IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Avv. Bruno De Carolis Avv. Massimiliano Silvetti Prof. Avv. Diego Corapi Prof. Avv Marco Marinaro Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario per le controversie in cui sia parte un consumatore Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 23/11/2012 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO In data 29 luglio 2010 la ricorrente stipulava con l intermediario resistente un contratto per l apertura di un conto corrente on-line e la concessione dell utilizzo di una carta di pagamento emessa dallo stesso intermediario, necessaria anche ad operare on-line sul conto de quo. Soltanto in data 17 gennaio 2011, a distanza di molti mesi dall attivazione del conto, la ricorrente riceveva materialmente la carta di pagamento dall intermediario. Successivamente, in data 1 aprile 2011, la ricorrente si vedeva bloccare dall intermediario a causa di alcuni problemi di sicurezza l accesso al conto online. La possibilità di accesso veniva ripristinata soltanto in data 13 agosto La ricorrente, a causa dei sopra richiamati inconvenienti, dichiara di non aver potuto usufruire appieno del proprio conto corrente per tali due periodi, rappresentando di aver attivato il predetto conto proprio per gestire on-line tutte le operazioni, senza spese. In mancanza dei supporti necessari al suo utilizzo, quali la carta di pagamento o la possibilità di accesso on-line, le operazioni potevano invece essere compiute soltanto allo sportello, a costi maggiorati. Pag. 2/6

2 La ricorrente presentava numerosi reclami all intermediario (21 agosto 2011, il 29 agosto 2011, il 24 ottobre 2011 e il 14 novembre 2011), tutti rimasti senza riscontro. Pertanto, con ricorso presentato il 6 marzo 2012, la ricorrente chiede all Arbitro Bancario Finanziario di voler condannare l intermediario i) al risarcimento del danno, quantificato in 1.000,00; ii) al rimborso di 48,60 per le spese sostenute nei due periodi suindicati; iii) alla corresponsione di un indennizzo di 1.000,00 per non avere ricevuto risposta alcuna ai suoi diversi reclami e richieste di risarcimento. L intermediario resistente, nel costituirsi in giudizio, puntualizza quanto segue. All atto dell attivazione informatica del conto (avvenuta in data 28 luglio 2010), veniva spedita alla ricorrente una prima carta, non attiva. Tale spedizione, come prassi, avveniva in plico sigillato con posta prioritaria, senza alcuna possibilità di tracciatura. Con le stesse modalità, pochi giorni dopo veniva spedito il PIN di tale prima carta. Da quanto dichiarato dalla ricorrente, osserva l intermediario, è dato desumere che né la carta né il PIN le siano mai giunti, anche se neppure sono mai stati restituiti al mittente. Se ne desume ulteriormente che sia la carta che il PIN siano stati smarriti o sottratti da ignoti nell iter di consegna. L 8 novembre 2010, a seguito di una segnalazione della ricorrente, si provvedeva dunque alla estinzione informatica della carta e del PIN e all inserimento a sistema della richiesta di una nuova carta, la quale veniva inviata alla ricorrente stessa il 16 novembre 2010, sempre per posta prioritaria. Diversi giorni dopo, con le stesse modalità, veniva spedita la busta contenente il PIN di tale seconda carta. Per quanto le modalità di spedizione non consentissero, neppure in questo caso, alcuna tracciatura della consegna, e nonostante il tempo trascorso, l intermediario precisa di avere disposto l esecuzione di verifiche a posteriori sull effettiva copertura della zona di recapito da parte del personale addetto. Nessuna anomalia emergeva e i tempi di consegna della corrispondenza si mantenevano nella maggior parte dei casi in termini temporali più che accettabili. Secondo l intermediario, in altre parole, la seconda carta era giunta nelle mani della cliente, che si recava presso il competente ufficio per l attivazione solo il 17 gennaio Nessuna responsabilità è quindi ascrivibile Pag. 3/6

3 all intermediario per il ritardo nella ricezione e attivazione della (seconda) carta da parte della ricorrente, la quale per di più si limita a una mera elencazione di date e scadenze, ma non fornisce alcun elemento conoscitivo che possa suffragare plausibilmente un mancato/ritardato duplice recapito, allo stesso corretto indirizzo, di ben due diverse spedizioni. In merito alla contestazione riguardante il blocco e il ritardato ripristino dell account necessario ad accedere al conto on-line, l intermediario ammette la propria responsabilità per i disguidi occorsi. A tal fine, evidenzia che l accesso della ricorrente ai servizi on-line si era regolarmente svolto sino a tutto il mese di marzo 2011, mentre le ricerche eseguite dall intermediario avevano evidenziato che il 31 marzo 2011 le procedure di sicurezza antihacking segnalavano l indicato account compromesso da una serie attacchi informatici non infrequenti riguardanti il dominio web dell intermediario. Ne derivava il blocco cautelativo automatico dell account della ricorrente, la quale ne chiedeva poi la riattivazione. L intermediario dichiara sul punto di prendere atto del resoconto dei fatti fornito dalla ricorrente e conferma che la riabilitazione dell account è stata eseguita soltanto il 13 agosto 2011, rammaricandosi per l accaduto. L intermediario dichiara di aver quindi proceduto al rimborso alla ricorrente dell importo di 20,00 pagato per la presentazione del ricorso all Arbitro Bancario Finanziario e di 48,60 per le spese documentate e quantificate dalla medesima ricorrente, per complessivi 68,60. Ritenuta infondata e indimostrata qualsiasi richiesta risarcitoria formulata dalla ricorrente, poiché nulla avrebbe ostacolato la normale operatività tradizionale del suo conto, l intermediario rappresenta l opportunità che nel caso in esame sia dichiarata la cessazione della materia del contendere. DIRITTO 1. L oggetto della presente controversia verte sulla condotta tenuta dall intermediario, dopo l apertura del conto corrente da parte della ricorrente, sia nell inviarle la carta di pagamento connessa al conto stesso con cinque mesi di ritardo, sia nel riabilitare, con quattro mesi e mezzo di ritardo, l account già bloccato. 2. All esito dell istruttoria può dirsi conclamato l inadempimento Pag. 4/6

4 dell intermediario resistente con riferimento al duplice profilo oggetto di doglianza da parte della ricorrente. Ed invero, con particolare riferimento al ritardato rilascio della carta di pagamento necessaria anche a garantire la piena operatività del conto on-line, la circostanza del trascorrere di oltre cinque mesi rispetto al tempo previsto per la consegna della carta stessa appare riconducibile a mancanza di diligenza dell intermediario. Lasciano deporre in tal senso sia le incongrue modalità di spedizione della carta e dei codici necessari alla sua attivazione, effettuata, per due volte, con semplice posta prioritaria; sia la carenza di ogni forma di sorveglianza, da parte dell intermediario, circa l avvenuto effettivo recapito della carta stessa. Altrettanto è a dirsi per il blocco dell account necessario ad accedere al conto on-line, che ha comportato l impossibilità per la ricorrente di utilizzare detto conto per oltre quattro mesi. Del resto, sul punto, è lo stesso intermediario che, nell esprimere i sensi del proprio rammarico per l accaduto, riconosce il proprio inadempimento. Tale duplice circostanza, se apprezzata alla luce del grado particolarmente intenso della diligenza del buon banchiere o dell accorto banchiere (cfr. Cass. 12 giugno 2007, n ), non può che concretizzare un inadempimento dell intermediario rispetto ai doveri di protezione dell altro contraente, su di esso incombenti, nell esecuzione del contratto. In tale contesto, le mancate risposte agli innumerevoli reclami presentati dalla ricorrente contribuiscono viepiù ad attribuire alla condotta dell intermediario inaccettabili connotati di superficialità, con conseguenti aggravi per la cliente, costretta ad attivarsi ripetutamente al solo scopo di poter ottenere risposta alle sue (peraltro fondate) doglianze. 3. È opinione del Collegio che il comportamento dell intermediario abbia cagionato alla ricorrente un danno patrimoniale risarcibile, sia per le spese sostenute per la predisposizione degli atti e dei reclami, sia per la consistente perdita di tempo ed i disagi sofferti a causa dell inoperatività del proprio conto corrente. Danno la cui consistenza, non essendo stata specificamente dimostrata dalla ricorrente, viene liquidata complessivamente, in via equitativa ai sensi dell art c.c., nella misura di 500,00 da ritenere comprensiva delle spese. Pag. 5/6

5 4. In conclusione, l intermediario resistente dovrà corrispondere alla ricorrente, a titolo risarcitorio, l importo totale di 500,00, comprensivo della somma che l intermediario medesimo le ha già precedentemente corrisposto. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6