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1 cassa integrazione in deroga Rapporto di monitoraggio 1 PRIMO TRIMESTRE/ 2011

2 dicembre 2011 aggiornamento dati al gennaio 2012 Rapporto redatto a cura di Giuseppe Forte, esperto dell Agenzia Regionale del Lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. 2

3 RAPPORTO DI MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI DI CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA IN FRIULI VENEZIA GIULIA I trimestre 2011 di Forte Giuseppe 1 1. INTRODUZIONE La legge finanziaria n. 203 del 2008 prevede la possibilità di concedere, in deroga alla normativa vigente, trattamenti di Cassa integrazione guadagni e di mobilità a lavoratori dipendenti di imprese e scluse dalla normativa generale sugli ammortizzatori sociali (legge n. 223 del 1991 e succ. mod.). I trattamenti sono concessi sulla base di accordi regionali, successivamente recepiti in sede governativa, tra Regione, organizzazioni datoriali e sindacali, al fine di sostenere i lavoratori licenziati o sospesi, privi di qualsiasi tipologia di trattamento di sostegno al reddito connesso alla sospensione o cessazione del rapporto di lavoro. Gli accordi consentono di individuare i beneficiari dei trattamenti, prevedendo limiti e vincoli relativi alla loro concessione. Nel Friuli Venezia Giulia, a partire dal 2009, è stato stipulato un accordo regionale che identifica i datori di lavoro e i lavoratori dipendenti, destinatari di trattamenti di Cassa integrazione guadagni e/o di mobilità in deroga alla normativa vigente. Qui di seguito si riportano le principali disposizioni previste in tema di Cassa integrazione guadagni in deroga dall accordo stipulato in data Sono previste concessioni del trattamento di integrazione salariale in deroga a seguito di sospensione a zero ore ovvero di riduzione dell orario di lavoro verticale od orizzontale per i dipendenti di datori di lavoro privati che, in base alla normativa vigente, non siano destinatari di trattamenti di integrazione salariale, ovvero che siano destinatari della sola integrazione salariale ordinaria o della sola integrazione salariale straordinaria. Possono beneficiare del trattamento salariale tutti i lavoratori subordinati, i quali abbiano conseguito un anzianità lavorativa presso il datore di lavoro di almeno novanta giorni alla data di richiesta del trattamento, compresi gli apprendisti, i lavoratori a domicilio, i lavoratori somministrati e i soci lavoratori che abbiano instaurato con le cooperative un rapporto di lavoro subordinato, per periodi anche non continuativi di sospensione o di riduzione di orario verticale e orizzontale della durata complessivamente non superiore a 12 mesi e comunque non eccedenti il , che abbiano avuto inizio nel 2011 e per un massimo di ore totali per ciascun lavoratore, ovvero per un massimo di 699 ore totali in caso di lavoratori a part time fino a 20 ore lavorative settimanali. 1 Esperto dell Agenzia regionale del Lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. 3

4 I datori di lavoro, ai fini del perfezionamento dell iter di concessione del trattamento, stipuleranno previamente gli accordi sindacali, che dovranno evidenziare tra l altro: a) l impossibilità per il datore di lavoro di accedere alla CIGS, alla CIGO o ad entrambe in base alla normativa vigente; b) l avvenuto utilizzo da parte del datore di lavoro richiedente di tutti gli strumenti previsti dalla legislazione ordinaria per le sospensioni dell attività lavorativa ovvero la non riconducibilità alla situazione di crisi nelle causali degli eventuali strumenti disponibili; c) che i lavoratori, collocati in CIG, non beneficino per il periodo di sospensione di altre prestazioni previdenziali e assistenziali connesse alla sospensione dell attività lavorativa; d) la causale della richiesta di CIG in deroga, che deve consistere in una situazione di crisi, non implicante cessazione di attività, la quale tragga origine dall attuale congiuntura economica; e) le motivazioni specifiche dell intervento di CIG in deroga richiesto, anche con riferimento alle prospettive di rientro del personale, coinvolto al termine dell intervento medesimo, con l indicazione degli elementi tali da evidenziare la coerenza fra la causale della richiesta, il periodo di trattamento richiesto e la programmazione delle sospensioni e delle riduzioni dell orario; f) il periodo e il numero dei lavoratori per i quali è richiesto il trattamento di CIG in deroga, con la programmazione delle sospensioni e delle riduzioni dell orario di lavoro, verticali od orizzontali; g) l indicazione, nell ambito dell offerta formativa esistente, delle aree tematiche funzionali al rafforzamento delle competenze dei lavoratori interessati dalle sospensioni e dalle riduzioni di orario; h) l indicazione di eventuali esuberi, accompagnata da un piano di gestione dei medesimi. 2. DOMANDE E SOSPENSIONI Le domande di Cassa Integrazione in deroga (di seguito CIG in deroga), la concessione delle quali ha avuto inizio nel I trimestre del 2011, ammontano complessivamente a 225 unità (in media 75 al mese), per un totale di sospensioni 2. Nell 8,9% dei casi, le domande di CIG in deroga sono state presentate all Ente Bilaterale Artigianato del Friuli Venezia Giulia (EBIART) per i lavoratori sospesi da aziende artigiane. Sono 33 (pari ad un 14,7%) le richieste pervenute all Ente Bilaterale del Commercio (EBITER), mentre 172 quelle presentate agli Altri Enti (queste ultime rappresentano la maggioranza del totale, con ben il 76,4%). Tab. 1 Domande e sospensioni di CIG in deroga, per Ente di presentazione. I trim. 2010, IV trim e I trim domande sospensioni domande sospensioni domande sospensioni EBIART EBITER Altri enti Totale Occorre rilevare come nessuna delle domande presentate nel I trimestre 2011 fa capo ad accordi nazionali, così come accade nel IV trimestre 2010; nel I trimestre 2010, invece, sono state inoltrate tre domande. 4

5 Sul totale delle sospensioni, quelle relative a EBIART contano per il 3,3%, mentre quelle che si riferiscono a EBITER per il 10,5%. Si tratta, dunque, di valori inferiori di quelli rilevati a proposito delle domande presentate ad evidenza di come il numero medio di sospensioni per domanda è più basso di quello che si rileva per gli Altri enti. Questo risultato dipende crucialmente dalle caratteristiche di EBIART ed EBITER e, quindi, delle imprese che hanno presentato la domanda di CIG in deroga (imprese artigianali, di piccole, a volte, di piccolissime dimensioni). Le incidenze relative dei diversi soggetti ai quali occorre presentare la richiesta di CIG in deroga sono mutate in maniera considerevole nel corso del tempo: infatti, da un anno all altro, si è rafforzata la prevalenza degli Altri enti tanto per ciò che riguarda le domande quanto e soprattutto in termini di sospensioni (rispettivamente, +3,0 e +6,3 punti percentuali). Fig. 1 Distribuzione percentuale delle domande e sospensioni di CIG in deroga, per Ente di presentazione. I trim. 2010, IV trim e I trim domande sospensioni 8 73,5 76,4 9 79,8 78,1 86,1 6 55,7 75, ,9 45,0 2 14,4 14,7 12,1 8,4 8,9 3 15,0 14,9 15,4 10,5 5,4 6,6 3,3 EBIART EBITER Altri enti EBIART EBITER Altri enti Rispetto all analogo periodo dell anno precedente, si riscontra una tendenza decisamente positiva dal momento che il numero di domande diminuisce di 73 unità ( 24,5%) e quello delle sospensioni cala di 439 unità ( 30,2%). La riduzione delle domande e delle sospensioni ha riguardato tutte e tre le tipologie di enti. In termini assoluti, la variazione più marcata interessa la categoria degli Altri enti giacché le domande sono diminuite di 47 unità ( 21,5%) e le sospensioni di 286 unità ( 24,7%). Per EBIART il numero di domande cala in modo consistente ( 23 unità, 53,5%), ma questa variazione ha una scarsa rilevanza in termini di sospensioni ( 44 unità, 56,4%). Un discorso diverso va fatto per E BITER: a fronte di 3 domande in meno, si evidenzia una riduzione di ben 109 sospensioni (rispettivamente 8,3% e 50,5%). Tab. 2 Variazioni assolute delle domande e sospensioni di CIG in deroga, per Ente di presentazione; I trim. 2010, IV trim e I trim domande sospensioni domande sospensioni EBIART EBITER Altri enti Totale Anche rispetto al trimestre precedente, si manifesta una dinamica simile con una diminuzione sia delle domande ( 37; 14,1%) quanto delle sospensioni ( 97; 8,7%). In questo caso, tuttavia, una variazione in linea con quella generale si registra esclusivamente per EBIART ( 74 domande, 137 so 5

6 spensioni) che di fatto determina la variazione complessiva. Negli altri due casi, invece, si realizzano risultati in controtendenza con un aumento sia delle domande che delle sospensioni: ma mentre per EBITER il volume delle sospensioni è maggiore di quello delle domande, per gli Altri enti accade e sattamente l opposto. Tab. 3 Variazioni percentuali delle domande e sospensioni di CIG in deroga, per Ente di presentazione; I trim. 2010, IV trim e I trim domande sospensioni domande sospensioni EBIART 53,5% 56,4% 78,7% 80,1% EBITER 8,3% 50,5% 5% 46,6% Altri enti 21,5% 24,7% 17,8% 0,7% Totale 24,5% 30,2% 14,1% 8,7% La tavola successiva riporta la distribuzione delle domande e delle sospensioni a seconda della durata dell intervento di CIG in deroga. Nel I trimestre 2011, quasi la totalità delle domande ha una durata di 3 mesi (189 unità, per un 84,0%), mentre sono solamente 36 quelle con una durata inferiore (nella maggior parte dei casi concentrate nella seconda classe). Tale distribuzione risulta essere completamente differente da quella che si palesa nel corso dei due trimestri del 2010 presi in considerazione nell analisi e ciò è determinato dal mutamento delle disposizioni relative alla disciplina degli ammortizzatori in deroga. Infatti, per il 2011 si è previsto che, ai fini dell autorizzazione del trattamento della CIG in deroga, ciascun datore di lavoro possa sottoscrivere un numero massimo di 8 accordi, della durata massima di tre mesi ciascuno, fermo restando il monte ore totale massimo utilizzabile per ciascun lavoratore. Si tratta di una disposizione che introduce elementi nuovi rispetto a quella che vigeva negli anni precedenti, in cui il limite temporale non era di fatto stabilito. Tab. 4 Domande e sospensioni di CIG in deroga, per durata dell intervento. I trim. 2010, IV trim e I trim domande sospensioni domande sospensioni domande sospensioni 1 mese mesi mesi mesi ed oltre Totale

7 Fig. 2 Distribuzione percentuale delle domande e sospensioni di CIG in deroga, per durata dell intervento. I trim. 2010, IV trim e I trim domande 84,0 9 sospensioni 87,6 75,0 75,0 6 45,0 3 15,0 42,6 32,2 15,1 10,1 34,4 27,9 24,4 13,4 12,9 3,1 6 45,0 3 15,0 49,7 28,2 11,3 10,9 59,2 18,8 15,8 6,2 3,3 9,1 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi ed oltre 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi ed oltre Tab. 5 Variazioni assolute delle domande e sospensioni di CIG in deroga, per durata dell intervento; I trim. 2010, IV trim e I trim domande sospensioni domande sospensioni 1 mese mesi mesi mesi ed oltre Totale Tab. 6 Variazioni percentuali delle domande e sospensioni di CIG in deroga, per durata dell intervento; I trim. 2010, IV trim e I trim domande sospensioni domande sospensioni 1 mese 76,7% 79,3% 8% 50,7% 2 mesi 35,6% 41,8% 54,7% 56,0% 3 mesi 96,9% 116,8% 158,9% 405,1% 4 mesi ed oltre 10% 10% 10% 10% Totale 24,5% 30,2% 14,1% 8,7% Ora analizzeremo il monte ore autorizzato per gli interventi di CIG in deroga, precisando che questa analisi così come le successive sulle ore escluderà il riferimento a quelle domande che fanno capo ad accordi nazionali (che sono presenti, fra l altro, in relazione esclusivamente ai primi tre mesi del 2010) 3. Nel I trimestre 2011 esse ammontano a 346 mila, molto meno di quelle che si rilevano negli altri due periodi presi in considerazione nell analisi. Rispetto all analogo periodo dell anno precedente, si ha uno scarto consistente di 283 mila: in termini percentuali si ha il 45,0% in meno. Anche rispetto al trimestre precedente, il monte ore complessivamente autorizzato registra una riduzione più che sostenuta, pari a 195 mila in meno ( 36,1%). 3 Ciò perché in questo caso non si hanno a disposizione le ore autorizzate, ma una stima di quelle effettive. 7

8 Tab. 7 Ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per Ente di presentazione. I trim. 2010, IV trim e I trim per sospensione per sospensione per sospensione EBIART EBITER Altri enti Totale Fig. 3 Distribuzione percentuale delle ore di CIG in deroga, per Ente di presentazione. I trim. 2010, IV trim e I trim ,0 86,2 83,6 88,6 6 45,0 3 15,0 10,3 9,9 6,5 8,9 3,5 2,5 EBIART EBITER Altri enti Tab. 8 Variazioni assolute e percentuali delle ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per Ente di presentazione; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. % per sospensione EBIART ,2% ,9% EBITER ,4% ,4% Altri enti ,4% ,2% Totale ,0% ,1% La figura successiva riporta l'andamento dei principali indicatori della CIG in deroga nel periodo che va dall inizio del 2009 in poi. Escludendo il primo trimestre preso a riferimento nell analisi, i valori relativi al numero di domande, di sospensioni e di ore che si raggiungono nel I trimestre 2011 rappresentano i livelli in assoluto più bassi. Se si prende come termine di paragone l ultimo trimestre del 2009 il quale aveva fatto segnalare i picchi tanto per le domande quanto per le ore autorizzate, la variazione intervenuta è davvero marcata: 50,7% nel primo caso (da 456 a 225), 53,2% nel secondo (da 740 mila a 346 mila). Per ciò che concerne le sospensioni il valore più elevato si è verificato nel III trimestre 2010 con unità; pertanto, nell arco di meno di un anno, queste sono calate del 59,9%. 8

9 Fig. 4 Domande, sospensioni e ore (in migliaia) di CIG in deroga. I trim I trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim II domande sospensioni ore 3. IMPRESE Le 225 domande, concesse nel I trimestre 2011, sono state inoltrate da parte di 216 imprese; ciò significa che nello stesso trimestre una quota di imprese ha presentato più di una domanda. Mediamente, poi, ciascuna impresa ha richiesto di godere della concessione della CIG in deroga per 4,7 rapporti di lavoro. Esaminiamo ora le caratteristiche di queste imprese in termini di dimensione aziendale, settore di attività economica e provincia in cui è ubicata la sede. Risulta decisamente prevalente la piccola impresa con meno di 10 lavoratori; sono 158 le imprese in questione, che rapportate al totale, costituiscono il 73,1%. Fra l altro, si tratta di un valore molto più elevato di quello che si riscontra nell analogo periodo dell anno precedente, dal momento che in questo caso esse contano solamente per poco più del 50%. Le altre classi sono meno rappresentate, anche se occorre rilevare come nel 16,7% dei casi non sia disponibile questa informazione. Per tutte le classi dimensionali esaminate il valore che si riscontra per le domande non si discosta tanto da quello relativo alle imprese; ciò è indice del fatto che solamente poche imprese hanno richiesto di godere dell ammortizzatore sociale per più di una volta nell arco dello stesso trimestre. Una situazione del tutto diversa si ha a proposito delle sospensioni: in questo caso, quelle che si riferiscono alle imprese di minori dimensioni sono il 43,8% (445 unità); seguono quelle di pertinenza delle imprese fra 10 e 19 (220; 21,7%) e quelle inerenti le unità produttive con 50 ed oltre lavoratori (200; 19,7%). Va inoltre evidenziato come il peso delle imprese più piccole sia aumentato rispetto all analogo periodo dell anno precedente dove contavano per il 25,1%. È diminuito, invece, quello relativo alle imprese con 20 e più lavoratori (in particolare, si ha un 10,4 punti percentuali per la classe 20 49, 12,1 punti per la categoria superiore). 9

10 Tab. 9 Imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per dimensione aziendale. I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospens. imprese domande sospens. imprese domande sospens ed oltre Nd Totale Fig. 5 Distribuzione percentuale delle domande e sospensioni di CIG in deroga, per dimensione aziendale. I trim. 2010, IV trim e I trim imprese 8 73,1 6 52,9 61, ,1 19,4 16,7 11,712,8 8,2 6,5 7,4 2,6 4,3 1,4 1, ed oltre Nd domande sospensioni ,6 51,7 19,1 19,5 12,1 14,4 7,6 6,1 2,7 4,2 73,8 16,4 7,1 1,3 1, ,8 25,1 21,3 18,2 3,7 43,8 32,6 25,4 20,8 21,7 19,2 19,7 7,8 7,0 2, ed oltre Nd ed oltre Nd Analizziamo ora la variazione tendenziale. Il numero complessivo di unità produttive che hanno fatto ricorso all ammortizzatore in deroga scende di 58 unità, pari ad un 21,2% in meno. Questa dinamica risulta comune a quasi tutte le classi dimensionali: 29 unità per le imprese ( 90,6%), 32 per quelle con 50 ed oltre lavoratori ( 91,4%) e, infine, 39 unità per la seconda classe di ampiezza ( 70,9%). L unica eccezione è rappresentata dalle imprese di più piccole dimensioni per le quali si ha un aumento di 13 unità (+9,0%). Se si esamina il quadro relativo a domande e sospensioni si ottiene una dinamica del tutto simile, giacché il numero di domande cresce solamente per le imprese più piccole (+12 unità, +7,8%), così come quello delle sospensioni (+80 unità, +21,9%). Per tutte le altre si ha una riduzione tanto delle domande quanto delle sospensioni: in relazione alla prima dimensione la variazione più sostenuta in valore assoluto si ha per le imprese fra lavoratori e quelle più grandi (circa 40 unità in meno in entrambi i casi), mentre se si considera la seconda dimensione spicca la variazione che si determina 10

11 per le imprese più con 50 ed oltre lavoratori con 262 unità per un 56,7% (comunque rilevante la riduzione che si manifesta per le imprese della categoria sottostante con 185 unità in meno). Tab. 10 Variazioni assolute delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per dimensione aziendale; I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospensioni imprese domande sospensioni ed oltre Nd Totale Tab. 11 Variazioni percentuali delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per dimensione a ziendale; I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospensioni imprese domande sospensioni 1 9 9,0% 7,8% 21,9% 10,5% 1,2% 22,6% ,9% 71,9% 28,8% 64,4% 68,6% 22,0% ,6% 91,7% 70,1% 84,2% 85,0% 65,8% 50 ed oltre 91,4% 93,0% 56,7% 8% 81,3% 6,1% Nd 414,3% 362,5% 31,5% 26% 236,4% 208,7% Totale 21,2% 24,5% 30,2% 6,9% 14,1% 8,7% La maggior parte delle ore autorizzate nel I trimestre 2011 (147 mila, pari al 42,4%) fa riferimento alle imprese con meno di 10 lavoratori; seguono quelle della classe dimensionale più elevata con un 21,7% (75 mila) e quelle fra 10 e 19 lavoratori con un 17,1% (59 mila). La diminuzione complessiva del numero di ore autorizzate che si registra fra il I trimestre del 2010 e quello dell anno successivo risulta comune a tutte le classi dimensionali, seppur con valori differenti. La variazione più ragguardevole si ha per le imprese più grandi con 150 mila ore, pari ad un 66,6%; piuttosto sostenuto anche il calo relativo alla classe ( 62 mila, 51,2%) e a quella immediatamente superiore ( 67 mila, 63,7%). Per le imprese più piccole la variazione risulta sensibilmente più tenue con un 8,6% (poco meno di 14 mila ore). Ed è senza dubbio questa minore riduzione delle ore autorizzate a far sì che le imprese più piccole registrino un aumento dell incidenza relativa che passa dal 25,5% al 42,4%, mentre per tutte le altre essa diminuisce. Tab. 12 Ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per dimensione aziendale. I trim. 2010, IV trim e I trim per per per sospensione sospensione sospensione ed oltre Nd Totale

12 Se si guarda il rapporto fra ore autorizzate e sospensioni, un valore molto al di sopra della media si ha per le imprese con 481; al lato opposto si collocano le unità produttive della categoria sottostante con 270 ore. Fig. 6 Distribuzione percentuale delle ore di CIG in deroga, per dimensione aziendale. I trim. 2010, IV trim e I trim ,8 42, ,5 19,3 16,6 26,526,1 24,0 20,8 21,7 17,1 1 2,7 2,6 11,0 7, ed oltre Nd Tab. 13 Variazioni assolute e percentuali delle ore e delle ore per sospensione di CIG in deroga, per dimensione aziendale; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. v.p. v.a. v.p ,6% ,1% ,2% ,6% ,7% ,1% 50 ed oltre ,6% ,3% Nd ,8% ,8% Totale ,0% ,1% Analizziamo ora il settore di attività economica. È indubbio che le principali beneficiarie appartengano al terziario: nello specifico, 51 imprese sono del settore del commercio (24,5%), mentre 85 (39,4%) di quello dei servizi. Nutrita è anche la presenza di imprese facenti parte del secondario: 23 sono imprese edili, mentre 48 del settore dell industria. Rispetto all anno precedente, l analisi della composizione delle imprese per settore di attività economica evidenzia importanti cambiamenti. Infatti, l'incidenza diminuisce solamente e in proporzioni elevate per l'industria con 13,2 punti percentuali in meno; in tutti gli altri casi si manifesta, al contrario, un aumento del peso relativo, anche se le differenze più consistenti si hanno in corrispondenza del commercio e delle costruzioni (rispettivamente, +5,9 e +3,7 punti percentuali). Se esaminiamo la distribuzione delle sospensioni (quella delle domande ricalca sostanzialmente quella delle imprese) si vede come la maggior parte faccia riferimento sempre ai servizi, addirittura in una proporzione più consistente di quella vista a proposito delle imprese con il 53,6% (fra l altro, rispetto all analogo periodo dell anno precedente si ha una incidenza più alta di 6,3 punti percentuali). Seguono quelle di pertinenza delle imprese industriali con il 24,4% e quelle del settore del commercio con il 14,7%. 12

13 Tab. 14 Imprese, di domande e di sospensioni di CIG in deroga, per settore di attività economica. I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospens. imprese domande sospens. imprese domande sospens. Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Nd Totale Fig. 7 Distribuzione percentuale delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per settore di attività economica. I trim. 2010, IV trim e I trim ,4 37,6 imprese 39,2 35,3 39, ,5 22,2 18,6 15,5 10,6 6,9 8,2 1,5 0,4 1,3 2,3 0,9 Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Nd domande sospensioni ,5 4 38,3 35,2 34,4 24,0 22,2 18,8 15,6 10,2 8,0 6,4 1,3 2,7 0,4 1,1 0, ,6 47,3 42,4 36,7 25,6 24,4 19,5 13,4 14,7 5,6 7,0 6,0 2,0 0,1 0,4 0,2 1,1 Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Nd Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Nd Come già asserito, nel complesso, le imprese che hanno iniziato a godere del beneficio dell ammortizzatore sociale calano di 58 unità fra il I trimestre 2010 e i primi tre mesi del Questo dato è determinato prevalentemente dalla dinamica che si attua per due settori: l industria che vede una riduzione di 49 unità ( 50,5%) e i servizi che evidenziano una diminuzione di 18 unità ( 17,5%). Al contrario, vi è un incremento per le costruzioni e per il commercio, ma si tratta di variazioni piuttosto contenute (rispettivamente, +4 e +2 unità). Per ciò che riguarda le sospensioni, la variazione tendenziale registrata a livello complessivo ( 30,2%) resta negativa in tutti i settori con un accentuazione nell industria ( 33,3%, pari a 124 unità) e nel commercio ( 47,3%, pari a 134 unità). La riduzione che si realizza per i servizi è invece meno sostenuta a quella media ( 20,9%), ma in termini assoluti si tratta di quella più importante ( 144 unità). 13

14 Interessante è anche soffermarsi in questo caso sulla variazione congiunturale che manifesta segni diversi a seconda del settore, sia che si consideri il numero di imprese che quello delle sospensioni. Nel primo caso, solamente il settore dell industria evidenzia un segno negativo ( 43; 47,3%) ma è talmente ampio da determinare la variazione complessiva ( 16; 6,9%). Se invece si esaminano le sospensioni anche le costruzioni mostrano una diminuzione pari a 17 unità, anche se si tratta di una variazione sensibilmente più contenuta rispetto a ciò che si verifica per le imprese industriali il cui volume scende di 223 unità ( 47,3%). Sono invece le imprese dei servizi che evidenziano valori in controtendenza e ciò vale soprattutto dal lato delle sospensioni che aumentano di 136 unità (+33,3%). Tab. 15 Variazioni assolute delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per settore di attività economica; I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospensioni imprese domande sospensioni Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Nd Totale Tab. 16 Variazioni percentuali delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per settore di attività economica; I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospensioni imprese domande sospensioni Agricoltura 5% 5% 93,1% 10% 10% 10% Industria 50,5% 52,4% 33,3% 47,3% 52,8% 47,3% Costruzioni 21,1% 21,1% 25,6% 21,1% 9,5% 21,8% Commercio 3,9% 3,6% 47,3% 47,2% 31,7% % Servizi 17,5% 21,1% 20,9% 3,7% % 33,3% Nd 66,7% 10% 12% Totale 21,2% 24,5% 30,2% 6,9% 14,1% 8,7% La maggior parte delle ore autorizzate nel I trimestre 2011 compete al settore dei servizi con 177 mila ore, pari al 51,2% del totale. Alle imprese industriali spetta una quota del 25,4% (88 mila), mentre a quelle del commercio una proporzione del 14,4% (50 mila). Le ore a favore delle imprese edili ammontano a 28 mila, mentre quelle di pertinenza delle imprese agricole rappresentano una frazione del tutto marginale. Fra l altro, questa distribuzione diverge in maniera sostanziale da quella che caratterizza l analogo periodo dell anno precedente, soprattutto se si considera l industria e i servizi (rispettivamente, +4,5 punti e 6,2 punti percentuali). 14

15 Tab. 17 Ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per settore di attività economica; I trim. 2010, IV trim e I trim per per per sospensione sospensione sospensione Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi Nd Totale Fig. 8 Distribuzione percentuale delle ore di CIG in deroga, per settore di attività economica. I trim. 2010, IV trim e I trim ,4 48,2 51, ,6 25,4 20,9 14,4 14,4 12,3 8,0 5,2 5,6 2,1 0,1 0,3 0,1 0,8 Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Altri servizi Nd Fra il I trimestre 2010 e l analogo periodo dell anno precedente, le ore autorizzate diminuiscono, come già richiamato, di quasi 283 mila. Il contributo maggiore è dato dal settore dei servizi con 184 mila ore in meno, pari ad un 50,9%; segue l industria che manifesta una riduzione di 43 mila ore (per un 33,0%), una variazione un po più sostenuta di quella che si ha per il commercio ( 41 mila, 45,0%). Relativamente all indicatore ore per sospensione, si oltrepassa la media soprattutto nelle costruzioni con 452 ore; nell agricoltura, invece, ci si colloca parecchio al di sotto del valore generale con 214 ore per sospensione. Tab. 18 Variazioni assolute e percentuali delle ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per settore di attività economica; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. v.p. v.a. v.p. Agricoltura ,8% 28 7,0% Industria ,0% ,3% Costruzioni ,0% ,4% Commercio ,0% ,0% Servizi ,9% ,6% Nd ,3% Totale ,0% ,1% 15

16 Nel dettaglio, se si prendono in considerazione le 48 imprese che appartengono al settore industriale 4, il comparto più rappresentativo è costituito dalla Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con 12 unità e dalla Fabbricazione di mobili con 8 unità (rispettivamente, 25,0% e 16,7% sul totale). La distribuzione delle 248 sospensioni risulta alquanto eterogenea; infatti, la quota maggioritaria spetta alla Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca con il 34,3%, seguita dalla Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con il 16,5%, dalla Fabbricazione di mobili con il 12,9% e dalla Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche con il 10,9%. Se analizziamo la variazione tendenziale, concentrando l attenzione sulla dinamica delle sospensioni, si vede come nel settore industriale vi siano alcuni comparti che segnalano una situazione di maggiore difficoltà dal momento che si assiste ad un aumento del numero delle sospensioni (+13 unità per la Metallurgia, +71 unità per la Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca). Per ciò che riguarda i comparti che segnalano un segno negativo vanno menzionati, in particolare, la Fabbricazione di apparecchiature elettriche con 20 unità, la Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature con 23 unità, la Fornitura di acqua con 30 unità, la Fabbricazione di mobili con 42 unità e la Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con 55 unità. Infine, nell ambito del settore industriale le ore autorizzate nel I trimestre 2011 ammontano a 88 mila, di cui circa i tre quarti fanno riferimento a quattro comparti: Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con l 11,7%, Fabbricazione di mobili con il 13,3%, Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche con il 20,6%, Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca con il 30,7%. Rispetto al I trimestre 2010, le variazioni che hanno interessato i diversi comparti dell'industria sono molto difformi sia nel segno quanto nell'ammontare. Infatti, in alcuni vi è un aumento molto marcato delle ore autorizzate come succede nel caso della Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+10 mila) e della Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca (+19 mila). Fra i comparti che manifestano una riduzione del numero di ore di CIG in deroga ne vanno menzionati in particolare due: la Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con 26 mila ore e la Fornitura di acqua con 16 mila ore. Consistente anche la riduzione che si realizza per la Confezione di articoli di abbigliamento e per la Fabbricazione di mobili con una variazione pari a circa 9 mila ore in meno in entrambi i casi. Esaminiamo ora più dettagliatamente 5 il settore dei servizi. Per ciò che concerne il numero di imprese che hanno iniziato a godere della concessione di CIG in deroga nel I trimestre 2011 (84 unità in tutto), oltre i due terzi sono concentrati in quattro comparti: Attività professionali, scientifiche e tecniche con il 25,9%, Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese con il 16,5%, Trasporto e magazzinaggio con l 11,8% e Altre attività di servizi con il 12,9%. A queste imprese fa riferimento l 81,1% delle 544 sospensioni relative al settore dei servizi, seppur con percentuali diverse da quelle esposte in precedenza, soprattutto per ciò che attiene due comparti: si tratta delle Altre attività di servizi le cui sospensioni incidono in proporzioni maggiori con il 35,1% e le Attività professionali, scientifiche e tecniche che invece arrivano a pesare solamente il 15,1%, ossia in una percentuale molto minore di quella ritrovata a livello di unità produttive. 4 Le tavole relative al dettaglio delle imprese dell industria sono riportate nell appendice statistica. 5 Le tavole relative al dettaglio delle imprese dei servizi sono riportate nell appendice statistica. 16

17 La diminuzione del numero di imprese fra il I trimestre 2010 e l'analogo periodo dell'anno successivo nel settore dei servizi è da imputare alla dinamica che si registra per il Trasporto e magazzinaggio con 21 unità (in tutti gli altri casi si evidenziano variazioni decisamente più contenute, al massimo pari a qualche unità in più o in meno); questo comparto influenza notevolmente anche la riduzione delle sospensioni ( 165 unità); una variazione consistente di segno negativo si ha anche per il Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese con 52 unità. Queste diminuzioni sono in parte contrastate dagli aumenti che si registrano per Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+30 unità), Altre attività di servizi (+23 unità) e Amministrazione pubblica e difesa (+14 unità). I quattro comparti che includono il numero più elevato sia di imprese che di sospensioni sono anche quelli che detengono il maggior volume di ore autorizzate (nel complesso l'80,2% del totale, pari a 177 mila). Più specificatamente, alle imprese afferenti le Altre attività di servizi spettano 76 mila ore (42,7%), al Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 24 mila ore (13,4%), al Trasporto e magazzinaggio 23 mila ore (12,6%) e alle Attività professionali, scientifiche e tecniche 20 mila (11,5%). La variazione tendenziale delle ore di CIG in deroga autorizzate relativamente all intero settore dei servizi ammonta a 144 mila in meno: questa riduzione è da imputare prevalentemente alla dinamica che contraddistingue tre comparti, il Trasporto e magazzinaggio ( 90 mila), le Altre attività di servizi ( 46 mila) e il Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese ( 39 mila); comunque sostenuta la variazione che si ha per i Servizi di informazione e comunicazione con 11 mila ore in meno. Vi sono invece comparti che esprimono una dinamica in controtendenza con quella generale, ma le variazioni che si evidenziano, soprattutto se esaminate da un punto di vista assoluto, non sono minimamente paragonabili a quelle viste in precedenza. Terminiamo la disamina delle imprese che hanno beneficiato della CIG in deroga attraverso l analisi della provincia quale luogo della sede. Le imprese sono ubicate soprattutto a Udine con 94 unità (43,5%) e a Pordenone con 66 unità (30,6%); seguono ad una certa distanza Trieste con il 16,7% e Gorizia con l'8,8%. Nel corso di un anno, l'incidenza relativa ha subito alcune modifiche; ciò vale soprattutto per Trieste che ha visto un aumento di 7,2 punti percentuali e per Udine che manifesta una riduzione del peso di 4,7 punti. Tab. 19 Imprese, di domande e di sospensioni di CIG in deroga, per provincia. I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospens. imprese domande sospens. imprese domande sospens. Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG Totale

18 Fig. 9 Distribuzione percentuale delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per provincia. I trim. 2010, IV trim e I trim imprese 6 48,2 51,3 43,5 4 29,2 26,7 30,6 2 16,7 11,3 12,5 9,5 9,5 8,8 1,8 0,5 Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG domande sospensioni 6 53,4 5 44,0 46,3 42,2 4 37, ,2 31,6 26,7 17,3 11,7 9,4 11,1 8,8 8, ,2 28,3 25,2 24,6 24,3 20,1 18,1 17,6 14,8 10,2 5,7 1,6 Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG Se si analizzano le sospensioni, si nota come un valore praticamente identico coinvolga i territori di Udine e di Pordenone con poco più del 28% in entrambi i casi (quasi 290 unità in valore assoluto). Particolarmente interessante è la situazione di Gorizia che, in termini di domande, pesa per l'8,4% del totale, mentre dal punto di vista delle sospensioni per il 24,3%. Ciò si deve al fatto che nella provincia goriziana vi sono due imprese che hanno richiesto ben 145 sospensioni; da qui il valore molto elevato che si rileva. Rispetto al I trimestre 2010, l'incidenza delle sospensioni scende sensibilmente per Udine ( 15,8 punti percentuali), mentre aumenta per tutte le altre province, in particolare per Gorizia e Trieste (rispettivamente, +9,5 e +7,4 punti percentuali). Anche per Pordenone si ha un incremento del peso relativo, anche se risulta in questo caso decisamente più contenuto. Il confronto con l anno precedente mostra una variazione positiva del numero di imprese solamente per Trieste che passa da 26 a 36 unità; in termini percentuali si tratta di un incremento del 38,5%. Tutte le altre province mostrano segni negativi: per Udine si hanno 38 unità in meno ( 28,8%), per Gorizia 12 unità in meno ( 38,7%) e, infine, per Pordenone 14 unità in meno ( 17,5%). Per ciò che riguarda le sospensioni, la diminuzione rilevata a livello complessivo è determinata soprattutto da Udine con 354 unità in meno, pari ad un 55,3%. Un segno negativo si riscontra anche per Pordenone ( 80; 21,8%) e per le imprese con sede al di fuori del territorio friulano ( 67; 80,7%). Gorizia e Trieste si caratterizzano invece per una dinamica in controtendenza, dal momento che evidenziano una crescita del numero di sospensioni (+32 unità nel primo caso, +30 unità nel secondo). 18

19 Tab. 20 Variazioni assolute delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per provincia; I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospensioni imprese domande sospensioni Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG Totale Tab. 21 Variazioni percentuali delle imprese, domande e sospensioni di CIG in deroga, per provincia; I trim. 2010, IV trim e I trim imprese domande sospensioni imprese domande sospensioni Udine 28,8% 31,2% 55,3% 21,0% 32,1% 30,8% Gorizia 38,7% 45,7% 14,9% 13,6% 17,4% 10,3% Trieste 38,5% 39,3% 20,1% 24,1% 34,5% 10,9% Pordenone 17,5% 18,4% 21,8% 6,5% 1,4% 4,7% Extra FVG 8% 9% 80,7% Totale 21,2% 24,5% 30,2% 6,9% 14,1% 8,7% Se si considera la distribuzione delle ore autorizzate per provincia, si vede come quella che ne assorbe la maggior parte è Udine con 100 mila ore, pari ad un 29,0%. Un ammontare leggermente inferiore si registra per Gorizia e Pordenone con circa mila ore; Trieste si posiziona all ultimo posto, ma con un valore comunque apprezzabile (54 mila, per un 15,6%). L'incidenza relativa è cambiata radicalmente nell'ultimo anno, soprattutto se si considera la provincia di Udine che subisce una riduzione di 17,7 punti percentuali; questa differenza si è distribuita abbastanza omogeneamente nelle restanti province del Friuli Venezia Giulia. Il calo complessivo è determinato soprattutto da quanto si evince per Udine dove la variazione ammonta a 193 mila ore in meno ( 65,8%); si tratta di una riduzione molto più marcata di quella che caratterizza le altre province dal momento che al secondo posto si colloca Gorizia ma con sole 44 mila ore in meno. In conclusione, esaminiamo l'indicatore ore per sospensione in riferimento alle province. Sopra la media si posiziona, oltre che Trieste, soprattutto Gorizia con 465 ore; si tratta comunque di un valore molto più basso di quello che si presentava nel I trimestre 2010, pari a 644 ore. Pure Udine e Trieste evidenziano un calo dell indicatore, seppur distante da quello che caratterizza il territorio goriziano: nel primo caso si scende di 95 ore, nel secondo di 40 ore. Tab. 22 Ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per provincia; I trim. 2010, IV trim e I trim per sospensione per sospensione per sospensione Udine Gorizia Trieste Pordenone

20 Extra FVG Totale Fig. 10 Distribuzione percentuale delle ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per provincia. I trim. 2010, IV trim e I trim , ,9 18,4 29,4 28,0 29,0 26,3 27,2 26,9 16,3 15,6 1 10,3 2,7 1,3 Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG Tab. 23 Variazioni assolute e percentuali delle ore e ore per sospensione di CIG in deroga, per provincia; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. v.p. v.a. v.p. Udine ,8% ,0% Gorizia ,9% ,1% Trieste ,5% ,7% Pordenone ,3% ,5% Extra FVG ,0% Totale ,0% ,1% 4. LAVORATORI I lavoratori coinvolti negli interventi di CIG in deroga nel I trimestre 2011 sono complessivamente 995; pertanto, poiché le sospensioni sono 1.015, ciò significa che una quota di lavoratori ha ricevuto il beneficio dell'ammortizzatore in deroga per più di una volta nell arco dei tre mesi. La componente maschile risulta decisamente prevalente con il 62,0% contro il 38,0% delle donne, valore, quest ultimo, che è comunque cresciuto nell ultimo anno di quasi 10 punti percentuali. Rispetto al I trimestre 2010, si ha un vistoso calo dei lavoratori coinvolti con circa 400 unità in meno, pari ad una variazione tendenziale del 28,6%. Fra l'altro, la diminuzione ha interessato in proporzioni decisamente più consistenti la componente maschile ( 383; 38,3%) piuttosto che quella femminile ( 15; 4,3%). Anche rispetto al trimestre precedente, si registra un rallentamento, seppur più contenuto: i lavoratori coinvolti diminuiscono di 44 unità, ossia del 4,2%. In questo caso va evidenziata la diversa dinamica che interessa uomini e donne: infatti, risulta di segno negativo per la prima componente ( 53 unità) e positiva per la seconda (+9 unità). 20

21 Tab. 24 Lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per genere del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim M F Totale Fig. 11 Distribuzione percentuale dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per genere del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim ,8 64,5 62,0 4 28,2 35,5 38,0 2 M F Tab. 25 Variazioni assolute e percentuali dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per genere del lavoratore; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. % v.a. % M ,3% 53 7,9% F 15 3,8% 9 2,4% Totale ,6% 44 4,2% Dei 995 lavoratori interessati dallo strumento della CIG in deroga nel I trimestre del 2011, la maggior parte, 81 unità, afferisce alla classe degli adulti (81,9%); di conseguenza le restanti due categorie pesano davvero poco. Rispetto all'anno precedente, in termini di incidenza, vale la pena di rilevare come vi sia stato un ribaltamento delle posizioni fra giovani e adulti: nel I trimestre del 2011, infatti, sono gli anziani a contare in proporzioni maggiori dei giovani, contrariamente a quanto succede nell analogo periodo dell anno precedente. Analizziamo ora la variazione tendenziale. Poiché sono gli adulti il gruppo di gran lunga più cospicuo, è naturale che la variazione che si manifesta nel'ultimo anno sia da imputare soprattutto a questa categoria ( 294, 26,5%). Per i giovani il calo è comunque rilevante, pari a 116 unità in meno e ad un 61,4%. In controtendenza, seppur leggermente, il gruppo degli anziani il cui volume aumenta di 12 unità (+12,6%). Tab. 26 Lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per classe di età del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim Giovani Adulti Anziani Totale

22 Fig. 12 Distribuzione percentuale dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per genere del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim ,6 85,2 81,9 75,0 6 45,0 3 15,0 13,6 6,8 7,1 7,7 7,3 10,8 Giovani Adulti Anziani Tab. 27 Variazioni assolute e percentuali dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per classe di età del lavoratore; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. % v.a. % Giovani ,4% 1 1,4% Adulti ,5% 70 7,9% Anziani 12 12,6% 27 33,8% Totale ,6% 44 4,2% La CIG in deroga nel I trimestre 2011, come del resto negli altri periodi considerati nell'analisi, coinvolge soprattutto lavoratori italiani con il 93,5% dei casi; si tratta di una percentuale sensibilmente più elevata di quella riscontrata nel I trimestre 2010, pari all 85,3%. Di conseguenza, da un anno all altro è diminuito il peso degli stranieri, in particolare quelli extracomunitari che passano dall'11,6% al 5,2%. Fra il I trimestre 2010 e l'analogo periodo dell'anno successivo, il numero dei lavoratori coinvolti in CIG con una nazionalità italiana è diminuito di 258 unità ( 21,7%), un valore più che doppio in termini assoluti di quello che spetta agli extracomunitari ( 109, 67,7%). Infine i comunitari, passando da 44 a 13, realizzano una variazione tendenziale che ammonta ad un 70,5%. Tab. 28 Lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per nazionalità del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim Italiana Extracomunitari Altri comunitari Totale

23 Fig. 13 Distribuzione percentuale dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per nazionalità del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim ,3 94,3 93, ,6 4,4 5,2 3,2 1,3 1,3 Italiana Extracomunitari Altri comunitari Tab. 29 Variazioni assolute e percentuali dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per nazionalità del lavoratore; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. % v.a. % Italiana ,7% 50 5,1% Extracomunitari ,7% 6 13,0% Altri comunitari 31 70,5% 0 % Totale ,6% 44 4,2% La distribuzione dei lavoratori per provincia di residenza è abbastanza omogenea nel territorio, infatti Gorizia, Trieste e Pordenone conseguono percentuali attorno al 20% del totale; solo per Udine il valore si discosta da questa soglia con una percentuale al di sopra del 30%. Si tratta, dunque, di una distribuzione molto diversa da quella che si ricava nell'analogo trimestre dell'anno precedente: Udine vede un calo di 13,3 punti percentuali a favore di Gorizia e di Trieste (rispettivamente +8,9 e +8,5 punti percentuali). Anche per Pordenone si registra una crescita del peso relativo, ma con un ammontare inferiore a quello delle altre due province friulane. Tab. 30 Lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per provincia di residenza del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG Nd Totale

24 Fig. 14 Distribuzione percentuale dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per provincia di residenza del lavoratore. I trim. 2010, IV trim e I trim ,9 4 35,8 32, ,0 18,8 20,5 19,9 22,6 1 11,0 5,4 4,5 4,0 12,3 0,4 20,1 0,3 20,8 Udine Gorizia Trieste Pordenone Extra FVG Nd Il segno della variazione tendenziale risulta differente a seconda del territorio esaminato: infatti, alle riduzioni che riguardano Udine ( 315; 49,2%) e Pordenone ( 123; 35,3%) si affiancano per compensazione gli aumenti di Gorizia e Trieste, anche se non paragonabili a quelli visti in precedenza in termini assoluti. Tab. 31 Variazioni assolute e percentuali dei lavoratori coinvolti nella CIG in deroga, per provincia di residenza del lavoratore; I trim. 2010, IV trim e I trim v.a. % v.a. % Udine ,2% 47 12,6% Gorizia 45 29,4% 3 1,5% Trieste 35 20,3% 2 1,0% Pordenone ,3% 12 5,6% Extra FVG 35 46,7% 7 14,9% Nd 5 10% 3 10% Totale ,6% 44 4,2% Infine, a completare il quadro delle caratteristiche dei lavoratori si riporta l'analisi per figura professionale. Doveroso segnalare è che, nel I trimestre 2010, la quota di lavoratori per i quali non è disponibile tale informazione è assai elevata con oltre un quarto dei casi e, perciò, si porrà in evidenza solamente la distribuzione relativa al I trimestre 2011, senza procedere a confronti con l'analogo periodo dell'anno precedente, che, di certo, non sarebbero affatto attendibili. Nel primo periodo del 2011 la CIG in deroga ha interessato quasi tutte le categorie di lavoratori con valori abbastanza omogenei (eccezion fatta per le Professioni individuali e scientifiche che sono toccate dall'istituto di ammortizzazione sociale solamente in minima parte): il valore oscilla dall 11,1% per le Professioni qualificate nel commercio e nei servizi al 2% delle Professioni tecniche. Se esaminiamo il confronto con il trimestre precedente, l'incidenza relativa subisce alcune importanti modificazioni. In particolare, scende di molto la quota degli Artigiani, operai specializzati, ecc. che passano dal 31,6% al 19,6%. Tutte le altre categorie professionali mostrano variazioni in aumento, seppur contenute: al massimo si ha una discrepanza di quattro punti percentuali in più come nel caso delle professioni qualificate nel commercio e nei servizi. 24

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