CAMPO NEUTRONICO GENERATO DA UN ACCELERATORE LINEARE DI PROTONI A BASSA ENERGIA PER LA PRODUZIONE DI RADIOISOTOPI: SIMULAZIONE MONTE CARLO.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CAMPO NEUTRONICO GENERATO DA UN ACCELERATORE LINEARE DI PROTONI A BASSA ENERGIA PER LA PRODUZIONE DI RADIOISOTOPI: SIMULAZIONE MONTE CARLO."

Transcript

1 CAMPO NEUTRONICO GENERATO DA UN ACCELERATORE LINEARE DI PROTONI A BASSA ENERGIA PER LA PRODUZIONE DI RADIOISOTOPI: SIMULAZIONE MONTE CARLO. Introduzione Giuseppe Ottaviano, Sandro Sandri. ENEA - Istituto di Radioprotezione Centro Ricerche Frascati (Roma) Italy. Oggetto del presente lavoro è la caratterizzazione del campo neutronico generato dalla reazione 18 O 18 ( p, n) F per la produzione di 18 F per mezzo di un LINAC ad alta frequenza per protoni di bassa energia (7 MeV) presente presso l ENEA Centro Ricerche Frascati. Lo studio, nella prima fase di carattere prettamente radioprotezionistico, si inserisce nell ambito del più ampio progetto TOP- IMPLART/ISPAN (acronimo di Terapia Oncologica con Protoni, Intensity Modulated Proton Linear Accelerator for RadioTherapy e Irraggiamento Sperimentale con Protoni per modelli cellulari e ANimali) gestito dall ENEA in collaborazione con ISS e IFO, per la realizzazione di un acceleratore lineare ad alta frequenza per protonterapia. La protonterapia è una radioterapia di altissima qualità, in virtù delle eccellenti proprietà balistiche dei protoni nell attraversamento dei tessuti umani: lieve diffusione, alta precisione, rilascio della dose in un zona molto localizzata (picco di Bragg). Essa viene considerata come radioterapia di elezione per alcune patologie tumorali con malattia prossima a organi critici, molto sensibili, ma si prevede che possa essere utilmente impiegata in molti altri tipi di patologie. Il sistema sarà localizzato all interno del Centro Ricerche ENEA di Frascati ove è già operante l iniettore (Fig. 1). Il bunker sarà ampliato verso un ambiente limitrofo (Fig. 2) e saranno riadattati i sistemi di controllo e di sicurezza per l utilizzo dell apparato. Figura 1. LINAC per protoni: schema dell iniettore PL7 e della struttura SCDTL. Figura 2. Schema attuale del bunker per l acceleratore di protoni con indicazione dell ambiente limitrofo (SCDTL) per l ampliamento. L acceleratore possiede anche le potenzialità per la produzione di radioisotopi (Fluoro 18, FDG) finalizzati ad analisi PET e in tale scenario si inquadra il lavoro oggetto della presente relazione. Il problema radioprotezionistico connesso al sistema in questione riguarda, non soltanto la dose rilasciata dal fascio protonico stesso ma anche la generazione di un inevitabile campo neutronico per la particolare reazione di produzione del 18 F. Di conseguenza, sorge la necessità di schermature adeguate per evitare dose indebita agli operatori. In letteratura, inoltre, esistono pochi dati sperimentali e di simulazione relativi ai campi neutronici generati in seguito alla produzione di 18F con protoni di bassa energia (7 MeV). A tale scopo è indispensabile caratterizzare il campo neutronico attraverso la valutazione di talune grandezze di campo e dosimetriche quali, ad esempio, la fluenza dei neutroni e l equivalente di dose ambientale, verificando l efficacia delle schermature 1

2 esistenti e progettando il nuovo schema di barriere per consentire eventualmente la produzione di 18 F. Tale obiettivo viene attualmente perseguito eseguendo simulazioni Monte Carlo del campo neutronico in relazione alla struttura dell installazione cioè in relazione all acceleratore stesso ed alle schermature fisse esistenti. La caratterizzazione del campo neutronico verrà in futuro completata realizzando un confronto tra i risultati teorici ottenuti mediante simulazione Monte Carlo e risultati sperimentali ottenuti esponendo uno spettrometro per neutroni. Descrizione dell acceleratore. La macchina si basa su un iniettore lineare da 7 MeV e sull uso di strutture acceleranti speciali denominate SCDTL (dall acronimo Side Coupled Drift Tube Linac ) brevettate da ENEA e operanti a 3 GHz, per innalzare gradatamente l energia del fascio sino all energia voluta tra 70 e 250 MeV (Fig. 3). Figura 3. Immagine dell iniettore PL7 e della struttura SCDTL. Fig. 4. Iniettore PL7. Sono indicati: A: Sorgente; B: RFQ; C: SCDTL; D: racks per alimentazione; E: Consolle di controllo; F: magnete analizzatore. In particolare, l iniettore (Modello AccSys PL7-003) è composto (Fig. 4) da: A. Una sorgente di protoni, di tipo duoplasmatron seguito da una piccolo sistema di trasporto con lente unipolare (Einzell lens) e da un diaframma inseribile tramite controllo remoto che riduce la corrente iniettata di un fattore 100 per passare al modo protonterapia; B. Un primo acceleratore di tipo RFQ (Radiofrequency Quadrupole) fino a 3 MeV; C. Un secondo acceleratore di tipo SCDTL ( Side Coupled Drift Tube Linac ) fra 3 e 7 MeV; D. Tre racks contenenti l elettronica di controllo e alimentazione della sorgente e i controlli del sistema da vuoto, l alimentazione a RF dell RFQ e quella del SCDTL. E. Un computer di controllo con programma in Labview, affiancato da oscilloscopi per la lettura dei segnali. L iniettore produce un fascio ad alta corrente media per la produzione di radioisotopi e a bassa corrente media per la protonterapia. Per cambiare modalità di funzionamento si inserisce un diaframma attivato pneumaticamente dal sistema di controllo. 2

3 Descrizione del bersaglio. Il bersaglio utilizzato è un involucro di alluminio parzialmente cavo, con anelli in ceramica alla connessione con la sezione accelerante (Fig. 5). Figura 5. Schema del bersaglio utilizzato per la produzione di 18 F. Il nucleo del cilindro, all interfaccia con lo spazio vuoto interno in cui si propaga il fascio incidente, accoglie la struttura che contiene il volume utile di acqua arrichita per la produzione di 18 F. Tale struttura è costituita da una griglia in rame (Fig. 6) rinforzata con un anello d acciaio (diametro ext. 3.4 cm, diametro int cm, con un rapporto di trasmissione del 59 %), la quale ha la funzione di sostegno per la sottile membrana di Havar (25 μm) su cui impattano i protoni. La membrana di Havar, assieme alla retrostante struttura in argento, delimita e contiene il volume (circa 0,25 cm 3 ) di acqua arricchita con 18 O (spessore 0.5 mm e diametro 2,54 cm). La griglia e lo spessore in argento sono raffreddati ad acqua per contatto sulle pareti esterne. Figura 6. Bersaglio. Particolare della griglia in rame. Figura 7. Immagine del bersaglio utilizzato per la produzione di 18 F. Il bersaglio così assemblato (Fig. 7) è posto al termine di un tubo a vuoto. Il trasporto del fascio viene effettuato tramite due quadrupoli a magneti permanenti che distribuiscono il fascio sul bersaglio in modo gaussiano con una σ x =3.5 mm e σ y =4 mm circa. La distribuzione del fascio nel bersaglio è di importanza fondamentale per raggiungere una buona densità di corrente media nell acqua senza innalzare troppo il valore locale. 3

4 Simulazione Monte Carlo: FLUKA. Il metodo Monte Carlo, utilizzato per ottenere stime attraverso simulazioni, è alla base del programma utilizzato per il presente lavoro, il FLUKA. Il FLUKA, realizzato presso il CERN (CH), è un versatile e potente strumento che consente la simulazione del trasporto di particelle (adroni carichi, neutroni, elettroni e fotoni, ) e la loro interazione con la materia attraverso l implementazione di moderni modelli fisici anche microscopici. Ecco alcune delle sue applicazioni: Schermature per acceleratori di protoni ed elettroni; Progettazione di bersagli; Calorimetria; Attivazione; Dosimetria; Progettazione di rivelatori; Raggi cosmici; Radioterapia; Etc. Il FLUKA può simulare con elevata accuratezza l interazione e la propagazione nella materia di circa 60 particelle, inclusi fotoni ed elettroni da 1 kev a migliaia di TeV, neutrini, muoni di qualsiasi energia, adroni fino a 20 TeV comprese le corrispondenti anti-particelle, neutroni fino alle energie termiche, ioni pesanti, fotoni polarizzati (radiazione di sincrotrone). Le predizioni finali sono ottenute con un insieme minimo di parametri liberi fissati per ogni combinazione di energia-bersaglio-proiettile. I risultati (scoring) sono forniti, secondo le diverse opzioni richieste in un file di output e/o rappresentati graficamente grazie all interfaccia FLAIR la quale, ad esempio, consente la visualizzazione di: distribuzione spaziale dell energia totale depositata (USRBIN); distribuzione spaziale della fluenza di adroni carichi, neutroni, etc. (USRBIN); spettro (fluenza differenziale) in funzione dell energia o anche dell angolo (USRTRACK); distribuzione spaziale di grandezze dosimetriche (USRBIN); nuclei residui (RESNUCLEI); radioattività indotta (RADDECAY); Descrizione del modello simulato. La simulazione Monte Carlo è stata eseguita codificando il tratto finale della sezione accelerante (7 MeV) e la sezione centrale del bersaglio contenente il volume utile di acqua arricchita per la produzione di 18 F. Il volume d acqua è costituito per il 10% di acqua nella naturale composizione e per il 90% di acqua arricchita con 18 O. Il tratto finale della sezione accelerante è un cilindro d acciaio (Tab. 1) vuoto entro cui si propaga il fascio di protoni. Elemento Atomi* Cr 8,0 Fe 74,0 Ni 18,0 Tabella 1. Composizione della lega di acciaio Costituente l involucro della sezione accelerante, (ρ = 8,0 g/cm 3, secondo il database FLUKA). * contenuto relativo La sezione centrale del bersaglio è stata semplificata limitandosi a considerare il volume di acqua arricchita contenuto nello spazio delimitato dalla membrana di Havar (Tab. 2) e dalla retrostante struttura in argento ed un successivo spessore di alluminio. 4

5 Elemento Massa* C 0,2 Cr 20,0 Mn 1,6 Fe 17,46 Co 42,5 Ni 13,0 Mo 2,4 W 2,8 Tabella 2. Composizione della membrana in Havar, (ρ = 8,30 g/cm 3, secondo il database FLUKA). * contenuto relativo Il fascio di protoni che impatta direttamente la membrana di Havar (modalità alta corrente per la produzione di radioisotopi) è stato simulato con i valori riportati in Tabella 3: Corrente max Tempo Frequenza Energia max Numero protoni (primaries) Raggio max del fascio (sezione circolare) Tabella 3. Valori implementati per il fascio incidente. 10 ma 100 ms 100 Hz 7 MeV 6,25E+06 1,25 cm Nelle Tabelle 4 e 5 si riportano i valori geometrici della sezione accelerante e del bersaglio e le relative composizioni e densità. Geometria: dimensione [cm] Sezione accelerante Bersaglio Acqua arricchita Lunghezza 10 1,05 0,05 Rmin 1,75 1,75 - Rmax 1,90 1,90 1,75 Spessore 0,15 0,15 - Tabella 4. Valori delle dimensioni implementate. Composizione struttura: densità [g/cm3] Sezione accelerante Bersaglio Acciaio 8,0 - Havar - 8,30 Acqua naturale - 1,0 Acqua arricchita (18O) - 1,0 Argento - 10,50 Alluminio - 2,69 Tabella 5. Valori delle densità implementate. Si è richiesto il trasporto dei neutroni attivando l opzione LOW-NEUT per la quale il trasporto dei neutroni con energie inferiori ad una certa soglia è realizzato attraverso un algoritmo multigruppo. Tale algoritmo, già ampiamente utilizzato in programmi per il trasporto di neutroni di bassa energia, consiste nel suddividere l intervallo energetico di interesse in un certo numero di gruppi di energia, in modo che le reazioni elastiche ed anelastiche siano simulate non come processi esclusivi bensì come probabilità di trasferimento da gruppo a gruppo. La soglia energetica al di sotto della quale ha luogo il 5

6 trasporto multigruppo dipende dalla libreria di sezioni d urto utilizzata ed in FLUKA sono disponibili due di tali librerie: 1. una libreria ENEA con 72 gruppi per la quale il valore di soglia è fissato a 19,6 MeV; 2. una più recente libreria FLUKA (2008) con 260 gruppi (31 dei quali, termici) per la quale il valore di soglia è fissato a 20 MeV. Nel caso specifico si è utilizzata la seconda di tali librerie. Risultati Tra i risultati richiesti ed ottenuti si è provveduto ad indagare anzitutto il comportamento di una grandezza di campo (fluenza) e di una grandezza dosimetrica (equivalente di dose): 1. distribuzione spaziale della fluenza dei neutroni; 2. distribuzione spaziale dell equivalente di dose dei neutroni; 3. distribuzione differenziale della fluenza dei neutroni in una data regione; 4. nuclei residui prodotti per collisioni anelastiche dai neutroni in una data regione. I risultati 1 e 2 sono stati ottenuti attivando l opzione USRBIN la quale fornisce la distribuzione di diverse quantità in una struttura spaziale regolare ( binning ) indipendente dalla geometria del problema. Gli stessi risultati sono stati ottenuti due volte, variando le dimensioni della struttura binning attorno al bersaglio, da alcuni centimetri ad alcuni metri (risultato x-bis), per meglio evidenziare l andamento del campo neutronico al crescere della distanza dal bersaglio. I risultati per l opzione USRBIN, richiesti in simmetria azimutale, sono normalizzati per unità di volume e per particella sorgente (primary) e la distribuzione spaziale delle varie quantità è rappresentata in scala di colori. Risultato 1 (USRBIN) FLUENZA DEI NEUTRONI R [cm] Part/[cm 2 ] Z [cm] Figura 8. Distribuzione spaziale della fluenza dei neutroni, risultato normalizzato per particella sorgente, dimensione binning dell ordine dei centimetri. 6

7 Risultato 2 (USRBIN) EQUIVALENTE DI DOSE DEI NEUTRONI R [cm] [psv] Z [cm] Figura 9. Distribuzione spaziale dell equivalente di dose dei neutroni, risultato normalizzato per particella sorgente, dimensione binning dell ordine dei centimetri. Le Figure 8 e 9, relative ai Risultati 1 e 2 (USRBIN), mostrano la distribuzione spaziale della fluenza dei neutroni e dell equivalente di dose dei neutroni. Si vede come a pochi centimetri dal bersaglio tali quantità possano variare anche di un ordine di grandezza secondo la direzione considerata: A 3 cm dal bersaglio Fluenza di particelle [cm -2 ] Direzione radiale (ortogonale all asse del fascio) ~ 5E-04 Direzione longitudinale (sull asse del fascio) ~ 5E-03 Equivalente di dose [psv] ~ 1E-01 ~ 1 Tabella 6. Comportamento del campo neutronico a pochi centimetri dal bersaglio. 7

8 Risultato 3 (USRTRACK) FLUENZA DIFFERENZIALE DEI NEUTRONI dφ/de [cm - 2 GeV -1 ] E [GeV] Figura 10. Distribuzione differenziale della fluenza dei neutroni, risultato normalizzato per particella sorgente. Lo spettro differenziale riportato in Figura 10, relativa al Risultato 3 (USRTRACK), mostra come il campo neutronico prodotto dalla reazione in oggetto presenti neutroni fino a circa 19,7 MeV con un picco a circa 2,4 MeV ed una coda verso le energie più basse che si spegne a circa 10-2 MeV. 8

9 Risultato 4 (RESNUCLEI) NUCLEI RESIDUI Z (numero atomico) A (numero di massa) Figura 11. Nuclei residui prodotti per collisioni anelastiche dai neutroni in aria, risultato normalizzato per particella sorgente. La Figura 11, relativa al Risultato 4 (RESNUCLEI), mostra i nuclei residui generati dai neutroni (lowenergy neutrons, E<20MeV) in seguito ad interazioni anelastiche nell aria circostante il bersaglio. Tutti i nuclei residui mostrati vengono considerati quando sono totalmente diseccitati e quindi nel proprio stato fondamentale o isomerico. Gli stati fondamentale e isomerico non sono distinguibili e vengono pertanto considerati come il medesimo isotopo. 9

10 Risultato 1-bis (USRBIN) R [cm] Z [cm] Risultato 2-bis (USRBIN) Figura 12. Distribuzione spaziale della fluenza dei neutroni, risultato normalizzato per Particella sorgente, dimensione binning dell ordine dei metri. R [cm] Z [cm] Figura 13. Distribuzione spaziale dell equivalente di dose dei neutroni, risultato normalizzato per particella sorgente, dimensione binning dell ordine dei metri. 10

11 Le Figure 12 e 13, relative ai Risultati 1-bis e 2-bis, mostrano come a 1metro dal bersaglio la fluenza di particelle e l equivalente di dose varino anche di un ordine di grandezza secondo la direzione considerata: A 1 m dal bersaglio Direzione radiale (ortogonale all asse del fascio) Direzione longitudinale (sull asse del fascio) Fluenza di particelle ~ 6E-07 ~ 3E-06 [cm-2] Equivalente di dose [psv] ~ 3E-04 ~ 8E-04 Tabella 7. Comportamento del campo neutronico a 1 metro dal bersaglio. Dal confronto tra le Figure 12 e 13, relative ai Risultati 1-bis e 2-bis e le Figure 8 e 9 relative ai Risultati 1 e 2, si evince come al crescere della distanza dal bersaglio (da alcuni centimetri ad alcuni metri, in direzione radiale e in direzione longitudinale) la fluenza di particelle e l equivalente di dose decrescano di 3-4 ordini di grandezza: Conclusioni Fluenza di particelle [cm-2] Equivalente di dose [psv] Direzione radiale ~ 5E-04 ~ 1E-01 (3 centimetri) Direzione longitudinale ~ 9E-04 ~ 6E-01 (3 centimetri) Direzione radiale ~ 8E-07 ~ 5E-04 (1 metro) Direzione longitudinale (1 metro) ~ 5E-06 ~ 9E-04 Tabella 8. Comportamento del campo neutronico al variare della distanza dal bersaglio. Con il presente lavoro si è cominciato ad affrontare il problema della dose neutronica indebita ad operatori di acceleratori utilizzati per la produzione di radiofarmaci e per protonterapia. Si è considerato un innovativo LINAC modulare ad alta frequenza e bassa energia, per applicazioni in protonterapia e per la produzione di radioisotopi, presente presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati ed il cui utilizzo è inquadrato nell ambito del progetto TOP-IMPLART/ISPAN gestito dall ENEA in collaborazione con ISS e IFO. Nel caso specifico è stata considerata la reazione di produzione del 18 F con protoni da 7 MeV: 18 O 18 ( p, n) F per cui è inevitabilmente generato un campo neutronico il quale, se non efficacemente schermato, causerebbe dose indebita agli operatori. Nella prima fase dello studio oggetto del presente lavoro, per affrontare adeguatamente un siffatto problema radioprotezionistico, è stato necessario procedere alla caratterizzazione del campo neutronico e tale obiettivo è stato perseguito utilizzando il FLUKA, un programma basato su codice Monte Carlo, per la simulazione del trasporto di particelle. Si è così provveduto a simulare il tratto finale della sezione accelerante, il bersaglio e quindi il trasporto dei neutroni. I risultati ottenuti mostrano, ad esempio, come al crescere della distanza dal bersaglio, il campo neutronico generato dalla reazione in oggetto tenda ad acquistare maggiore isotropia e presenti un comportamento decrescente delle grandezze indagate: fluenza di particelle; equivalente di dose. 11

12 Nelle successive fasi dello studio che si prevede di effettuare, si proseguirà con la caratterizzazione del campo neutronico eseguendo: un confronto teorico-sperimentale tra i risultati delle simulazioni Monte Carlo e i risultati dell esposizione di uno spettrometro per neutroni; la verifica dell efficacia delle schermature esistenti; l eventuale progetto delle schermature necessarie per l ampliamento del bunker. Note bibliografiche. [1]. FLUKA program version 2008 A. Ferrari (CERN), P. R. Sala (INFN-Milano), A. Fassò (SLAC), J. Ranft (University of Siegen). [2]. Si ringrazia il Dr. L. Picardi (ENEA-Frascati) per informazioni ed immagini relative al LINAC per protoni (PL7). 12

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Questa funzione viene fornita allo scopo di effettuare la formazione delle classi prime nel rispetto dei parametri indicati

Dettagli

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Scopo dell esperimento Determinare la velocità del suono analizzando le caratteristiche delle onde sonore stazionarie in un tubo risonante. Richiamo teorico

Dettagli

LUOGO E DATA DI EMISSIONE: Faenza, 24/01/2013 NORMATIVE APPLICATE: UNI EN 1339 DATA RICEVIMENTO CAMPIONI: 21/12/2012

LUOGO E DATA DI EMISSIONE: Faenza, 24/01/2013 NORMATIVE APPLICATE: UNI EN 1339 DATA RICEVIMENTO CAMPIONI: 21/12/2012 CertiMaC soc.cons. a r.l. Via Granarolo, 62 48018 Faenza RA Italy tel. +39 0546 670363 fax +39 0546 670399 www.certimac.it info@certimac.it R.I. RA, partita iva e codice fiscale 02200460398 R.E.A. RA 180280

Dettagli

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione

Dettagli

SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.)

SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista:

Dettagli

SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI

SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI SOLUZIONI TECNICHE E LIVELLI PRESTAZIONALI LIVELLI PRESTAZIONALI I livelli prestazionali dichiarati nelle schede sono stati attribuiti a ciascuna soluzione sulla base delle ricerche effettuate per i diversi

Dettagli

Esercitazioni di statistica

Esercitazioni di statistica Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni

Dettagli

Case Histories & Applications intelligent Energy Efficiency. Analisi Energetica delle Strutture

Case Histories & Applications intelligent Energy Efficiency. Analisi Energetica delle Strutture Case Histories & Applications intelligent Energy Efficiency Analisi Energetica delle Strutture Analisi Energetica delle Strutture. GTech. Sede di Roma. ANALISI COMPLESSITA SISTEMA INVOLUCRO-IMPIANTI Quali

Dettagli

* in giallo le modifiche apportate rispetto alla versione precedente datata 17/04/2012

* in giallo le modifiche apportate rispetto alla versione precedente datata 17/04/2012 Nota Salvatempo Contabilità 22 MAGGIO 2012 * in giallo le modifiche apportate rispetto alla versione precedente datata 17/04/2012 Nuova modalità di esportazione dei dati dalla Contabilità all Unico Persone

Dettagli

ACCESS. Database: archivio elettronico, dotato di un programma di interfaccia che facilita la registrazione e la ricerca dei dati.

ACCESS. Database: archivio elettronico, dotato di un programma di interfaccia che facilita la registrazione e la ricerca dei dati. ACCESS Database: archivio elettronico, dotato di un programma di interfaccia che facilita la registrazione e la ricerca dei dati. Database Relazionale: tipo di database attualmente più diffuso grazie alla

Dettagli

Note_Batch_Application 04/02/2011

Note_Batch_Application 04/02/2011 Note Utente Batch Application Cielonext La Batch Application consente di eseguire lavori sottomessi consentendo agli utenti di procedere con altre operazioni senza dover attendere la conclusione dei suddetti

Dettagli

condizionamento usando la radiazione solare

condizionamento usando la radiazione solare Proposta di un progetto di ricerca sul condizionamento usando la radiazione solare Marco Olcese (INFN-Roma1) Trieste: 8 febbraio 2008 Contenuti Motivazioni Panorama sulle tecnologie esistenti Descrizione

Dettagli

Analisi di parametri cinematici e situazioni di traffico in ambito urbano finalizzate al calcolo delle emissioni

Analisi di parametri cinematici e situazioni di traffico in ambito urbano finalizzate al calcolo delle emissioni XIV Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE ARPAV Venezia, 16 ottobre 2008 Analisi di parametri cinematici e situazioni di traffico in ambito urbano finalizzate al calcolo delle emissioni

Dettagli

STRUTTURA DI PROTEZIONE A DUE MONTANTI POSTERIORE PROGETTATA PER TRATTORI STANDARD A RUOTE MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc)

STRUTTURA DI PROTEZIONE A DUE MONTANTI POSTERIORE PROGETTATA PER TRATTORI STANDARD A RUOTE MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc) ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento Tecnologie di Sicurezza VIII Unità Funzionale 00040 Monte Porzio Catone... via di Fontana Candida, 1 Tel. 0694181 Certificato

Dettagli

Diagnostiche, Controlli, Impianto, Bunker e Stima di Costi e Tempi

Diagnostiche, Controlli, Impianto, Bunker e Stima di Costi e Tempi 6-1 6 Diagnostiche, Controlli, Impianto, Bunker e Stima di Costi e Tempi 6.1 Diagnostica di macchina acceleratrice La diagnostica effettuata sarà di due tipi: di macchina acceleratrice e di tipo dosimetrico

Dettagli

I differenti materiali differiscono per le caratteristiche meccaniche e fisiche.

I differenti materiali differiscono per le caratteristiche meccaniche e fisiche. MATERIALI COMPOSITI I differenti materiali differiscono per le caratteristiche meccaniche e fisiche. I METALLI hanno forma cristallina e forti legami molecolari (legame metallico), che danno loro resistenza

Dettagli

Il sistema di sigillatura "ISOLBLOCK" nelle murature refrattarie di sicurezza

Il sistema di sigillatura ISOLBLOCK nelle murature refrattarie di sicurezza Il sistema di sigillatura "ISOLBLOCK" nelle murature refrattarie di sicurezza La società REFRASUD, nel campo delle esperienze maturate sui rivestimenti per siviere acciaio, ha formulato una particolare

Dettagli

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo)

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) - Introduzione Il modo migliore per affrontare un problema di automazione industriale (anche non particolarmente complesso) consiste nel dividerlo in

Dettagli

LA LEGGE DI COULOMB PER I MAGNETI

LA LEGGE DI COULOMB PER I MAGNETI 1 LA LEGGE DI COULOMB PER I MAGNETI Lo scopo di questo esperimento è quello di riprodurre quello storico e importante ormai scomparso dai testi scolastici perché ritenuto non attinente alla realtà. È noto,

Dettagli

INTRODUZIONE... 3 CAPITOLO 1... 8 PRINCIPI DI PROTONTERAPIA... 8 1.1 LA PROTONTERAPIA... 9 1.1.1 i vantaggi clinici della protonterapia... 9 1.1.

INTRODUZIONE... 3 CAPITOLO 1... 8 PRINCIPI DI PROTONTERAPIA... 8 1.1 LA PROTONTERAPIA... 9 1.1.1 i vantaggi clinici della protonterapia... 9 1.1. INTRODUZIONE... 3 CAPITOLO 1... 8 PRINCIPI DI PROTONTERAPIA... 8 1.1 LA PROTONTERAPIA... 9 1.1.1 i vantaggi clinici della protonterapia... 9 1.1.2 Peculiarità dei fasci di protoni... 12 1.2 CENTRI DI ADROTERAPIA

Dettagli

GTTS5: Processi produttivi innovativi. Introduzione R-0353-D0415-CI-I 1

GTTS5: Processi produttivi innovativi. Introduzione R-0353-D0415-CI-I 1 GTTS5: Processi produttivi innovativi Introduzione R-0353-D0415-CI-I 1 Facts and figures 3D Printing Impact (CSC Source) 2 Le sfide specifiche Obiettivo della linea di intervento LI5: Processi produttivi

Dettagli

WINDOWS TERMINAL SERVER PER L ACCESSO REMOTO AL SISTEMA DI PROTOCOLLO INFORMATICO

WINDOWS TERMINAL SERVER PER L ACCESSO REMOTO AL SISTEMA DI PROTOCOLLO INFORMATICO Servizi per l e-government nell università Federico II WINDOWS TERMINAL SERVER PER L ACCESSO REMOTO AL SISTEMA DI PROTOCOLLO INFORMATICO CONNESSIONE_TERMINAL_SERVER PAG. 1 DI 13 Indice 1. Premessa...3

Dettagli

15. Verifica delle tabelle della verità di alcune porte logiche

15. Verifica delle tabelle della verità di alcune porte logiche Scopo della prova 15. Verifica delle tabelle della verità di alcune porte logiche Ricavare le tabelle della verità di diverse porte logiche. Materiali e strumentazione 1 Alimentatore da 5 15 V, 1 A 1 Voltmetro

Dettagli

NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI. Ing. Paolo Maria Congedo, Ing.

NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI. Ing. Paolo Maria Congedo, Ing. NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI Ing. Paolo Maria Congedo, Ing. Caterina Lorusso INDICE Introduzione Uilizzi poliuretano Metodi di studio: Approccio

Dettagli

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray LA LA DOSE DOSE DA DA RADIAZIONE Le radiazioni (particelle, raggi gamma ) quando interagiscono con un mezzo cedono (tutta o parte) della loro energia al mezzo stesso. Si definisce allora la dose assorbita

Dettagli

TERNA SRM- Aste On Line Manuale Fornitore

TERNA SRM- Aste On Line Manuale Fornitore TERNA SRM- Aste On Line Pagina 1 di 21 Indice dei contenuti INDICE DEI CONTENUTI... 2 INDICE DELLE FIGURE... 3 INDICE DELLE TABELLE... 3 1. INTRODUZIONE... 4 1.1. GENERALITÀ... 4 1.2. SCOPO E CAMPO DI

Dettagli

EcoRemote SISTEMA DI GESTIONE DI UNA STAZIONE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA. Ingegneria dei sistemi

EcoRemote SISTEMA DI GESTIONE DI UNA STAZIONE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA. Ingegneria dei sistemi Sistema per l acquisizione, l elaborazione e la gestione delle apparecchiature di una stazione di monitoraggio della qualità dell aria sviluppato da Project Automation S.p.A. è il sistema periferico per

Dettagli

I.I.S.S. A. VESPUCCI Gallipoli Pag. 1/7

I.I.S.S. A. VESPUCCI Gallipoli Pag. 1/7 I.I.S.S. A. VESPUCCI Gallipoli Pag. 1/7 Indice 1.Scopo e campo di applicazione... 2 2.Responsabilità... 2 3. Modalità operative... 2 3.1 Pianificazione della progettazione e dello sviluppo... 2 3.2 Elementi

Dettagli

Manutenzione periodica al PIANO DEI CONTI

Manutenzione periodica al PIANO DEI CONTI Manutenzione periodica al PIANO DEI CONTI La nuova gestione Utilità Piano dei Conti Premessa... 2 La creazione di un nuovo sottoconto... 3 1. Nuovo sottoconto tramite duplica da piano dei conti standard...

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

Come si progetta un circuito Perché simulare un circuito Cosa vuol dire simulare un circuito Il Simulatore Pspice Pacchetti che contiene Pspice

Come si progetta un circuito Perché simulare un circuito Cosa vuol dire simulare un circuito Il Simulatore Pspice Pacchetti che contiene Pspice 1 Come si progetta un circuito Perché simulare un circuito Cosa vuol dire simulare un circuito Il Simulatore Pspice Pacchetti che contiene Pspice Principio di funzionamento Che cosa è una NetList Fasi

Dettagli

PROVA ESEGUITA DA: Ing. Roberto Grasso Uff. Consulenza Tecnica INDEX spa CLIENTE:

PROVA ESEGUITA DA: Ing. Roberto Grasso Uff. Consulenza Tecnica INDEX spa CLIENTE: Ufficio Consulenza Tecnica RAPPORTO DI PROVA DATA DEL RILIEVO FONOMETRICO: 14 Marzo 2012 OGGETTO: Collaudo solaio San Giuseppe di Cassola PD PROVA ESEGUITA DA: Ing. Roberto Grasso Uff. Consulenza Tecnica

Dettagli

E un trasduttore digitale in grado di fornire una indicazione binaria della. Non sfruttano alcun principio fisico. Nei trasduttori lineari a principio

E un trasduttore digitale in grado di fornire una indicazione binaria della. Non sfruttano alcun principio fisico. Nei trasduttori lineari a principio TRASDUTTORI: ENCODER (detto anche CODIFICATORE OTTICO) E un trasduttore digitale in grado di fornire una indicazione binaria della grandezza fisica oggetto di misura ENCODER ASSOLUTO DI POSIZIONE Non sfruttano

Dettagli

SCADENZA FASE VALORE ECONOMICO DATA. Scadenza 0 Avviamento Progetto 900.000,00 02/12/2013. Scadenza 1 I SAL 150.000,00 28/02/2014

SCADENZA FASE VALORE ECONOMICO DATA. Scadenza 0 Avviamento Progetto 900.000,00 02/12/2013. Scadenza 1 I SAL 150.000,00 28/02/2014 Fraternità di Misericordia di Isola di Capo Rizzuto Realizziamo insieme il teatro cinema di Isola di Capo Rizzuto Linee Guida per la Rendicontazione dei Progetti Premessa Al fine di garantire la maggior

Dettagli

18.01. 1 NO 10 A Installazione da interno Particolarmente indicato per il fissaggio a parete

18.01. 1 NO 10 A Installazione da interno Particolarmente indicato per il fissaggio a parete Caratteristiche Rilevatore di movimento a infrarossi Dimensioni ridotte Dotato di sensore crepuscolare e tempo di ritardo Utilizzabile in qualsiasi posizione per la rilevazione di movimento Ampio angolo

Dettagli

Manuale Utente CMMG Corso Medici Medicina Generale

Manuale Utente CMMG Corso Medici Medicina Generale CMMG- Manuale Utente CMMG Aprile 2014 Versione 1.1 Manuale Utente CMMG Corso Medici Medicina Generale CMMG-Manuale Utente.doc Pagina 1 di 14 CMMG- Manuale Utente AGGIORNAMENTI DELLE VERSIONI Versione Data

Dettagli

STRUTTURA DI PROTEZIONE A QUATTRO MONTANTI PROGETTATA PER TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120 C E SIMILI (FIAT 60 C, FIAT 70 C, FIAT 80 C, ETC.

STRUTTURA DI PROTEZIONE A QUATTRO MONTANTI PROGETTATA PER TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120 C E SIMILI (FIAT 60 C, FIAT 70 C, FIAT 80 C, ETC. ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento Tecnologie di Sicurezza VIII Unità Funzionale 00040 Monte Porzio Catone... via di Fontana Candida, 1 Tel. 0694181 Certificato

Dettagli

Registratore di temperatura per forni ARW-X3

Registratore di temperatura per forni ARW-X3 Registratore di temperatura per forni ARWX3 Model: 220122606 Description: Registratore di temperatura per forni ARWX3 Il registratore per forni ARWX3 è stato progettato per l'uso di tutti i giorni in linee

Dettagli

LA PRIMA LEGGE DI OHM

LA PRIMA LEGGE DI OHM Applichiamo le conoscenze 1. Osserva la seguente tabella relativa alla corrente che attraversa un circuito. V (V) 15 3 45 6 I (A),1,2,3,4 a) Il rapporto tra la differenza di potenziale e intensità di corrente

Dettagli

PROGETTO RE.S.M.I.A. REti e Stazioni di Monitoraggio Innovative per l Ambiente

PROGETTO RE.S.M.I.A. REti e Stazioni di Monitoraggio Innovative per l Ambiente Progetto RE.S.M.I.A. PROGETTO RE.S.M.I.A. REti e Stazioni di Monitoraggio Innovative per l Ambiente Progetto finanziato da: POR Veneto Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione FESR "Fondo Europeo

Dettagli

SISTEMI OPERATIVI. Nucleo di un SO. Il Nucleo. Il nucleo di un SO Gestione delle interruzioni Sincronizzazione tra processi Dispatcher. 06.

SISTEMI OPERATIVI. Nucleo di un SO. Il Nucleo. Il nucleo di un SO Gestione delle interruzioni Sincronizzazione tra processi Dispatcher. 06. SISTEMI OPERATIVI 06.a Il Nucleo Nucleo di un SO Il nucleo di un SO Gestione delle interruzioni Sincronizzazione tra processi Dispatcher 1 Architettura di base dei SO Due le strutture di riferimento: a

Dettagli

Problemi ad alta temperatura: Creep (scorrimento viscoso a caldo) Ossidazione

Problemi ad alta temperatura: Creep (scorrimento viscoso a caldo) Ossidazione Problemi ad alta temperatura: Creep (scorrimento viscoso a caldo) Ossidazione Acciai al carbonio Possono essere impiegati fino a 450 C C 0.20% Mn 1.6% Si tra 0.15 e 0.50% S e P 0.040% Per combattere invecchiamento

Dettagli

SOLUZIONI INNOVATIVE FINALIZZATE AL RISPARMIO ENERGETICO

SOLUZIONI INNOVATIVE FINALIZZATE AL RISPARMIO ENERGETICO SOLUZIONI INNOVATIVE FINALIZZATE AL RISPARMIO ENERGETICO Ventilazione Meccanica Controllata Puntuale con Recuperatore di calore Ventilazione Meccanica Controllata Puntuale con Recuperatore di calore La

Dettagli

Manuale utente Soggetto Promotore Erogatore Politiche Attive

Manuale utente Soggetto Promotore Erogatore Politiche Attive Manuale utente Soggetto Promotore Erogatore Politiche Attive Guida all utilizzo del Sistema Garanzia Giovani della Regione Molise Sistema Qualità Certificato UNI EN ISO 9001:2008 9151.ETT4 IT 35024 ETT

Dettagli

Esercizi sulla conversione tra unità di misura

Esercizi sulla conversione tra unità di misura Esercizi sulla conversione tra unità di misura Autore: Enrico Campanelli Prima stesura: Settembre 2013 Ultima revisione: Settembre 2013 Per segnalare errori o per osservazioni e suggerimenti di qualsiasi

Dettagli

Torri per Anemometri

Torri per Anemometri Torri per Anemometri SCHEDA TECNICA PALO 12M E 16 M La torre ribaltabile da 12M e 16M è fornita completa di tubi diametro 50 mm tipo taz (Legrand o similari) già preforati. Il kit è composto da una base

Dettagli

Protocollo di Qualità

Protocollo di Qualità Protocollo di Qualità Per l accettazione di Tag RFID per applicazione su sacco raccolta rifiuti Rev 1.3 Lista di distribuzione: Roger Bizzarri < bizzarri@ascit.it > ASCIT Giuseppe Amelio < giuseppe.amelio@microtest.net

Dettagli

Manuale di applicazione

Manuale di applicazione Manuale di applicazione Nuova agricoltura italiana Indice 4. Logotipo 5. Costruzione del logotipo 6. Costruzione del marchio 7. Area di rispetto 8. Colore 9. Versione in positivo bianco/nero 10. Versione

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Laser Sviluppo moderne tecniche di comunicazione fasci molto intensi di onde radio coerenti in bande di frequenza molto

Dettagli

REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FINCALABRA S.P.A. REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI

REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FINCALABRA S.P.A. REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI FONDO UNICO PER L OCCUPAZIONE E LA CRESCITA (FUOC) FONDO PER L OCCUPAZIONE Avviso Pubblico per il finanziamento

Dettagli

INFORMAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEGLI ALLEGATI AL REGOLAMENTO DI ESERCIZIO DEL DISTRIBUTORE DI ENERGIA ELETTRICA PER INVERTER POWER-ONE CENTRALIZZATI

INFORMAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEGLI ALLEGATI AL REGOLAMENTO DI ESERCIZIO DEL DISTRIBUTORE DI ENERGIA ELETTRICA PER INVERTER POWER-ONE CENTRALIZZATI INFORMAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEGLI ALLEGATI AL REGOLAMENTO DI ESERCIZIO DEL DISTRIBUTORE DI ENERGIA ELETTRICA PER INVERTER POWER-ONE CENTRALIZZATI Data 2012/08/08 Prima revisione. Note INDICE 1. Scopo

Dettagli

Progetto B. Utenti. Di conseguenza si potranno avere solo utenti di questi tipi

Progetto B. Utenti. Di conseguenza si potranno avere solo utenti di questi tipi Progetto B Progettare un applicazione web basata su Servlet e JSP che permetta la collaborazione di diversi utenti nel creare, aggiornare e gestire un archivio di pagine personali degli autori di un giornale.

Dettagli

Generazione di Numeri Casuali- Parte 2

Generazione di Numeri Casuali- Parte 2 Esercitazione con generatori di numeri casuali Seconda parte Sommario Trasformazioni di Variabili Aleatorie Trasformazione non lineare: numeri casuali di tipo Lognormale Trasformazioni affini Numeri casuali

Dettagli

Moduli di misura per corrente 0...25 ma per corrente 4...20 ma

Moduli di misura per corrente 0...25 ma per corrente 4...20 ma s Agosto 1996 8 129 UNIGYR Moduli di misura per corrente 0...25 ma per corrente 4...20 ma PTM1. 2I25/020 Scala 1 : 2 Moduli di misura per il P-bus per due ingressi indipendenti (modulo doppio) in due versioni

Dettagli

Simulazione del comportamento energetico di una turbina eolica: bilanci energetici ed analisi economica

Simulazione del comportamento energetico di una turbina eolica: bilanci energetici ed analisi economica Università del Salento Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica a.a 2006/2007 Esame di Energetica industriale Simulazione del comportamento energetico di una turbina

Dettagli

Switch Sensor da esterno direzionale tecnologia PIR

Switch Sensor da esterno direzionale tecnologia PIR witch ensor da esterno direzionale tecnologia IR BMA2102 Descrizione Dispositivo di controllo e comando dotato di 2 differenti sensori che grazie alla combinazione dei quali è in grado di gestire l illuminazione

Dettagli

Disconnessione Utente

Disconnessione Utente Home Page La home page di Smart Sales contiene due sezioni per indicare quali criteri di ricerca applicare alle offerte per identificare con facilità quelle che il cliente desidera acquistare. I valori

Dettagli

La pressurizzazione dei filtri-fumo alla luce del nuovo Codice di Prevenzione Incendi e la protezione delle condotte di ventilazione AF SYSTEMS

La pressurizzazione dei filtri-fumo alla luce del nuovo Codice di Prevenzione Incendi e la protezione delle condotte di ventilazione AF SYSTEMS La pressurizzazione dei filtri-fumo alla luce del nuovo Codice di Prevenzione Incendi e la protezione delle condotte di ventilazione AF SYSTEMS Ing. Thomas Ollapally Milano, 1 ottobre 2015 AF SYSTEMS overview

Dettagli

APPLICAZIONI Popolazioni residenti in alta quota Dosimetria sui voli aerei Dosimetria nei voli spaziali

APPLICAZIONI Popolazioni residenti in alta quota Dosimetria sui voli aerei Dosimetria nei voli spaziali USO DEL FANTOCCIO ANTROPOMORFO PER DOSIMETRIA INTERNA IN ATMOSFERA APPLICAZIONI Popolazioni residenti in alta quota Dosimetria sui voli aerei Dosimetria nei voli spaziali Obiettivo della tesi Estensione

Dettagli

Statistica Applicata all edilizia Lezione 3: i numeri indice

Statistica Applicata all edilizia Lezione 3: i numeri indice Lezione 3: i numeri indice E-mail: orietta.nicolis@unibg.it 24 marzo 2009 Programma Programma Operazioni statistiche elementari Vengono utilizzate per confrontare fenomeni nel tempo (nello stesso luogo

Dettagli

BOOSTER LINEARI AD ALTA FREQUENZA PER PROTONTERAPIA. LUIGI PICARDI UTAPRAD ENEA Frascati. Congresso SIF Trieste 2013

BOOSTER LINEARI AD ALTA FREQUENZA PER PROTONTERAPIA. LUIGI PICARDI UTAPRAD ENEA Frascati. Congresso SIF Trieste 2013 BOOSTER LINEARI AD ALTA FREQUENZA PER PROTONTERAPIA LUIGI PICARDI UTAPRAD ENEA Frascati Congresso SIF Trieste 2013 Abstract E' in forte crescita l'interesse per gli acceleratori lineari per impianti di

Dettagli

CASSETTE A PORTATA VARIABILE DOPPIO CONDOTTO

CASSETTE A PORTATA VARIABILE DOPPIO CONDOTTO GENERALITA' Generalità : Le cassette a portata variabile della serie sono elementi di regolazione della portata che consentono la miscelazione di aria primaria calda ed aria primaria fredda al fine di

Dettagli

Scenari di emissione SRES (Special Report on Emission Scenarios) e proiezioni globali

Scenari di emissione SRES (Special Report on Emission Scenarios) e proiezioni globali Scenari di emissione SRES (Special Report on Emission Scenarios) e proiezioni globali Informazioni e grafici tratte dal IV rapporto IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change): Climate Change 2007:

Dettagli

Quick Print. Quick Print. Guida Utente. Copyright 2013 Hyperbolic Software. www.hyperbolicsoftware.com

Quick Print. Quick Print. Guida Utente. Copyright 2013 Hyperbolic Software. www.hyperbolicsoftware.com Quick Print Quick Print Guida Utente I nomi dei prodotti menzionati in questo manuale sono proprietà delle rispettive società. Copyright 2013 Hyperbolic Software. www.hyperbolicsoftware.com 1 Tabella dei

Dettagli

M n a u n a u l a e l e o p o e p r e a r t a i t v i o v o Ver. 1.0 19/12/2014

M n a u n a u l a e l e o p o e p r e a r t a i t v i o v o Ver. 1.0 19/12/2014 Ver. 1.0 19/12/2014 Sommario 1 Introduzione... 3 1.1 Aspetti funzionali NtipaTime... 3 2 Accesso al sistema... 4 2.1 Riservatezza dei dati login Utente... 4 2.2 Funzionalità Role_user... 5 2.2.1 Struttura

Dettagli

Il file system. Le caratteristiche di file, direttorio e partizione sono del tutto indipendenti dalla natura e dal tipo di dispositivo utilizzato.

Il file system. Le caratteristiche di file, direttorio e partizione sono del tutto indipendenti dalla natura e dal tipo di dispositivo utilizzato. Il File System Il file system È quella parte del Sistema Operativo che fornisce i meccanismi di accesso e memorizzazione delle informazioni (programmi e dati) allocate in memoria di massa. Realizza i concetti

Dettagli

Xerox FreeFlow Print Server V 9.0 SP3

Xerox FreeFlow Print Server V 9.0 SP3 FreeFlow Print Server V9 SP3 Novembre 2012 708P90226 Xerox FreeFlow Print Server V 9.0 SP3 Pacchetto di benvenuto per i sistemi Xerox Color 550/560, Xerox 700 e 770 Digital Color e Xerox J75 e C75 Digital

Dettagli

Laboratorio software. A.A. 2009-2010 C. Brandolese

Laboratorio software. A.A. 2009-2010 C. Brandolese Laboratorio software A.A. 2009-2010 Hardware testing with software T1. RAM Testing Il progetto ha lo scopo di studiare e sviluppare alcune delle tecniche note per il testing della memoria RAM di un sistema

Dettagli

INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE

INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE Di seguito vengono forniti gli elementi di base per l installazione e l utilizzo del modulo BLUE DIMMER (modello IDP106C). Il

Dettagli

Pompa di calore Euro Cube HP &

Pompa di calore Euro Cube HP & Euro Cube HP Pompe di calore aria/acqua per installazione splittata Gamma disponibile Tipologia di unità IP Pompa di calore (reversibile lato refrigerante) Versioni VB Versione Base Allestimenti acustici

Dettagli

elicaweb manuali - logistica magazzino - pagina 1 di 5

elicaweb manuali - logistica magazzino - pagina 1 di 5 elicaweb manuali - logistica magazzino - pagina 1 di 5 Indice Considerazioni generali! 2 Come iniziare! 2 Prodotti e archivi di base! 2 Depositi 2 Unità di carico 2 Tipi di locazione 3 Causali di trasporto

Dettagli

Come costruire un computer quantistico

Come costruire un computer quantistico Come costruire un computer quantistico Oliver Morsch CNR-INFM, Dipartimento di Fisica, Università di Pisa Introduzione: Fisica quantistica La fisica del c.q.: La sovrapposizione e gli stati entangled Problemi

Dettagli

SEGNALE WIFI PRIETTATO A LUNGHE DISTANZE COSTRUIAMO L ANTENNA A BARATTOLO O CANTENNA

SEGNALE WIFI PRIETTATO A LUNGHE DISTANZE COSTRUIAMO L ANTENNA A BARATTOLO O CANTENNA SEGNALE WIFI PRIETTATO A LUNGHE DISTANZE COSTRUIAMO L ANTENNA A BARATTOLO O CANTENNA Opera a cura di Linus sotto Licenza - Introduzione La cosiddetta antenna a barattolo, nota anche come cantenna, è una

Dettagli

I 10 vantaggi del sistema Foamtec

I 10 vantaggi del sistema Foamtec Foamtec70 Foamtec70 è la più grande delle macchine funzionanti con il sistema Foamtec, brevettato dalla Santoemma. Consente di pulire e sanificare completamente servizi igienici mediante spruzzo di schiuma,

Dettagli

Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici

Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giuslavoristici N. 47 11.03.2016 CU 2016: rettifiche e sanzioni In caso di dati omessi o errati si ha tempo fino a lunedì 14 marzo per reinoltrare

Dettagli

Procedura tecnica di accreditamento dei Registrar

Procedura tecnica di accreditamento dei Registrar Procedura tecnica di accreditamento dei Registrar Linee Guida Versione 2.1 settembre 2015 SOMMARIO 1 Revisioni 1 2 Introduzione 2 3 Durata e tempi del test 2 4 Accounts 2 5 Corretta esecuzione e completamento

Dettagli

1 Incontro di Rafforzamento del Network Regionale per la Telemedicina DASOE, 19 Gennaio 2012, Palermo Telepatologia

1 Incontro di Rafforzamento del Network Regionale per la Telemedicina DASOE, 19 Gennaio 2012, Palermo Telepatologia 1 Incontro di Rafforzamento del Network Regionale per la Telemedicina DASOE, 19 Gennaio 2012, Palermo Telepatologia Dott.ssa Rosa Liotta Anagrafica del progetto Telepatologia La telepatologia consiste

Dettagli

Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI

Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI CODICE: TB.1 INTERVENTO: Realizzazione nuovo impianto di trattamento acque del TUL/1 COMPARTO AMBIENTALE PRINCIPALE: Scarichi idrici

Dettagli

ELABORAZIONE STATISTICA DEI DATI NMR NEL PRIMO CONFRONTO INTERLABORATORIO RETELAB

ELABORAZIONE STATISTICA DEI DATI NMR NEL PRIMO CONFRONTO INTERLABORATORIO RETELAB Bari, 11 Novembre 2013 ELABORAZIONE STATISTICA DEI DATI NMR NEL PRIMO CONFRONTO INTERLABORATORIO RETELAB Dott.ssa Innovative Solutions S.r.l. Società Spin Off del Politecnico di Bari qualita@innovative-solutions.it

Dettagli

POSTALIZZAZIONE Manuale d'uso del modulo di postalizzazione di RipartoIG

POSTALIZZAZIONE Manuale d'uso del modulo di postalizzazione di RipartoIG POSTALIZZAZIONE Manuale d'uso del modulo di postalizzazione di RipartoIG Ultimo Aggiornamento: 15 Aprile 2016 Ultima versione disponibile al link: http://www.inve.it/external/manuale Postalizzazione RipartoIG

Dettagli

Attività IPASS nell ambito dei Progetti Tema 1 e Tema 3. Prof. Federico Rossi

Attività IPASS nell ambito dei Progetti Tema 1 e Tema 3. Prof. Federico Rossi Workshop Campi elettromagnetici. Presentazione dei risultati delle attività di ricerca e sperimentazione tecnico-scientifica in campo epidemiologico e cancerogenesi finanziate dall APAT Attività IPASS

Dettagli

Neutroni da reazioni Piezonucleari indotte da cavitazione

Neutroni da reazioni Piezonucleari indotte da cavitazione Neutroni da reazioni Piezonucleari indotte da cavitazione Breve nota Lo scopo di questa relazione è sì soprattutto quello di illustrare le varie fasi della ricerca sulle reazioni piezonucleari a partire

Dettagli

Uno strumento per la valutazione dell'accessibilità e della sicurezza negli edifici

Uno strumento per la valutazione dell'accessibilità e della sicurezza negli edifici Uno strumento per la valutazione dell'accessibilità e della sicurezza negli edifici Rita Pomposini Nicolò Paraciani Antonio D Eredità ATTIVITÀ DI RICERCA DELL ITC L' del CNR,, si occupa da anni di ricerca

Dettagli

Gravidanza o no? Patient Diagnostics Test Rapidi della Progettazione Familiare

Gravidanza o no? Patient Diagnostics Test Rapidi della Progettazione Familiare Gravidanza o no? Patient Diagnostics Test Rapidi della Progettazione Familiare Gli unici test a domicilio per la pianificazione familiare Test di ovulazione Test precoce di gravidanza Test di gravidanza

Dettagli

LINEE GUIDA TRACCIAMENTO PONTEGGIO

LINEE GUIDA TRACCIAMENTO PONTEGGIO LINEE GUIDA TRACCIAMENTO PONTEGGIO La presente Linea guida, fornisce un efficace supporto per la compilazione del Pi.M.U.S. al fine di suggerire una corretta installazione dell opera provvisionale. I temi

Dettagli

Steel&Graphics srl Via Cà Nova Zampieri 4/E 37057 San Giovanni Lupatoto VR Tel. 045/8778577 Fax. 045/8778576 Email: info@steel-graphics.

Steel&Graphics srl Via Cà Nova Zampieri 4/E 37057 San Giovanni Lupatoto VR Tel. 045/8778577 Fax. 045/8778576 Email: info@steel-graphics. Steel&Graphics srl Via Cà Nova Zampieri 4/E 37057 San Giovanni Lupatoto VR Tel. 045/8778577 Fax. 045/8778576 Email: info@steel-graphics.com TecnoMETAL BIM 2012 rappresenta la soluzione per la progettazione

Dettagli

L acciaio pre-bonificato per stampi di piccolo spessore

L acciaio pre-bonificato per stampi di piccolo spessore L acciaio pre-bonificato per stampi di piccolo Generalità KeyLos 2311 é un acciaio pre-bonificato per la realizzazione di stampi di piccole dimensioni. KeyLos 2311 rappresenta la scelta ideale per l utilizzatore

Dettagli

MASSE ATOMICHE. 1,000 g di idrogeno reagiscono con 7,9367 g di ossigeno massa atomica ossigeno=2 x 7,9367=15,873 g (relativa all'idrogeno)

MASSE ATOMICHE. 1,000 g di idrogeno reagiscono con 7,9367 g di ossigeno massa atomica ossigeno=2 x 7,9367=15,873 g (relativa all'idrogeno) MASSE ATOMICHE Sono a volte impropriamente chiamate pesi atomici. All'epoca di Dalton non era possibile pesare i singoli atomi ma solo trovare la massa di un atomo relativa a quella di un altro acqua di

Dettagli

DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE.

DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE. DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE. PIANIFICAZIONE La pianificazione è la prima fase. Questa è la più delicata

Dettagli

18/05/2016 MANUALE UTENTE

18/05/2016 MANUALE UTENTE 18/05/2016 MANUALE UTENTE Indice dei contenuti 2 1. ACCESSO AL SISTEMA PAGOINRETE... 3 2. HOME PAGE... 4 3. RICHIEDI ASSISTENZA... 5 4. SERVIZI DI PAGAMENTO... 6 5. VISUALIZZA CONDIZIONI CONTRATTUALI PSP...

Dettagli

!!!"! ARTECO MOTION TECH SpA - Via Mengolina, 22 48018 Faenza (RA) Italy Tel. +39 0546 645777 Fax +39 0546 645750 info@arteco.it - www.arteco-cnc.

!!!! ARTECO MOTION TECH SpA - Via Mengolina, 22 48018 Faenza (RA) Italy Tel. +39 0546 645777 Fax +39 0546 645750 info@arteco.it - www.arteco-cnc. !!!"! #$% &'() (*+,$---'() *))) # Copyright Arteco Motion Tech S.p.A. 2003 Le informazioni contenute in questo manuale sono di proprietà della Arteco Motion Tech SpA e non possono essere riprodotte né

Dettagli

Principi e Metodologie della Progettazione Meccanica

Principi e Metodologie della Progettazione Meccanica Principi e Metodologie della Progettazione Meccanica ing. F. Campana a.a. 06-07 Lezione 11: CAE e Ottimizzazione Strutturale Il ruolo dell ottimizzazione nell ambito della progettazione meccanica Durante

Dettagli

BREVE MANUALE OPERATIVO per l utilizzo del convertitore G.D. - Banca di Roma -

BREVE MANUALE OPERATIVO per l utilizzo del convertitore G.D. - Banca di Roma - BREVE MANUALE OPERATIVO per l utilizzo del convertitore G.D. - Banca di Roma - - IMPORTAZIONE - CONTROLLO - SPEDIZIONE - DI FILES CONTABILI DALL ENTE ALLA BANCA ---- @ ---- La sezione dispositiva del Programma

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Guida all iscrizione on-line alle prove di ammissione per i corsi di laurea triennali delle Professioni sanitarie, per il corso di laurea triennale in Scienze motorie,

Dettagli

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia Unità di misura di lunghezza usate in astronomia In astronomia si usano unità di lunghezza un po diverse da quelle che abbiamo finora utilizzato; ciò è dovuto alle enormi distanze che separano gli oggetti

Dettagli

IC18DV/92 - Impianto Distillazione Multifunzionale - Cod. 991200

IC18DV/92 - Impianto Distillazione Multifunzionale - Cod. 991200 CHIMICA INDUSTRIALE IC18DV/92 - Impianto Distillazione Multifunzionale - Cod. 991200 IC18DV/92 - Impianto Distillazione Multifunzionale DIDACTA Italia S.r.l. - Strada del Cascinotto, 139/30-10156 Torino

Dettagli

Componenti anticondensa e climatizzazione per quadri elettrici

Componenti anticondensa e climatizzazione per quadri elettrici Componenti anticondensa e climatizzazione per quadri elettrici Nuova serie EH-V resistenze anticondensa a PTC con ventilazione forzata Engineering Costruzioni Elettromeccaniche P. Torresan http://www.torresansrl.it/

Dettagli

RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016

RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 Attività dell ARPAC A seguito dell incendio che si è sviluppato a partire dalle

Dettagli

Fattura Elettronica e Piattaforma Certificazione dei Crediti (PCC).

Fattura Elettronica e Piattaforma Certificazione dei Crediti (PCC). Piattaforma Certificazione dei Crediti e Fattura Elettronica (Guida per inserimento manuale dati pagamento) 1 Fattura Elettronica e Piattaforma Certificazione dei Crediti (PCC). L introduzione della Fattura

Dettagli