IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale... Presidente Dott.ssa Claudia Rossi.. Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Andrea Gemma... Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Daniela Primicerio Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 12/10/2012, dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Il ricorrente chiede il risarcimento dei danni derivanti dalla mancata levata del protesto su n. 4 assegni emessi in suo favore per l importo di ,00. Riferisce di aver presentato i titoli all incasso presso altro intermediario in data e e che, all atto della presentazione, la Banca negoziatrice avrebbe proceduto alla regolarizzazione al bollo trattandosi di assegni postdatati. In data , i titoli venivano però assoggettati a sequestro avendo il traente presentato in data ricorso per sequestro giudiziario avente ad oggetto, tra l altro, i suddetti titoli. Ottenuto il dissequestro, il ricorrente ripresentava gli assegni all incasso il , ma in data apprendeva che i titoli erano ritornati insoluti per difetto di provvista e non protestati. In data , la banca consegnava al ricorrente copia dei titoli con dicitura assegni irregolari e senza l etichetta gommata relativa alla regolarizzazione apposta dalla banca negoziatrice. Pag. 2/6

2 Lamenta, dunque, la mancata levata del protesto, l omessa segnalazione in CAI e l alterazione dei titoli e chiede il risarcimento dei danni nella misura di oltre le spese legali. Nelle controdeduzioni, l intermediario ribadisce la correttezza del proprio operato rilevando: (i) di aver provveduto alla segnalazione di impagato fuori piazza con causale n. 77 (sequestro pendente) lo stesso giorno in cui era stato eseguito il sequestro; (ii) che il , dopo il dissequestro, i titoli venivano ripresentati per la negoziazione; (iii) che i titoli venivano scambiati, in data , a mezzo stanza di compensazione e restituiti in data insoluti oltre i termini del protesto con causale n. 20 (difetto di provvista); (iv) che la presentazione alla stanza di compensazione è avvenuta oltre i termini di cui all art. 32 l. ass. e, pertanto, non sussistevano le condizioni per richiedere il protesto e per l informativa al prefetto; (v) che al momento della rinegoziazione i titoli erano già sprovvisti del sigillo gommato relativo alla regolarizzazione, ma che questa risultava comunque stampigliata sul retro dei titoli. Chiede, dunque, il rigetto del ricorso. DIRITTO Il ricorrente lamenta che l intermediario non ha provveduto, né in corso di sequestro, né all atto della successiva rinegoziazione dei titoli, alla levata del protesto sui n. 4 assegni presentati all incasso e chiede il risarcimento dei danni derivanti dall aver reso più oneroso il recupero del proprio credito. L intermediario replica che il titolo è stato presentato all incasso una volta spirati i termini di cui all art. 32 l. ass. e che, pertanto, non sussistevano le condizioni né per la levata del protesto né per la segnalazione in CAI. La difesa è priva di pregio. L art. 53 della l. ass. prevede, infatti, che se un ostacolo insormontabile (disposizione di legge di uno Stato o altro caso di forza maggiore) impedisce di presentare l'assegno bancario, di levare il protesto o di ottenere la constatazione equivalente nei termini stabiliti, questi sono prolungati. La giurisprudenza di legittimità ha, poi, precisato che il sequestro penale - disposto prima della scadenza - di titoli cambiari emessi o girati a favore dell'imputato costituisce, anche sotto il vigore del nuovo codice di procedura penale, un impedimento di ordine giuridico all'esercizio del diritto, impedimento incidente, a norma dell'art. Pag. 3/6

3 2935 c.p.c., sull'inizio del decorso della prescrizione dei diritti cartolari fino al dissequestro disposto con la sentenza di assoluzione (Cassazione civile, sez. I, 29/05/1997, n. 4737) Il sequestro penale dei titoli, pertanto, costituisce un ostacolo insormontabile alla levata del protesto ai sensi dell art. 53 l. ass., sicché nel caso di specie i relativi termini dovevano ritenersi sospesi, almeno sino alla data del dissequestro. Tanto premesso, occorre ora valutare se, nel caso de quo, la Banca aveva l obbligo di procedere alla levata del protesto. L intermediario, infatti, richiamando il disposto dell art. 45 l. ass., eccepisce che la formalità del protesto è indispensabile esclusivamente per l esercizio dell azione di regresso; nel caso di specie, non essendovi alcuna azione di regresso da tutelare, non v era a suo dire - alcun obbligo di levare il protesto. Anche tale difesa va disattesa. E noto, infatti, che una parte della giurisprudenza ha ritenuto non sussistere alcun obbligo per l intermediario di richiedere la levata del protesto qualora il protesto non sia strumentale all esercizio dell azione di regresso, essendo il titolo munito della clausola di non trasferibilità. (Corte d Appello di Milano, sentenza 12 marzo 2005). Tale indirizzo è stato recepito da Codesto Arbitro anche nelle decisioni dei Collegi di Roma (Dec. N. 248 del ) e di Napoli (Dec del ). Tuttavia, il Collegio ritiene di non condividere tali indirizzi. Il ricorrente, infatti, contesta che la mancata levata del protesto ha reso più oneroso il recupero del credito portato dagli assegni, focalizzando, dunque, l attenzione su una funzione diversa del protesto che è quella di ottenere una constatazione del mancato adempimento dell obbligazione. Tale funzione, diversa da quella tipica di preservare l azione di regresso, non è per ciò solo meno valida e meritevole di tutela. Autorevole dottrina ha, infatti, rilevato che la finalità del protesto, che è quella di garantire, al limite del falso da parte del pubblico ufficiale, gli obbligati di regresso circa la tempestività della presentazione del titolo e l effettività del mancato pagamento o della mancata accettazione, non costituisce peraltro un limite intrinseco alla legittimità del protesto stesso che si ritiene ammissibile anche quando non esista un azione di regresso da esercitare in tal caso pur non ricorrendo la specifica finalità predetta, il protesto può ritenersi giustificato dall interesse del portatore, parimenti meritevole di tutela, a far Pag. 4/6

4 constatare mediante atto autentico la mora del debitore, nonché ad esercitare una pressione psicologica sullo stesso, dato il discredito commerciale provocato dalla pubblicità che accompagna questa forma di constatazione del mancato pagamento del titolo. Conferma del riconoscimento di tale funzione autonoma del protesto anche da parte del legislatore si ricava, anche in altri contesti normativi estranei alla l. ass. Infatti, l art. 13 l. fall. e l art. 2 l. 77/55 fanno obbligo al pubblico ufficiale di trasmettere periodicamente al Presidente del Tribunale l elenco dei protesti per mancato pagamento ai fini della pubblicazione nel Bollettino Ufficiale dei protesti cambiari, pubblicazione che persegue finalità general preventive ed informative che nulla hanno a che vedere con la tutela delle azioni di regresso. Valorizzando i predetti indici normativi ed ascivendo un giusto ruolo alle finalità perseguite dalle disposizioni citate nonché alla meritevolezza dell interesse alla levata del protesto - inteso come interesse diverso da quello alla conservazione dell azione di regresso - altra parte della giurisprudenza ha affermato che la mancata levata del protesto, anche in assenza di azioni di regresso da tutelare, pregiudicherebbe la possibilità del beneficiario del titolo di giovarsi dell efficacia coercitiva del protesto (Collegio di Milano, Dec del ) ed è, dunque, foriera di danni per il beneficiario. La grave negligenza dell intermediario risulta, poi, confermata dal fatto che non risulta neppure eseguita le segnalazione in CAI che avrebbe, teoricamente, potuto assolvere - quantomeno - quella funzione general preventiva ed informativa, che risulta negata dalla mancata levata del protesto. Sulla scorta dei predetti argomenti si radica il diritto del ricorrente al ristoro dei danni patiti. Tuttavia la misura del risarcimento non può essere parametrata, come richiesto dal ricorrente, all intero valore dei titoli, non essendo stata offerta la prova del fatto che il ricorrente abbia perduto, a cagione del contegno dell intermediario, l esercizio integrale delle proprie ragioni di credito. Deve essere, invece, risarcito il danno da cd. perdita di chance nonché le perdite associate all impiego di mezzi e tempo per la soddisfazione del credito in via ordinaria od in sede monitoria e che il Collegio ritiene di liquidare in via equitativa nella misura onnicomprensiva di ,00. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6