Cenni storici e legislativi.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Cenni storici e legislativi."

Transcript

1 L infermieristica della grande età Una professione sempre al servizio della società che invecchia L Esperienza dell assistenza domiciliare all anziano a Terni di Miciano M.Cristina e Daniela Zigomi Distretto N 1-ASL N.4- Terni Abstract: l assistenza domiciliare all anziano ebbe inizio nel 1974 con una piccola èquipe medica, infermieristica ed ausiliaria dedicata, che assicurava la continuità assistenziale dal Centro Geriatrico Le Grazie a tutto il territorio del Comune di Terni e di alcuni piccoli comuni limitrofi. Con l istituzione delle Unità Sanitarie Locali la competenza per l erogazione di tale servizio passò ai Distretti Socio Sanitari. Seguì il processo di razionalizzazione della spesa sanitaria e il territorio si affermò quale sede privilegiata di intervento per i non acuti. L aumento progressivo della popolazione anziana e la necessità di integrazione tra il sociale e il sanitario hanno comportato un crescente aumento della domanda di assistenza domiciliare. Il servizio domiciliare all anziano, oggi erogato dai Centri di Salute, deve rispondere alle sempre crescenti complessità assistenziali determinate dalle polipatologie e dalla cronicità. Per garantire la continuità e la qualità assistenziale il servizio infermieristico si avvale principalmente di risorse e mezzi dedicati. Riflessioni sulla professione infermieristica e la specificità di assistere a domicilio. Parole chiave:assistenza sanitaria come valore sociale-umanizzazione dell assistenza- Territorio come sede privilegiata d intervento-la specificità di assistere a domicilio. Cenni storici e legislativi. Anno 1974 : nasce a Terni l assistenza domiciliare all anziano. E dalla mente e dal cuore del Prof.Pietro Valdina, Direttore del Centro Geriatrico di Terni, che si delineò l opportunità, in alcuni casi, di non istituzionalizzare in maniera definitiva l anziano, ma di assisterlo al proprio domicilio, garantendo alla famiglia un sostegno adeguato. Da qui il progetto di assistere a domicilio, un progetto pilota in Italia, (con l unica eccezione di Trento). Il servizio era gestito dai Servizi Sociali del Comune di Terni. E stato l inizio, a livello locale, di una politica socio-sanitaria che iniziava a puntare la sua attenzione all assistenza domiciliare ed in particolare all assistenza all anziano, in quanto soggetto bisognoso di particolari attenzioni sotto il profilo socio-sanitario, che definiva interventi globali centrati sulla persona e non sulla malattia con programmi assistenziali personalizzati, che riconosceva il valore della famiglia nella promozione della salute Legge 833: viene istituito il Servizio Sanitario Nazionale Con la Legge 833 l intervento non è più mirato alla cura della malattia ma alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica. Tra gli obiettivi della Riforma la tutela della salute degli anziani, anche al fine di prevenire e rimuovere le condizioni che possono concorrere alla loro emarginazione. La gestione dell assistenza domiciliare viene trasmessa ai servizi territoriali delle neo-costituite Unità Sanitarie Locali, cioè alla competenza dei Distretti socio-sanitari di base, un unica struttura in cui vengono erogati insieme servizi sociali e sanitari. Il territorio di Terni e di alcuni comuni limitrofi viene ripartito in specifiche aree alle quali corrispondono altrettanti DSSB, in base al principio di essere presente ed operare nel luogo dove il cittadino vive e lavora. Importanti risorse vengono nel tempo trasferite al territorio.si avvia il rapporto di collaborazione con il Medico di Famiglia e viene assistito qualsiasi soggetto bisognoso di cure a domicilio, indipendentemente dall età. L anziano rimane comunque il protagonista indiscusso dell assistenza domiciliare. 1

2 1992: avvio del processo di aziendalizzazione del SSN( decreto legislativo n.502 e modifiche). Con la 502 l obiettivo è razionalizzare la spesa sanitaria. Scompaiono le U.S.L. con i vecchi comitati di gestione di nomina politica e si costituiscono le Aziende Ospedaliere e le Aziende Unità Sanitarie Locali, la cui gestione è manageriale e l approccio di tipo economico-aziendale. Vengono definiti i livelli uniformi di assistenza e con essi la specificazione delle prestazioni da garantire a tutti i cittadini. Il processo di razionalizzazione della spesa sanitaria deve passare attraverso la revisione dei modelli organizzativi, la riduzione degli sprechi,l ottimizzazione dell impiego delle risorse umane e materiali, il tutto mantenendo standard elevati di qualità, efficacia, efficienza. L Ospedale diventa il luogo di assistenza per soli acuti. Inizia così il processo di deospedalizzazione inteso come riduzione del numero dei ricoveri impropri e /o incongrui. Vengono introdotti i DRG; essi impongono un attenzione particolare per la riduzione del tempo di degenza, fattore economico che incide pesantemente sulla spesa sanitaria. Assistenza domiciliare e Piano Sanitario Regionale Nel SSN l approccio è cambiato e il PSR lo conferma. Gli obiettivi strategici erano precedentemente legati alla malattia e quindi alla diagnosi e cura, ora negli obiettivi si parla di assistenza. E spesso di assistenza a lungo termine, questo certamente in relazione al rapido e progressivo invecchiamento della popolazione. L Italia è il Paese più vecchio d Europa. Secondo le previsioni ISTAT in Italia nel 2045 gli ultrasessantacinquenni saranno oltre ( in più rispetto ad oggi).la speranza di vita alla nascita si attesterà su 81,4 anni per gli uomini e 88,1 anni per le donne. I dati ISTAT del 2003 segnalano l Umbria al 1 posto in Italia riguardo l allungamento della vita media: maschi 79 anni di età, femmine 84 anni. Il PSR prevede per l assistenza domiciliare la presa in carico di almeno il 2,5% degli ultrasessantacinquenni. L AUSL di Terni è al 2 posto in Umbria come quota maggiore di anziani.(23,1%) dopo Foligno (23,2%).L allungamento della vita media comporta un aumento considerevole di popolazione cosiddetta fragile : con polipatologia, cronicità e ad elevato rischio di disabilità I disabili anziani sono in Italia circa 2 milioni. La perdita di autonomia funzionale tra le persone con età >65 anni riguarda quasi il 20% e tra le persone con età >80 anni il tasso di disabilità raggiunge il 47,67%(dati ISTAT 2000). I bisogni assistenziali della persona anziana sono fortemente condizionati dalla fragilità, essi necessitano dunque di risposte non limitate nel tempo ed integrate tra loro, occorre attivare un modello assistenziale a lungo termine personalizzato e globale che veda una reale integrazione tra il sociale ed il sanitario. Il PSR ha tra gli obiettivi di particolare impegno, il potenziamento dell assistenza domiciliare integrata, cioè dell insieme coordinato di prestazioni a termine, di carattere sanitario e socio-assistenziale, rese a domicilio secondo piani individuali programmati di assistenza.riguarda soggetti con bisogni complessi di tipo socio-sanitario e mira al mantenimento del soggetto nel contesto socio-famigliare, evitando ricoveri impropri ed istituzionalizzazioni non strettamente necessarie. L 85% dell ADI è rivolta a utenti in età geriatria. Per garantire la continuità assistenziale sarà inoltre necessario potenziare, o in alcuni casi, istituire, una rete di servizi territoriali residenziali (Residenze protette, RSA, Hospice, ecc..). L assistenza domiciliare ha un grande valore sociale, combattendo l istituzionalizzazione e con essa lo sradicamento da luoghi e affetti che costituiscono gran parte dei punti di forza dell anziano, indirizzando e sostenendo invece la famiglia in quel rapporto di reciproco aiuto che è il fondamento del vivere civile. 2

3 Come è strutturato ed organizzato il Distretto n 1 dell AUSL N.4 per rispondere ai bisogni della popolazione anziana? Popolazione residente al 31 dicembre 2002 : Popolazione con età >=65 anni residente al 31 dicembre 2002: L AUSL N.4 è divisa in tre aree territoriali alle quali corrispondono altrettanti Distretti Sociosanitari. Il Distretto Sociosanitario è l ambito organizzativo aziendale responsabile della qualificazione della domanda, della regolazione dell offerta dei servizi territoriali nonché la messa a punto dei percorsi assistenziali per l assistenza di lungo periodo. Il Distretto N 1 è costituito dal Comune di Terni e di alcuni comuni limitrofi. La UVG è lo strumento del Distretto per la valutazione multiprofessionale dei bisogni assistenziali degli anziani sul versante sociale e sanitario. Il Distretto N.1 comprende n 3 Centri Di Salute con relativi PES (punti di erogazione sanitaria). Il Centro di Salute costituisce il primo livello di intervento integrato per affrontare le problematiche del disabile anziano e della sua famiglia. A livello del Centro di Salute è attiva l èquipe territoriale integrata (con competenze sanitarie, sociali ed educative); essa valuta la necessità della presa in carico, di concerto con l anziano disabile e la famiglia ed organizza gli interventi attraverso la definizione di un progetto globale. Il Medico di medicina generale ha la responsabilità della continuità assistenziale. Assistenza domiciliare nel Distretto N.1 di Terni. E rivolta alle persone non in grado, anche se temporaneamente, di deambulare e che necessitano di cure mediche, infermieristiche, riabilitative e /o di interventi sociali. Il servizio è attivato dal Centro di Salute previa richiesta del MMG. L èquipe del C. di Salute predispone, in accordo con il MMG, il piano assistenziale. I tempi di presa in carico sono in relazione alla complessità assistenziale ed all urgenza clinica. Assistiti a domicilio nell anno 2003con età >=65 anni: 2448 Risorse umane impegnate nell assistenza domiciliare al Infermieri n 42 Coordinatrici Infermieristiche n 3 (una per C. di Salute). Assistenti sociali n 8 Assistenti sanitarie..7 Ausiliari n 50(personale convenzionato di cooperative sociali) Medici specialisti per consulenze domiciliare (geriatra, chirurgo, neurologo, cardiologo, angiologo, diabetologo, dermatologo, oculista, dentista, nutrizionista, palliativista, fisiatra). Gli specialisti sono attivati dal C. di Salute previa richiesta del MMG. Fisioterapisti ( in servizio c/o il S.di riabilitazione e fisioterapia territoriale ), vengono attivati dal fisiatra che ha effettuato la consulenza a domicilio. Operatrici di animazione che svolgono attività occupazionale: (personale convenzionato di cooperative sociali)la terapia occupazionale è un attività di sostegno rivolta all anziano fragile (con pluripatologia, sindrome ansioso depressiva, disagio-psico-relazionale, con iniziale decadimento psico-cognitivo) L attività domiciliare è qui intesa come un intervento temporaneo, mentre quello definitivo è c/o il laboratorio occupazionale (uno per C. di Salute). Associazioni di volontariato Mezzi in dotazione Autovetture in dotazione al servizio n 21.. Tel.cellulari in dotazione al servizio n 21. 3

4 Assistenza infermieristica domiciliare e organizzazione del turno lavorativo Il turno lavorativo è articolato su due turni per i giorni feriali ed un unico turno per i giorni festivi. Nei giorni feriali c è un turno antimeridiano ed uno pomeridiano: il turno antimeridiano ha fascia flessibile con entrata /uscita Il turno pomeridiano (espletato da n 1unità infermieristica per C. di Salute per un totale di n 3 unità) ha fascia flessibile con entrata /uscita Il turno festivo di n 6 ore lavorative (espletato da n 1 unità infermieristica per C. di Salute per un totale di n 3 unità) è generalmente così ripartito: mattino n 4 ore e pomeriggio n 2 ore lavorative. Prestazioni infermieristiche e socio assistenziali domiciliari Distretto N.1 anni Anno prestazioni Prestazioni infermieristiche domiciliari anno 2003 Totale prestazioni Distretto N.1 n Medicazioni Prelievi Terapia iniettiva sc.im Processi educativi, addestramento, attivazione rete servizi 5486 Gest. Cat vesc terapia iniettiva ev. ed infusiva 4546 Stick glic 3540 P.A 2257 Gest. Stomie 1845 Clistere 674 Gest. N.E. 668 Altro 497 Documentazione infermieristica: La documentazione infermieristica è sostanzialmente di tipo cartaceo (è in elaborazione una documentazione informatica). Cartella clinica distrettuale e domiciliare Foglio carico di lavoro giornaliero Foglio carico di lavoro giornaliero per operatore Riepilogo giornaliero prestazioni ed accessi per utente. Riepilogo mensile prestazioni e accessi per utente. Registro assistiti a domicilio ( dati anagrafici, dati clinici, modalità presa in carico, risorse attivate, modalità dimissioni, ecc.) 4

5 Il piano assistenziale Assistere a domicilio non è un processo mosso unicamente dalla necessità di contenere e razionalizzare la spesa sanitaria, è una risposta di qualità ad una domanda di assistenza. E umanizzare l assistenza, vedere l uomo come unità, riconoscere i suoi bisogni in quel contesto che è l ambiente di vita ( bisogni fisiologici sicuramente, ma anche di conoscenza,di sicurezza, di appartenenza e amore, di stima e autorealizzazione). Il piano assistenziale è individuale, centrato sulla persona. Il soggetto da assistere è unico nella sua componente psico-fisica così come unico è il contesto in cui viene assistito(ambiente di vita), nella sua peculiarità socio affettiva, economica, organizzativa, culturale, ecc. Il piano assistenziale è multidimensionale La persona è valutata in tutte le sue componenti( dimensione fisica, emozionale, culturale, familiare, ecc) ed inserita in un determinato contesto ambientale. Nel soggetto anziano il piano assistenziale ha come obiettivo generale: la promozione, il mantenimento e/o il recupero e /o il delle capacità residue di autonomia al fine di migliorare la qualità di vita. Principali problemi assistenziali : Deficit motorio (di origine artrosica, traumatica, neurologica, vascolare, ecc.) La costrizione permanente a letto o su sedia implica livelli di dipendenza molto elevati. Tra la popolazione di oltre 80 anni un anziano su quattro è confinato a casa per impedimenti sia fisici che psichici. Malnutrizione (difficoltà a deglutire, insufficiente apporto calorico, insufficiente apporto di liquidi, ecc..). Eliminazione (incontinenza, spesso sia urinaria che fecale; stipsi, diarrea). Integrità della cute (presenza di lesioni da decubito, ulcere di origine vascolare, ecc ) Deficit sensoriale(visivo, uditivo). Deficit cognitivo (demenza, morbo di Alzheimer,ecc.). Deficit relazionale ( di natura fisica e/o psichica). Depressione ( spesso associata a stati di abbandono e solitudine e/o a mancanza di autosufficienza). Disagio economico ( la povertà crescente è una realtà per molti anziani). La complessità assistenziale Il livello di complessità assistenziale può essere basso, medio, elevato. Viene definito in base alla presenza, al peso ed alle dinamiche di interazione dei seguenti fattori: Soggetto non deambulante. Soggetto autoinsufficiente. Presenza di complessità tecnica e/o gestionale delle procedure assistenziali. Richiesta di elevato livello di integrazione professionale. Necessità di rilevanti interventi educativi e /o di addestramento all utente ed alla sua famiglia. Per i casi ad elevata complessità si attiva il nucleo di valutazione multidimensionale del C. di Salute o l U.V.G. L AUSL N.4 nell anno 2003 ha promosso un corso di case-manager infermieristico con l obiettivo di formare gli infermieri domiciliari alla corretta gestione di casi ad elevata complessità assistenziale. Continuità assistenziale e dimissioni protette La dimissione protetta riguarda la presa in carico di soggetti anziani ad elevata complessità assistenziale ricoverati in ospedale e prossimi alle dimissioni. Una fattiva ed efficace integrazione tra Ospedale e Territorio è la base per ridurre il fenomeno dei ricoveri ripetuti e/o incongrui legati ad un ridotto equilibrio clinico del paziente nel momento immediatamente successivo alle dimissioni e per garantire la continuità assistenziale. 5

6 La specificità di assistere a domicilio Con l abolizione del Mansionario (Legge n 42 del 1999) si sono create le basi d autonomia professionale indispensabili per dare un efficace risposta ai bisogni di assistenza infermieristica. Una professione che evolve, quella infermieristica, ampliando i suoi spazi operativi, tra i quali quello dell attività domiciliare. Ma cosa si richiede all infermiere che opera a domicilio? Lo sviluppo di competenze e capacità organizzative e gestionali insieme alla capacità di saper lavorare in èquipe. Fondamentale è il rapporto di reciproca collaborazione con il MMG. A domicilio non esistono percorsi predefiniti ( se non quelli di tipo burocratico,) l infermiere deve saper valutare, pianificare, organizzare il caso, compresa la gestione delle criticità. Importante è la valutazione dello stile di vita della persona (raccolta delle informazioni ed attenta analisi delle stesse) e la valutazione dell abitazione(carenze nell igiene, presenza di barriere architettoniche e di potenziale per incidenti domestici). L infermiere deve intervenire per migliorare lo stile di vita e l ambiente attivando tutte le risorse messe a disposizione. L infermiere domiciliare deve rafforzare competenza e capacità relazionale. Davanti a sé c è un cittadino nella sua casa e non un paziente ospite. Dovrà chiedergli di aprire la porta e, una volta entrato operare con delicatezza e riserbo; entrando non vedrà la malattia ma la persona, non un letto ma l intimità di una vita. Assistere dunque con professionalità ma anche con calore umano così da poter conquistare la piena fiducia della persona assistita e della sua famiglia e diventare un efficace aiuto, un sostegno. La famiglia è infatti al centro dell intervento assistenziale, occorre superare il preconcetto che essa ha un ruolo passivo e valutarla quale è: soggetto cardine nell assistenza a domicilio. Nel predisporre un piano assistenziale ricordiamoci che in media oltre il 75% delle cure viene erogato dalla famiglia.l incontro con la famiglia fa emergere le sue aspettative, le risorse che mette a disposizione, i suoi bisogni educativi, la necessità dell acquisizione di competenze pratiche. L impegno della famiglia nella cura degli anziani totalmente non autosufficienti è gravoso, spesso richiede anche un enorme dispendio di energie fisiche, economiche ed emozionali. La famiglia di fronte alla disabilità si deve riorganizzare. Il ruolo dell infermiere domiciliare è soprattutto quello di sostenere ed indirizzare la famiglia: educare, coordinare, collaborare, supervisionare, valutare. Una famiglia educata e ben organizzata può prevenire ed affrontare efficacemente problemi di salute. Intervenire efficacemente significa spostare l assistenza dall anziano alla sua famiglia e prendersi carico di entrambi. Certo,a domicilio le sollecitazioni di tipo emotivo sono pressanti, occorre adattarsi, gestire le criticità, non sempre ci si sente adeguati ed appagati, spesso la motivazione cala. se vado tutti i giorni dalla stessa persona non ho più nulla da dirgli. alcuni pazienti sono molto pesanti, è meglio avvicendarsi. Risulta chiaro che quando i rapporti rimangono superficiali e di breve durata si riesce a reggere l impatto emotivo, si può continuare a recitare il ruolo di erogatore occasionale di prestazioni; ma quando questo ruolo non regge più la persona che assistiamo entrerà in noi, entrerà con la sua famiglia, entrerà con la sua malattia e con la sua sofferenza e si incontreranno con chi? Con una persona spaventata che improvvisa e che fugge o con un professionista che ha acquisito competenze e capacità di relazione e per il quale sentire l altro è una preziosa occasione per arricchire se stesso? Occorre riflettere sul valore della nostra professione, su cosa facciamo, come lo facciamo e soprattutto perché lo facciamo, quali sono i nostri punti di forza e i nostri punti di debolezza. L assistenza a domicilio va vista come percorso di crescita professionale, per ben operare occorre infatti rafforzare l autonomia, le competenze e le capacità relazionali, educative ed organizzative, è indispensabile saper lavorare in èquipe. Una strada dunque aperta per il nostro futuro. 6

7 BIBLIOGRAFIA L Infermiere e i bisogni di assistenza infermieristica della famiglia Atti del Convegno nazionale CNAI 2002 L anziano fragile:uno sguardo della Medicina Territoriale D. Casagrande-G.Olivari La teoria generale del nursing di D. E.Orem -M.M. Rubino. Osservazioni sulla disabilità in Italia con particolare riferimento alla popolazione anziana G.C. Blangiardo. Linee guida per la prevenzione ela terapia delle lesioni da decubito -R. Pasqualini-C.Mussi- G.Salvioli. Linee guida per la valutazione della malnutrizione nell anziano -L. Bissoli, M.Zamboni, G. Sergi, E. Ferrari-O. Borsello. linee guida al trattamento della incontinenza urinaria nel paziente anziano. _F.Benvenuti. Linee d orientamento alla lettura del Codice deontologico degli infermieri Federazione nazionale Collegi IPASVI. Le leggi e gli infermieri Aprile 2003 Quaderni de L INFERMIERE PIANO SANITARIO REGIONALE LEGGE 23 /12/78 n.833 DECRETO 14/11/94 n 739 7

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE

Dettagli

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi

Dettagli

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.

Dettagli

Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014

Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014 Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014 Lezione 8 Interventi socio assistenziali nell anziano Docenti: Claudia Onofri Ivana Palumbieri L invecchiamento

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma , 14 maggio 2010 CONFERENZA Associazione G. Dossetti: i Valori Sviluppo e Tutela dei Diritti Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie Il ruolo del professionista infermiere nell

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata

Dettagli

L infermiere casemanager

L infermiere casemanager L infermiere casemanager Valentina Sangiorgi U.C.S.C. di Roma Policlinico Universitario A.Gemelli Firenze 29-11/1-12-2007 La riorganizzazione delle cure primarie e l integrazione del sistema L aumento

Dettagli

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO

Dettagli

I servizi per anziani non autosufficienti

I servizi per anziani non autosufficienti I servizi per anziani non autosufficienti Giuliano Marangoni Il trend demografico dell invecchiamento della popolazione ha come diretta conseguenza un aumento delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

- Perchè definire un modello ideale di assistenza

- Perchè definire un modello ideale di assistenza - Perchè definire un modello ideale di assistenza La Federazione UNIAMO, attraverso numerosi incontri e momenti di riflessione e confronto realizzati con le associazioni federate e non all interno di percorsi

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 OGGETTO: Approvazione "Progetto di Sviluppo delle cure domiciliari

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Dott. Fortunato Rao, Direttore Generale Azienda ULSS 16, Regione del Veneto DECRETO LEGISLATIVO 6

Dettagli

Conferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno

Conferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno Conferenza Stampa Cure intermedie: attivi 6 posti all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno Mercoledì 17 settembre 2014 - ore 11.30 Sala riunioni Servizio Attività Tecniche AUSL di Parma Via Spalato

Dettagli

ASP Azienda di Servizi alla Persona Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia V.le Matteotti, 63 27100 Pavia. Carta dei Servizi

ASP Azienda di Servizi alla Persona Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia V.le Matteotti, 63 27100 Pavia. Carta dei Servizi ASP Azienda di Servizi alla Persona Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia V.le Matteotti, 63 27100 Pavia Carta dei Servizi ATTIVITA' DI ASSISTENZA DOMICILIARE PER GLI ASPETTI GERIATRICI DELLA DISABILITA'

Dettagli

Punto Unico di Accesso. Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna

Punto Unico di Accesso. Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna Punto Unico di Accesso Socio-SanitaroSanitaro nella provincia di Modena Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna Il Punto Unico d'accesso Socio Sanitario (PUASS) è una modalità organizzativa

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO Mario Caputi Ilernando Meoli Dipartimento di Scienze Cardiotoraciche e Respiratorie: Sezione di Malattie, Fisiopatologia e Riabilitazione

Dettagli

Le Cure Intermedie La specialistica territoriale tra ospedali di comunità, strutture residenziali ed Equipe domiciliari

Le Cure Intermedie La specialistica territoriale tra ospedali di comunità, strutture residenziali ed Equipe domiciliari Convegno «La 975 alla prova» Accessibilità, Presa in carico e Continuità delle Cure Ospedale G. Fracastoro, San Bonifacio (VR), 13 dicembre 2013 Le Cure Intermedie La specialistica territoriale tra ospedali

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI

L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI (servizi accreditati e convenzionati) Prima parte per UVG ed incontri preparatori

Dettagli

Azienda Speciale Servizi alla Persona

Azienda Speciale Servizi alla Persona Azienda Speciale Servizi alla Persona ANZIANI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI E DISABILI (S.A.D.) Cosa offre il servizio SAD L'assistenza domiciliare è un tipo di servizio erogato direttamente

Dettagli

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale

Dettagli

L ASSISTENZA DOMICILIARE : PUBBLICO E PRIVATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA

L ASSISTENZA DOMICILIARE : PUBBLICO E PRIVATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA L ASSISTENZA DOMICILIARE : PUBBLICO E PRIVATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA IL SERVIZIO ADI NEL TERRITORIO DELL ISOLA BERGAMASCA Coord. Sanitario Dott.ssa Porrati Luisa Infermiera CeAD

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

Il contributo dei Centri di servizi per anziani a supporto della domiciliarità: alcune esperienze a livello locale

Il contributo dei Centri di servizi per anziani a supporto della domiciliarità: alcune esperienze a livello locale Il contributo dei Centri di servizi per anziani a supporto della domiciliarità: alcune esperienze a livello locale dr. Stefano Vianello - Direttore Distretto Socio-Sanitario 1 Dr.ssa Beatrice Baggio -

Dettagli

Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità

Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Associazione Culturale G. Dossetti MALATTIE RARE E DISABILITA Palazzo Marini Camera dei Deputati Roma,1 Dicembre 2006 Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Anna Maria Comito Presidente COFACE-Handicap

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

CURE PRIMARIE E L ASSISTENZA AL MALATO CRONICO La prospettiva della Medicina Generale. G.Carriero, FIMMG - Siena

CURE PRIMARIE E L ASSISTENZA AL MALATO CRONICO La prospettiva della Medicina Generale. G.Carriero, FIMMG - Siena CURE PRIMARIE E L ASSISTENZA AL MALATO CRONICO La prospettiva della Medicina Generale G.Carriero, FIMMG - Siena RIFLESSIONI Un elevata qualità delle cure non è affatto correlata ad una spesa sanitaria

Dettagli

I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari

I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari Roma, 13 Maggio 2011 Prime esperienze DGR 11/15 del 22.02.1999 istituisce l ADI nelle ASL della Sardegna Il 01/07/1999

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AZIENDA SANITARIA LOCALE N 5 ORISTANO 2) Codice di accreditamento: NZ01025 3) Albo

Dettagli

Comune di Monchio delle Corti

Comune di Monchio delle Corti Comune di Monchio delle Corti PROVINCIA DI PARMA C.A.P. 43010 Tel. 0521.896521 Fax 0521.896714 Cod. Fisc. e Part. IVA 00341170348 REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ARTICOLO 1 Il Servizio di Assistenza

Dettagli

SEZIONE V Area disabili

SEZIONE V Area disabili SEZIONE V Area disabili 5.1 indicatori della domanda sociale Tab. 5.1 Servizi e interventi richiesti (anno 2008) DISTRETTO Santa croce C. Monterosso A. Chiaramonte G. Ragusa Aiuto Domestico disabili gravi

Dettagli

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA auditorium di s. apollonia, firenze 17 aprile 2012 la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA Sandra Moretti Bruna Lombardi U.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Azienda

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

AUSL 7 di Siena - Casa Famiglia Cetona. Le Cure Intermedie. Siena 10 6-2008

AUSL 7 di Siena - Casa Famiglia Cetona. Le Cure Intermedie. Siena 10 6-2008 AUSL 7 di Siena - Casa Famiglia Cetona Le Cure Intermedie Siena 10 6-2008 1 LA SPERIMENTAZIONE DELLE CURE INTERMEDIE Zona Val di Chiana Senese - Alla fine degli anni 70 i posti letto ospedalieri erano

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: La LETTERA di DIMISSIONE INFERMIERISTICA Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta PARLIAMO DI DIMISSIONE A DOMICILIO A.D.I. Quali possibilità ha il paziente anziano

Dettagli

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto Stefania Franciolini, Direttore U.O. Servizio Assistenza Infermieristica Territoriale Simonetta Tamburini,

Dettagli

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE L INFERMIERE DI FAMIGLIA Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE Uno degli obiettivi di oggi RILEGGERE LO SVILUPPO DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA TERRITORIALE DAL PUNTO

Dettagli

) 21 38060 - NOMI (TN)

) 21 38060 - NOMI (TN) O P E R A R O M A N I (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ) Via Roma, 21 38060 - NOMI (TN) Costituita ai sensi della L.R. 21 settembre 2005, n.7 REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Gennaio

Dettagli

Il ruolo dell Infermiere nella Sanità d Iniziativa. L Esperienza dell Infermiere di famiglia

Il ruolo dell Infermiere nella Sanità d Iniziativa. L Esperienza dell Infermiere di famiglia Il ruolo dell Infermiere nella Sanità d Iniziativa. L Esperienza dell Infermiere di famiglia Granucci Lucia Infermiera di famiglia UO Infermieristica Territoriale Resp. Svaldo sensi UF Cure Primarie Piana

Dettagli

Azienda Sanitaria Locale Roma G

Azienda Sanitaria Locale Roma G Il Diabete Giornata di lavoro sul Percorso integrato Territorio Ospedale Roviano 6 giugno 2011 Verso l integrazione tra Territorio Ospedale Dr. Pasquale Trecca Presidio Ospedaliero di: Tivoli Colleferro

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista

MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista Bologna 24 novembre 2013 Roberta Arbellia Indagine Nursind e Cergas Bocconi ottobre 2013 Infermieri forte orgoglio

Dettagli

DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER. Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina

DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER. Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina DAL CASE MANAGER AL CARE MANAGER Infermiera care manager in medicina interna Derossi Valentina La nostra storia inizia MARZO 2007 L infermiere CASE Manager in Medicina Interna (PROGETTO FLORENCE) CASE

Dettagli

Unità Valutativa Multidimensionale L esperienza della ASL RMC

Unità Valutativa Multidimensionale L esperienza della ASL RMC L esperienza della ASL RMC Mariella Masselli Responsabile U.O.S.D Tutela Salute Riabilitazione Disabili Adulti d. 12 - ASL RMC Roma, 11 settembre 2013 Appropriatezza clinico-organizzativa nella Regione

Dettagli

AREA della DISABILITA

AREA della DISABILITA AREA della DISABILITA la Società della Salute ed i servizi per le persone disabili in Valdinievole Corso per Amministratore di Sostegno 16.06.2012 Alice Martini RUOTA di PRESENTAZIONE ORIGINI una cosa

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli

IL GOVERNO CLINICO IN RSA. Aggiornamento per Responsabili Sanitari delle RSA Brescia 2014

IL GOVERNO CLINICO IN RSA. Aggiornamento per Responsabili Sanitari delle RSA Brescia 2014 IL GOVERNO CLINICO IN RSA Aggiornamento per Responsabili Sanitari delle RSA Brescia 2014 IL GOVERNO CLINICO in RSA definizione di RSA -SIGG Struttura del territorio destinata ad accogliere gli anziani

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 1.1 UNO SGUARDO D INSIEME 1.1.1 Il contesto di riferimento L UOSD Rete Assistenziale comprende

Dettagli

I Sessione ore 9,30. La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G.

I Sessione ore 9,30. La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G. I Sessione ore 9,30 La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G. Gabriele Carbone Responsabile medico Centro Demenze Unità

Dettagli

N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del.

N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. Oggetto: costituzione della Commissione per la promozione del nursing abilitante, dell infermiere di famiglia e di comunità,

Dettagli

Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro

Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro Nuove forme di presa in carico infermieristica per accogliere

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.

Dettagli

REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE A FAVORE DI PAZIENTI ESTERNI

REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE A FAVORE DI PAZIENTI ESTERNI A.P.S.P. GIUDICARIE ESTERIORI Frazione Santa Croce nr. 41 38071 BLEGGIO SUPERIORE (TN) REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo

La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo AZIENDA USL 2 LUCCA Corso di aggiornamento La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo Capannori, 25 maggio 2013 I percorsi di valutazione dell anziano Dott. Marco Farnè Responsabile

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche Cooperativa Sociale Nòmos onlus Bagno a Ripoli, 2011 Convegno L evoluzione dei bisogni degli anziani: Le risposte dei servizi alle esigenze emergenti L innovazione dei servizi per la cura delle malattie

Dettagli

Il Comune per le demenze: che cosa fa

Il Comune per le demenze: che cosa fa Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l enorme carico

Dettagli

Il programma regionale per le gravi disabilità acquisite: l assistenza nella fase degli esiti

Il programma regionale per le gravi disabilità acquisite: l assistenza nella fase degli esiti Il programma regionale per le gravi disabilità acquisite: l assistenza nella fase degli esiti Raffaele Fabrizio Luigi Mazza SERVIZIO INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA E POLITICHE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

Dettagli

CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -

CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO - CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO - PERCORSO ASSISTENZIALE PER PAZIENTI TERMINALI Indice 2 1. Premessa 3 2. Attività dell Hospice San Marco 3 3. Obiettivi 4 4. Criteri di Ammissione

Dettagli

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento

Dettagli

L assistenza domiciliare integrata in Basilicata e il modello Venosa

L assistenza domiciliare integrata in Basilicata e il modello Venosa SERVIZIO SANITARIO REGIONALE BASILICATA Azienda Sanitaria Locale di Potenza Unità Complessa di Oncologia Critica Territoriale e Cure Palliative - ADI Gianvito Corona Firenze, 2 dicembre 2010 Palazzo dei

Dettagli

CONFERENZA STAMPA. L ASL di Brescia presenta un progetto rivolto ai malati oncologici terminali con il sostegno della Fondazione Berlucchi.

CONFERENZA STAMPA. L ASL di Brescia presenta un progetto rivolto ai malati oncologici terminali con il sostegno della Fondazione Berlucchi. DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE Servizio Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: servizio.comunicazione@aslbrescia.it

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni

Dettagli

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..

Dettagli

COOPERATIVASOCIALE SOCIETA DOLCE LA DOMICILIARITA IN VAL CAVALLINA

COOPERATIVASOCIALE SOCIETA DOLCE LA DOMICILIARITA IN VAL CAVALLINA COOPERATIVASOCIALE SOCIETA DOLCE LA DOMICILIARITA IN VAL CAVALLINA 1 SERVIZI SOCIETA DOLCE PROVINCIA DI BERGAMO SAD ADI DALMINE E BERGAMO D.G.R. 2942 MISURA 2 e MISURA 4 SAD COMUNITA MONTANA LAGHI BERGAMASCHI

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

A.P.S.P. "S. Spirito - Fondazione Montel"

A.P.S.P. S. Spirito - Fondazione Montel La tutela della non autosufficienza in provincia di Trento Quadro normativo di riferimento: L.P. 12/07/1991 n. 14 L.P. 28/05/1998 n. 6 L.P. 24/07/2012 n. 15 Direttive Provinciali in materia di R.S.A. Contenuti:

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi

Dettagli

PRINA - PIANO REGIONALE INTEGRATO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

PRINA - PIANO REGIONALE INTEGRATO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA PRINA - PIANO REGIONALE INTEGRATO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA Le opinioni e le proposte del movimento associativo umbro delle persone con disabilità a Ass. Famiglie pati A.I.P.D. 1. PREMESSA a) La legge

Dettagli

ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)

ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) Università degli Studi di Foggia C.di L. nella Professione Sanitaria di INFERMIERE ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) Dott. Cristiano Capurso Definizione L'Assistenza Domiciliare Integrata è una forma

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

Il management dei servizi ADI: l esperienza dei Distretti

Il management dei servizi ADI: l esperienza dei Distretti Le cure a casa in uno scenario di sicurezza: dal censimento al libro bianco Il management dei servizi ADI: l esperienza dei Distretti Masselli Mariella - Mete Rosario Roma 7 Luglio 2010 Il ruolo strategico

Dettagli

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014

Dettagli

Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti. Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca

Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti. Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca 1 Le Aziende USL di Modena e Reggio Emilia hanno sviluppato una

Dettagli

La normativa di riferimento è ampia, si richiamano di seguiti i documenti di avvio del progetto:

La normativa di riferimento è ampia, si richiamano di seguiti i documenti di avvio del progetto: La Regione Emilia Romagna ha avviato da alcuni anni un progetto finalizzato a favorire la domiciliarità di anziani e disabili, non solo con contribuiti, ma anche attraverso servizi di informazione e di

Dettagli

La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile

La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile 1 Il panorama attuale Nelle strutture sanitarie esistono plurime figure professionali: Il coordinatore

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE

IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE Verso l accreditamento delle cure palliative in Emilia-Romagna Antonio Brambilla Servizio assistenza territoriale Direzione

Dettagli

LE CURE DOMICILIARI ASL 9 COeSO

LE CURE DOMICILIARI ASL 9 COeSO LE CURE DOMICILIARI ASL 9 COeSO La sperimentazione delle cure domiciliari promossa dai Comuni dell area grossetana d intesa con la ASL 9, trova l avvio in un analisi approfondita dei bisogni del territorio,

Dettagli

Accesso tardivo : improvvisa necessità di assistenza per il venir meno di esistenti possibilità di cura.

Accesso tardivo : improvvisa necessità di assistenza per il venir meno di esistenti possibilità di cura. LA TESTIMONIANZA DELLA A.P.S.P. GIOVANNI ENDRIZZI DI LAVIS (TN) Accesso tardivo : improvvisa necessità di assistenza per il venir meno di esistenti possibilità di cura. 4 Symposio dell'euregio assistenza

Dettagli

Il Centro Sociale Residenziale

Il Centro Sociale Residenziale Il Centro Sociale Residenziale Lastra a Signa A cura di Leonora Biotti Un condominio solidale 61 mini-appartamenti, 21 doppi e 40 singoli, per anziani autosufficienti: inserito in un complesso ricco di

Dettagli

Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani

Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Pianificazione e Sviluppo dei servizi sociali e socio - sanitari Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE. Notizie Operative ed Informazioni Pratiche

CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE. Notizie Operative ed Informazioni Pratiche CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE Notizie Operative ed Informazioni Pratiche 15/04/2014 ESTRATTO notizie operative ed informazioni pratiche numeri utili Relativi al servizio di Assistenza

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SANITARIO ISTITUITO DALL ART. 5 della LEGGE PROVINCIALE

Dettagli

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per

Dettagli