Preistoria dell Italia settentrionale. Studi in ricordo di Bernardino Bagolini Atti del Convegno, Udine settembre 2005, pp (Udine, 2006)

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1 atti_cercansi_2.qxd :45 Pagina 357 Preistoria dell Italia settentrionale. Studi in ricordo di Bernardino Bagolini Atti del Convegno, Udine settembre 2005, pp (Udine, 2006) 357 DALL ARGILLA AL VASO: TECNOLOGIA DELLA CERAMICA NEL SITO NEOLITICO DI SAMMARDENCHIA (UD). RISULTATI PRELIMINARI DELLE ANALISI ARCHEOMETRICHE E PROSPETTIVE DELLA RICERCA B. FABBRI, S. GUALTIERI, P. RICCIARDI, S. ROMA Riassunto - Il progetto di ricerca archeometrica relativo alla produzione ceramica del sito neolitico di Sammardenchia (UD) ha finora interessato reperti provenienti dalla struttura 153 (prima metà del V millennio a.c.). Gli obiettivi principali delle analisi sono l approfondimento delle conoscenze relative alla presenza di materiale ceramico importato e/o prodotto in loco, e la caratterizzazione della tecnologia di produzione. Le indagini preliminari sui 18 campioni selezionati hanno evidenziato una discreta omogeneità di composizione chimica degli impasti, cui si accompagna una certa eterogeneità microstrutturale (dimensioni e forma dei vacuoli, presenza di inclusioni grossolane). Saranno condotte ulteriori indagini volte alla caratterizzazione dei sedimenti argillosi locali, oltre ad analisi più approfondite tese, ad esempio, ad identificare l origine dei pori quadrangolari osservati in molti campioni. Abstract - From the raw clay to the pot: the technology of pottery in the neolithic site of Sammardenchia (UD). Preliminary results of archeometric analyses and research perspectives. The archaeometric research project concerning the ceramic production of the neolithic site of Sammardenchia (UD) has so far regarded finds coming from the structure 153 (first half of the V millennium BC). The analyses aim at deepening our knowledge about the presence of imported and/or locally produced pottery, and at characterizing its production technology. Preliminary investigations on 18 selected samples have pointed out a certain chemical homogeneity of the pastes, together with some differences in the microstructure (dimension and shape of the macropores, presence of coarse inclusions). Further investigations will be made in order to characterize the local clay sediments, together with more comprehensive analyses aimed, for example, at identifying the origin of the square pores observed in several samples. Introduzione Il progetto di ricerca archeometrica relativo alla ceramica del sito neolitico di Sammardenchia è frutto di una collaborazione tra Museo Friulano di Storia Naturale di Udine e CNR - Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici di Faenza. Le analisi, avviate nel 2004 nell ambito del progetto Interreg IIIA A.A.A. CERCAN S-I, rientrano in un più ampio progetto di ricerca finalizzato alla completa caratterizzazione della produzione e della tecnologia ceramica nel Neolitico friulano. Le ricerche hanno finora interessato il repertorio ceramico proveniente dalla struttura 153, o grande pozzo, indagata nel corso delle campagne di scavo (CERMESONI et

2 atti_cercansi_2.qxd :45 Pagina B. Fabbri, S. Gualtieri, P. Ricciardi, S. Roma al., 1999). La struttura, che per le notevoli dimensioni (diametro conservato di 4 m circa per una profondità massima di 1,5 m) rappresenta attualmente un unicum all interno del sito, presentava un riempimento articolato in 4 livelli. Di questi, i tre più recenti sono stati interpretati come depositi di riempimento della struttura per scarico di materiali, avvenuto successivamente all utilizzo primario della grande fossa (livello IV) quale cisterna temporanea per la raccolta delle acque meteoriche. Nell ambito dei 10 secoli circa di occupazione del sito, dal 5600 al 4500 a.c. ca in cronologia calibrata (cfr. IMPROTA & PESSINA, 1999, pag. 328, tab. I), la struttura 153 appartiene alla fase di vita più recente dell abitato, e fa parte della più vasta area denominata struttura 126 (Fig. 1). 5801±68 BP 5819±56 BP 6535±75 BP 6513±70 BP 6570±74 BP 6068±53 BP 6170±57 BP 5867±54 BP 5856±49 BP 6028±46 BP 5856±49 BP 5906±55 BP 5770±57 BP 5739±47 BP 5958±76 BP 5965±57 BP 5886±59 BP 5829±58 BP 5713±54 BP Fig. 1 - Alcune delle misure radiometriche disponibili per il sito di Sammardenchia. La freccia indica la struttura 153 (da IMPROTA & PESSINA, 1999, p. 329, fig. 1).

3 atti_cercansi_2.qxd :45 Pagina 359 Dall argilla al vaso: tecnologia della ceramica nel sito neolitico di Sammardenchia (UD) 359 Campionamento e analisi La scelta di indagare il repertorio ceramico della struttura 153 è nata dalla volontà di approfondire le conoscenze relative alle modalità di frequentazione del sito nelle sue fasi più recenti, ed in particolare: - quantificare e caratterizzare la presenza di ceramiche tipiche della cultura padana di Fiorano e della cultura balcanica di Danilo presenti nella struttura; - quantificare e caratterizzare la presenza di una produzione ceramica locale, verificando in particolare la possibile esistenza di una produzione locale ad imitazione di quella padana, o fioranoide, e di un possibile fenomeno di imitazione locale anche per il repertorio vascolare di tipo Danilo; - ricostruire la tecnologia di lavorazione dei manufatti ceramici, definendo in modo completo la serie di parametri che caratterizzano il ciclo tecnologico del manufatto ceramico: natura dell impasto, condizioni di cottura e tipo di rivestimento (ingobbio e/o pittura), laddove presente. I 5600 ca. reperti ceramici recuperati dalla struttura 153 sono stati classificati macroscopicamente secondo i criteri di presenza, quantità, forma e distribuzione degli inclusi, delle cinque classi tipologico-stilistiche (tipo Fiorano; tipo Danilo; con decorazione a spazzolatura ; a superficie/i dipinte; a superfici brunite), dei livelli stratigrafici di provenienza e della loro relativa cronologia. Sono stati selezionati 18 campioni per le indagini preliminari; il progetto prevede, in una fase successiva, un ampliamento del repertorio di reperti analizzati e opportuni campionamenti di sedimento argilloso prelevati dalle aree circostanti e/o su cui insiste il sito. Sui campioni selezionati sono state effettuate le seguenti analisi: - analisi chimica in Fluorescenza dei raggi X (XRF); - analisi mineralogica in Diffrattometria dei raggi X (XRD); - osservazione in sezione sottile al microscopio ottico a luce trasmessa. Discussione dei risultati I risultati dell analisi chimica (Tab.1) indicano l uso di un argilla priva di carbonati, la cui limitata variabilità composizionale può essere ricondotta alla naturale variabilità di un sedimento argilloso. Gli impasti sono tutti caratterizzati da un elevata quantità di fosforo (tra 2,5% e 8,2% P 2 O 5 ), che potrebbe far supporre l uso di ossa macinate quale degrassante. Questa ipotesi va però supportata da ulteriori osservazioni, considerata la scarsa presenza di calcio (CaO <1,7%), che unitamente al fosforo stesso costituisce l apatite, principale componente delle ossa. Non risultano inoltre evidenti correlazioni tra il fosforo e altri elementi. L analisi mineralogica conferma la scarsa variabilità della composizione di questi materiali, caratterizzata dalla presenza di abbondante quarzo e minerali argillosi (illite, montmorillonite/smectite), e di plagioclasio/k-feldspato. Tale paragenesi mineralogica indicherebbe una temperatura di cottura non superiore ai 700 C. Le osservazioni in sezione sottile evidenziano un estrema variabilità microstrutturale, legata prevalentemente alla morfologia, all abbondanza e alle dimensioni dei vacuoli. Si

4 atti_cercansi_2.qxd :45 Pagina B. Fabbri, S. Gualtieri, P. Ricciardi, S. Roma SiO 2 Al 2 O 3 TiO 2 Fe 2 O 3 MnO MgO CaO Na 2 O K 2 O P 2 O 5 P.F. SAM1 59,36 22,56 1,09 9,32 0,01 0,94 1,42 0,02 0,86 4,42 11,00 SAM2 59,07 19,44 1,12 8,52 0,04 0,95 1,67 0,13 1,08 7,98 11,01 SAM6 61,02 18,07 1,02 9,66 0,04 1,26 1,46 0,15 1,14 6,19 10,22 SAM7 58,91 20,33 1,15 9,47 0,12 1,21 1,58 0,67 1,48 5,07 13,78 SAM9/1 59,05 22,11 1,04 8,07 0,06 1,66 1,42 0,29 1,84 4,44 9,95 SAM12 61,35 18,17 1,12 8,72 0,04 0,97 1,52 0,21 0,91 7,00 10,27 SAM16 60,41 18,57 0,99 11,75 0,13 1,30 1,45 0,10 0,90 4,41 n.d. SAM18 64,44 18,59 1,14 6,63 0,03 1,53 1,16 0,39 1,98 4,12 7,65 SAM22 60,53 20,17 1,14 7,76 0,05 1,49 1,02 0,27 2,08 5,49 9,15 SAM24 59,95 18,58 1,16 9,11 0,04 0,72 1,38 0,10 0,73 8,22 9,32 SAM25/2 59,47 18,75 1,17 9,19 0,06 1,52 0,60 0,48 2,11 6,66 8,81 SAM28 63,89 17,10 1,18 8,33 0,16 0,92 0,93 0,39 1,65 5,46 6,81 SAM30 59,77 20,23 1,18 9,21 0,09 1,46 1,40 0,65 1,44 4,56 15,03 SAM31 65,50 17,29 1,14 10,29 0,25 1,41 0,80 0,08 0,70 2,53 8,78 SAM34 58,24 24,43 1,19 6,55 0,07 1,18 0,70 0,14 1,65 5,86 11,10 SAM35 61,78 20,41 1,05 7,72 0,34 1,98 1,07 0,33 1,93 3,39 8,93 SAM36 65,01 17,46 1,21 7,71 0,07 0,91 0,69 0,41 1,93 4,60 6,97 SAM40/1 64,12 20,05 1,11 6,63 0,09 1,64 0,94 0,42 1,86 3,14 8,23 Tab. 1 - Composizione chimica dei campioni (% in peso di ossidi, norm. a 100 escludendo la P.F.). possono comunque distinguere i campioni in tre gruppi (A, B, C), che non sembrano però riconducibili né ai gruppi archeologici né ai gruppi di impasto macroscopici. Il gruppo A (13 campioni) presenta una massa di fondo disomogenea, anisotropa, e fortemente micacea, con inclusioni grossolane (selci e arenarie) e con abbondanza di vacuoli da quadrangolari ad arrotondati, che raggiungono in alcuni casi dimensioni millimetriche (Fig. 2/a). I tre campioni del gruppo B (SAM18, SAM35 e SAM40/1) non presentano inclusi grossolani e le dimensioni dei vacuoli non superano i 350 micron (Fig. 2/b). Il gruppo C, infine, composto da due soli campioni (SAM7 e SAM30), è caratterizzato da una massa di fondo isotropa, assenza di inclusioni grossolane e presenza di grandi pori quadrangolari. Oltre alla possibilità dell uso di ossa macinate, le osservazioni in sezione sottile consentono di ipotizzare che la struttura vacuolare sia riconducibile all utilizzo di un degrassante vegetale che, bruciatosi durante la cottura, potrebbe aver dato luogo a pori così grandi e dalla forma regolare. È inoltre possibile che la presenza dei pori sia dovuta alla decomposizione di granuli di calcite e successivo allontanamento del calcio durante la permanenza nel terreno. Considerazioni conclusive e prospettive della ricerca Le analisi preliminari condotte sui materiali ceramici rinvenuti nella struttura 153 del sito di Sammardenchia hanno evidenziato una discreta omogeneità composizionale degli impasti, cui si accompagna una certa eterogeneità micro-strutturale (dimensioni e forma dei vacuoli, presenza di inclusioni grossolane). Ciò sembrerebbe indicare l uso di una stessa materia prima sottoposta a processi tecnologici eterogenei di natura non carbonatica (CaO <1,7%), con tenori di ferro tra 6 e 12% Fe 2 O 3, probabilmente cotta T <700 C. Allo scopo

5 atti_cercansi_2.qxd :45 Pagina 361 Dall argilla al vaso: tecnologia della ceramica nel sito neolitico di Sammardenchia (UD) 361 Fig. 2 - Sezioni sottili: a. SAM9/1 (Gruppo A); b. SAM40/1 (Gruppo A). di spiegare l origine dell alto tenore di fosforo (P 2 O 5 >4%), si rende necessario lo studio analitico di campioni di suolo antropizzato prelevati dallo scavo, per verificare se sia plausibile l uso di ossa macinate, piuttosto che l introduzione di degrassante vegetale o di calcite, tutti successivamente decomposti. Saranno inoltre condotte ulteriori indagini volte alla caratterizzazione dei sedimenti argillosi locali, oltre ad analisi più approfondite, tese ad identificare quale tra le cause ipotizzate abbia dato origine ai pori quadrangolari. Bibliografia CERMESONI B., FERRARI A., MAZZIERI P., PESSINA A. & TAINI D., Le strutture e la documentazione culturale. Il catalogo. In: FERRARI A. & PESSINA A. (a cura di) - Sammardenchia-Cûeis. Contributi per la conoscenza di una comunità del primo neolitico: Edizioni del Museo Friulano di Storia Naturale, 41. Udine IMPROTA S. & PESSINA A., Sammardenchia-Cûeis: cronologia dell occupazione neolitica. In: FERRARI A. & PESSINA A. (a cura di) - Sammardenchia-Cûeis. Contributi per la conoscenza di una comunità del primo neolitico: Edizioni del Museo Friulano di Storia Naturale, 41. Udine.

6 atti_cercansi_2.qxd :45 Pagina B. Fabbri, S. Gualtieri, P. Ricciardi, S. Roma Indirizzo degli autori: Bruno FABBRI, Sabrina GUALTIERI, Paola RICCIARDI CNR-ISTEC, Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici via Granarolo 64, I FAENZA RA Sara ROMA via Verona 31, I SAN DONÀ DI PIAVE VE

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