BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE

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3 Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013 DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO DELL EMILIA ROMAGNA Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 1

4 2 t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

5 La mutualità nelle BCC dell Emilia Romagna: una risorsa per lo sviluppo sostenibile della regione Alla fine del 1300 i francescani affermavano: L elemosina aiuta a sopravvivere, ma non a vivere. Perché vivere significa produrre e l elemosina non aiuta a produrre. In queste parole è efficacemente sintetizzato il ruolo della finanza per lo sviluppo. Dare credito, soprattutto agli esclusi dai circuiti normali della finanza, vuol dire dare fiducia alle persone e alle loro potenzialità. Significa dare opportunità e dignità. In questa logica è nato, 700 anni fa con i francescani, il microcredito. E l insegnamento è lo stesso che oltre un secolo fa dava origine alle Casse Rurali e che ancora oggi è a fondamento del modello delle BCC. La povertà esiste anche ai nostri giorni, sebbene con forme diverse rispetto al passato. Includere, consentire lo sviluppo, parificare le opportunità sono compiti ancora da svolgere. È questo il ruolo della finanza. Finanza per lo sviluppo. E per il benessere delle persone, si potrebbe chiamare. Finanza per l economia reale, in primo luogo, ma anche finanza integrale, perché l aumento della ricchezza, da solo, non basta: il ben-essere è molto di più del ben-avere. A questo modo di fare banca noi ci ispiriamo da 130 anni, da quando cioè, il 20 giugno 1883, su iniziativa di Leone Wollemborg, fu fondata la prima Cassa Rurale del nostro paese; mettendoci al servizio dell economia reale e contribuendo a creare un processo di crescita che parte dal basso, basato sulla reciprocità, ovvero sulla mutua fiducia e sul mutuo vantaggio, sul coinvolgimento, sulla partecipazione. E questo Bilancio Sociale e di Missione delle Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna, che qui presentiamo relativamente all anno 2013, vuole essere, anche per le nostre aziende, oltre che per i loro portatori di interessi, uno strumento di verifica della coerenza tra i nostri valori, le strategie e le azioni concretamente realizzate, nonché un racconto e un rendiconto di queste esperienze. Mettendo a fuoco chi sono le BCC dell Emilia Romagna, quello che hanno realizzato ed i risultati che hanno raggiunto. Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 3

6 SOMMARIO La Carta dei Valori del Credito Cooperativo La Carta della Coesione del Credito Cooperativo La Carta della Finanza del Credito Cooperativo Credito Cooperativo: un sistema nazionale ed internazionale Credito Cooperativo: la nostra presenza sul territorio Il valore per i Soci Il valore per i Clienti Il valore per i Collaboratori Il valore per la Collettività e la Comunità Locale La Contabilità Sociale pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

7 LA CARTA DEI VALORI Questa Carta dei Valori scrive un Patto tra Credito Cooperativo e comunità locali. Quindi un Patto con il Paese. Essa esprime i valori sui quali si fonda l azione della nostra Banca, la sua strategia e la sua prassi. Racchiude le nostre regole di comportamento e rappresenta i nostri impegni. 1. Primato e centralità della persona Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all attenzione e alla promozione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori per valorizzarlo stabilmente. 2. L impegno L impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e fabbricare fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. 3. Autonomia L autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel sistema del Credito Cooperativo. 4. Promozione della partecipazione Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa. Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. 5. Cooperazione Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. 6. Utilità, servizio e benefici Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che guida la gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuare la promozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo. Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell efficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile per l autofinanziamento e lo sviluppo della singola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve in misura almeno pari a quella indicata dalla legge e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fondatori e nell interesse delle generazioni future. I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in proporzione all attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa. 7. Promozione dello sviluppo locale Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un attività imprenditoriale a responsabilità sociale, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell economia civile. 8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. 9. Soci I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l altruismo. 10. Amministratori Gli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professionale e formazione permanente. 11. Dipendenti I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. 12. Giovani * Il Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loro partecipazione attiva nel suo percorso di innovazione. Attraverso un confronto costante, si impegna a collaborare con loro, sostenendoli nella diffusione e nella concretizzazione dei principi della cooperazione di credito. Riva del Garda, 12 dicembre 1999 (*) Articolo introdotto nel XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo - Roma, 8-11 dicembre 2011 Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 5

8 LA CARTA DELLA COESIONE DEL CREDITO COOPERATIVO (*) Strumento di riferimento per la gestione del rafforzamento del sistema a rete è la Carta della Coesione del Credito Cooperativo. Una cornice valoriale che fissa i principi che orienteranno gli accordi collaborativi tra ciascuna BCC-CR -quindi anche la nostra- e gli altri soggetti del sistema del Credito Cooperativo. La Carta della Coesione è, dunque, in un certo senso la logica prosecuzione della Carta dei Valori, in quanto declina i valori cooperativi nelle relazioni interne al sistema BCC. Perchè la BCC possa continuare a contribuire allo sviluppo durevole e partecipato delle comunità locali, infatti, è necessario che le BCC siano sempre più incisivamente ed efficacemente un sistema. Dunque che la rete sia sempre più una rete di qualità per accrescere ulteriormente la qualità del servizio ai portatori di interessi della singola Banca di Credito Cooperativo. 1. Principio di autonomia L autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L autonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell ambito del sistema del Credito Cooperativo. 1 Tutti i soggetti del sistema propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell autonomia della singola cooperativa. L autonomia della singola BCC-CR deve essere compatibile con la stabilità della stessa e con l interesse generale. Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente e coerente con la propria missione. Esse sono accomunate da una forte omogeneità statutaria e culturale. Il sistema considera un valore prezioso l esistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività. 2. Principio di cooperazione La cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacità di servizio ai soci e ai clienti. Il sistema del Credito Cooperativo costituisce un fattore competitivo indispensabile per le BCC-CR e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili. 3. Principio di mutualità La mutualità di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e verso il territorio) previste dalla normativa bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al perseguimento di vantaggi bancari e non-bancari a favore della base sociale, della clientela finale e del territorio*. (* Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo). 4. Principio di solidarietà La solidarietà all interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio irrinunciabile del Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l operatività e lo sviluppo durevole delle BCC-CR rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CR e dell intero sistema del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee, l elaborazione e la partecipazione a progetti e iniziative comuni, l aiuto vicendevole nei casi di necessità. 5. Principio di legame col territorio La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio) Principio di unità L unità del sistema rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle Federazioni Locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente, pur nel rispetto della volontarietà delle scelte. 7. Principio di democrazia Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni tra le BCC-CR all interno delle strutture di natura associativa - consortile che nel tempo esse si sono date e si danno. 8. Principio di sussidiarietà Il sistema del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta come un sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari Principio di efficienza Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. 10. Principio di trasparenza e reciprocità Le iniziative e le relazioni all interno del sistema del Credito Cooperativo sono improntate al principio di trasparenza e di reciprocità. Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l accessibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli. Reciprocità significa che ciascuna componente si impegna, concordemente alle altre, a contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza della responsabilità congiunta e nella prospettiva di un mutuo beneficio. 1 - Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo 2 - Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto-tipo delle BCC-CR del Definizione di sistema a rete varata in occasione del 12 Convegno Nazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda (*) Documento introdotto nel XIII Congresso Nazionale del Credito Cooperativo - Parma, 9-11 dicembre 2005 t 6 Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

9 LA CARTA DELLA FINANZA DEL CREDITO COOPERATIVO (*) L Italia ha bisogno di darsi una nuova Agenda dello sviluppo. Anzi, una re-agenda. Occorre suscitare una reazione, una nuova azione, per costruire una nuova fase di crescita del nostro Paese. Una crescita complessiva: sul piano economico, sociale, civile. Nel raggiungimento di questo obiettivo la finanza ha un ruolo nevralgico. Perché essa ha il potere di dare gli strumenti, di includere, di consentire di costruire il domani. Dare credito, in questo senso, è dare speranza. È allora forse il momento giusto per un rinnovato impegno che chiama in causa i diversi attori dell agire economico, civile e sociale. Tra essi, le banche. Nella certezza che nel nostro Paese esistono le energie per ripartire. Il documento, approvato al XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo nel dicembre 2011, ribadisce l impegno delle BCC-CR nell agire economico, civile e sociale per un rilancio del Paese Italia, esprimendo in dieci punti la finanza che vogliamo : 1. Responsabile Una finanza responsabile, sostenibile, non solo nel senso della attenzione alla allocazione delle risorse, ma anche una finanza responsabilmente gestita e orientata al bene comune. Interpretata da persone capaci di incarnare valori ed essere buon esempio in una società segnata dalla primazia del piccolo vantaggio, della convenienza a breve termine, delle rendite di posizione, piuttosto che dal perseguimento della reale utilità. 2. Sociale Attenta ai bisogni della società. Capace di guardare oltre se stessa. Nella consapevolezza che lo sviluppo è una variabile dipendente del ben-essere. Le banche crescono, e diventano esse stesse attrici di sviluppo, se fanno crescere i territori e le economie locali intorno a sé. La finanza che vogliamo è una finanza di comunità, personalizzata e personalizzante. 3. Plurale Composta di soggetti diversi, per dimensione, forma giuridica, obiettivi d impresa. Perché la diversità è ricchezza, consente di fare complemento rispetto alle esigenze delle persone e garantisce una maggiore, effettiva concorrenza. A beneficio del mercato stesso e dei clienti. 8. Educante Finanza che rende capaci di gestire il denaro, nelle diverse fasi della vita, con discernimento e consapevolezza. Che accompagna con i giusti consigli ed interventi i processi di risparmio, indebitamento, investimento, spesa. Che educhi a gestire il denaro nel rispetto della legalità e del bene comune. 9. Efficiente Impegnata a migliorare la propria offerta ed i propri processi di lavoro con il fine di garantire sempre maggiore convenienza ai propri clienti. Che sia in grado di accompagnare e sostenere processi di crescita complessi, sfide imprenditoriali, progetti di vita. 10. Partecipata Finanza nella quale un numero diffuso di persone abbia potere di parola, di intervento, di decisione. Espressione di democrazia economica. Nel rispetto della più elementare esigenza degli individui: quella di immaginare il futuro e di contribuire fattivamente a realizzarlo. 4. Inclusiva La finanza promuove. La finanza abilita. Offre strumenti per costruire il futuro ed autentica cittadinanza sociale. Per questo deve essere aperta ed avere l obiettivo di integrare nei circuiti economici e partecipativi. Perché, attraverso di essi, passano integrazione, rispetto, coesione, attenzione per il bene comune. 5. Comprensibile La finanza non deve abitare i templi, ma le piazze. Deve parlare il linguaggio comune delle persone. Essere trasparente. Essere paritetica: deve porre la sua competenza al servizio delle esigenze di chi ha di fronte. Sinteticamente e con chiarezza. 6. Utile Non autoreferenziale, ma al servizio. Non padrona, ma ancella. Non fine ultimo, ma strumento. Per consentire alle persone di raggiungere i propri obiettivi di crescita individuale e collettiva, di affrancarsi da destini apparentemente segnati, di mettere a fattor comune le proprie capacità ed esperienze. 7. Incentivante Una finanza capace di riconoscere il merito, di valutare il merito, di dare fiducia al merito. Anche oltre i numeri e le procedure standard. In grado di innescare processi virtuosi di sviluppo e di generare emulazione positiva. (*) Documento introdotto nel XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo - Roma, 8-11 dicembre 2011 Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 7

10 t 8 Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

11 Credito Cooperativo: un sistema nazionale ed internazionale Il sistema del Credito Cooperativo si articola in 385 Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali ed Artigiane (il 56,2% delle banche italiane), presenti su gran parte del territorio nazionale, con una presenza diretta in Comuni, in 573 (pari a circa il 21%) dei quali costituisce l unica presenza bancaria (e operatività in oltre 4 mila), diffusi in 101 Province con sportelli (il 14% del sistema bancario). L attuale denominazione di Banche di Credito Cooperativo trova origine nel Testo Unico bancario del 1993 con il quale le ex Casse Rurali ed Artigiane sono state equiparate alle altre banche operanti in Italia. In Trentino e in Alto Adige hanno mantenuto l originale denominazione, rispettivamente di Casse Rurali e di Casse Raiffeisen. Le BCC sono banche cooperative, costituite da soci espressione di tutte le categorie produttive. Sono società mutualistiche che non hanno fini di lucro e che reinvestono il risparmio laddove lo raccolgono, a beneficio delle comunità locali, delle famiglie, delle micro, piccole e medie imprese, delle associazioni e delle istituzioni. Il Credito Cooperativo occupa una posizione di primo piano nel sistema bancario italiano sotto vari profili: la presenza sul territorio, la solidità patrimoniale e finanziaria, i volumi intermediati. Nell ultimo quinquennio, malgrado il difficile momento economico, gli impieghi economici delle BCC hanno registrato tassi di crescita prevalentemente superiori a quanto registrato dall intero sistema bancario italiano. ISTITUTI DI CREDITO E SPORTELLI BCC E SISTEMA BANCARIO TASSO DI CRESCITA ANNUO RACCOLTA DIRETTA BCC E SISTEMA BANCARIO 13,6% 43,7% 56,3% 86,4% ISTITUTI DI CREDITO 9,7 10,7 9,8 8,0 BCC SISTEMA 5,7 SPORTELLI 13,6% 14,0% 86,4% 86,0% 2,5 3,0 0,9-0, , BCC SISTEMA BCC SISTEMA Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 9

12 Le BCC infatti rappresentano circa il 7,8% del mercato dei depositi (159,5 miliardi di euro) e circa il 7,9% del mercato degli impieghi (149 miliardi di euro). Questi dati risultano ben più rilevanti se calcolati a livello locale e segmentati. Dai dati relativi all intermediazione creditizia per settori di attività economica, si evince chiaramente il fondamentale ruolo svolto dalle BCC quali interlocutrici tradizionali e privilegiate del tessuto delle piccole medie imprese soprattutto artigiane, malgrado il periodo di forte recessione. A fine 2013 le banche della categoria raggiungono una quota di mercato pari al 22,8% del totale dei crediti bancari alle imprese artigiane e al 17,7% del totale dei crediti alle famiglie produttrici, al 8,9% alle famiglie consumatrici e all 12,8% del totale dei crediti al terzo settore. I soci delle BCC sono circa (+3,4% sul 2012); i dipendenti del sistema circa ; i clienti oltre 7 milioni, di cui oltre i clienti affidati. 6,3 TASSO DI CRESCITA ANNUO DEGLI IMPIEGHI BCC E SISTEMA BANCARIO 2,2 7,7 7,9-4, BCC 3,2 1,5 0,0-0,9 SISTEMA -1,3 CRESCITA DEL NUMERO DEI SOCI DELLE BCC QUOTE DI MERCATO DEPOSITI E IMPIEGHI BCC E SISTEMA BANCARIO DEPOSITI IMPIEGHI ,8% 7,2% ,2% 92,8% BCC SISTEMA QUOTE DI MERCATO PER SETTORE DI ATTIVITA ECONOMICA BCC E SISTEMA BANCARIO CREDITI ALLE IMPRESE ARTIGIANE CREDITI ALLE FAMIGLIE PRODUTTRICI CREDITI ALLE FAMIGLIE CONSUMATRICI 22,8% 77,2% 17,7% 82,3% 8,7% 91,3% BCC SISTEMA 10 t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

13 La struttura organizzativa del Credito Cooperativo Le Banche di Credito Cooperativo fanno parte di un sistema nazionale che prende il nome di Credito Cooperativo e che assicura integrazione, sinergie ed economie di scala. Tale sistema-rete si articola su due versanti, uno associativo ed uno imprenditoriale. Versante associativo. Il modello organizzativo è unico nel panorama bancario italiano e si articola su tre livelli: locale, regionale(o interregionale) e nazionale. Nell ambito di questa struttura, la ripartizione delle funzioni è basata sul principio della sussidiarietà. Il livello locale è rappresentato da 385 BCC che danno vita a 15 Federazioni locali che hanno in Federcasse la rappresentanza istituzionale e associativa. Versante imprenditoriale. Tale versante è rappresentato innanzitutto da Iccrea Holding, società capogruppo che esplica funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo delle società partecipate tra le quali si possono, in particolare, ricordare Iccrea BancaImpresa, BCC Risparmio & Previdenza e Iccrea Banca che, nei vari segmenti, supportano le singole BCC aiutandole a potenziare il posizionamento sul mercato, ad essere efficienti e competitive, a massimizzare il valore aggiunto di banche al servizio dello sviluppo economico locale. Strumento centrale di tale finalità è il Sistema di Offerta del Credito Cooperativo, un sistema organico di prodotti e servizi di alta qualità nei diversi ambiti della gestione del risparmio, del leasing e della banca assicurazione. Il Credito Cooperativo in Italia 385 Banche di Cred. Coop./CRA sportelli Patrimonio 20 miliardi di euro 7 milioni di clienti soci collaboratori (Dati Federcasse - 31/12/2013) La struttura del Credito Cooperativo BCC Lato Associativo Lato Imprenditoriale Federazione Locale Federcasse Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 11

14 Il Sistema Internazionale Le Banche di Credito Cooperativo italiane sono inserite nel più ampio sistema del Credito Cooperativo Internazionale. A livello europeo, la Cooperazione di Credito è una realtà che rappresenta circa il 20% del mercato bancario (ma ci sono paesi nei quali la quota supera il 30%), con oltre banche locali, oltre 70 mila sportelli, oltre 55 milioni di soci, 847 mila dipendenti e circa 214 milioni di clienti. Fanno parte di questo sistema banche di assoluto livello mondiale come il Credit Mutuel francese, il Crédit Agricole francese, la DZ Bank tedesca o la Rabobank olandese. Le Banche di Credito Cooperativo, attraverso Federcasse, aderiscono all Associazione delle Banche Cooperative Europee, con sede a Bruxelles. Le Banche di Credito Cooperativo partecipano inoltre all Unione Internazionale Raiffeisen, con sede a Bonn, organismo che si propone di divulgare la cooperazione di credito nei Paesi del Sud del mondo, secondo gli insegnamenti di Friedrich Wilhelm Raiffeisen, considerato il padre della cooperazione di credito. Banche Sportelli Soci Clienti Dipendenti Totale attivo * Depositi * Impieghi * n. n. n. n. n OSTERREICHISCHE RAIFFEISEN (AUSTRIA) OSTERREICHISCHE GENOSS. (AUSTRIA) CREDIT PROFESSIONEL - CERA (BELGIO) CENTRAL COOPERATIVE BANK (BULGARIA) COOPERATIVE CENTRAL BANK (CIPRO) DANSKE ANDELSKASSER (DANIMARCA) OKOBANK (FINLANDIA) BANQUES POPULAIRES (FRANCIA) CREDIT AGRICOLE (FRANCIA) CREDIT MUTUEL (FRANCIA) BVR - DZ BANK (GERMANIA) FED. HELLENIQUE DE COOP. (GRECIA) BCC - FEDERCASSE (ITALIA) ASS. NAZ. BANCHE POP. (ITALIA) ASS. LITHUANIAH C.U. (LITUANIA) CAISSES CEN. RAIFFEISEN (LUSSEMBURGO) RABOBANK (OLANDA) KRAJOWY ZWIAZEK B.S. (POLONIA) FENACAM (PORTOGALLO) COOPERATIVE BANK (REGNO UNITO) CREDITCOOP (ROMANIA) DEZEINA BAHJASLOV (SLOVENIA) UNION NACIONAL COOP. C.R. (SPAGNA) LANDSHYPOTEK (SVEZIA) S.V. RAIFFEISENBANKEN (SVIZZERA) TAKAREKBANK-N.F.S.COOP. (UNGHERIA) (* milioni di euro - dati al 31/12/2012) 12 t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

15 Le BCC imprese a responsabilità sociale Per la comunità locale Attenzione al territorio e sostegno alla crescita non solo economica delle comunità locali sono elementi documentati nei Bilanci Sociali e di Missione delle singole Banche di Credito Cooperativo. Gli ambiti di azione delle BCC a favore delle comunità locali sono i più ampi, veicolando attenzione alla salute, alla previdenza, all ambiente, alla formazione, alla cultura. Il loro intervento di sostegno alle varie iniziative è sempre ugualmente importante, spesso è addirittura fondamentale per la realizzazione delle attività progettuali. Le iniziative spaziano dall installazione di apparecchiature sanitarie per le strutture ospedaliere pubbliche, al supporto a coloro che non raggiungono redditi sufficienti assicurando margini di sopravvivenza dignitosi, dall offerta di risorse a favore delle categorie svantaggiate, alla partecipazione ai tavoli di partenariato per la definizione di strategie di valorizzazione del territorio. Nel 2008 (ultimo dato nazionale disponibile)le BCC hanno sostenuto iniziative a favore della comunità locale per oltre 142 milioni di euro (tra sponsorizzazioni e donazioni) e oltre le iniziative censite, con una tendenza (soprattutto con riferimento alle sponsorizzazioni) a perseguire una politica di minore parcellizzazione degli interventi, preferendo condensare le risorse a sostegno di iniziative in grado di generare ricadute più significative sul territorio. La vicinanza al Terzo Settore Le relazioni tra le BCC e il Terzo Settore sono andate via via rafforzandosi, come dimostra l ammontare dei crediti erogati e la numerosità delle iniziative che vedono il Credito Cooperativo partner di soggetti che operano nell ambito dei servizi alla persona, dei beni relazionali, del miglioramento della qualità della vita. I crediti concessi alle imprese non profit hanno registrato un costante aumento nel tempo, raggiungendo a fine 2010 quota milioni di euro, pari all 11,5% dei crediti erogati alla categoria e quasi due volte e mezzo l ammontare accordato cinque anni prima. Di questi, oltre l 80% erano agevolati nel tasso e nelle condizioni, in aumento rispetto all anno precedente. TOTALE CREDITI AL TERZO SETTORE Nella logica del sostegno verso il Terzo Settore possono essere lette tutta una serie di iniziative ed accordi di cui il Credito Cooperativo è promotore: Accordo con Legambiente per la diffusione delle energie alternative; Protocollo d intesa con la Consulta Nazionale delle Fondazioni Antiusura per fornire forme concrete di prevenzione del problema; Accordo con Slow Food per promuovere i temi dell educazione alimentare. Il Credito Cooperativo collabora con Vita, il settimanale del non profit e dell associazionismo, che si prefigge l obiettivo di diffondere la cultura della solidarietà e i temi dell etica e della responsabilità sociale. Dall esperienza della rivista Vita nel 2005 è nata Communitas. Il periodico ha l obiettivo di animare un dibattito su due aspetti che caratterizzano lo sviluppo sociale ed economico italiano, la comunità e il territorio, raccontando esperienze e pratiche mutualistiche realizzate nell ambito di percorsi di autoorganizzazione sociale e creazione di relazioni di prossimità. Il Credito Cooperativo sostiene dalla prima edizione le Giornate di Bertinoro per l Economia Civile, un iniziativa promossa dall Aiccon Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del NonProfit. L Aiccon è stata istituita nell ambito del Corso di Laurea in Economia delle Imprese Cooperative e delle Organizzazioni Nonprofit dell Università degli Studi di Bologna-sede di Forlì, al fine di sostenere e organizzare iniziative di promozione della cultura della solidarietà, con particolare riferimento ai valori, prospettive, attività e criticità delle organizzazioni non profit e delle imprese cooperative. Le Giornate di Bertinoro per l Economia Civile sono un appuntamento di studio e confronto a cadenza annuale a cui partecipano i maggiori rappresentanti del Terzo Settore, del mondo accademico, delle Istituzioni e delle imprese per discutere sui temi dell economia civile e contribuire al processo di umanizzazione dell economia. 12,8% SISTEMA 87,2% BCC u Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 13

16 FINANZA SOSTENIBILE La migliore certificazione delle affermazioni viene dai fatti. Sono allora concrete esperienze a fornire riscontro alla qualificazione di responsabilità sociale delle Banche di Credito Cooperativo. Quello che segue è un piccolo repertorio di iniziative realizzate dalla categoria a livello nazionale e regionale. Microcredito L attuale contesto di crisi economica ha prodotto e sta producendo effetti preoccupanti sull economia locale, con ripercussioni sia sul tessuto produttivo sia sulle famiglie. In particolare, in Italia, oltre due milioni di famiglie vivono oggi in condizioni disagiate e quasi un milione è a rischio di povertà. A testimoniarlo non è soltanto l Istat ma sono soprattutto le storie di famiglie comuni che faticano ad arrivare alla fine del mese e che sono costrette a indebitarsi o a ricorrere ai centri assistenziali nonostante abbiano un lavoro ed un reddito. Per queste persone l accesso a un credito agevolato può diventare determinante per superare il momento di crisi. In tal senso si collocano le oltre 100 iniziative di microcredito messe in atto, nell ultimo anno, da altrettante Banche di Credito Cooperativo (fra cui alcune BCC dell Emilia Romagna), di cui oltre 80 iniziative in partnership con le Diocesi ed altri operatori locali per la definizione di plafond di microcredito a favore delle famiglie in difficoltà, a tassi agevolati. In tale direzione si è mossa, altresì, anche la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna, che a fine 2009 ha focalizzato la sua attenzione sul Microcredito, intraprendendo, sulla scorta dell esperienza maturata negli anni per quanto attiene a iniziative di ethical e social banking (Progetto Immigrati - Radici ; Codesarrollo - Microfinanza Campesina; ecc..), un percorso che ha portato, da prima (maggio 2010), all organizzazione di un convegno in collaborazione con la Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche sul tema Micro credito in Emilia-Romagna: le esperienze a confronto, allo scopo di favorire la condivisione di conoscenze, esperienze, documenti e progetti che possono favorire la crescita di una visione comune sul microcredito e sulle potenzialità del suo sviluppo in regione e in un secondo momento (primavera 2010) alla costituzione di un Gruppo di Lavoro regionale che individui linee guida e best practice da mettere a disposizione delle BCC associate per venire incontro alle esigenze più Microfinanza Campesina - Codesarrollo Prosegue con convinzione e concretezza l impegno del Credito Cooperativo italiano a favore di Codesarrollo - Cooperativa Desarrollo de los Pueblos per lo sviluppo della finanza popolare in Ecuador attraverso il Progetto Microfinanza Campesina. Ad oggi circa 170 BCC-CR hanno messo a disposizione di Codesarrollo un plafond di quasi 25 milioni di dollari per finanziamenti a condizioni agevolate (4-5%). Finanziamenti che hanno permesso a Codesarrollo di raggiungere, a dicembre 2013, oltre 40 milioni di dollari di impieghi. Osservando la composizione del portafoglio dei crediti concessi, è evidente come l attività finanziaria di Codesarrollo sia indirizzata in maniera molto accentuata a favore della promozione dello sviluppo locale attraverso il protagonismo della popolazione, spesso quella più povera. A dicembre 2009, infatti, i crediti erano destinati: per il 5% ad attività produttive dei campesinos (Credidesarrollo); per il 33% alla costruzione di strutture di interesse sociale (Credivivienda); per il 25% ad attività produttive urbane (Credi microempresarial); per il 3% all acquisto della terra (Creditierras); per il 12% al consumo (Crediparticular); per il 7% all acquisto o ristrutturazione casa (Credirol); per il resto ad appoggio istituzionale (Credicorporativo), consumi delle agenzie e crediti speciali. Il contributo del Credito Cooperativo non si è fermato al sostegno finanziario (che comprende anche oltre 2 milioni di dollari di donazioni, destinati alla patrimonializzazione di Codesarrollo, necessaria per l espansione dell attività di impiego), ma ha riguardato anche investimenti nella formazione e nell assistenza, il sostegno a progetti di sviluppo agricolo, il collegamento con istituzioni nazionali ed internazionali. t Conto/i tu Rendere più solida la cooperazione sociale attraverso il rafforzamento patrimoniale delle cooperative, allo scopo di svolgere ancora meglio la fondamentale azione sussidiaria in tema di welfare sociale. L apposito prodotto (frutto dell accordo sottoscritto tra la Federcasse, Federsolidarietà - Confcooperative ed il Consorzio Nazionale di Cooperazione Sociale Cgm ) denominato Conto/i tu permetterà alle BCC di erogare mutui chirografari di importo massimo di 3 mila euro per le persone fisiche (soci) e di 20 mila euro per le cooperative. I mutui saranno erogati a condizioni di estremo favore per gli obiettivi sopra evidenziati: Tasso variabile e comunque non superiore al 3,5%, zero spese di istruttoria o penalità per rimborso anticipato, tempi di rimborso fino a 60 mesi e durata massima 5 anni. 14 Banche Banche di Credito Credito Cooperativo Cooperativo dell Emilia dell Emilia Romagna Romagna

17 Mutuo ad8 Mutuo agevolato per le adozioni internazionali. Il mutuo, agevolato nel tasso e nelle condizioni, è destinato alle famiglie che vogliono adottare bambini all estero. L importo finanziabile è di euro, elevabili fino a euro per adozione contestuale di più minori e/o per adozione in Paesi extraeuropei. Non prevede spese di istruttoria e non richiede garanzie, in quanto considera una garanzia implicita il decreto di idoneità rilasciato dal Tribunale dei minori. Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna Mutuo Zero Tre Mutuo agevolato destinato a rispondere alle esigenze di liquidità delle famiglie chiamate a sostenere i cospicui costi derivanti dal crescere i bambini fino ai tre anni di età. Mutuo Zero Tre è un mutuo chirografario con un importo massimo di finanziamento di euro, agevolato nelle condizioni (il tasso è pari all Euribor a tre mesi, con o senza spread) e nella procedura di erogazione (tempi di concessione ristretti, unica garanzia la busta paga per i lavoratori dipendenti o contratto di lavoro in essere con attività continuativa svolta da almeno 24 mesi - anche se con più datori di lavoro - per i lavoratori atipici). La durata è fino a 5 anni e non è prevista alcuna spesa di istruttoria. Per accedere al finanziamento è necessario risiedere nell area di competenza della BCC. La Banca dell energia pulita È attiva dal 2006 una convenzione tra Federcasse e Legambiente per la diffusione, attraverso i finanziamenti delle BCC-CR, di fonti di energia rinnovabile ed alternativa (impianti eolici, solari termici, a biomasse). Il valore aggiunto del progetto è dato dalla gestione da parte di Legambiente della complessa fase tecnico istruttoria delle domande i finanziamento. Al tempo stesso questa relazione consente, alle singole BCC-CR di diffondere una sempre maggiore consapevolezza ambientale nei propri territori di riferimento. Al 31 dicembre 2013 sono stati valutati positivamente da Legambiente oltre progetti, per un ammontare dei finanziamenti di oltre 266 milioni di euro. Aureo WWF Pianeta Terra Il Fondo Aureo Wwf Pianeta Terra è un iniziativa realizzata in partnership dal WWF (il Fondo Mondiale per la Natura) e dal Credito Cooperativo, attraverso la propria società di gestione del risparmio, Aureo Gestioni. Il Fondo Aureo WWF Pianeta Terra è un prodotto finanziario orientato alla sostenibilità. Esso, infatti, investe in strumenti finanziari di emittenti che adottano politiche sociali proattive o in parti di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), le cui politiche di investimento soddisfino analoghi criteri di sostenibilità. E un fondo socialmente responsabile perchè parte delle commissioni che spettano alla Banca vengono devolute al WWF per finanziare concreti progetti. La Banca del Clima E un progetto di sensibilizzazione di famiglie e imprese, che mira a ridurre i consumi energetici, con vantaggi economici e ambientali, cambiando alcune semplici abitudini quotidiane in materia di consumi domestici, trasporti, acquisti. Dell iniziativa, promossa da WWF Italia e Cittadinanzattiva, con il patrocinio del Presidente della Commissione Europea, Federcasse è partner, in esclusiva per il settore bancario, in rappresentanza delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. Altri partner del progetto sono Assovetro, Asstra, Coldiretti, Coreve e Trenitalia. Cuore del progetto Banca del Clima - che fa parte dell iniziativa internazionale del WWF Power switch - è il sito al quale ogni cittadino potrà accedere per diventare risparmiatore di energia. u Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 15

18 La Nuova Casa Comune delle BCC dell Emilia Romagna Dando attuazione a uno dei suoi più importanti obiettivi strategici, la Federazione delle Bcc dell Emilia Romagna, dal febbraio 2009, opera nella nuova sede all interno del Bologna Business Park (nel quartiere San Donato presso l area commerciale Meraville ), in Via dei Trattati Comunitari Europei , orientata alla crescita funzionale dei servizi e delle attività formative. Lo sviluppo orizzontale degli edifici del Bologna Business Park rappresenta il sistema evoluto di concepire un ambiente di lavoro improntato sull efficienza e sulla qualità della vita. Massima attenzione è stata dedicata alle opere finalizzate alla sicurezza e alla tutela della privacy; all interno del comparto ci sono m² di superficie verde. L armonizzazione tra uffici e spazi verdi crea il luogo ideale in cui si fondono tecnologia ed ambiente. La visione del verde e dell acqua da ogni edificio è un innovativa caratteristica del progetto. Il palazzo della Federazione regionale è concepito planimetricamente su tre ali sviluppate su quattro piani per una superficie totale di oltre m² e ospita in maniera pratica e razionale, oltre a tutte le strutture federative e di servizio, moderne e funzionali sale corsi e conferenze, per rispondere con efficienza alle esigenze di formazione e consulenza. Al piano terra si trova la grande Sala Convegni Giovanni Dalle Fabbriche, di oltre 200 m², per una capacità di circa 110 comodi posti elevabili a oltre 130, dotata delle migliori tecnologie tra cui 3 maxi schermi, 3 potenti videoproiettori, 4 telecamere e due schermi LCD a parete. Sempre al piano terra, si trovano tre aule corsi, per una capienza complessiva di oltre 100 posti. Tutte le aule sono dotate di maxischermi e videoproiettori. Al 1 e al 2 piano si trovano 3 salette riunioni, dotate anch esse delle più moderne tecnologie, che consentono la possibilità di fare operare contemporaneamente più gruppi di lavoro. Il 3 piano ospita, oltre alla Presidenza e la Direzione Generale, 3 spaziose e funzionali sale (per oltre 300 m² di superfice totale), Consiglio, Comitato Esecutivo, e Biblioteca con un ampia area per l archivio, nella quale sono raccolti i libri editi dalle Associate in oltre 40 anni di storia. Una scelta impegnativa e storica per il Credito Cooperativo emiliano romagnolo, coerente con gli obiettivi di razionalizzazione dei servizi erogati alle BCC Associate e dei grandi progetti in corso e da attuare nell immediato futuro: Internal Audit; Compliance; ALM e Risk Management; Marketing strategico e operativo; Progetto Soci ; Studio di Analisi delle potenzialità del territorio ; Videoconferenza; Identità Cooperativa e Vigilanza Cooperativa; Activity Based Costing. Una struttura complessa e efficiente per dare risposte a Banche di Credito Cooperativo che vogliono competere nel mercato globale, salvaguardando la loro positiva diversità fatta di localismo, solidarietà, mutualità, coerenza identitaria. 16 t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

19 Credito Cooperativo: la nostra presenza sul territorio Il movimento della cooperazione di credito mutualistica vanta in Emilia Romagna una consolidata tradizione. Le prime Casse Rurali della regione sorsero infatti 120 anni fa nella sua zona occidentale, in provincia di Parma. Dal parmense le Casse Rurali si diffusero rapidamente nelle altre province della regione, in particolare nel bolognese e in Romagna. Nel 1922 le Casse Rurali in regione erano 386. Nel secondo dopoguerra il movimento si è riorganizzato ed attraverso le strutture territoriali ha accompagnato lo sviluppo economico e sociale della regione. Nel 1970 è stata costituita a Bologna l attuale Federazione Regionale con lo scopo di coordinare, assistere, tutelare e promuovere le associate. Attualmente il Credito Cooperativo dell Emilia Romagna conta 20 BCC (21 con Banca di San Marino), 366 sportelli (378 con BSM), ha competenza territoriale su circa il 78% dei comuni della regione (263 comuni su 348), e può contare su soci e dipendenti (3.128 con BSM). Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna LA PRESENZA DEL CREDITO COOPERATIVO IN EMILIA ROMAGNA 20 BCC Soci 366 sportelli Dipendenti Competenza sul 78% dei Comuni Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 17

20 La presenza sul territorio PROVINCIA DI REGGIO EMILIA QUOTE DI MERCATO Sportelli Aziende n. 2 13,1% Sportelli Soci n. 51 n ,9% Dipendenti n. 368 CREDITO COOPERATIVO REGGIANO Raccolta diretta Impieghi Impieghi (valori in milioni di euro) 5,9% 94,1% BCC SISTEMA PROVINCIA DI BOLOGNA QUOTE DI MERCATO Sportelli Castenaso Aziende Sportelli n. 5 n. 74 9,8% 90,2% Soci n Dipendenti n. 644 Raccolta diretta Impieghi Monterenzio Impieghi (valori in milioni di euro) Vergato 4,1% 95,9% BCC SISTEMA 18 t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

21 La presenza sul territorio PROVINCIA DI FERRARA QUOTE DI MERCATO Sportelli Aziende n. 1 Sportelli n. 17 Banca Centro Emilia Soci Dipendenti n n ,6% 92,4% Raccolta diretta 491 Impieghi 406 Impieghi (valori in milioni di euro) 5,5% 94,5% BCC SISTEMA PROVINCIA DI RAVENNA Aziende Sportelli Soci Dipendenti Raccolta diretta Impieghi n. 2 n. 58 n n QUOTE DI MERCATO Sportelli 17,8% 82,2% (valori in milioni di euro) Impieghi 16,4% 83,6% BCC SISTEMA Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 19

22 La presenza sul territorio PROVINCIA DI FORLI - CESENA SALA DI CESENATICO BANCA DI CREDITO COOPERATIVO Aziende n. 7 Sportelli n. 105 Soci n Dipendenti n. 832 Raccolta diretta Impieghi (valori in milioni di euro) QUOTE DI MERCATO Sportelli 31,8% 68,2% Impieghi 26,50% Sarsina ROMAGNA EST BCC 73,50% SISTEMA PROVINCIA DI RIMINI QUOTE DI MERCATO Sportelli Aziende Sportelli Soci Dipendenti Raccolta diretta Impieghi n. 3 n. 61 n n ,3% 78,7% (valori in milioni di euro) Impieghi 17,4% 82,6% BCC SISTEMA 20 t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

23 La presenza sul territorio REGIONE EMILIA ROMAGNA Banco Emiliano Credito Coop.vo Reggiano BCC Alto Reno BCC Castenaso Emilbanca BCC Monterenzio BCC Vergato Banca Centro Emilia Cred. Coop. Ravennate Imolese BCC Romagna Occidentale Aziende Sportelli Soci Dipendenti Raccolta diretta Impieghi Banca di Cesena Banca di Forlì BCC Gatteo BCC Sala Cesenatico Banca Romagna Cooperativa BCC Sarsina BCC Romagna Est Banca di Rimini BCC Valmarecchia Banca Malatestiana n. 20 n. 366 n n (valori in milioni di euro) QUOTE DI MERCATO Sportelli Impieghi 11,0% 89,0% 7,0% 93,0% BCC SISTEMA Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 21

24 Al 31 dicembre 2013 i fondi intermediati totali hanno raggiunto la consistenza di milioni di euro con un incremento del 4,65%. Nel passivo la crescita della raccolta diretta al lordo dei PCT e delle obbligazioni ha registrato un incremento del 2,54% (2,51% con BSM), raggiungendo a fine esercizio milioni di euro ( con BSM). La raccolta indiretta, a valori di mercato, nello stesso periodo si è attestata a milioni di euro, con un incremento dello 0,02% (5.056 con BSM). Gli impieghi verso la clientela residente, sono diminuiti del 3,7% (-3,66% con BSM), attestandosi ai milioni di euro ( con BSM). Da questi dati si può notare come il Credito Cooperativo regionale abbia comunque assecondato il difficile momento congiunturale, in bilico fra recessione e stagnazione, interpretando in tal modo quella diversità caratteristica delle BCC sul territorio. a fianco delle famiglie consumatrici e delle micro, piccole e medie imprese. DINAMICA RACCOLTA DIRETTA BCC EMILIA-ROMAGNA DINAMICA IMPIEGHI BCC EMILIA-ROMAGNA RACCOLTA DIRETTA BCC EMILIA-ROMAGNA E SIST. REGIONALE DINAMICA IMPIEGHI BCC EMILIA-ROMAGNA E SISTEMA REGIONALE 7,8 7,6 8,0 7,7 7,4 5,6-2,3 1,9 0,7-0,6 4,1 4,6 1,4 0,9 2,5-1,1-1,7-1,0-2,7-3, SISTEMA BCC SISTEMA BCC Il rapporto impieghi/depositi è passato dal 94,84% (90,03% con BSM) del 31/12/2012 all 89,06% (88,38% con BSM) del 31/12/2013. Le partite in sofferenza si sono attestate a 947 milioni di euro (1.060 con BSM), con un aumento del 26,3% sul Esse hanno rappresentato il 7,63% degli impieghi economici (7,90% con BSM). Il patrimonio a fine esercizio ammontava a milioni di euro (1.947 con BSM) DINAMICA DEL PATRIMONIO BCC EMILIA-ROMAGNA t Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna

25 Il valore per i Soci L essere socio di una Banca di Credito Cooperativo è distintivo di una maniera diversa di concepire l istituto di credito. I soci sono il primo patrimonio delle Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna. Essi sono i proprietari delle aziende (e come tali ne stabiliscono gli indirizzi strategici), eleggono gli amministratori e i sindaci (e come tali sono responsabili della gestione), sono i clienti di riferimento nella raccolta e nell erogazione del credito. I soci delle Banche di Credito Cooperativo dell Emilia Romagna appartengono a istituzioni radicate profondamente nel tessuto socio-economico delle loro zone di competenza; partecipano alla vita di cooperative che sostengono la crescita economica e sociale; si identificano in una realtà che non mira al lucro, ma che destina ogni anno l utile non reinvestito nell azienda in importanti iniziative per il territorio e la promozione umana. Chi sono i nostri Soci In relazione alla politica di incentivazione all apertura della compagine sociale adottata dalle Banche di Credito Cooperativo emiliano-romagnole, il numero complessivo dei soci negli ultimi cinque anni è cresciuto sensibilmente, passando dai del 2009 ai di fine Una dinamica significativa ha riguardato, in particolare, l ultimo anno (+3,59% sul 2012), che ha visto in particolare l incremento dei giovani e delle donne DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI SOCI PER SESSO E PER ETA 35,3% 40,9% 59,1% 64,7% DINAMICA SOCI BCC EMILIA-ROMAGNA Oltre 65 33,2% 32,0% 30,0% 66,8% 68,0% 70,0% TOT. REG. 33,1% 66,9% UOMINI DONNE Le persone fisiche socie alla fine del 2013 risultavano , pari al 91,07% dei Soci, di cui uomini (pari al 66,8%) e donne (pari al 33,1%). DISTRIBUZIONE PER SESSO E PER ETA DEI SOCI FASCE DI ETA N. UOMINI N. DONNE N. TOTALE (*) % , , , ,2 Oltre ,3 TOTALE (*) Dati da questionari BSM 2013 Bilancio Sociale e di Missione 2013 u 23

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