A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V X Y Z
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- Valentino Serafini
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2 A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V X Y Z - 23 segni (6 vocali, che a seconda della durata della pronuncia può essere lunga o breve ) - la K è molto rara - la Y e la Z furono introdotte nel I sec. a.c. per scrivere le parole di origine greca - manca la U: il segno V ha sia valore di segno vocalico che di semivocale (simile alla consonante) - la I svolge anche funzione di semivocale quando si trova davanti ad un'altra vocale all'inizio di parola(iam, già) o tra due vocali (peius, peggiore)
3 - h è sempre muta: homo si pronuncia omo, mihi si pronuncia mii - y si pronuncia i: tyrannus si pronuncia tirannus - ph si pronuncia f: philosophus si pronuncia filosofus - gl ha sempre un suono duro, come in negligente - ti + vocale ( con i atona, senza accento), non preceduto da s,t,x si pronuncia zi: lectio si pronuncia leczio, gratia si pronuncia grazia; se la i è accentata si pronuncia: totìus - ae/oe (dittonghi) si pronunciano e: caelum si pronuncia celum, poena si pronuncia pena - ae/oe si pronunciano come sono scritti quando la dieresi sulla seconda vocale, segnala che non formano dittongo: poe ta si pronuncia poeta, ae r si pronuncia aer
4 la QUANTITA delle vocali determina la quantità della SILLABA: - Una sillaba è BREVE se contiene una vocale breve, è LUNGA se contiene una vocale lunga. - I DITTONGHI ( au, eu, ae, oe) sono SILLABE LUNGHE. - Una sillaba è CHIUSA quando la vocale in essa contenuta è seguita da due o più consonanti; le SILLABE CHIUSE sono sempre SILLABE LUNGHE. La durata delle vocali comporta regole di pronuncia: 1. L accento NON cade mai sull ultima sillaba (tranne rare eccezioni), quindi nelle parole di due sillabe sta sempre sulla prima 2. Nelle parole di tre o più sillabe l accento cade: - sulla PENULTIMA sillaba se questa è LUNGA ( catīnus, piatto si pronuncia catínus; - Sulla TERZULTIMA sillaba se la penultima è breve (pocŭlum, bicchiere, si pronuncia póculum
5 In latino le parti del discorso sono 8: 1. NOME 2. AGGETTIVO 3. VERBO 4. PREPOSIZIONE 5. AVVERBIO 6. CONGIUNZIONE 7. PRONOME 8. INTERIEZIONE In italiano sono 9. Manca L ARTICOLO: questa è una delle più importanti differenze fra la lingua latina e quella italiana.
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8 NOMINATIVO SOGGETTO COMPLEMENTO PREDICATIVO DEL SOGGETTO GENITIVO COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE DATIVO COMPLEMENTO DI TERMINE ACCUSATIVO VOCATIVO COMPLEMENTO OGGETTO COMPLEMENTO PREDICATIVO DELL OGGETTO COMPLEMENTI CHE ESPRIMONO L IDEA DI MOVIMENTO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO COMPL. DI VOCAZIONE ABLATIVO COMPLEMENTI DI CAUSA, MEZZO, MODO, ALLONTANAMENTO, ETC.
9 OGNI CASO HA UNA TERMINAZIONE PER IL SINGOLARE ED UNA PER IL PLURALE I NOMI LATINI SONO DIVISI IN 5 GRUPPI, IN BASE ALLA LORO DECLINAZIONI LE 5 DECLINAZIONI SI DISTINGUONO DALLA TERMINAZIONE DEL GENITIVO SINGOLARE 1ª decl 2ª decl. 3ª decl. 4ª decl. 5ª decl.
10 ITALIANO LATINO GENERE: 1. MASCHILE 2. FEMMINILE GENERE: 1. MASCHILE 2. FEMMINILE 3. NEUTRO NUMERO: 1. SINGOLARE 2. PLURALE NUMERO: 1.SINGOLARE 2. PLURALE Il genere NEUTRO indica prevalentemente esseri inanimati o concetti astratti: mālum (la mela), bonum (il bene). I nomi nutri latini sono diventati, in italiano, per lo più maschili. NON SEMPRE I GENERI CORRISPONDONO TRA LATINO E ITALIANO. Ad esempio:
11 ITALIANO LA PACE femminile LA MELA femminile IL MELO maschile IL MARE maschile LATINO PAX femminile MALUM neutro MALUS femminile MARE neutro Alcuni nomi hanno solo la forma plurale e si chiamano perciò pluralĭa tantum ( plurali soltanto); altri possiedono invece solo la forma singolare, singularĭa tantum.
12 et Che è la congiunzione più diffusa e da cui deriva l italiana e atque Ac Che non si usa mai davanti a vocale Alla congiunzione e dell italiano corrispondono in latino ben 4 particelle diverse - que Che è la particella enclitica (cioè legata alla parola che la precede) che si attacca al secondo dei due termini collegati, ad es. Panis caseusque pane e formaggio Il que enclitico è la congiunzione che crea più problemi perché, formando un unica parola con il vocabolo cui si unisce, ne determina un cambiamento nell accento: questo cade sempre sull ultima sillaba della parola cui il que è unito. Per es. si dice pánis et cáseus ma, con la congiunzione enclitica, si legge pánis caseúsque
13 1ª CONIUGAZIONE -āre 2ª CONIUGAZIONE -ēre 3ª CONIUGAZIONE -ĕre 4ª CONIUGAZIONE -īre
14 Per cercare un verbo nel vocabolario latino occorre conoscere la 1ªpersona singolare dell indicativo presente, perché in ordine alfabetico è registrata questa forma e non, come in italiano, l infinito. Ecco come si coniugano all indicativo presente 4 verbi presi a modello delle 4 coniugazioni: 1ª coniugazione 2ª coniugazione 3ª coniugazione 4ª coniugazione 1ª singolare laudo vidĕo lego audĭo 2ª singolare laudas vides legis audis 3ª singolare laudat videt legit audit 1ª plurale laudāmus vidēmus legĭmus audīmus 2ª plurale laudātis vidētis legĭtis audītis 3ª plurale laudant vident legunt audīunt
15 italiano Mario ama Giulia Marius amat Iuliam latino Giulia ama Mario Iuliam amat Marius Le due frasi hanno significato diverso Marius Iuliam amat Il significato è sempre Mario ama Giulia
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17 Il vocabolario segna per ogni verbo il PARADIGMA, cioè l elenco delle sue forme fondamentali, indispensabile per la coniugazione di tutti i modi e i tempi. Per esempio i verbi laudo lodare e vidĕo vedere si presentano così: laudo, -as, -āvi, -ātum, - āre vidĕo, -es, -vidi, visum, ēre Nel paradigma compaiono quindi, una di seguito all altra, le seguenti forme: 1.La prima persona singolare del presente indicativo: laudo io lodo vidĕo io vedo 2. La terminazione della seconda persona singolare del presente indicativo: -as (leggi laudas) tu lodi -es (leggi vides) tu vedi 3. La terminazione (o la forma per esteso) della prima persona singolare del perfetto indicativo (traduce il passato prossimo, il passato remoto e il trapassato remoto dell indicativo italiano): -āvi (leggi laudavi) io lodai vidi io vidi 4. La terminazione (o la forma per esteso) del modo supino, che non ha forme corrispondenti in italiano: - ātum (leggi laudātum) a lodare -visum a vedere 5. La terminazione dell infinito presente: - āre (leggi laudāre) lodare - ēre (leggi vidēre) vedere
18 Le VOCI VERBALI sono costituite da 3 elementi: Il TEMA VERBALE, che è la parte fissa e invariabile Il SUFFISSO TEMPORALE, che caratterizza il tempo e il modo La DESINENZA PERSONALE, che indica la persona e il numero Tema verbale: Lauda- (loda-) Suffisso temporale: -ba- (-va-) Desinenza personale: -nt (-no) Laudabant (lodavano)
19 Alla prima declinazione appartengono: nomi in prevalenza femminili alcuni nomi maschili Non vi sono nomi neutri La terminazione del genitivo caratteristica di questa declinazione è -ae, mentre il nominativo singolare esce per tutti i nomi in -a.
20 Ecco la tabella delle terminazioni della prima declinazione di un nome della prima declinazione: puella, ae = fanciulla, ragazza SINGOLARE PLURALE NOMINATIVO puell- ă la fanciulla puell-ae le fanciulle GENITIVO puell-ae della fanciulla puell- arum delle fanciulle DATIVO puell-ae alla fanciulla puell-is alle fanciulle ACCUSATIVO puell-am la fanciulla puell-as le fanciulle VOCATIVO puell-ă o fanciulla puell-ae o fanciulle ABLATIVO puell-ā con la fanciulla puell-is con le fanciulle
21 Così puell-ae può essere: genitivo singolare = della fanciulla; dativo singolare = alla fanciulla; nominativo plurale = le fanciulle (soggetto); vocativo plurale = o fanciulle. Analogamente puell-a può essere: nominativo singolare = la fanciulla (soggetto); vocativo singolare = o fanciulla; Mentre puell-is può essere: dativo plurale = alle fanciulle; ablativo plurale = con le fanciulle.
22 Nomi femminili: amicitia, ae amicizia ira, ae ira, sdegno ancilla, ae ancella memoria, ae ricordo ara, ae altare patria, ae patria belua, ae belva pecunia, ae denaro causa, ae causa, motivo poena, ae pena cura, ae cura, preoccupazione puella, ae fanciulla dea, ae dea pugna, ae battaglia domina, ae signora, padrona sententia, ae parere, giudizio fabula, ae favola silva, ae bosco, selva fera, ae bestia selvaggia, fiera umbra, ae ombra fortuna, ae sorte via, ae via, strada fuga, ae fuga viola, ae viola insula, ae isola vita, ae vita
23 Nomi maschili: advena, ae straniero nauta, ae marinaio agricola, ae contadino, agricoltore pirata, ae pirata poëta, ae poeta incola, ae abitante transfuga, ae disertore
24 Alcuni nomi della prima declinazione presentano delle particolarità nella flessione: - il nome familia, ae (famiglia) quando è usato insieme con «padre», «madre», «figlio», «figlia» utilizza al genitivo singolare la terminazione -as: pater familias padre di famiglia mater familias madre di famiglia
25 i nomi femminili - dea, ae (dea) - filia, ae (figlia) - liberta, ae (liberta) - equa, ae (cavalla) - asina, ae (asina) formano il dativo e l ablativo plurale in - abus (invece di -is). Avremo quindi: deabus, filiabus ecc. Questo per non confonderli con i corrispondenti nomi maschili della seconda declinazione che hanno la stessa terminazione -is: - filiis et filiabus ai figli e alle figlie - diis et deabus agli dèi e alle dee
26 alcuni nomi si usano soltanto al plurale pluralia tantum: - divitiae, arum le ricchezze - insidiae, arum l insidia - deliciae, arum la delizia - nuptiae, arum le nozze - epulae, arum il banchetto - tenebrae, arum le tenebre Fra questi ci sono anche alcuni nomi geografici: - Athenae, arum Atene - Syracusae, arum Siracusa ecc. Questi nomi, quando sono soggetto, richiedono ovviamente il verbo al plurale: - Athenae pugnam vincunt Atene vince la battaglia
27 Alcuni nomi hanno un significato differente a seconda che siano utilizzati al singolare o al plurale: singolare plurale Copia - ae l abbondanza Copiae - arum le truppe Littera - ae la lettera (dell alfabeto) Litterae - arum la lettera (missiva) Fortuna - ae La fortuna Fortunae - arum I beni Vigilia - ae La veglia Vigiliae - arum Le sentinelle Opera -ae Il lavoro Operae - arum Gli operai
28 Domina ancillas vocat Il primo passo è cercare il verbo, vocat, e analizzarlo. Vocat è indicativo presente, terza persona singolare da voco, ās, āvi, ātum, āre, che significa «chiamare». Il secondo passo è trovare il soggetto del verbo vocat. Sicuramente è un soggetto singolare, perché vocat è singolare. Come in italiano, il soggetto può essere sottinteso o espresso chiaramente: dunque bisogna cercare se nella frase c è un nome che presenti la terminazione del nominativo singolare. Quale dei due nomi della frase presenta la terminazione del nominativo singolare? Sicuramente domina; infatti ancillas non solo è accusativo (terminazione -as),
29 quindi complemento oggetto, ma per di più è plurale, quindi non potrebbe in alcun modo essere soggetto di un verbo singolare. Pertanto, quando devi tradurre una frase, sottolinea per prima cosa il predicato, poi annota il caso e la funzione delle parole: Domina nominativo singolare soggetto : la padrona ancillas accusativo plurale compl. oggetto plur.: le ancelle vocat ind. pres. 3ª pers. sing. pred. verb.: chiama La frase va quindi tradotta in questo modo: «La padrona le ancelle chiama» In italiano dovremo disporre le parole in altro modo, a seconda della loro funzione, partendo dal soggetto
30 e proseguendo con il predicato, al quale legheremo il complemento oggetto. Quindi: «La padrona chiama le ancelle.» Un altro esempio: «Insularum incolae piratas timent.» Partiamo ancora dalla forma verbale timent: la terminazione (terza persona plurale) ci dice che il soggetto deve essere un nome plurale, che abbia quindi la terminazione del nominativo plurale (-ae). L unico nome che abbia tale terminazione è incolae, che quindi è il soggetto della frase. Piratas è accusativo plurale, quindi complemento oggetto. Insularum ha la terminazione del genitivo plurale, dunque è un complemento di specificazione e la sua
31 posizione ci dice che è legato al nome che lo segue incolae Lavorando sulla frase potrà essere utile l impiego di simboli; ad esempio, una freccia permette di collegare il complemento di specificazione al nome al quale si riferisce. Insularum incolae piratas timent compl. di spec.plur. sogg. plur. compl. ogg. plur. pred. verb. ind. pres. 3ª pers. plur. e la traduzione, pertanto, sarà: «Gli abitanti delle isole temono i pirati.»
32 Per tradurre dall italiano in latino dovremo invece seguire il procedimento contrario: dopo aver analizzato accuratamente e tradotto le singole voci, ricostruiremo il testo seguendo la struttura della frase latina. Osserviamo questo esempio: «La maestra loda le fanciulle laboriose.» La maestra soggetto nominativo sing.: Magistra Loda pred.verbale indic. pres. 3ª pers. sing.: laudat le fanciulle compl. oggetto accusativo plurale: puellas laboriose attributo del compl. Oggetto accusativo plurale: sedulas In latino dovremo disporre le parole partendo dal soggetto e proseguendo con il complemento oggetto, prima del quale inseriremo l attributo che a questo si riferisce;
33 per ultimo il predicato. Dunque: «Magistra sedulas puellas laudat.» Proviamo a tradurre le seguenti frasi indicando caso, funzione logica e traduzione: 1. Agricola silvae umbram optat. 2. Beluarum insidias timemus. 3. Ancillae dominae iram timent. 4. Insulae incolae pecuniam celant.
34 Il verbo sum, es, fui, esse traduce l italiano «essere». In italiano il verbo «essere» può avere diverse funzioni: predicato verbale Nell aula c era silenzio. copula nella formazione del predicato nominale Gli alunni erano attenti. verbo ausiliare nella formazione di forme verbali composte Il lupo è stato catturato. Lo stesso succede in latino. Tuttavia in latino il verbo sum è l unico ausiliare e viene usato nella formazione delle forme composte passive. Il verbo habeo, «avere», non viene mai usato come ausiliare.
35 Ecco la coniugazione dell indicativo presente, imperfetto e futuro semplice del verbo sum. PRESENTE IMPERFETTO FUTURO SEMPLICE sum io sono eram io ero ero io sarò es tu sei eras tu eri eris tu sarai est egli è erat egli era erit egli sarà sumus noi siamo erāmus noi eravamo erĭmus noi saremo estis voi siete erātis voi eravate erĭtis voi sarete sunt essi sono erant essi erano erunt essi saranno
36 Quando il verbo sum è usato come copula il nome del predicato concorda con il soggetto. Analizziamo la frase: L alunna è diligente. L alunna = soggetto è = copula diligente = nome del predicato In latino la frase mantiene la stessa struttura che ha in italiano e diventa: Discipula sedula est Discipula = nominativo femminile singolare (ha funzione di soggetto)
37 sedula = nominativo femminile singolare ha funzione di nome del predicato) est = indicativo presente 3ª persona singolare di sum è la copula. Se diciamo: «Le alunne sono diligenti» la struttura della frase non cambia; cambia solo il numero del soggetto (plurale) conseguenza, la persona del verbo e il numero del nome del predicato. Anche in latino avremo lo stesso cambiamento: «Discipulae sedulae sunt» Il nome del predicato, quando è un aggettivo, concorda con il soggetto genere, numero e caso nominativo.
38 Come nome del predicato possiamo trovare anche un sostantivo: Tulliolă puellă est Tulliola è una fanciulla. Lupus feră est Il lupo è una belva. Nel primo caso puellă è un sostantivo femminile che si riferisce a Tulliolă, un altro sostantivo femminile. Nel secondo caso feră è un sostantivo femminile che la copula collega al soggetto lupus, sostantivo maschile. Pertanto il nome del predicato, quando è un sostantivo, concorda sempre con soggetto nel caso nominativo, ma mantiene il proprio genere e il proprio numero.
39 Osserva la differenza nel numero del nome del predicato: Copiae magnae sunt Le truppe sono grandi. Copiae gloriă Romae sunt Le truppe sono la gloria di Roma. In entrambe le frasi il soggetto è copiae sostantivo femminile plurale. Ma nel primo il nome del predicato è un aggettivo magnae e concorda, pertanto, con il soggetto genere (femminile), numero (plurale) e caso (nominativo); nel secondo caso, nome del predicato è un sostantivo glorĭa e concorda con il soggetto (nominativo), ma mantiene il proprio genere e numero femminile singolare.
40 E un costrutto tipico della lingua latina che serve per esprimere l idea di appartenenza normalmente espressa in italiano dal verbo avere + complemento oggetto. Guardiamo la frase: «Multae sagittae Dianae sunt» Dianae dativo singolare a Diana Multae sagittae nominativo plurale molte frecce Sunt predicato verbale sono Quindi letteralmente avremmo: «A Diana sono molte frecce», ma bisogna convertire la frase così:
41 a) Il possessore diventa soggetto (Diana) b) La cosa posseduta diventa soggetto ( molte frecce) c) Il verbo essere è sostituito dal verbo avere: «Diana ha molte frecce» Questo costrutto in latino è molto frequente, quindi attento alla traduzione, che spesso non dovrà essere letterale, ma deve presupporre una riformulazione corretta in italiano. Proviamo a tradurre: «Corneliae filiae industriae et sedulae sunt».
42 Alla seconda declinazione appartengono tre tipi di sostantivi, tutti hanno il genitivo singolare in -i Nomi maschili e pochi femminili che terminano in -us Nomi maschili che terminano in er, -ir Nomi neutri che terminano in -um
43 I pochi femminili sono: nomi di pianta ( pirus il pero, fagus il faggio) nomi di regioni, città o isole derivanti di solito dal greco ( Aegyptus l Egitto, Cyprus Cipro). singolare plurale NOMINATIVO agn -us l agnello agn i gli agnelli GENITIVO agn i dell agnello agn orum degli agnelli DATIVO agn o all agnello agn is agli agnelli ACCUSATIVO agn um l agnello agn os gli agnelli VOCATIVO agn e o agnello agn i o agnelli ABLATIVO agn -o con l agnello agn -is con gli agnelli
44 Nominativo plurale: gli agnelli Genitivo singolare: dell agnello agn-i Vocativo plurale: o agnelli
45 Ablativo singolare: con l agnello Ablativo plurale: con gli agnelli agn -o agn-is Dativo singolare: all agnello Dativo plurale: agli agnelli
46 Agnus, -i l agnello Animus, i l animo Captivus, i il prigioniero Colonus, i il contadino Delphinus, i il delfino Deus, i il dio Discipulus, i l alunno Dominus, i il signore Equus, i il cavallo Filius, i il figlio Hortus, i il giardino Laurus, i (f.) l alloro Fagus, i (f.) il faggio Lupus, i il lupo Ludus, i il gioco Pinus, i (f.) il pino Medicus, i il medico Taurus, i il toro Morbus, i la malattia Oculus, i l occhio Servus, i lo schiavo Naufragus, i il naufrago
47 Questi nomi, tutti maschili, possiamo distinguerli in due gruppi: nomi che mantengono la e in tutta la declinazione nomi che perdono la e La declinazione di questi nomi differisce da quella dei nomi in us solo nel nominativo e vocativo singolare che sono tra loro identici. Vediamo come si declinano:
48 Nomi che mantengono la -e singolare plurale NOMINATIVO puer- il bambino puer- i i bambini GENITIVO puer- i del bambino puer- orum dei bambini DATIVO puer- o al bambino puer- is ai bambini ACCUSATIVO puer- um il bambino puer- os i bambini VOCATIVO puer- o bambino puer- i o bambini ABLATIVO puer- o con il bambino puer- is con i bambini
49 Nomi che perdono la -e singolare plurale NOMINATIVO ager il campo agr- i i campi GENITIVO agr- i del campo agr- orum dei campi DATIVO agr- o al campo agr- is ai campi ACCUSATIVO agr- um il campo agr- os i campi VOCATIVO ager o campo agr- i o campi ABLATIVO agr- o con il campo agr- is con i campi
50 singolare plurale NOMINATIVO vir l uomo vir- i gli uomini GENITIVO vir- i dell uomo vir- orum degli uomini DATIVO vir- o all uomo vir- is agli uomini ACCUSATIVO vir- um l uomo vir- os gli uomini VOCATIVO vir o uomo vir- i o uomini ABLATIVO vir- o con l uomo vir- is con gli uomini
51 Ager, -gri il campo Aper, -pri il cinghiale Arbiter, -tri l arbitro Coluber, -bri la serpe Faber, -bri il fabbro Liber, -bri il libro Magister, -stri il maestro Puer, -eri il ragazzo Vir, -viri l uomo
52 Sono tutti nomi neutri singolare plurale NOMINATIVO don- um il dono don- a i doni GENITIVO don- i del dono don- orum dei doni DATIVO don- o al dono don- is ai doni ACCUSATIVO don- um il dono don- a i doni VOCATIVO don- um o dono don- a o doni ABLATIVO don- o con il dono don- is con i doni
53 In tutte le declinazioni i sostantivi e gli aggettivi neutri hanno i tre casi retti ( nominativo, accusativo, vocativo) uguali tra loro, sia al singolare che al plurale. Bisogna sempre fare attenzione a non confondere la a del neutro plurale con la a della prima declinazione può essere utile considerare se il verbo presente nella frase sia singolare o plurale.
54 Aratrum, -i l aratro Lucrum, -i il guadagno Astrum, -i la stella Monstrum, -i il prodigio Auxilium, -i l aiuto Negotium, -i l affare Bellum, -i la guerra Officium, -i il dovere Caelum, -i ilcielo Oppidum, -i la città Convivium, -i il banchetto Vitium, -i il difetto Donum, -i il dono Votum, -i la promessa Fatum, -i il destino Verbum, -i la parola Forum, -i la piazza Otium, -i il tempo libero Gaudium, -i la gioia Oraculum, -i l oracolo Imperium, -i il potere
55 Particolarità relative alla declinazione: 1. Il sostantivo deus il dio, presenta delle forme anomale singolare plurale NOMINATIVO deus dei GENITIVO dei deorum /deum DATIVO deo deis /dis ACCUSATIVO deum deos VOCATIVO deus dīs /dii ABLATIVO deo deis /dīs
56 2. Tre sostantivi neutri hanno il nominativo, l accusativo e il vocativo singolare in us e non hanno le forme del plurale Pelagus Il mare Virus Il veleno Vulgus Il popolo
57 Sono pluralia tantum: Delphi, -orum Delfi Argi, -orum Argo Arma, -orum le armi Cibaria, -orum i viveri Liberi, -orum i figli Spolia, -orum il bottino Sono singularia tantum: Aurum, l oro Argentum, l argento Pontus, il mare Letum, la morte
58 singolare plurale auxilium, -i l aiuto auxilia, -orum le truppe ausiliarie bonum, -i il bene bona, -orum le sostanze castrum, -i il castello castra, -orum l accampamento ludus, -i la scuola ludi, -orum i giochi, gli spettacoli pubblici
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