IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale... Presidente Avv. Bruno De Carolis... Avv. Massimiliano Silvetti... Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. avv. Marco Marinaro Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 07/02/2013, dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica. Fatto Il ricorrente, titolare di conto corrente presso l intermediario, nonché di carta di credito e di bancomat, nel mese di dicembre 2010 si recava presso la filiale di Roma della banca per procedere alle operazioni di chiusura del conto corrente e restituiva all'operatore delegato la carta di credito e il bancomat. Riferisce che l'operatore di sportello procedeva al ritiro della carta di credito e del bancomat espletando le relative formalità: il conto corrente veniva formalmente chiuso in data 21 marzo 2011 (secondo i c.d. "tempi tecnici" della banca con relativi addebiti di cospicue spese di chiusura). Essendo titolare di un conto on-line presso un altro istituto bancario, il ricorrente richiedeva nel mese di gennaio 2012 un nuovo carnet di assegni, ma la richiesta aveva esito negativo, in quanto, come lo stesso apprendeva telefonicamente dopo reiterate richieste di chiarimenti, il suo nominativo risultava segnalato nella Centrale Allarme Interbancaria. Fa inoltre Pag. 2/7

2 presente che nel mese di febbraio 2012 voleva procedere all'acquisto di una nuova auto, ma perdeva l opportunità di un'offerta vantaggiosa, non disponendo di assegni. In data 13 marzo 2012, attivatosi presso la Banca d'italia, apprendeva, con stupore e disappunto, dell'esistenza di una segnalazione operata dall intermediario emittente della carta in data e con fine validità Pertanto contestava tale circostanza con reclamo proposto nei confronti sia dell emittente che dell intermediario convenuto. Dallo scambio di corrispondenza apprendeva che la contestata segnalazione era dovuta alla revoca della carta disposta a causa di pagamenti insoluti relativi ai mesi di luglio, novembre e dicembre 2010 (rispettivamente per importi di 30,99, 12,00 e 90,39 ). Il ricorrente contesta al riguardo che si trattava di scoperti di c/c ammessi dalla banca sui quali la stessa aveva applicato interessi di ingente ammontare (11,825%), a fronte di un tasso attivo di 0,50 %. Lo scoperto, di cui la banca non avrebbe mai avanzato richiesta di rientro, ammontava a pochi euro ed era dovuto alle esose commissioni applicate sul conto, peraltro sostanzialmente non movimentato. Segnala di aver già in precedenza sollevato contestazioni nei confronti della banca sulle condizioni economiche applicate al conto, tanto da ottenere il rimborso di 500. Quanto alla revoca della carta, fa presente di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione al riguardo, né tanto meno di segnalazione alla CAI, neppure nella lettera ricevuta dall emittente nella quale si faceva riferimento a un generico blocco della carta stessa. Pertanto, la banca, ad avviso del ricorrente, non si sarebbe comportata in conformità ai doveri di trasparenza nei rapporti con il cliente, nonché dei principi di diligenza, correttezza e buona fede contrattuale; avrebbe dovuto, infatti, illustrare la situazione al cliente e manifestare l intendimento di procedere alla revoca della carta di credito (sebbene la stessa fosse stata già disdettata) ed alla conseguente iscrizione dei dati del cliente nell'archivio CAI. Fa poi presente di non aver avuto contezza degli scoperti di conto se non dalla successiva lettura degli estratti del conto stesso. In conclusione, domanda: 1) la cancellazione immediata della segnalazione nella C.A.I., con effetto retroattivo, dalla data dell'iscrizione della stessa, ovvero dal 20 dicembre 2010; 2) il risarcimento dei danni da liquidarsi in via equitativa, ma sui quali indica le seguenti quantificazioni: a) euro 5.000,00 per danni di immagine e di onorabilità Pag. 3/7

3 finanziaria e per l impossibilità di poter usufruire di modalità di pagamento a mezzo assegni; b) euro 4.000,00 per non aver potuto usufruire di un offerta vantaggiosa per l acquisto di un autovettura nel mese di febbraio Nelle sue controdeduzioni, l intermediario eccepisce di aver operato nel rispetto della normativa vigente in materia. In sintesi, afferma: a) che la revoca della carta era stata comunicata al cliente dalla società emittente con lettera del 17/12/2010, data in cui il ricorrente non aveva ancora costituito sul conto corrente la provvista per il pagamento dell'addebito di metà dicembre ; il riferimento esplicito al fatto che la carta non è più utilizzabile, contenuto nella citata lettera, renderebbe prive di fondamento le contestazioni del ricorrente circa una presunta mancanza di riferimenti alla revoca della carta; b) che la necessità del preavviso di segnalazione in C.A.I. è prevista - dall'art.9-bis della legge 386/ limitatamente alle anomalie inerenti all'utilizzo di assegni, non anche all'ipotesi di revoca delle carte di pagamento. Quanto all impossibilità di avere contezza degli scoperti del mese di dicembre 2010 prima della ricezione dell estratto conto (primi di febbraio 2011), l intermediario oppone l obbligo del correntista di monitorare l andamento del proprio rapporto a prescindere dall estratto conto. In ogni caso, fa presente che, data l imminente scadenza della visibilità negli archivi CAI (22/12/12), ha sollecitato la società emittente a provvedere alla cancellazione del nominativo del ricorrente, che attualmente non sarebbe più presente nell archivio. Quanto al risarcimento del danno, eccepisce che la relativa domanda è sprovvista di ogni elemento di prova a supporto. In conclusione, domanda il rigetto del ricorso perché infondato. Diritto La questione centrale della vertenza riguarda la contestata legittimità della segnalazione in CAI del nominativo del ricorrente per revoca della carta di credito e più in generale la legittimità del comportamento tenuto dalla banca nei suoi confronti. Concentrando l attenzione sui punti principali delle argomentazioni delle parti, si rileva che il ricorrente sostiene di aver avviato le procedure per la chiusura del conto fin dal dicembre 2010, procedendo anche alla restituzione della carta allo sportello della banca, affermando altresì di non essere stato avvertito della Pag. 4/7

4 revoca della carta stessa, né dell esistenza di una partita a debito di modestissimo ammontare. La banca al contrario sostiene che la revoca è stata comunicata al ricorrente direttamente dall emittente e che la stessa e la relativa segnalazione nel settore carter della CAI era giustificata dalla mancanza di provvista sul conto. Ciò posto, si osserva che dall estratto del conto relativo al 31 dicembre 2010 risulta pervenuto un accredito a favore del cliente di 300,00 in data 21/12 con valuta dello stesso giorno, che ha determinato a quella data un saldo a credito del cliente; proprio in data risulta disposta l iscrizione in CAI per mancanza di provvista. Lo scoperto del conto, in effetti, stando alla documentazione agli atti, si sarebbe verificato per effetto di spese e competenze addebitate dalla banca a fine anno e non per mancanza di provvista per far fronte agli addebiti da utilizzo della carta, come invece richiesto ai fini della segnalazione in CAI (art. 7, d.m. 7 novembre 2001, n. 458). Tale circostanza appare confermata dal contenuto di una mail inviata al ricorrente da un impiegata della banca stessa nel gennaio 2011, acquisita agli atti, nella quale si fa presente che il conto è andato in dare per una trentina di euro a causa dell addebito delle competenze di fine anno. Peraltro il ricorrente ha affermato di aver restituito la carta stessa nel mese di dicembre, circostanza non specificamente contestata dalla banca e quindi da ritenersi provata ai sensi dell art.115 c.p.c. La banca inoltre, nelle controdeduzioni, conferma implicitamente di non aver in alcun modo preavvisato il cliente dell esistenza di scoperti di conto, come sarebbe stato invece suo dovere in virtù dei principi di buona fede e di diligenza professionale che devono connotare il suo comportamento, avendo affermato che spettava al cliente tenersi informato attraverso un monitoraggio dei movimenti del c/c indipendentemente dagli estratti del conto stesso. Quanto alla mancanza di preavviso della iscrizione in CAI, si osserva che se è vero che la legge n.386/1990 non prevede un obbligo in tal senso, tuttavia a norma dell art.125, comma 3 del TUB (d.lgs. n.385/1993) è stato introdotto in linea di principio l obbligo dei soggetti finanziatori di informare preventivamente il consumatore la prima volta che segnalano a una banca dati le informazioni negative previste dalla relativa disciplina. Al riguardo, deve ritenersi che la citata innovazione normativa trovi applicazione anche nella fattispecie qui in esame, trattandosi di una previsione di legge che riveste una portata generale, con l unico limite indicato nel comma 6, che può considerarsi riferito alle banchedati le cui modalità di funzionamento sono specificamente regolate dalle Pag. 5/7

5 disposizioni di legge sulla privacy. Va tuttavia precisato che l eventuale inottemperanza al dovere di informazione preventiva della segnalazione in CAI avente ad oggetto la revoca della carta non può comportare, di per sé, l illegittimità della segnalazione stessa, potendo tale effetto derivare solo dalla mancanza del presupposto sostanziale (ABF Roma, dec. Ermini, R ) Tuttavia, il mancato adempimento dell obbligo di preventiva informazione del cliente non può ritenersi privo di conseguenze, essendo chiaro l intento del legislatore di ritenere doveroso rendere edotto l interessato di un iniziativa foriera di effetti pregiudizievoli, soprattutto sulla capacità di accedere al credito, come è espressamente enunciato nel successivo comma 5 della cit. norma, che impone altresì all intermediario di informare il cliente sui possibili effetti pregiudizievoli che ne possono derivare. Tutto ciò premesso, il Collegio ritiene che il comportamento tenuto dalla banca nei confronti del ricorrente sia illegittimo sotto vari profili, mancando i presupposti per la revoca della carta e per la segnalazione nella CAI, tanto più che la carta in questione sarebbe stata riconsegnata dal ricorrente alla banca stessa prima o in concomitanza con la disposta revoca; mancando altresì una doverosa informativa al cliente sulla necessità di sanare eventuali scoperti di conto e sulla intenzione di disporre la revoca e l iscrizione di cui trattasi, in assenza di ragioni d urgenza e trattandosi di importi di modestissimo rilievo; infine, risultando non adempiuto l obbligo di preventiva informativa di cui all art.125, comma 3,TUB. Quanto alle richieste risarcitorie avanzate dal ricorrente, il Collegio ritiene infondata quella relativa ad un asserito danno patrimoniale, mancando qualsiasi elemento di prova al riguardo. Ritiene invece fondata la domanda di risarcimento dei danni non patrimoniali, dato che l iscrizione in CAI viene disposta, ai sensi del D.M n.458, per mancato pagamento o mancata costituzione della provvista, determinando pertanto un evidente pregiudizio di interessi non patrimoniali tutelati dall ordinamento e come tali risarcibili (cfr. Cass. S.U. n.26972/2008). In conclusione, il Collegio, in parziale accoglimento del ricorso, dispone che l intermediario provveda alla cancellazione dell iscrizione in CAI del ricorrente, ove non vi abbia già provveduto; dispone altresì che provveda a risarcire il ricorrente stesso del danno non patrimoniale subito, che liquida in via equitativa in complessivi 2.500,00. Pag. 6/7

6 P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7