infragruppo, queste si Pag. 2/6

2 sarebbero viste respingere pratiche di concessione e rinnovo finanziamenti da parte degli istituti di credito con cui normalmente intrattengono rapporti (in particolare, si fa riferimento a finanziamenti necessari ad iniziare lavori per accedere a contributi pubblici e sulla cui determinazione sarebbe stata determinante proprio l inizio dell attività ). L intermediario resistente, con nota del , inviava comunicazione con cui riconosceva l errore segnaletico, e assicurava di aver già provveduto a richiedere la cancellazione dell erronea segnalazione. Con lettera del la ricorrente rinviava raccomandata contenete la richiesta di risarcimento del danno subito, senza peraltro ricevere risposta. In data , essendo rimaste prive di riscontro le precedenti comunicazioni, il legale di parte ricorrente diffidava la resistente a risarcire il danno subito, riservandosi, in mancanza, di adire azione legale. In vero, dall erronea segnalazione sarebbe derivato un pregiudizio non solo per la società ricorrente, ma anche per altre società collegabili ai soci della stessa in quanto, essendo effettuata la valutazione bancaria sul cd. infragruppo, queste si sarebbero viste respingere pratiche di concessione e rinnovo finanziamenti da parte degli istituti di credito con cui normalmente intrattengono rapporti (in particolare, si fa riferimento a finanziamenti necessari ad iniziare lavori per accedere a contributi pubblici e sulla cui determinazione sarebbe stata determinante proprio l inizio dell attività ). Conclude la ricorrente chiedendo all Arbitro Bancario Finanziario la condanna di parte resistente al risarcimento dei danni subiti a seguito di erronea segnalazione in Centrale Rischi, quantificati nella misura complessiva di euro. Regolarmente costituitosi, l intermediario evidenzia che a causa di anomalia tecnica il 10 Giugno 2011, inviava in Centrale Rischi un flusso informatico contenente la segnalazione a sofferenza relativa al nominativo di parte ricorrente. Accortosi dell errore, provvedeva immediatamente a richiedere l annullamento, preannunciato l imminente invio di un messaggio di rettifica, ma nonostante ciò, la segnalazione erronea diveniva visibile alla totalità degli Intermediari il giorno 17 e Pag. 3/6

3 la divisione Centrale dei Rischi procedeva all acquisizione della rettifica, e contestuale cancellazione dell evidenza a sofferenza, solamente il giorno La segnalazione sarebbe stata visibile per un periodo ridotto (venerdì 17 Giugno e lunedì 20 giugno essendo poi intervenuta cancellazione il 21 Giugno) e non per la durata di un mese, come afferma la ricorrente nel ricorso. In ogni caso, la segnalazione a sofferenza contestata dalla ricorrente, è una segnalazione inframensile di tipo qualitativo, cioè non contenente importi e, dunque, una sorta di allerta riferita al flusso del mese, che non contiene ancora l indicazione di importo a sofferenza. Quanto al mancato riscontro delle comunicazioni inviate da parte ricorrente, le prime missive contenevano solamente richiesta di cancellazione in quanto, quella risarcitoria era rinviata a successiva descrizione e quantificazione, ed è per tale motivo l intermediario si limitava solo a rassicurare la Società ricorrente, con lettera inviata il , sull avvenuta rettifica nella Centrale Rischi. La richiesta risarcitoria pari a euro ,00 appare quindi sproporzionata, alla luce dei pochi giorni lavorativi in cui tale evidenza è rimasta visibile e comunque del tutto sfornita di elementi che possano essere utilizzati come criteri per la determinazione del quantum. In particolare e in merito al danno patrimoniale lamentato dalla ricorrente per aver visto respinte pratiche di concessioni di finanziamenti e per aver quindi perduto la possibilità di iniziare nuovi lavori, l intermediario fa notare come dalla visura centrale dei rischi non compaiono evidenze di riduzione degli affidamenti concessi. Tale assunto contribuirebbe a rendere infondata la pretesa risarcitoria fondata sul profilo danno patrimoniale. Quanto al danno non patrimoniale, sub specie di danno all immagine, nemmeno questo sarebbe comunque risarcibile, alla luce degli orientamenti statuiti dalla Cass. sez. Unite (con sentenza n ) e sulla base della giurisprudenza dell ABF, per cui : il danno non patrimoniale è connotato dalla lesione di interessi non economici, il che rende ancora più ardua la prova del danno stesso [ ] le conseguenze dannose devono comunque risultare da Pag. 4/6

4 circostanze concrete che ne consentano una valutazione, sia pure di carattere equitativo. Oggetto del risarcimento, anche nel danno non patrimoniale non è, dunque,la segnalazione in re ipsa, che può costituire fatto noto dal quale agevolmente risalire alla prova presuntiva del danno. Tutto ciò premesso, l intermediario chiede il rigetto del ricorso perché infondato. Diritto Rileva il Collegio che dall esame della complessiva documentazione in atti risulta pacifico che la segnalazione riconosciuta come erronea dallo stesso intermediario - sia stata cancellata in epoca precedente al ricorso, che risulta quindi incentrato sulla richiesta di risarcimento del danno (per equivalente) subito. Fatto è che la ricorrente deduce, a titolo di danno patrimoniale, la mancata concessione di finanziamenti necessari ad iniziare lavori per accedere a contributi pubblici e sulla cui determinazione sarebbe stata determinante proprio l inizio dell attività, senza però fornire alcun elemento idoneo all individuazione del lamentato danno e ciò: non solo (i) sotto il profilo dell entità ma soprattutto (ii) sotto quello del suo effettivo verificarsi. Non essendo allora gli elementi al riguardo offerti dalla ricorrente idonei alla dimostrazione del danno in termini di certezza o di elevata probabilità, e non di mera potenzialità (cfr. Cass., 11 maggio 2010, n ; conforme Cass., ss.uu., n. 1850/2009), né alla quantificazione che essa asserisce di aver subito, neppure è possibile accedere alla valutazione in via equitativa del danno medesimo (cfr., da ultimo, decisione n. 6 del ). Ritiene perciò il Collegio che la domanda di risarcimento del danno patrimoniale non possa essere accolta. Quanto al danno non patrimoniale, la banca ne ha contestato la risarcibilità alla stregua dell orientamento espresso dalla Suprema Corte di Cassazione e recepito dall ABF, per cui : [ ] il danno non patrimoniale anche quando è determinato dalla lesione di diritti inviolabili della persona, costituisce danno conseguenza che deve essere allegato e provato [ ] Al riguardo si rileva come sulla base degli orientamenti ormai consolidati di questo Collegio, l illegittimità per assoluta carenza dei presupposti sostanziali della segnalazione in centrale rischi giustifichi la pretesa del segnalato al risarcimento del danno non patrimoniale, in relazione al disagio da questi subito per la minaccia Pag. 5/6

5 alla propria reputazione (in questo senso vedasi, anche: Cass. 4 giugno 2007, n ). Nel caso in esame è pacificamente ammessa l illegittimità della segnalazione in CR, trattandosi allora di apprezzare se l errore segnaletico abbia configurato o meno un danno alla reputazione e quindi la legittimità del risarcimento in capo a parte ricorrente. Orbene, ritiene questo Collegio che vista la permanenza ridotta dell informazione nella banca dati (due giorni lavorativi: venerdì 17 Giugno e lunedì 20 giugno), la minaccia reputazionale sia stata di lieve entità e comunque risarcibile mediante il riconoscimento di euro 1.000,00. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6