COMUNE DI ISCA SULLO IONIO PROVINCIA DI CATANZARO REDAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE E DEL REGOLAMENTO EDILIZIO ED URBANISTICO
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1 COMUNE DI ISCA SULLO IONIO PROVINCIA DI CATANZARO REDAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE E DEL REGOLAMENTO EDILIZIO ED URBANISTICO 1
2 COMUNE DI ISCA SULLO IONIO Sommario 1. PREMESSA L ATTUALE CONTESTO TERRITORIALE PRG VIGENTE E PIANIFICAZIONE ATTUATIVA DI DETTAGLIO IL PSC DI ISCA SULLO IONIO, NELLA NUOVA LEGGE URBANISTICA DELLA CALABRIA Il nuovo modello di piano Il Documento preliminare e la Conferenza di pianificazione Il PSC e il POT e REU La sostenibilità del Piano. La VAS Valutazione Ambientale Strategica del PSC Il processo di Piano ATTIVITA DI CONSULTAZIONE E CONCERTAZIONE SVOLTA Bando interessi diffusi Istituzione laboratorio di partecipazione nell ambito del procedimento per la redazione del Piano Strutturale Comunale Forum pubblici di partecipazione per il PSC Forum pubblico di partecipazione per il PSC per le località Gialli e Rugo LINEE STRATEGICHE ED OBIETTIVI DEL P.S.C DISTRIBUZIONE PREVISIONI RESIDENZIALI - PEREQUAZIONE URBANISTICA - INCENTIVI E PREMIALITÀ PER LA QUALITÀ URBANA Proposta di distribuzione delle previsioni residenziali Applicazione della perequazione urbanistica Incentivi e premialità per la qualità urbana CONCLUSIONI ED INDIRIZZI PER CIASCUN AMBITO Capoluogo - Centro storico ed il suo intorno Marina - Ambito Città Pubblica Marina - Ambito Periferia Consolidata Marina - Ambito Città Diffusa Area in località Zagaglie sottoposta a vincolo archeologico Ambito Lottizzazioni Convenzionate Ambito Periferia Industriale Il Territorio Urbanizzabile (TDU) Le dotazioni territoriali Criteri per la disciplina urbanistica del territorio agricolo forestale (TAF) Il Sistema dei vincoli
3 COMUNE DI ISCA SULLO IONIO 1. PREMESSA. DOCUMENTO DI INDIRIZZO PRELIMINARE PER LA REDAZIONE PSC REU VAS DEL COMUNE DI ISCA SULLO IONIO Con il presente documento, saranno indicate le linee di indirizzo e gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso la redazione del PSC (Piano strutturale comunale), che rappresenta il nuovo strumento di pianificazione dell intero territorio comunale, in sostituzione del Piano Regolatore Generale. Ad oltre 30 anni di distanza dall approvazione del Piano Regolatore Generale (PRG), si vuole dare una accelerazione al procedimento di formazione del Piano Strutturale Comunale (PSC), al fine di attivare tutte le azioni per inserirsi nel nuovo quadro normativo sull urbanistica, avviato con la L.R. 19/02 Norme per la Tutela, Governo ed Uso del Territorio. Il Piano Strutturale Comunale con il Regolamento Edilizio Urbano rappresentano quindi gli strumenti che andranno ad avviare una nuova stagione di indirizzi programmatici per lo sviluppo del territorio iscano, i quali permetteranno di dare applicazione alle indicazioni degli strumenti di pianificazione sovra comunali come il PTCP della provincia di Catanzaro, del QTRP della Regione Calabria, proiettando così le scelte locali di pianificazione nella dimensione territoriale di area vasta. Con la Legge Regionale 19/2002, è stato introdotto un radicale processo di cambiamento e di innovazione che riguarda sia le modalità e le procedure della pianificazione, sia le caratteristiche ed i contenuti delle strumentazioni urbanistiche, è stato tra l altro introdotto un processo che alimenta le scelte di pianificazione sulla base della loro sostenibilità socio-economica e della condivisione delle conoscenze, delle strategie e dell iter realizzativo, mediante un informazione completa e trasparente al cittadino. Il futuro Piano dovrà quindi: - coinvolgere la comunità affrontando i temi essenziali del processo di trasformazione; - utilizzare la conoscenza specifica del territorio da parte degli abitanti; - contribuire a fare della costruzione del piano un evento nel quale la società, nei suoi diversi livelli, sia effettivamente mobilitata con continuità. C è da dire che non siamo nuovi a questo tipo di riflessioni e già in sede di stesura del programma amministrativo contenente le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato 2012/2017, molti dei temi che andremo ad affrontare sono stati trattati, individuando tra gli obiettivi fondamentali che si intendono perseguire i seguenti: 3
4 Migliorare l ambiente ove i cittadini vivono, conservando per quanto possibile tutti gli elementi architettonici ed ambientali caratterizzanti l unicità del nostro territorio; Riservare la dovuta attenzione alla qualità dell edilizia urbana, al consumo del territorio, con particolare riguardo agli interessi della comunità residente; Regolamentare l attuazione delle aree di espansione; Fare in modo che nelle urbanizzazioni i servizi di rete e dei flussi del traffico, del verde e dei parcheggi realmente preceda la costruzione degli edifici; Dare un incentivo significativo ai piani di recupero in quelle aree sviluppatesi negli anni, senza regole urbanistiche e con edilizia povera per materiali e per progettazione. 2. L ATTUALE CONTESTO TERRITORIALE. Il contesto territoriale manifesta tutta la sua complessità composta dall insieme di ambiti con caratteristiche morfologiche e paesaggistiche diverse e con diversi livelli di antropizzazione. Il territorio del Comune di Isca sullo Ionio ha una superficie complessiva di circa 23 kmq ed ospita un totale di abitanti (riferimento anno 2012). Il territorio presenta un escursione altimetrica tra 0 e mt sul livello del mare e la casa comunale risulta ubicata nel capoluogo La principale via di comunicazione con l esterno è rappresentata dalla S.S. 106 che garantisce il rapido collegamento con la città di Soverato, il maggior centro urbano della zona, dotato di una gamma completa di servizi scolastici, sanitari, bancari, commerciali e di trasporto pubblico. Isca Marina è anche sede della Comunità Montana del Versante Ionico. Isca sullo Ionio gode di una fascia costiera pianeggiante in forte sviluppo edilizio delimitata dai torrenti Gallipari e Salubro, nonché dalla linea ferrata. Gli edifici realizzati in tale fascia hanno funzionamento prevalentemente stagionale ed hanno caratteristiche tipologiche, architettoniche e stato di conservazione molto variabili in funzione del periodo di costruzione. Gli ultimi edifici costruiti in tale fascia sono stati realizzati in attuazione di piani di lottizzazione convenzionati e, pertanto, godono di tutti gli standards quantitativi necessari e di ottimo stato di manutenzione. Elementi di discontinuità con il nucleo abitato di Isca Marina risultano essere la S.S. 106 e la linea ferroviaria Metaponto-Reggio Calabria, anche se il vecchio passaggio a livello è stato sostituito da un sottopasso. Quest ultimo appare di grande rilevanza per l intero territorio, in quanto ha permesso di incrementare l efficienza della rete e migliorare la mobilità su gomma con il superamento del passaggio a livello, che ha rappresentato in passato un elemento di oggettiva pericolosità nonché 4
5 una pesante frattura dei tessuti urbani. Servizi peculiari collocati sempre sulla fascia costiera risultano essere i diversi stabilimenti balneari, il camping denominato La Mimosa nonché l impianto sportivo comunale Athlon. A monte della ferrovia e della S.S. 106 si sviluppa il centro abitato di Isca Marina avente un andamento plano-altimetrico caratterizzato da basse pendenze. In tale zona si distinguono: - il nucleo centrale più antico costituito da edifici di edilizia economica e popolare, a uno o due piani fuori terra, i quali sorgono intorno alla Chiesa di San Michele Arcangelo con una pianificazione urbanistica a maglia ortogonale; - un area a destinazione mista commerciale-residenziale, lungo Viale della Repubblica, interessata da edifici a tre livelli fuori terra; - una zona di completamento, compresa tra Viale della Libertà e la S.S. 106, con fabbricati di civile abitazione a tre e quattro piani fuori terra; - l area di Zagaglie interessata da piani di lottizzazione convenzionati per edifici a fine abitativo; - una vasta superficie racchiusa tra le vie Olivarella, Pertini e Circ.ne Paparo, vincolata, in gran parte, a ragione di particolari scoperte archeologiche, riguardanti reperti di età romana ed in cui sono presenti anche alcuni edifici pubblici; - una fascia di espansione residenziale interessata da due piani di lottizzazioni convenzionati e servita da via Olivarella e via Circ.ne Paparo, al termine della quale troviamo il centro turistico denominato La Feluca ; - una zona di completamento su Via Circ.ne Paparo ormai quasi satura. Al limite del torrente Salubro, al confine con il Comune di Sant Andrea Apostolo dello Ionio, si trova, invece, la zona interessata dal Piano di Insediamenti Produttivi (P.I.P.). Tale area evidenzia diversi capannoni industriali nonché edifici a due piani fuori terra con destinazione mista residenziale-artigianale. Infine, al di fuori dal centro abitato di Isca Marina, lato Ovest, si trovano il cimitero ed il campo sportivo. L abitato di Isca Capoluogo, situato ad una quota di circa 188 mt. sul livello del mare, è costituito da piccoli edifici, per la maggior parte a due piani che, specie nella parte più antica, mantengono una loro dignità ed armonia, aprendosi in piazzette, spazi aperti e vicoli ricchi di pregi ambientali. Qui l espansione edilizia avvenne per aggregazione, intorno a dei fulcri importanti e caratterizzanti come chiese e palazzi nobiliari nonché ai lati del lungo Corso Tommaso Campanella che attraversa tutto l insediamento abitativo. Un buon numero di edifici è in condizioni fatiscenti e di assoluta o 5
6 parziale inabitabilità e necessita di risanamenti. All interno del complesso residenziale si sviluppano una serie di manufatti architettonici a testimonianza dei momenti storico-culturali. In particolar modo si evidenziano la Chiesa Matrice di San Nicola, la Chiesa della SS. Annunziata, il Palazzo Cosentino-Romiti ed il Palazzo Leuzzi. Altri edifici a carattere religioso come le chiese di Santa Marina, di San Giovanni e di Santa Caterina, sono oramai andate distrutte o in stato di rudere. Infine c è la parte montana che presenta notevole pregio ambientale e conseguenti potenzialità di sviluppo e di utilizzo ai fini turistici. 3. PRG VIGENTE E PIANIFICAZIONE ATTUATIVA DI DETTAGLIO. Il piano regolatore generale del Comune di Isca Jonio, redatto dagli arch. Fausto Rippa ed Italo Ranieri, è stato approvato con decreto del Presidente della Regione Calabria n 1478 del In attuazione del PRG vigente è stato approvato dal Consiglio Comunale con Delibera n 66 del il piano di recupero di Isca Jonio, redatto dall arch. Antonino Renda. In attuazione del PRG vigente è stato approvato dal Consiglio Comunale con Delibera n 115 del il Piano per Insediamenti Produttivi (P.I.P.), redatto dall ing. Nino Stefanucci. Il piano per insediamenti produttivi prevede un estensione complessiva di Ha 27,138 ed una volumetria di mc. Inoltre, sono state convenzionate con il Comune da parte dei privati cittadini diverse lottizzazioni, da recepire nel redigendo PSC: - P.L. ZAGAGLIE 1 DITTA VISCOMI BRUNO ED ALTRI: detto P. L. prevede n. 16 lotti in totale con una superficie fondiaria di mq ed una volumetria complessiva di mc.. - P.L. ZAGAGLIE 2 DITTA MIRIJELLO ARMANDO ED ALTRI: detto P. L. prevede n. 14 lotti in totale con una superficie fondiaria di mq ed una volumetria complessiva di mc.. - P.L. LENZE 1 DITTA NAPOLITANO CESARE ED ALTRI: detto P. L. prevede n. 18 lotti in totale con una superficie fondiaria di mq ed una volumetria complessiva di mc.; - P.L. LENZE 2 DITTA ARTURO CALABRETTA ED ALTRI: detto P. L. prevede n. 31 lotti in totale con una superficie fondiaria di mq ed una volumetria complessiva di mc.; - P.L. LENZE 3 DITTA CRISTIANO ITALO ED ALTRI: detto P. L. prevede n. 30 lotti in totale con una superficie fondiaria di mq ed una volumetria complessiva di mc.; 6
7 - P.L. BRIGATURO DITTA PUPO MARIA CONCETTA ED ALTRI: detto P. L. prevede n. 12 lotti in totale con una superficie fondiaria di mq ed una volumetria complessiva di mc.; - P.L. IN LOCALITA OLIVARELLA DITTA NISTICO ED ALTRI: detto P. L. prevede n. 12 lotti in totale con una superficie fondiaria di mq ed una volumetria complessiva di mc.. - P.L. IN LOCALITA LAGANO DITTA NARDI VITO n. q. di Amm.ne Lagano Costruzioni srl : detto P. L. ricade in zona alberghiera e prevede una superficie complessiva di mq ed una volumetria complessiva di mc.. Altri piani di livello locale da tenere in conto sono il Piano di protezione Civile ed il redigendo Piano Comunale Spiaggia. 4. IL PSC DI ISCA SULLO IONIO, NELLA NUOVA LEGGE URBANISTICA DELLA CALABRIA Il nuovo modello di piano. Con la Legge regionale 19/2002, Norme per la tutela, governo e uso del territorio, e con le successive Linee guida, la Regione ha arricchito la nuova legislazione con una serie di indirizzi, utili al sostegno ed allo sviluppo effettivo del processo di pianificazione territoriale ed urbanistica. La nuova disciplina, insieme agli indirizzi regionali, assicura le condizioni ed i riferimenti essenziali per poter aprire in Calabria un vero e proprio nuovo ciclo di pianificazione territoriale ed urbana. La nuova legge regionale introduce un nuovo processo di piano, non più legato alla logica della zonizzazione, inserito in un processo statico e non più modificabile, ma inteso come un processo dinamico che lavora per sistemi, operando su diversi livelli e per approfondimenti successivi. Il nuovo PSC, quindi, dovrà rappresentare uno strumento utile per attivare un quadro di pratiche urbanistica innovative previste dal nuovo quadro legislativo calabrese. Nello specifico della realtà locale del comune di Isca sullo Ionio, dovrà intervenire su alcuni limiti strutturali presenti nel territorio: la diversità dei tessuti; la dispersione insediativa con la presenza di fenomeni di abusivismo edilizio; la difficoltà ed il sottoutilizzo delle risorse; le insufficienze del sistema produttivo locale; l incidenza calante della spesa pubblica. Sono tutti fattori, questi ultimi, su cui sperimentare con impegno, entro la cornice della pianificazione strutturale, gli strumenti innovativi che la legge mette a disposizione. Inoltre il Piano Strutturale dovrà, nello stesso tempo, rappresentare uno strumento ben radicato nella comunità locale, sviluppando un adeguato coinvolgimento partecipativo. Ed infine tutto il percorso è legato alla costruzione di un adeguato quadro conoscitivo del territorio ed alla verifica della sostenibilità delle previsioni di piano con lo strumento della VAS Valutazione Ambientale Strategica. 7
8 4.2. Il Quadro conoscitivo. Il Quadro conoscitivo, insieme allo Schema delle scelte pianificatorie ed alla Valutazione di sostenibilità come integrata anche dagli indirizzi e dalle procedure di cui al recente DL.g.s n 4 del 16/12/2008 rappresenta una componente essenziale del Documento preliminare del PSC, secondo quanto previsto dall Art. 27 della LR 19/02 e s.m.i.. Si tratta cioè del momento centrale di quella autentica fase della conoscenza sistematica del territorio che la medesima legge pone fra i principi fondanti della pianificazione territoriale e urbanistica. Le Linee guida articolano il Quadro conoscitivo nelle quattro sezioni: 1. quadro di riferimento normativo e di pianificazione, 2. quadro ambientale, 3. quadro strutturale economico e capitale sociale, 4. quadro strutturale e morfologico. Si tratta di un passaggio cruciale per inquadrare preliminarmente l oggetto del piano, da far corrispondere anche all operazione tutt altro che banale della messa a punto di una base cartografica aggiornata, ben operabile e rispondente, da assumere come riferimento tecnico-unitario per l intero percorso di formazione del PSC, in tutte le sue fasi ed anche in gran parte delle sue componenti tematiche. Sul piano del metodo, ciò che appare essenziale è il saper combinare al meglio nel Quadro Conoscitivo una conoscenza di base del territorio, una conoscenza da concepire nello stesso tempo come un momento di lavoro non pienamente neutrale, bensì mirato e selettivo oltre che rapidamente orientato verso la definizione dei possibili obiettivi di governo e tutela attiva del territorio Il Documento preliminare e la Conferenza di pianificazione. La Legge 19/02, opportunamente, sembra voler lasciare aperto un ampio ventaglio di alternative circa la miglior interpretazione dei possibili contenuti del Documento preliminare del PSC ed anche le stesse Linee guida regionali confermano questa impostazione. Il documento preliminare diventa così il luogo impegnativo delle scelte di piano, tanto sul versante disciplinare della cultura del piano, quanto su quello degli orientamenti di carattere politico/amministrativo. Di conseguenza non può che discendere da un confronto serio e responsabile fra committenza e gruppo di progettazione, anche in ragione dell inevitabile presenza, in questo confronto, di questioni di opportunità delle scelte, questioni sempre di grande peso ed incidenza nella costruzione 8
9 effettiva del processo di piano. Non si tratta del solo disegno del territorio, da costruire con il PSC ma, più in generale, del come, del perché, del dove e del quando dell intero processo di pianificazione che viene proposto. In sostanza il Documento preliminare, al di là del livello di sintesi progettuale da individuare come il più efficace, rappresenta lo snodo essenziale dell intero percorso. La Conferenza di pianificazione rappresenta un passaggio determinante dell intero percorso formativo soprattutto su un versante cruciale come quello della legittimazione del PSC e, pertanto, ciò che va inquadrato e sottoposto a confronto in quella sede è e deve essere l impianto essenziale della pianificazione: i contenuti del disegno e dell assetto del territorio; i momenti primari di una tutela attiva; la rete delle infrastrutture, dei servizi e delle funzioni dell eccellenza urbana; l approccio alla dimensione sovracomunale ed i livelli di coerenza con la pianificazione sovraordinata. In conclusione, si può sottolineare che sia il Documento preliminare che la Conferenza di pianificazione sono due passaggi assai impegnativi, forse i più impegnativi, in cui una gran parte dei temi, dei contenuti e degli obiettivi vanno inquadrati preliminarmente al meglio, nei momenti e nei passaggi essenziali e di carattere strategico Il PSC e il POT e REU. La legge regionale sull urbanistica individua due momenti della pianificazione: il PSC Piano Strutturale Comunale ed il POT Piano Operativo Temporale. Il PSC definisce gli assetti e le strategie urbane, a medio e lungo termine, il POT affronta la fase di attuazione delle previsioni del PSC in un arco temporale legato alle Amministrazioni che di volta in volta sono chiamate ad attivare, attraverso Piani Attuativi, gli ambiti, gli elementi strutturali e le strategie del PSC. Diventa essenziale la scelta del livello di pianificazione dei due tempi ed il tema di come inquadrare il sistema dei possibili rapporti tra PSC e POT, da considerare come cruciali e da affrontare con logiche selettive fin dall avvio del progetto del P.S.C. Alcuni dei temi ed alcune aree critiche del PSC per una migliore efficacia dello strumento generale, non possono che essere affrontate in due tempi. Un esempio è il tema della perequazione urbanistica, se lo si intende affrontare nella forma trasparente di una perequazione concorrenziale e selettiva, mirata cioè sulla costruzione di una partecipazione attiva del sistema proprietario al processo attuativo del piano e non come un ulteriore momento della fiscalità immobiliare. In questa concezione articolata della pianificazione strutturale, rientra anche il REU, il Regolamento 9
10 Edilizio e Urbanistico articolato in tre grandi momenti di lavoro: il momento vero e proprio della regolazione edilizia; il momento delle norme urbanistiche direttamente efficaci; il momento delle direttive per le norme da recepire nel (nei) POT, per tutti quei temi del PSC ritenuti meritevoli di una doppia fase di lavoro. Sul versante della regolazione edilizia, con il REU si dovrà impostare un lavoro di aggiornamento, snellimento e semplificazione della normativa tradizionale; oltre che introdurre temi innovativi, come quelli del risparmio energetico, della sicurezza, fino alla stessa qualità dell architettura. Anche sul versante delle normative da rendere direttamente efficaci in sede di PSC, si dovrà operare, tenuto conto di un quadro normativo, sia centrale che regionale, una semplificazione, snellimento ed unificazione delle procedure La sostenibilità del Piano. La VAS Valutazione Ambientale Strategica del PSC. Verificare la sostenibilità del Piano, come definita dalla legislazione regionale e come è venuta definendosi attraverso la normativa comunitaria e nazionale, rappresenta una reale opportunità. In sostanza è il piano stesso che garantisce strutturalmente la propria sostenibilità, la propria efficacia e le proprie condizioni attuative. I temi prioritari da assoggettare alla VAS possono essere: le pratiche perequative, il recupero dell abusivismo, il contenimento del consumo di territorio, il rapporto tra gli assetti previsti e le marcate criticità geomorfologiche del territorio, l integrazione nel piano delle difficili opportunità offerte dalle risorse territoriali e ambientali. La Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 assegna alla VAS il compito di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali nel processo di formazione del piano. In realtà, è oggi del tutto inconcepibile un piano che non incorpori e non ponga in primo piano tali considerazioni. Ciò che si deve chiedere alla VAS non è quindi tanto di richiamare genericamente l attenzione del piano sulla dimensione ambientale, quanto di dotarlo di strumenti rigorosi per indirizzare questa attenzione verso misure efficaci e per garantire nel tempo la loro attuazione. Diventa necessario discutere, pertanto, se la VAS debba assumere un punto di vista strettamente ambientale o adottare una nozione di sostenibilità più ampia. Il TU Ambiente sceglie la seconda opzione, includendo tra le condizioni per uno sviluppo sostenibile l'equa distribuzione dei vantaggi connessi all'attività economica e comprendendo tra i fattori che definiscono l ambiente anche quelli economici. Quindi una nozione di sostenibilità ampia, estesa alla dimensione sociale, che abbraccia 10
11 l equità e la competitività. L art. 10 della Legge Regionale 16 aprile 2002, n. 19, che disciplina la Valutazione di Sostenibilità, di impatto Ambientale e strategica nel processo di piano, va nella medesima direzione, richiamando, accanto alla tutela e conservazione del sistema naturalistico-ambientale, anche l equilibrio e funzionalità del sistema insediativo, l efficienza e funzionalità del sistema relazionale, la rispondenza del piano con i programmi economici. Diventa chiaro così, il significato del contributo delle diverse discipline al progetto di piano ed alla VAS, in quanto chiamate a interpretare il sistema urbano secondo chiavi di lettura diverse e complementari Il processo di Piano. Il nuovo quadro normativo regionale, per come illustrato in precedenza, ci obbliga ad impostare un nuovo processo di Piano, ad adempiere a procedure diverse ed innovative da quelle che informavano il vecchio PRG, spesso non ancora sperimentate nello scenario calabrese, e sperimentali anche sotto gli aspetti disciplinari, non del tutto conosciute dalle professionalità locali. Quadro normativo che articola ed indirizza il processo di formazione del PSC, a seguito del quale l Amministrazione, acquisita in Conferenza di pianificazione la conformità agli strumenti sovracomunali da parte degli Enti preposti, auto approva con delibera di consiglio il PSC. Già questa novità ci da la consapevolezza delle responsabilità che ciò comporta; ci chiama a mettere in campo azioni, a fare scelte consapevoli capaci di interpretare e portare a sintesi le reali necessità ed i bisogni delle comunità e del territorio al fine di costruire un PSC capace di proporre e governare le future prospettive di uno sviluppo sostenibile. Tutto ciò a cominciare dalla precisa e puntuale conoscenza delle criticità e delle necessità del territorio e delle comunità, con la costruzione del Quadro Conoscitivo, per continuare con la concertazione e la sussidiarietà sia verticale che orizzontale; con la valutazione della sostenibilità economica, sociale ed ambientale; con l individuazione dei diversi tempi di attuazione delle previsioni con la definizione del POT, dei PAU; infine la stessa fattibilità delle previsioni con l applicazione delle procedure perequative e la definizione del REU. La costruzione di un quadro conoscitivo, quindi, diventa la base di riferimento, che seguendo un approccio sistematico per tematismi disciplinari, quali la geomorfologia, l agronomia, l economia ed infine il quadro urbanistico e normativo di riferimento, ci dovrà fornire le linee d intervento essenziali su cui lavorare per la costruzione degli obiettivi del PSC e per la verifica della sua sostenibilità con la VAS. Inoltre è importante l aspetto delle consultazioni locali per le quali la legge prevede di attivare spazi 11
12 per la partecipazione dei cittadini e di coloro che sono portatori di interessi diffusi, elementi necessari, insieme alle conoscenze specialistiche, alla costruzione di un quadro informativo completo per la costruzione del Documento preliminare di PSC. La prima legittimazione interna delle scelte di piano avviene in consiglio comunale che approva il Documento preliminare del PSC correlato dal quadro conoscitivo e dal documento preliminare della VAS, la seconda esterna avviene con la Conferenza di pianificazione, che è il luogo formalmente riconosciuto per acquisire la conformità agli strumenti sovracomunali da parte degli Enti preposti. Chiusa la fase preliminare in cui si delineano già le strategie di piano e l assetto futuro del territorio, con l individuazione oltre che degli ambiti del tessuto edificato, di quello edificabile, degli ambiti rurali, delle reti e dei rapporti relazionali, si avvia la fase di costruzione del Documento definitivo del PSC. Passaggio questo che vedrà un intenso e finalizzato rapporto di concertazione e partecipazione dei diversi soggetti portatori d interessi diffusi, attraverso forme di partecipazione pubblica che andranno a coagulare e sviluppare le strategie individuate nel documento preliminare. Infine ci si avvia alla costruzione del documento definitivo per la successiva adozione ed approvazione in consiglio del PSC, REU e VAS. Diventa chiaro come, in questo nuovo scenario normativo e disciplinare e nell attuale congiuntura di debolezza socio economica locale ed internazionale, il nuovo PSC debba essere uno strumento di previsione programmatiche per lo sviluppo di medio e lungo termine e che debba essere costruito ed articolato per garantire una reale fattibilità e ricaduta delle previsioni con un chiaro e solido impianto normativo ed attuativo. Pertanto rimane essenziale la giusta e ponderata scelta del gruppo interdisciplinare di progettazione che andrà a coadiuvare l Amministrazione ed il responsabile del procedimento per la costruzione di questo processo innovativo e complesso di pianificazione, che si articolerà in tempi diversi con il concatenarsi di strumenti con diverso grado di efficacia attuativa per arrivare ad un PSC che sia specchio ed interprete delle esigenze e delle criticità locali e che rappresentare le giuste risposte per la costruzione di prospettive di sviluppo per la comunità iscana. 12
13 5. ATTIVITA DI CONSULTAZIONE E CONCERTAZIONE SVOLTA Bando interessi diffusi. In data è stato pubblicato all Albo pretorio del Comune un BANDO INTERESSI DIFFUSI - PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Presentazione di proposte collaborative, con scadenza al Con tale bando il Sindaco invitava tutti i soggetti interessati a proporre all Ufficio del Piano del PSC proposte collaborative utili alla formazione del nuovo strumento urbanistico. Il Bando, a carattere consultivo, era rivolto in particolare ai soggetti portatori di interessi diffusi, associazioni, cittadini, famiglie, piccoli proprietari fondiari ed immobiliari, piccoli e medi operatori economici, in campo agricolo, artigianale, commerciale, industriale e terziario, operanti nel territorio del Comune interessato dal PSC o che intendevano ivi insediarsi. Si sollecitava in particolare l avanzamento di proposte aperte e preliminari sul versante della partecipazione alla costruzione del PSC, nel senso delle cosiddette pratiche urbanistiche di carattere perequativo, aperte cioè sui versanti dello scambio volumetria/terreno, ovvero della disponibilità al trasferimento dei diritti edificatori, dell edilizia sociale, del verde pubblico e dei servizi, delle opere di urbanizzazione e quant altro utile alla migliore definizione del progetto del nuovo Piano, operando nella logica di una cooperazione/collaborazione tra sistema pubblico e privato. Il bando ha avuto un discreto successo con la presentazione di n 51 proposte da parte dei cittadini. In data con prot. n 1108 i progettisti del PSC hanno trasmesso all Amministrazione Comunale il parere di ammissibilità o meno dal punto di vista urbanistico - normativo delle richieste presentate entro il 28/02/2014. Tale parere espresso dai progettisti qui si intende integralmente richiamato e fatto proprio con alcune precisazioni, che di seguito vengono riportate. In data successiva alla presentazione di tale parere, con delibera n 21 dell , la Giunta Comunale ha aggiornato la delimitazione del centro abitato ai sensi dell art. 4 del D. Lgs 285/1992. Pertanto, si chiede ai progettisti di valutare più attentamente quelle proposte ritenute inammissibili, perché, a suo tempo, ricadenti al di fuori del perimetro urbano e che ora, invece, ricadono dentro il nuovo perimetro urbano. Si invita, inoltre, ad esaminare più accuratamente le richieste di eliminazione parziale di alcune strade di previsione di PRG non ancora attuate e di accogliere tali richieste qualora le strade non risultino essenziali al progetto del PSC. Si conferma il parere negativo espresso dai progettisti sull osservazione n 28 e, a tal proposito, si invita i progettisti a recepire il decreto n 271 del del Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria riguardante località Zagaglie di Isca Marina. 13
14 Infine, per le determinazioni in merito alle richieste riguardanti le possibili zone di espansione esterne al perimetro urbano, tra cui la località Gialli, la cui ammissibilità era demandata alle scelte di pianificazione urbanistica che intende operare l Amministrazione Comunale, si rimanda ai paragrafi successivi Istituzione laboratorio di partecipazione nell ambito del procedimento per la redazione del Piano Strutturale Comunale. L Amministrazione Comunale al fine di garantire la partecipazione e la concertazione prevista dall art. 11 della LUR n. 19 del 16 aprile 2002 e s.m.i. ha istituito con delibera di Giunta Comunale n 20 del un Laboratorio di partecipazione per la formazione del Piano Strutturale Comunale, da attuarsi in forma stabile, come Laboratorio urbano, individuando quale sede fissa il Comune di Isca sullo Ionio presso la sala consiliare Piazza Municipio, con incontri da tenersi in forma pubblica presso la stessa sede, secondo un calendario formalizzato a cura del Responsabile del Procedimento. Ha nominato responsabile del suddetto Laboratorio l arch. Vincenzo Codispoti, Responsabile del Procedimento, coadiuvato dall ing. Maurizio Benvenuto e dell ing. Nino Stefanucci, capogruppo incaricato alla redazione del Progetto di Piano Forum pubblici di partecipazione per il PSC. Le azioni inerenti la concertazione sono state impostate nell'ottica di evitare che la concertazione si risolva in una mera procedura di contrattazione, ma che anzi diventi elemento qualificante per creare quella "visione condivisa" tanto necessaria sia sotto il profilo socio culturale (ritrovare un senso di appartenenza e di identità) sia sotto il profilo tecnico-strategico di governance del territorio (coinvolgimento istituzionale e senso di responsabilizzazione rispetto a scelte partecipate condivise). Su invito del Sindaco, si sono tenuti i seguenti incontri pubblici, presso la sala consiliare del Comune in Piazza Municipio, con i soggetti economici, politici e sociali, per come di seguito indicato: FORUM DEGLI OPERATORI ECONOMICI: Tecnici, imprese edili e di costruzione, operatori turistici, commerciali e dei servizi Lunedi 12 maggio ore 17,00 FORUM DELLE ASSOCIAZIONI Associazioni (giovanili, ambientaliste, etc), movimenti e partiti politici 14
15 Lunedi 12 maggio ore 17,30 FORUM CONCLUSIVO PUBBLICO Aperto a tutti i cittadini Lunedi 12 maggio ore 18,00 In tali incontri i progettisti del PSC hanno illustrato l iter di redazione ed approvazione del piano strutturale, soffermandosi sull importanza della partecipazione dei cittadini alle scelte per lo sviluppo del territorio. I progettisti hanno, inoltre, illustrato il quadro conoscitivo ed in particolare il Quadro Normativo e di Pianificazione, evidenziando tutti i vincoli per il territorio comunale derivanti dal rispetto della legislazione nazionale e regionale e dei piani sovraordinati (Quadro Territoriale Regionale a valenza paesaggistica (QTRP) - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Catanzaro - Piano di Assetto idrogeologico (PAI), ecc.). Il dibattito si è soffermato sull edificazione in zona agricola e sulle prescrizioni dell art. 20 e dell art. 25 del Tomo 4 del QTRP che così recitano: art Ambiti urbanizzabili, mitigazione consumo suolo. B - Disincentivo economico consumo suolo: Prescrizione. 1.Il QTRP prescrive che gli interventi di nuova costruzione, realizzabili a seguito del soddisfacimento dei principi di Ammagliamento e Omogeneità, nonché l utilizzo degli ambiti urbanizzabili dei PSC, in quanto tendenti a ridurre la disponibilità di aree agricole, devono essere assoggettati, nel caso di previsione di PAU o altro strumento attuativo, ad un regime oneroso, consistente: - In una maggiorazione dei termini perequativi, partendo da una cessione minima al demanio comunale del 30% di aree oltre agli standard di legge; - Nell aumento pari al 50% degli oneri economici per i titoli abilitativi dei singoli interventi. Art. 25 Vincoli inibitori 1. Valgono le norme di vincolo inibitorio alla trasformazione per i Beni paesaggistici di seguito elencati:.. e) aree costiere non antropizzate, ovvero aree libere da costruzioni poste tra centri abitati, cosi come definite dal nuovo codice della strada, sino alla profondità di 300 metri dalla linea demaniale. Successivamente, sono stati aperti diversi tavoli di consultazione, in cui sono state raccolte le richieste degli operatori, delle associazioni e dei cittadini, cercando di dare risposte esaustive in merito. 15
16 5.4. Forum pubblico di partecipazione per il PSC per le località Gialli e Rugo. L Amministrazione Comunale ritiene che l area interessata dalle località Rugo e Gialli sia un ambito strategico suscettibile di un processo di miglioramento qualitativo del suo assetto con valore attrattivo nei confronti dell intorno urbano. Di conseguenza, l Amministrazione Comunale ha inteso coinvolgere per la definizione delle scelte pianificatorie che riguardano le località Rugo e Gialli i cittadini interessati, al fine di giungere a delle scelte condivise attraverso un metodo/processo che va dall informazione, alla consultazione, allo svolgimento di veri e propri incontri di progettazione partecipata. Pertanto, tutti i soggetti interessati dalle scelte di pianificazione urbanistica relative alle località Rugo e Gialli sono stati invitati a presentare all Ufficio di Piano del PSC di Isca sullo Ionio proposte collaborative utili alla formazione del nuovo strumento urbanistico, intervenendo all incontro pubblico che si è tenuto presso la sala consiliare del Comune in Piazza Municipio Giovedì 16 ottobre 2014 alle ore 19,00. Dalle richieste verbali emerse nella sede dell incontro pubblico, nonché dalle istanze trasmesse in data successiva utilizzando l apposito modello predisposto, è emerso quanto segue. 1. Alcuni proprietari hanno richiesto di mantenere la destinazione di zona commerciale già prevista nel vigente PRG per le aree prospicienti la S.S. 106 ed, ove possibile, ampliare la stessa, per garantire un comparto più funzionale con la viabilità esistente e di progetto. 2. Per i terreni ricadenti nella zona ad ovest rispetto all area a destinazione commerciale, la maggior parte dei proprietari ha manifestato l interesse di mantenere l attuale destinazione agricola per tali terreni, a causa dell edificazione rurale diffusa e dell esigua dimensione dei terreni di proprietà, che mal si prestano ad un inserimento dell area come Ambito Urbanizzabile (TDU) con conseguente futura attuazione mediante PAU o altro strumento attuativo, rispettando le prescrizioni dell art. 20 del Tomo 4 del QTRP - Ambiti urbanizzabili, mitigazione consumo suolo. B - Disincentivo economico consumo suolo. 6. LINEE STRATEGICHE ED OBIETTIVI DEL P.S.C. Il PSC individua gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e le azioni strategiche per l attuazione degli stessi. Nello specifico, il PSC di Isca Ionio, coerentemente con i Piani / Programmi e Strumenti sovraordinati, intende perseguire un insieme di obiettivi volti a promuovere una nuova immagine del territorio basata sulla qualità dell ambiente e del paesaggio, sulla ricchezza del patrimonio culturale ed identitario e su uno sviluppo sostenibile del territorio. Nello specifico sono stati 16
17 individuati gli obiettivi generali dichiarati nei piani e programmi sovraordinati, questi hanno rappresentato un primo punto di partenza nella definizione generale del Piano Strutturale Comunale. In seguito nella fase di formazione del PSC e nella sua relativa analisi, sono emerse una serie di criticità del territorio che meritano un approfondimento in fase di scelte strategiche di piano. Al fine di costruire uno scenario di pianificazione coerente con le risorse territoriali e con il potenziale di sviluppo e soprattutto coerente a diversi livelli con la pianificazione sovraordinata, il PSC definisce gli obiettivi generali della pianificazione mediante la definizione di tre linee strategiche: A. Tutela e valorizzazione La tutela delle risorse ambientali e culturali e la loro valorizzazione turistica dovrà risultare da una combinazione di azioni, finalizzate da un lato alla tutela di tutte le risorse ambientali e culturali presenti sul territorio e dall altro alla loro valorizzazione in termini di utilizzazione turistica, considerata la posizione strategica del territorio comunale, il mare e la costa, le montagne. Per una tutela attiva di tutto il territorio, la linea guida è quella di favorire il risparmio delle risorse naturali, la qualità edilizia degli insediamenti ed il loro impatto dolce sul territorio. Si tratta di favorire l integrazione della dimensione ambientale (ecosistema) con quella economica e culturale (storica, paesistica e sociale). Questo delinea una nuova lettura delle dinamiche del territorio in cui le aree naturali non sono più viste come zone di protezione, zone di divieti, di recinzione della naturalità, ma come zone laboratorio di nuove relazioni produttive, ambientali. B. Sviluppo e Competitività Di fondamentale importanza per il territorio comunale è il miglioramento della dotazione infrastrutturale, finalizzata a consentire connessioni interne ed esterne all ambito territoriale in oggetto più rapide, ma soprattutto più efficienti e sicure, considerata anche la natura morfologica del territorio. Di notevole importanza sono l eliminazione delle insufficienze infrastrutturali, l innalzamento della qualità delle infrastrutture, l adeguamento delle infrastrutture e la manutenzione del territorio. Inoltre, si ritiene opportuno che il PSC formuli degli indirizzi per favorire la diffusione delle tecniche di bioedilizia e di soluzioni costruttive che perseguano il risparmio energetico e l utilizzo di fonti rinnovabili di energia, il risparmio idrico, la caduta a terra ritardata delle acque meteoriche, l uso di materiali salubri. Per quanto attiene le produzioni agricole tipiche, politica agroalimentare, valorizzazione delle vocazioni produttive e dei servizi culturali, pur considerando che il PSC non ha tra i suoi compiti quello di definire strumenti di sostegno allo sviluppo di questi settori, si valuta, comunque, importante affidargli il compito di indicare che queste attività possano essere considerate come parte dei beni da tutelare e promuovere nell ambito della politica attiva per il paesaggio (si 17
18 pensi all agriturismo, alle fattorie impegnate in particolari percorsi di qualità e di marchio, alle aziende agricole che producono il biologico o che vendono direttamente il prodotto, all insediamento in zona rurale di strutture per il benessere). C. Sicurezza Si tratta di ripristinare forme di corretto uso e di presidio del territorio che, in passato, hanno sempre garantito la salvaguardia degli insediamenti e delle risorse agricole locali. Si fa ormai indifferibile un attenta strategia di manutenzione del territorio, finalizzata alla messa in sicurezza delle moltissime aree a rischio di dissesto presenti nel territorio. Si passa attraverso l individuazione degli insediamenti esposti al rischio sismico, idrogeologico e di incendio, per finire alla sicurezza stradale (perseguita a partire dalla messa in sicurezza della viabilità esistente, realizzazione di rotatorie e/o sistemazione degli incroci, dissuasori di velocità, individuazione dei percorsi idonei su cui indirizzare il traffico pesante per alleggerire il carico veicolare dalla restante viabilità, piste ciclabili, progettando le nuove strade con scelte progettuali che considerino la sicurezza degli utenti un parametro fondamentale). All interno di ogni linea strategica dovranno essere definiti gli assi di intervento da cui sviluppare gli obiettivi generali e le relative azioni del PSC. In via preliminare, gli obiettivi generali relativi a ciascuna linea strategica possono essere considerati i seguenti. A. Tutela e valorizzazione 1. Costituzione di una trama del verde e di interconnessioni ecologiche a livello comunale; 2. Tutela attiva e valorizzazione del patrimonio culturale ed immateriale identitario del comune; 3. Tutela attiva e valorizzazione del centro storico. B. Sviluppo e Competitività sostenibile 4. Mobilità e infrastrutture: potenziamento e ammodernamento della connessione; integrazione tra le diverse parti del territorio comunale (montagna, collina e marina); 5. Turismo: Favorire lo sviluppo del turismo di tipo ricettivo; 6. Agricoltura e artigianato: Favorire lo sviluppo delle tipicità locali (produzioni agricole e dell artigianato). C. Sicurezza 7. Riduzione dei rischi sismico, idrogeologico e di incendio; 8. Garantire l efficienza dei servizi a rete quali acquedotto, energia elettrica, gas, della rete fognaria e di drenaggio; 9. Garantire un efficace sistema di smaltimento dei rifiuti ed estendere la raccolta differenziata. 18
19 7. DISTRIBUZIONE PREVISIONI RESIDENZIALI - PEREQUAZIONE URBANISTICA - INCENTIVI E PREMIALITÀ PER LA QUALITÀ URBANA Proposta di distribuzione delle previsioni residenziali. Il PSC fa proprio un vincolo di coerenza fra le politiche insediative e le politiche relative alla distribuzione dei servizi di base (con particolare riferimento a quelli pubblici e quindi soggetti a specifica programmazione), nel senso che laddove non è possibile offrire un bouquet organico di servizi di base, per ragioni di efficienza o di mercato, va di norma considerata implausibile e inopportuna l urbanizzazione di nuove aree, ferme restando naturalmente le politiche a favore del recupero edilizio, della riqualificazione urbana, dell offerta di alcuni servizi essenziali e di spazi di aggregazione e socializzazione, ovvero la risposta ad esigenze abitative del tutto localizzate e particolari. Pertanto, lo sviluppo insediativo dovrà avvenire in continuità con l urbanizzato. Si prevedono per il Paese interventi maggiormente mirati al recupero dell esistente, limitando al massimo gli interventi di nuova costruzione anche a causa dei gravi fattori limitanti idrogeologici. Le aree di nuova espansione dovranno essere concentrate nella zona Marina in continuità con l edificazione esistente. Occorre in primo luogo tenere conto dei residui edificabili all interno dei piani attuativi approvati ed in corso di realizzazione, che costituiscono diritti acquisiti e non possono essere rimessi in discussione, nemmeno per quanto riguarda gli indici edilizi o le unità di misura, e che rappresentano una quota non trascurabile della nuova offerta edilizia dei prossimi anni. In secondo luogo si stimano le potenzialità di offerta che possono ragionevolmente derivare da operazioni di recupero, riqualificazione e sostituzione del patrimonio edilizio esistente, sia accentrato che sparso. L Amministrazione Comunale condivide l obiettivo comune di privilegiare ove possibile le operazioni di recupero del patrimonio edilizio, di riqualificazione urbana o anche di addensamento di aree residenziali a bassa densità, ossia tutti quegli interventi che offrano una nuova e moderna offerta abitativa nel patrimonio edilizio esistente e nelle aree già urbanizzate, prima e piuttosto che attraverso l urbanizzazione di nuove aree agricole, per il criterio di minimizzare l ulteriore consumo di suolo. Tali politiche andranno incentivate anche per mezzo della leva economica, rendendo tali interventi anche economicamente convenienti rispetto alla realizzazioni che richiedano l utilizzo di aree attualmente non edificate. Infine, restano le aree di nuova urbanizzazione da ubicare in continuità con l edificato di Isca Marina e da attuare rispettando le direttive e le prescrizioni dell art Ambiti urbanizzabili, mitigazione consumo suolo del Tomo 4 Disposizioni Normative del QTRP. 19
20 7.2. Applicazione della perequazione urbanistica. La perequazione urbanistica persegue l equa distribuzione, tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali. Così sinteticamente definito, l approccio sembra prestarsi in realtà a più sviluppi applicativi, a seconda del quadro di obiettivi che si vogliono perseguire tramite gli interventi di trasformazione urbanistica. Poiché la valorizzazione economica - ovvero la formazione di rendita fondiaria - di un area discende direttamente o indirettamente dalle scelte effettuate dal piano pubblico, si può tuttavia sostenere che l obiettivo di equità da perseguire con il metodo della perequazione debba sostanziarsi, oltre che nell omogeneo trattamento delle proprietà interessate dalle scelte di piano, anche nel recupero in forma di vantaggio pubblico della valorizzazione eccedente la quota parte che occorre riconoscere alla proprietà per rendere attivabile l iniziativa di trasformazione prevista. Proprio perché è la pianificazione a determinare la valorizzazione dell area privata, è plausibile che il diritto edificatorio riconosciuto alla proprietà sia tale da assicurare ad essa, a seguito del processo di trasformazione urbanistico - edilizia che interesserà l area, un normale profitto di impresa e non un profitto di livello speculativo. E ciò in generale comporta che tali diritti corrispondano ad indici di edificabilità più bassi di quelli tradizionalmente attribuiti alla proprietà dai piani urbanistici. Il diritto edificatorio assegnato per classi di aree in eguali condizioni di fatto e di diritto sarà concretizzabile direttamente entro la stessa area che lo genera, qualora per essa il disegno urbano previsto non preveda una destinazione pubblica (o comunque comportante una diretta inedificabilità privata); diversamente il diritto sarà trasferito in aree di altre proprietà non interessate da questo tipo di destinazione (le quali aree, per attuare a loro volta le rispettive potenzialità intrinseche, saranno tenute a recepire le potenzialità provenienti dalle proprietà impossibilitate a concretizzare il proprio diritto entro le loro aree). Al di là del risultato per certi versi strumentale di non imporre vincoli espropriativi e di acquisire aree gratuitamente, la forza concettuale del metodo della perequazione consiste nella trasparenza e nell equità di trattamento di tutte le proprietà immobiliari coinvolte e nella sua capacità di agire sugli esiti della rendita fondiaria, non eliminandola, ma incamerandone una quota sostanziosa a favore della collettività. Il contributo alla formazione della parte pubblica della città ed alle politiche pubbliche per la casa che viene richiesto ai privati coinvolti nelle trasformazioni urbanistiche viene spalmato fra tutti i proprietari in proporzione al valore delle loro aree; nessuno viene penalizzato, a tutti viene ridotta la quota di rendita fondiaria che può mettersi in tasca. 20
21 7.3. Incentivi e premialità per la qualità urbana. Nel PSC occorre adottare il metodo di incentivare e non di vincolare il sistema di trasformazione del territorio e per tale metodologia si devono studiare una serie di incentivi specifici che dovranno traghettare il sistema urbano del Comune verso la qualità e non la quantità. In particolare il sistema degli incentivi potrà riguardare i seguenti casi: - Nuovi edifici - Premio urbanistico per classe energetica A. - Nuovi edifici non residenziali energia rinnovabile. - Nuovi edifici, bioarchitettura protocollo ITACA. - Edilizia Sociale, incentivo per esecuzione diretta. - Recupero edifici nel Centro Storico (atterramento in altri ambiti). 8. CONCLUSIONI ED INDIRIZZI PER CIASCUN AMBITO Capoluogo - Centro storico ed il suo intorno. L'obiettivo principale delle politiche regionali in materia di centri storici può essere sintetizzato: rimuovere le condizioni che comportano il degrado e valorizzare i punti di forza e le risorse presenti ai fini di uno sviluppo locale sostenibile. Nel confronto fra le esigenze della conservazione e quelle dello sviluppo e della trasformazione, il semplice vincolo è da solo inefficace a garantire la salvaguardia dei beni storico artistici e culturali; da qui la necessità di una politica integrata di conservazione e gestione del patrimonio culturale, strutturata su azioni e progetti che abbiano come obiettivo la "mobilitazione di risorse" per la conservazione dei beni storico artistici. Le politiche di conservazione e tutela del patrimonio culturale, in presenza di una scarsità di risorse pubbliche, sono sempre più il frutto di azioni e risorse congiunte fra enti pubblici ed economia privata, dove gli obiettivi della tutela e della conservazione devono coniugarsi con l'efficacia e la remunerazione degli investimenti. Allo scopo di mettere in atto un adeguata politica di tutela e valorizzazione del patrimonio storico culturale si dovranno seguire i tre fondamentali passaggi suggeriti dalle linee guida della Pianificazione regionale: - individuazione dei fattori di rischio che minacciano il patrimonio storico edilizio, architettonico, archeologico e artistico; - individuazione dei "valori" del patrimonio stesso come risorsa per lo sviluppo sostenibile; - definizione ed attuazione di un politica integrata in grado di rimuovere i rischi e il degrado e dì valorizzare le risorse. 21
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