Rapporto ambientale 2004 L ENERGIA CHE TI ASCOLTA

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1 Rapporto ambientale 2004 L ENERGIA CHE TI ASCOLTA

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3 Rapporto ambientale 2004

4 Il Rapporto ambientale Enel 2004 esamina le attività industriali svolte da Enel SpA in Italia e all estero (Spagna, Bulgaria, Americhe) attraverso imprese incluse nell area di consolidamento con il metodo integrale o con il metodo proporzionale. I dati di stato rappresentano la situazione di tali imprese al 31 dicembre del 2004 o di ciascun anno considerato. Per quanto riguarda i dati di flusso, le imprese stesse sono prese in considerazione nella loro configurazione al 31 dicembre del 2004 o di ciascun anno considerato, con riferimento all intero anno, inclusi eventuali rami d attività acquisiti nel corso dell anno. Tutti i dati sono riportati in misura pari al 100%, indipendentemente dalla quota di partecipazione di Enel SpA. A titolo di esempio sono considerati al 100% tanto i dati Deval (di cui Enel SpA detiene il 51%) quanto quelli di Terna (di cui Enel SpA nel 2004 ha ceduto il 50%). Il Rapporto, sulla falsariga della struttura tipica dei bilanci societari, è strutturato nelle seguenti sezioni: > struttura organizzativa di Enel; > politica ambientale dell azienda; > organizzazione ambientale; > governance ambientale; > connotazioni e iniziative ambientali delle singole attività svolte in Italia (con schede riepilogative dei risultati); > bilancio ambientale, che consolida i risultati delle varie attività svolte in Italia in ciascuno degli ultimi cinque anni ed è accompagnato da indicatori e rappresentazioni grafiche; > rassegna delle attività svolte all estero (con schede riepilogative dei risultati). Alle iniziative e ai risultati in materia di salute e sicurezza dei lavoratori è dedicata una sezione apposita. La relazione di certificazione chiude la pubblicazione. Per ulteriori informazioni sui contenuti generali del Rapporto ambientale rivolgersi a: Marcello Coggiatti Enel / Affari Istituzionali e Regolamentari Politiche Ambientali Viale Regina Margherita, Roma Tel marcello.coggiatti@enel.it Referenti specifici per le varie attività sono indicati nelle apposite schede illustrative.

5 Presentazione Enel SpA La politica ambientale L organizzazione ambientale La governance dell ambiente Attività in Italia Generazione ed Energy Management Mercato, Infrastrutture e Reti Telecomunicazioni Terna Bilancio ambientale e indicatori Il bilancio ambientale Gli indicatori Attività all estero 74 Prevenzione, protezione e igiene degli ambienti di lavoro 86 La tutela della salute dei lavoratori e il miglioramento della sicurezza degli ambienti di lavoro Relazione di certificazione 94 Verifica del Rapporto ambientale

6 4>5 RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Presentazione La pubblicazione del Rapporto ambientale è ormai da qualche anno un appuntamento periodico per consentire di fare il punto sui risultati raggiunti da Enel in campo ambientale, dandone conto in maniera dettagliata e trasparente. Il Rapporto è anche una occasione per rinnovare il nostro impegno nella ricerca di percorsi innovativi e sempre più eco-compatibili per la produzione di energia elettrica. Percorsi che vanno dall incremento dell efficienza energetica del parco produttivo, attraverso soluzioni innovative frutto della nostra ricerca, all integrazione di impianti a fonti rinnovabili con centrali a ciclo combinato a gas (progetto solare Archimede ) fino alla frontiera dei nuovi vettori energetici con il Progetto Idrogeno. Enel ha conseguito anche nel 2004 risultati che confermano e premiano il nostro impegno ambientale. Accanto alla creazione di nuovo valore per gli azionisti, tutte le attività e gli investimenti sono stati realizzati in un quadro di crescita sostenibile con particolare attenzione alla compatibilità ambientale. Tutti gli obiettivi ambientali che ci eravamo dati sono stati raggiunti. Dopo le grandi trasformazioni delle centrali a olio in cicli combinati a gas, con l apertura del cantiere di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia) è partito il piano operativo carbone pulito. I dati delle emissioni in atmosfera di anidride solforosa (SO 2 ), di ossidi di azoto (NO X ) e di polveri sono stati consolidati ai livelli eccellenti del Il recupero e riutilizzo dei rifiuti speciali (ceneri, gessi ecc.), prodotti dall esercizio dei nostri impianti, è pressoché totale (oltre il 95%). Sul fronte dei cambiamenti climatici (effetto serra), Enel ha ridotto ulteriormente le emissioni specifiche di anidride carbonica (CO 2 ) passando dai 618 grammi di CO 2 per chilowattora prodotto del 1990 ai 504 grammi del La certificazione ISO è ormai estesa a quasi tutti gli impianti industriali (centrali e rete di distribuzione) dell azienda, mentre si sta proseguendo nella registrazione EMAS dell intero parco di generazione.

7 Èproseguito anche nel 2004 l impegno di Enel nello sviluppo degli impianti rinnovabili. Abbiamo investito nella produzione di energia eolica, geotermica, idro, biomasse e solare circa 500 milioni di euro e abbiamo aumentato la nostra quota di produzione anche attraverso acquisizioni all estero. Tuttavia, il nostro impegno per una sempre maggiore produzione da fonti rinnovabili si scontra con crescenti e inaspettate difficoltà ad avere le autorizzazioni o con sorprendenti veti a livello locale. Da ultimo, ma non meno importante, è l avvio di un programma per l allineamento agli standard ambientali di Enel degli impianti acquisiti all estero, soprattutto di quelli nell Europa Centrale. La sfida che ci aspetta nei prossimi anni, infatti, è quella di migliorare i nostri obiettivi in Italia e di trasferirli anche in quei Paesi nei quali il processo di produzione sostenibile è solo all inizio. L Amministratore Delegato Paolo Scaroni

8 6>7 RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Enel SpA La struttura organizzativa di Enel SpA, che ha preso forma nel corso del 2002, è articolata in aree di attività (divisione Generazione ed Energy Management, divisione Mercato, divisione Infrastrutture e Reti, divisione Telecomunicazioni, divisione Servizi e Altre attività, Reti di Trasmissione). Queste, pur racchiudendo ancora al proprio interno varie società, rispondono in maniera più adeguata, dal punto di vista gestionale, alle mutate strategie di Enel SpA che, superando il modello di multiutility, ha focalizzato le proprie attività sull energia elettrica e sul gas. In tal senso Enel SpA si appresta a cedere il controllo di Wind. Inoltre, in risposta a quanto stabilito dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290, avente l obiettivo della riunificazione della proprietà e della gestione della rete di trasmissione nazionale, Enel SpA porterà al 5% la partecipazione in Terna (proprietaria della quasi totalità della rete di trasmissione nazionale), che al 31 dicembre 2004 era già ridotta al 50%. Ciò in vista del trasferimento alla stessa Terna, entro il 31 ottobre 2005, del ramo d azienda del Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale comprendente le attività di dispacciamento e di programmazione e sviluppo e della concomitante assunzione della titolarità e delle funzioni di gestore della rete di trasmissione nazionale da parte del soggetto risultante. L attuale organizzazione conferisce maggiore responsabilità alla Corporate nel suo ruolo di indirizzo e controllo. Nel maggio 2004 è stata costituita la funzione Internazionale di Corporate con il compito di presidiare l andamento complessivo dei Paesi e di gestire lo sviluppo del core business di Enel all estero, massimizzandone il valore e garantendo l integrazione con le altre funzioni di Corporate e il raccordo operativo con le divisioni. Corporate Divisione Generazione ed Energy Management Divisioni Mercato, Infrastrutture e Reti Energia Elettrica Gas Divisione Telecomunicazioni Divisione Servizi e Altre attività Reti di Trasmissione

9 La politica ambientale L attenzione di Enel verso l ambiente e il territorio è ormai una realtà consolidata. Il contenimento delle emissioni, l uso razionale delle risorse, la gestione sostenibile degli impianti e il loro inserimento nel territorio rappresentano oggi una priorità aziendale. La protezione dell ambiente è, così, diventata strategica per il valore che aggiunge alle scelte industriali di Enel e per l alta valenza sociale che essa riveste. Gli apprezzabili risultati raggiunti nel corso degli anni hanno indotto Enel a confermare, anche per il 2004, la propria politica ambientale e i princípi che la ispirano e a riproporre, con rinnovato impegno, il conseguimento dei relativi obiettivi. Princípi >Tutelare l ambiente, la sicurezza e la salute dei lavoratori. >Proteggere il valore dell azienda. > Migliorare gli standard ambientali e di qualità del prodotto. Obiettivi strategici > Utilizzazione di processi e tecnologie che prevengono e/o riducono le interazioni con l ambiente-territorio. > Impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche e delle materie prime. > Ottimizzazione del recupero dei rifiuti. > Applicazione di sistemi internazionali per la gestione ambientale e della sicurezza nelle diverse attività. > Ottimizzazione dell inserimento degli impianti nel territorio. > Applicazione delle migliori tecniche di esercizio. > Comunicazione ai cittadini e alle istituzioni sulla gestione ambientale dell azienda. > Formazione e sensibilizzazione dei dipendenti sulle tematiche ambientali.

10 8>9 RAPPORTO AMBIENTALE 2004 L organizzazione ambientale Nell ambito della funzione Affari Istituzionali e Regolamentari di Corporate è compresa l unità Politiche ambientali, che ha la missione di definire gli obiettivi ambientali strategici di Enel e di assicurare la coerenza dei programmi e delle iniziative conseguenti da parte delle divisioni. L unità Politiche ambientali si avvale di una struttura con il compito di: >promuovere, attuare e coordinare gli accordi di programma con istituzioni, enti e agenzie in campo ambientale; > individuare gli indicatori e garantire il monitoraggio e il controllo dell andamento delle iniziative aziendali in termini di impatto ambientale; > elaborare analisi su specifici temi ambientali che hanno particolari ripercussioni sull intero sistema aziendale e che suscitano interesse nell opinione pubblica; > stabilire relazioni con le istituzioni, gli enti e gli istituti specializzati in materia ambientale su particolari aspetti tecnici; >predisporre il Bilancio ambientale di Enel. In ciascuna delle divisioni, in relazione alle specifiche problematiche, sono presenti strutture operative e/o figure professionali preposte a svolgere attività in campo ambientale. Le risorse umane complessivamente dedicate, esclusivamente o parzialmente, a temi ambientali ammontano in Italia a oltre 240 unità equivalenti a tempo pieno.

11 La governance dell ambiente La nuova organizzazione di Enel ha contribuito a rafforzare le responsabilità della Corporate soprattutto in relazione al governo dei processi trasversali con l obiettivo di assicurare il massimo livello di efficacia ed efficienza nell esecuzione delle attività. In tale contesto la governance dell ambiente concorre ad accrescere la credibilità sociale dell azienda e rappresenta uno dei fattori rispetto a cui si misurano la competitività e il valore di una scelta industriale nei confronti dei propri azionisti, dei clienti e della collettività. Oggi, in Enel, la governance ambientale è attuata utilizzando gli strumenti del reporting, della gestione ambientale e della formazione e informazione, attraverso i quali la governance stessa è anche trasferita alle unità territoriali per garantire azioni e comportamenti omogenei. L esercizio di un attenta governance ambientale comprende un accurata gestione delle risorse economiche che attualmente, pur non essendo presente in Enel una specifica contabilità ambientale, sono rilevate annualmente per meglio indirizzare gli investimenti che hanno natura ambientale. Inoltre, il processo di governance è strutturato in modo tale da fare fronte alle criticità ambientali che inevitabilmente possono generarsi e che talvolta evolvono in contenziosi giudiziari. Il reporting ambientale Il sistema di reporting è, ormai, lo strumento chiave che permette di monitorare costantemente le interazioni delle attività industriali di Enel con l ambiente. La sua costante utilizzazione ha permesso, nel corso degli anni, di migliorarne l efficacia integrandone la struttura con elementi tecnico-procedurali per la garanzia dell affidabilità della gestione dei dati; sono stati, inoltre, adeguati i formati per la rilevazione dei dati stessi al fine di accogliere le informazioni inerenti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e a nuovi aspetti di governance e di rendere il reporting più flessibile e adattabile alla nuova configurazione organizzativa di Enel, all evoluzione della normativa e all internazionalizzazione. Il reporting è parte integrante della gestione ambientale di Enel e la sua metodologia assicura la migliore omogeneità delle informazioni raccolte. Per la sua elevata gestibilità, il reporting è diventato lo strumento grazie al quale molte strutture di Enel controllano periodicamente le proprie prestazioni ambientali confrontandole con gli obiettivi. In tal senso l Area di Business Rete elettrica della divisione Infrastrutture e Reti ha messo a punto, nella intranet aziendale, un applicativo denominato ambientesicurezza finalizzato alla raccolta e all elaborazione dei dati di processo, nonché alla diffusione della documentazione e della normativa di settore. Con cadenza trimestrale l applicativo pubblica un report ambientale a uso interno. A livello Enel SpA è, poi, in fase di sviluppo l automazione del sistema di reporting ambientale. L iniziativa ha l obiettivo di eliminare i passaggi manuali ancora presenti, di assicurare un flusso univoco e regolare di dati e di conciliare le esigenze squisitamente ambientali con quelle della Corporate Social Responsibility.

12 10 > 11 RAPPORTO AMBIENTALE 2004 I sistemi di gestione ambientale Il 2004 ha visto ancora Enel coinvolta nell applicazione, ai propri siti produttivi, dei sistemi di gestione ambientale secondo gli standard internazionali ISO ed EMAS (Eco Management and Audit Scheme). L impegno di Enel nella gestione ambientale in Italia è quello di certificare ISO tutti gli impianti di produzione elettrica e richiedere successivamente la registrazione EMAS. Al 31 dicembre 2004 risulta certificato ISO il 70% della potenza installata (189 centrali); il 28% ha ottenuto anche la registrazione EMAS. I siti certificati ISO che hanno già ottenuto la registrazione EMAS sono le centrali termoelettriche di Fusina, La Casella, Leri Cavour, Montalto di Castro, Porto Marghera, Sulcis e Torrevaldaliga Nord, le unità di business idroelettriche Trento e Vittorio Veneto, l area idroelettrica del Taloro (provincia di Nuoro) e le centrali idroelettriche del fiume Vomano (province di L Aquila e Teramo). Invece, sono solo certificate ISO le centrali termoelettriche di Brindisi Sud, La Spezia, Porto Corsini, Porto Tolle e Priolo Gargallo, le unità di business idroelettriche Bologna, Brescia, Cuneo, Napoli, Sardegna e Sondrio. Per tali impianti sono state già avviate le procedure per la registrazione EMAS. Nel 2004, inoltre, è stata ottenuta la certificazione ISO dell intera Area di Business Rete Elettrica della divisione Infrastrutture e Reti (organizzazione e impianti), evento accompagnato da un imponente attività di formazione. Anche la divisione Telecomunicazioni (Wind) dispone della certificazione ISO 14001, di cui ha già ottenuto, nel novembre 2003, il primo rinnovo triennale. ISO nelle centrali elettriche Con riferimento alla potenza complessiva: MW EMAS nelle centrali elettriche Con riferimento alla potenza complessiva: MW Certificate 70,4% Con certificazione in corso 3,3% Con certificazione programmata 26,3% Registrate 28,1% Con registrazione in corso 15,1% Con registrazione programmata 56,8%

13 La formazione e l informazione I programmi di formazione e di informazione ambientale costituiscono, ormai, elementi qualificanti del piano annuale formativo destinato ad accrescere le competenze e le professionalità delle risorse umane di Enel. In particolare, per quanti più direttamente coinvolti nelle attività di carattere ambientale, nel 2004 sono stati attivati e sviluppati in Italia moduli formativi per un ammontare complessivo di oltre ore-uomo (circa nel 2003). Si tratta di un risultato di carattere assolutamente eccezionale, conseguente alla già accennata imponente attività di formazione che ha accompagnato la certificazione ISO dell Area di Business Rete Elettrica della divisione Infrastrutture e Reti e che ha coinvolto più di due terzi del personale operativo con l ausilio di un CD-rom appositamente predisposto. Ripartizione dell attività di formazione su temi ambientali Totale: ore-uomo Divisione Infrastrutture e Reti 87,8% Divisione Telecomunicazioni 1,6% Terna 7,1% Divisione Generazione ed Energy Management 3,5% Anche per il 2004 Enel ha poi puntato sull informazione per divulgare le proprie iniziative all interno e all esterno dell azienda. Dopo quasi quattro anni il canale Ambiente è stato completamente ristrutturato ed è on line sul sito internet di Enel ( Dedicato alla politica ambientale ed energetica dell azienda, attualizzato nei contenuti e nella veste grafica e semplificato nella logica di navigazione, il nuovo canale si propone come fonte di informazione sulla politica e le attività energetiche di Enel, oltre a costituire una fonte di documentazione e dibattito sul settore energetico a livello nazionale, comunitario e internazionale. Il focus è centrato su problematiche politiche, economiche e industriali, su aspetti relativi alla salute e sull impatto ambientale delle attività produttive. Accanto agli articoli principali su temi d attualità, l home page di Ambiente presenta news a scorrimento e l accesso alle principali sezioni: > il Cruscotto energia, che fornisce dati sempre aggiornati sui consumi di energia elettrica in Italia; > l Atlante interattivo che illustra i dati ambientali ed energetici di tutti i Paesi del mondo; > Documenti Enel, che contiene i Rapporti ambientali Enel degli ultimi quattro anni, le Dichiarazioni ambientali EMAS e le Dichiarazioni ambientali di prodotto; > Documenti rilevanti, contenente una selezione ragionata di documenti su energia e ambiente.

14 12 > 13 RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Le risorse economiche Nel 2004 l impegno finanziario affrontato da Enel in Italia per la protezione ambientale è stato ancora una volta notevole: > 112 milioni di euro per gli investimenti; > 495 milioni di euro per le spese correnti. La quasi totalità di questi importi si riferisce all attività elettrica. In conformità ai criteri guida riportati nei Rapporti ambientali degli anni precedenti, sono considerate ambientali le spese per prevenzione e riduzione dei fenomeni di inquinamento e degrado ambientale nonché di ripristino della qualità dell ambiente, a prescindere dalla ragione che le determina (provvedimento normativo, convenzione con ente locale, decisione aziendale ecc.). Sono invece escluse le spese sostenute per limitare l utilizzo di risorse naturali come pure le spese che, pur esercitando un impatto favorevole sull ambiente, sono effettuate per perseguire altri scopi principali, quali igiene e sicurezza dell ambiente di lavoro nonché sicurezza e salvaguardia degli impianti. Investimenti ambientali complessivi (per area di attività) Totale: 111,8 milioni di euro Produzione di energia elettrica e perforazioni geotermiche 49,8% Trasmissione di energia elettrica 1,6% Distribuzione di energia elettrica 48,1% Telecomunicazioni 0,5% Il complesso degli investimenti appare sostanzialmente ripartito in termini paritari tra produzione e distribuzione di energia elettrica. Agli investimenti su impianti esistenti (65% del totale) contribuisce, invece, per oltre il 70% la produzione (in particolare con l inizio degli interventi di miglioramento ambientale delle sezioni 1 e 2 della centrale di Fusina e della conversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord), mentre quelli su impianti nuovi (35% del totale) risultano quasi esclusivo appannaggio della distribuzione. Questi ultimi riguardano essenzialmente la realizzazione di linee elettriche (nuove o sostitutive) ambientalmente compatibili. In considerazione delle pratiche costruttive standard ormai consolidate anche per motivi finanziari vengono attribuite a investimenti ambientali: > la maggiore spesa sostenuta per l adozione della soluzione in cavo aereo rispetto a quella in conduttore nudo per la realizzazione delle linee di media tensione in aree a bassa concentrazione abitativa; > la maggiore spesa sostenuta per l adozione della soluzione in cavo interrato rispetto a quella in cavo aereo per la realizzazione delle linee di bassa tensione nelle aree suddette; > l intera spesa sostenuta per l eventuale adozione della soluzione in cavo interrato per la realizzazione delle linee di alta tensione, ovunque ubicate.

15 Le spese ambientali correnti del 2004 fanno capo quasi esclusivamente alla produzione di energia elettrica e, per il 58% (285 milioni di euro), sono dovute a extracosti combustibili, cioè, sostanzialmente, alla maggiore spesa sostenuta per l impiego, obbligato da prescrizioni ambientali, di combustibili a ridotto tenore di zolfo in luogo di quelli utilizzabili in assenza dei vincoli ambientali che richiedono il ricorso a questa misura gestionale. La valutazione della maggiore spesa si basa sulla rilevazione, per ciascun impianto alimentabile a olio combustibile o a olio combustibile/gas naturale, della differenza tra il costo sostenuto per l olio combustibile a basso e bassissimo tenore di zolfo o per il gas naturale e quello dell olio combustibile a medio tenore di zolfo. 152 milioni di euro (di cui il 90% a carico della produzione di energia elettrica) sono rappresentati da spese di esercizio (funzionamento e manutenzione delle apparecchiature e dei sistemi aventi funzioni ambientali, smaltimento dei rifiuti, adozione e funzionamento di sistemi di gestione ambientale, personale Enel e delle imprese coinvolte in queste attività, formazione ambientale ecc., ma anche oneri connessi con limitazioni di esercizio finalizzate alla protezione dell ambiente, quali quelle sugli scarichi termici di alcune centrali termoelettriche e quelle che impongono a taluni impianti idroelettrici il rilascio di una parte della portata d acqua nell alveo sotteso, il cosiddetto deflusso minimo vitale). 50 milioni di euro attengono, poi, a tasse ambientali (sostanzialmente carbon tax, tassa sulle emissioni inquinanti e contributi sulla ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche). Spese ambientali correnti (per tipologia) Totale: 494,7 milioni di euro Spese ambientali correnti per kwh prodotto Confronto delle varie filiere della produzione di energia elettrica (millesimi di euro/kwh netto) 4,5 2,9 1,4 1,9 0,4 Esercizio 30,7% Convenzioni 1,4% Tasse 10,2% Ricerca 0,1% Extracosti combustibili 57,6% Produzione termo (compresi extracosti combustibili) Produzione termo (esclusi extracosti combustibili) Produzione idro Produzione geo Produzione eolica e fotovoltaica Nel 2004 Enel ha avviato un attività finalizzata ad adeguare la classificazione della spesa ambientale finora usata che si ispira al lavoro svolto nei primi anni Novanta dalla Commissione Istat-Fondazione Eni Enrico Mattei a quanto messo a punto successivamente dall Istat stesso. L iniziativa assunta dall Istat è connessa anche con le disposizioni dei Regolamenti CE n. 58 del 1997 e n del 2002 sulle statistiche strutturali d impresa, che obbligano gli istituti di statistica degli Stati membri a fornire

16 14 > 15 RAPPORTO AMBIENTALE 2004 a Eurostat una serie di variabili. In tal senso l Istat effettua annualmente la rilevazione delle principali tipologie di spesa che le imprese sostengono per la protezione dell ambiente. Nell avviare tale attività Enel si è in particolare prefissata l obiettivo di istituire modalità operative atte a limitare al massimo la discrezionalità che contraddistingue la classificazione della spesa ambientale. Dopo avere sostanzialmente concluso, anche mediante confronti con Istat, la riclassificazione della spesa ambientale, l attività è ora nella fase di individuazione delle modalità per estrarre le voci di spesa dal sistema di contabilità industriale, per limitare al massimo le valutazioni extracontabili e, comunque, per fissarne i criteri. Le criticità ambientali L adozione delle misure più rigorose e avanzate nell organizzazione e nella gestione può non eliminare criticità ambientali originate da vari motivi, non esclusa l eccessiva enfasi con cui i mezzi di comunicazione trattano alcune problematiche, generando nelle comunità un errata percezione della realtà e aspettative improprie. Per criticità ambientale s intende la situazione di rifiuto o di opposizione a installazioni e/o all impatto derivante dalla gestione delle stesse, manifestata, per espliciti motivi ambientali, da un qualsiasi soggetto terzo che si senta disturbato, danneggiato o minacciato dalla loro presenza, attuale o futura. L opposizione si manifesta attraverso iniziative che comportano o possono comportare oneri economici significativi a causa di mancate autorizzazioni, sospensioni di lavori, modifiche di impianti ecc. Il 62% delle 165 criticità ambientali in essere al 31 dicembre 2004, relativamente alle attività svolte da Enel in Italia, riguardava la rete elettrica di distribuzione, il 23% le telecomunicazioni, il 15% la produzione di energia elettrica. Per quanto riguarda i comparti ambientali coinvolti, tra le criticità più ricorrenti si annoverano, nell ordine, quelle inerenti ai campi elettrici e magnetici, a biodiversità e paesaggio e a rumore e vibrazioni. La maggioranza delle criticità relative ai campi elettrici e magnetici e a biodiversità e paesaggio interessa la rete elettrica di distribuzione, mentre quelle concernenti rumore e vibrazioni attengono, invece, soprattutto agli impianti di telecomunicazione. Criticità ambientali (per comparto ambientale) Totale: 165 Aria e clima 1,8% Rifiuti 1,8% Suolo, acque del sottosuolo e acque di superficie 2,4% Rumore e vibrazioni 7,9% Biodiversità e paesaggio 19,4% Radiazioni (inclusi campi elettromagnetici) 46,7% Altre 20,0%

17 L insorgere delle criticità è stato determinato per il 61% da semplici reclami e per la restante parte da provvedimenti amministrativi e diffide (incluse proteste scritte). I soggetti promotori di tali iniziative sono stati per il 58% pubbliche amministrazioni e per il 42% privati. Il contenzioso ambientale Al 31 dicembre 2004 Enel aveva in Italia 344 procedimenti giudiziari pendenti, di cui il 91% amministrativi e civili e il 9% penali. I giudizi riguardano in massima parte le reti di trasmissione e distribuzione dell energia elettrica. D altra parte la rilevazione per comparto ambientale, limitata ai giudizi amministrativi e civili, indica la netta prevalenza (71%) di quelli afferenti alla problematica dei campi elettrici e magnetici; seguono biodiversità e paesaggio, aria e clima e, con contributi irrilevanti, rifiuti e rumore e vibrazioni. Nel corso del 2004 si sono aperti 44 nuovi procedimenti e se ne sono conclusi 20. Contenzioso ambientale pendente al (per area di attività) Totale: 344 Produzione di energia elettrica 11,0% Trasmissione di energia elettrica 23,6% Distribuzione di energia elettrica 62,2% Telecomunicazioni 3,2% Va precisato che i procedimenti considerati sono solo quelli civili e penali in cui Enel è stata citata in giudizio nonché quelli originati da ricorsi di terzi per l annullamento di provvedimenti amministrativi favorevoli a Enel. Sono esclusi i procedimenti riguardanti l ambiente di lavoro.

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19 Attività in Italia

20 18 > 19 Attività in Italia RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Generazione ed Energy Management Generazione ed Energy Management è la divisione che, nell ambito dell attuale organizzazione di Enel, riunisce tutte le attività di generazione di energia elettrica in Italia e all estero (Spagna, Bulgaria, Nord America, America Latina) nonché di vendita dell elettricità, sul mercato italiano, ai clienti con un consumo annuo superiore a 100 milioni di kwh e ai rivenditori. Inoltre, la divisione cura la vendita, in Italia, di gas naturale a clienti distributori, ne opera il trading sui mercati internazionali e fornisce servizi logistici nel settore dei combustibili. Generazione ed Energy Management è articolata in sei Aree di Business che comprendono quelle dedicate alla produzione di energia elettrica sia da fonti fossili sia da rinnovabili: >Produzione Termoelettrica, che gestisce ed esercisce il parco impianti termoelettrico italiano; > Energie Rinnovabili, che si occupa della gestione e dello sviluppo degli impianti a fonti rinnovabili in Italia. La divisione sta attuando programmi che hanno ripercussioni positive sull ambiente sia in termini di razionalizzazione dell uso delle risorse energetiche, sia in relazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili, nonché relativamente all incremento dell efficienza del parco impianti e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Particolare attenzione è stata rivolta anche al miglioramento della qualità dei servizi con l avvio nel 2004 del progetto QUASAR (Qualità di Servizi, Asset e Risorse). Tale progetto, predisposto inizialmente per le centrali di Fusina, Leri Cavour e Montalto di Castro, sarà esteso a tutto il parco termoelettrico con le finalità di aumentare le prestazioni dell intera divisione.

21 L efficienza del parco termoelettrico Nel 2004, con il completamento della prima delle due sezioni della centrale di Termini Imerese (Palermo), la consistenza degli impianti a ciclo combinato ad altissimo rendimento (55%), a gas naturale, ha superato i MW. Tale potenza crescerà di altri MW quando saranno ultimati i lavori di trasformazione delle centrali a olio combustibile di Termini Imerese e di Santa Barbara (Arezzo). Le trasformazioni degli originari impianti convenzionali a olio combustibile dànno luogo a una riduzione delle emissioni specifiche di CO 2 in misura superiore al 50% e alla sostanziale eliminazione delle emissioni di SO 2. Per assicurare un equilibrato mix dei combustibili, accanto alla quota di gas ad alto rendimento, Enel intende impiegare nel proprio parco produttivo anche combustibili più poveri, in presenza di tecnologie avanzate. In questo contesto, sempre nel 2004, è stato aperto il cantiere per la trasformazione a carbone della centrale a olio combustibile di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia - Roma), che avrà un rendimento del 45% (contro il precedente 38%). Le emissioni specifiche di CO 2 rimarranno conseguentemente invariate e, grazie anche ai moderni sistemi di combustione e di abbattimento, le concentrazioni di SO 2, NO X e polveri al camino risulteranno pari alla metà dei limiti di legge.

22 20 > 21 Attività in Italia RAPPORTO AMBIENTALE 2004 La direttiva 2003/87/CE La direttiva 2003/87/CE del 13 ottobre 2003 (direttiva emissions trading ) ha istituito un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità. Come noto, lo strumento di mercato emissions trading è uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto per agevolare il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo stesso. Il campo di applicazione della direttiva è attualmente limitato alle emissioni di CO 2 provenienti da alcuni settori industriali (energia, siderurgia, cemento, vetro, ceramica, carta). Come previsto dalla direttiva, nel mese di luglio 2004, il Governo italiano ha presentato alla Commissione Europea il Piano Nazionale d Assegnazione (PNA), contenente le quote d emissione settoriali per il periodo di prova 2005/2007. Nelle assegnazioni settoriali il Governo ha tenuto in considerazione l alta efficienza già presente nel sistema industriale italiano e ha inteso garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici nonché la salvaguardia della competitività delle imprese, anche attraverso un esteso ricorso a crediti di emissione derivanti da progetti in altri Paesi industrializzati e con economia in fase di transizione (JI: Joint Implementation) ovvero in via di sviluppo (CDM: Clean Development Mechanism). Parte delle prescrizioni della direttiva sono state recepite con il D.L. 12 novembre 2004, n. 273, convertito con modificazioni nella Legge 30 dicembre 2004, n In questo quadro, nel dicembre 2004 Enel ha ottenuto dai Ministeri dell Ambiente e delle Attività Produttive le autorizzazioni a emettere gas serra per tutti i propri impianti interessati dalla direttiva e ha fornito agli stessi Ministeri dati storici e previsionali sugli stessi impianti. Il censimento, esteso a tutti gli operatori, ha permesso, in particolare, di integrare, nel febbraio 2005, il PNA con le quote di emissione relative ai singoli impianti. A maggio 2005 il PNA non ha però ancora ricevuto il via libera da parte della Commissione Europea e molti degli adempimenti previsti dalla direttiva non sono stati recepiti nella normativa nazionale. Nonostante le incertezze causate da questi ritardi, Enel sta perseguendo una specifica strategia per far fronte alla sfida dell emissions trading conciliandola con obiettivi di diversificazione delle fonti e di riduzione dei costi di generazione. Questa strategia può essere sintetizzata in un consistente rinnovamento del parco termoelettrico, nell incremento della produzione da fonti rinnovabili e nel ricorso a crediti derivanti da progetti CDM e JI.

23 Continua l impegno nelle rinnovabili Nel 2004 il programma Enel per lo sviluppo delle fonti rinnovabili ha avuto un ulteriore impulso, con circa 130 MW di nuova potenza. > Nuovi impianti eolici in Sicilia e in Sardegna: - Caltavuturo 2 (completamento: 7,7 MW), Gangi (27,2 MW) e Montemaggiore 1 (10,2 MW), in provincia di Palermo; - Nicosia (46,8 MW), in provincia di Enna; - Sedini (prima parte: 27 MW), in provincia di Sassari. > Nuovi impianti idroelettrici di piccola taglia: - Rocca Sparvera (1,9 MW), in provincia di Cuneo; -Tirso 2 (4,5 MW), in provincia di Oristano. > Rinnovamento di cinque impianti idroelettrici Balma (Biella), Campliccioli (Verbania), Capodacqua (Ascoli Piceno), Ischia (Campobasso), Zevio (Verona) e dell impianto geotermoelettrico di Radicondoli, in provincia di Siena. >Proseguimento della sperimentazione della co-combustione di combustibile da rifiuti (CDR) e carbone presso la centrale di Fusina.

24 22 > 23 Attività in Italia RAPPORTO AMBIENTALE 2004 La dichiarazione ambientale di prodotto Dopo aver ottenuto, nel giugno 2004, la certificazione della dichiarazione ambientale di prodotto dell energia elettrica generata dall impianto eolico di Sclàfani Bagni, situato in provincia di Palermo, Enel ha avviato le procedure anche per la centrale geotermoelettrica di Bàgnore 3, ubicata in provincia di Grosseto. Il rilascio della certificazione è previsto a metà Le dichiarazioni ambientali di prodotto (Environmental Product Declarations) si propongono la valutazione del ciclo di vita (life cycle assessment) secondo le indicazioni delle norme ISO 14040, 14041, e Esse vengono definite come asserzioni ambientali di tipo III, disciplinate dalle norme ISO CD 14025, che ne prevedono, tra l altro, la verifica e la convalida da parte di un ente certificatore. Enel ha optato per lo schema di dichiarazione ambientale di prodotto EPD, entrato in funzione in Svezia nel 1999 e gestito a titolo volontario dal Swedish Environmental Management Council ( Ciò aderendo al progetto Intend ( che, utilizzando fondi del programma comunitario LIFE Ambiente 2003, ha avviato un esperienza pilota che coinvolge Svezia e Italia nel triennio , con l obiettivo di diffondere lo schema in ambito internazionale. L EPD dà attuazione alle norme ISO mediante procedure e regole specifiche per gruppi di prodotto, fornendo informazioni obiettive e confrontabili. La dichiarazione non contiene confronti, ma li permette all interno di gruppi di prodotti equivalenti; per l approfondimento e il dettaglio delle informazioni è adatta all impiego da parte di aziende piuttosto che di semplici consumatori.

25 Il presupposto dell EPD, la valutazione del ciclo di vita, prende in considerazione le diverse categorie d impatto (risorse rinnovabili e non, acidificazione ed eutrofizzazione, effetto serra, riduzione dello strato d ozono, formazione di ossidanti fotochimici, sostanze tossiche, rifiuti) durante varie fasi (generazione cioè costruzione, esercizio, manutenzione e dismissione dell impianto e distribuzione del prodotto). I risultati, per consentirne il confronto con altre realtà, vengono riferiti all unità funzionale ; nel caso del prodotto energia elettrica, il kwh che viene immesso in rete e quello che, ridotto delle perdite di rete, viene successivamente distribuito ai clienti. Enel ha aderito all EPD per aumentare il consenso verso le proprie infrastrutture, per fornire un ulteriore mezzo di comunicazione ambientale trasparente e per la possibilità di avvalersi di uno strumento di verifica interna e di supporto decisionale. Nel caso di Sclàfani Bagni si è trattato della prima certificazione rilasciata in Italia al prodotto energia elettrica. Bàgnore 3 sarà, invece, la prima centrale geotermoelettrica al mondo a disporre dell EPD. I risultati dell EPD di Sclàfani Bagni evidenziano come esercizio e manutenzione siano sostanzialmente esenti da impatti ambientali; le emissioni di gas serra e, ovviamente, l utilizzazione di materie prime sono tipiche della fase di costruzione; questa presenta anche il più elevato consumo di acqua; la produzione di rifiuti solidi è, infine, pressoché esclusiva della fase di fine vita. L EPD di Sclàfani Bagni ha durata triennale.

26 24 > 25 Attività in Italia RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Produzione termoelettrica Leri Ca Ge La Spezia Piombino Montalto di Castro Torrevaldaliga Nord Porto Tolle Porto Corsini nta Barbara afitta stardo Bari Brindisi Per informazioni rivolgersi a: Maurizio Urbani Enel / Generazione ed Energy Management Viale Regina Margherita, Roma Tel maurizio.urbani@enel.it Rossano Sulcis Termini Imerese Porto Empedocle Augusta Priolo Gargallo Unità di business Produzione Carbone e Orimulsion Produzione Olio e Gas Produzione Ciclo Combinato e Turbogas Consistenza impianti termoelettrici Potenza efficiente Centrali Sezioni netta n. n. MW Potenza efficiente netta Totale: MW A vapore (a condensazione) Con turbine a gas di potenziamento Con turbine a gas in ciclo combinato Con turbine a gas in ciclo semplice Con motori Diesel A vapore 52,7% Con turbine a gas di potenziamento 20,7% Con turbine a gas in ciclo combinato 18,7% Con turbine a gas in ciclo semplice 7,8% Con motori Diesel 0,1% Deposito e movimentazione olio combustibile L Area di Business Produzione termoelettrica gestisce anche, a Ravenna, un impianto (I.I.C.O.: Impianto Integrato Combustibili Oleodotto) per il deposito e la movimentazione dell olio combustibile destinato alla centrale di Porto Tolle. Per il trasferimento del prodotto a Porto Tolle sono presenti un sistema di pompaggio e un sistema di riscaldamento. Lunghezza oleodotto di approvvigionamento da terminale a mare (km) 9 Lunghezza oleodotto di approvvigionamento da darsena AGIP (km) 1 Capacità serbatoi (m 3 ) Lunghezza oleodotto di trasferimento a Porto Tolle (km) 90 Olio combustibile trasferito a Porto Tolle (t) Produzione di calore (vapore a 15 bar e 210 C - milioni di kcal) Consumo di energia elettrica (milioni di kwh) 2,5 Gli altri dati di flusso (consumo di gas naturale e gasolio, materiali di consumo, acqua per uso industriale, acque reflue, emissioni in atmosfera e in acqua, rifiuti) sono, nel seguito, inglobati in quelli propri della produzione termoelettrica.

27 Produzione netta di energia termoelettrica fossile Totale: milioni di kwh Consumo di combustibili Totale: t equivalenti di petrolio Da olio combustibile 22,3% Da orimulsion 1,1% Da gasolio 0,1% Da gas naturale 44,2% Da carbone 32,3% Olio combustibile 24,1% Orimulsion 1,2% Gasolio 0,2% Gas naturale 38,1% Carbone 36,4% Materiali di consumo Totale: t Acqua per uso industriale Totale fabbisogno: m 3 Totale prelievi di acque interne: m 3 Calcare per desolforazione fumi 83,5% Soda caustica, acido solforico e acido cloridrico 3,1% Resine, idrazina, carboidrazide, calce, ipoclorito di sodio e biossido di cloro 3,9% Ammoniaca 8,8% Altri 0,7% Da fiume 29,0% Da pozzo 9,3% Da acquedotto 11,5% Dal mare (quota usata tal quale) 26,4% Dal mare (quota dissalata) 15,1% Dai reflui (quota usata all interno degli impianti) 8,7% Acque reflue Emissioni in acqua (kg) Scaricate (m 3 ) Usate all interno degli impianti (m 3 ) Le acque reflue comprendono quelle meteoriche che affluiscono agli impianti di trattamento se provenienti da aree in cui possono subire inquinamento Metalli N P COD BOD

28 26 > 27 Attività in Italia RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Emissioni in atmosfera SO 2 (t) NO X (t) Polveri (t) CO 2 (t) > da combustione > da desolforazione SF 6 (kg) 598 (t equivalenti di CO 2 ) Totale (t equivalenti di CO 2 ) Rifiuti speciali Totale prodotti: t Totale conferiti per recupero: t Non pericolosi Totale prodotti: t Totale conferiti per recupero: t Pericolosi Totale prodotti: t Totale conferiti per recupero: 912 t Ceneri di carbone Prodotti Gesso da desolforazione Conferiti per recupero Altri Ceneri leggere di olio combustibile Prodotti Altri Conferiti per recupero

29 Energie rinnovabili Domodossola Sondr Bergamo Torino Cune (Pisa) Bolzano Vittorio Veneto a Ceprano ltre ologna Ascoli Montorio Per informazioni rivolgersi a: Maurizio Urbani Enel / Generazione ed Energy Management Viale Regina Margherita, Roma Tel maurizio.urbani@enel.it Sardegna (Cagliari) Sicilia (C Unità di business Produzione Idroelettrica Alpi Produzione Idroelettrica Appennini Produzione Geotermica Consistenza impianti IDRO Potenza efficiente Centrali Derivazioni netta n. n. MW GEO Potenza efficiente Centrali Gruppi netta n. n. MW Acqua fluente ,2 Bacino/serbatoio ,5 Pompaggio puro/misto , ,8 Condensazione ,1 Scarico libero 1 5, ,0 EOLICI Potenza efficiente Centrali netta n. MW FOTOVOLTAICI Potenza efficiente Centrali netta n. MW ,5 5 3,6 Potenza efficiente netta Totale: MW Produzione netta di energia elettrica Totale: milioni di kwh Idro 94,14% Geo 4,22% Eolica 1,62% Fotovoltaica 0,02% Idro da apporti naturali 62,43% ( GWh) Idro da apporti di pompaggio 21,82% (7.422 GWh) Geo 15,05% (5.120 GWh) Eolica 0,69% (233 GWh) Fotovoltaica 0,01% (2 GWh)

30 28 > 29 Attività in Italia RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Ore annue equivalenti di utilizzazione* Fluido geotermico Fluido complessivamente estratto (t) Al netto dei liquidi reiniettati (t) Vapore utilizzato per produzione di energia elettrica (t) Fluido destinato a usi non elettrici (t) > direttamente > dopo espansione in turbina a scarico libero per produzione di energia elettrica Geo Idro Eolica Fotovoltaica * Su base statistica: rapporto producibilità annua/potenza Gli usi non elettrici consentono lo sfruttamento di risorse prive (o non più in possesso) di caratteristiche termodinamiche compatibili con la produzione geotermoelettrica. Essi possono ricondursi alle due grandi categorie della fornitura di calore (soprattutto riscaldamento di serre e teleriscaldamento di edifici) e dell estrazione di sostanze (per esempio, anidride carbonica destinata a usi alimentari). Materiali di consumo (geo) Totale: t Acqua per uso industriale (geo) Prelievi di acque interne, interamente da fiume (m 3 ) Gasolio (geo) Consumo totale (tep) Acido cloridrico 2,1% Bentonite 3,8% Cemento geotermico 14,9% Soda caustica 75,1% Altri 4,1% È destinato al funzionamento dei macchinari di perforazione. Emissioni in atmosfera Emissioni di CO 2 evitate SF 6 - tutte le filiere (kg) 775 (t equivalenti di CO 2 ) CO 2 - geo - dalla combustione di gasolio (t) Si tratta delle emissioni di anidride carbonica prodotte dalla combustione del gasolio utilizzato nell attività geotermica per il funzionamento dei macchinari di perforazione. H 2 S- dal fluido geotermico (t) CO 2 - dal fluido geotermico (t) Un vasto dibattito è in corso sull origine naturale o antropica delle emissioni di gas incondensabili provenienti dal fluido geotermico. Per produzione idroelettrica da apporti naturali (t) Per produzione geotermoelettrica (t) Per produzione eolica (t) Per produzione fotovoltaica (t) Totale (t) Si tratta delle emissioni che avrebbero accompagnato la produzione termoelettrica convenzionale altrimenti necessaria. Il contributo della produzione geotermoelettrica è calcolato nell ipotesi di origine naturale delle relative emissioni di CO 2.

31 Rifiuti speciali Totale prodotti: t Totale conferiti per recupero: t Speciali non pericolosi Speciali pericolosi Prodotti Conferiti per recupero Altri dati PRODUZIONE IDROELETTRICA Invasi svuotati quantità (n.) 23 sedimenti alluvionali movimentati e reimpiegati localmente (t) Scale di risalita (n.) 33 Semine ittiche quantità (n.) 116 pesce utilizzato esemplari oltre a kg ATTIVITÀ GEOTERMICA Pozzi perforati nuovi (n.) 5 approfondimenti (n.) 0 ripristini (n.) 0 Entità delle perforazioni (m) Pozzi in esercizio per produzione (n.) 283 per reiniezione (n.) 55 PRODUZIONE EOLICA E FOTOVOLTAICA Impianti eolici Impianti fotovoltaici Superficie occupata da macchinari, edifici, strade (ha) 126 Superficie totale interessata (ha) da 20 a 100 volte superiore Superficie occupata dai moduli (ha) 6,7 Superficie totale interessata (ha) 10,0

32 30 > 31 Attività in Italia RAPPORTO AMBIENTALE 2004 Mercato, Infrastrutture e Reti Il modello organizzativo di Enel riunisce in due divisioni operative, Mercato e Infrastrutture e Reti, le competenze e le strutture relative alla rete elettrica e alla rete gas, rafforzando, nello stesso tempo, il coordinamento delle attività commerciali. La divisione Mercato ha la missione di sviluppare un offerta integrata di prodotti e servizi di energia elettrica e gas tramite canali distributivi mirati. Nella Divisione sono confluite le attività di vendita dell energia elettrica e del gas sul mercato libero e vincolato, e quelle relative all illuminazione pubblica e artistica, nonché quelle riguardanti in genere il demand side management. La divisione Infrastrutture e Reti ha il compito, invece, di gestire le reti di distribuzione dell energia elettrica e del gas. In particolare, l Area di Business Rete elettrica gestisce la distribuzione di energia elettrica in tutto il territorio italiano, con esclusione della Valle d Aosta, dove il servizio è affidato a Deval, di cui Enel detiene il 51%. L Area di Business Rete gas ha incorporato e integrato le imprese che Enel ha acquisito con l ingresso e l espansione nel settore (nel 2004: Ottogas e Italgestioni). L impegno ambientale delle Divisioni si manifesta in vari ambiti; quello più concretamente e immediatamente percepibile è relativo alle azioni volte al contenimento dell incidenza ambientale delle reti elettriche attraverso la ricerca di tracciati meno invasivi per le linee, l utilizzo di cavi aerei isolati in bassa e media tensione e il controllo delle eventuali situazioni di interferenza degli elettrodotti in alta tensione con riferimento al valore di attenzione dei campi elettrici e magnetici di cui al DPCM 8 luglio Il Sistema di Gestione Ambientale di Rete elettrica certificato Nell ottobre 2004 l Area di Business Rete elettrica della divisione Infrastrutture e Reti ha ottenuto la certificazione ISO del proprio Sistema di Gestione Ambientale, sviluppato in conformità alla normativa internazionale di riferimento. Il Sistema di Gestione Ambientale dell Area di Business Rete elettrica è applicato all intera organizzazione, costituita dalla sede centrale, da 11 Unità territoriali rete (comprendenti 11 Centri Alta Tensione, 29 Esercizi, 129 Zone e 11 Depositi Logistica Materiali) e dagli impianti (più di 1 milione di km di elettrodotti e più di cabine). Il Sistema di Gestione Ambientale garantisce il controllo continuo di tutti gli aspetti ambientali significativi connessi alle attività di progettazione, realizzazione, gestione, manutenzione e sviluppo delle reti elettriche. A supporto del sistema viene utilizzato un applicativo denominato ambientesicurezza, presente nella intranet aziendale, finalizzato alla raccolta e all elaborazione dei dati di processo nonché alla diffusione della documentazione e della normativa di settore.

33 L efficienza energetica negli usi finali Nella seconda metà del 2004 si è perfezionato il quadro normativo e regolatorio relativo all efficienza energetica negli usi finali: i due decreti del 20 luglio 2004, emanati per l elettricità e il gas dal Ministro delle Attività Produttive di concerto con il Ministro dell'ambiente e della Tutela del Territorio e finalizzati il primo all incremento dell efficienza energetica negli usi finali, il secondo al risparmio energetico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili, hanno mutato profondamente la politica di promozione dell uso razionale dell energia, introducendo un sistema innovativo che anticipa di molto il quadro legislativo internazionale. L'obiettivo è quello di conseguire, a livello nazionale, alla fine del primo quinquennio di applicazione ( ), una riduzione complessiva dei consumi di energia primaria pari a 2,9 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep); si tratta di una quantità pari all'incremento medio annuo fatto registrare dal consumo interno lordo di energia negli ultimi cinque anni. Il sistema introdotto dai decreti del 20 luglio 2004 obbliga i distributori di energia elettrica e di gas naturale a raggiungere, per cinque anni a partire dal 2005, precisi obiettivi annuali di riduzione di energia primaria. L Area di Business Rete elettrica, cui compete oltre l 87% dell obbligo assegnato ai distributori di energia elettrica, giocherà un ruolo determinante. Già nel corso del 2004 sono state avviate in Enel varie iniziative sull efficienza energetica, come le campagne di sensibilizzazione destinate ai cittadini per accrescerne la consapevolezza sull uso razionale dell energia: in particolare, specifiche azioni informative sono state attuate nei confronti degli artigiani e delle piccole imprese per favorire l adozione di pratiche di gestione energetica capaci di coniugare l economia aziendale con la tutela dell ambiente.

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