Settore della Istruzione della Formazione e del Lavoro Centri per l Impiego e Ufficio Collocamento Mirato

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1 Settore della Istruzione della Formazione e del Lavoro Centri per l Impiego e Ufficio Collocamento Mirato DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO (Art. 28, comma 1 - D.Lgs. 81/8 ) REDATTO DA REVISIONE N. DATA 1/216 ottobre 216

2 Pagina 2 SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO La sottoscrizione, che segue del presente documento, attesta la data del medesimo come previsto dal comma 2 dell art. 28 del D. Lgs 81/28 e s.m.i.. Brescia / /216 Il Datore di Lavoro (Dott. Giacomo Pagani) Per attestazione della data: Il Responsabile del SPP (Ing. Massimo Maccarone) Il Medico Competente (Dott.ssa Francesca Parmigiani) Servizio Sicurezza sul lavoro (Dott. Giacomo Pagani) l rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Sig. Corsale Domenico Sig. Botta Domenico Sig. Tomasi Giampietro Sig.ra Comini Elena Sig. Oscar Zentili

3 Pagina 3 INDICE 1. PREMESSA SCOPO DELL INDAGINE RIFERIMENTI NORMATIVI IL RISCHIO E LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO METODO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO FASE 1 VALUTAZIONE PRELIMINARE FASE 2: IDENTIFICAZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO FASE 3 (OVE NECESSARIO): VALUTAZIONE APPROFONDITA VALUTAZIONE PRELIMINARE (O OGGETTIVA) DEL RISCHIO FASE 1 VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO EVENTI SENTINELLA Area CONTENUTO DEL LAVORO Area CONTESTO DEL LAVORO...34 ALLEGATO 1 CALCOLO EVENTI SENTINELLA...45 Ufficio Affari Generali - Lavoro...46 Ufficio Collocamento Mirato...57 Centro per l Impiego di Vestone...68 Centro per l Impiego di Sarezzo...79 Centro per l Impiego di Salò...9 Centro per l Impiego di Palazzolo...11 Centro per l Impiego di Orzinuovi Centro per l Impiego di Leno Centro per l Impiego di Iseo Centro per l Impiego di Edolo Centro per l Impiego di Desenzano del Garda Centro per l Impiego di Darfo Boario Terme Centro per l Impiego di Brescia Centro per l Impiego di Breno...189

4 Pagina 4 1. PREMESSA 1.1 Scopo dell indagine La presente relazione tecnica ha l obiettivo di identificare e quantificare le situazioni di rischio dovute allo stress lavoro-correlato, relative alle attività svolte dal personale operante presso i Centri per l Impiego, l ufficio Collocamento Mirato e l Ufficio Affari Generali Lavoro della Provincia di Brescia. Le valutazioni derivano dai dati dal Datore di Lavoro presso il Settore Personale nel mese di luglio e dall incontro effettuato sul tema in data 13 ottobre u.s. (presso il Palazzo Broletto alla presenza di: - Dott. Giacomo Pagani- Datore di lavoro - Ing. Massimo Maccarone Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - Dott.ssa Francesca Parmigiani Medico Competente - Sig. Corsale Domenico - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - Sig. Botta Domenico - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - Sig. Tomasi Giampietro - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - Sig.ra Comini Elena - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - Sig. Oscar Zentili - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Per quanto attiene alla tecnica di valutazione dello stress lavoro-correlato, la valutazione del rischio stress lavoro correlato è stata effettuata secondo le indicazioni riportate nel documento denominato Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato elaborato dall INAIL (Edizione 211) e ai riferimenti indicati nel D.Lgs. 81/8 e s.m.i. Lo stress legato al lavoro rappresenta un rischio non certo nuovo, vista la copiosa letteratura scientifica in merito, ma sicuramente emergente, per la diffusione che sta assumendo in ambito europeo. Le situazioni di disagio lavorativo sono in costante aumento: una percentuale compresa tra il 5 e il 6 % delle giornate lavorative perse in un anno è correlata allo stress lavorativo. Ricerche recenti nei paesi della Comunità Europea mettono in evidenza come lo stress legato alla attività lavorativa sia un problema di salute largamente diffuso fino ad occupare il secondo posto fra quelli più indicati dai lavoratori. Secondo queste ricerche, la condizione di stress interessa circa il 22% dei lavoratori in Europa. In Italia, secondo la European Foundation for the Improvement of Living and Working Condition, il valore si attesta al 27%, poco al di sopra della media europea (dati 25 su 27 paesi della Comunità Europea). Le ricerche hanno, inoltre, valutato anche la ricaduta economica sulle aziende e sulle economie nazionali. E altamente probabile che il fenomeno aumenti in futuro, a causa di alcuni cambiamenti in corso nel mondo del lavoro. Studi in questo senso della European Agency for Safety and Health at Work hanno individuato cinque aree di variabili che rendono emergenti i rischi psicosociali:

5 Pagina 5 1- utilizzo di nuove forme di contratti di lavoro (contratti precari) e l incertezza e l insicurezza del lavoro stesso (scarsità di lavoro); 2- forza lavoro sempre più vecchia (poco flessibile e poco adattabile ai cambiamenti) per mancanza di adeguato turn-over; 3- alti carichi di lavoro, con conseguenti pressioni sui lavoratori da parte del management; 4- tensione emotiva elevata, per violenze e molestie sul lavoro; 5- interferenze e squilibrio fra lavoro e vita privata.

6 Pagina 6 Quindi è necessario che per valutare e fronteggiare i fattori lavorativi di stress, le aziende analizzino la loro organizzazione secondo un percorso che prenda in esame tutte le variabili sopra indicate. In questo modo sarà anche possibile individuare le misure correttive più appropriate ed efficaci. D altra parte la rilevanza del rischio stress lavoro-correlato è ancor più evidente se si considera che lo stesso agisce anche come modulatore dei rischi tradizionali (agenti chimici, fisici, ecc.) aggravandone gli effetti. A tal proposito possono risultare anche molto rilevanti negli effetti le differenze individuali di genere, età, estrazione culturale e tipologia contrattuale. 1.2 Riferimenti Normativi Una lettura della normativa aderente alle indicazioni delle direttive europee emanate a partire dal 1989 in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori dai rischi lavorativi, avrebbe dovuto far considerare l esigenza di valutare i rischi di natura psicosociale, legati all organizzazione del lavoro, possibili fonti di stress lavoro-correlato, fin dall entrata in vigore del D.Lgs 626/94. In ogni caso l emanazione della Legge 39 del 1/3/22, che modificava l art. 4 del D.Lgs 626 precisando che la valutazione deve riguardare tutti i rischi, avrebbe dovuto eliminare ogni dubbio circa questo obbligo valutativo. Ma evidentemente sulla materia specifica troppo grande è stata l incertezza nel definire ed inquadrare le varie e diverse problematiche (stress, burnout, mobbing), nell individuare strumenti validi e sufficientemente obiettivi di valutazione e nel definire le misure di prevenzione e tutela attuabili. Era necessario preparare un retroterra culturale che fosse in qualche misura riconosciuto e condiviso da tutte le parti sociali (datori di lavoro, lavoratori e loro rappresentanze). Decisivo, a tale riguardo, è stato l accordo europeo sullo stress da lavoro, siglato dal sindacato europeo e dalle associazioni datoriali europee in data 8/1/24. Tale accordo è stato recepito in Italia 4 anni dopo (9/6/28). Tuttavia nel nostro paese, poco prima dell accordo europeo, era stata emanata la Direttiva 24/3/24 del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che riporta le Misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni. Tale direttiva, pur riguardando il solo settore pubblico ha il merito di aver indicato le motivazioni per l adozione di misure finalizzate ad accrescere il benessere organizzativo, le indicazioni da seguire, le variabili critiche da considerare e il processo per il miglioramento. In occasione della stesura del D.Lgs 81/8 è stato esplicitato con chiarezza, all art. 28, che la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 ottobre 24,. Sono presenti quindi tutti i presupposti necessari ovvero un esplicito obbligo di legge e un riferimento condiviso a livello comunitario cui ispirarsi.

7 Pagina Il rischio e la valutazione dello stress lavoro-correlato Nel caso dello stress lavoro-correlato, la valutazione va necessariamente a toccare l organizzazione del lavoro che costituisce il cuore di ogni azienda. Nel processo di analisi di questo rischio risulta fondamentale ricostruire l anello della catena che congiunge la valutazione alla prevenzione, di modo che la valutazione sia finalizzata alla definizione degli interventi più che a una stima parametrica del rischio. D altra parte gli interventi migliorativi sull organizzazione del lavoro portano di norma anche ad una riduzione dei costi e ad un miglioramento della produttività dell azienda, che viene quindi ad avere anche un interesse di natura economica a che la valutazione sia eseguita correttamente e le misure correttive adottate siano realmente efficaci. A tal fine possono essere stabiliti alcuni concetti basilari: 1. a differenza di altri fattori di rischio, nel caso dello stress lavoro-correlato il pericolo potenziale esiste sempre. Anche se esistono settori e mansioni a più alto rischio, non è corretto definire aprioristicamente quali luoghi di lavoro siano a rischio in base alla tipologia produttiva, escludendone altri dal processo di valutazione. Quindi in tutte le aziende deve essere fatta la valutazione del rischio; 2. la valutazione deve basarsi su elementi oggettivi che consentano di orientarsi da subito verso le azioni preventive, ovvero di escludere con ragionevole certezza il rischio e conseguentemente la necessità di tali azioni; 3. poiché il fine della valutazione è la prevenzione, la valutazione non può limitarsi all osservazione di indicatori oggettivi o soggettivi che dimostrino la presenza/assenza di stress lavoro-correlato, ma si deve addentrare ad analizzare proprio gli aspetti dell organizzazione del lavoro che possono essere affrontati e migliorati con azioni correttive; 4. il processo di valutazione/gestione deve essere promosso e gestito direttamente dal datore del lavoro e dal top management, perché sia chiara la volontà dell azienda di intervenire sull organizzazione del lavoro. E opportuno che sia accompagnato da coerenti azioni di contesto; 5. gli strumenti di valutazione devono essere utilizzabili e gestibili direttamente dai soggetti aziendali (responsabile del servizio di prevenzione e protezione e medico competente) perché deve essere garantita la gestione del rischio e non una valutazione episodica. Questo può comportare la necessità di adeguare le loro competenze nel campo specifico. In ogni caso si deve garantire sempre e comunque la centralità degli attori interni della prevenzione, anche nel caso che intervengano consulenti esterni; 6. la valutazione deve imperniarsi sulla partecipazione effettiva dei lavoratori attraverso un processo di coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che devono essere consultati dalle fasi iniziali dell intervento all individuazione delle misure correttive; 7. il processo di valutazione deve essere accompagnato da adeguate azioni informative all interno della realtà lavorativa, volte a migliorare la consapevolezza e la comprensione

8 Pagina 8 dello stress da lavoro da parte dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; 8. deve essere prevista la formazione di tutti i soggetti coinvolti (lavoratori, dirigenti, preposti) sia perché la valutazione avvenga correttamente (in particolare la valutazione soggettiva laddove necessaria), sia ai fini dell attuazione delle misure correttive, che in alcuni casi possono riguardare anche aspetti relazionali e comportamentali; 9. la valutazione deve essere orientata alle soluzioni, soprattutto quelle di tipo collettivo; 1. esiste sempre e comunque la necessità di procedure di gestione dei singoli casi, quali eventi sintomatologici; 11. deve essere prevista la verifica dei risultati ottenuti con i cambiamenti introdotti ed il monitoraggio periodico della situazione. Nella figura che segue è rappresentato un possibile modello grafico. Fig. 2 - Modello operativo per la gestione del rischio stress lavoro-correlato

9 Pagina 9 2. METODO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO La valutazione del rischio stress lavoro correlato è stata effettuata secondo le indicazioni riportate nel documento elaborato dall INAIL (edizione 211) Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato. La proposta descritta permette, attraverso fasi graduate e successive, di approfondire il problema e di identificare eventuali punti critici. La check list di indicatori verificabili successivamente descritte, si basano su parametri che sono di tipo oggettivo e quindi tendono a risentire il meno possibile della soggettività dei compilatori/valutatori. Il coinvolgimento dei dipendenti per un contributo soggettivo sarà sempre più stringente quanto più gli aspetti oggettivi dell organizzazione del lavoro saranno predittivi di di stress. Esso rappresenta un metodo oggettivo secondo quanto indicato nel 1 step e definisce una metodologia di valutazione nel caso in cui sia necessaria (cioè nei casi di rischio alto ) un secondo livello di approfondimento (2 step). Il metodo è utilizzabile da piccole, medie e grandi imprese. La valutazione, come per tutti gli altri rischi, deve essere effettuata dal Datore di Lavoro, che ne ha la responsabilità. Sempre in analogia con gli altri rischi è previsto il coinvolgimento delle figure aziendali come RSPP, RLS, MC, oltre ad eventuali altri soggetti interni/esterni indicati dalle organizzazioni. La valutazione si articola in tre FASI principali: FASE 1. Valutazione degli indicatori oggettivi, ossia verificabili, che è possibile associare a condizioni di stress da lavoro, attraverso la compilazione della check list di indicatori verificabili, appositamente predisposta; FASE 2. Individuazione del livello di rischio stress lavoro-correlato che viene valutato in modo graduale (NON RILEVANTE, MEDIO, ALTO). In questa fase devono essere già ipotizzate e pianificate azioni di miglioramento; FASE 3. Misura della percezione dello stress dei lavoratori, attraverso l utilizzo di strumenti specifici (es. questionari) che verranno analizzati in modo aggregato, nel senso che non saranno considerate le singole condizioni di stress occupazionale, bensì quelle dell organizzazione. Tale valutazione è obbligatoria solo per rischio alto. E da sottolineare che ai fini del D.Lgs. 81/8 e s.m.i. e dell accordo europeo sullo stress, il target di riferimento per la valutazione dello stress non è il singolo lavoratore, ma il benessere organizzativo nel suo insieme, anche se talvolta acquisito tramite la percezione delle singole persone. L elaborazione dei dati, ancorché raccolti con strumenti soggettivi, dovrà essere fatta tenendo presente il gruppo di riferimento e non i singoli lavoratori. D altro canto: la valutazione soggettiva dell individuo rappresenta l unica misura valida di benessere disponibile (Levi, 1992). Nella figura di pagina seguente si riporta schematicamente l intero percorso metodologico.

10 Pagina 1

11 Pagina 11 Gestione del rischio Sulla base dei risultati della valutazione del rischio specifico, verranno programmati ed effettuati gli interventi di prevenzione e protezione. Qualora i risultati della valutazione del rischio identifichino in uno o più gruppi omogenei di lavoratori, una condizione accettabile (livello di rischio non rilevante), si provvederà a stabilire un programma di rivalutazione periodica del rischio, secondo lo stesso percorso già indicato. Qualora si evidenzino aree/gruppi omogenei con rischio medio/alto, andranno adottati interventi correttivi su diversi piani, come di seguito indicato. Soluzioni di prevenzione collettiva Soluzioni che intervengono sull organizzazione, attraverso misure tecniche (potenziamento degli automatismi tecnologici ), misure organizzative sull attività lavorativa (orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti di legge e contratti, riprogrammazione attività ), misure procedurali (definizione di procedure di lavoro ), misure ergonomiche (progettazione ergonomica dell ambiente e dei processi di lavoro) e misure di revisione della politica aziendale (azioni di miglioramento della comunicazione interna, della gestione, delle relazioni, ecc.) Soluzioni di interfaccia con i gruppi di lavoratori (formazione post-valutazione) Sulla base dei risultati della valutazione dei rischi, l articolazione degli interventi seguirà l evidenziazione dei singoli aspetti critici sia oggettivati che soggettivamente percepiti. Ad esempio se la valutazione del rischio evidenzierà in un determinato gruppo omogeneo, aspetti di criticità di tipo relazionale (conflittualità), gli interventi saranno quelli sul miglioramento dell interfaccia individuo-organizzazione (es. gestione dei conflitti, conoscenze necessarie per ben operare e comunicare, ecc.). Se la valutazione del rischio evidenzierà invece aspetti critici relativi alle condizioni ed all ambiente di lavoro, gli interventi dovranno essere rivolti al miglioramento ergonomico (interventi strutturali, su impianti/apparecchiature, orari, ecc.). Soluzioni rivolte agli individui - soluzioni di supporto ai singoli lavoratori (counselling, consultori interni, sportelli di ascolto), nelle aziende medio-grandi; - sorveglianza sanitaria con il medico competente, in caso di rischio medio/alto che non può essere ridotto con le misure di prevenzione collettiva. Piano di monitoraggio Le condizioni di rischio individuate e l efficacia degli interventi preventivi/protettivi effettuati dovranno essere monitorati nel tempo. Il piano di monitoraggio dovrà essere concordato e partecipato attraverso la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei lavoratori e dovrà prevedere: - indicazione della tempistica di rivalutazione del rischio soprattutto in relazione a modifiche strutturali / organizzative di rilievo; - il monitoraggio, secondo tempi definiti dell efficacia degli interventi di prevenzione e protezione effettuati.

12 Pagina FASE 1 Valutazione Preliminare La valutazione dello stress lavoro correlato prevede la compilazione di una Check che identifica la condizione di rischio NON RILEVANTE MEDIO ALTO relativamente a: A B C EVENTI SENTINELLA AREA CONTENUTO DEL LAVORO AREA CONTESTO DEL LAVORO Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA EVENTI SENTINELLA AREA CONTENUTO DEL LAVORO AREA CONTESTO DEL LAVORO TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO TOTALE PUNTEGGIO PER AREA

13 Pagina FASE 2: Identificazione dei livelli di rischio I punteggi delle 3 aree vengono sommati e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO di seguito riportata: DA A LIVELLO DI RISCHIO NOTE RISCHIO NON RILEVANTE <25% RISCHIO MEDIO >di 25% 5% RISCHIO ALTO > di 5% L analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Nel caso in cui la valutazione del rischio da stress lavoro correlato identifichi un rischio non rilevante, tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un piano di monitoraggio, ad esempio anche attraverso un periodico monitoraggio degli eventi sentinella. L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia si procede alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse liste di controllo l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci si passa alla valutazione approfondita. L analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavorocorrelato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse liste di controllo l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci si passa alla valutazione approfondita.

14 Pagina FASE 3 (ove necessario): Valutazione approfondita Tale fase va intrapresa, come approfondimento, nel caso in cui nella fase precedente, a seguito dell attività di monitoraggio, si rilevi l inefficacia delle misure correttive adottate e relativamente ai gruppi omogenei di lavoratori rispetto ai quali sono state rilevate le problematiche. A tal fine, le indicazioni della Commissione Consultiva prevedono la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori sulle famiglie di fattori/indicatori già oggetto di valutazione nella fase preliminare con la possibilità, per le aziende di maggiori dimensioni, del coinvolgimento di un campione rappresentativo di lavoratori. Gli strumenti indicati per la suddetta valutazione della percezione soggettiva sono individuati a titolo esemplificativo, tra questionari, focus group, interviste semistrutturate, fermo restando che, per le imprese fino a 5 lavoratori, in sostituzione, il datore di lavoro può scegliere di utilizzare modalità di valutazione (es. riunioni) che garantiscano il coinvolgimento diretto dei lavoratori nella ricerca delle soluzioni e nella verifica della loro efficacia.

15 Pagina VALUTAZIONE PRELIMINARE (O OGGETTIVA) DEL RISCHIO E ora possibile, attraverso l applicazione del modello descritto nel capitolo precedente, procedere a valutare il rischio stress lavoro-correlato a cui sono esposti i lavoratori della Ditta. La valutazione stress lavoro-correlato, come detto, si articola in due/tre fasi principali (il numero di fasi dipende dal livello di rischio rilevato tramite il procedimento di valutazione degli indicatori oggettivi): FASE 1. FASE 2. Inquadramento indicatori oggettivi di stress al lavoro (compilazione della check list); Individuazione del livello di rischio (NON RILEVANTE, MEDIO, ALTO) e pianificazione delle azioni di miglioramento; ed, eventualmente (solo per i casi indicati in 2.3): FASE 3. Misura della percezione dello stress dei lavoratori attraverso l utilizzo di strumenti specifici.

16 Pagina FASE 1 Valutazione indicatori oggettivi stress lavoro correlato La valutazione dello stress lavoro correlato prevede la compilazione di una Check che identifica la condizione di rischio NON RILEVANTE MEDIO ALTO relativamente a: Scheda A EVENTI SENTINELLA (1 indicatori) Per una migliore valutazione del rischio stress lavoro-correlato che tenga conto della realtà della struttura oggetto dell analisi, si è ritenuto opportuno considerare la seguente suddivisione in n. 13 partizioni organizzative: - Ufficio Affari Generali - Lavoro - Ufficio Collocamento Mirato - Centro per l Impiego di Vestone - Centro per l Impiego di Sarezzo - Centro per l Impiego di Salò - Centro per l Impiego di Palazzolo - Centro per l Impiego di Orzinuovi - Centro per l Impiego di Leno - Centro per l Impiego di Iseo - Centro per l Impiego di Edolo - Centro per l Impiego di Desenzano del Garda - Centro per l Impiego di Darfo Boario Terme - Centro per l Impiego di Brescia - Centro per l Impiego di Breno Scheda B AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) La Scheda B Area Contenuto del Lavoro è stata compilata in modo indifferenziato tra i vari Gruppi Omogenei, sopra richiamati poiché le mansioni svolte nei 13 luoghi di lavoro sono identiche come identica è l organizzazione dell attività lavorativa. Scheda C AREA CONTESTO DEL LAVORO (6 aree di indicatori) La Scheda C Area Contesto del Lavoro è stata compilata in modo indifferenziato tra i vari Gruppi Omogenei, sopra richiamati poiché le mansioni svolte nei 13 luoghi di lavoro sono identiche come identica è l organizzazione dell attività lavorativa.

17 Pagina EVENTI SENTINELLA Gli indicatori aziendali sono riferiti agli ultimi 3 anni di attività, in particolare è stato effettuato un confronto tra l anno 215 (ultimo anno, preso come riferimento) e la media dei dati del triennio ( ): Ufficio Affari Generali - Lavoro EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

18 Pagina 18 Ufficio Collocamento Mirato EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

19 Pagina 19 Centro per l Impiego di Breno EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato (*) se INALTERATO corrispondente a, segnare DIMINUITO - es. infortuni inalterati ma = a negli ultimi 3 anni

20 Pagina 2 Centro per l Impiego di Salò EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

21 Pagina 21 Centro per l Impiego di Orzinuovi EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO 4-SI -NO 4-SI TOTALE PUNTEGGIO 8 Vedi Allegato

22 Pagina 22 Centro per l Impiego di Desenzano del Garda EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

23 Pagina 23 Centro per l Impiego di Sarezzo EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

24 Pagina 24 Centro per l Impiego di Leno EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO 4 4 Vedi Allegato

25 Pagina 25 Centro per l Impiego di Edolo EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO 4 4 Vedi Allegato

26 Pagina 26 Centro per l Impiego di Brescia EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO 4 4 Vedi Allegato

27 Pagina 27 Centro per l Impiego di Vestone EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

28 Pagina 28 Centro per l Impiego di Palazzolo EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

29 Pagina 29 Centro per l Impiego di Iseo EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

30 Pagina 3 Centro per l Impiego di Darfo Boario Terme EVENTI SENTINELLA N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato PUNTEGGIO NOTE 1 INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale) 3 % ASSENZE DAL LAVORO 4 % FERIE NON GODUTE % TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati) PROCEDIMENTI, SANZIONI DISCIPLINARI N. VISITE SU RICHIESTA DEL LAVORATORE AL MEDICO COMPETENTE (D.Lgs. 81/8, art.41 c.2 lett. c) SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DI LAMENTELE DEI LAVORATORI ALL AZIENDA O AL MEDICO COMPETENTE ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO/MOLESTIE MORALI O SESSUALI NO -NO 4-SI 4-SI TOTALE PUNTEGGIO Vedi Allegato

31 Pagina Area CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N INDICATORE Sì No Esposizione a rumore sup. al secondo valore di azione 1 Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) 1 Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante 1 Microclima adeguato 1 Adeguato illuminamento con particolare riguardo alle attività ad elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.) 1 Rischio movimentazione manuale dei carichi 1 Disponibilità adeguati e confortevoli DPI 1 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario 1 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertinente ai rischi 1 Esposizione a vibrazione superiore al limite d azione 1 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature 1 Esposizione a radiazioni ionizzanti 1 Esposizione a rischio biologico 1 PUNTEGGIO FINALE TOTALE PUNTEGGIO 1 NOTE Solo per l attività di front-office c/o il CpI di Brescia Si segnalano problemi microclimatici al CpI di Brescia --- Non applicabile 1 Si segnala un rischio di aggressione verbale Rischio di esposizione a patologie con trasmissione aerea

32 Pagina 32 PIANIFICAZIONE DEI COMPITI N INDICATORE Sì No Il lavoro subisce frequenti interruzioni Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti 1 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE Le interruzioni sono, solo potenzialmente dovute a malfunzionamenti delle attrezzature informatiche (hardware e software). In ogni ufficio le telefonate sono filtrate e gestite da un centralino con operatore dedicato 16 E presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia 1 17 Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente Chiara definizione dei compiti 1 19 Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti 1 TOTALE PUNTEGGIO 2 1

33 Pagina 33 CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO N INDICATORE Sì No 2 I lavoratori hanno autonomia nell esecuzione dei compiti 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE 21 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro 1 L attività è interessata da variazioni della quantità di lavoro ma le stesse non hanno carattere di imprevedibilità 22 Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo 1 23 E presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività 1 24 Il ritmo lavorativo per l esecuzione del compito è prefissato 1 25 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina Non applicabile 26 I lavoratori devono prendere decisioni rapide 1 27 Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio 1 28 Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione 1 TOTALE PUNTEGGIO

34 Pagina 34 ORARIO DI LAVORO N INDICATORE Sì No 29 E presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE Viene abitualmente svolto lavoro straordinario 1 E presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? 1 La programmazione dell orario varia frequentemente 1 Le pause di lavoro sono chiaramente definite 1 E presente il lavoro a turni 1 E presente il lavoro a turni notturni 1 E presente il turno notturno fisso o a rotazione 1 TOTALE PUNTEGGIO

35 Pagina Area CONTESTO DEL LAVORO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA N INDICATORE Sì No 37 Diffusione organigramma aziendale 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE 38 Presenza procedure aziendali 1 39 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori 1 4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori Sistema di gestione della sicurezza aziendale. Certificazioni SA8 e BS OHSAS Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini, ) 1 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori 1 Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori 1 Presenza di momenti di comunicazione dell azienda a tutto il personale 1 1 Presenza di codice etico e di comportamento 1 Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione 1 dei casi di disagio lavorativo TOTALE PUNTEGGIO 2

36 Pagina 36 RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE N INDICATORE Sì No 48 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE 49 I ruoli sono chiaramente definiti 1 5 Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/ preposto/responsabile qualità) 1 51 Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere 1 TOTALE PUNTEGGIO EVOLUZIONE DELLA CARRIERA N INDICATORE Sì No 52 Sono definiti i criteri per l avanzamento di carriera 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE 53 Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi 1 54 Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza 1 1 TOTALE PUNTEGGIO 1

37 Pagina 37 AUTONOMIA DECISIONALE CONTROLLO DEL LAVORO N INDICATORE Sì No 55 Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri 1 PUNTEGGIO FINALE,5 NOTE Solo per i servizi specialistici 56 I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l esecuzione dei compiti 1 57 I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali 1 58 Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto 1 TOTALE PUNTEGGIO 1,5 RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO N INDICATORE Sì No 6 Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE 61 Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi 1 62 Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi 1 TOTALE PUNTEGGIO

38 Pagina 38 INTERFACCIA CASA LAVORO CONCILIAZIONE VITA/LAVORO N INDICATORE Sì No Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato mensa aziendale 1 Possibilità di orario flessibile 1 PUNTEGGIO FINALE NOTE Non è presente una mensa ma uno spazio dove è possibili consumare dei pasti 65 Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell impresa 1 Solo mezzi pubblici 66 Possibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale 1 TOTALE PUNTEGGIO Se il risultato finale è uguale a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore -1 Se il risultato finale è superiore a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore

39 Pagina 39 FASE 2 Identificazione dei livelli di rischio e della condizione di rischio INDICATORE I EVENTI SENTINELLA NON RILEVANTE -25% MEDIO 25-5% ALTO 5-1% DA A DA DA A DA Eventi Sentinella * * Se il risultato del punteggio è compreso tra: a 1, si inserisce nella tabella finale il valore ; tra 11 e 2 si inserisce nella tabella finale il valore 2; tra 21 e 4 si inserisce nella tabella finale il valore 5 Sede di lavoro Punteggio Punteggio Indicatore Ufficio Affari Generali - Lavoro 12 2 Ufficio Collocamento Mirato 12 2 Centro per l Impiego di Breno 9 Centro per l Impiego di Salò 8 Centro per l Impiego di Orzinuovi 8 Centro per l Impiego di Desenzano del Garda 8 Centro per l Impiego di Sarezzo 5 Centro per l Impiego di Leno 4 Centro per l Impiego di Edolo 4 Centro per l Impiego di Brescia 4 Centro per l Impiego di Vestone Centro per l Impiego di Palazzolo Centro per l Impiego di Iseo Centro per l Impiego di Darfo Boario Terme

40 Pagina 4 II AREA CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO PER INDICATORE NON RILEVANTE -25% MEDIO 25-5% ALTO 5-1% DA A DA A DA A Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro TOTALE PUNTEGGIO INDICATORE III AREA CONTESTO DEL LAVORO TOTALE PUNTEGGIO PER INDICATORE NON RILEVANTE -25% MEDIO 25-5% ALTO 5-1% DA A DA DA A DA Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera Autonomia decisionale controllo del lavoro 1, Rapporti interpersonali sul lavoro 1 2 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro * -1 TOTALE PUNTEGGIO 3, * Se il punteggio totale dell indicatore Interfaccia casa lavoro è uguale a, inserire il valore -1. Se superiore a, inserire il valore

41 Pagina 41 I punteggi delle 3 aree vengono sommati, per ciascuna sede di lavoro, consentendo l identificazione DEL LIVELLO DI RISCHIO. SEDE ANALIZZATA EVENTI SENTINELLA AREA CONTENUTO DEL LAVORO AREA CONTESTO DEL LAVORO PUNTEGGIO RISCHIO Ufficio Affari Generali - Lavoro 2 8,5 Ufficio Collocamento Mirato Centro per l Impiego di Breno Centro per l Impiego di Salò Centro per l Impiego di Orzinuovi Centro per l Impiego di Desenzano del Garda Centro per l Impiego di Sarezzo Centro per l Impiego di Leno Centro per l Impiego di Edolo Centro per l Impiego di Brescia Centro per l Impiego di Vestone Centro per l Impiego di Palazzolo Centro per l Impiego di Iseo Centro per l Impiego di Darfo Boario Terme 2 8,5 6,5 6,5 6,5 6,5 6,5 3 3,5 6,5 6,5 6,5 6,5 6,5 6,5 6,5 Il livello di rischio di presenza di stress correlato al lavoro, per tutte le sedi di lavoro analizzate è NON RILEVANTE e non è necessaria la fase di coinvolgimento diretto dei lavoratori. 4. MISURE DI PREVENZIONE

42 Pagina 42 L analisi degli indicatori non evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ciò nonostante è possibile mettere in atto un percorso di riduzione del rischio e miglioramento continuo. La prevenzione, l eliminazione o la riduzione dei problemi di stress lavoro-correlato può comportare l adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi ed introdotte sottoforma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati. Le misure correttive possono comprendere: misure organizzative misure tecniche misure procedurali comunicazione formazione Nella tabella che segue si riportano le misure da adottare (sulla base delle evidenze dell analisi) individuate dal datore di lavoro al fine di prevenire lo stress legato all attività lavorativa.

43 Pagina 43 Situazione di rischio Misura Responsabile Programmata per Il dato degli indicatori aziendali, configura un rischio medio per l Ufficio Affari Generali e per l Ufficio di Collocamento Mirato. In entrambi i casi risultano in aumento gli indicatori relativi a: Assenze per malattia, % di assenze dal lavoro e % di rotazione del personale L attività di front-office nei CpI espone ad un rischio di aggressione verbale Con riferimento allemedico competente Dicembre 217 assenze per malattia verificare attraverso operato del Medico competente (colloqui con i lavoratori nel corso delle visite di idoneità) se vi sono fattori di rischio riconducibili allo stress. Acquisire dal Medico competente suggerimenti in merito all eventuale modifica di aspetti organizzativi del lavoro. Istituire e comunicare aidatore di lavoro Novembre 216 lavoratori uno strumento che possa consentire ai lavoratori di comunicare (in forma anonima) condizioni di disagio lavorativo. Analizzare periodicamente le situazioni segnalate e individuare e adottare azioni di miglioramento Migliorare la sicurezza deidatore di lavoro Dicembre 216 lavoratori a contatto con l utenza con l attivazione di percorsi formativi volti a rafforzare le competenze relazionali / comunicative e le capacità di problem solving degli operatori - Identificare, se possibile, una figura interna (es. responsabile CpI) deputata alla gestione degli eventuali casi di violenza/molestie e di

44 Pagina 44 Situazione di rischio Misura Responsabile Programmata per E richiesto ai lavoratori di svolgere più compiti contemporaneamente Rischio biologico nelle attività di front-office L attività è interessata da variazione delle quantità di lavoro Necessità di aggiornamento e/o difficoltà di accesso all aggiornamento con particolare riferimento a procedure ed aspetti burocratici Si segnalano problemi microclimatici presso il CpI di Brescia disagio lavorativo - - Effettuare corsi di formazione relativi alle tecniche di comunicazione (Strategie di comunicazione, Comunicazione sociale, Psicologia della comunicazione) - Mettere a punto delle linee guida sulle modalità/tecniche di gestione di episodi di aggressione verbale e di eventuali conflittualità Assicurare che glidatore di lavoro incarichi affidati siano compatibili con le capacità e risorse dei lavoratori [a cura del medico. competente] Ridistribuire le risorsedatore di lavoro umane in relazione all andamento del lavoro (es. aumento di personale attivo nel periodo di picco del lavoro e riduzione del personale nei periodi meno sovraccaricati) Misura continuativa.. Misura continuativa - Attivare corsi didatore di lavoro Gennaio 217 formazione tecnica, specifici per lo sviluppo di adeguate competenze e favorire il confronto fra pari su tali tematiche Segnalare il problemadatore di lavoro Novembre 216 all ente proprietario dell immobile e richiedere allo stesso l effettuazione

45 Pagina 45 Situazione di rischio Misura Responsabile Programmata per degli interventi di adeguamento / regolazione Effettuare la verifica didatore di lavoro Dicembre 217 efficacia delle misure correttive e delle azioni di miglioramento mediante l effettuazione di un nuovo iter valutativo

46 Pagina 46 ALLEGATO 1 CALCOLO EVENTI SENTINELLA

47 Pagina 47 Ufficio Affari Generali - Lavoro

48 Pagina 48 Indicatore 1 INDICI INFORTUNISTICI L indicatore in esame fornisce evidenza dell incidenza % degli infortuni sul numero degli assicurati INAIL. Nel conteggio del numero degli assicurati sono stati imputati i lavoratori che per almeno 1 giorno sono stati assegnati al gruppo omogeneo esaminato compresi i lavoratori a progetto (Co.Co.Co. e Co.Co.Pro.). Non sono stati conteggiati gli stagisti, i tirocinanti e i contratti libero professionali. Formula di calcolo: n infortuni 1 n lavoratori ultimo anno diminuito, inalterato, aumentato rispetto a n infortuni totali negliultimi 3anni 1 n lavoratori negli ultimi 3anni INDICE: incidenza % sul numero degli assicurati INAIL (vedi denuncia annuale INAIL) 213 N INFORTUNI N ASSICURATI N INFORTUNI N ASSICURATI N INFORTUNI N ASSICURATI 11 N INFORTUNI TOTALI ultimi 3 anni N LAVORATORI degli ultimi 3 anni 9 Tendenza INDICATORE: INALTERATO

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